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La dolce manodopera
In questo libro d'esordio, a lungo covato negli anni e nelle varianti, si trova un esempio di poesia della natura: un mondo rurale di campi e argini, raccòlti e fiere di paese. Un'energia degli elementi respira in questi versi, intrecciati a un solido e concreto pensiero, a una vigile pronuncia morale. Apparecchiare la tavola è apprestarsi alla vita, nei giochi di luce sul soffitto scorrono i volti dell'universo: tende e armadi, lenzuola e cassetti svelano l'anima, secondo misteriose regole di affinità. Vigne, salici e pioppeti sono dentro l'uomo e gli animali delle colline e delle montagne svelano parti antiche dell'essere.
EUR 10.45
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La testa di Orfeo
Questo libro, prendendo spunto dal mito di Orfeo, conduce il lettore sulla sponda del fiume dove si possono ancora udire le vicende antiche e sempre attuali che giacciono tra le pieghe della psiche di ciascuno. L'autrice, affascinata dall'ascolto, presenta in forma di monologo alcune delle figure emblematiche della mitologia greca (Sibilla, Estia, Epimeteo, Maia, Persefone, Sisifo ed altre) e, rianimandole col proprio immaginario, esplora i temi archetipici in esse incubati. Offre così un contributo personale alla conoscenza del patrimonio classico e fornisce nel contempo una suggestione per attivare la creatività del lettore.
EUR 13.30
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Il dèmone toccatoci in sorte
Il libro riprende il tema trattato ne "Il codice dell'anima" di James Hillman, che intendeva reintrodurre nella psicologia la nozione antica del "daimon", personificazione del destino che sovraintende al corso della vita dell'individuo: nozione trascurata, ma ancora valida per proporne un approfondimento. Un riferimento privilegiato viene fatto a Schopenhauer, che a quel tema aveva dedicato un saggio. Il discorso è strutturato secondo una scansione paradigmatica di fasi di comprensione del significato attribuibile alla propria situazione esistenziale, che dovrebbe condurre a partire dalla primitiva accettazione ingenua, passando attraverso un momento di rottura, alla riconciliazione con la realtà.
EUR 13.30
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Piccolo salmo laico. L'ora discesa
Il titolo di questo libro, "Piccolo salmo laico", allude alla tradizione ebraico-cristiana, che ne è fonte di ispirazione e interpretazione. Senza dimenticare illustri precedenti letterari, quali il "Libro d'ore" di Rilke, l'autrice sperimenta nuovamente quell'originale amalgama di versi e di prosa proprio della sua scrittura. Sulla falsariga della liturgia oraria praticata nei monasteri secondo l'antica regola benedettina, l'autrice intesse un insieme di liriche e di riflessioni cui fa da sfondo una singolare rilettura della Genesi. Ricco di suggestioni, il libro intende evocare un tempo "altro" rispetto a quello della quotidianità, un tempo che ritorni attento ai suoi dimenticati legami simbolici e apra un varco nella "frantumazione" e nell'impoverimento dell'oggi.
EUR 13.30
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La luce oltre la porta. Dei e muse nel teatro dell'anima
Esiste un "logos" di Psiche? Sì, risponde l'autrice di questo libro: è appunto ciò di cui si deve occupare la psicologia. È un logos che prende forma attraverso la mediazione di un "pensiero d'anima" intriso di passione e di immaginazione. Ama l'espressione allusiva e metaforica, si dispiega nelle elaborazioni simboliche, oniriche, poetiche. Scaturisce dal fondo mitico della mente, dà vita alle immagini dei sogni, muove le figure del "gran teatro" dell'anima. È il filo che permette di inoltrarsi nel labirinto di un percorso terapeutico, in cui, a partire dal "romanzo famigliare", ci si avvia a oltrepassarlo, sino a cogliere l'intreccio che lega la vita personale a quella più profonda dell'anima, radicata nei suoi fondamenti archetipici. L'anima, infatti, non è semplicemente la parte controsessuale dell'uomo, né solo l'ombra della donna. La fenomenologia dell'anima è presente in uomini e donne: "anche le donne incontrano bambine nei loro sogni, e prostitute, anch'esse sono sedotte da donne misteriose e sconosciute". La via individuativa femminile, quindi, non passa solo attraverso lo sviluppo dell'animus (indipendenza di giudizio, pensiero razionale, status economico e sociale...), ma segue la guida delle figure dell'eros che ancorano la donna nella memoria inscritta nel corpo...
Alchimia della storia. E la morte dell'anima nella civiltà della tecnica
In questo libro psicologia, storia e filosofia si intrecciano e tessono un arazzo di quello che Jung ha chiamato realtà psichica, con tutte le sue sfumature. Nella prima parte l'autore mostra come la storiografia abbia sostituito il racconto mitico. Gli avvenimenti dei tempi antichi avevano sull'uomo un potere coercitivo con il quale lo guardavano e gli parlavano; ora tutto si è ribaltato: è l'uomo che guarda il passato e col suo sguardo fa impietrire gli eventi confinandoli a una dimensione inanimata. Tuttavia quello che è diventato passato, cioè storia, ha bisogno di essere guardato e nuovamente raccontato, o come si dice "riletto", in ogni epoca. Qual è dunque il senso della storia? Sembra che l'uomo l'abbia inventata per dare agli eventi un senso che si riferisce a lui, per autoriferirla a sé stesso: un senso che lo pone al centro degli eventi. La realtà psichica invece rimane qualcosa che non può essere guardato dall'uomo. Giegerich ci induce a rimettere in discussione alcune delle nostre certezze, anche quella più consolidata dall'illuminismo in poi: la libertà dell'individuo. Oggi, solo i neuroscienziati sono rappresentanti ufficiali della certezza e possono permettersi di dire che l'individuo non è...
Il deposito del desiderio. L'Islam e il cuore del dialogo
Riattraversando i confini tra culture e discipline, tra miti fondanti e Scritture, tra narrazioni profane e sacre, Dubosc ricerca il dialogo in un confronto con le radici mistiche delle tradizioni religiose e con il loro aspetto istituzionale. Ne emergono una serie di interrogativi attualissimi: la religiosità è sempre e comunque regressiva come pensava Freud? E cosa intendeva Marx quando ne parlava come dell'"oppio dei popoli"? Di fronte alla violenza degli eventi contemporanei, come si confrontano con la distruttività le narrazioni religiose e quelle psicoanalitiche? E come occidentali quali riflessi scorgiamo nel prisma della cultura islamica? Oggi, se l'idea di un dialogo con altre tradizioni è all'ordine del giorno, appare molto più difficile il confronto con l'Islam, con cui abbiamo in comune la struttura monoteista, le narrazioni sacre, il pensiero delle filosofie, oltre a una storia che ci ha costretti per secoli a riconoscere che l'Altro diceva la sua. Facendo tesoro dell'insegnamento di Raimon Pannikar e della sua esperienza di terapeuta, l'autore esplora alcuni aspetti fondanti di un possibile dialogo: il rapporto con il principio femminile che anima in modo sotterraneo anche la tradizione islamica; la conquista di una coscienza religiosa libera da identitarismi;...
Non me lo ricordo. Istantanee di follia nei matti
"Non me lo ricordo" è un racconto sulla notte, su ciò che rappresenta la notte per gli esseri umani, dopo essersi spinti oltre l'ultima luce. E riguarda tutti, nudi e non salvi, colpiti dal caso, dalla natura, dal dolore. Il racconto ci parla di tredici matti in una casa e di una psichiatra che tenta di dare a ognuno di loro finalmente la "propria" voce: un po' stonata, forse, e un po' no. Di concertarle, invece, pare proprio che non le importi. Così come di riordinare i frammenti dei loro gesti. È venuto alla luce qualcosa che è esprimibile con difficoltà: il nostro vero essere, quello che sta all'"altro lato" della coscienza, quello "smarrito". Istantanee che trascendono il tempo, tanto da impedirgli di portarsi via chi da quel flusso pare essere avulso. Solo dal tempo? Davvero avulso? Solo loro? Loro chi? È un universo caotico quello che porta alla luce questo libro, ma non impedisce che una forza oscura e segreta, dotata di complicità indicibili e indivisibili, si venga a creare tra follia e normalità. Fino a imporre un nuovo diritto, l'amore. Ecco il senso di questo continuo dare e ricevere tra terapeuta...
La casa dell'usignolo. Il femminile psicologico tra oriente e occidente
La premessa su cui si basa questo libro è che, in generale, i miti e le storie legate al folclore siano rappresentazioni in cui è possibile rintracciare le coordinate fondamentali che costituiscono la psiche. Tuttavia, se la diversità delle espressioni e la comunicazione profonda sono legate alla cultura a cui le fiabe appartengono, allora queste non possono essere interpretate e comprese utilizzando un unico metodo. Occorre cogliere gli elementi fondanti di ciascuna cultura. Ecco allora che Kawai, scegliendo elementi condivisi, come la figura "femminile" e il rapporto "femminile-maschile", li guarda inoltrandosi nei motivi mitologici greci e giapponesi, nella religione monoteista cristiana e nella religione tradizionale politeista shinto che s'innesta, senza conflittualità, nel successivo buddhismo. Ciascuno degli spunti proposti meriterebbe un lavoro a sé. Kawai si limita a indicare dei tratti caratterizzanti le due culture, tratti che per lui sono indicativi per segnare la diversità di approccio alla realtà e di modello di coscienza, sollecitando il lettore alla riflessione psicologica.
EUR 15.20
Intelletto d'amore
"Intelletto d'amore" è il frutto di anni di lavoro psicoanalitico e di esperienza musicale, espresso in forma epistolare. L'autore immagina di scrivere a un amico lontano e di confidargli le sue riflessioni su Eros e Psiche e su come ci si può prendere cura della grande sofferenza mentale. Tenta così di stendere un ponte tra l'arte - come espressione di umana pienezza, di bellezza e amore, di eccedenza di senso - e il particolare umano concreto e dolente: la soggettività dilaniata dal dolore psichico che di umana pienezza, di senso, di bellezza e di amore ha disperato bisogno. Ne risulta una riflessione sulla musica come metafora degli stati dell'anima e sulla condizione umana, di cui è paradigma la grave sofferenza mentale. Vengono così ripensati i temi fondamentali dell'individuo in rapporto a se stesso e al mondo. Il pensiero si mantiene a dovuta distanza dalle teorie per lasciare spazio alla narrazione all'affabulazione, al mito, alla poesia, all'analogia. È questo testo vivo, che in forma colloquiale, e quasi intima, lega il tempo a spirito, crea rapporti, svela il senso segreto e profondo delle nostre sofferenze.
EUR 13.30
Anima. L'arte di comprendere
È divenuta ormai classica la distinzione fra "comprendere" e "spiegare" introdotta da Dilthey a fondare la differenza fra scienze dello spirito e scienze della natura, e che troviamo anche alle origini della differenziazione fra metodo junghiano e metodo freudiano. L'arte di comprendere comincia dallo sguardo e dall'ascolto, e si rivolge ai moti dell'anima e agli aneliti dello spirito, alle parole e ai pensieri non meno che ai sogni e alle fantasie, alle immagini interiori e ai gesti così come agli eventi e alle cose del mondo, all'arte, alla musica.
EUR 16.15
I nomi della sincronicità Convergenze. Vol. 4
Il volume si avvale di una vastissima collaborazione interdipliscinare, allo scopo di ottenere un dizionario minimo di "immagini" che rivisitino e attualizzino il concetto junghiano di Sincronicità. Jung ideò un nuovo principio che affianca e completa quelli già esistenti di tempo, spazio e casualità. Lo definì sincronicità e , solo per fare qualche esempio, tra gli eventi sincronistici comprese: intuizioni, fantasie, visioni, precognizioni, sogni veridici, profezie ecc. La definizione si basa sulla contemporaneità psicologica che caratterizza questo fenomeno; giàcché se si trattasse solamente di contemporaneità fisica sarebbero stati sufficienti vocaboli già in uso, come sincronicità o sincronismo.
EUR 14.25
Voce del verbo
"Poetessa che ama le sfide e i grandi progetti, Sabrina Foschini lavora su un'idea come un artista sulle pareti di un vasto edificio, tracciando campiture, riquadri, prospettive, lavorando sui dettagli, sui colori, sulla luce. "Voce del verbo" risulta infatti divisa in due parti ("Gli antichi"; "La novella"), come fossero i due specchi di un'antica navata: da una parte venti figure dell'Antico Testamento ("Gli antichi"), dall'altra venti figure del Nuovo Testamento ("La novella"). Figure tradizionali, che vanno dall'Arcangelo Michele, da Adamo, da Caino (cioè dai protagonisti del libro della Genesi) fino a San Paolo, l'edificatore della Chiesa cristiana. La narrazione è affidata a ciascuna di queste figure, voci del verbo, appunto, che di pagina in pagina vanno tracciando, in una lingua ricca di terre e di luci profondamente umane, una sorta di vasto atlante di storia sacra, ma riletto con la sensibilità di un nostro contemporaneo. Ne risulta un affresco in cui risplende l'intera storia del mondo nella sua ansia di verità, ma anche nella sua stupefatta innocenza. Un affresco, e non può sorprendere se si considera l'attività artistica della Foschini, ricco di suggestioni pittoriche, che rimandano alle pale d'altare e all'iconografia tradizionale dei...
Sull'abitare la terra. Ambiente, umanismo, città
I tentativi dell'uomo moderno di appropriarsi dell'ambiente che lo ospita, attraverso il pensiero (la scienza) e l'azione (la tecnologia), sono molteplici. Eppure, in nessun modo la natura è avvertita come dinamismo, evoluzione, proiezione generatrice di forme. Anzi, da parte delle forze produttive, la natura ha finito per essere considerata come una semplice massa alla mercé di scienza, tecnica, industria ed economia. "L'ordine sociale" è la lapidaria osservazione di Félix Duque "espelle la natura in cui esso stesso originariamente si è costituito". È questo, secondo l'autore, il vero trionfo dell'artificio. Trionfo che coincide con il dominio quasi assoluto dell'intelligenza meccanizzata sugli enti intramondani. L'alternativa non è la nostalgia di epoche felici, di paradisi lontani che sono tali solo in quanto perduti. Al contrario, Duque indica che molto è nelle mani della riflessione filosofica, dell'arte, dell'architettura contemporanea. E suggerisce di riprendere il cammino dal pensiero di Heidegger, misurandolo scalarmente con la nostra esperienza sull'abitare e arricchendolo di nuove considerazioni quelle dell'architetto Mies van der Rohe, in particolare - sui tratti del costruire. Questa opera si presenta come una critica severa della condizione in cui trova svolgimento la nostra esistenza. Ed evidenzia che non si tratta...
Essere poeta
Tra i padri fondatori della letteratura americana, Ralph Waldo Emerson (1803-1882) è senz'altro una delle figure più intense, ricche e geniali, sebbene ancora poco nota al pubblico italiano. Poeta, filosofo, conferenziere, oratore antischiavista, pastore della Chiesa Unitariana, critico e agente letterario, traduttore di Dante, di Michelangelo e di poeti persiani, è stato la punta di diamante del movimento trascendentalista e del "Rinascimento americano". La sua poesia ha ricevuto alte espressioni di stima da lettori quali Borges e Robert Frost, e il suo lavoro critico ha contato in modo decisivo per l'opera di Nietzsche. Harold Bloom lo ha definito "la figura centrale della cultura americana". Il presente volume raccoglie tre suoi scritti, due dei quali finora inediti in italiano. Questi saggi sono un cammino verso le fondamenta della poesia. La poesia vi è vista come attività costitutiva della natura e dell'esistenza, dal sorgere del sole fino alle ali che spuntano da una crisalide, dai primi vagiti del bambino alle parole di uso quotidiano. Nel perpetuo divenire e crearsi del mondo sta il seme, la sostanza prima della poesia. In un tempo come quello moderno, disperatamente disincantato, la filosofia della poesia di Emerson recupera il...
Narrazioni del fervore. Il desiderio, il sapere, il fuoco
Le narrazioni del fervore - avverte Jean-Luc Nancy sin dalla premessa vogliono aprire un senso ancora sigillato e comunicarci una passione, un'emozione, il moto da cui viene afferrato un pensiero; vogliono farci conoscere lo slancio delle cose, ossia delle "preferenze", verso di noi e di noi verso di loro. Sottolinea l'autore: sono le parole a portare quello slancio, mostrandoci che, a dispetto di tutti gli ostacoli e di ciò che conitua a sottrarci il mondo, qualcosa viene ancora. Le figure coinvolte in questa narrazione sono il desiderio, il sapere, il fuoco. E hanno i nomi di Afrodite, Maria Maddalena, Romeo e Giulietta, Faust. Nancy è un indagatore minuzioso dell'essere, che per lui ha la medesima compattezza sia nelle zone profonde, sia in quelle superficiali. Le sue domande obbediscon al bisogno di non separare gli eventi dalla presa sensoriale. La sua scrittura è collegata alla chiarezza del cielo e al buio della terra. La sua esplorazione mira a fare spazio a un nuovo pensiero e chiama in causa la pluralità dei sensi di cui il fervore è composto. Si può pensare alle mani di un bambino pronto ad afferrare, agli occhi di Argo volti...
Viaggio attraverso la gioventù. Secondo un itinerario recente
Il protagonista di questo romanzo descrive l'adolescenza come un "breve tumulto d'ombre cose passioni, incoerenti", fatte di "notti laboriose, alcune pazze, qualche viso e corpo di donna, qualche paese scorso di sghembo, e quell'attesa, quell'impazienza incessanti". La gioventù. Sarà lo stesso eroe montaniano a sancire l'impossibilità di coglierla: "Esita a lasciarci, s'indugia a lungo con noi, infine si stacca a tradimento". Un romanzo del primo Novecento (1923), in cui l'elemento narrativo continuamente s'infrange, proprio come accade, negli stessi anni, all'unità dell'io. Un romanzo ascrivibile a quel genere letterario, comunemente conosciuto come Bildungsroman, che ha le sue radici nel "Wilhelm Meister" di Goethe. E così come il Törless di Musil, Karl Rossmann di Kafka, Stepben Dedalus di Joyce, l'innominato protagonista affronta l'itinerario della crescita come si azzarda una sortita da uno stato d'assedio per affrontare l'ignoto. La separatezza rispetto all'età adulta diventa la compagna del viaggio, in un ostinato spingersi oltre il limite, verso il precipizio delle illusioni, tipico dell'adolescenza. Pazienza se dopo rimarranno soltanto ceneri.
EUR 15.20
Tradimento e fedeltà. Il primo libro dell'Alzheimer
"Questa non è la mia casa, questo non è mio marito". Due disconoscimenti che con diverse gradazioni attraversano la vita di tutti. Fedeltà e tradimento, dubbio e controllo si fanno visibili nella clinica psicoanalitica con la figura del "nevrotico di guerra in tempo di pace". Ma è soprattutto l'Alzheimer a fornire a questo libro le basi filosofiche, da Cartesio a Angela da Foligno, letterarie, nell'incontro con Cervantes, l'eretico Giordano Bruno e il poeta soldato Tansillo, che de-patologizzano le indagini della psicoanalisi e fondano, da una scienza che viene dalla malattia finora considerata inaccessibile, una logica della coesistenza.
EUR 17.10
L' aspetto orale della poesia
L'aspetto orale della poesia è un saggio che coniuga poesia e pensiero nella riflessione sulla "prima lingua" o lingua materna. La "prima lingua", quella appresa sul nascere, è lingua "poetica" che in tutti i tempi e in ogni parte del mondo resta lingua non scritta. Da Omero a Fiatone, nel lungo passaggio tra oralità e scrittura, se ne rintracciano spunti e coordinate. Questo libro in prosa rivela la tensione con cui Ida Travi testimonia sulla pagina (e in se stessa) l'avvenuta riunione tra poesia e filosofia attraverso una poetica ch'è un canto. Uscito nel 2000, Selezione del Premio Viareggio-Repaci nel 2001, il libro è ora alla sua terza edizione.
EUR 9.50
Canevale e Psiche
"Carnevale e psiche" è un libro per conoscere il Carnevale attraverso uno sguardo psicoculturale che si apre sul mondo interiore. Si tratta di una visione volta a cogliere i significati simbolici, mitici e archetipici del Carnevale attraverso un percorso tra studi etnografici, storici e culturalisti, per protendersi verso le profondità dell'Anima-Psiche e dei suoi aspetti d'Ombra. Il libro prende in analisi i temi della maschera, del riso, degli aspetti oscuri e burleschi del carnevalesco mondo infero che viene in superficie nella forma di una festa trasgressiva e rigenerante. I caratteristici temi della sessualità, della morte e della rinascita, del capovolgimento anarcoide, dell'ostentazione della follia, delle abbuffate e di ogni liceità sono considerati come espressioni di una buffonesca ma scaltra alleanza tra Dioniso e Mercurio. Questi due maestri mitici del Carnevale hanno il sostegno e l'assenso di altre divinità come Saturno, Ecate, e Persefone, Giove, Pan, considerate espressioni di tratti archetipici della natura umana. La tesi di fondo tende a capovolgere il comune modo di pensare al Carnevale in quanto festa rivolta al mero recupero dei piaceri e dei diritti della carne, considerando invece il suo carattere patologizzante volto a fare anima nell'individuo e...