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L' uomo è antiquato. Vol. 2: Sulla distruzione della vita nell'epoca della terza rivoluzione industriale.
Se la prima rivoluzione industriale è consistita nell'introduzione del macchinismo, se la seconda si riferisce alla produzione dei bisogni, la terza rivoluzione industriale è per Anders quella che produce l'alterazione irreversibile dell'ambiente e compromette la sopravvivenza stessa dell'umanità. In un mondo in cui la macchina è diventata soggetto della storia, l'uomo risulta superato, "antiquato", appunto. In venticinque saggi su temi che vanno da L'apparenza a Il male, passando per La massa, Il lavoro, Le macchine, L'individuo, Le ideologie, Il conformismo, Il privato, La morte, La realtà, La libertà, La storia, La fantasia, Lo spazio e il tempo, Anders pratica un filosofare senza sistema precostituito. Eppure la sua "filosofia di occasione" o, come pure egli dice, en plein air, ha saputo cogliere per tempo i prodromi della trasformazione che sarà detta impropriamente postmoderna e che per Anders altro non è che il frutto della riduzione di tutto, del mondo e dell'uomo, a "materia prima" indefinitamente manipolata da una tecnica sfuggita a ogni controllo.
EUR 20.90
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Viaggio nel paese delle meraviglie. Scienza e curiosità nell'Italia del Settecento
Nel 1749 Jean-Antoine Nollet si mette in viaggio per l'Italia, ufficialmente per conto dell'Accademia delle Scienze di Parigi. L'istituzione francese, di cui è membro, incarica di scrivere un rapporto sulla clamorosa invenzione di un erudito veneziano che, ricorrendo a cilindri di vetro elettrizzati, sostiene di poter guarire istantaneamente qualsiasi malattia. Ricostruendo le interazioni del viaggiatore con le élite intellettuali locali, l'autrice mette a confronto l'"Italia delle meraviglie" descritta dal francese con l'attività sperimentale che aveva luogo nei diversi stati a sud delle Alpi. Il quadro che ne risulta solleva il sipario su una comunità animata da forti ambizioni e su una cultura scientifica strettamente intrecciata a intrattenimenti mondani e conversazioni salottiere, in cui spesso anche le donne sono protagoniste. Un sorprendente retroscena completa questo studio: la missione scientifica di Nollet fungeva da copertura per un'operazione di spionaggio industriale sulla manifattura dei filati di seta, voluta dallo stato francese e resa possibile dalla collaborazione di insospettabili italiani.
EUR 26.60
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Louise. Canzone senza pause
Louise (1555-1620), nella notte di san Bartolomeo dell'agosto 1572, perde in modo cruento il padre, ammiraglio Gaspard de Coligny, il marito, un numero imprecisato di amici e parenti. A Parigi come in tutta la Francia le guerre di religione si alternano a fragili periodi di pace. La nobile ugonotta diciassettenne, cresciuta in una famiglia colta e appassionata, scampa alla strage rifugiandosi nell'ambasciata inglese. Esule come tanti, ripara in Savoia, in Svizzera e, appena possibile fa ritorno in patria. All'età di ventotto anni Guglielmo il Taciturno la chiede in moglie, lei accetta e si mette in viaggio verso i Paesi Bassi. Il Taciturno è un uomo colmo di anni e pieno di fascino, figlio più di Erasmo che di Luterò, ma tuttavia disposto a seguire i calvinisti se è in gioco la liberazione del paese dalle mani degli spagnoli. Dopo la nascita del suo unico figlio Louise perde Guglielmo, ammazzato da un sicario e la sua vita sembra appassire, ma la curiosità per il genere umano, un'intelligenza attiva e la consapevolezza delle opportunità insite nel suo ruolo le permettono di risalire nella stima se non nell'affetto degli olandesi che detestano la Francia. Alla morte...
Lo spirito della parola
L'uso scientifico dei termini implica che abbiamo eliminato i "fumi della fantasia" e trovato l'esatta correlazione fra termini e concetti. Chiarezza, distinguibilità e precisione sono gli ideali - e le condizioni dell'intelligibilità scientifica. I termini sono espressioni visibili e udibili dei concetti, e un concetto è un "medium quo", un mezzo con e attraverso il quale significhiamo la cosa reale. Ma questo non è tutto e non è certo l'aspetto più importante del linguaggio, dell'uomo e della realtà. Ridurre il linguaggio a mezzo, l'uomo a un sistema di informazioni e la realtà a una rete globale di comunicazioni è un impoverimento del linguaggio, dell'uomo e della realtà. Panikkar mette in discussione l'equivalenza fra parola e termine e rivendica il potere creativo della parola, che si rinnova e si arricchisce ogni volta che è pronunciata, rinnovando e arricchendo chi la pronuncia. Il termine è solo l'ombra della parola: se si identifica la parola come termine la si inchioda a un significato specifico e relativo, impedendole di volare nel ciclo della coscienza umana.
EUR 13.30
Il teatro del sogno
Questo testo ormai classico è stato interamente riveduto e ampliato dall'autore. La scena è Venezia, città onirica sempre presente nella vita e nell'attività clinica e didattica di Resnik. Il libro riflette sulla complessità interpretativa del fenomeno onirico attraverso un'esperienza clinica dove si dà peso determinante al processo descrittivo fenomenologico e all'esperienza estetica. I diversi capitoli corrispondono a un ordine non sempre articolato secondo una logica lineare. Il libro ha infatti la struttura e lo spirito del "seminario". La ricerca si costituisce così come avventura feconda, come impresa che non esclude la paura. In un affascinante percorso attraverso i testi clinici di Freud e di Jung, i sogni raccontati da pazienti psicotici gravi e le suggestioni di opere letterarie e poetiche (Shakespeare, ma anche Lautréamont e Gerard de Nerval), Resnik presenta il sogno come mistero, come linguaggio enigmatico, come esperienza vissuta e spazio di libertà. In questa edizione l'autore si sofferma anche sulle più recenti osservazioni in campo fisiologico, neuropsicologico e psicologico sperimentale sul tema del sogno.
EUR 15.20
La grande rete della scrittura. La letteratura dopo la rivoluzione digitale
La contrapposizione sempre più marcata tra vecchi e nuovi media è un luogo comune che, dopo la definitiva affermazione della rivoluzione digitale, appartiene ormai al patrimonio delle certezze collettive. L'espansione della virtualità prodotta dai nuovi media sembra relegare tra le reliquie del passato quelle pratiche comunicative, come la letteratura, attraverso le quali la civiltà occidentale ha scandito il suo progresso. Ma è un'impressione di superficie. Considerata fuori dalla retorica che ancora l'avvolge in numerose sedi istituzionali, sgombrata da ipoteche etico-pedagogiche o estetiche, proprio la scrittura letteraria rivela oggi una insospettabile contiguità con l'universo dei media elettronici, mostrando il suo originario, costitutivo, carattere virtuale. È quanto esibiscono senza falsi pudori alcune tra le esperienze letterarie più vitali e innovative dell'ultimo ventennio: da Calvino, Celati e Tondelli a Kundera, Ballard, DeLillo, Ellis, Marias, Amis e Houellebecq. Grazie a loro gli incroci che si vengono a stabilire tra la letteratura e la videoarte, o il cinema digitale, i videogame e i videoclip diventano tutt'altro che uno scenario avveniristico.
EUR 15.20
Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche
A re Mida che gli chiede quale sia la cosa più desiderabile per l'uomo, Sileno risponde: "Non essere nato, non essere, essere niente". Diverse versioni della sentenza, dette da altri personaggi, riecheggiano in fonti diverse, da Erodoto ai grandi tragici a Plutarco, ma nessuna è riducibile alla dichiarazione di pessimismo metafisico. Anzi, per Umberto Curi parlare di pessimismo è fuorviante, se non consolatorio. La densità tutt'altro che univoca dell'apologo e rilevata già da Nietzsche, che lo colloca all'inizio della "Nascita della tragedia" e ne rovescia la valenza corrente in quel dire sì alla vita in ogni sua manifestazione, compreso il dolore, che costituisce il cuore del sentimento tragico. Una densità che si intensifica e si incupisce quando dall'orizzonte senza Dio dei greci si passa alle denunce bibliche della miseria umana, al cospetto della potenza divina: l'imprecazione di Geremia ("maledetto il giorno in cui nacqui; il giorno in cui mia madre mi diede alla luce non sia mai benedetto"), la certezza della nullità dell'esistenza nel Qohelet e la contesa angosciosa di Giobbe con il Signore rimandano alla verità paradossale della fede, alla figura cristologica di Abramo riletto da san Paolo, Kierkegaard e Simone Weil....
Timbuctu
Un reportage scritto da un antropologo con la sensibilità di un poeta, attento alla luce, alle polveri, ai minimi particolari e, allo stesso tempo, attento alle impronte che l'economia globale lascia su quel mondo ormai solo apparentemente lontano. Ma "Timbuctu", al di là del mito, rimane un luogo per osservare se stessi e guardare al proprio mondo: "Vista di qua, da questa piazza sabbiosa che confonde l'immensità del Sahara con la più antica moschea d'Africa, la sabbia anarchica delle dune con la terra impastata e lavorata dagli uomini, anche l'Europa appare diversa. E mi accorgo che, se non fosse stato per il mito costruito su Timbuctu, forse non sarei riuscito a scrivere tutto questo." (Marco Aime).
EUR 13.30
Breve trattato sulla decrescita serena
La decrescita - sostiene l'autore - non è la crescita negativa. Sarebbe meglio parlare di "acrescita", così come si parla di ateismo. D'altra parte, si tratta proprio dell'abbandono di una fede o di una religione (quella dell'economia, del progresso e dello sviluppo). Se è ormai riconosciuto che il perseguimento indefinito della crescita è incompatibile con un pianeta finito, le conseguenze (produrre meno e consumare meno) sono invece ben lungi dall'essere accettate. Ma se non vi sarà un'inversione di rotta, ci attende una catastrofe ecologica e umana. Siamo ancora in tempo per immaginare, serenamente, un sistema basato su un'altra logica: quella di una "società di decrescita".
EUR 11.40
La perdita
La "perdita" è un tema da un lato troppo presente, dall'altro ancora lontano: idea assillante ma sospesa sul vuoto dell'esperienza che avrebbe potuto sostanziarlo di pensieri e sentimenti reali. Forse la condizione "giusta", né troppo dolorosa né troppo distaccata, per pensare la morte propria e delle persone che abbiamo amato, non si da mai. La morte, come coscienza che siamo destinati a scomparire "a uno a uno", come dicono Rossanda e Fraire, è il "grado zero" della rappresentazione, l'"impensabile". Tra tutte le opposizioni "incomponibili" che danno un'impronta "tragica" alla vita, la più resistente ai nostri sforzi di pacificazione è sicuramente quella di un Io costretto a riconoscersi straniero nel proprio corpo, parte del ciclo biologico e, al medesimo tempo, di una "natura" speciale, irriducibile alla materia di cui sono fatti gli altri viventi.
EUR 6.65
La persecuzione del bambino. Le radici della violenza
Attraverso una rassegna di testi pedagogici degli ultimi due secoli, Alice Miller illustra i raffinati metodi di persuasione occulta messi in opera nella nostra civiltà per piegare l'impetuosità e la caparbietà del bambino e indurlo a identificarsi con il progetto educativo dei genitori. Il bambino, costretto a reprimere la propria aggressività, non saprà da adulto reagire alle ingiustizie sociali e potrà accettare senza opporsi le imposizioni di sistemi totalitari: esempio estremo è il nazismo, con la caratteristica divaricazione tra la protervia dei capi e l'acquiescenza del popolo tedesco. Tratto comune a coloro che hanno subìto un'educazione repressiva è la necessità di riempire con esperienze abnormi il vuoto lasciato dalla rimozione emotiva e dalla perdita dell'identità. La Miller rievoca qui le vicende di tre personaggi a diverso titolo esemplari: Adolf Hitler; il criminale degli anni sessanta Jürgen Bartsch, assassino e seviziatore di bambini; Christiane F., autrice del libro Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, in cui racconta la propria esperienza dell'emarginazione e della droga. In definitiva, l'educazione costituisce sempre - per la Miller - un mascheramento di reali rapporti di potere e di bisogni propri dei genitori; l'unica possibilità per il bambino di...
Lasciami l'ultimo valzer
"Lasciami l'ultimo valzer" è l'unico romanzo che Zelda Fitzgerald abbia mai scritto. Ambientato tra l'Alabama, New York, la Francia e l'Italia, è la storia di Alabama Beggs, bella e anticonvenzionale fanciulla del Sud che sposa un artista, viaggia con lui in Europa e conduce una vita relativamente infelice, cercando di mettere alla prova i suoi tormentati talenti artistici. In gran parte dolorosamente autobiografico, il romanzo di Zelda racchiude episodi della sua vita coniugale, tanti dei quali andranno a costituire la materia di "Tenera è la notte" di Francis Scott Fitzgerald.
EUR 18.05
Atti linguistici. Saggi di filosofia del linguaggio
Parlare - l'avevano già detto Wittgenstein e Austin - è essenzialmente un modo di agire: allora l'unità fondamentale nello studio del linguaggio sono gli atti che si compiono parlando, gli atti linguistici. Ma quali sono le regole caratteristiche di questa forma di comportamento? Ed è possibile esplicitarle in modo sistematico? Dare una risposta affermativa e dimostrarla significa che, contro ogni apparenza, lo studio degli atti linguistici appartiene alla 'langue' e non alla 'parole'. L'impresa è possibile partendo dall'atto linguistico per eccellenza, l'illocuzione, cioè l'azione che si compie "nel" dire qualcosa, ad esempio facendo una promessa. Per Searle - che non ama i confini delle discipline - la filosofia del linguaggio è, in definitiva, un ramo della filosofia della conoscenza: deve studiare il problema dei rapporti tra mente e corpo, il problema del rapporto che intercorre tra le parole e la realtà.
EUR 16.62
Guido Carli dalla formazione a servitore dello stato. Vol. 1
Su Guido Carli si è già scritto molto, ma quasi esclusivamente sul lunghissimo arco di tempo in cui fu protagonista di primo piano della vita economica e politica italiana. Ben poco si sa sul periodo formativo, difficile e tormentato, nel corso del quale si dette solide fondamenta, ideali e tecniche, che gli tornarono poi utili per tutta la vita. Con questo primo volume della collana Scritti e discorsi di Guido Carli, attraverso la pubblicazione di alcuni testi poco noti e una introduzione in cui si ricorre a materiale di archivio finora non utilizzato, si può ricostruire la fase che va dal 1936 al 1944, durante la quale Guido Carli potè trarre vantaggio dal suo rapporto con l'economista Marco Fanno e con il padre (professore universitario, sindacalista, fascista non del tutto ortodosso). La giovanile esperienza di Carli è presentata attraverso la sua collaborazione con alcune riviste fasciste, poi nel suo lavoro all'IRI, nel deludente rapporto con l'Università, nel suo irrompere nella vita politica nelle file del Partito liberale italiano negli anni della ricostruzione. Il volume comprende anche alcuni scritti che permettono di seguire la maturazione di Guido Carli fino al momento della sua nomina...
L' antimateria. La materia che risale il tempo
Il mondo dell'antimateria è così vicino al nostro che è praticamente impossibile distinguerlo dal mondo della materia. Si tratta di una vicinanza paradossale in quanto l'incontro tra questi due mondi porterebbe a una conflagrazione di estrema violenza e alla completa eliminazione di almeno uno dei due: incontrando l'antimateria, la materia si annichilirebbe quasi istantaneamente in uno scatenamento di energia che in una frazione di secondo raggiungerebbe una temperatura di circa un miliardo di gradi. Questo scenario catastrofico, e fortunatamente irreale, permette di chiarire il fatto che l'antimateria può esistere nelle nostre vicinanze solo in scarsissime quantità e che l'asimmetria materia-antimateria è alla base della nostra stessa sopravvivenza. Eppure, agli albori dell'universo doveva esserci una pari quantità di materia e di antimateria: dov'è andata a finire tutta l'antimateria presente all'inizio dell'universo? Perché la natura si è presa la briga di creare un mondo specchio che oggi brilla per la sua assenza? Per cercare di rispondere a queste domande, Gabriel Chardin ripercorre qui la storia dell'universo, in particolare della sua tumultuosa giovinezza, e conduce il lettore alla ricerca dei mondi di antimateria, partendo dal sistema solare per risalire verso le galassie e le sue altre...
La musica della vita. La biologia oltre la genetica
Se la vita può essere paragonata alla musica, dove si trova la partitura e chi ne fu il compositore? La scoperta negli anni cinquanta della doppia elica del DNA e del codice genetico, e le successive ricerche riguardanti l'organizzazione del genoma e i meccanismi di sintesi delle proteine, hanno fortemente contribuito a orientare l'opinione pubblica verso il convincimento che i nostri geni siano i principali, se non addirittura gli unici responsabili del programma della vita. Questo orientamento "genocentrico" ha dominato il campo della divulgazione scientifica per decenni. Tuttavia, ci sono oggi molte evidenze che dimostrano come i processi biologici cellulari siano molto più complessi e articolati: in particolare, l'idea che i geni siano i diretti responsabili del fenotipo è troppo semplicistica. Nasce quindi naturale la domanda: ma i geni sono veramente i soli "musicanti" dell'orchestra della vita? Con questo libro, Denis Noble risponde, in modo elegante e provocatorio, che i geni non sono affatto i depositari del mistero della vita e gli autori del nostro destino, ma solo uno dei componenti che concorrono a modellare gli organismi nel corso dell'evoluzione.
EUR 18.00
Cosmologia e gravitazione
La cosmologia moderna nasce all'inizio del Novecento grazie a nuove idee (la relatività e la meccanica quantistica) e all'uso di nuove tecniche (la fotografia). A un secolo circa da questi primi sviluppi, la cosmologia è ora molto diversa, perché basata su osservazioni astronomiche precise, ottenute con grandi telescopi o con satelliti, e fondata sui principali risultati della fisica moderna. In un certo senso, si può affermare che la cosmologia è la sintesi delle conoscenze scientifiche attuali: dall'unificazione delle interazioni fondamentali alla formazione di stelle e galassie, dal plasma di quark e gluoni dell'Universo primordiale alla nucleosintesi degli elementi leggeri, dalla natura di materia ed energia oscure alla ricerca di pianeti extrasolari e di altre forme di vita nell'Universo o, anche, alla possibilità che esistano altri Universi. Possiamo dire, parafrasando il titolo di un libro di Alexandre Koyré, che in questo secolo la cosmologia è passata dal mondo chiuso agli Universi infiniti, e che l'umanità ha ora la fortuna, abbandonato (quasi) il dogmatismo dei secoli bui, di assistere a quella che sarà la storia stessa della cosmologia. In questo volume sono presentati i concetti chiave dello sviluppo più recente in cosmologia e gravitazione.
EUR...
Il diritto in Cina. Tra ritualismo e modernizzazione
Il diritto costituisce un accesso privilegiato alla comprensione della Cina contemporanea, in cui le sopravvivenze dell'antichissima tradizione confuciana - artefice di un ordine senza uomini di legge, fondato esclusivamente sulla ritualità, sull'osservanza di virtù private e sociali codificate dal rango individuale - e un bimillenario uso repressivo e intimidatorio della norma si devono confrontare con i processi di globalizzazione economico-finanziaria e i relativi standard giuridici di matrice perlopiù occidentale. La modernizzazione del diritto, iniziata in epoca postimperiale, proseguita nella Cina popolare e accelerata da ultimo sotto la spinta espansiva dell'economia, si configura così come faticosa transizione da un modello informale di regolazione a un sistema formalizzato su base legale. Se, in una prospettiva tradizionale, principio e fonte del diritto non risiedevano nella legge scritta, e i doveri venivano esaltati a scapito dei diritti, l'innovazione non può che passare attraverso un riequilibrio delle sfere, contemperando retaggi atavici (valori, concezioni, mentalità, discipline collettive ancora operanti) e nozioni irrinunciabili quali autonomia del diritto, Stato di diritto e professionalizzazione giuridica.
EUR 23.75
Le cellule invisibili. Il mistero delle staminali del cervello
Le staminali - tra i temi più controversi della biologia contemporanea -sono cellule in grado di replicarsi indefinitamente e di cambiare aspetto a seconda del contesto e dell'attività svolta in un dato momento: caratteristiche che le rendono assai versatili ma anche, in qualche modo, invisibili all'occhio del ricercatore. Questo libro ripercorre gli studi che hanno portato a individuare la presenza di staminali là dove a lungo la si è ritenuta impossibile: nel cervello, l'elemento più statico e complesso di tutto l'organismo. La storia si dipana come una vera e propria inchiesta poliziesca dalle atmosfere ora fantascientifiche, ora quasi noir: un'indagine ambientata in quei laboratori dove nell'ultimo decennio alcuni ricercatori, tra lo scetticismo della comunità scientifica, hanno dimostrato la genesi di nuove cellule cerebrali durante la vita adulta dell'individuo e inserito così i neuroni nell'universo in continua espansione delle staminali, aprendo prospettive inedite alle neuroscienze. Un libro che, se da un lato restituisce il sapore della ricerca e l'entusiasmo di chi la porta avanti, dall'altro sceglie di attenersi ai fatti e ai risultati, senza allinearsi ai toni gridati di quella divulgazione che assicura a breve cure miracolose: lo sfruttamento terapeutico delle cellule invisibili è...
La somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e modernità dell'impronta
Relegata da Giorgio Vasari nella sfera minore delle arti meccaniche, adibite alla semplice riproduzione, l'impronta conosce però lunga fortuna nella pratica scultoria degli artisti moderni e contemporanei, anche quando i loro principi estetici sembrano sconfessarla. Rioccupa la scena con i gessi di Possagno, nonostante l'ostentato sdegno di Antonio Canova, e dilaga in Auguste Rodin, che pure la giudica una "piaga cancerosa dell'arte"; bisognerà attendere Marcel Duchamp per vederla trionfare nel ready-made, questa volta con l'apporto di un pensiero d'autore che rivendica il gesto riproduttivo, invece di abiurarlo, riuscendo a "rompere con l'imitazione classica senza tuttavia negare la somiglianza". Una vicenda che la riflessione di Georges Didi-Huberman riprende fin dalle sue mosse preistoriche, all'alba della figurazione. Il modo più ancestrale di dar luogo a una forma - imprimere su un supporto materiale un segno più duraturo di una traccia, ottenere il puro calco di un oggetto, prima di ogni invenzione creativa - dispiega qui le densissime valenze del suo anacronismo di perfetta immagine dialettica: parla sia del contatto (il piede che sprofonda nella sabbia) sia della perdita (l'assenza del piede); trasforma le condizioni essenziali della somiglianza e della rappresentazione; solleva la questione del rapporto...