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Monsieur Verdoux. 2 DVD. Con Libro
Nuovo restauro. Con un disco di rarità e approfondimenti e un libro con immagini e documenti inediti. È il 1947, nell'aria risuona ancora l'eco pesante dei massacri di guerra, e Chaplin presenta al mondo il suo personale gioco al massacro: Charlot è diventato Barbablù. Tra i boulevard e i giardini di una Parigi immaginaria, l'amabile viveur Henri Verdoux sposa e uccide ricche vedove, per mantenere un'idilliaca famigliola e per pulsione omicida. La sua logica è cruda, ironica, senza sbavature: quel che lui fa per iniziativa privata e correndo i propri rischi, governi ed eserciti lo fanno su grande scala e senza sanzione. Monsieur Verdoux lasciò il pubblico sconcertato, venne tacciato di comunismo nel clima isterico di una caccia alle streghe ai suoi albori, segnò l'inizio della fine dei rapporti di Chaplin con l'America. Allo stesso tempo i più grandi critici e artisti dell'epoca colsero la potenza di questo meraviglioso film allucinatorio, a cui dedicarono pagine rimaste nella storia della critica cinematografica novecentesca.
EUR 17.10
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Chaplin
Che cosa si può dire ancora di Charles S. Chaplin? Quel che ancora si può dire ce lo dice Peter von Bagh, una delle voci più originali della critica cinematografica internazionale, scomparso nel 2014. Questo libro, scritto nei suoi ultimi anni e maturato lungo una vita intera, è stato il naturale punto d'approdo d'una cinefilia colta, libera, ironica e sempre operativa (tra festival, cineteche, università, divulgazione e mestiere di regista). "Chaplin" nasce da una devozione dichiarata e la espone alla luce di un'intelligenza capace di imprevedibili affondi e prodigiose sintesi, secondo uno stile di pensiero critico a cui forse non siamo più abituati. Uno studioso inimitabile si confronta con uno dei cineasti e delle figure più influenti della cultura del Novecento. Il risultato è una lettura dove si fondono sapere storico, vocazione letteraria e ricerca archivistica, dove ogni film risplende in una nuova, personale interpretazione, con speciale attenzione ai primi anni della carriera chapliniana, mai oggetto di una ricognizione così profonda.
EUR 23.75
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Il dolce rumore della vita. Giuseppe Bertolucci tra cinema, teatro, televisione e poesia. Con documentario "Evviva Giuseppe" di Stefano Consiglio
La personalità artistica e professionale di Giuseppe Bertolucci ha una singolare, complessa e multiforme specificità: regista, drammaturgo, sceneggiatore, poeta, saggista tra cinema, teatro e televisione, sperimentatore di formati e supporti, di media differenti e di forme espressive plurivoche, operatore culturale, a lungo presidente della Cineteca di Bologna. Il volume ha l'obiettivo di studiare alcuni degli aspetti salienti della sua attività proponendo uno sguardo d'insieme tale da privilegiare alcuni momenti che riteniamo particolarmente significativi. Nella prima parte del libro gli studiosi coinvolti analizzano film, tematiche, figure attoriali, caratteristiche estetiche e stilistiche, con l'intento di rimisurare i vari momenti della carriera di Bertolucci e di andare oltre la prospettiva meramente autoriale, privilegiando le ibridazioni, le sperimentazioni, il sistema di scambi tra linguaggi e forme discorsive. Nella seconda parte sono raccolti ricordi e testimonianze di attori, sceneggiatori e artisti vicini a Bertolucci, che hanno collaborato ai suoi scritti e alle sue regie. Questi due diversi punti di vista contribuiscono a rendere conto della ricerca e della coerenza sperimentale di un percorso artistico estremamente rigoroso e allo stesso tempo teso a rimettersi in discussione, che ha segnato quarant'anni di storia dello spettacolo italiano. Nel DVD allegato il...
Pier Paolo Pasolini. Folgorazioni figurative. Catalogo della mostra (Bologna, 1 marzo-16 ottobre). Ediz. a colori
Nel 1962 Pier Paolo Pasolini dedica il suo secondo film, "Mamma Roma", a Roberto Longhi, il professore che gli ha fatto lezione a Bologna vent'anni prima. Pasolini dichiara di essergli debitore di una 'folgorazione figurativa'. Le immagini che Longhi proiettava in aula, i particolari delle opere di Masaccio, avevano folgorato il giovanissimo studente. Questo volume vuole condurre il lettore attraverso gli anni della formazione di Pasolini, pittore e poeta, fino ai suoi esordi cinematografici e alla sua fama di intellettuale e di regista. Ogni film di Pasolini viene rivisto con l'occhio rivolto a quelle 'folgorazioni figurative' della sua formazione. Attraverso il cinema Pasolini ha espresso la trasformazione antropologica dell'Italia, dal dopoguerra agli anni del neocapitalismo borghese. Ma sarebbe impossibile cogliere questa azione politica dell'immaginazione senza capire come le immagini sono diventate la forma stessa del suo pensiero. Un pensiero che trova nel cinema il luogo dove tornano a vivere le memorie di mondi infiniti e lontanissimi. Eppure tutto e nato dalle riproduzioni in bianco e nero che uno studente non ancora ventenne aveva osservato in una piccola aula di via Zamboni a Bologna.
EUR 21.85
Lontane da casa. Donne italiane e diaspora globale dall'inizio del Novecento a oggi
Nel contesto del crescente interesse per le tematiche e la prospettiva di genere nell'esame dei movimenti di popolazione in ambito globale, il volume si propone di fornire un contributo allo sviluppo della storiografia sulle migrazioni femminili italiane attraverso undici casi studio basati su ricerche e fonti originali, preceduti da due ampie rassegne storiografiche. Partendo da conoscenze consolidate, questa raccolta di saggi apre nuove prospettive d'indagine, identificando elementi comuni ed esperienze peculiari delle vicende delle donne di origine o di ascendenza italiana nel mondo. L'approccio si configura come storicamente diacronico, con attenzione all'intero arco del Novecento fino agli anni più recenti. Da un lato, il libro approfondisce le conoscenze sui flussi verso i paesi europei, le Americhe e l'Australia; dall'altro, fornisce elementi sull'esodo diretto in regioni che le analisi precedenti hanno lasciato in ombra, come il Nord Africa francese negli anni tra le due guerre mondiali. Soprattutto, il volume declina in una dimensione specificamente femminile gli orientamenti e gli interessi più recenti della letteratura sulle migrazioni italiane quali il transnazionalismo, l'impegno politico (con particolare rilievo per la militanza antifascista), la nostalgia per la terra natale e il senso dell'appartenenza etnica nelle loro poliedriche e...
L' intellettuale mal temperato. Scritti in onore di Paolo Fossati
Questo volume prende origine dalla giornata di studi in onore di Paolo Fossati, ospitata alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino nel novembre 2010. Alle relazioni e alle testimonianze, non ancora pubblicate, presentate in occasione di quella giornata, vengono accostati nuovi contributi con l'intento di fornire un ritratto il più sfaccettato possibile di un intellettuale complesso, generoso e difficile, che ha saputo indicare nuove vie alla Storia dell'arte e all'arte editoriale ed è riuscito a instaurare una forte empatia con gli artisti, senza perdere di vista i doveri del suo ruolo di critico. Le sue proposte, come si evince da alcuni testi qui contenuti, non smettono ancora oggi di far riflettere quanti operano nel sistema delle arti; in altri, le sue idee trovano una contestualizzazione storica e una valutazione critica; in altri scritti ancora, il ricordo di Fossati diventa la dichiarazione di un'amicizia perdurante, anche sotto forma di disegno. Contributi di: W. Barberis, Z. Birolli, M. Brusatin, G. Contessi, P. Cuniberti, S. De Alexandris,L. Dematteis, D. Eccher, A. Emiliani, E. Ferrero, G. Garimoldi, M. Gastini, G. Griffa, G. Montenero, L. Mosso, M.C. Mundici, M. Panzeri, R. Passoni, B. Pedretti, S. Prevarin,...
Da Odessa a New York. Una grande aquila, un re dello shund e altre stelle vagabonde
A Odessa fu Jacob Adler, giovane campione di boxe e di ballo, a dare vita al primo teatro yiddish russo. Negli Stati Uniti Boris Thomashefsky, giovanissimo immigrato senza alcuna formazione specifica, fondò la prima compagnia yiddish professionale. Adler diventò un attore-mito con il soprannome di Grande Aquila, Thomashefsky fu il re dello shund, l'amato e disprezzato teatro-spazzatura. Per oltre un ventennio l'amicizia e la concorrenza tra i due diedero l'impulso più rilevante a un genere spettacolare al tempo stesso popolare e innovatore, capace di proporre in scena episodi biblici e scabrosi fatti di cronaca, controversie filosofiche e battaglie politiche. Le donne che i due incontrarono e che li affiancarono come attrici e compagne di vita furono altrettanto fondamentali nel determinare la fisionomia del teatro yiddish nella transizione dalla vecchia Europa a quella Amerike nella quale le più diverse etnie e culture cercavano di costruirsi un futuro di benessere e felicità. Sempre mescolando divertimento e commozione, risate e lacrime, il teatro yiddish realizzato durante pochi decenni tra il XIX e il XX secolo da alcune centinaia di artisti straordinari non fu soltanto il principale elemento identitario di una comunità ma anche un incredibile laboratorio...
Libri, libelli e procuratori
Il codice latino monacense 28193 è un manoscritto bolognese del XIII secolo oggi conservato a Monaco di Baviera, che tramanda un corpus di opere giuridico-didattiche riconducibili alla città emiliana e un repertorio di formule per libelli petitori. Questo volume svolge un'analisi complessiva del manoscritto e delle opere in esso tramandate, con un approccio metodologico ampio che spazia dalla paleografia e diplomatica alla storia del papato e delle università, fino a indagare i problemi inerenti la produzione del libro bassomedievale. L'importante repertorio di formule per libelli procuratori e le problematiche che emergono da esso - come i possibili impedimenti matrimoniali (pazzia, parentela, impotenza, ecc.) e le richieste di conferma delle le nomine episcopali - è riletto nel contesto delle forme processuali bassomedievali e della legislazione canonistica, dalle cinque compilazioni antiche alle Decretali di Gregorio IX. È nel rapporto tra il codice inteso come strumento di lavoro e il suo possessore che l'autore individua un modo innovativo di guardare alla funzionalità di libri e libelli nel contesto storico-giuridico del basso medioevo.
EUR 22.80
Il Grande Inquisitore. Interpretazioni nel pensiero russo
Le pagine dedicate da Dostoevskij al confronto tra il Grande Inquisitore e Cristo ne I fratelli Karamazov suscitano ancor oggi considerazioni e dibattiti. Nella cultura russa la Leggenda, come fu presto chiamata, divenne un tema portante della discussione etico-politica e filosofico-religiosa fin dagli anni '90 dell'Ottocento, sensibile alle vicende e alle trasformazioni del periodo. L'antologia, che raccoglie testi per lo più tradotti in italiano per la prima volta, intende tracciare un percorso nelle riflessioni sulla Leggenda del Grande Inquisitore maturate nella cultura russa tra il 1902 e il 1933, attraversando l'impegno politico di inizio secolo, la rivoluzione mancata del 1905 e la crisi conseguente dell'intelligencija, il successo rivoluzionario del 1917 e l'affermazione del potere bolscevico, la crisi europea dei primi anni '30. Le riflessioni dei commentatori illuminano aspetti diversi del discorso di Dostoevskij, ma il tema comune della Leggenda permette di disegnare un interessante confronto sul rapporto tra intellettuali e potere.
EUR 22.80
«In english clothes». La novella italiana in Inghilterra: politica e poetica della traduzione
Una traduzione implica sempre un doppio percorso: accanto a quello che va dalla lingua di origine a quella di destinazione, se ne muove un altro, più silenzioso e nascosto, che si avventura in senso opposto. Pensare al vasto e multiforme percorso di trasmissione culturale che tra il XV e il XVII secolo ha diffuso la novella italiana in tutta Europa significa riflettere su questo doppio movimento, che rende la traduzione una pratica ben più complessa di una semplice "messa a disposizione" dell'originale nella lingua di destinazione. Questo studio prende in esame il processo di rielaborazione narrativa, stilistica e ideologica cui sono state sottoposte le novelle italiane in età elisabettiana. Che cosa è stato di questi testi al passaggio in Inghilterra? Quando, come e per chi sono stati tradotti? Come sono stati recepiti? Quali pratiche traduttive sono state impiegate e quali strategie retoriche messe in atto per trasporli? Quali teorie della traduzione li hanno accompagnati? C'è stata una precisa politica traduttiva? Con quali scopi? E con quali conseguenze nell'evoluzione dei generi della letteratura inglese?
EUR 11.40
L' attore di fuoco. Martin Buber e il teatro
Nell'anno che segna il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa di Martin Buber, questo volume svela un ritratto inedito del filosofo colto nei suoi anni giovanili sullo sfondo di un'incandescente Vienna fin de siècle e riunisce una breve antologia di testi buberiani sul teatro. Per il giovane sionista, poco attratto dall'intrattenimento e dallo spettacolo, il teatro costituisce un mezzo di ricomposizione etica e politica del mondo e l'attore si presta come prototipo universale di un uomo "nuovo" e autentico. Viene qui ricostruita un'affascinante vicenda biografica via via animata da personaggi inattesi come Eleonora Duse, Ermete Novelli, il pittore Lesser Ury e Adolphe Appia. Si dimostra come l'incontro di Buber con il teatro costituisca senza dubbio una decisiva spinta verso il futuro e più maturo pensiero dialogico. La prospettiva del volume estende la portata del pensiero buberiano ben oltre i confini ebraici, facendo emergere una poetica (un "fuoco inesauribile") valida per ogni uomo occidentale alle prese con la riformulazione della propria tradizione. In questo senso trova spazio nell'ultimo capitolo un'attenta analisi biografica e performativa di Jerzy Grotowski, il regista polacco che rivoluzionò il teatro del Novecento e che da oggi è così possibile includere in una...
Paradigmi, tecnologie ed ere digitali. Il dato come parametro di innovazione in architettura e urbanistica
Il dato e le ict si caratterizzano come parametri capaci di influenzare direttamente i processi di natura architettonico-progettuale alle diverse scale, interfacciando diverse componenti fino a ieri difficilmente misurabili. L'influenza crescente nella vita quotidiana delle nuove tecnologie sta modificando profondamente il rapporto uomo-tecnologia. In ambito progettuale, il cambiamento comporta la necessità di ripensare ai tool e ai metodi tramite operazioni Re-designing e Re-engineering. Parafrasando Celento, le tecniche di modellazione e materializzazione suggeriscono che sia necessaria una forte innovazione nelle modalità di fare progetto per evitare il rischio dell'estinzione della figura dell'architetto. Questo volume si interroga sulle ripercussioni indotte dalle ICT sui processi e sulle attività umane, ne analizza le implicazioni architettoniche e urbane identificando tre modelli di pervasività nel progetto - I, II e III era digitale. A fianco delle implicazioni teoriche e metodologiche, Paradigmi, tecnologie ed ere digitali sviluppa alcuni esempi applicativi basati sull'utilizzo di sistemi open source di sensori e attuatori, volti a chiarificare il concetto di monitoraggio diffuso e il legame tra modello virtuale e modello reale.
EUR 15.20
Uomini e orsi. Morfologia del selvaggio
Il tempo del Carnevale rappresenta il momento "selvaggio" della fine dell'inverno e dell'inizio della nuova stagione, caratterizzato dall'irruzione di figure di confine, maschere animali, personaggi che richiamano il mondo dei morti e che portano con sé il germe della forza vitale, l'energia che produce il risveglio della natura e preannuncia la crescita e la fertilità dei nuovi raccolti. Questo mondo selvaggio si presenta sotto le forme di una contiguità tra l'uomo e l'animale: i travestimenti, le maschere, alludono a un mondo in cui le caratteristiche proprie dell'umano e dell'animale si confondono e si intrecciano. Tra queste figure spiccano in modo particolare quelle dell'Uomo Selvaggio, l'essere umano che assume attributi e aspetti del mondo animale, e l'orso, l'animale che più di tutti si avvicina all'uomo e sembra presentarne un'immagine deformata. Si tratta di figure simboliche che provengono da tempi e spazi lontani per raccontare qualcosa che appartiene alle nostre origini comuni. L'orso assume attributi e funzioni simili in contesti molto diversi, quali il mondo dei Sámi in Finlandia o i cacciatori-raccoglitori del Nord America, rappresentando il confine tra il mondo della natura e il mondo umano, tra l'animalità e la faticosa costruzione dell'umanità; un...
Metacognizione, neuropsicologia e riabilitazione psichiatrica. Un metodo per il trattamento di gruppo nella schizofrenia
Questo volume, nato per divulgare una ricerca-intervento sulla costruzione e la valutazione dell'efficacia di un trattamento per la schizofrenia, si è rivelato un manuale che può soddisfare le esigenze di informazione e formazione dei professionisti impegnati nella Salute Mentale e degli studenti dei Corsi di Laurea in Riabilitazione Psichiatrica e Scienze Psicologiche. La natura multifattoriale della schizofrenia rende complessa la cura nei servizi che devono offrire all'utenza trattamenti evidence based e fondati su best practice. Aderendo a queste linee guida, il training qui presentato, è il frutto di una vision e di studi integrati che abbandonano visioni parziali dirigendosi verso approcci integrativi per condurre il paziente ad una progressiva riacquisizione della propria identità ed al riadattamento all'interno della comunità. Sono anche affrontate le questioni relative alla recovery, qui intesa come condizione soggettiva di recupero legata al rafforzamento delle attività cognitive di base e alla metacognizione, abilità imprescindibili per il funzionamento psicosociale e per il consolidamento del senso del sé, nonché per la ricostruzione della dimensione dell'identità del paziente, spesso umiliata e irrigidita dalla patologia e dallo stigma sociale. Scopo del volume è di promuovere una visione più fiduciosa sull'esito della patologia schizofrenica, restituendo...
La vita povera. Album della Piccola Accademia
"Piccola Accademia" è il nome che i sei coautori della presente pubblicazione presero a usare, con reciproca canzonatura e molta autoironia, per definire i loro incontri, nati dal comune desiderio di avviare una ricerca formativa multidisciplinare nelle competenze ma unitaria nel metodo e negli scopi. Problema condiviso era quello di ritrovare, al di là delle specializzazioni, una scrittura dei saperi che toccasse i fondamenti della formazione in senso generale; un modo, cioè, di orientare l'esposizione e la ricerca entro i diversi contenuti disciplinari, ma in grado, allo stesso tempo, di ricostituire una base comune: quel fondamento universale della cultura che l'attuale istruzione scientifica e umanistica ha sempre più disperso in campi separati. Occasione per avviare i lavori fu la nozione di povertà francescana così com'era affrontata in un libro molto innovativo. Da questo tema di partenza la ricerca prese vie imprevedibili, sino a condurre i sei autori ad una serie di esperienze, di proposte, di risultati sempre problematicamente provvisori, dei quali il presente album ricostruisce in sintesi il cammino e documenta le tracce. Non una pubblicazione tradizionale, dunque, ma appunto qualcosa come un album di famiglia che raccoglie testi, figure, scritture, schemi di...
La zucca en Spañol
La produzione di libri in spagnolo aveva nel Cinquecento una tradizione editoriale importante nella Serenissima; La Zucca en Spañol, che si colloca in quest'auge, permetteva così al suo autore, il fiorentino Anton Francesco Doni, di entrare in contatto con quella parte della popolazione che soggiornava a Venezia in qualità di suddito di "sua maestà Cesarea", l'imperatore Carlo V, e inoltre facilitava la diffusione delle modalità narrative e discorsive dell'opera al di fuori della lingua e della cultura italiane. Il testo fu pubblicato a pochi mesi di distanza dalla princeps doniana - quattro per la precisione - presso lo stesso editore, a riprova del grande interesse che circondava tali operazioni editoriali. Il traduttore, un amico dell'autore, è rimasto anonimo; tuttavia, la sua personalità emerge in diverse circostanze e la traduzione che ci ha lasciato, di grande qualità, lascia trasparire la sua cultura e la sua mentalità; attraverso il linguaggio da lui usato è inoltre possibile risalire alla sua zona d'origine, permettendo almeno di abbozzare un ritratto di questa interessante figura. Infine, la lettura della Zucca en Spañol illumina pure il senso del testo di Doni in alcuni passi che oggi, a quasi cinque secoli...
Metamorfosi dei Lumi. Vol. 8: L'età della storia.
"L'età della storia", così Foucault, in "Les mots et les choses", definisce lo sconvolgimento dell'episteme occidentale avvenuto alla fine del Settecento e nei primi decenni dell'Ottocento che dà l'avvio all'era della modernità. Foucault teorizza il disfacimento del sapere classico e la conseguente mutazione dall'"ordine" alla "storia": all'ordine del sapere classico, ai valori della tradizione, si è sostituita l'idea di progresso, nonché la visione frammentata di una realtà naturale molteplice, le cui variazioni sono legate allo scorrere del tempo. Il valore normativo della tradizione viene, d'altra parte, contestato, negli ultimi decenni del diciottesimo secolo, da vari sommovimenti politici che sconvolgono l'ordine tradizionale delle nazioni europee: la Rivoluzione americana crea un governo razionale fondato sul diritto naturale; la Rivoluzione francese recide traumaticamente i legami con i valori di una monarchia secolare; i suoi drammatici sviluppi, il Terrore, le guerre europee, il crollo dell'impero napoleonico impongono, nel corso degli anni, la consapevolezza concreta dell'incidere storico. Questa irruzione della dimensione storica nel mondo europeo è stata, nel biennio 2013-2015, al centro dei lavori del seminario "Metamorfosi dei Lumi" che presenta, nel suo ottavo volume, un insieme di articoli centrati sul processo di temporalizzazione che caratterizza il tournant...
«In qualunque lingua sia scritta». Miscellanea di studi sulla fortuna della novella dell'Europa del Rinascimento e del Barocco
La novellistica italiana, che prese il via con Giovanni Boccaccio e i suoi numerosi emuli, servì da veicolo, da modello e da intertesto a un Rinascimento tra il dotto e il popolare della narrativa europea, che contribuì a riconfigurare secondo nuovi modelli la cosmovisione moderna del Vecchio Continente. Matteo Bandello, uno dei più originali tra i novellieri rinascimentali forse lo intuiva quando nella sua epistola prologale "ai candidi e umani lettori" scriveva di essersi convinto "che cotesta sorte di novelle possa dilettare in qualunque lingua essa sia scritta". La cultura europea, con tutte le sfumature dovute ai ritmi politici della sua storia e alle sue diversità linguistiche, è anche profondamente unitaria e ha oggi più che mai bisogno di un approccio globale ai suoi diversi fenomeni letterari e artistici. Si rende necessario mettere a confronto tra di loro le esperienze culturali e in particolare letterarie monolingui e nazionali, per capire la portata paneuropea di una rivoluzione epistemologica come quella che si compie con la creazione di un nuovo spazio immaginativo tra favola e Storia, quello proprio della novella. Questo tipo di ricerca è quello con cui gli studi umanistici possono oggi contribuire, offrendo...
I novellieri italiani e la loro presenza nella cultura europea: rizomi e palinsesti rinascimentali
La forma breve e, all'interno di questa categoria, la novella ebbero molto a che vedere con la riformulazione dell'enciclopedia europea tra il 1400 e il 1650. I meccanismi di riscrittura e di diffusione sotterranea della materia novellistica italiana, che si conserva, perpetua e propaga attraverso le letterature europee, sono proprio ciò cui abbiamo voluto alludere nel titolo di questa miscellanea di studi per mezzo delle due metafore, già ben radicate in ambito critico, poetico e intertestuale, del 'rizoma' e del 'palinsesto' che vi campeggiano. Il primo sembra un modello particolarmente adatto, per le sue caratteristiche fisiche e spaziali, a rappresentare sintagmaticamente la diffusione di temi, motivi e trame, come quella veicolata dalla novella, una diffusione segreta nei suoi ricorsi, che si presentano ai nostri occhi come privi persino di una ragione logica a guidarli, soggetti all'azzardo di un caso che, qui, là, o in più luoghi contemporaneamente, permetta loro di trovare terreno fertile in cui far spuntare rigoglioso un nuovo germoglio sotto forma di una pièce teatrale, una novella o anche solo un episodio all'interno di un'opera più ampia. Il 'palinsesto', proposto da Genette quale paradigma di riscrittura sulla traccia di un testo...
L' Alcesti di Euripide nell'Alcesti secondo Alberto Savinio
Sul mito di Alcesti Euripide costruisce un dramma ambiguo, mescolando luoghi tipici della retorica tragica, elementi di marca satiresca, spunti di diatriba filosofica, intensificando l'aspetto paradossale della storia e restituendola come enigma che si condensa nel finale dominato dalla figura della donna velata. Un enigma che ispirerà, nel secondo dopoguerra, anche Alberto Savinio e la sua contestatissima pièce, Alcesti di Samuele, dove il mito s'intreccia alla storia vera di una donna ebrea, suicidatasi per non essere d'intralcio al marito in un'Europa insanguinata dalla follia nazista. Il rapporto fra modello e riscrittura, però, non si risolve in semplice "attualizzazione dell'antico": è un ben più sottile gioco di prossimità e distanziamenti, un dialogo che teorizza il proprio farsi. La tessitura analogica che connette il mito al contemporaneo si rivela spazio complesso e conflittuale, in cui alla narrazione si affianca una contronarrazione, al tragico l'antitragico, al mito la sua dissoluzione: proprio in questo si mostra del resto la profonda affinità di Savinio con Euripide, abile a scovare nei miti tensioni ossimoriche e destabilizzanti. Da entrambi Alcesti è messa in causa come incarnazione di un conflitto fra identità e rappresentazione (assenza e presenza), mentre lo scambio che...