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La sociologia. Inferma scienza vera scienza
Questo libro parte dalla stroncatura della sociologia come «inferma scienza» operata da Benedetto Croce fin dai primi anni del secolo scorso, per dimostrare che, dopo la «teoria della relatività» di Albert Einstein (1905) e il «principio di indeterminazione» di Werner Heisenberg (1927), tutte le scienze devono ritenersi «inferme» per non correre il rischio di erigersi in dogma e quindi negare se stesse come scienze. Il concetto crociano di scienza era in realtà «scientistico» e anacronistico - fortunato, però, in una cultura come quella italiana, vetero-umanistica e retorica, com'è rimasta ancora oggi, portata a risolvere i problemi reali in bel canto e gorgheggi irresponsabili, nonché ad esaltare la «bellezza» come se questa fosse di per sé la soluzione per gli antichi problemi di indecisione, improvvisazione e quindi corruzione che da secoli l'affliggono.
EUR 11.40
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Memorie di un diplomatico
Raggiunta la pensione dopo quarant'anni di vita diplomatica, l'Autore avverte il desiderio di interrogarsi e tirare un bilancio sull'esistenza vissuta e così ricca di emozioni: gioie e vittorie, ma anche dolori, sconfitte e risalite. La vita personale, anche antecedente all'entrata in diplomazia, e quella professionale, svoltesi prevalentemente all'estero, s'intrecciano in un legame fitto e indissolubile. Le esperienze acquisite nei vari continenti, in particolare quelle africane e nordamericane, nonché i rapporti con le comunità italiane fuori dai confini nazionali, segnano una carriera intensa e densa di avvenimenti. Fondamentale è sempre il ruolo svolto della moglie, il suo generoso sostegno e l'aiuto nel conciliare lavoro e famiglia. "Memorie di un diplomatico" è un viaggio a ritroso nel tempo, una testimonianza dei principali cambiamenti avvenuti nel mondo e in Italia da un'angolatura particolare, privilegiata, che tuttavia non trascura di rilevare la vita non facile di un diplomatico e della sua famiglia.
EUR 19.00
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La fortuna
Se le azioni umane siano guidate dalla sorte (Tyche) o piuttosto dalla capacità di scegliere (euboulia) è la questione al centro di questo trattato di Plutarco, dalla datazione incerta. Allo stesso modo, l'Autore si chiede se godere di una buona sorte e di un destino propizio immeritatamente conduca a un buon esito nella propria vita o non, piuttosto, a sciagure e se, del resto, sia davvero così positivo che la fortuna ci arrida con i suoi doni senza esserceli però guadagnati in alcun modo. Al centro del dibattito di tutte le principali correnti filosofiche in età tardoantica, la questione viene affrontata nel trattato attraverso il confronto costante con una pluralità di influenze tra le quali Plutarco tenta di trovare un equilibrio. L'Autore non manca di affrontare i grandi temi del Destino, della Provvidenza, del ruolo del pensiero umano nella deliberazione né rinuncia a definirli. Tuttavia, l'intento che più gli sta a cuore resta di natura pedagogica: l'invito ai suoi lettori a non lasciarsi cullare dall'andamento altalenante della buona e della cattiva sorte ma, al contrario, ad abituarsi a una prassi riflessiva metodica, fino a farla diventare una seconda natura, diventando pre-videnti e prov-videnti.
Vedi Offerta Instrumentum diaboli. Le eresie della «teologia india» nello «Instrumentum laboris» per l'Amazzonia, gradito da Papa Francesco
"Il fine del presente lavoro è soprattutto quello di fornire ai fedeli ampi materiali per poter rendersi conto dell'abisso nel quale stiamo precipitando noi cattolici, vergognosamente traditi dai propri Pastori. Il Sinodo dei Vescovi riunitosi nell'autunno 2019 per discutere di una nuova evangelizzazione per l'Amazzonia, sulla base di un elaborato Instrumentum laboris o "strumento di lavoro", approvato praticamente in blocco dal Papa alcuni mesi dopo, ci viene a dire che dobbiamo ora venire istruiti nella "teologia india" e dare ampio spazio alle donne nella struttura gerarchica e di insegnamento della Chiesa ossia alla "teologia femminista" professata dalla gran maggioranza di loro. Queste pseudo-teologie sono e restano per ovvie ragioni un oggetto misterioso per la stragrande maggioranza di tutti noi. Quest'ignoranza favorisce l'azione eversiva di Pastori che da troppo tempo ormai sono cattolici solo di nome, ci lascia senza difesa contro l'assalto dei nemici esterni e dei lupi travestiti da agnelli oggi pullulanti nella Gerarchia, a cominciare dai vertici. L'esposizione analitica della "teologia india" da me fatta qui, ha necessariamente implicato un'esposizione realistica delle antiche religioni amerindie, culti satanici se mai ve ne furono, sulle quali i 'teologi indi' glissano alla grande, limitandosi ad...
La legittimità di esercizio
Il Tradizionalismo ispanico si caratterizza, rispetto agli altri movimenti tradizionalisti, per due elementi. Il primo, a livello operativo, è dato dalla presenza fisica del Re legittimo, figura spesso mancante agli altri Tradizionalismi, che tendono quindi ad essere più frammentati e a perdersi su discussioni teoriche, anziché affrontare questioni pratiche. Il secondo, a livello dottrinario, è costituito dalla legittimità di esercizio, che segue ma prevale su quella di origine, segnando così il punto di confine tra l'autentica Monarchia tradizionale e la sua degenerazione, l'assolutismo. La dottrina della legittimità di esercizio, già implicitamente presente nella Christianitas maior (il Medioevo) e nella Christianitas minor (la Monarchia cattolica delle Spagne), fu ordinatamente e chiaramente formulata nella Christianitas minima (il Carlismo) in seguito alla deviazione verso il liberalismo del Re - dinasticamente legittimo - Giovanni III (1861-1868). Il presente saggio espone ed analizza la questione della legittimità di esercizio e propone i principali testi dottrinari che affrontano l'argomento, quasi tutti presentati per la prima volta in lingua italiana. Scritti di Maria Teresa di Braganza (Principessa di Beira), Carlo VII, Juan Vázquez de Mella, Fernando Polo, Melchor Ferrer, Francisco Elías de Tejada e Rafael Gambra.
EUR 11.40
La società da liquidare
I valori attualmente dominanti, con la loro pretesa di rappresentare la forma più avanzata di civilizzazione nonché il culmine del progresso, esercitano un soffocante monopolio su ogni altro valore alternativo, negando ad esso non solo la possibilità di espressione, ma anche la legittimità e l'esistenza. La situazione venutasi a creare è di fatto una sorta di totalitarismo, all'interno del quale soltanto questi valori costituiscono l'unico riferimento per comportamenti e orientamenti politici considerati giusti. Ma le scelte dei potenti sono sempre nefaste e la regolarità dell'errore allontana il sospetto dell'incapacità confermando le accuse di malafede. Tra prostituzione e tradimento si muovono politica, economia e istituzioni, guidando i popoli verso la rovina. Tale follia nella sua lucidità ricorda i comportamenti di quelle sette dalle stravaganti teorie che creano realtà artificiali, con regole, terminologie e comportamenti autoreferenziali e che poi, inevitabilmente, conducono alla rovina gli adepti, togliendo loro tutto, dai soldi alla libertà, fino alla stessa vita.
EUR 8.55
Silvano Panunzio. Vita e pensiero
Silvano Panunzio è stato in Italia uno dei più illustri e qualificati rappresentati cattolici di quella corrente di pensiero esoterico inaugurata nel secolo scorso da René Guénon e convenzionalmente denominata "tradizionalismo integrale". Figlio del famoso giurista e politologo Sergio Panunzio (1886-1944), laureato in Scienze Politiche, studioso eclettico ed enciclopedico, Silvano ha esordito giovanissimo come poeta e narratore, orientandosi poi verso gli studi filosofico-giuridici e mistico-religiosi. È autore di centinaia di articoli e di una dozzina di libri che ora vengono riscoperti e ristampati. Considerata la complessità e la vastità dei suoi orizzonti, si sentiva l'esigenza di una biografia che ne delineasse percorsi di vita e idee.
EUR 11.40
Il gran pandemonio. Andrà tutto benissimo
Il dottor Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases degli Stati Uniti, ha dichiarato a inizio 2020 che tuttora non esiste una definizione scientifica e definitiva di ciò che costituisce una pandemia (dal greco pan demos, una cosa che interessa tutte le persone). Come dargli torto! Quelli che pensano, infatti, che la pandemia altro non sia che una epidemia con tendenza a diffondersi nei continenti, sono solo dei poveri ingenui che non fanno i conti con la realtà. Basta guardarsi attorno, d'altronde: ovunque le macerie di un'economia in disarmo a scapito del tessuto storico della piccola impresa e a vantaggio dei colossi del digitale che operano su scala mondiale; dappertutto il tragicomico look della "mascherata globale" a "distanza di sicurezza", imposta a colpi di telegiornali sempre più proni a diktat di occulti (ma non troppo) registi del terrore mediatico. Molto di più di una pandemia, dunque, è quella di cui siamo vittime. La parola giusta è Pandemonio: "tutti i demoni", altro che tutta la gente! Le pagine di questo libro per spiegare perché.
EUR 10.45
Racconto don Italo Febo
"... Rimasi ammirato del suo zelo per il Signore, di quell'impressionante (e direi unica!) carica interiore che gli permetteva di coinvolgere tutti: adulti, giovani e ragazzi! La sua spigliata eloquenza e la sua cultura brillante ti facevano sentire protagonista nell'ambito delle varie celebrazioni, ti sentivi inondato dall'amore che il Signore ha per ognuno di noi e gustavi la gioia e la vera pace. Quindi avvertivi l'importanza e la necessità di veicolare tale ricchezza nella vita di ogni giorno e nei rapporti con gli altri, ovvero di passare dalla liturgia alla vita! Credo che don Italo abbia realizzato in modo del tutto particolare, "a modo suo", la Parola di Dio detta dal profeta Geremia: "Vi darò pastori secondo il mio cuore, i quali vi guideranno con scienza e intelligenza" (Ger 3,15). Spesso l'autore, narrando di don Italo, della sua personalità e del suo servizio pastorale in svariati posti della Diocesi, per inquadrare meglio il personaggio, cita molti e diversi autori per aiutare il lettore a capire come il sacerdote abbia sempre operato in piena comunione con la Chiesa gerarchica per il bene del popolo di cui si sentiva umile e zelante servitore. Don Italo...
La differenza del segno. Una semiotica altra nel Giappone di Roland Barthes
A cinquant'anni dalla sua uscita, "L'empire des signes" di Roland Barthes continua a sorprendere. Testo sul calligrafismo in sé finito con cui la civiltà nipponica graffisce ogni aspetto della propria cultura, dalla cucina alla scrittura, dalle composizioni floreali all'organizzazione dello spazio, in controluce è un libro sui limiti della logica occidentale del segno, dominata dall'ansia del significato e da interpretazioni pronte a sistematizzarlo. Ne emergono un inno alla effervescenza di senso della semiosi orientale e l'auspicio di una rinascita del segno occidentale, invitato a emanciparsi dalla immancabilità di istanze semantiche. Ma, dato che in gioco vi è una concezione originariamente differente del modo di mediare le cose con le parole e i segni in generale, come fare perché lo stesso "Empire", nel profilare l'alter-natività giapponese, non riproponga di fatto l'ennesimo contenuto da adempiere, veicolato attraverso quel segno saturo, rapace e riduzionista che rimprovera all'Occidente? Ecco dunque la vera sfida nella caldeggiata palingenesi barthesiana: strutturarsi in un testo che cerchi il più possibile d'incorporare sulla propria significanza, prima che sul proprio significato, la differenza semiologica cui anela volgendo lo sguardo ad Est.
EUR 14.25
La chiave di lettura. Il lessico dell'Alba
Nella prima metà del XIX secolo il genovese Luigi Crosa, dottore in Medicina, sta perfezionando la propria formazione in Francia, all'Università di Montpellier. Conterranei di spessore, amicizie mondane e altolocate, ma soprattutto l'incontro con il concittadino Andrea Roggero, giovane duca, segnano il suo percorso di novità inaspettate. Rispetto e onore, insieme ad altre virtù fondanti, cominciano ad assumere un diverso significato nel momento in cui egli viene invitato a diventare parte della Fratellanza di cui anche Roggero è membro. Oltre un secolo dopo quegli stessi valori vengono raccontati da Carlo a Ludovica, giovane architetto genovese, nel corso di una lunga ed entusiasmante passeggiata attraverso il Parco genovese di Villa Pallavicini, in un percorso denso di suggestioni in cui entrerà in contatto con lo sconosciuto trisnonno. Il Risorgimento e il Sacco di Genova e il percorso simbolico del Parco corrono su binari paralleli, declinando una storia nella storia, fra atmosfere ottocentesche pervase da venature romantiche e, sfidando spazio e tempo, quella contemporanea dei due giovani studiosi.
EUR 12.35
Matteo Bandello e lo zio Vincenzo in Calabria. Il mistero svelato
Ad essere preso in esame in questo saggio è un episodio non secondario nella vita di Matteo Bandello, ma per lungo tempo rimasto ammantato dal più fitto mistero, che lo vide, all'inizio dell'estate del 1506, giungere fin nella Calabria Citra con lo zio Vincenzo - dal 1501 Maestro Generale dell'Ordine domenicano -, e con un altro frate, suo fedele accompagnatore e amico, Eustachio Piatesi, in una ricognizione dei conventi domenicani del meridione d'Italia. Di quella particolare esperienza, per molti aspetti dolorosa, dello scrittore lombardo, sulla base delle rare e frammentarie testimonianze possedute, fino a qualche tempo fa, si era in grado di fare solo delle ricostruzioni più o meno verosimili, approssimative e lacunose. Dalla prima, e in parte imprecisa, testimonianza di Leandro Alberti nel "De viris illustribus Ordinis Praedicatorum" altre, originate da questa, si sono succedute nel corso degli anni, ma senza aggiungere nulla di sostanziale a quelle scarne notizie; solo sul finire del secolo scorso sono stati finalmente trovati e vagliati documenti che hanno reso possibile far luce su molti aspetti di quel lontano viaggio.
EUR 7.60
Fede e ragione nel pensiero di Joseph Ratzinger
Questo piccolo libro dal titolo "Fede e ragione nel pensiero di Joseph Ratzinger" prende spunto dalla conferenza tenuta dall'allora arcivescovo Monsignor Gerhard Ludwig Müller presso il Centro Papa Luciani di Santa Giustina (Diocesi di Belluno-Feltre) il 23 febbraio 2013, in occasione della presentazione del suo volume Ampliare l'orizzonte della ragione. Per un lettura di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (Città del Vaticano 2012). Un incontro che aveva suscitato particolare interesse anche perché tenutosi a pochi giorni dall'annuncio di Papa Ratzinger «di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro» (Declaratio, 10 febbraio 2013). Il lettore scorrendo le pagine troverà oltre al testo della conferenza una breve intervista sui temi che toccano la relazione fede-ragione ma anche il dialogo tra cristiani e non credenti, il futuro del cristianesimo e il Concilio Vaticano II. Infine è possibile leggere il testo dell'omelia pronunciata nella Cattedrale di Belluno il 24 febbraio 2013. Santa Giustina e Belluno le due località che il predecessore del Cardinale Müller alla guida del Palazzo del Sant'Uffizio, l'allora Cardinale Ratzinger, aveva visitato nell'ottobre 2004, sei mesi prima del Conclave del 2005 che lo avrebbe eletto al Soglio pontificio. Questa pubblicazione ha ricevuto...
Osservazioni su «La Voce» di Giuseppe Prezzolini
Questo libro si occupa di una rivista, La Voce, che, fondata e diretta da Giuseppe Prezzolini, ha avuto una notevole funzione intellettuale, ma anche politica, nella cultura italiana del Novecento. La scomparsa delle riviste personali è un segnale non trascurabile del fatto che, dopo la «società aperta» di Karl Popper, la «società liquida» di Zygmunt Bauman e la società come effetto inintenzionale delle iniziative individuali della Scuola Austriaca (von Hayek, von Mises, K. Popper), si afferma ormai, inevitabilmente, la «società irretita», tecnicizzata, disorientata e quindi ansiogena.
EUR 10.45
Pasolini «eretico solitario» e la lezione inascoltata di Gramsci
Pasolini temeva fortemente in vita di essere strumentalizzato dal potere, di rimanere vittima involontaria della capacità del sistema di metabolizzare anche le posizioni ad esso avverse e di trarne linfa vitale per la propria riforma interna e perpetuazione. Da qui certo suo estremismo polemico e certi atteggiamenti provocatori che potevano sembrare pose letterarie. Ma, dopo la morte, gli è successo di peggio. Assistiamo ad ogni anniversario alla sua «santificazione», quasi ch'egli fosse un fiore all'occhiello di quella società capitalistica matura di cui denunciò, con lungimiranza, tutti gli aspetti antidemocratici e, persino, dittatoriali. Questo volume si propone di contrastare le tendenze iconografiche, di qualsiasi segno, di studiare Pasolini nella sua umanità, nelle sue contraddizioni, nelle sue "fughe in avanti" rispetto allo stagnante ambiente culturale italiano, ma anche nei suoi legami inevitabili col passato, anche nelle sue forme "retrive" e "conservatrici". Un Pasolini "a tutto tondo", dunque, la cui opera va analizzata nella sua complessità ed articolazione, nel rapporto dialettico che esiste tra scritti in versi, romanzi, scritti teorici, scritti «corsari» e «luterani», opere cinematografiche, individuando i vari momenti della sua poetica ed estetica, tra i quali esistono certamente contraddizioni, ma, nel contempo, si può...
Vita e tempi del cardinal Fabrizio Ruffo
In questo grande affresco di fine '700 troneggia Fabrizio Ruffo. Siamo a Roma dove, grazie all'amicizia con Papa Braschi (Pio VI, l'ultimo dei nepotisti), ai parenti influenti e, soprattutto, alle sue capacità, dal 1785 ricopre le cariche equivalenti a ministro delle finanze, della guerra e di grazia e giustizia. Realizza grandi riforme fiscali, avvia lavori di bonifica, dà impulso all'agricoltura e alle manifatture. Frequenta i salotti, partecipa alle feste, alimenta il gossip e si fa più di un nemico nell'aristocrazia. Il Papa deve licenziarlo, ma lo nomina Cardinale, anche se ecclesiasticamente non era andato oltre il diaconato. Aveva cinquant'anni: i più spesi negli studi di economia e nei tentativi di riforme radicali. Lasciò Roma coi ricordi che, dall'infanzia alla maturità, gli fiorivano agli occhi una serie di scene venturosamente ascendenti. Deve ricominciare daccapo, ma si era già creato una "rete di salvataggio" nel Regno di Napoli. Così Fabrizio va da Ferdinando IV di Borbone che, desideroso di utilizzare pel suo regno l'ingegno e l'esperienza del novello porporato, lo nomina Sovrintendente alle Manifatture. In pratica gli dà pieni poteri, in quanto Sua Maestà si interessa solo di caccia e di sesso. Quando poi i...
L' ecumenismo
Viene definito ecumenismo il movimento religioso sorto all'inizio del secolo scorso per iniziativa dei Protestanti, mirante all'unione delle diverse chiese cristiane, in modo da preparare una grande chiesa ecumenica, che superi tutte le divisioni dottrinali e disciplinari. I promotori dell'ecumenismo sono riusciti ad estendere questo concetto a tutte le religioni, non solo monoteiste, ma anche politeiste, con l'intenzione di creare una sorta di religione universale basata sulla fratellanza tra i popoli. L'ecumenismo, come tale, è inconciliabile con la dottrina cattolica, la quale insegna esservi già una sola vera ed unica Chiesa, nel cui ovile e sotto l'autorità del cui pastore tutti hanno la possibilità di trovare pienamente realizzate le parole di Cristo, "ut unum sint".
EUR 7.60
Naufragio nel contromondo
Il regalo più scomodo che la modernità ci ha consegnato è l'incertezza come unica certezza della nostra vita e la sensazione che ogni altro componente della società "liquida" in cui viviamo sia un reale o potenziale antagonista da cui guardarsi. Una realtà in continua scissione, in cui gli avversari abbondano e le alleanze si compongono e si scompongono a seconda delle convenienze individuali. È la fine del sentimento di appartenenza a una comunità e la nascita dell'individualità esasperata. I doveri sono fluidi, i desideri spacciati come diritti individuali indiscutibili. Le riforme sociali e culturali meditate cedono il passo a eccessi e stravaganze, del singolo, di gruppi stretti in potenti lobby o intorno a personaggi controversi, ma in grado di condizionare la pubblica opinione. Il politicamente corretto assurto a dogma e il conformismo smerciato come ribellione contro le convenzioni. È il contromondo osservato da uno spettatore che si sente naufrago nella propria terra e tra i propri simili, un naufrago che stenta a riconoscerli perché non obbediscono più al buon senso e ripudiano quasi tutti i valori cardinali rispettati dai nostri antenati.
EUR 12.35
Con Cesare Pavese fra il bosco e l'asfalto in silenziosa amicizia
Questo libro rievoca gli anni 1943-1944, quando l'Autore, insieme con Cesare Pavese, aveva il privilegio, non privo di pericoli data la guerra civile in corso, di lunghe camminate su per le colline del Monferrato. Il tema fondamentale del libro riguarda l'essenza dell'amicizia: un valore che oggi rischia di scomparire, riducendosi a rapporto meramente utilitario.
EUR 7.60
La Bibbia per me