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Canone boreale. 100 opere del '900 musicale (colto sopra l'equatore)
100 opere in cento schede corredate da una discografia di riferimento.\r\n«Novecento, il secolo lungo della musica: nuovi generi spesso incompresi. ma un motivo c'e sempre, anche se non lo sappiamo fischiettare» - Avvenire \r\n\r\n«Con lo spirito del pioniere, il musicologo e giornalista Federico Capitoni sale sulla nave del Novecento per vedere cosa c'e': una guida per orientarsi in una miriade di capolavori» - Il Giornale\r\n\r\nÈ difficile ipotizzare un secolo musicalmente più ricco del '900. In quei cento anni, nell'universo acustico, sono successe molte più cose che in tutta la storia passata; nessun secolo precedente vi si può paragonare in termini (anche quantitativi) di stili, fratture e ripensamenti. Nuovi generi, nuove forme, nuove tecnologie, nuove concezioni musicali, novità forse pari soltanto alla grande rivoluzione del sistema temperato del '600, hanno concorso al periodo più gravido di miracoli sonori. Federico Capitoni ha composto un «canone» di cento opere della musica colta del '900, una guida per orientarsi fra la miriade di capolavori e opere straordinarie che ne hanno delineato il paesaggio sonoro.
EUR 12.00
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L' altra America di Woody Guthrie
«Veloce, essenziale, diviso in un lungo capitolo biografico e critico, seguito da rapidi affondi sui diversi aspetti della vita e del'opera del grande folk singer, il libro di Biacchessi e un modello di sintesi esaustiva» - Alias, Il Manifesto\r\n\r\n«Nell'America di Trump una figura come quella di Woody Guthrie sarebbe augurabile anche solo come contrappeso del quotidiano. A suggerirlo con un lavoro tutt'altro che nostalgico, anzi acceso e vivo di una forte coscienza civile l'istruttivo ultimo libro di Biacchessi» - Il Sole 24 Ore\r\n \r\n«Odio quel genere di canzone che ti fa pensare di essere un buono a niente. Odio una canzone che ti porta a pensare di essere nato solo per essere un perdente. Esclusivamente un perdente. Utile a nessuno. Buono a niente. Per il fatto che sei troppo vecchio o troppo giovane o troppo grasso o troppo secco o troppo brutto o troppo di questo o troppo di quello. Quelle canzoni che tendono a buttarti giù o a farsi gioco di te per la tua sfortuna o le tue disavventure. Io mi sono schierato contro quelle canzoni opponendomi ad esse fino al mio ultimo respiro e alla mia ultima goccia di sangue....
Filosofia teoretica
Cosa può oggi e oggi anzi deve la filosofia teoretica? In quanto etica del pensiero e sua possibilità trasformativa, deve riordinare e riscrivere le pratiche della verità, praticandole e liberandole secondo i suoi fini, cioè per l'edificazione del proprio senso: un domandare che non mira alla risposta ma a soggiornare nella domanda e ad abitarne l'incanto. E così la filosofia teoretica come impossibile riscrittura del nostro mondo, oggi praticamente messa al bando o tutt'al più tollerata ai margini rispetto a discipline più performative e specialistiche, diventa il segno propiziatore di una grande e inevitabile trasformazione della nostra cultura.
EUR 11.40
La verità nomade. Introduzione a Emmanuel Lévinas
«Siamo Ebrei? Siamo Greci? Noi viviamo nella differenza tra l'Ebreo e il Circeo, che forse è l'unità di quello che si chiama la storia». Queste parole, che Derrida formula leggendo Lévinas, non si limitano a denunciare i limiti del logos greco, ma tentano di dare delle indicazioni su una diversa articolazione di ciò che tradizionalmente si chiama filosofia. Che ne è della Verità? La parola rischia di suonare strana, anche se suscita dei ricordi. È una parola usurata, anche se l'usura può permettere di vederne meglio la trama. È forse possibile arrestare in un luogo la Verità? La riflessione di Lévinas intende misurarsi con il discorso filosofico là dove è in gioco la sua stessa natura. «Nulla può quindi sollecitare altrettanto profondamente il logos greco - la filosofia - quanto questa irruzione del tutt'aitro, nulla può svegliarlo così alla sua origine, come alla sua morte, al suo altro», dice sempre Derrida riferendosi a Lévinas. Questo libro segue il pensiero di Lévinas lasciandosi condurre lungo il suo complesso ma sorprendente tragitto.
EUR 17.10
L' occhio e la pagina. Tra immagine e parola
La visione e il linguaggio, la figura e il discorso, la percezione e la descrizione. E su tutti un altro binomio di opposti complementari: la parola e l'immagine. È su questo tavolo che la critica e la storia dell'arte giocano la loro posta più alta: la riformulazione verbale dell'immediatezza visiva dell'opera. Sul tragitto che va dall'occhio alla pagina, l'autore incontra tra gli altri Roberto Longhi e Jacques Derrida, Michel Foucault e Aby Warburg, Erwin Panofsky e Cesare Brandi, Leonardo e Conrad Fiedler. Ma l'arte può interpretare se stessa e fare a meno della critica e del suo linguaggio fatalmente infedele? Ecco allora i passaggi moderno-contemporanei dell'arte concettuale e del citazionísmo. Anche l'attività di restauro, l'esperienza del «critofilm», la prassi espositiva sono modalità dell'intervento critico, che però fanno a meno dello strumento linguistico. Si disegna così un ampio orizzonte di temi e motivi che possono riassumersi in un'unica, paradossale domanda: se parlare e vedere non sono la stessa cosa, se ciò che si vede non sta mai in ciò che si dice, se la descrizione mai ci restituirà tutto ciò che la percezione ci fornisce, la critica d'arte è davvero possibile? O forse non...
La disseminazione
In questo saggio più che in altri, Derrida imbastisce un festoso modello di giochi di parole, rimandi, eco e allusioni destinati a decostruire sia la pretesa della critica di dire la verità sulla letteratura, sia quella della filosofia di annettersi l'attendibilità e la testamentarietà del testo letterario.\r\nTutta la filosofia di Derrida può essere letta come un ininterrotto seminario sul segno, sulla sua natura arbitraria e sulla sua impossibilità costitutiva di restituire la presenza nella sua integrità.\r\nLa tesi principale del filosofo francese sostiene che il nostro linguaggio è contagiato dalla dispersione, dall'assenza, dalla perdita, dal rischio continuo di non essere supportato. Da una parte, la filosofia tenta invano di controllare lo spargersi incontenibile del suo significato, si batte contro la ruvida grana del linguaggio per offrire una pulita rivelazione della verità. Dall'altra la letteratura esibisce la sua insincerità, abbandonandosi al dionisiaco fermento del linguaggio.
EUR 33.25
Religione e potere. L'opportunità che diviene tentazione
Il volume raccoglie i contributi relativi all'ottavo Seminario internazionale organizzato nel novembre 2017 dall'Archivio «Julien Ries» per l'antropologia simbolica presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, dedicato al tema Religione e Potere. L'opportunità che diviene tentazione. La religione può essere definita come un sistema di pratiche identificabili con narrazioni e celebrazioni, cioè miti e riti. In quanto sistema, essa si configura necessariamente come prescrittiva: la sua normatività dovrebbe essere al servizio dell'uomo, favorendolo nel coltivare la dimensione del rapporto con Dio. È accaduto e accade, tuttavia, che l'aspetto prescrittivo tenda a prendere il sopravvento, con l'esito di trasformare la religione, che è al servizio di Dío e degli uomini, in uno strumento che sí serve di Dio per dominare gli uomini.
EUR 8.00
Immagini e testimonianze dall'esilio
Oggi siamo testimoni di migrazioni di massa che portano milioni di individui a spostarsi in terra straniera, poveri, senza conoscere la lingua del paese in cui forse approderanno, respinti o drammaticamente, talvolta tragicamente, emarginati e dunque di fatto esiliati.\r\n Ma l'esilio è anche «la figura di uno stato esistenziale o mentale» o addirittura metafisico come ha scritto un esule, il poeta Iosif Brodskij. È una esperienza estrema che tocca anche ognuno di noi che in qualche istante della nostra vita abbiamo provato l'esperienza di essere proiettati in una terra straniera, in una terra di esilio in cui pareva di aver perduto la possibilità di comunicare ad altri la nostra condizione, la nostra solitudine. È cercando di definire questa dimensione, che questo libro, che ha la struttura di un'indagine e di una narrazione, cerca di attraversare alcuni territori, soprattutto letterari e artistici, che sono profondamente segnati dall'esilio. Con Baudelaire, Kafka, Montale, Melville compiamo così un viaggio lungo i confini e dentro terre di esilio fino a riportarci su quella frontiera in cui incontriamo di nuovo l'esilio dei dannati della terra, con una nuova consapevolezza che emerge anche dalle immagini e dalle testimonianze dell'esilio che...
Cercate l'Angkar. Il terrore dei Khmer rossi raccontato da un sopravvissuto cambogiano. Nuova ediz.
Questo libro ripercorre la sanguinosa rivoluzione dei khmer rossi in Cambogia attraverso lo sguardo di un ragazzo di tredici anni, deportato assieme ai familiari nelle risaie e nelle piantagioni di juta dell'interno, costretto a lavorare in condizioni orribili. Egli assiste impotente alla morte del padre, della madre, dei fratelli, dei propri compagni, e alle torture inflitte a sconosciuti prigionieri. Giunto a un passo dal baratro, la fuga salvifica in Thailandia e una nuova vita in Italia. La Cambogia oggi è uno dei paradisi low cost delle multinazionali e i lavoratori sono sottoposti a orari di lavoro disumani per stipendi irrisori. La deforestazione e l'agricoltura intensiva hanno alterato per sempre l'ecosistema, cancellando usi e abitudini millenari dei khmer. Da questo libro, che ha ricevuto nel 2007 il premio «Firenze per le culture di pace dedicato a Tiziano Terzani», il regista Giovanni Donfrancesco ha tratto il docu-film "Oro splendente. Ritorno in Cambogia", con protagonista Bovannrith Tho Nguon.
EUR 4.00
Gli ultimi re di Thule. Con gli esquimesi del Polo di fronte al loro destino. Nuova ediz.
Questo libro raro, tradotto in molte lingue, ci convince che l'etnologia, scienza dell'uomo, è possibile solo a prezzo di un lungo periodo di convivenza con un determinato popolo, parlando la stessa lingua e sperimentando le medesime condizioni materiali di vita. È questo il caso di Jean Malaurie, che dall'età di 28 anni ha condiviso più volte e molto a lungo la vita quotidiana degli Inuit, con loro ha abitato e si è guadagnato da vivere. Il lettore parteciperà all'avventura di Malaurie seguendo giorno per giorno le imprese dei cacciatori di foche e ascoltando nei quattro lunghi mesi della notte polare le loro singolari leggende. "Gli ultimi re di Thule" fonda rigorose osservazioni scientifiche a emozioni alla Jack London, rinnovando l'impegno in difesa di queste società che tornano oggi a essere minacciate dagli appetiti territoriali delle grandi potenze.
EUR 12.00
Un' avventura sindacale. Marisa Baroni e la Cisl
Figlia di madre nubile, nata e cresciuta in provincia di Ferrara negli anni Trenta del '900, Marisa Baroni inizia a lavorare a otto anni, mentre frequenta la scuola elementare: sono i difficili tempi del dopoguerra e tutti devono contribuire alla sopravvivenza. Diciottenne, entra in una fabbrica alimentare e presto si impegna sindacalmente nella CISL. Da qui parte una lunga e tenace carriera, ripercorsa nell'avvincente narrazione di Anna Vinci. La storia eccezionale di una donna normale. Come ricorda Franco Marini nella sua prefazione, la costante attenzione di Marisa verso la condizione umana nella sua complessità spinse il suo sguardo al di là dei cancelli della fabbrica, indirizzandolo verso situazioni di bisogno delle fasce escluse, indebolite dalla vecchiaia o dalla malattia o dal gap culturale. Un orizzonte che può e deve dire tante cose alle generazioni che oggi stanno cercando un senso non banale alle loro vite.
EUR 9.75
Lavoro e cristianesimo. Un problema aperto
Questo libro invita a una riflessione su un tema attualissimo. Il mondo del lavoro è attraversato da una trasformazione radicale e incessante. Tanto le organizzazioni sociali, in primo luogo i sindacati, quanto gli strumenti normativi, presentano lacune e risultano spesso inadeguati nella loro opera di difesa sociale. Le interviste qui riportate a una ventina di cristiani militanti nel mondo del lavoro esprimono in modo convincente, perché derivato dall'esperienza, i problemi e le esigenze che si presentano. E se il mondo cattolico in genere preferisce dedicarsi a un sociale di prossimità, è pur vero che i problemi che oggi affliggono le persone hanno spesso scala globale e se si intende affrontarli occorre predisporre pensieri e forme di organizzazione proporzionati allo scopo. Papa Francesco ha parlato molto francamente di questi temi ma la Chiesa è fatta di strutture complesse che hanno bisogno di tempo per prendere coscienza e trasmettere il messaggio tra i fedeli. Nella realtà della comunità cristiana e di fronte a un problema come quello del lavoro, sembra importante che l'iniziativa parta dal basso. Da qui si possono elaborare nuove idee, esperienze e stili di vita che immettano nel mondo del lavoro elementi...
Il gioco della verità. Semiotica ed ermeneutica. Vol. 1\2
Nel Gioco della verità si delineano la forma e gli effetti di una svolta entro la cornice intrecciata di Semiotica ed ermeneutica, che costituisce l'ambito tematico del primo volume delle Opere di Carlo Sini. Forte dell'eredità che gli veniva dalla tradizione ermeneutica e da quella pragmatista, testimoniata già dagli scritti degli anni Settanta raccolti nello Spazio del segno(vol. I, tomo I delle Opere), l'Autore inaugura qui un cammino del tutto originale, che gli permetterà di ripensare le modalità, i limiti e le possibilità del fare filosofico. Composte a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, le pagine del presente tomo propongono infatti un'alternativa forte agli esiti nichilistici e relativistici a cui la filosofia ermeneutica italiana e internazionale stava pervenendo nello stesso giro di anni. L'alternativa al relativismo non si configura però, nella filosofia di Sini, come un nostalgico rimpianto o un caparbio ritorno a improbabili verità assolute; l'alternativa consiste piuttosto nell'impresa di elaborare una nuova concezione della verità stessa, in quanto occasione e provocazione per il sapere filosofico. Non più intesa come corrispondenza logica tra essere e pensiero, ma come esperienza sempre determinata, incarnata e situata, la verità ha in sé tanto la...
Dizionario degli dei. Africa, Americhe, Oceania
Per motivi di spazio e maneggevolezza questo secondo volume del Dizionario degli dei è stato separato dal primo che raccoglie Mediterraneo, Eurasia ed Estremo Oriente. In questo caso abbiamo ritenuto di mantenere distinte le tre regioni interessate: Africa, Americhe e Oceania. L'indice finale delle voci è unitario e permette una ricerca immediata indicando la parte e la pagina; abbiamo inoltre aggiunto l'indice del primo volume perché chi cercasse una data fi gura potesse individuare dove si trova. A differenza dei legami spazio-temporali che caratterizzano il rapporto tra le macro-aree del primo volume, questo concerne continenti la cui separazione fra loro sul piano spazio-tempo è quasi assoluta, sino alla colonizzazione europea. Evento che, come nota l'antropologo delle religioni Julien Ries, non ostante le distruzioni operate sul piano demografi co e culturale, non ha potuto cancellare l'esistenza in queste aree di «luoghi di conservazione della creatività religiosa originale dell'uomo, che provocano la realtà odierna a non perdere il contatto con il simbolo che troppo spesso i fedeli delle grandi religioni vivono formalmente e sono indotti a sovvertire in fondamentalismi». Abbiamo infine premesso ad ognuna delle tre parti di questo volume brevi testi di Julien Ries...
La Raza. Messicani negli USA
Quando il Messico conquistò la sua indipendenza nel 1821, vasti territori che ne facevano parte rientrarono nelle mire dei vicini Stati Uniti. Negli anni successivi gli USA ne conquistarono il controllo a prezzo di guerre e contraddizioni: parliamo di California, Texas, Nevada, Arizona, Utah e parte del Nuovo Messico, Colorado e Wyoming. Tali territori erano abitati non solo da popolazioni di nativi (i cosiddetti «pellerossa») ma anche da meticci di lingua spagnola, molti dei quali proprietari e coltivatori diretti che vennero spossessati a viva forza e costretti a prestare la loro manodopera nei grandi latifondi anglosassoni che andavano nascendo. La Raza, pubblicato per la prima volta nel 1972 nell'ambito della collana di antropologia «Occidente a confronto», è diventato un classico della letteratura che si può identificare come antropologia politica. Di fronte alle decisioni dell'Amministrazione americana condotta da Donald Trump, quest'opera di Stan Steiner rimane un contributo indispensabile per cogliere il radicamento di una popolazione e di una cultura nel territorio degli Stati Uniti d'America.
EUR 10.00
Il paradiso terrestre. Viaggio tra i manufatti del giardino dell'uomo. Nuova ediz.
La storia del giardino dell'uomo è scandita dal divenire del rapporto natura/cultura, che ha implicato diverse valutazioni del paesaggio vegetale e la realizzazione di manufatti ad esso relativi. Questo libro raccoglie e commenta i più significativi oggetti che hanno contribuito, per il loro valore figurativo e simbolico, a trasformare il paesaggio vegetale artificiale nel Paradiso Terrestre.\r\n«L'essenza del giardino è l'artificio, imprescindibili risultano allora i suoi elementi compositivi, i manufatti che concorrono a creare i singolari giardini come pure il gusto che nelle diverse temperie li connota. Questo per come intende documentarli in un'accezione ampia il lavoro di ricognizione di Matteo Vercelloni. Dalle recinzioni alle serre, dai pergolati alle rovine, vasi, urne, sedili, ghiacciaie e labirinti verdi, dal giardino teatrale a temi più ampi come la domesticazione della natura, il rapporto tra naturale e artificiale, l'asimmetria, il ruolo della scenografia, l'estetica del frammento, il gusto per il ludico e l'erotico» - Alias, il Manifesto\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n Il materiale è stato organizzato dal punto di vista tipologico, tramite raggruppamenti di schede storico-critiche tra loro autonome. Guide alla consultazione sono offerte dagli indici per autori e per argomenti; le voci permettono una rapida lettura della narrazione dei loro...
Antropologia dell'attore. Nuova ediz.
Questo libro racchiude le convinzioni teoriche, teatrali e pedagogiche del regista e fondatore della Comuna Baires Renzo Casali. Il metodo di Casali ha i suoi punti di riferimento nel patrimonio della storia del teatro contemporaneo di Konstantin Stanislavskij e Vsevolod Mejerchol'd. Il suo linguaggio deriva da quello di Stanislavskij, non così la formulazione finale del Metodo, frutto di una felice esperienza creativa. Negli anni '20, dopo la tournée negli Stati Uniti del Teatro d'Arte di Mosca, gli attori Maria Ouspenskaya e Richard Boleslawski, rimasti a New York, formano alcuni tra i più grandi registi, attori e pedagoghi del xx secolo. Tra costoro spiccano Harold Clurman e Lee Strasberg che, con Cheryl Crawford, fondano The Group Theatre, compagnia di ricerca ispirata alla metodologia del maestro russo. È attraverso l'insegnamento del maestro nordamericano William Layton, allievo di Sanford Meisner (il più giovane attore del Group Theatre), che Renzo Casali acquisisce e poi trasmette The Method, il Metodo. Grazie a questo strumento creativo egli lavora con il proprio gruppo al di fuori di ogni considerazione commerciale o semplicemente estetica. È una ricerca, quella di Casali e della Comuna Baires, nella quale il teatro è lo strumento...
Strumenti di cattura. Per una critica dell'immaginario tecno-capitalista
La logica culturale del nostro tempo si avvita intorno al perno dell'accumulazione economica, del dominio tecnocratico e dello spirito di appropriazione. Essa reca un senso crescente di separazione dagli altri e da sé stessi che scatena reazioni psicologiche difficili da gestire e aggrava la percezione di un drammatico passaggio di fase in cui sono coinvolti tutti i popoli della Terra. Gli autori puntano a smascherare le incongruenze dell'immaginario tecno-capitalista, denunciarne l'insostenibilità nel breve, medio e lungo periodo e individuare alcuni dei meccanismi fondamentali che operano all'interfaccia tra soggettivazione e vita culturale. Per uscire vivi dal sortilegio che ci avvince, non si tratta di votare tutte le nostre energie a una pratica antagonista fine a sé stessa, quanto piuttosto di produrre alternative concrete di pensiero, relazione e immaginazione, partendo da alcune parole chiave capaci di tracciare, qui e ora, le coordinate di un possibile vivere-altrimenti.
EUR 8.00
Tra guerra e rivoluzione. Nuova ediz.
Rosa Luxemburg non diede mai forma a un sistema completo o addirittura logicamente compiuto. Ella esprimeva le sue idee quasi sempre sotto forma critica o polemica verso ciò che considerava erroneo. Ma, soprattutto, non avrebbe mai organizzato la sua visione del mondo nella forma del sistema, giacché, in tal modo, avrebbe contravvenuto alla sua concezione dialettica della realtà, insofferente a ogni cristallizzazione. Tuttavia, dai suoi scritti - da quelli teorici come da quelli militanti - traspare, con forza, la profondità del suo pensiero, pari a quella, ad esempio, di Lenin o di Lukács. Rosa Luxemburg si impone come una pensatrice politica autonoma che ha influenzato il marxismo rivoluzionario e, nello stesso tempo, innervato con le sue intuizioni e le sue riflessioni il pensiero critico del Novecento. Introdotti dai saggi di Paolo Bruttomesso (scritto per la prima edizione) e Massimo Cappitti, i testi di Rosa Luxemburg coniugano ancora oggi il linguaggio della passione con la consapevolezza storica e teorica.
EUR 10.00
Storia delle dottrine politiche
"Storia delle dottrine politiche" di John Dunn, pubblicato per la prima volta in italiano da Jaca Book nel 1992, può essere considerato un classico della riflessione sulle finalità e i metodi d'indagine propri della storiografia sul pensiero politico. Introdotto ora da un nuovo saggio del prof. Davide Cadeddu che lo contestualizza all'interno della produzione scientifica dell'autore, questo scritto è ancora in grado di suscitare domande profonde e suggerire risposte originali e attuali sul significato di un approccio peculiare all'analisi delle teorie politiche. Con un testo di Davide Cadeddu.
EUR 11.40