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Mostrati 941-960 di 94266 Articoli:
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E la sposa chiuse la porta
«Non mi sposo, non mi sposo, non mi sposo!». Mancano poche ore al matrimonio, ma Marghi si è chiusa in camera e la sua decisione appare irrevocabile. Fuori dalla stanza, tutti cercano di capire cosa sia successo e provano a convincerla a uscire, senza ottenere risposta. Il fldanzato Mati e i suoi genitori, la madre Nadia, la vecchia nonna, il cugino Han - qualcuno di loro riuscirà a parlare al cuore della promessa sposa? "E la sposa chiuse la porta" è una commedia sulla precarietà delle relazioni, sulla libertà di scelta e l'ereditarietà del destino. Leggera e intima allo stesso tempo, sembra suggerire l'idea che ognuno di noi dovrebbe avere la possibilità di ripararsi dietro una porta chiusa, lasciando fuori tutto e tutti. Ma è possibile?
EUR 13.30
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Maestri e leggende del Talmud
Per affrontare un'opera complessa e profonda come il Talmud si rende necessaria una guida sapiente che conosca bene la strada, una guida che sappia valorizzare le pagine più battute come quelle più inesplorate. In "Maestri e leggende del Talmud" Elie Wiesel riesce a restituirci tutta la ricchezza dell'universo talmudico attraverso le vicende di alcuni personaggi emblematici. Incontriamo Shammai e Hillel, con i loro allievi contrapposti in un dibattito eterno, rabbì Shim'on bar Yochai e suo figlio El'azar, rabbì 'Aqivà, rabbì Meìr esua moglie Brurià, e tanti altri ancora. Con loro c'è la Storia: le persecuzioni, la rivolta di Bar Kokhbà, l'Impero romano, la caduta di Gerusalemme; ci sono i viaggi e i luoghi: Gerusalemme, ovviamente, e la Babilonia, ma anche Yavne, Roma e perfino il Pardès, il frutteto della conoscenza segreta; ci sono gli uomini, tutti: ebrei e pagani, vincitori e sconfitti, allievi e maestri, amabili o detestabili, scettici o mistici; e poi c'è Dio, onnipresente, a volte nascosto in un piccolo gesto quotidiano, altre volte nella gloria del miracolo, nella voce improvvisa del tuono o nella pioggia di rabbì Chiyà. Grazie a Wiesel, il Talmud, quest'opera maestosa, ci appare per quello che...
I cimiteri ebraici del Friuli. Cividale, Udine, San Daniele, San Vito al Tagliamento. Ediz. illustrata
Il presente volume è il sesto che compare nella collana del Corpus Epitaphiorum Hebraìcorum Italiae (CEHI) ed è dedicato ai cimiteri ebraici del Friuli ossia a quelli di Cividale, di Calle Agricola a Udine e del settore israelitico del cimitero comunale della città, quello di San Daniele e di San Vito al Tagliamento. Dopo varie prefazioni, una premessa di Pier Cesare Ioly Zorattini e una introduzione di Mauro Perani, lo studio delle stele funerarie è preceduto, per ogni cimitero, da un contributo sulla storia della presenza ebraica in quella località, nel quadro storico degli insediamenti ebraici del Friuli. Giovanni Tomasi si occupa della più antica Comunità ebraica dell'Italia nord orientale, quella di Cividale. Emanuele D'Antonio approfondisce lo studio sugli ebrei udinesi e sui loro cimiteri, mentre Maddalena Del Bianco si focalizza sugli avvicendamenti della famiglia Morpurgo a Udine. Valerio Marchi indaga gli aspetti storici della presenza ebraica a San Daniele, mentre Pier Cesare Ioly Zorattini si occupa delle vicende della presenza ebraica a San Vito al Tagliamento. Nella parte che segue, dedicata agli epitaffi, Antonio Spagnuolo e Mauro Perani pubblicano, con correzioni, revisioni e nuove letture, tutti i 193 epitaffi dei cimiteri menzionati,...
Le diciotto frustate
Due donne ebree e due ex soldati dell'esercito britannico si ritrovano a Tel Aviv dopo più di mezzo secolo. Giovanissimi erano stati amanti, ma le passioni a quanto pare non vengono mitigate dal tempo, al punto che quando, dopo una settimana, Edward O'Leary muore, ci sono troppi punti oscuri perché si possa pensare a un decesso naturale. Lotte Pearl sale sul taxi che la porterà al cimitero per assistere al funerale del suo amante di un tempo con il cuore carico di ricordi e la paura di finire anche lei assassinata. Il tassista si chiama Eitan Einoch, detto Tanin. Mai amicizia fu più improbabile: un'anziana signora dai modi eleganti e un quarantenne divorziato, pugile per passione e tassista con velleità da investigatore. Eppure Tanin, insieme all'amico Bar, inizierà un'indagine che finirà per riportare alla luce una vicenda dimenticata avvenuta in uno dei periodi più delicati della storia dello Stato d'Israele, gli anni quaranta che segnarono il passaggio dal Mandato britannico all'Indipendenza. Per risolvere il caso e proteggere Lotte, Tanin non trascurerà nulla, nemmeno quei destini anonimi di cui la Storia si nutre e che travolge e nasconde. "Le diciotto frustate" è un libro...
Gli ebrei del mondo arabo. L'argomento proibito
È veramente esistito, come raccontato da numerosi storici e testimoni, un momento di coesistenza armoniosa tra ebrei, musulmani e cristiani in terra araba? Rifiutando la leggenda di un'epoca d'oro, Georges Bensoussan mostra come il mondo arabo fu per le minoranze, in particolare per gli ebrei, una terra in cui erano sì protetti (dhimmi), ma anche umiliati, e a volte vittime di veri e propri pogrom. Lo dimostra basandosi su materiali di archivio tratti da fonti militari, diplomatiche e amministrative. Questo saggio indaga anche i motivi storici e psicologici della riscrittura della storia ebraica nel mondo arabo dagli inizi del XX secolo fino a oggi, affrontando inoltre il tema del rapporto del mondo musulmano nei confronti della modernità occidentale.
EUR 14.25
Le 100 parole della Shoah
La Shoah occupa un posto centrale nella memoria comune. C'è però un abisso fra come la studiano gli storici e come ne parla il grande pubblico. Per questo Tal Bruttmann e Christophe Tarricone si propongono di definire con il più grande rigore scientifico termini e nozioni che, sotto vari aspetti, sono "fuorvianti". Chi sa per esempio che, da diversi decenni, gli storici utilizzano l'espressione "centro di messa a morte" piuttosto che "campo di sterminio"? "Shoah" e "Olocausto" sono strettamente dei sinonimi? Che cosa implica realmente il concetto di Lebensraum (spazio vitale)? Facendo il punto sul vocabolario, ma anche sui protagonisti, i luoghi e le fonti, queste 100 parole tentano di approfondire una realtà che nessuna parola può esprimere.
EUR 14.25
Tutte le mie mamme
Il piccolo Szymon vive rinchiuso con la mamma nel ghetto di Varsavia. Un giorno, alla porta di casa bussa l'infermiera Jolanta e convince la mamma ad affidarle Szymon, salvandolo così da una morte pressoché certa. Szymon, dopo essere stato portato fuori dal ghetto con grande rischio, verrà nascosto presso varie famiglie e riuscirà a sopravvivere grazie al coraggio delle nuove mamme che di volta in volta lo accoglieranno. Solo dopo molti anni Szymon Bauman verrà a sapere che l'infermiera Jolanta in realtà si chiamava Irena Sendler e che oltre a lui ha salvato dallo sterminio tanti altri bambini ebrei. Nel 1965 il Memoriale di Yad Vashem le ha conferito il titolo di "Giusta tra le Nazioni". Irena Sendler ci ha lasciato questo messaggio: "Finché vivrò e avrò forza ripeterò che la cosa più importante al mondo è il Bene". Età di lettura: da 6 anni.
EUR 14.25
Ebrei internati. La provincia di Perugia dal 1940 al 1944
Il volume presenta il quadro dell'internamento degli ebrei, soprattutto stranieri, nei comuni e nei campi della provincia di Perugia dal 1940 al 1944. Mediante una ricca documentazione archivistica, si delineano in particolare le condizioni di vita degli internati, i rapporti con la popolazione locale, le forme della persecuzione e i salvataggi nel territorio. Si evidenzia l'intreccio tra i percorsi transnazionali dei profughi, le politiche nazionali e la loro ricaduta ai livelli periferici. Completa il quadro un'appendice contenente le note biografiche e gli elenchi dei perseguitati nel territorio provinciale.
EUR 19.00
Il mondo sapeva. La Shoah e il nuovo millennio. Ediz. italiana e francese
Nell'ottobre del 1999, nell'aula magna dell'Università di Friburgo, Elie Wiesel pronuncia un discorso incentrato sul rapporto tra passato e futuro dal quale emerge l'interrogativo: come fare i conti con un passato gravido di orrori come quello dell'Europa del Novecento? Che fare dei cumuli di cadaveri, dei bambini assassinati, della complicità silenziosa di chi sapeva ed è rimasto a guardare? Questo discorso di Wiesel, rappresenta un appello a resistere alla tentazione della violenza e alla banalizzazione della memoria. E sullo sfondo Wiesel ci pone una domanda sempre attuale: se Auschwitz non è riuscito a eliminare l'ingiustizia, cosa potrà riuscirci? Postfazione di Daniel Vogelman.
EUR 7.60
Verso casa
Negli anni '20 del Novecento un gruppo di giovani ebrei lascia l'Unione Sovietica e si trasferisce nella Palestina mandataria. Ragazzi uniti dal desiderio di realizzare una società più giusta e inaugurare un nuovo modo di essere ebrei. L'insediamento nella realtà mediorientale si rivela però difficile: il lavoro è massacrante e il caldo insopportabile, la convivenza con gli arabi tutt'altro che pacifica e la nostalgia di casa fa capolino nelle ore più buie. Eppure, in quella terra dura, i giovani pionieri riescono a far nascere il kibbutz Beth Afikim, il vero protagonista di questa storia. I tanti personaggi che lo popolano sono tutti comprimari, tutti essenziali affinché il kibbutz abbia voce, cuore e mani. Seguendo le vicende di questi giovani sognatori ci ritroviamo immersi in un microcosmo multiculturale traboccante di vita, dove anche i più piccoli gesti quotidiani e le parole più banali hanno la forza del racconto epico. Dal sogno socialista fino agli anni della privatizzazione, Assaf Inbari ripercorre quasi un secolo di storia israeliana. "Verso casa" è biografia di un luogo e narrazione corale, ma è soprattutto un romanzo di formazione e di formazioni: adolescenti diventano uomini e spazi diventano geografie, mentre...
La mia Torah. Shemòt, Esodo per ragazzi
Shemòt - Esodo: gli ebrei sono in Egitto, numerosi come le stelle del cielo ma ridotti in schiavitù. Moshè, incaricato da Dio li libererà e, tra eventi gravi e meravigliosi, diverranno un 'popolo, riceveranno le Tavole della Legge e si dirigeranno verso la Terra di Canaan, promessa dall'Eterno. -l libro si conclude con la costruzione del Santuario mobile che seguirà il popolo nel suo lungo viaggio. Anche in questo volume, come nel primo, Bereshìt, il libro propone a bambini e ragazzi la lettura del testo biblico con un riadattamento rigorosamente fedele all'originale. Con il metodo dell'ipertesto si sono inseriti note, chiarimenti, glosse. Al termine di ogni parashàh sono riportati approfondimenti tratti dai commenti degli antichi Maestri, dalle interpretazioni dei Saggi e dalla Letteratura Midrashica. A seguire viene proposta ai lettori una serie di attività e giochi che servono ad arricchire la materia trattata, invitando alla rilettura, alla rielaborazione e all'interpretazione personale. I richiami all'interno del testo, nelle loro varie forme, gli approfondimenti, i giochi, le attività, sono tesi a raggiungere l'obiettivo di far sentire il lettore soggetto attivo nel racconto biblico, orientandosi nello spazio e nel tempo della narrazione, di stimolarne lo spirito...
La mia Torah. Vaiqrà, Levitico per ragazzi
VAIQRÀ - LEVITICO: in questo volume sono contenute e spiegate nei minimi particolari, le norme legate al Santuario appena edificato e quelle che devono osservare i Kohanim. Perciò questo libro è chiamato anche Toràt Kohanim. Sono illustrati le offerte e i sacrifici da fare in segno di riconoscenza, pentimento, devozione, omaggio e ringraziamento al Creatore del Cielo e della Terra, sostituiti oggi, che il Bet ha Miqdàsh non c'è più, dalle preghiere. Accanto alla figura di Moshè, infaticabile conduttore del popolo e portavoce delle norme (mitzvòt) da osservare riguardo alla kasherut, allo shabbat, alle feste e a tutte le altre occasioni, vedremo delinearsi la figura del kohen gadol e degli altri kohanim, i sacerdoti. Ad essi il compito di accompagnare il popolo con la loro saggezza, il loro esempio ed il loro impegno; valuteranno i comportamenti di ognuno cercando sempre di creare un'atmosfera di armonia nella comunità in cammino; faranno da giudici e da guide per indirizzare i figli d'Israele verso abitudini e azioni corrette perché divengano un popolo Santo come Santo è l'Eterno. Il libro si conclude ricordando l'importanza del sabato e il divieto di prostrarsi agli idoli.\r\nAnche in questo volume, come...
La mia Torah. Bemidbàr, Numeri per ragazzi
Bemidbàr-Numeri, è il quarto libro del Pentateuco, in ebraico Torah. Secondo la tradizione ebraica, ogni Sabato ne viene letta una parte, parashàh. Bemidbàr-Numeri: il termine ebraico Bemidbàr si traduce in italiano con l'espressione 'nel deserto'. In realtà questo libro si chiama anche chumàsh hapequdìm, il libro dei conteggi; in italiano si chiama 'Numeri'. Infatti si apre con un censimento e torna più volte sul concetto di numero. Il racconto si articola con le istruzioni sull'organizzazione dell'accampamento, la posizione di ognuna delle dodici tribù e il loro ordine di marcia; si sofferma sulla distribuzione dei compiti attribuiti a ciascuno, cominciando dai Kohanim. Il popolo è in cammino verso la terra promessa, Eretz Israel. È necessario ribadire le regole di purezza perché si mantenga degno di questo dono. Il viaggio lo porrà di fronte a popolazioni nemiche e difficoltà da sostenere che non sempre gli ebrei affronteranno in modo corretto. Ribelli irriducibili e contestatori causeranno l'ira dell'Eterno e, per questo, tutto il popolo dovrà vagare per 40 anni nel deserto prima di raggiungere la meta. Il libro si conclude con la visione della Terra in lontananza e con le tappe toccate per raggiungerla. Anche in...
La moglie del rabbino
«Tra i più grandi, se non il più grande romanziere yiddish.» - Elie Wiesel\r\nFiglia di un famoso rabbino, Perele deve trovare uno sposo degno del suo rango. Ma il brillante fidanzato Moshe Mordechai, un genio del Talmud, la respinge poco prima delle nozze. Perele sposa allora un giovane di buon carattere ma di modeste ambizioni che si accontenta del suo ruolo di rabbino in una piccola città. Anche dai figli ha poche soddisfazioni: i due maschi sono semplici negozianti, la figlia e il genero zoticone le riservano solo amarezze. Una volta adempiuti i doveri materni che la società le impone e raggiunta la mezza età, Perele partirà al contrattacco per prendersi tutto quello che la vita le ha finora negato e vendicarsi dell'offesa subita dal fidanzato di un tempo. Con freddezza, senza pietà per nessuno, Perele manipolerà tutti quelli che le stanno intorno per ottenere la sua clamorosa rivincita. Grade ci offre in questo romanzo il ritratto di una donna di potere e un affresco degli intrighi familiari e comunitari nel mondo ebraico est-europeo.
EUR 17.10
Talmud babilonese. Trattato Qiddushìn. Testo ebraico a fronte
Il Talmud dedica quasi un intero Ordine, Nashìm (Donne), e ben cinque trattati al diritto matrimoniale: Yevamòt del levirato; Ketubbòt si occupa delle scritture matrimoniali e dei doveri coniugali; Sotà dell'infedeltà coniugale; Ghittìn dei divorzi e Qiddushìn delle modalità di stabilimento del vincolo coniugale. \r\nIl termine qiddushìn, che dà il nome a questo trattato, significa letteralmente “consacrazioni”. La radice quf-dàlet-shin indica la separazione, il sacro, la qualità speciale, il destinare. Qiddushìn è un plurale che assume un'accezione particolare nella forma con finale “n”; al singolare, qiddùsh indica alcuni riti di consacrazione, come il lavaggio di piedi e mani che era richiesto ai Sacerdoti quando entravano a prestare servizio nel Santuario, o la consacrazione del Sabato e delle feste che si compie nella mensa domestica su un calice di vino. Al plurale qiddushìn è riferito solo al vincolo nuziale ed è un termine di uso rabbinico, assente nella Bibbia.\r\nI rabbini introdussero e fecero prevalere il termine qiddushìn per sottolineare l'aspetto sacrale del vincolo rispetto a quello puramente giuridico, avendo come riferimento il concetto di heqdèsh che era l'atto con il quale un offerente dedicava un bene al Santuario: da quel momento il bene diventava...
L' acrobata
«Devo correre il rischio di far uscire la mia storia, una storia che ho tenuto dentro per tutti questi anni, a costo che mi si schianti il cuore, a costo che tu mi giudichi». Perché un figlio ha diritto di sapere qual è il cammino che ha portato suo padre a scegliere la lotta armata per combattere la dittatura, e a morire per la libertà. Bisognerà allora partire da lontano, dalle generazioni precedenti: dalla Russia Bianca di fine Ottocento all'Italia del fascismo, dalle leggi razziali alla fuga in Cile, dall'impegno politico per Salvador Allende al dramma della dittatura di Pinochet. Fino al tragico epilogo.Senza mai cadere nel sentimentalismo e nella retorica, Laura Forti scava negli affetti e nella Storia. Un monologo di grande intensità: a un figlio è narrata la storia del padre che non ha conosciuto e il lettore, da quella storia, trae la consapevolezza che solo l'elaborazione del passato può darci il coraggio di trasformare il dramma in forza, la sofferenza in speranza.
EUR 11.40
Tra Gerusalemme e Atene. Scritti sull'ebraismo
Il libro "Tra Gerusalemme e Atene" offre per la prima volta al pubblico italiano una prospettiva d'insieme sul rapporto di Benjamin Fondane con l'ebraismo. Il volume raccoglie gli articoli che il giovane Fondane (Fundoianu) scrisse per alcune riviste ebraiche di lingua romena, oltre a una sezione antologica tratta dalla sua opera francese. Al pari di Kafka, Celan, Sestov e molti altri scrittori ebrei del XX secolo, Fondane tentò di definire il proprio legame con la religione ebraica. Nei libri profetici e nella Cabbalà intravide un'alternativa al pensiero logico-razionale greco. Ma la tradizione ebraica, in cui la collettività prevale sull'esistenza individuale, non poté rappresentare una via percorribile per colui che tentava di liberare Dio dal giogo della Legge e della morale. Né il suo interesse per la Bibbia poteva infine risolversi in un atto di fede capace di dissipare il dramma del vivere. Contro ogni tentativo volto a pacificare il reale, Fondane ravvisò l'incolmabile distanza che separa rivelazione e ragione, vita e sapere, Gerusalemme e Atene.
EUR 19.00
Il cimitero di guerra della comunità israelitica di Bari
Il presente volume, il settimo della collana Corpus Epitaphiorum Hebraicorum Italiae (CEHI) fondata nel 2008 da Mauro Perani allo scopo di preservare i testi degli epitaffi ebraici d'Italia, è dedicato al Cimitero di Guerra Israelitico di Bari. Si tratta dell'edizione inedita delle stele e del registro intitolato\r\n“Chevra Kadisha”, elaborato dalla Ḥevra Qaddišah o Confraternita santa che curò le sepolture e il cimitero, sito in un'area del Campo militare concessa nel 1948 dal Comune di Bari all'allora Comunità Israelitica Internazionale. Ente di fatto in liquidazione, la Comunità formata da profughi della Shoah di transito a Bari verso Ereṣ Yiśra'el e sostenuta dall'American Joint Distribution Committee, progetta la Sezione Ebraica con l'assetto di un cimitero di guerra e le stele per la maggior parte identiche, schierate ordinatamente sul terreno.\r\nNonostante pressioni interne, con una corrente favorevole a stabilizzarsi a Bari, la Comunità Israelitica Internazionale cessa di sussistere con l'interruzione del flusso di profughi e rappresenta un caso singolare di ripresa - circoscritta a un relativamente breve arco temporale del Novecento - di una presenza ebraica in una portata tale che si era potuta delineare proporzionalmente in città solo nei secoli passati, dal tardo antico al medioevo.\r\nLa...
Romanzo egiziano
Qual è il modo migliore per raccontare la storia della propria famiglia? Orly Castel-Bloom non ha dubbi: la memoria deve esplodere, autobiografia e immaginazione devono confondersi. E se il passato è irrequieto, ogni occasione è allora buona per fare un passo indietro: ai tempi di re Ferdinando II e di Isabella la Cattolica, ad esempio, quando «la Spagna vomitò i due grandi nemici del maiale che vivevano nel suo ventre: gli ebrei e i musulmani», costringendo i fratelli Castil a lasciare Torre de Mormojon in Castiglia; o durante la Primavera araba del 2011, quando «l'esercito egiziano aprì il fuoco sui manifestanti sparando proiettili veri». Possiamo ritrovarci, senza rendercene conto, tra i giovani militanti sionisti del Cairo che si stanno preparando ad emigrare in Israele, o nel 1952, tra i membri del gruppo egiziano di un kibbutz, a litigare per una valigia «come se fosse stata d'oro e nel mondo non esistesse il socialismo». La saga dei Castil affiora inaspettatamente da un insieme di memorie autobiografiche, fantasie e racconti. Una narrazione sovversiva e coinvolgente che si muove tra passato e presente con i ritmi antichi dell'oralità, ma che non lascia mai il lettore spaesato....
Sulla follia ebraica
Quella dell'ebreo folle è un'immagine che ricorre spesso nella lunga e buia storia del pregiudizio antigiudaico. Dalle credenze medievali fino alle teorie pseudoscientifiche di età moderna, malattia mentale ed ebraismo sono spesso stati associati per deridere, escludere e ferire. \r\n\r\nIncestuosi, sessualmente disinibiti, deicidi e avari, gli ebrei avrebbero un equilibrio psichico fragile, pronto a collassare facilmente e a compromettere il benessere di tutta la società. In questo romanzo, Jacques Fux si confronta con caricature e menzogne, le fa proprie e le utilizza per raccontare una storia diversa. Una storia che non vuole essere solo una critica all'inconsistenza di false teorie e pregiudizi, ma che vuole scontrarsi anche con la solitudine, la violenza e l'odio di sé. L'autore con delicatezza, sensibilità e ironia racconta le vite di nove personaggi. Nove vite di ebrei folli, ognuno a suo modo. Sarah Kofman, la grande studiosa di Nietzsche e Freud, che non riuscì mai a fare i conti con le ferite della Shoah. Woody Allen, pazzo d'amore per Soon-Yi. Ron Jeremy, «Mister fucking Jew», che per tutta la vita ha sognato di diventare un grande attore, finendo per riuscirci solo nel mondo del porno. Otto Weininger, ebreo...