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Nuovi studi pirandelliani. Vol. 8
"In questo testo Mirella Salvaggio presenta il Colosso Pirandello-Pascal, il Drammaturgo-sole (Puranghellos = messaggero dell'amore - fuoco - zolfo omerico) Basileus Dio (Cristo) Uomo (Anér), il rodio Tiranno Falaride (Lindo) della Città del Tempio della "Pugna dei Giganti": «...Libertà, libertà: una gamba qua, una gamba là...» ("Quaderni di Serafino Gubbio operatore"). La poetessa-lettrice dimostra che il Colosso Pirandello-Pascal è l'invisibile vivo Spirito-Personaggio (Eros) da cercare nell'armonia-anima (Psiche) aperta-albaurora-rosa dell'Opera-Giornata Trinacria (tre piedi=aurora mezzanotte mezzogiorno) di Sicilia: «...E tutti in piedi! Perché? Perché? Un gran colpo, un colpo formidabile, come vibrato da un pugno di gigante invisibile, tonò sul tavolino, così, in piena luce...» ("Il fu Mattia Pascal")."
EUR 8.50
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Sul davanzale delle parole
"La bicicletta di mio padre" nel 2011, i "Cinque fratelli" nel 2016 ed ora, alle soglie del primo ventennio del nuovo Millennio, "Sul davanzale delle parole": tre titoli così diversi, legati da un tema centrale, quello del ricordo che si fa memoria, nel racconto autobiografico scritto attraverso le sensazioni, le emozioni, le divagazioni dell'anima. L'autore, Pierfranco Bruni, romanziere, poeta e saggista pronuncia le parole come se stesse "sul loro davanzale non cercando di catturarle perché arrivano da sole come vento, pioggia improvvisa, diluvio di immagini."
EUR 10.20
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La Calabria che non si arrende. Storie speciali di persone normali
Sono storie che si svolgono in Calabria e che lasciano intravedere una regione viva, desiderosa di riscatto, animata da gente perbene che prova con coraggio e sacrifici a ribellarsi a un'esistenza che mortifica la dignità umana. Sono persone con la schiena dritta, che si battono per realizzare il cambiamento di cui la Calabria ha bisogno per impedire che i suoi giovani l'abbandonino alla ricerca di un luogo dove realizzare i loro sogni. Ed è anche pensando al futuro dei giovani che tanti resistono e scelgono di non andare a vivere altrove, rinunciando a un'esistenza più agiata e con meno problemi da affrontare. Per questo le loro storie meritano di essere raccontate, ed è questa la Calabria che ci piace raccontare. Una Calabria che non s'arrende, impegnata a cambiare in meglio la società. Le loro storie parlano della realizzazione di un'accoglienza vera e non finalizzata alla speculazione; di una politica pulita mossa da nobili e generose idealità; di una Chiesa impegnata contro le ingiustizie che ha come riferimenti il vangelo e la Costituzione; di un'economia solidale attenta ai diritti e non al profitto; di una scuola che sollecita gli studenti al sapere critico... Prefazione...
Un posto nel mondo. Donne e migranti e pratiche di scrittura
L'intreccio tra la migrazione in Italia e la pratica della scrittura letteraria in lingua italiana accomuna le donne le cui storie, raccolte in lunghe interviste biografiche, sono presentate e analizzate in questo volume. La migrazione può configurarsi come esperienza di sradicamento e di solitudine, anche in ragione delle forme di esclusione attive nella società d'approdo. Ma la pratica della scrittura, nella nuova lingua, può essere strumento attraverso il quale costruire nuove appartenenze e sentire di poter avere, ancora, «un posto nel mondo», come afferma una delle donne intervistate. Le biografie raccolte mettono in crisi l'immaginario egemonico sulle "donne migranti", popolato da stereotipi in cui si intersecano assunti razzisti, sessisti ed eurocentrici. L'esperienza della scrittura in migrazione viene interpretata e discussa come una pratica di soggettivazione, una pratica cioè attraverso la quale le donne migranti cessano di essere soggetti narrati e si rendono soggetti narranti, potendo così contribuire a ri-nominare e ri-significare i processi di costruzione e reificazione dell'alterità. Prefazione di Paolo Jedlowski.
EUR 13.50
L' eredità degli antenati. Il lascito ancestrale di Italici, Romani e Longobardi nel folklore di Salerno tra religiosità popolare e sopravvivenze pagane
I nostri Antenati sono ancora tra noi. Vivono in noi. Le loro credenze, i loro riti, le loro usanze, la loro religiosità, il loro linguaggio sopravvivono ancora oggi, dopo millenni, nelle nostre tradizioni popolari. Il folklore della città di Salerno e dei suoi territori, con il suo carattere marinaresco che si fonde con quello tipicamente delle campagne e delle montagne, è un chiaro esempio di come il lascito ancestrale dei nostri predecessori sia ancora vivo e vitale in Italia ed in generale in tutta Europa. Le popolazioni italiche prima, i Romani poi e, successivamente il popolo germanico dei Longobardi, hanno plasmato il nostro modo di essere odierno: il loro tributo, sia a Salerno che in tutta la Penisola, è ancora fortemente tangibile e continua ad essere tramandato nonostante esso sia occultato da una coltre che questo libro si prefigge coraggiosamente di dipanare. Le feste dell'anno, il ciclo della vita, le superstizioni, la credenza nel malocchio, nelle fatture, negli amuleti, in esseri soprannaturali come janare (streghe), diavoli, spiriti, munacielli e mazzamurelli (gnomi e folletti) costituiscono quel "Mondo Magico" delle tradizioni popolari nel quale confluiscono e si confondono elementi precristiani e religiosità popolare. L'eredità dei...
La follia del sorriso. Padre Pino Puglisi, il profeta della speranza
Padre Pino Puglisi ha lasciato una preziosa eredità, il suo sorriso, vissuto in un contesto culturale, sociale e morale ostile, soggiogato dall'arroganza del clan mafioso locale e dall'indifferenza delle istituzioni e della politica. Brancaccio è stato l'inferno dove Puglisi ha portato l'amore, soprattutto con i ragazzi e i giovani, con i più poveri, restituendo libertà e dignità umana. Ha vissuto un'esistenza sacerdotale fino alla fine, amore per Dio e amore per il prossimo, anche per il nemico, non lasciandosi turbare e togliere la pace interiore, compiendo gesti alternativi e positivi in un territorio abituato a costumi e mentalità avvelenati dalla violenza e dall'illegalità. La vita di Padre Puglisi è un dono, martire civile e per la fede, un seme di speranza, per la chiesa e per la società. Dal suo volto sfigurato dall'arroganza mafiosa, la sua risposta è stata nel dono del sorriso contro chi ha tentato di sfregiare l'ideale che è possibile credere nell'umanità. Egli è un testamento da vivere, apostolo di una chiesa estroversa, incoraggia a sognare e immaginare che al male si può resistere e la cattiveria non ha l'ultima parola.
EUR 10.20
Lara
Erica Gallo ha 14 anni. Usa la penna con coraggio e costruisce storie. Che appartengono ai suoi anni, alle sue emozioni, ai sentimenti che fanno parte della sua adolescenza. Lara, la protagonista di questa storia, frequenta il quarto anno della scuola superiore e si dibatte tra gli amici, gli amori, le feste, gli abiti, le partenze e i ritorni. Una girandola di situazioni in cui amicizia e amore giocano un ruolo fondamentale come nella vita di ogni adolescente. Soprattutto l'amore che ha forme diverse e spesso non è immediatamente riconoscibile. Lara ci metterà un po' di tempo a capire questo strano sentimento chiamato amore e intanto ne vivrà le sue tante sfaccettature. Intanto la vita di Lara, Alice, Bea, Federico, Christian corre a ritmi rapidissimi e la narrazione segue questo passo veloce, puntellata dai dialoghi che prendono più spazio rispetto alla narrazione, disegnando una trama narrativa dialogica in cui lettore ricostruisce spesso il senso delle vicende. Un romanzo delicato. Una prima opera narrativa con tutte le sue piccole imperfezioni che hanno il senso della dolcezza, della ricerca, della vita.
EUR 12.75
Il testamento di Palazzo Fragalà
In un paese della provincia siciliana, nel giugno del 1969, la cameriera di palazzo rinviene nascosto in un libro della biblioteca il testamento olografo del barone Rolando Fragalà, ancora in vita. Nel lascito è forte la sua volontà di donare una cifra ingente, senza nulla in cambio, a colui che sarà in grado di fondare una banca popolare. Lo scopo è quello di favorire lo sviluppo economico e sociale del paese in cui si vive. Nonostante il periodo sessantottino in Sicilia si respira ancora un'aria pregna di involuzione culturale; già si delineano all'orizzonte personaggi mafiosi, coscienti della propria forza organizzativa e militare, e figure legate alla sinistra anche estrema che vogliono esprimere con determinazione il proprio libero pensiero. Le due forze si inseriscono in un tessuto sociale tradizionalmente asfittico generando situazioni forti e controverse. La grande somma di danaro stimola l'appetito di diversi personaggi senza scrupoli pronti a sgomitare pur di raggiungere l'ambito obiettivo.
EUR 13.60
La lettera di don José
Ademaro Tenuti, docente di sociologia, per sua natura ha sempre ricercato qualcosa: la verità storica, il confronto delle fonti all'insegna dell'interesse incontenibile per le sue passioni filosofiche. Attraverso di esse e grazie a quello che i più chiamerebbero il caso approfondisce e indaga sulla sua esistenza, intreccio impensabile ma reale. Con scrittura avvincente e ammaliante, con una costruzione di fabula intensa e ricca, fatta di contemporaneità e ricordi del passato, Francesco Garreffa ci conduce in una sequenza di belle pagine, ambientando sapientemente la storia in contesti paralleli inaspettati e mai scontati. È sempre importante giungere alla verità, ma a volte potrebbe non essere necessario rivelarla: lo spirito elabora e si appaga della voglia di conoscenza, al di là di tutto.
EUR 13.60
In un diario
Quasi attirata magneticamente dalla città da cui era partita con la sensazione di essere stata abbandonata, Francesca ritorna a Palermo nella vecchia casa di famiglia. È qui che il passato ritorna prepotentemente nella sua vita sotto forma di un diario. È sorprendente la carica emotiva di quelle pagine ingiallite: è come entrare, in punta di piedi, nel passato e riuscire a guardarlo con occhi nuovi con la voglia di rinsaldare legami che sembravano ormai distrutti.
EUR 13.60
Calabria malata. Sanità, l'altra 'ndrangheta
I fatti presi in considerazione vanno dal 12 marzo 2015 al 18 aprile 2019. I comportamenti, invece, sono antichi. Attraverso l'analisi degli eventi e delle decisioni, non necessariamente illegittime, cerco di dimostrare che la Calabria non interessa a nessuno, se non quando si avvicinano le elezioni. La Calabria non è importante per Roma né, purtroppo, per i calabresi, che si sono arresi a quanto giudicano inevitabile e immutabile. Questa assuefazione collettiva è la droga venduta dall'altra 'ndrangheta, silenziosa, che si insinua nella vita quotidiana, in particolare della sanità pubblica, una miniera d'oro, per far proliferare i propri affari. Anche il nuovo si è subito adeguato.
EUR 12.00
Le vestigia dell'antico splendore
Un romanzo che ha il pregio di coniugare atmosfere fiabesche e fuori dal tempo con tematiche estremamente attuali, come quella del rapporto tra l'uomo e la natura. Durante l'esordio viene chiarito l'antefatto della vicenda che costituirà il fulcro del racconto: attraverso la voce del cantastorie Alvaro e del contadino Corcelsio, si narra la storia della felice monarchia, che aveva condotto il Lido verso la pace e la prosperità ideali, e il venir meno poi di queste fauste condizioni. Si scopre così che a innescare il processo di depauperamento della natura e il progressivo incrinarsi della pacifica convivenza con essa, di cui godevano un tempo gli abitanti del Lido, è stato un tragico errore commesso dal monarca. I dettagli restano ignoti fino alla fine del romanzo: solo nell'epilogo verrà infatti svelata la natura dell'errore e la soluzione più consona a porvi rimedio. A dominare il tutto - nel susseguirsi di personaggi, sentimenti e vicende - è la descrizione del Lido: un luogo sconosciuto e misterioso, dove convivono le vestigia di un antico splendore e terre divenute infruttuose e desolate. In questo contesto, lo stile dell'autore, con l'abbondante aggettivazione e l'uso dell'ipotassi, conferisce al fluire...
Piccole patrie, la patria, altre patrie
In questo piccolo libro sono stati riuniti sei testi, sotto il titolo del saggio di apertura, "Piccole patrie, la Patria, altre patrie", che riassume in qualche modo la tematica che gli altri saggi e articoli affrontano da diversi punti di vista. Il tema del rapporto tra le piccole patrie locali e la patria nazionale è affrontato in relazione alla unificazione del Paese e alla nazionalizzazione fascista. Il tutto si coniuga, però, con la grande vicenda dell'emigrazione calabrese, meridionale e italiana in America Latina, che aggiunge al nesso problematico tra le piccole patrie locali e la Patria nazionale il tema delle altre patrie di adozione, mettendo a fuoco gli affascinanti percorsi culturali che hanno attraversato in entrambe le direzioni l'oceano Atlantico.
EUR 8.50
Il calcio dell'Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)
"Il calcio dell'Asino" è una fedele e documentata ricostruzione della vita e della produzione letteraria e giornalistica di Giovanni de Nava, che fu "il terzo uomo" accanto a Guido Podrecca e Gabriele Galantara, nella redazione del giornale politico e satirico L'Asino (1892-1921). "Giva" (Giovanni de Nava) collaborò con Podrecca e Galantara fin dalla fondazione del giornale, condividendone le idee e l'indirizzo politico. Fu direttore responsabile e amministrativo dell'Asino, e ne curò il passaggio all'Avanti! sopportando il peso economico di questa vicenda, mentre Podrecca se ne allontanava, aderendo al fascismo. De Nava e Galantara restarono avversi alla dittatura, pagandone le conseguenze. La vicenda umana di De Nava è intrecciata alla storia di questo giornale così vivace, unico, e, alla lettura, ancora attuale. Il saggio è arricchito di immagini anche inedite (i cartoni originali disegnati da Galantara per l'Asino), foto e documenti inediti (testimonianze sulla connivenza tra la Segreteria del Vaticano e l'Ochrana negli anni precedenti la rivoluzione russa del 1917, e corrispondenze) tratti dall'Archivio privato della famiglia De Nava.
EUR 15.30
Percorsi di rigenerazione urbana. Il caso di Cosenza. Interviste a Santiago Calatrava, Giandomenico Amendola, Mario Occhiuto
Il volume propone un contributo sui temi urbani contemporanei attraverso l'analisi di una città del Meridione, Cosenza, impegnata da anni in una instancabile azione di trasformazione urbana. Il capoluogo bruzio appare come una città in transizione, in bilico tra passato e futuro, in cui l'eredità di epoche precedenti si pone in continuità con il dinamismo del presente, lasciando presagire inedite direzioni future. La città, nel tentativo di superare le criticità esistenti, mira al recupero e alla valorizzazione delle proprie potenzialità sotto l'aspetto urbanistico, storico, culturale, ambientale e turistico. Nel complesso e, per molti versi, incerto panorama urbano contemporaneo una nuova idea di città prende forma negli spazi e nella cultura dei suoi abitanti e di quanti la vivono e l'attraversano quotidianamente.
EUR 42.50
Filottete. Mia carissima scuola ha un senso la pensione
Leopardi e l'infinito. Un breviario del sublime
L'"Infinito" di Giacomo Leopardi è una delle esperienze più alte e riconoscibili della moderna estetica del sublime, sorta di divinità pervasiva presente in tutta la sua opera in un'inusitata gamma di registri. In occasione dei duecento anni dalla stesura del celebre idillio, questo libro ne ricostruisce minutamente le fonti letterarie e filosofiche restituendoci sotto una nuova luce un intellettuale fra culture, inquieto, obliquo e curioso e un capolavoro che del sublime è un vero e proprio breviario. Prefazione di Giuseppe Rando.
EUR 11.05
Brio e malinconia (Sbìu e Malancunia)
"Il libro di Gino Ragusa Di Romano ha il palinsesto delle vibranti malinconie. Il titolo? Suggestivo! La ricchezza è ciò che quel linguaggio-casa testimonia. Un libro che avvia un viaggiare tra scogli e memorie. La parola nei linguaggi della poesia si autoesclude dalla materia. La parola non conosce la materialità. Conosce l'immaginario, la fantasia, la finzione della memoria. Una finzione che è un naufragare tra lo spazio e il tempo. Sottile. Specchiante. Riflesso. Spazio-tempo. Ciò che "Brio e malinconia" emana. Il raccontare del linguaggio è comunque sempre una malinconia. Si pazienta. Si cerca l'oblio. Si giunge alla noia. Ci si abita nella parola. Chi usa la parola ha la necessità di usare il pensiero. Così nel viaggiare tra le percezioni e le emozioni. La poesia di Gino Ragusa Di Romano ha il sublime. L'estetica vive nella letteratura. Senza estetica l'arte non avrebbe senso. In questo camminare scorrendo il vocabolario del linguaggio poetico si corre il rischio di essere annientati dalla folgorazione. Il rischio? Annientati? Certo. Perché la Affabulazione ha il mistero della magia. Nulla accade per caso..."
EUR 12.75
La Calabria sognata. Carlo De Cardona e Pasquale Rossi. Due tempi e dieci quadri
Rossi Pasquale da viale della Repubblica a via Pasquale Rebecchi. Nato a Cosenza nel 1867, studiò nel liceo locale, laureandosi in Medicina a Napoli. Promotore del movimento socialista cosentino, nel 1891 fu processato e incarcerato a Napoli. A Cosenza fu consigliere comunale e assessore. Presidente della sezione di scienze politiche e sociali dell'Accademia Cosentina, pubblicò tra l'altro: "I perseguitati" (1894), "L'animo della folla. Appunti di psicologia collettiva" (1898), "La mente di G. Mazzini e la psico-fisiologia" (1899), "I suggestionatori e la folla" (1902), "Le 'rumanze' e il folklore in Calabria" (1903), "Psicologia collettiva sociale" (1905). Morì nel 1905. De Cardona don Carlo da via Nicola Serra a via Antonio Zupi. Nato a Morano nel 1871, si laureò in teologia e filosofia a Roma. Sacerdote, fondò nel 1898 a Cosenza il settimanale «La voce cattolica». Aderente al Movimento democratico cristiano di Murri, fondò a Cosenza la Banca cattolica, la lega del lavoro, la Cassa Rurale, il giornale «Il lavoro» (1905). Consigliere comunale e provinciale di Cosenza, vi fondò nel 1915, con Luigi Nicoletti, il Partito Popolare. Antifascista, nel 1935 andò esule a Todi...
EUR 8.50
Dal fondo di un piatto smaltato. Poesie d'amore e d'amori
"Sono inoffensivi illusori contingenti mortali i miei versi. Se Abele avesse avuto una stirpe i miei versi ne avrebbero fatto parte. Sono pieni di pudori hanno il profumo e il suono del croccante. Per questo non ne turberò la compostezza e l'onestà. Sono versi che amano un contatto riservato e intimo. Ringrazio chi vorrà leggerli e chi saprà coglierne il sentimento".
EUR 13.60