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La via del risveglio
Un libro di dettagliate indicazioni meditative: l'autore insegna una pratica continua che affianca ogni istante della vita e mostra come affrontare il "maligno", ossia la mente giudicante e discriminante che proietta su tutto l'idea di un sé, un io, che è il più grande ostacolo all'illuminazione. Per arrestare il pensiero occorre osservare tutti i contenuti mentali e le sensazioni fisiche senza mai cercare di definirli, interpretarli, né verbalizzarli. Se si presenta un problema non bisogna cercare di risolverlo o di spiegarselo, ma solo vedere i pensieri, le emozioni o le percezioni che sorgono e svaniscono. L'esame attento, ravvicinato, di tutti i fenomeni nella loro impermanenza può essere coltivato con la meditazione, e da esso sgorgherà la visione profonda che mostra con chiarezza l'assenza di un sé. In un tale processo spirituale sorge spesso la paura che l'io, la mente, soffrirà o verrà distrutto; ma secondo Dhiravamsa a morire è solo l'idea di un "io" che in realtà non è mai esistito. Con le parole dell'autore: "La visione oggettiva è quella percezione priva della divisione tra soggetto e oggetto, che consiste nel vedere una sensazione come sensazione, un pensiero come pensiero. Solo se non...
La nuova volontà. Un'indagine teorica e pratica
A differenza di pensieri ed emozioni, che possono essere antichi e radicati, la volontà nasce ogni volta nuova. Usarla ci riconduce al qui e ora, al centro di noi stessi. La volontà descritta in questo libro è nuova anche perché si differenzia radicalmente dal concetto antico di un atteggiamento forzoso e autoritario. Qui la volontà è descritta nella prospettiva della psicosintesi di Roberto Assagioli, che per primo la riportò al centro della psicologia: una funzione che può affrancarsi da condizionamenti e abitudini, diventando libera. Fino a pochi anni fa di volontà si parlava poco in campo scientifico. Ora è spesso oggetto di ricerca, magari chiamata con un altro nome: autoregolazione, resilienza, funzione esecutiva, efficacia, autonomia. L'autore si collega a studi svolti su questi soggetti nei campi della psicologia e nelle neuroscienze, ma fa spesso riferimento anche a miti, filosofie e antiche tradizioni. Non stupisce che della volontà e dei suoi molti aspetti si parli in vari ambiti: è alla base delle nostre scelte, e, più di ogni altra funzione psichica, rappresenta ciò che noi siamo e ciò che vogliamo diventare. Un deficit di volontà può produrre disagi, squilibri e patologie. Può portare a...
La presenza consapevole. L'esperienza diretta della nostra vera natura
Sin da piccoli scopriamo che ottenere l'oggetto dei nostri desideri sembra apportare un senso di felicità. Ma dopo un po' di tempo, pur possedendo ancora l'oggetto desiderato, la felicità svanisce. Basterebbe un tale fatto per capire che essa non dipende dagli oggetti o dai rapporti personali. Ma noi non facciamo altro che abbandonare l'oggetto di un tempo e sostituirlo con un altro, ripetendo il ciclo nel vano tentativo di assicurarci felicità e amore. Alcuni iniziano a percorrere altre strade spostando l'attenzione sulla spiritualità. La ricerca spirituale ci porta a scoprire dimensioni nuove e mira a ottenere stati mentali più che oggetti mondani o relazioni, ma poi si scopre che anche gli stati mentali non danno nient'altro che barlumi di pace. Un tale fallimento coincide talvolta con un periodo di crisi, in cui si comprende che quanto desideriamo veramente non si può trovare in alcuno stato corporeo o mentale né in nessuna circostanza terrena. Comincia allora un'indagine profonda sulla natura di noi stessi e sulla felicità, e questo libro ne indica ampiamente i percorsi e le scoperte, che tuttavia ognuno deve compiere per sé. Il nucleo profondo di noi stessi, la presenza consapevole, non...
La terapia del respiro. Dall'esperienza sensoriale all'espressione musicale
Parlare di respiro significa parlare di corpo nella sua espressione più impalpabile e allo stesso tempo più concreta. Attraversando un territorio ad alto rischio di astrazione e imprecisione, da una parte, e di eccessivo tecnicismo, dall'altra, questo testo riesce a collegare saldamente l'ambito terapeutico e quello dell'espressione musicale seguendo il movimento del respiro. Rivolto a terapeuti, cantanti, musicisti, docenti e professionisti della voce, ma anche a chiunque sia interessato alla valenza profondamente conoscitiva che il respiro può dischiudere, se pure slegato dagli approcci più specificamente spirituali, il percorso qui proposto si basa principalmente sul lavoro di terapeuta e pedagoga del respiro svolto dall'autrice con la ricerca di Ilse Middendorf (del cui testo fondamentale, "L'esperienza del respiro", ha curato per questi tipi l'edizione italiana) e con l'"Atem-Tonus-Ton" di Maria Höller Zangenfeind. Partendo dunque da un approccio fisiologico al movimento del respiro e alla sua funzione di modellamento dello schema corporeo, l'autrice approda all'ambito espressivo e creativo e al ruolo fondamentale che il respiro assume in relazione al suono e alla voce, presentando vari casi esemplificativi del lavoro da lei condotto sul corpo, sul respiro e sull'ascolto con cantanti, musicisti e in generale con persone...
Robert Schumann. Araldo di una «nuova era poetica»
Facendo giustizia della massa compatta di miti che avvolgevano la figura di Schumann, miti biografici (a cominciare dalle circostanze e dalla natura della sua malattia mentale e del suo improbabile influsso sulla creatività del musicista), storici (ad esempio l'immagine di Schumann come musicista geniale agli inizi e sempre meno ispirato fino a terminare nell'aridità di ispirazione), o musicologici (come la presunta mancanza di talento nell'orchestrazione, o l'immaginaria incapacità di controllare le forme ampie), Daverio propone di riconsiderare l'opera di Schumann comprendendola a partire dalle concezioni estetiche del musicista, e in particolare dall'ininterrotta riflessione che dedicò al rapporto tra letteratura (sia poetica sia narrativa) e musica. Ciò fa emergere con evidenza la profonda impronta impressa sull'opera di Schumann dalla sua convinzione di una continuità indissolubile tra letteratura e musica, dove la musica è pensata come "letteratura in suoni". E la continuità, l'osmosi tra formazione letteraria, filosofica e musicale si rivela una chiave fondamentale per comprendere la personalità e l'opera di Schumann, incluse la sua passione per la critica musicale e la sua acutissima sensibilità letteraria. Sul piano biografico, un particoare interesse è dedicato alle sfumature, varie e talora ambivalenti, nel rapporto tra Schumann e...
Lo yoga tibetano del respiro. Esercizi di respirazione per guarire il corpo e sviluppare la saggezza
Lo yantra yoga, un'antica tradizione di yoga tantrico, prevede un lavoro sui canali energetici del corpo, sui cosiddetti 'venti energetici', che comprendono il respiro, e sulle essenze vitali. Questa pratica ha permesso ai grandi yogin indiani e tibetani di guarire dalle malattie, di sostenere per lungo tempo gravi privazioni fisiche, e infine di realizzare la saggezza, liberandosi dal concetto dell'io e dalla percezione dualistica. Le pratiche respiratorie dello yantra yoga, qui definite 'addestramento con il vento energetico', dimostrano come il controllo e la purificazione del respiro possano determinare una maggiore stabilità mentale ed emotiva e accrescere la salute del corpo. Le conoscenze approfondite maturate dagli yogin sugli effetti benefici di una respirazione corretta trovano oggi un sorprendente riscontro nelle più recenti ricerche messe a punto dalla medicina occidentale, che individuano nella respirazione superficiale, toracica, la causa collaterale di molti disturbi estremamente diffusi nel mondo moderno, quali l'ipertensione, lo stress e la depressione. Integrando le conoscenze provenienti da questi due ambiti, quello religioso e quello moderno, gli autori propongono esercizi elementari di yantra yoga, integrati con meditazioni guidate sull'impermanenza, la consapevolezza e la sofferenza.
EUR 14.25
Il Buddha entra in un bar. Manuale di vita per una nuova generazione
Nelle quattro parti in cui è suddiviso questo volume, corrispondenti alle quattro dignità di Shambhala, l'autore conduce il lettore alla scoperta di se stesso. Ogni essere umano possiede infatti le qualità della tigre, del leone delle nevi, del garuda e del drago. Lasciandosi guidare dalla saggezza e dalla compassione incarnate da questi animali sarà possibile entrare in contatto con la propria bontà fondamentale e manifestarla, per portare beneficio a se stessi e agli altri. La tigre è il simbolo del risveglio alla propria esistenza, della consapevolezza di ciò che la circonda. Il leone rappresenta la fiducia in se stessi, la capacità di sfuggire alla opprimente tenaglia del dubbio; il garuda grida al mondo la propria esistenza, librandosi al di sopra delle meschinità dell'io. Il drago, infine, è l'emblema della profonda presenza a se stessi, alla propria vita, che permette alla bontà fondamentale di fluire senza sforzo. Il cammino del drago è la tappa finale di questo percorso dentro se stessi che, Rinzler mette in chiaro, non va inteso come un esercizio di privazione e rinuncia. Per vivere con maggiore consapevolezza e compassione non bisogna stravolgere se stessi, basta trovare la propria bussola, rivolgendosi...
Il cuore della meditazione. Scoprire la consapevolezza profonda
Basato su una serie di insegnamenti tenuti a Londra e incentrati sul commento a "Le tre chiavi che penetrano il nucleo essenziale", un testo dell'insigne yogin e studioso tibetano Patrul Rinpoche, questo libro illustra le tecniche buddhiste per esplorare la natura della mente, accedere alla consapevolezza profonda e dimorare in quello stato libero dal pensiero. Le "tre chiavi" di Patrul, come riconoscere la consapevolezza profonda dentro di sé, come mantenere il contatto con essa in tutti gli stati e come liberarsi dall'eccesso di pensiero, riassumono in pochi versi il cuore del buddhismo tibetano.
EUR 14.25
Riflettendoci meglio
Nel 1967 Bion pubblica Second Thoughts, testo geniale ma anche ambiguo e complesso. Si tratta di una raccolta di articoli psicoanalitici, incentrati su casi clinici, già apparsi negli anni cinquanta: l'autore non vi apporta nessuna modifica, ma aggiunge, in fondo al volume, una lunga riflessione chiamata "Commentari", in cui esprime cambiamenti di grande interesse avvenuti nel suo pensiero. A cambiare non è tanto l'interpretazione dei casi clinici, quanto l'attitudine mentale che sottende l'interpretazione: Bion non considera più (diversamente da allora) i suoi resoconti come trascrizione fedele dei fatti accaduti, ma come trascrizione, espressa in parole, delle immagini sensoriali dell'analista in rapporto ai processi mentali del paziente. I resoconti clinici, dunque, dovrebbero essere riconsiderati come formulazioni verbali di immagini sensoriali costruite per comunicare in una data forma (sensibile) qualcosa che venne in origine probabilmente comunicato in un'altra. Ciò in virtù della sua convinzione che la memoria (su cui i resoconti clinici necessariamente si basano) nasce dall'esperienza sensoriale, mentre la psicoanalisi si occupa essenzialmente di esperienze non sensoriali. In ogni resoconto di seduta, quindi, del tutto indipendentemente dalla tempestività di trascrizione, la memoria dovrebbe secondo Bion essere considerata solo come comunicazione figurativa di un'esperienza emotiva.
Vedi Offerta Guida alle pratiche fondamentali del buddhismo tibetano. Trasformare la confusione in chiarezza
In tibetano, l'insieme delle pratiche fondamentali è chiamato ngöndro, che significa 'ciò che viene prima'. Il ngöndro racchiude i principi essenziali condivisi da tutti gli insegnamenti buddhisti, quelli relativi al non sé, all'imperma-nenza e alla sofferenza. È uno strumento per trasformare in esperienze dirette i concetti di compassione, karma e vacuità, che rischiano di rimanere teorie interessanti senza alcun impatto sulla vita quotidiana. Può cambiare il modo di pensare a se stessi, di intendere le proprie capacità, e di relazionarsi con gli altri. Presenta possibilità tanto immense e profonde che cercare di comprenderlo nella sua interezza può apparire un compito soverchiante. Per questa ragione, è importante ricordare che va praticato un passo alla volta. Suddiviso in quattro pratiche comuni e quattro pratiche particolari, il ngöndro comprende i quattro pensieri che volgono la mente al Dharma (le contemplazioni sulla preziosa vita umana, l'impermanen-za, il karma e la sofferenza), il prendere rifugio, la purificazione, la pratica del mandala (o accumulazione di saggezza e merito), e infine il guru yoga. Mingyur Rinpoche delinea tutte le sezioni del ngöndro in grande dettaglio, soffermandosi in particolare sui dubbi e le difficoltà che sorgono spesso per gli studenti occidentali.
Vedi Offerta Il femminile tra mancanza e desiderio. Saggio sulla condizione umana
L'esperienza della mancanza o del limite si può dire connaturata all'essere umano, ma da sempre rifiutata e negata in molteplici modi, fra i quali la proiezione, vale a dire l'attribuzione ad altri dei propri limiti e mancanze; altri che verrebbero in tal modo svalutati e, di conseguenza, considerati inferiori. Ora, da sempre e in tutte le culture, ad essere considerate inferiori sono state due categorie di persone: le donne e gli anziani. Ma mentre per questi ultimi la proiezione avviene sulla base di una reale e progressiva inferiorità, per la donna si tratta di una proiezione puramente culturale, anche se fondata su un vissuto psichico universale: l'angoscia di castrazione. Viceversa, sono proprio il riconoscimento e l'accettazione della mancanza a essere necessari al fine di attivare quella spinta e quella ricerca senza sosta e senza appagamento definitivo che è il desiderio, anziché rimuoverla o declinarla nel senso dell'avidità o del potere. E così 'il femminile', in quanto culturalmente portatore di questo senso di mancanza e incompletezza, nella misura in cui viene riconosciuto, accettato e valorizzato, viene a costituire una dimensione umana non inferiore e negativa, ma fondamentale e necessaria ad attivare, in entrambi i...
Quantum mind. La mente quantica al confine tra fisica e psicologia
È seguendo il Bianconiglio nella tana che Alice si cala nel Paese delle meraviglie, cioè nel mondo che sta sotto alla realtà fisica: un mondo governato da altre leggi, un mondo in cui lo spazio si curva e il tempo si espande, abitato da esseri che comunicano in modalità sconosciute nella realtà ordinaria. Alice e il Bianconiglio, spesso interpretati come metafora della scoperta del mondo quantico, introducono il lettore a un viaggio nella scienza e nella coscienza: il coniglio, che una volta calato nel buco scompare alla vista e alla misurazione, è come una sorta di particella subatomica, minuscola e quasi invisibile; Alice è la metafora di una scienza (e di una coscienza) capace di cambiare punto di vista e paradigma e di confrontarsi con questa realtà non misurabile. La sfida di questo ambizioso e pluri-disciplinare volume è ricongiungere la fisica, la psicologia e il sapere spirituale tradizionale dell'umanità. Per farlo l'autore si avvale dell'aiuto dei più grandi pensatori e testi della cultura occidentale e orientale, nel campo della scienza, della psicologia, della spiritualità: da Einstein a Jung, da Bohm a Heisenberg, dall'i King allo sciamanesimo tradizionale. Nella prima parte si analizza il...
Samatha. Insegnamenti tratti da «L'essenza vajra» di Düdjom Lingpa
Opera tra le più venerate dalla scuola nyingma del buddhismo tibetano, "L'essenza vajra" è un "terma", un 'tesoro della mente' apparso alla coscienza di Düdjom Lingpa, un rinomato maestro del diciannovesimo secolo. La sezione qui tradotta e commentata da Wallace è dedicata allo samatha, la quiete meditativa ritenuta essenziale per il successo delle pratiche più avanzate, come ad esempio la meditazione sulla vacuità, le pratiche tantriche dello stadio di generazione e di completamento, e lo Dzogchen. Nel buddhismo tibetano, la pratica dello samatha viene suddivisa in nove fasi di sviluppo dell'attenzione, in cui i pensieri gradualmente diminuiscono all'aumentare del potere di concentrazione, fino al punto in cui si può mantenere senza sforzo la concentrazione su un oggetto scelto per almeno quattro ore. Il raggiungimento dello samatha è accompagnato da un'intensa esperienza di gioia, luminosità e non concettualità. A differenza di altre pratiche meditative, quali il "tonglen" e i quattro incommensurabili, lo samatha richiede un ambiente sereno e favorevole. La sua capacità di riequilibrare la mente in preda a stati di agitazione e di torpore si rivela decisiva per troncare alla radice le afflizioni mentali e avanzare lungo il sentiero dell'illuminazione. L'ampio commento di...
La raccolta di Lin-Chi. Rinzai Roku
Vissuto verso la fine della dinastia T'ang, l'epoca d'oro del buddhismo ch'an cinese, Lin-chi I-hsüan (Rinzai Gigen, m. 866) diede origine a una delle scuole principali dello zen, tuttora seguita in Giappone e nel mondo. La raccolta dei suoi detti, compilata dal discepolo Hui-jan, mette in luce uno stile di insegnamento spesso iconoclasta e non convenzionale che, liberando gli studenti dall'influsso di concetti e dottrine, li porta a vivere pienamente, da illuminati, la loro vita ordinaria.
EUR 14.25
Lo sguardo in movimento. Arte, trasformazione e metodo Feldenkrais
Quando un'opera d'arte ci colpisce e rapisce il nostro sguardo, si innesca un duplice movimento: osservando, entriamo nell'opera d'arte, mentre l'opera d'arte entra in noi trasformando le nostre sensazioni e modificando la nostra corporeità. Si può dire che amiamo una particolare opera perché evoca in noi pensieri e stati d'animo, ma in che modo ciò avviene? Cosa cambia nel corpo e nella percezione quando si entra in un quadro, quando ci si sente in relazione con una scultura? Il dialogo che si genera tra chi osserva e l'opera è di fatto un dialogo con se stessi, un percorso di conoscenza e consapevolezza di sé. Unica allieva italiana diretta di Moshe Feldenkrais, l'autrice dialoga in questo testo con alcune opere d'arte, scelte non tanto in base alla loro (indiscussa) bellezza, ma in ragione appunto di un'attrazione istintiva. Utilizzando principalmente gli strumenti della sua lunga esperienza di pratica e insegnamento del metodo Feldenkrais, propone un percorso estremamente 'corporeo' di esplorazione artistica, in cui l'esperienza somatica assume un ruolo guida. A fianco all'osservazione di ogni opera d'arte, vengono proposte al lettore alcune brevi pratiche di auto-esplorazione o minisequenze di movimento. Attraverso movimenti inusuali, eseguiti con lentezza...
Dopo il buddhismo. Ripensare il dharma per un'epoca laica
Sono passati venticinque secoli da quando il Buddha percorreva il continente indiano per comunicare alla gente la sua esperienza straordinaria di risveglio. I suoi discorsi, preservati nel canone del buddhismo antico, sono stati tramandati dai monaci e cristallizzati nella loro forma attuale nell'arco di cinquecento anni dalla sua morte. Di qui la mancanza di omogeneità nello stile del canone, le contraddizioni, le voci discordanti con l'ortodossia buddhista. In quest'opera, frutto di quarant'anni di studio e di pratica delle tradizioni theravada, tibetana e coreana, Stephen Batchelor si propone di delineare una visione del buddhismo etica, contemplativa e filosofica che sia coerente e adatta a un'epoca moderna, laica, non dogmatica. A tale scopo si concentra sugli episodi chiave sparsi nel canone che raccontano dei rapporti di Gotama con i suoi contemporanei al fine di cogliere sia il contesto sociale in cui visse il Buddha, sia la sua persona. Alternando letture critiche degli antichi testi canonici a narrazioni della storia di cinque figure che appartenevano alla cerchia ristretta del Buddha (i seguaci laici Mahànàma, Pasenadi e Jivaka e i monaci Sunakkhatta e Ananda), dimostra che il Buddha non vedeva affatto la rinuncia monastica come un requisito...
Dove il tempo finisce
Completamente riveduta, questa seconda edizione ampliata presenta tre conversazioni inedite e un'appendice dal titolo "Il futuro dell'umanità", in cui il maestro spirituale e lo scienziato tentano di dipanare la confusione relativa alla paura nei confronti dell'avvenire. "L'umanità è ormai giunta a una svolta rovinosa; cos'è che produce divisione, conflitto e distruzione senza fine?". Questa domanda fornisce lo spunto per un'esplorazione dei problemi chiave riguardo alla natura dell'uomo e al suo rapporto con la società. I principali temi affrontati vanno dal problema del conflitto nell'uomo, della sua incapacità di riconciliare le proprie divisioni psichiche e della libertà individuale, alle soluzioni di volta in volta proposte da scienza, arte e religione. La rovinosa svolta cui è giunta l'umanità non è però vista come una via senza scampo; anzi, il dialogo sottolinea la possibilità per l'uomo di cambiare a un livello fondamentale. Ma per cambiare, l'uomo dovrà rinunciare aí suoi interessi ristretti e particolari e scegliere quale suo obiettivo quella purezza di compassione, amore e intelligenza che nasce al di là del pensiero, al di là del tempo e perfino al di là del nulla.
EUR 18.05
Il corpo della voce. Teoria e pratica del respiro e della voce secondo il metodo Atem-Tonus-Ton
"Questo libro è stato scritto per le persone che si interessano al proprio corpo, al proprio essere e alla propria voce. Il metodo che qui espongo dà la possibilità di accedere al proprio mondo interiore e di essere presenti con il corpo e con la voce nello spazio circostante". Così introduce il proprio lavoro Maria Höller-Zangenfeind: il testo, frutto di una ricerca durata anni, nasce dalla forte esigenza dell'autrice di trasformare il raffinato lavoro con il respiro della sua maestra Ilse Middendorf, riflessivo, contemplativo e introvertito, in voce, in espressione di sé e relazione con l'esterno. Maria Höller sviluppa a partire da queste premesse il metodo Atem-Tonus-Ton ('Respiro-Tono-Suono'), una ricerca molto originale sulla voce in cui vi è continua alternanza tra interno ed esterno, tra raccoglimento ed espressione di sé. È molto chiaro in questo processo il ruolo che ha non soltanto l'espirazione ma l'intero ciclo respiratorio. Ogni intervento attivo fatto durante l'espirazione è preceduto da un'inspirazione accurata e libera, ed è proprio durante l'inspirazione che avviene il cambiamento. È durante l'inspirazione che il corpo si apre, crea spazi di risonanza, costruisce piano piano una memoria che renderà sicura ogni futura esecuzione. Il...
Apprendere dall'esperienza
"Credo sia possibile dare qualche idea del mondo che si dischiude, nel momento in cui cerchiamo di comprendere il nostro comprendere": con queste ardite parole, Bion indica nel 1962 l'obiettivo di Apprendere dall'esperienza. E si pone un secondo obiettivo, altrettanto ardito, che riguarda più specificamente il campo della psicoanalisi: approfondire la comprensione dei pazienti che presentano disturbi del pensiero. Si tratta non soltanto di pazienti con un prevalente funzionamento psicotico, ma anche di diversi altri tipi di pazienti, che ogni psicoanalista incontra quotidianamente nel proprio lavoro: il paziente che risulta annoiante, il paziente che fraintende, il paziente che sente di avere sentimenti e sensazioni ma di non poter apprendere da essi. Il loro difetto del pensiero non è relativo alla 'comprensione razionale', ma riguarda il senso del discorso. Si apre dunque, tanto sul piano clinico quanto su quello teorico, la questione del senso (non del significato) e di come il pensiero possa contenere il senso. Secondo Bion questi pazienti risultano annoianti, fraintendono, non capiscono perché sono incapaci di elaborare l'esperienza emotiva contenuta e veicolata dal senso. Una persona che non può digerire l'esperienza emotiva cercherà in ogni modo di non averne. Nel caso,...
Mahamudra. Come scoprire la nostra vera natura
Secondo il buddhismo tibetano, la Mahamudra è uno degli insegnamenti più avanzati del Buddha. Il termine sanscrito, letteralmente 'grande sigillo', indica la vera natura della realtà, ovvero la vacuità e non dualità che caratterizza tutti i fenomeni, compresi gli esseri senzienti. Nella meditazione della Mahamudra non c'è nessuna dottrina, teologia o filosofia, non c'è nessun dio o buddha. Andiamo al di là del nome, della forma e del colore, al di là del relativo, al di là dell'immagine di sé, al di là della compassione. Con la nostra coscienza possiamo sperimentare l'universale, l'infinito. Possiamo semplicemente essere nell'esperienza della totalità. In questo libro, frutto di un ritiro di due settimane tenuto nel 1981 in Australia, Lama Yeshe si ispira a un famoso testo del Primo Panchen Lama, "La via maestra dei vittoriosi", che espone in poche pagine le istruzioni essenziali per vincere le distrazioni, riposare nella chiarezza della propria mente e infine penetrare, con consapevolezza sottile, la sua natura ultima, la sua vacuità. Un approccio pratico, basato sulla meditazione, che viene illustrato da Lama Yeshe nel suo stile consueto, semplice e informale, ricco di umorismo e di calore umano.
EUR 13.30