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Attraverso l'albero. Una piccola storia dell'arte
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Il calcolatore universale. Da Leibniz a Turing
Tra i fili di Arianna che si possono seguire per interpretare lo sviluppo del moderno, Martin Davis seleziona quell'entità al tempo stesso astrusa e comunissima che è il calcolo o computazione. Astrusa perché la teoria della calcolabilità - in bilico tra matematica, ingegneria elettronica e filosofia non è certo un soggetto facile. Comunissima perché chiunque usi un PC ha tra le mani, spesso senza saperlo, un "calcolatore universale" - l'epitome stessa della nozione di computazione. Per ricostruire la genesi di questa idea Davis prende le mosse da Leibniz e compone, con affetto e rispetto, una galleria di personaggi-chiave che comprende Boole, Frege, Cantor, Hilbert, Gõdel e culmina in Turing: alla sua macchina universale riconosce infatti, pur pagando il dovuto tributo a Gõdel, un ruolo centrale nei fenomeni di insolubilità. Grazie a Turing il "sogno di Leibniz" - l'invenzione di un calcolo simbolico con cui risolvere in maniera automatica ogni genere di problemi - si materializza in calcolatori non più in carne e ossa, ma in rame e silicio. Resta tuttavia, quel sogno, solo in parte realizzato: se molti degli aspetti della mente razionale sono oggi riproducibili informaticamente, quelli che più caratterizzano l'essere umano...
Suite francese
Nei mesi che precedettero il suo arresto e la deportazione ad Auschwitz, Irène Némirovsky compose febbrilmente i primi due romanzi di una grande "sinfonia in cinque movimenti" che doveva narrare, quasi in presa diretta, il destino di una nazione, la Francia, sotto l'occupazione nazista: "Tempesta in giugno" (che racconta la fuga in massa dei parigini alla vigilia dell'arrivo dei tedeschi) e "Dolce" (il cui nucleo centrale è la passione, tanto più bruciante quanto più soffocata, che lega una "sposa di guerra" a un ufficiale tedesco). Pubblicato a sessant'anni di distanza, Suite francese è il volume che li riunisce.
EUR 11.40
Verso la Certosa
Allestito fra il 1959 e il 1961 a partire da due libri usciti in esigua tiratura fra gli anni Trenta e Quaranta - "Le meraviglie d'Italia" e "Gli anni" -, "Verso la Certosa" costituisce un'autoantologia, di sorprendente bellezza, del miglior Gadda 'saggista', da porre accanto a I viaggi, la morte: e il titolo, evocando la solitaria residenza milanese del Petrarca nei pressi della Certosa di Garegnano e, insieme, la dimora ultima del Cimitero Maggiore di Milano, le conferisce per di più il carattere di opera conclusiva, di traguardo raggiunto. Splendide e nobili immagini della campagna lombarda, custodita dal "popolo stupefatto dei pioppi", e la commossa celebrazione del genio dell'arte e della tecnica si alternano al racconto - vicino alle atmosfere della Cognizione - del "diniego oltraggioso" opposto dal mondo, alle cronache di una Milano che nella fiera di Senigallia, "mercato dell'impensabile", si rivela "scansia d'ogni possibilità, d'ogni idea che possa diventare industria, o commercio", alla veridica ricetta del "sacro" risotto alla milanese, nonché a una irresistibile 'bizza' sugli incresciosi inconvenienti della rivoluzione edilizia, regalataci dallo "sconsiderato padreternismo dei tira linee quattordicenni: sì: età mentale quattordici".
EUR 18.05
Goethe muore
In questo piccolo gioiello c'è in nuce tutto Bernhard: qui si ride, ci si commuove e si pensa. Il racconto che dà l'irriverente titolo al volume vede il Titano, ormai allo scorcio della vita, in fase di bilanci. Ha capito che la letteratura conta poco o nulla, e non gli resta che un unico desiderio: incontrare Wittgenstein. Convoca dunque a Weimar il filosofo, innescando una serie di esilaranti peripezie. Figura centrale nell'opera di Bernhard, Montaigne svetta nella seconda prosa, dove vediamo un giovane angariato dai genitori rifugiarsi nella torre avita e trovare lì l'unica alternativa all'orrore familiare: i libri, e nella fattispecie i libri di Montaigne. Se la famiglia è il luogo del castigo, della reclusione, dell'odio, della distruzione psicofisica, la torre, la biblioteca, i filosofi sono l'unica salvezza. Ilare e straziante è il terzo racconto, in cui due amici si incrociano in una stazione ferroviaria. E uno dei due si lascia andare a un continuo, trascinante "ti ricordi...?": ecco allora risorgere l'infanzia e genitori sadici, amanti della montagna, che costringono la prole ad arrampicarsi a ora antelucana, bardata con calzettoni e berretti rossi (per non sfuggire al soccorso alpino...). E se la...
Racconti di Pietroburgo
Un barbiere si sveglia di buon'ora, si alza dal letto, spezza il pane appena sfornato, vi scorge dentro "qualcosa di biancheggiante": un naso. Prende così avvio uno dei racconti più celebri della letteratura di tutti i tempi, affiancato in questa raccolta da altri quattro, non meno significativi e famosi: II ritratto, dove un dipinto porta con sé, nel trascorrere degli anni, tutto il male che era nell'animo del personaggio rappresentato; La Prospettiva, storia di incontri e di passioni fatali o fugaci sullo sfondo mutevole, e talora inquietante, del Nevskij Prospekt; II giornale di impazzo, diario di un uomo solo e del suo precipitare nella follia; Il mantello, dramma di un povero impiegato che subisce il furto del cappotto nuovo acquistato avvezzando una vita già misera a ulteriori, patetiche restrizioni.
EUR 12.35
Gli aforismi di Siva
Composti nel IX secolo, "Gli aforismi di Siva" (Sivasutra) sono una delle opere basilari del cosiddetto Sivaismo del Kashmir, o Trika, "Triade". Riscoperti solo nel Novecento, gli insegnamenti delle scuole Trika - che rientrano nell'ambito più vasto del Tantrismo e sono improntati a un non-dualismo radicale (paramàdvaita, "supremo non-dualismo") - si sono andati rivelando i più alti raggiungimenti della speculazione e della spiritualità indiana di ogni tempo, e hanno attratto un numero crescente di studiosi e di ricercatori, dall'India all'Europa agli Stati Uniti. Secondo l'insegnamento essenziale del Tantrismo, il progresso spirituale deve essere visto non già come un cammino di negazione e di rinuncia, ma come una coltivazione e intensificazione di tutte le linee di energia che animano l'esistenza ordinaria e, in primo luogo, l'individuo nella sua fisicità e nelle sue pulsioni, compresa quella sessuale. Il mondo non appare quale un fosco e incerto sogno da cui risvegliarsi al più presto, ma come la spontanea espressione del divino, che per suo tramite si manifesta liberamente. In miracoloso equilibrio, il Tantrismo kashmiro si muove tra spiritualità, epistemologia e una avanzatissima speculazione che apre l'esperienza religiosa e filosofica alla contemplazione estetica - ed è proprio...
Intorno al senso del nulla
Il significato radicale che il "nulla" ha assunto nella riflessione filosofica occidentale accompagna come un'ombra non solo questa forma di pensiero, ma l'intero tragitto della nostra civiltà. Radice prima dell'angoscia, il nulla turba anche e soprattutto per il suo carattere sommamente ambiguo: già Platone, infatti, si accorge che pensare il nulla e parlare del nulla significa pensare qualcosa e parlare di qualcosa - come se il nemico che si ha di fronte si sdoppiasse, ingannandoci sulla sua identità. Questa nozione spaesante, che esige di essere interpretata alla luce delle forme più rigorose della speculazione, è stata affrontata da Severino a partire da "La Struttura originaria" (1958) e fino a "La morte e la terra" (2011): a queste due opere, e alla seconda in particolare, si ricollega "Intorno al senso del nulla", dove da un lato si mostra come l'ambiguità sia ben più profonda di quanto possa sembrare e dall'altro si indagano "le condizioni che rendono possibile la via d'uscita". Approfondimento quanto mai necessario, giacché se si rinunciasse a discutere le aporie suscitate dal senso del nulla resterebbe in sospeso la stessa tesi di fondo del pensiero di Severino: che l'uomo e ogni altro...
Il caso
In "Giovinezza", in "Lord Jim" e in "Cuore di tenebra" Charles Marlow aveva raccontato le vicende di personaggi annientati dall'incontro con il destino. Ma in questo libro Joseph Conrad gli affida un compito ancora più delicato, e per molti versi estremo: raccontare direttamente il destino, o meglio il puro e semplice caso, una forza "assolutamente irresistibile, per quanto si manifesti spesso in forme delicate, quali ad esempio il fascino, reale o illusorio, di un essere umano". "Il caso" è la storia di Flora de Barral, giovanissima figlia di un banchiere rovinato dalla speculazione (dopo avere a sua volta rovinato migliaia di investitori): finendo in carcere questi fa della ragazza una diseredata, senza altro diritto che la compassione. Ed è la storia di come questa creatura esile, silenziosa e ostinata lotti per resistere all'"infatuazione del mondo", e alle attenzioni "di persone buone, stupide, coscienziose". Di come la devozione di un uomo, il capitano Anthony, le sembri all'improvviso una salvezza possibile. Di quello che un lungo viaggio in mare può nascondere, e un matrimonio può rivelare. E della tragedia cui tutto ciò, inevitabilmente, conduce. Eppure "Il caso" è anche un romanzo felice, che per la...
Un genio nello scantinato
A tre anni Simon Norton costruiva piramidi di moltiplicazioni; a cinque giocava con la tabellina del 91. Poi vennero risultati sbalorditivi in tutti gli ordini di scuole fino al Trinity College di Cambridge, e infine l'ingresso nell'équipe del professor Conway, impegnata a tracciare i confini dell'Atlante dei gruppi finiti - una delle più grandi pubblicazioni matematiche della seconda metà del secolo scorso. Nel 1985 il trentatreenne Norton ebbe - a quel che si dice - un "catastrofico crollo intellettuale", dovuto al primo errore di calcolo della sua vita, e da allora è scomparso dall'accademia. Vent'anni dopo, lo scrittore e illustratore Alexander Masters vive a Cambridge: il suo padrone di casa abita nel seminterrato ed è un tizio grosso, buffo e trasandato che si chiama Simon. Simon vive fra "stalagmiti di orari degli autobus" e cataste di sacchetti di plastica, si abbuffa di filetti di sgombro, compila un bollettino sui trasporti pubblici, e ogni tanto ripensa al "Mostro", una branca della teoria dei gruppi che potrebbe assomigliare a una griglia di sudoku - solo che invece di nove colonne ne ha 808.017.424.794.512.875.886.459.904.961.710.757.005.754.368.000.000.000. Ma Un genio nello scantinato non è affatto la storia del fallimento...
Nel cuore dei mari
Tutto comincia con Hanania, l'uomo che ha "girato mezzo mondo e superato molte prove". Sotto la sua guida, un piccolo gruppo di "ferventi" ebrei della Galizia polacca, composto da uomini e donne prescelti "non per propria rettitudine, ma solo in virtù della misericordia divina", intraprende il viaggio verso la terra d'Israele - secondo la tradizione diffusa in quelle regioni dal Baal Shem Tov, il fondatore del chassidismo -, lungo un percorso in cui ogni luogo sprigiona una sorta di incanto. Così è per il punto di partenza, Buczacz, cittadina dove "sembra quasi che le stelle siano appese ai tetti delle case"; per Vaslui, con il suo grande mercato di miele e cera; per Bàrlad, con le lapidi nerofumo dei martiri nel cimitero vecchio. E così è soprattutto per Kushta la Grande, ovvero Istanbul, la "città senza eguali al mondo". Ma via via che il viaggio prosegue, non senza disagi, se ne rivela l'autentica dimensione: paesi, oggetti e persone si trasfigurano in un fitto chiaroscuro fantastico, visioni ed eventi arcani (l'apparizione tentatrice di Satana che cerca di dissuadere i pellegrini dal loro proposito, la misteriosa sparizione di Chanania) si susseguono, e ogni tappa sembra...
Cina e altri Orienti
"Andare in Asia, eh? So già cosa vi immaginate. Qui sarà tutta una luminaria di illuminazioni, una visione di visioni, una rivelazione di cose che, altrove, non si rivelano. Credete? Mandate a girar per l'Asia un professore nevrotico, diventato poi pensionato, poi gazzettiere, e il risultato sarà sensibilmente diverso. Deprimente, diciamo". Così scriveva Manganelli nell'irridente, paradossale risvolto destinato a spiazzare i potenziali acquirenti della nuova edizione, accresciuta di tutti i suoi nuovi Orienti, di un libro apparso in origine nel 1974 (nel frattempo, fra il 1975 e il 1988 ai reportage da Cina, Filippine, Malesia se n'erano infatti aggiunti numerosi altri: Arabia, Pakistan, Kuwait, Irak, di nuovo Cina, Taiwan). Un'edizione che Manganelli predispose minuziosamente pochi mesi prima di morire, nel 1990. Ma perché "deprimente"? Perché il lettore affetto da ansia di assoluto non avrebbe trovato né Siddharta né un solo guru, "se non con fondotinta di imbroglione a fin di bene cosmico": et pour cause, essendo scopo precipuo dell'autore, semmai, quello di raschiare via un po' di anima. In compenso, avrebbe trovato - divertendosi, per di più, pazzamente - qualcosa di altrettanto prezioso: la chiave per comprendere "i modi ingegnosi in cui l'altrove...
007 Moonraker
Per la seconda parte di questo romanzo, in cui Bond tenta di scongiurare l'attacco atomico che il satanico Hugo Dax ha pianificato contro Londra, Fleming aveva fatto ricerche molto accurate, sfruttando la consulenza sia dell'ente spaziale britannico sia del futuro autore di "2001: Odissea nello spazio" Arthur C. Clarke. Per la lunghissima e tormentosa partita a bridge contro Hugo Dax, naturalmente - che lo apre, invece, così come per i molti e preziosi dettagli sulla vita notturna londinese, e per la fisionomia della terza Bond Girl della serie, la temibile Gala Brand, aveva attinto a quella che comunemente si chiama "esperienza personale". Quanto alla routine quotidiana - il libro si intitolava, in origine, I lunedì sono un incubo- e allo stile di vita di Bond a Londra, qui svelati per la prima volta, erano, con pochi ritocchi, gli stessi del suo autore. Il risultato è la storia più complessa e autentica di Fleming, che sulla sua copia personale di Moonraker aveva scritto una riga da considerare, come sempre, la miglior guida possibile alla lettura: "Ispirato al copione di un film cui ho pensato per molto tempo e alla strada di Dover, su cui...
Imperi dell'Indo. La storia di un fiume
"Imperi dell'Indo" è il resoconto dell'audace viaggio solitario lungo il "Fiume dei Fiumi", dalla foce alla sorgente, compiuto da Alice Albinia a ventinove anni: più di tremila chilometri attraverso paesi, panorami e popoli osservati con sguardo empatico, in un pellegrinaggio avventuroso fra tribù pashtun e fuoricasta metropolitani, santuari sufi e fondamentalisti islamici, fitto di incontri con memorabili personaggi il cui destino è fatalmente intrecciato a quello del grande fiume. Le sue rive "hanno attratto conquistatori assetati. Qui nacquero alcune delle prime città al mondo; la più antica letteratura sanscrita dell'India ebbe il fiume al suo centro; i santi predicatori dell'Islam peregrinarono lungo il suo corso". Un itinerario controcorrente e insieme a ritroso nel tempo - dal presente travagliato del Pakistan ai fasti dell'impero britannico, dalle conquiste dei sultani afghani ad Alessandro Magno, dall'epoca dei Veda a quella della misteriosa civiltà di Mohenjodaro -, raccontato con una scrittura lieve e incisiva in un libro che è insieme romanzo di viaggio e indagine storica, trattato di geografia umana e lucida riflessione sul subcontinente indiano di oggi.
EUR 28.50
Moments musicaux
Racconto d'autunno
Si sa che l'ultima guerra, e in particolare la Resistenza, hanno per lo più dato origine in Italia a storie di "uomini e no", inclini a un'aspra sentenziosità. Nulla di meno congeniale a Landolfi, il quale scrisse febbrilmente la sua storia di guerra (questo "Racconto d'autunno") nel 1946, ma giocando su tutt'altra tastiera. Qui un indefinito e sanguinoso conflitto fa da quinta a una vicenda di amore e morte che non sdegna nessuno degli attrezzi scenici del romanzo nero, dal ritratto ominoso agli animali demoniaci. E, al centro, una "dark lady" innocente e perversa, evocata per via necromantica, che ci appare una vera concrezione dell'eros landolfiano. Mai come in questo libro Landolfi si è abbandonato al puro romanzesco, senza turbare e frantumare la narrazione.
EUR 11.40
L' alternativa nomade. Lettere 1948-1989
"Perché divento irrequieto dopo un mese nello stesso posto, insopportabile dopo due?". Siamo nel febbraio del 1969: Bruce Chatwin ha rassegnato da tre anni le dimissioni da Sotheby's e ha appena deciso di abbandonare gli studi di Archeologia. Nonostante l'iniziale entusiasmo e il talento dimostrato in entrambi i campi, si è convinto che "il cambiamento" sia "l'unica cosa per cui valga la pena vivere"; per questo scrive una lettera all'editore Tom Maschler in cui abbozza le sue idee per una storia del nomadismo - argomento che sente quanto mai affine. Il titolo è già pronto: "L'alternativa nomade". Da questo momento in poi Chatwin consacrerà la sua esistenza al viaggio e alla scrittura. Una vita in perpetuo movimento, che avrà come corollario una corrispondenza smisurata, per la gran parte raccolta in questo libro curato dall'amico Nicholas Shakespeare e arricchito dalle note laconiche, affilate e amorevoli della moglie Elizabeth. Scritte a partire dai sette anni, destinate ai genitori, alla moglie e agli amici, le lettere di Chatwin svelano sul loro autore molto più di quanto lui fosse disposto a lasciare affiorare nei suoi libri. Ma non compongono propriamente un'autobiografia involontaria: leggendole si ha semmai l'impressione...
Lettere (1941-1943). Ediz. integrale
Il Diario di Etty Hillesum ha commosso i lettori di tutto il mondo, ed è ormai considerato fra le testimonianze più alte delle vittime della persecuzione nazista. Ora la versione integrale delle Lettere, scritte in gran parte dal lager di Westerbork - dove Etty andò di sua spontanea volontà, per portare soccorso e amore agli internati, e per "aiutare Dio" a non morire in loro -, ci permette di udire la sua voce fino all'ultimo, fino alla cartolina gettata dal vagone merci che la conduce ad Auschwitz: "Abbiamo lasciato il campo cantando". A Westerbork Etty vive "l'inferno degli altri", senza "illusioni eroiche", recando parole vere là dove il linguaggio è degradato a gergo, là dove i fossati del rancore dividono gli stessi prigionieri, contrapponendo ebrei olandesi a ebrei tedeschi. La resistenza al male si compie in lei attraverso l'amicizia - nata nel campo o mantenuta viva con chi è rimasto libero e manda viveri e lettere -, attraverso la fede e grazie ai libri (come le poesie di Rilke) e alla natura: anche sopra le baracche corrono le nuvole e volano i gabbiani e brilla l'Orsa Maggiore. Per scrivere la storia del lager...
Tacet
Dobbiamo disobbedire
La borghesia, il sesso, il divorzio, l'aborto, la pornografia, la politica insomma: l'Italia com'è, e come potrebbe essere se solo lo volessimo - nelle risposte di Parise ai lettori del "Corriere della Sera". Risposte limpide, ribelli, bruscamente poetiche, come si addice a un grande scrittore.
EUR 7.60