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Hölderlin e il paesaggio
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Storia della direzione spirituale. Vol. 3: età moderna, L'.
Il volume parte dall'analisi del concetto di discrezione, che è alla base dell'istituto della direzione spirituale, per individuare caratteri e forme di una pratica dalle complesse implicazioni teoriche, che nel periodo dell'età moderna esce dai confini dei chiostri e delle confraternite e raggiunge progressivamente i singoli fedeli, fino a divenire nel corso dei secoli XVIII e XIX esercizio così generalizzato da sovrapporsi al sacramento della confessione. Nella letteratura spirituale il termine latino "discretio" ha valenza di categoria cognitiva e di categoria etica, e assume tanto il significato di discernimento tra il vero e il falso quanto quello di virtù regia, o mediana, che conduce alla perfezione; essa ha quindi rilievo non soltanto in rapporto alla coscienza individuale, ma anche in relazione alle attività interpersonali e di governo. Nella cultura religiosa della fine del medioevo la discretio spirituum diviene elemento fondante del percorso mistico e la prudenza che l'accompagna rappresenta la virtù privilegiata per acquisire un comportamento devoto; allo stesso modo nella cultura moderna la discrezione è virtù emblematica della civiltà di corte e della civiltà delle buone maniere, così come la simulazione e la dissimulazione sono comportamenti etici che hanno valenze molteplici tanto...
La vita della fede
In questi saggi non si tratta tanto dell'essenza della fede come mistero che viene da Dio, quanto del modo in cui si trova e si atteggia il cristiano che esiste nella fede e di ciò che il credente può osservare in se stesso e in altri. L'Autore dapprima affronta la questione intorno alla realtà del sorgere della fede, l'atto della quale poi lega al suo contenuto, per non farlo scivolare nella religiosità generica. Ciò che poi egli espone sulle crisi e tensioni della vita di fede, con comprensione viva dei modi in cui essa è sperimentata, ha grande potere d'illuminazione. La realtà della fede nell'azione, nell'amore e nella speranza, la varietà delle forme in cui essa si concreta, il sapere, la gnosi nella fede, sono oggetto di altri capitoli. L'opera si conclude con un approfondimento del senso delle formulazioni dogmatiche nella Chiesa e del moto di fede originato dalla trasformazione del nostro essere nei sacramenti. In quest'opera un'intelligenza esistenziale della fede fa prova del suo alto equilibrio dinamico tra soggettività e oggettività, cogliendo con acutezza la situazione spirituale contemporanea in rapporto al credere soprannaturale, i rischi e i vantaggi di essa.
EUR 10.45
Vedi Offerta David M. Turoldo, Camillo de Piaz e la Corsia dei Servi di Milano (1943-1963)
Gli anni della Corsia dei Servi coincidevano con i primi anni di pace e i primi esperimenti di una vita civile e religiosa nella libertà: le figure del conflitto, i morti uccisi per strada, le vendette politiche e le giustizie affrettate, pur presenti e tragiche, erano vissuti come in lontananza, rispetto ad un presente che appariva illuminato da una speranza quotidiana nel fare e nel vivere. Padre Davide e padre Camillo erano fratelli maggiori. Convivevano con le nostre incertezze ma sembravano fruire di una grazia speciale, forse quella che il catechismo indicava come frutto dei sacramenti: erano liberi, molto più liberi di noi, era questo forse il segno visibile di quella grazia. Avevano partecipato alla guerra dalla parte che ritenevamo giusta; erano stati e rimanevano antifascisti, ed il loro antifascismo sembrava accordarsi perfettamente con il loro cristianesimo, sembrava anzi in qualche modo dipenderne.La Corsia dei Servi è stata la loro opera, e questo libro ne traccia la storia con grande intelligenza.(dalla Premessa di Michele Ranchetti)
EUR 15.20
Panarion. Testo greco a fronte. Vol. 1
Epifanio si collega alla tradizione eresiologica inaugurata da Giustino nel II secolo e proseguita da Ireneo e Ippolito, ma, vissuto nel IV secolo, scrive in un Impero ormai cristiano, nel periodo delle grandi controversie teologiche. Il Panarion è un trattato eresiologico. L'opera si compone di tre libri, ripartiti in sette tomi, nei quali sono presentate e confutate ottanta tra eresie e scismi. Chiude il trattato "la difesa della retta fede e verità, che è rappresentata dalla santa, cattolica e apostolica Chiesa", in cui l'autore sintetizza i punti fondamentali della dottrina cattolica ortodossa la Trinità, l'incarnazione di Cristo, la resurrezione dei morti, il giudizio eterno - e i principi istituzionali che reggono la Chiesa - la liturgia, le riunioni, i digiuni, le festività, la vita dei fedeli e dei monaci, le prescrizioni per la vita quotidiana. Il risultato di questo lavoro è un panarion, appunto, una cassetta di medicinali, dalla quale poter trarre rimedi contro morsi e punture mortali. Fuor di metafora, una sorta di manuale di pronto soccorso, al quale i cristiani della retta fede possono attingere le informazioni di cui necessitano per riconoscere a quale categoria appartengano gli eretici incontrati nel loro...
Le luci di Shabbat
Memoriale della creazione e della libertà - e per questo cuore della vita ebraica - il sabato (Shabbat) acquista nelle parole di rav Benedetto Carucci Viterbi il sapore di una conoscenza che cerca di dar conto di quale sia il rapporto di Dio con le sue creature, di quale "progetto" abbia Dio stesso per tutta l'umanità. Rav Carucci Viterbi si addentra nel significato dei versetti biblici, nei movimenti della vita quotidiana, nella sapienza di maestri antichi e moderni, per cercare di avvicinare il lettore alla complessità della celebrazione del sabato, ma anche alla sua assoluta centralità nella vita degli ebrei di tutti tempi. L'immagine, proposta da Abraham Joshua Heschel, del sabato come di una "architettura del tempo" è sufficiente a farci comprendere anche l'insegnamento antiidolatrico racchiuso nell'idea del sabato. Le pietre si consumano, le case costruite sulla terra sono destinate a crollare, a ritornare polvere. Sulla polvere non è possibile edificare qualcosa di eterno. Pretendere di farlo sarebbe sovvertire l'ordine delle cose, idolatrare lo spazio. Il sabato, dice Heschel, è fatto "per celebrare il tempo", non per idolatrare un luogo. (Gabriella Caramore)
EUR 7.60
Gregorio di Nissa. Un contributo alla storia dell'interpretazione
Solo nel XIX secolo si è risvegliato un nuovo interesse per Gregorio di Nissa, il più giovane dei Padri Cappadoci (335-395 ca.): un proliferare di studi che valicano i confini isolati dei soli cultori di patristica. Un serio interesse scientifico verso uno dei più grandi autori dell'epoca tardo-antica che in queste pagine prende corpo seguendone l'opera e il pensiero e dando una analitica interpretazione dei punti più problematici - ma anche più significativi per la posterità - attraverso una minuziosa indagine esegetica, sempre compiuta facendo riferimento ai testi originali. Un tentativo di ricostruzione storico-critica del Cappadoce, come figura poliedrica: "ricercatore" appassionato, letterato versatile, profondo conoscitore della cultura antica e autentico mistico. Il lavoro è diviso in quattro sezioni: alla parte introduttiva ne segue una dedicata al pensiero su Dio e una alla dottrina antropologica, mentre l'ultima è dedicata alla cristologia, ecclesiologia ed escatologia. È una sintesi che tenta di armonizzare in un quadro organico la complessa produzione di Gregorio. Sintesi auspicata da Jean Daniélou, uno dei suoi più grandi interpreti novecenteschi, cui si deve la definizione di fondatore della "teologia mistica" attribuita al nisseno per la sua profonda indole teoretico-speculativa.
EUR 42.75
Nicolai Hartmann. Dal conoscere all'essere
È possibile tornare, dopo Kant, all'ontologia come analisi e ricerca delle strutture e delle categorie di un mondo extrasoggettivo? Ecco il quesito cui Nicolai Hartmann cerca di dare risposta mediante la rivisitazione del problema conoscitivo. L'ontologia hartmanniana poggia sulla reimpostazione del rapporto soggetto-oggetto, nel tentativo di liberare il reale dalle maglie della soggettività. Questo è, infatti, il presupposto essenziale per uscire dal correlativismo tra l'io ed il mondo, con il quale neokantismo, fenomenologia e, in fondo, persino lo stesso Kant, hanno liquidato l'autonomia di un "in sé" extracoscienziale. Hartmann, proprio a partire dall'atto di conoscenza, riappropriandosi dell'idea di intentio recta del conoscere e mediante la fondazione a priori della tesi del realismo naturale, cerca di riconferire indipendenza al mondo esterno; infatti, solo in questo modo è possibile, per Hartmann, iniziare il lavoro di costruzione dell'ontologia. Con Hartmann, la questione del realismo si ripresenta come problema speculativo: a ritornare è il senso e il peso ontologico della "cosa", come condizione e meta dello stesso inquisire filosofico. Un realismo che, nella sua classicità e profondità, è interlocutore essenziale per le nuove ontologie fiorite nel pensiero contemporaneo.
EUR 17.10
Rabbi Aqivà
Benedetto Carucci Viterbi tratteggia con maestria la storia di rabbi Aqivà, uno dei più grandi maestri dell'antichità [vissuto tra il 50-135 e.v.], a cui dobbiamo, quanto meno, la presenza nel canone biblico del Cantico dei Cantici, ma che fu anche tra i grandi testimoni - lui, figlio di pecorai, pastore a sua volta, analfabeta e ignorante - della bellezza dello studio, che ricompensa di ogni fatica e di ogni sacrificio. Spinto dalla moglie Rachel a intraprendere una vita di sapere, diventa guida morale nei giorni del pericolo, sostiene la rivolta di Bar Kokhba contro l'impero romano, e quando i rabbini si riuniscono per discutere se si debba anche rischiare la vita per insegnare la Torà, Aqivà, che morirà martire con il sorriso sulle labbra, risponde che se avessero abbandonato la Torà avrebbero anche abbandonato Dio. (Gabriella Caramore)
EUR 7.60
Quale democrazia?
Invitato a Brescia nel 1959, Norberto Bobbio tenne una conferenza, Quale democrazia?, che, nonostante sia passata quasi inosservata, appare come l'enunciazione di un programma di ricerca. Regole di funzionamento, teoria delle élites e del realismo politico, tensione tra vocazione dell'uomo alla libertà e necessità di istituire una società con un potere efficiente, l'antinomia tra ideale dell'uguaglianza e quello della libertà: sono i temi, qui per la prima volta enunciati, che torneranno, con continui scavi, nelle opere che hanno reso Bobbio tra i più importanti filosofi della politica della seconda metà del Novecento. Il testo ha quindi una doppia classicità: è la cellula originaria della riflessione bobbiana sulla democrazia, ed è la lezione di un classico. Come ha scritto Bobbio stesso: "Quale democrazia? Un titolo che ha continuato ad essere attuale in tutti questi anni. Oggi più attuale che mai. Se dovessi ripeterlo, quel punto interrogativo non lo toglierei. Ne potrei, se mai, aggiungere un altro".
EUR 9.50
Opera omnia. Vol. 26\1: Lettere a Josef Weiger. 1908-1962.
Le storie del diluvio
Le storie del diluvio, composto nel 1899, è uno degli esiti più originali e maturi della ricerca storico-religiosa di Hermann Usener. Lo studioso vi svolge ben più di un'analisi comparativa delle fonti babilonesi, semitiche, indiane e soprattutto greche del diluvio. Partendo dalla figura dell'eroe protagonista, Deucalione, che Usener interpreta come un giovane dio della luce portato sulle onde, prende in considerazione le varianti regionali del mito greco, ambientato di volta in volta sul Parnaso, sull'Otri, sul Gerania, fino alle aree ellenizzate della Siria, dove sorge una Gerapoli Bambyce, e della Frigia, dove la città di Apamea Kibwtov ricorda nel nome l'arca del diluvio. Attraverso la disamina, audace e rigorosa, dei simboli della luce, della nave e del pesce, lo studioso mira alla "comprensione dell'immagine mitica, nella sua molteplicità e ambiguità". L'intero saggio appare come una ricerca del nocciolo del racconto mitico, Mythenkern, avviluppato dalle successive rielaborazioni letterarie: il motivo dell'eroe trasportato sulle acque in un'arca fino alla cima di un monte è comune a tutti i miti del diluvio. Il massimo risultato raggiunto da Usener in questo saggio, che precorre la fondamentale teorizzazione del 1904, Mitologia, consiste dunque nella messa a punto di...
Nello specchio dell'anima
Nello Specchio dell'anima - sempre velato, avvolto nell'aura del mistero Guardini nei suoi anni giovanili raccoglie scritti di varie destinazioni, articoli, brevi saggi, "elzeviri", interventi, omelie per matrimoni di amici, una ricchezza di argomenti, una molteplicità di stili che esprimono esperienze profondamente coinvolgenti, altezza di meditazione teologica, spiritualità vivacemente disponibile ai fermenti dell'epoca. Il lettore sarà così condotto in viaggi in Algovia, in Engadina, nell'Italia settentrionale, soprattutto nel Veneto, a Roma, in Sicilia, che l'Autore gusta con sensi culturalmente affinati e sa descrivere con disegno classico, singolarmente vicino al modello di Goethe, indugerà con lui sui paesaggi tedeschi amorosamente indagati nella profusione d'alberi, erbe, fiori, ma si interrogherà anche sul segreto d'una natura restia a manifestarlo, quasi pudica, conturbante e insieme fascinosa nelle infinite distanze delle galassie. In tutta questa policromia di impressioni e genialità di riflessioni domina la consapevolezza del sacro onnipresente, che si schiarisce e si precisa tuttavia nei suoi contorni specificamente cristiani, come in alcune concise ed efficaci notazioni religiose, o nella rapida e originale delineazione della figura del "Poverello" di Assisi.
EUR 13.30
Septuaginta. La Bibbia di ebrei e cristiani
Viene spontanea la domanda perché mai dedicare energie allo studio di una traduzione della Bibbia, quella greca, se abbiamo l'originale ebraico. In effetti, la Bibbia dei Settanta, spesso oggi chiamata semplicemente la Settanta, non è che la Bibbia tradotta in greco a partire dal III sec. a.C. e in uso presso tutti quegli ebrei stabilitisi nel mondo occidentale che ormai non conoscevano più l'ebraico: sembra, dunque, una delle tante traduzioni, sia pure la più antica. In realtà, le cose non stanno proprio così: fra il testo ebraico trasmesso dalla tradizione manoscritta medievale e il testo greco ci sono differenze che hanno resistito a ogni sforzo di essere spiegate come derivanti da libertà o ignoranza dei traduttori. È cosa nota fin da quando Agostino e Girolamo discutevano se era meglio correggere i malandati testi latini allora correnti sulla base del testo ebraico (Girolamo) o di quello greco (Agostino). Girolamo la spuntò introducendo il concetto apparentemente ovvio di Hebraica Veritas contro Agostino che insisteva sul fatto che la Bibbia greca era la Bibbia delle chiese cristiane. Documenti ebraici che l'archeologia ha portato alla luce recentemente - i manoscritti di Qumran - ci hanno fatto toccare...
Teologia e biologia
Cosa si può dire sulla vita? Sono varie le forme di sapere che si esercitano per rispondere a questa domanda. L'interesse dominante riguarda l'origine e la fine della vita. Su questo terreno si confrontano, e a volte si scontrano, soprattutto la teologia e la biologia. Questo testo raccoglie la sfida sul versante propriamente teo-logico: come la biologia può aiutare il credente contemporaneo a pensare e a parlare credibilmente di Dio? E, d'altro canto, come la rivelazione cristiana può illuminare la comprensione del multiforme fenomeno vita? È interessante notare, ad esempio, che l'evoluzionismo, pur oggetto di aspre polemiche da parte di vescovi e teologi fin quasi alla metà del secolo scorso, sia diventato in seguito un paradigma condiviso, entro cui leggere non solo il fenomeno vita, ma anche reinterpretare il tema della creazione. Il confronto tra biologia e teologia si presenta perciò come un caso paradigmatico del rapporto tra sapere scientifico e sapere della fede. L'esito del confronto, nel breve periodo, pare consistere in una "nuova alleanza" tra teologia e biologia affinché l'approfondita consapevolezza della fede cristiana e dei fenomeni vitali contribuisca a favorire una maggiore felicità, per il presente e per il futuro,...
Scritti vari. Vol. 5\2
Ludwig Feuerbach. Biografia intellettuale
Una delle difficoltà nella stesura della Biografia intellettuale di un filosofo si presenta nel tentativo di sistematizzare ciò che, per definizione, è in divenire: il pensiero. Quando però si cerca di ricostruirne l'evoluzione, nei suoi nodi teoretici frequentati per una vita, il modello biografico pare venir meno. È il paradosso del pensiero il cui movimento, in Ludwig Feuerbach (1804-1872) come perlopiù nelle menti speculative, si dà nel costante interrogarsi su un unico problema, nel suo caso sul rapporto filosofia/religione: un confronto di lungo periodo, che si dipana sotto il segno di vita, morte e immortalità; essenza, storia ed esistenza; individualità e empiria; uomo, natura e naturalismo. Temi, affrontati nei capitoli del volume, che prendono sul serio una problematica - l'essenza del cristianesimo - e ne diventano punti di osservazione, secondo un modello ermeneutico auspicato da Feuerbach medesimo, che fa del domandare l'essenza stessa della filosofia. Questa biografia riesce da una parte a restituire un volto complessivo di Feuerbach, con ampi riferimenti a lettere, scritti del periodo giovanile e inediti - risultato di uno studio più che trentennale e della consultazione del Nachlass -; dall'altra a metterne in discussione i punti teoretici più critici...
Detti dei padri (dal Talmud)
Con Paolo De Benedetti ci troviamo davvero in un "luogo di incontro per sapienti". Dove la sapienza, come spiega lui stesso in questo libro, non è un conoscere intellettuale elargito dall'alto, ma una modalità dell'ascolto e della parola, dell'interrogazione e del dubbio, dell'ironia e della compassione. Una sapienza riconoscibile nel piccolo trattato dei Pirqè avot, o Detti dei padri, che è una collezione di massime sapienziali e morali raccolte nella Mishnà (il nucleo di compilazione della legge orale che ha dato luogo al Talmud). I "padri" sono autori vissuti, all'incirca, tra l'epoca di Esdra (IV secolo a.e.v.) e il II secolo dell'era volgare. Anche se si tratta di autori diversi vissuti in epoche diverse, ciò che sorprende è una uniformità di stile, una modalità di suscitare attenzione e di ricondurla all'insegnamento della Torà. Uno stile in cui riconosciamo lo stesso Paolo De Benedetti, nell'esercizio vivo e gioioso della conoscenza: quasi a tracciare una "catena della ricezione" che, di generazione in generazione, passa dalla Torà ai detti dei padri, alla tradizione rabbinica, giungendo nei secoli fino a noi. (Gabriella Caramore)
EUR 9.50
L' ospite più strano. Conversazioni sul dolore
L'autore di queste conversazioni non intende delineare una "teodicea", una "difesa di Dio" che lo scagioni dall'imputazione di volere la pena dell'uomo. Attraverso il filtro di una raffinata cultura letteraria, filosofica, teologica, il soggetto del libro diviene l'immediatezza, la semplicità sconcertante dell'esperienza di dolore che ora geme verso Dio, ora s'allevia nella pacata riflessione, in cui echeggiano i motivi più alti della spiritualità cristiana e religiosa in genere, ora si rifrange nello scintillio di colorite immagini dal sapore antico e rustico, ora sembra scherzare in battute di humour e di un'autoironia dolce-amara. La figura di Francesco d'Assisi, emblematica della spoliazione, della rinuncia al potere, della riduzione al "vuoto", fa da controcanto alla sofferenza volontariamente accolta, che in modo paradossale muta queste negatività in valori; ma l'unica luce in cui tali esse appaiono è quella della Croce, del Dio che assume il dolore dell'uomo.
EUR 8.25
Opera omnia. Vol. 18: Bonaventura.