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Vajont. Il giorno dopo
Alle 22.39 del 9 ottobre 1963 un boato tremendo scosse tutta la vallata. La frana di roccia compatta era venuta giù di schianto. Era entrata nel lago ed era risalita dall'altra parte della sponda dopo aver cacciato l'acqua. Un'ondata valicò la diga e si diresse verso Longarone. Un'altra risalì la montagna lungo la sponda di sinistra per quasi cento metri di altezza andando verso Pineda e San Martino e travolse tutto nella sua corsa. Erto fu bombardata di sassi, fango, acqua, ma non fu sommersa mentre La Spesse e Frasein che stavano sulla riva destra di fronte alla frana furono spazzate via. Il cataclisma durò non più di 4 minuti e la morte corse rapida lungo le rive del lago e poi nel cantiere della Sade. Molti quando sentirono arrivare l'acqua corsero verso la montagna cercando di guadagnare zone più elevate e, grazie a questo, si salvarono. Tutta la vallata fu avvolta dall'oscurità ed i superstiti, a tentoni, cercarono di trovare i familiari, di prestare loro soccorso, ma erano pochi. E tutti gli altri? Intanto coloro che avevano raggiunto luoghi elevati si organizzarono cercando della legna e accesero dei fuochi. Verso il bagliore...
I nostri alpini. Friuli occidentale, adunata nazionale, Pordenone 2014. Ediz. illustrata
"Gli alpini parlano con gli occhi. Basta osservarli, mentre raccontano le proprie storie, per capire i valori profondi che ispirano ogni loro azione. Non divise impeccabili e cappelli perfetti, ma sacrificio e solidarietà. Sempre disponibili verso gli altri, in maniera autentica e disinteressata, sono disposti a dare tutto, senza pretendere nulla in cambio. Chiedere alle penne nere se alpinità è sinonimo di altruismo e unione suona come una domanda retorica. A questo interrogativo, in tanti hanno sorriso, perché la risposta non poteva che essere affermativa. Non sempre riescono a spiegare in maniera esaustiva il loro mondo e i suoi principi ispiratori, e non perché non ne siano capaci, ma perché sono abituati ad agire con il cuore, senza pensarci su. Non si pongono troppi interrogativi: senza attendere ordini, si mettono al servizio di chi ha bisogno. Da qui la difficoltà di tradurre in parole quella che, per loro, è la normalità. 'Lavorare per gli altri è normale'. Tante penne nere hanno messo in evidenza questo aspetto. E l'hanno fatto con un filo di voce, senza troppi proclami. Lo spirito di solidarietà, insomma, fa parte di loro."
EUR 18.52
Pordenone. Guida alla città
Una città vista dall'alto fa comprendere la sua complessità, la sua architettura e la sua urbanistica. Ma la sua voce, i suoi profumi, il suo calore, quindi l'anima della città, vengono compresi solo camminandoci dentro. Lorenzo Cardin, come un viaggiatore d'altri tempi, con pazienza e attenzione, ha camminato per le strade, le piccole vie, le piazze. È entrato nei negozi, ha parlato con le persone, ha mangiato, dormito, ascoltato, fotografato e descritto la città.
EUR 12.35
Storia di Aquileia e di Grado. Dalle origini ai giorni nostri
Alta sull'Adriatico e protesa verso i Balcani, Roma ha scelto nel 181 a.C. di fondare qui Aquileia, facendone la terza città dell'Impero. Con Grado, approdo per i traffici verso l'Africa e l'Oriente. Spesso vi soggiornavano con mogli e figli, Giulio Cesare e Ottaviano Augusto, ghiotto del pesce della costa istriana. Sant'Ambrogio vi guiderà nel 381 il Concilio che condanna l'eresia ariana. E passato Attila, si sono insediati i Longobardi. Carlo Magno veniva per le battute di caccia nella folta selva che andava dall'Isonzo alla Livenza. A Grado si rifugiarono più volte quelli di Aquileia, guidati dal Vescovo, quand'erano in vista i barbari invasori. La città sul mare, conseguì la massima affermazione religiosa fra il VII e il IX secolo, con la supremazia sulle Venezie e sull'Istria. Poi il potere passerà alla Serenissima. Verso il Mille, la Diocesi di Aquileia è diventata un vasto Stato feudale, guidato per cinquecento anni da trenta Patriarchi-Principi. Rivalità e lotte intestine, ricatti e tradimenti hanno via via logorato dall'interno la Patria del Friuli; pur dotata di un Parlamento, antesignano della democrazia rappresentativa. L'indebolirsi dei confini orientali ha agevolato poi le mire delle Signorie vicine; ma anche fatto erigere...
Penne nere. Alpini friulani
Più passa il tempo, più gli alpini lasciano il segno nella storia del nostro Paese. La costanza con cui si susseguono le adunate è la testimonianza del reciproco senso di appartenenza tra le penne nere che sfilano e la moltitudine che le applaude e le esalta con bandiere, striscioni, musiche in un'atmosfera inebriante con la cadenza degli scarponi in marcia. Quest'anno tocca a Pordenone (anzi, a tutta la Destra Tagliamento) accogliere migliaia e migliaia di figli della montagna: accade per la prima volta e anche per questo la festa assume un carattere straordinario, consegnando i valori della memoria alle giovani generazioni che non hanno fatto in tempo a vivere i momenti della chiamata alle armi e della destinazione al Corpo entrato nel mito dal momento della sua nascita oltre un secolo fa. Sergio Gervasutti, giornalista e scrittore, si è spesso occupato degli alpini per professione, ma più ancora per passione, essendo stato anch'egli - come ama ricordare - caporale della Julia. Questo è il suo secondo libro sulle penne nere, inserendo la loro storia nel contesto ambientale di questi festosi giorni. Così molti convenuti avranno modo di conoscere i pordenonesi, che tanta parte...
La colpa. Ascesa e caduta del Nordest
La colpa narra l'ascesa e la caduta dell'anima del Nordest, attraverso gli occhi, la voce e la vita quotidiana di una famiglia veneta. Il lavoro, i rapporti tra genitori e figli, i ruoli nella coppia, il cambiamento e stravolgimento del territorio, i contadini divenuti operai e gli operai poi finiti cassintegrati, i sogni e le difficoltà della piccola industria, l'intera e profonda mutazione della società: anni di vita veneta vengono raccontati in un grande romanzo da uno dei nuovi e più talentatosi autori del Realismo letterario. In un viaggio a quattro voci, quella del marito, della moglie e dei due figli, attraversiamo la vertiginosa trasformazione del Veneto, alla scoperta di come eravamo e di come siamo diventati in poco tempo, dove l'economia ha creato più fratture che benessere, più attriti che progresso. Dove andremo a finire? pare chiedere l'autore attraverso i protagonisti del romanzo. La risposta vive in queste pagine struggenti e potenti, buie e luminose, pagine che raccontano la vita di tutti noi.
EUR 13.30
Ne uccise più la fame
Ne uccise più la fame narra una Prima Guerra Mondiale "inedita", poco raccontata dalla storiografia ufficiale, raramente approfondita negli studi. Il libro ripercorre gli anni di guerra vissuti dai civili nelle retrovie delle città, dei piccoli villaggi, dove non giunsero direttamente gli orrori delle trincee, ma il vuoto e la paura lasciati da centinaia di migliaia di giovani partiti al massacro, la fame esplosa dai campi abbandonati, il terrore di madri, padri, nonni, fratelli, centinaia di migliaia di famiglie, che sapevano che nulla sarebbe stato mai più come prima, in questa parte d'Italia. Un libro dedicato ai dimenticati di una guerra che di eroico ha avuto unicamente la capacità di sopravvivenza. "Ne ha ammazzati più la fame che le pallottole", dicevano nel 1915-18, nelle retrovie.
EUR 13.30
Partiamo. Il grande viaggio della Regia Corvetta Vettor Pisani. Vol. 1
I1 mattino del 31 marzo 1879 la Regia corvetta "Vettor Pisani" usciva dal porto di Venezia. 238 intrepidi marinai italiani comandati da S.A.R. il Principe Tommaso, Duca di Genova, partivano. Avevano il compito di attraversare, per due anni, molti mari e visitare molti paesi. Dovevano dimostrare al mondo intero che le navi italiane erano ben costruite e che la bandiera italiana gareggiava con le bandiere delle nazioni più importanti. Al Colonnello Luchino dal Verme fu affidato il compito di raccontare il viaggio. Ne uscì un reportage di viaggio incredibilmente interessante che incontrò il favore di moltissimi lettori. In questo primo volume accompagniamo la "Vettor Pisani" da Venezia a Nagasaki.
EUR 12.35
Il foresto. In fuga sulle montagne Valdesi da pregiudizi e predatori
La Val Pellice, il cuore delle Valli Valdesi, è il teatro delle vicende di questo romanzo. Tra le case di un minuscolo comune di montagna, una bambina scompare dalla scena di un atroce delitto. A rapirla sembra essere un uomo enorme, una specie di gigante, che vive, un po' selvatico, ai margini della società. Trovarla, nella grande foresta che ricopre buona parte delle Valli Valdesi, è un impresa quasi disperata. Tra le forze che scendono in campo viene coinvolta Veronica Gaydou, tecnico faunistico, esperta dei boschi e delle tracce lasciate da tutti gli animali, compresi quelli a due gambe. La ricerca si trasformerà presto in una sorta di caccia. Alcuni cacciatori diventeranno prede. In palio la vita di una piccola innocente. Una storia di fantasia in una cornice reale, con personaggi autentici anche quando inventati.
EUR 13.30
La prima guerra mondiale nel Friuli occidentale
Il racconto della Prima Guerra Mondiale nel Friuli Occidentale. Storie e vicende dal 1915 al 1918, avvenute in una realtà che non era nemmeno ancora una provincia, ma posta a due passi dai principali fronti. Uomini, donne, bambini, comunità intere, i loro gesti quasi mai narrati dalla storiografia ufficiale. La quotidianità delle famiglie e dei civili di Pordenone, Maniago, Sacile, Porcia, San Vito, Spilimbergo, e tutti i comuni attorno, città dove non arrivarono gli orrori delle trincee, ma tutta l'angoscia e la paura di intere generazioni chiamate ad andare al massacro nel più grande conflitto che l'umanità avesse mai vissuto. Di questa guerra non voluta cerchiamo quindi, come possiamo, di raccontare quella che sconvolse come un tornado le genti che abitavano tra il Cellina e il Tagliamento perché è "rammendando" che si ricava la tela per intero. E tutta la tela è ciò che è stata questa guerra, non soltanto gli episodi eroici o supposti tali.
EUR 13.30
RossoPiave. Una famiglia e un vino. Un fiume e una guerra
"A Oriente del fiume Piave, campagna trevigiana, c'è un piccolo borgo che si chiama Tezze. Dentro il borgo vivono e lavorano i Bonotto dal lontano 1500. Ci sono stato in una calda mattina di Giugno. Totalmente circondato dai colori e odori dell'Estate mi sono fermato a lungo a guardare e capire una storia che affonda le radici in un passato lontano. I Bonotto stanno lì come stanno le sentinelle alle quali non viene dato il permesso di spostarsi. Sono così, generazione dopo generazione, diventati essi stessi terra, alberi, mura e soprattutto viti che coltivano con passione. Ho provato immediatamente empatia per loro e per la grande quercia che li sorveglia. Sono ritornato ai primi di Novembre al termine della vendemmia. I colori già autunnali mi hanno ricordato immediatamente i colori dell'Estate Indiana e nell'aria quell'odore dell'uva che, ancora una volta, dopo centinaia e centinaia di vendemmie continua a fare la storia. Edoardo Pittalis, che usa buon inchiostro, racconta tutto questo e racconta le tante grandi e piccole storie di un 'pezzo' di terra italiana dove la Storia grande è passata incrociandosi con tante piccole storie. Qui si è sofferto molto e molto sangue...
Dalle Tre Venezie al Nordest. Vol. 1: 1900-1945.
"L'impressione che ne deriva è davvero quella di un Nordest esplosivo di energia e di passione vitale, un calderone di ingegni e pulsioni e volontà, così potente da sfrenarsi infine in una corsa che la corsa narrativa di Edoardo Pittalis lungo centinaia di pagine e migliaia di nomi e di fatti e di note imita benissimo (riproducendo anche il senso di spiazzamento che una tale vorticosa accelerazione della storia induce nei protagonisti)... Leggere questo libro è utile e divertente: due risultati in uno, doppio lavoro, doppia funzione. Non è proprio un libro del Nordest questo?" (Gianfranco Bettin)
EUR 7.60
Dalle Tre Venezie al Nordest. Vol. 2: 1946-1969.
"L'impressione che ne deriva è davvero quella di un Nordest esplosivo di energia e di passione vitale, un calderone di ingegni e pulsioni e volontà, così potente da sfrenarsi infine in una corsa che la corsa narrativa di Edoardo Pittalis lungo centinaia di pagine e migliaia di nomi e di fatti e di note imita benissimo (riproducendo anche il senso di spiazzamento che una tale vorticosa accelerazione della storia induce nei protagonisti)... Leggere questo libro è utile e divertente: due risultati in uno, doppio lavoro, doppia funzione. Non è proprio un libro del Nordest questo?" (Gianfranco Bettin)
EUR 7.60
Venezia. Il Canal Grande
Dalla sua nascita ai giorni nostri, il Canal Grande è il polo più attrattivo di Venezia. Più volte chiamato "La strada più bella del mondo", rappresentava le due anime dei veneziani: splendido corso fiancheggiato da ricchi palazzi e al tempo stesso porto globale su cui si affacciavano magazzini, fondachi, mercati. Per 3200 metri Fabris ha disegnato il lato sinistro e il lato destro e Zorzi, usando prezioso inchiostro, ha narrato la storia e le storie di ben 106 palazzi. In più, se ciò non bastasse, trovate in bianco e nero il lavoro del Moretti, eseguito nel 1827, che consente di capire le trasformazioni avvenute negli ultimi due secoli. In quest'opera, autori ed editore, hanno messo tutta la passione possibile perché il Canal Grande è una continua emozione.
EUR 11.40
Il tempo di Narciso. Memorie del Novecento veneto
L'autore ha riannodato i fili della memoria famigliare, ha scartabellato archivi e giornali così da accompagnare il lettore nel Novecento veneto ormai scomparso. "Il tempo di Narciso" intreccia vicende quotidiane e grandi avvenimenti storici, vissuti dentro una corte contadina veronese, palcoscenico dove si celebravano i riti domestici: le nascite, i matrimoni, la lissia, l'impasto del pane, l'uccisione del maiale, il filò e quelli del lavoro dei campi: l'aratura, la semina, i raccolti; le fiere del paese; e infine la guerra e l'inizio di una nuova epoca.
EUR 13.30
I signori della notte. Partigiani della Osoppo. Storie di Resistenza tra sentieri e casere
A piedi nei luoghi della Resistenza friulana. Dove andavano i partigiani quando salivano in montagna? Per rispondere a questa domanda ho intrapreso un viaggio nei luoghi della storia, tra valli e casere, sentieri e boschi, osservando e ascoltando le storie di testimoni e partigiani. Ho messo i miei piedi al servizio delle loro voci. "I signori della notte" è un lungo viaggio di racconti e immagini nei luoghi della Brigata Osoppo, tra montagne, valli, malghe, casere e paesi, ascoltando le storie dalla voce diretta di chi c'è ancora. Da Tolmezzo alla Val d'Arzino, da Verzegnis alla Val Tramontina, da Piancavallo alle Prealpi, questo volume ripercorre le vicende della drammatica ed eroica storia della Osoppo nella Resistenza friulana.
EUR 11.40
I Rossi
«...Ruppe gli indugi e affrontò decisa la strada deserta. Giunta alla chiesetta, girò a destra per imboccare il viale ombreggiato dai platani che attraversava il parco. L'atmosfera serena di quel giardino romantico sciolse per un istante l'angoscia che le toglieva il respiro. Si guardò intorno: all'ombra degli alberi l'aria era frizzante e profumava di fiori di maggio e d'erba novella. A lei parve che nessuno l'avesse vista giungere fin lassù e in seguito sì appurò che, in effetti, nessuno la scorse percorrere il viale alberato e nemmeno scendere la lunga scalinata che dal parco portava alla piazza. Da quel momento, insomma, nessuno la vide più.» La sera prima si era svolta una festicciola nel magazzino d'ortofrutta di Giorgio Chemello, due stanzoni imbucati in una stretta via del centro storico. Una cosa alla buona, un incontro fra amici. Ed è stato proprio da lì, da quella innocente riunione fra ragazzi, che ha preso avvio la tragica vicenda segnata dal susseguirsi d'efferati omicidi. Chi è il colpevole? E qual è il movente? Il maresciallo Giovanni Piconese indaga, in un'estate al tempo stesso torrida e piovosa, intuendo un po' alla volta che dietro alla catena di...
Hanno ucciso l'orsa
"A difesa della Terra, e delle sue creature. Il 12 agosto 2017, un uomo in divisa imbraccia una carabina con il colpo in canna. La croce di mira si posiziona sul cuore dell'orsa. Una deflagrazione squarcia il silenzio della montagna. È stata uccisa un'orsa, un animale con un valore biologico altissimo, una specie particolarmente protetta che nessuno può toccare. Eppure qualcuno ha deciso che si doveva abbattere. Un fatto gravissimo che ha visto coinvolta l'orsa uccisa e tutte le persone che, in veste diversa, hanno avuto a che fare con questa specie e con questo soggetto. La conservazione e la tutela degli animali selvatici mi sta molto a cuore così ho voluto occuparmi a modo mio dell'orsa uccisa: ho immaginato di parlare con la sua voce. Sono andato nella foresta e sono diventato l'Orsa, poi l'Istituzione che ne ha decretato la morte e l'Uomo in divisa che le ha sparato." (L'autore)
EUR 11.40
Storia di Bologna dalle origini ai giorni nostri
"Per conoscere il carattere di una città, spesso basta osservare nelle ore di punta il barista della macchina espresso o il salumiere, cioè i mestieri da nervi a pezzi. Bene, il barista riesce a conversare con i clienti nella vertigine dei ristretti, lunghi, caldi in tazza fredda, macchiati, corretti, che smazza come carte da briscola. Il salumiere col negozio intasato, butta sulla bilancia, incarta, si toglie la biro dall'orecchio e dice battute in dialetto, un cliente, una battuta. Ci tornate il giorno dopo per vedere se era roba da repertorio. Macché è proprio uno che si diverte a tener banco, lavorando convulso come una macchina oleopneumatica." (Dalla prefazione di Luca Goldoni)
EUR 11.40
Pane e ferro. Il Novecento, qui da noi
Paesenovo sta tra Veneto e Friuli, nella grande pianura padana... come da sempre ripetono Enea, suo padre, sua madre e i molteplici protagonisti di "Pane e ferro". Un microcosmo che ha visto passare tra le campagne sterminate, le strade di sassi e polvere e le case sorte a lato del grande fiume il Novecento intero, portando in quel piccolo borgo contadino due guerre mondiali e una epocale migrazione dai campi alle fabbriche, unica rivoluzione vissuta e accettata "qui da noi". "Pane e ferro" racconta un'epopea famigliare lunga un secolo, dall'alba del 1895 al tramonto del 1999, dal nonno, vecchio patriarca, che nei due conflitti mondiali vive la tragedia del suo tempo, fino al figlio e al nipote, chiamati a ripercorrere l'intero secolo breve nei ricordi e sulla pelle, così da lasciarne testamento. Pagine vive e toccanti che dipingono il quadro di un mondo ormai lontano, dove la terra è stata solcata dalla "grande storia" ben più che altrove, e dove le "storie minime", intime e umane, parlano delle fatiche e delle conquiste di un popolo dimenticato: i "metalmezzadri". Donne e uomini con la schiena piegata sulla terra da coltivare e i corpi nel...