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Mostrati 41-60 di 50764 Articoli:
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Rapporto annuale. La situazione del Paese nel 2018
La 26esima edizione del "Rapporto annuale" verte sul tema delle reti e delle relazioni sociali ed economiche: quelle tra imprese e imprenditori, quelle nel mondo del lavoro, quelle tra familiari e amici, quelle della cultura e della conoscenza. Facendo leva sul patrimonio informativo dell'Istituto e degli altri enti appartenenti al Sistema statistico nazionale, il Rapporto produce un'informazione di maggiore dettaglio e capace di fornire elementi utili ad assumere, a qualunque livello, decisioni documentate.
EUR 19.00
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Annuario statistico italiano 2019
L'Annuario statistico italiano offre di anno in anno un articolato ritratto dell'Italia e della sua evoluzione, favorendo una lettura integrata dei fenomeni in atto. Con il suo apparato di informazioni e metadati, l'Annuario costituisce per esperti, policy maker e cittadini uno strumento per orientarsi all'interno dell'offerta di dati e fonti.
EUR 33.25
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Il libro dei sogni
«Un tale sognò di vedere nella luna il proprio volto... Un tale sognò di imboccare il proprio membro con pane e formaggio, come se fosse un animale... Un tale sognò di scuoiare il proprio figlio e di farne un otre... Una donna sognò di avere un occhio nella mammella destra... Un tale sognò che dal cielo cadesse una stella, e che un'altra salisse in cielo dalla terra... Un tale sognò di mangiare i propri escrementi insieme al pane, e di gustarli». Il significato di questi e di centinaia di altri sogni ci viene illustrato nell'opera di Artemidoro, vera enciclopedia teorica e pratica del sogno, scritta nel II secolo dopo Cristo, compendio di tutta l'antica e complessa tradizione greca su questo tema, che nel mondo moderno è stato posto, dopo Freud, al centro di tutta la psicologia e si è rivelato una fonte inesauribile di conoscenze e di misteri. Artemidoro era un interprete di sogni per professione e la sua ambizione era di scrivere un manuale definitivo della sua scienza: con diligenza e minuzia, utilizzando tutta la letteratura precedente, oggi in gran parte perduta, e insieme la sua diretta esperienza, Artemidoro classifica tutti i...
Siddharta
Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il "costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l'aveva visto centinaia di volte con venerazione". Siddharta è senz'altro l'opera di Hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.
EUR 11.40
Tingeltangel
«La comicità più singolare che da tempo mai si vedesse sulla scena: una danza infernale della ragione attorno ai due poli della follia»: così Tucholsky presentava l'arte di Karl Valentin. Ogni sera, per lo più nei Tingeltangel bavaresi, locali fumosi, ingombri di sedie e tavolini con lastre di marmo, un pubblico di piccoli impiegati, casalinghe, commercianti applaudiva le apparizioni della sua silhouette allampanata, che subito provocava «un'incessante risata interiore», di una specie però che «non ha nulla di particolarmente bonario». Ma negli anni Venti, mescolati a quel pubblico variegato, si entusiasmavano per Valentin anche esseri così diversi come Brecht e Hesse, Tucholsky e Polgar. La sua «clownerie metafisica» gli aveva fatto inventare, quasi senza accorgersene, ciò che decenni dopo, con qualche pomposità, sarebbe stato chiamato il «teatro dell'assurdo». E le sue «scene» e monologhi, ricamati sull'esasperazione, apparivano come una grandiosa conferma della «inadeguatezza di tutte le cose, compresi noi stessi» (diceva Brecht, ma curiosamente anche Hesse vedeva in Valentin il disvelatore di una radicale «inadeguatezza»). Davanti alla faccia di Valentin, come davanti a quella di Buster Keaton o di Totò, ci sentiamo scossi, al tempo stesso, dalla commozione e dal riso. Ed è...
Il tempo e le opere
Questo volume si propone di raccogliere il meglio delle pagine saggistiche e critiche di Gadda finora disperse in riviste e giornali: ventisei scritti, vari per occasione, temi e stile, che vanno dal 1927 al 1968. È questa una zona poco conosciuta, e piena di sorprese, dell'opera di Gadda: non meno delle sue narrazioni, i saggi testimoniano la sua natura di "mostro plurilingue". Così passiamo dal saggio sui "Promessi sposi", che rimane una lettura capitale di quel romanzo, allo scritto sul "cetriolo del Crivelli", di funambolica maestria stilistica, a pagine di prosa mallarmeana, dall'abbagliante biancore, come l'"Autografo per Giorgio De Chirico", a certi testi felicemente polemici, come quello contro l'"immortale monolingua" che da secoli incombe sulla letteratura italiana, rendendola tanto spesso incline a un vizio da Gadda aborrito: "l'inanità dell'immagine". Nelle pagine su D'Annunzio, su Palazzeschi, su Montale troviamo poi altrettanti campioni di una ritrattistica acuminata, cosparsa dei segni inconfondibili del comico gaddiano. In Gadda il sovrapporsi e articolarsi delle lingue mira a inseguire l'inesauribilità del reale: come egli scrisse di Proust, la sua pagina "è un imbuto sagace, che permette a lui stesso, e dopo di lui al suo lettore, di bere in...
Genealogia della morale. Uno scritto polemico
Opera filosofica scritta e pubblicata nel 1887. Scritta con l'intenzione di accentuare la portata di "Di là dal bene e dal male" è composta di tre saggi, intitolati: "Buono e malvagio, buono e cattivo", "Colpa, cattiva coscienza e affini", "Che cosa significano gli ideali scettici?". Nel primo N. tratta dell'essenza e dell'origine del Cristianesimo; nel secondo la coscienza è riconosciuta non come la voce di Dio nell'uomo, ma come l'istinto della crudeltà che si ripiega su se stesso dopo che non ha potuto sfogarsi esteriormente. Nel terzo N. trova la spiegazione della potenza, da lui considerata negativamente, dell'ideale ascetico-religioso nel fatto che questa forma di disciplina era l'unica, "fino a Zarathustra", che fosse proposta agli uomini.
EUR 11.40
Il libro dei Salmi
"Il Libro dei Salmi" non è soltanto uno dei libri più grandi su cui l'occhio possa posarsi. È anche un libro le cui parole, abbandonato "il selvatico e il roccioso" del loro luogo d'origine, si sono diffuse in rivoli inesauribili ovunque, mescolandosi alle espressioni più familiari, lasciandosi ripetere da tanti che non sanno neppure di ripeterle. Tradurre questo libro è dunque un risalire le acque del Giordano, attraversare le illuminazioni e i fraintendimenti di secoli. Dei salmi Guido Ceronetti ci offre una versione memorabile, innanzitutto per la tenacia nel mantenere la parola "costantemente nel deserto, in una luce che angaria d'assoluto" e per la capacità di torcere la lingua del bel canto verso la "forza del verbo semitico con la sua visione monotona e dirompente di Dio". E altrettanto memorabile è l'appassionante commento, vero diario di una vita con l'angelo. Un angelo esigente che si presenta sotto forma di versetti, martellanti nella memoria, in attesa di una nuova lettura, sempre più precisa, sempre più intensa. Un angelo che istiga a un continuo spostarsi della tenda nomade del pensiero verso la "misteriosa nicchia" del testo. Alla fine di questa lunga migrazione, compiuto il suo...
Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno
Opera filosofica e poetica composta tra il 1883 e il 1885. In quest'opera le idee del "superuomo" e dell'"eterno ritorno" raggiungono una forma compiuta. Dopo dieci anni di solitudine Zarathustra sente il bisogno di donare agli uomini la sua sapienza, ma il popolo distratto ride delle sue parole. Dovrà così cercarsi dei discepoli cui indirizzare i suoi discorsi. Tema dei discorsi è la ribellione alla cultura e alla morale dominanti e la visione della vita come forza indomabile e della volontà come strumento di affermazione. Agli elementi polemici sono inframmezzati brani poetici (canti e canzoni) di grande bellezza. Molteplici le fonti stilistiche, la Bibbia, le poesie di Goethe, la prosa di Lutero, gli aforismi dei moralisti francesi.
EUR 15.20
L' anello di re Salomone
Che i pesci possano essere estremamente passionali; che le tortore siano più feroci dei lupi con gli animali della propria specie; che un'oca possa credere di appartenere alla specie umana, e in particolare di essere la figlia dello scienziato che l'ha covata: ecco alcune delle sorprese che avranno i lettori di questo libro. Che cosa significhi capire gli animali moltissimi di noi lo hanno imparato dalle pagine di Lorenz. Non solo perché Lorenz è stato uno dei padri fondatori dell'etologia, ma perché Lorenz ha saputo vivere con gli animali, con una curiosità, un'affettuosità verso ogni creatura, un senso del gioco e un dono del raccontare le loro storie che mai ha manifestato così compiutamente come nell'«Anello di Re Salomone».
EUR 11.40
Il tao della fisica
Lo scopo dichiarato del bellissimo libro di Capra è di dimostrare che esiste una sostanziale armonia tra lo spirito della saggezza orientale e le concezioni più recenti della scienza occidentale. La fisica moderna va ben al di là della tecnica, «la via - il Tao - della fisica può essere una via con un cuore, una via rivolta alla conoscenza spirituale e alla realizzazione di sé». Con uno stile piano ma appassionato, l'autore spiega al lettore da una parte i concetti, i paradossi e gli enigmi della teoria della relatività, della meccanica quantistica e del mondo submicroscopico; e, dall'altra, gli fa assaporare il fascino profondo e sconcertante delle filosofie mistiche orientali. (Giuseppe Longo, «Le Scienze»)
EUR 12.35
Deserti luoghi. Lettere (1925-1941)
Sono qui raccolte le lettere scritte da Marina Cvetaeva dal dicembre 1925, anno in cui lasciò la Boemia per la Francia (Parigi, dapprima, poi sempre più miseri sobborghi della capitale), al 31 agosto 1941, giorno in cui morì suicida a Elabuga, una cittadina della Repubblica Autonoma Tatara dove era sfollata insieme con il figlio (il libro si chiude con le tre brevi lettere che la Cvetaeva lasciò come messaggi d'addio). Strutturato in due sezioni - le lettere dalla Francia fino al giugno 1939 e dall'Unione Sovietica fino all'agosto 1941 -, il volume ricostruisce le fasi più drammatiche della vicenda di Marina Cvetaeva: la miseria e l'isolamento in cui, dopo l'iniziale successo, visse a Parigi, la tragedia che si abbatté sulla sua famiglia quando si scoprì che il marito, coinvolto in un clamoroso "affaire" politico, era un agente sovietico, il forzato ritorno in Unione Sovietica per ricongiungersi al marito e alla figlia, l'arresto dei due subito dopo l'arrivo a Mosca della Cvetaeva, la tremenda vita da paria (ex emigrata, moglie e madre di condannati politici) che questa condusse nella «patria» ritrovata, senza un tetto, senza danaro, sfuggita da tutti, tranne che da Pasternak e...
Manoscritto trovato a Saragozza
«Discendente di un'illustre famiglia polacca, contemporaneo di grandi avvenimenti, cui talvolta prese anche parte direttamente, il conte Jan Potocki (1761-1815) acquista durante la sua vita una strana reputazione di eccentrico e di erudito. Sale in pallone con l'aeronauta Blanchard, impresa di minore importanza ma di maggior eco che non quella di annotare, per primo, il linguaggio segreto dei principi circassi... Frequenta i salotti parigini d'avanguardia e in seguito si lega coi Giacobini... Prima di darsi una morte orribile, porta a termine un lungo romanzo pieno di estro che lascia quasi completamente inedito... Nel 1958 la prima parte dell'opera, intitolata Manoscritto trovato a Saragozza, viene ritrovata e pubblicata... Se ne trova improvvisamente arricchita la letteratura fantastica del mondo intero, di cui questo testo, indipendentemente dai suoi altri meriti, costituisce un esempio tra i più alti» (Roger Caillois).
EUR 10.45
Alce Nero parla. Vita di uno stregone dei sioux Oglala
Vecchio stregone Sioux, Alce Nero racconta il periodo più tragico della storia del suo popolo e ci trasmette la sua estrema «visione di potere», compendio di una sapienza che sfugge ai persecutori bianchi.\r\n\r\n«"Alce Nero" è tra le più belle affermazioni dei valori spirituali... Riassumere "Alce Nero"? Per un certo verso ci vuol poco: il santo asceta a nove anni, dopo che strani malanni, impalpabili avvertimenti si sono infittiti su di lui giungendo dal mondo delle invisibili potenze e germinazioni, riceve una stupenda visione: le forze che presiedono alla natura, alla storia e al superamento e della natura e della storia gli si palesano sotto il velame di una coreografia che non potrebbe certo arridere ad una fantasia esclusivamente umana. Al paragone l'Apocalissi è più arida, emblematizzante. Un ritmo potente... scandisce le solenni parole rintuonanti fra giogaie di monti, le apparizioni di antenati primordiali, di sacri cavalli caracollanti, di altri misteriosi animali.» (Elémire Zolla)
EUR 11.40
Risvegli
La nube purpurea
«Quando lessi "La nube purpurea" pensai che forse sì, c'era un misterioso, occulto, magmatico e magnetico caso Shiel. "La nube purpurea" era un libro matto e rapinoso, un sogno, un delirio, un'allucinazione, era un oggetto letterario di forma e dimensioni inconsuete; era un animale impossibile, venuto dallo spazio o forse salito dalle schiume d'Acheronte. Teneva assieme l'accelerazione perversa di quel libro la cupa, geometrica concentrazione, un'unità di tema che s'accompagna ad un'estrema sobrietà di personaggi, un Adamo ed una Eva, unici abitanti di un mondo disfatto. Se ripenso ora la riuscita straordinaria e enigmatica della "Nube purpurea", mi pare che essa fosse dovuta appunto all'intervento di una poderosa vincolante figura retorica, l'antica "unità", che aveva tenuto assieme un materiale che aspirava al riposo del delirio. Quella "unità" aveva agito sulla vocazione caotica del linguaggio, l'aveva gelato in una forma che rancorosamente reggeva.» (Giorgio Manganelli)
EUR 11.40
Bhagavadgita
Morte dell'inquisitore
"Morte dell'inquisitore" (1964) occupa un luogo del tutto a parte nell'opera di Leonardo Sciascia. La ragione ne fu data dall'autore stesso: «è un libro non finito, che non finirò mai, che sono sempre tentato di riscrivere e che non riscrivo aspettando di scoprire ancora qualcosa». Un libro, dunque, fondato su un mistero non del tutto svelato, forse non del tutto svelabile. E inoltre il libro dove Sciascia ha disegnato la figura di un suo antenato ideale, l'eretico Diego La Matina («personaggio che non doveva più lasciarmi»). Il tema dell'Inquisizione, infine, rimane (e rimarrà sempre) quanto mai delicato, perché - come scrisse Sciascia stesso con memorabile efficacia - «appena si dà di tocco all'Inquisizione, molti galantuomini si sentono chiamare per nome, cognome e numero di tessera del partito cui sono iscritti». Parole che ci fanno intendere, come meglio non si potrebbe, l'attualità immediata che questo libro ha per noi e confermano un'altra annotazione di Sciascia: «Mi sono interessato all'Inquisizione poiché questa è lungi dal non esistere più nel mondo».
EUR 11.40
Storia d'Europa nel secolo decimonono
«... con grata emozione ho fra le mani la "Storia di Europa nel secolo decimo nono" e guardo la pagina con la dedica e la bella citazione dantesca ... Leggo il libro spesso e con attenzione, e sebbene a causa della lingua io veda la Sua opera come attraverso un velo, la luce spirituale che da essa si diffonde ne risulta di poco smorzata. Ammiro il Suo immenso sapere, la Sua vivida arte della rappresentazione, e amo il pensiero che anima il tutto. C'è da augurarsi di cuore che questo nuovo dono del Suo spirito possa essere presto tradotto nella nostra lingua. Dio sa se la Germania di oggi non ne ha bisogno.» (Thomas Mann a Benedetto Croce, 15 febbraio 1932)
EUR 14.25
Le religioni della preistoria. Paleolitico
L'opera di Leroi-Gourhan è paragonabile per importanza, in rapporto agli studi sulla preistoria, a quella di Lévi-Strauss in rapporto all'antropologia nel suo complesso. Le sue teorie continuano a essere discusse, e comunque è inevitabile tenerne conto. Con Leroi-Gourhan si può dire che lo studio della preistoria abbia raggiunto un alto rigore nel metodo e insieme una imponente ricchezza di risultati. Una sintesi felice e accessibile di tutto ciò egli presentò nel 1964 con questo breve libro. Come i suoi maestri Mauss e Granet, Leroi-Gourhan sa esporre il risultato di ricerche complesse e laboriose in formulazioni limpide e asciutte. Qui, in particolare, è il significato stesso dell'arte del Paleolitico - quest'arte che nasce perfetta, a un altissimo livello formale, e insieme ci appare del tutto misteriosa, poiché presuppone appunto «le religioni della preistoria»- che viene illuminato da una luce nuova, mentre vengono lasciate cadere molte delle teorie che a lungo hanno avuto corso, e che spesso erano pure proiezioni psicologiche degli studiosi, confermate nel tempo dalle proiezioni di altri studiosi. E Leroi-Gourhan è stato giustamente crudele nello sgombrare il campo e nel precisare ciò che non si può dire. Ma questo andava insieme con...