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Il Vedanta e l'incoscio. Alla ricerca del sé
Sì. Sì a tutto quello che sorge, sì a tutto quello che arriva. Dire sì all'apparizione dei fenomeni, a ciò che è: non rifiutare il cambiamento permanente creando tensioni e rimozioni inutili. È il cuore dell'insegnamento del maestro di Arnaud Desjardins, Swami Prajnanpad (1891-1974), figura emblematica e difficilmente classificabile al crocevia tra tradizione dell'Advaita Vedanta e apertura alla cultura scientifica dell'Occidente, studioso degli antichi testi sacri della tradizione indiana e uno tra i primi lettori di Freud in India. Salvo qualche lettera agli allievi, nulla ci rimane di questo saggio che non ha scritto, non ha fatto miracoli e non ha fondato scuole, ma solo incarnato nella sua persona la realizzazione dell'essere umano, con una coincidenza perfetta tra parole e vita. Desjardins è l'allievo di Swamiji che più è riuscito a elaborare e far suo l'insegnamento del maestro. In questo libro, in cui risponde in un insieme organico alle questioni più frequenti sollevate dai suoi allievi, tratta i punti centrali della tradizione vedantica in un'ottica che tiene ampiamente conto della ricerca psicoanalitica dell'Occidente sugli stessi temi: la realizzazione del Sé, il funzionamento del mentale, la dinamica del desiderio, il raggiungimento della felicità, la...
La domanda infinita. Tre casi clinici
Da Socrate a Freud, il motore della ricerca interiore ed esistenziale è stata la domanda. Una "domanda infinita", che non scaturisce dalla coscienza ma ha a che fare col pensiero inconscio, con quel sapere che l'uomo porta dentro di sé come "conosciuto non pensato", e che l'indagine filosofica e psicoanalitica cerca di pensare. Nella sua incessante ricerca sul funzionamento del pensiero inconscio, Bollas torna a riflettere su un'area dell'opera freudiana quasi del tutto ignorata dalla comunità psicoanalitica (concentratasi invece sulla teoria della rimozione): la teoria della sequenza. Secondo Freud, nei pensieri che ci attraversano costantemente a livello inconscio c'è un logica sequenziale nascosta di cui siamo inconsapevoli, e che può essere portata in superficie grazie al metodo delle associazioni libere. Bollas sostiene un ritorno al modo di operare della psicoanalisi freudiana, da inconscio a inconscio, e lo fa presentando tre casi clinici. Attraverso le parole di Arlene, di Caroline e di Annie, affiancate passo passo dalla riflessione dell'autore, viene mostrato come la tecnica dell'associazione libera non sia altro che pensiero inconscio in procinto di diventare conscio. Attraverso l'ascolto e l'attitudine ricettiva su cui tanto insisteva Freud, l'analista si dedica a rivelare il discorso...
Mindfulness e salute mentale. Terapia, teoria e scienza
Le qualità di calma e consapevolezza che la pratica della mindfulness ha la capacità di risvegliare nell'essere umano hanno un potenziale curativo enorme. Dopo una storia del termine pali sati (il mindfulness da noi tradotto con "presenza mentale") che fa luce sulle complesse questioni di traduzione che gli sono sorte attorno, l'autore indaga a fondo sulle radici e sul significato della ricerca di consapevolezza, perno dell'antica psicologia buddhista. Nell'incontro fecondo e ormai consolidato con le moderne forme di psicoterapia, la pratica meditativa basata sulla presenza mentale può giocare un ruolo determinante, e in tal senso viene ormai da tempo portata avanti una serie di ricerche e programmi scientifici a livello clinico. L'autore esamina a fondo la mindfulness dal punto di vista storico e scientifico, e poi passa a illustrare le diverse ricerche condotte per valutare l'impatto della pratica (solitaria o nell'ambito di ritiri di gruppo) sulla cura dei disturbi mentali. Per ogni genere di disturbo viene analizzato il ruolo che la mindfulness può giocare nella guarigione: dal disturbo d'ansia, alla depressione, alla difficoltà di regolazione emotiva, fino ai disturbi alimentari e ai traumi. Il libro si completa di un indice analitico ampio e...
Il mondo dell'oggetto evocativo
"Il primo capitolo di questo libro è un saggio sull'associazione libera. Vuol essere sia un'introduzione per il lettore profano, sia un ripasso, per il clinico, dei fondamenti elementari della teoria di Freud, al fine di illustrare come la sua teoria della formazione del sogno sia in realtà una teoria della mente. "Il secondo capitolo esamina in che modo il paesaggio costruito in cui viviamo rispecchia la natura inconscia della vita collettiva, che si manifesta negli edifici e nelle città. Camminando nel mondo degli oggetti reali, andiamo vagando in un mondo fantasticato. "Nel terzo capitolo rivedo alcuni a-spetti della mia teoria dell'oggetto evocativo, quale si è sviluppata nel corso di un trentennio, per estendere l'ambito del concetto di associazione libera al mondo degli oggetti reali, dove il modo in cui li usiamo è un'altra forma del processo associativo. Ci sono molti modi diversi di pensare, e uno dei modi in cui pensiamo noi stessi passa attraverso l'uso di oggetti evocativi. "Nell'ultimo capitolo si considera la natura fantasmatica di quell'oggetto che chiamiamo 'famiglia'. Se in psicoanalisi il numero tre significa il triangolo edipico, non necessariamente annuncia la presenza di una famiglia." (C. Bollas)
EUR 13.30
Vedi Offerta Chopin visto dai suoi allievi
Qual era il modo in cui Chopin eseguiva la sua musica pianistica? Come la insegnava, come voleva che fosse suonata? Per rispondere a questi interrogativi l'autore ha lavorato per lunghi anni a setacciare ogni documento edito e inedito che recasse tracce indubitabili della volontà chopiniana, e a studiare tale documentazione in dettaglio, sotto tutti gli aspetti (contesto storico, culturale, artistico e umano) in cui essi vanno collocati per essere compresi a fondo. Il risultato di questo lungo studio è un libro in cui una scelta di testi originali provenienti da allievi, colleghi pianisti o compositori, amici e ascoltatori di Chopin è collocata entro una fitta rete di note che, per così dire, li fa parlare, li forza a fornirci informazioni nuove, ricche e imprevedibili che si compongono in un ritratto a tutto tondo di Chopin, della sua poetica, della sua tecnica e della sua didattica pianistica, delle tradizioni musicali a cui amava riallacciarsi, della sua etica della musica, della 'prassi esecutiva' che grazie a questo libro può dirsi la sua, e in fine della sua presenza concreta come essere umano.
EUR 38.00
Melodia. Un libro da leggere e da studiare
È cosa nota che sulla melodia in quanto tale, sul suo trattamento, la sua conduzione, le sue tecniche compositive, c'è pochissimo da dire. La penuria e, tutto sommato, l'insignificanza della letteratura specifica sulla melodia, soprattutto se confrontata con l'imponente corpo di scritti dedicati all'armonia, o anche al ritmo o all'orchestrazione o alla forma, si possono constatare rapidamente e senza alcuno sforzo. Qui, ancor più che nel suo "Manuale di armonia", si misura la fecondità del metodo storicizzante di de la Motte: l'idea portante della sua pluridecennale impresa storico-teorico-didattica è che esprimersi in musica sia un processo molto meno tecnico, più in continuità con le esperienze e le capacità comuni di quanto non ci faccia credere il farraginoso, intricato e talora feticistico sistema di educazione musicale oggi in uso. Paradossalmente, il principale strumento per dimostrare questa tesi sta in una radicale storicizzazione dei procedimenti compositivi. Dunque, de la Motte non analizza la melodia, bensì come si manifesta, come si struttura, come viene inventata la conduzione melodica nelle epoche più lontane e nei contesti più svariati: dalla musica reservata alla musica leggera del novecento, dalle canzoni per bambini al melos wagneriano, dai canti popolari a...
Relazione genitorale e funzione riflessiva. Teoria, clinica e intervento sociale
Questa raccolta di saggi e articoli è il primo libro unitario di Arietta Slade, la cui vasta mole di scritti è stata selezionata e ordinata con grande coerenza tematica, lasciando ampio spazio alla ricerca empirica, all'applicazione clinica e agli interventi sociali svolti dall'autrice. Slade definisce il costrutto teorico di 'funzione riflessiva genitoriale' come la capacità di capire i comportamenti del bambino in termini di stati mentali e intenzioni; essa è la premessa indispensabile perché il bambino possa regolare i propri affetti e raggiungere un senso del Sé coeso, coerente e flessibile. Negli ultimi anni Slade ha creato una scala che misura tale facoltà genitoriale, dimostrandone il ruolo predittivo nella trasmissione intergenerazionale dei modelli di attaccamento. L'autrice si esprime inoltre in modo diretto ed efficace sul lavoro che il clinico svolge con i genitori nell'ambito della psicoterapia dei bambini, muovendo da una troppo esigua letteratura psicoanalitica in materia; ed esamina in particolare il dramma vissuto dai genitori dei bambini classificati nello 'spettro autistico' che troppo spesso sono completamente trascurati dai servizi sociali. Il volume vede la luce per la prima volta direttamente in italiano offrendo sensibilità clinica e spessore umano a tutti coloro che...
Il focusing in psicoterapia. Introduzione al metodo esperienziale
Il focusing, meglio noto come metodo esperienziale, non è esattamente una terapia, quanto piuttosto una modalità di attenzione introspettiva corporea che può essere applicata a varie forme di psicoterapia. È difficile descrivere adeguatamente tale processo: ciò che distingue il focusing dall'ordinaria consapevolezza dei sentimenti è che parte dal corpo e avviene al margine fra conscio e inconscio: in quella zona si può lasciar emergere un'impressione somatica di un qualunque argomento ed esplorarla. In questo senso, il focusing è utile al cliente, che impara a esperire somaticamente pensieri ed emozioni che spesso rimangono a un livello più superficiale di coscienza, a sentire quindi il corpo 'dall'interno', ed è utile al terapeuta, cui permette di calibrare l'intervento sulla singola persona e di riequilibrarlo in ogni momento della seduta a seconda delle esigenze del momento. In effetti il metodo esperienziale consente di accedere regolarmente e deliberatamente proprio al luogo in cui avviene il movimento terapeutico, e poiché parte dall'esperienza invece che dalla teoria, è virtualmente applicabile a tutte le teorie: le teorie possono anche contraddirsi a vicenda, ma un'esperienza non contraddice le altre. La prima parte del libro ruota attorno al focusing e ne illustra il...
La pratica dei Jhana. La tradizionale meditazione di concentrazione insegnata dal venerabile Pa Auk Sayadaw
Entrambi gli autori di questo libro, che si sono dedicati alla pratica buddhista fin da giovanissimi, hanno avuto la fortuna di partecipare a un ritiro tenuto in California dal venerabile Pa Auk Sayadaw, un maestro birmano considerato uno dei rappresentanti contemporanei più autorevoli della meditazione di concentrazione fondata sui jhàna. Quest'esperienza memorabile li ha portati a penetrare direttamente gli stati di concentrazione più elevati, indispensabili per progredire rapidamente nelle due sezioni samatha e vipassana del sentiero buddhista. La pratica dei jhàna è appunto il frutto della loro esperienza e vuole tracciare una mappa precisa di un percorso meditativo fondamentale ma ancora poco seguito in occidente, forse a causa della maggior diffusione della meditazione di consapevolezza, o vipassana. Nel corso del volume gli autori, basandosi sull'esperienza diretta di quel che vanno descrivendo, guidano i praticanti con dovizia di particolari in tutte le fasi degli assorbimenti meditativi dei jhàna: la consapevolezza del respiro, la meditazione di accesso, il sorgere progressivo dei quattro jhàna materiali e dei quattro jhàna immateriali. Un libro prezioso per chiunque voglia accostarsi a queste pratiche meditative di tradizione theravada insegnate dal Buddha ed esposte nel Visuddhimagga.
EUR 14.25
Maggiori...
Isa Upanisad
La Isa Upanisad, venerata come una upanisad estremamente profonda e ispirata, è qui tradotta e analizzata da Sri Aurobindo (1872-1950), uno dei maestri più eminenti del '900. Grazie al suo commento, frutto non della speculazione intellettuale ma della sua conoscenza spirituale, la Isa ci parla direttamente della natura dell'universo e del senso della vita umana in esso, riconducendo ogni cosa alla sua origine immanifesta. Nel testo, che contiene la base filosofica dello yoga di Aurobindo, troviamo l'essenza della visione spirituale dell'antica India, una chiave per il Vedànta e una possibile risposta al mistero dell'esistenza.
EUR 9.02
Il monastero di Shaolin. Storia, religione e arti marziali cinesi
Sintesi straordinaria tra aspetti militari, terapeutici e religiosi, le arti marziali rappresentano per l'Occidente uno degli elementi di maggiore fascino della cultura cinese. La nascita di tali arti è strettamente legata al Monastero di Shaolin, in una fitta trama che intreccia storia e mito in modo spesso inestricabile. Si tramanda che proprio in questo luogo sacro il centenario patriarca indiano Bodhidharma trasmise il Dharma al suo primo discepolo cinese Huike, che attendeva in piedi nella neve ghiacciata, e nel monastero si conserva una pietra che secondo la leggenda reca impressa l'ombra del patriarca, rimasto seduto in meditazione per nove anni rivolto contro un muro. Nel tempo la figura di Bodhidharma fu progressivamente associata anche alla nascita delle arti marziali. Ma quali sono le vicende politiche, militari, religiose, che hanno portato i monaci di una religione che vieta la violenza a praticare il combattimento, in che misura lo praticarono e quali sono le fonti che lo testimoniano? E che rilevanza hanno tali questioni per i praticanti e gli storici delle arti marziali? L'autore districa, per quanto possibile, la storia dalle leggende e ripercorre in senso cronologico le vicende del Monastero di Shaolin, strettamente connesse...
Tu sei quello
"Il dolore fa parte della trama della vita. Quando lo si affronta per quello che è, si può addirittura sentirne la bellezza. Ma quando lo rifiutiamo diventa sofferenza. Prima di incontrare il mio insegnante, provavo sempre un nodo profondo di desiderio e insicurezza, di paura e odio. Non ero soddisfatta, e cercai aiuto. Non sapevo se l'illuminazione esistesse davvero, ma volevo conoscere la verità. "Ci sono infiniti insegnanti, conosciuti e sconosciuti, umani e non umani, fisici e mentali; ma è il "satguru", il vero insegnante, a indicare la fine definitiva della sofferenza della separazione. Il vero maestro è nel cuore di tutti gli esseri. È più forte e profondo di tutti i pensieri e di tutte le emozioni. "E indispensabile riconoscere il maestro che vive dentro di sé, altrimenti si rimane alla mercé della società, della cultura, della famiglia e di tutti gli altri agenti del condizionamento. "La gente non riesce a vedere la bellezza eterna perché desidera essere altrove, in circostanze che immagina migliori. Tu, fermati dove sei e guarda più in profondità della dimensione fisica, mentale ed emotiva. Elimina il concetto di essere il corpo, chiedendoti sinceramente, profondamente: "chi sono in...
La religione della Cina. La tradizione vivente
"Che ne è stato della religione cinese?". Questa domanda, che si ripresenta oggi ancora più attuale, è immediatamente seguita da un'altra: "La Cina ha una vera religione autoctona?". Furono i gesuiti, nei primi anni del XVII secolo, a dare inizio al dibattito, sostenendo in tutta fretta che la vera religione della Cina era il confucianesimo. Quella 'setta venerabile' era, a loro parere, perfettamente compatibile con la fede cristiana. La sinologia, grazie ai contributi straordinari di Édouard Chavannes (1865-1918), Henri Maspero (1883-1945) e Marcel Granet (1884-1940), doveva screditare le teorie dei gesuiti e dimostrare il ruolo fondamentale del taoismo. Le trasformazioni della società cinese e la sua attuale espansione nel mondo possono essere comprese solo in riferimento a questa 'tradizione vivente', una tradizione che, nonostante le distruzioni e le persecuzioni sistematiche, è sopravvissuta fino a oggi in seno alla società cinese e che, grazie a strutture liturgiche assolutamente democratiche, ha saputo rimanere fedele alla sua missione civilizzatrice e diffondere la sua immensa eredità spirituale nel mondo intero. Lungi dall'essere una dottrina morale dualista e austera, la fede della Cina consiste nel seguire la natura nella sua creazione spontanea in armonia con il Tao, e...
La rivoluzione comincia da noi
Siete davvero convinti di voler cambiare? Siete davvero interessati a una rivoluzione, a una trasformazione profonda nell'essere? Sapete cosa significhi veramente, cambiare? Nel suo stile sempre sferzante e destabilizzante, Krishnamurti squarcia subito il velo sulle reali intenzioni di chi lo interroga, di chi lo ascolta, di chi - oggi - lo legge. Il tema del cambiamento è il filo rosso che lega questi discorsi tenuti in tutto il mondo tra il 1952 e il 1959. Da Bombay ad Amburgo, da Londra a Nuova Delhi, da Bruxelles a Madras, Krishnamurti parla all'essere umano e alla sua incapacità di fermarsi a osservare il funzionamento della propria mente. Il cambiamento non può mai essere frutto di autodisciplina, controllo o desiderio; non può essere provocato da un atto di volontà né dall'ambizione di diventare qualcosa di diverso da ciò che si è: al contrario, la via per il cambiamento comincia proprio dal polo opposto: vedere, accettare, osservare ciò che si è. Quando si osserva il funzionamento della mente come se fosse un meccanismo complesso finché essa non divenga profondamente silenziosa, la mente cessa di far parte del tempo, e si manifesta uno stato capace di provocare una...
Le radici della felicità. Andare oltre le soddisfazioni personali
C'è forse un equivoco alla base dell'insoddisfazione cronica da cui sembriamo circondati. Da dove ci aspettiamo che possa giungere la soddisfazione? In altre parole, qual è la felicità che cerchiamo? L'idea comune di felicità si porta dietro una lunga serie di stereotipi, non da ultima l'illusione di avere il diritto acquisito alla felicità, la convinzione che la vita ci 'debba' qualcosa. L'uomo occidentale viene fin da piccolo educato allo sforzo, alla lotta per ottenere risultati, e anche dove tali obiettivi siano meritevoli e apprezzabili, rimangono nella sfera personale del transitorio e dell'effimero. C'è invece un'altra felicità, che lo zen tocca con leggerezza e ironia, e di cui Bayda indica la strada al lettore. Essa si trova in un'altra dimensione, al di là del recinto delle aspettative che riponiamo nel lavoro, nelle relazioni, nel denaro, ma anche negli insegnamenti spirituali, e che generano insoddisfazione cronica per il semplice fatto di essere formulate come aspettative. Il terreno della 'felicità fondamentale' nasce e si nutre all'interno, nella capacità di accogliere l'esperienza, quella positiva e quella negativa, essendo presenti e svegli al momento presente, senza sforzarsi di cambiare, senza far interferire i pensieri e le emozioni con...
Gli yoga tibetani di corpo, parola e mente
Tutti cerchiamo la felicità e le sue cause e desideriamo un sollievo dalla sofferenza, ma di solito la cerchiamo nei posti e nei modi sbagliati. La radice della sofferenza è la mente che si attacca al sé: da essa sorgono l'avversione e le altre afflizioni. Per porre fine a questo ciclo, Wangyal attinge a una vasta gamma di pratiche legate al corpo, alla parola e alla mente, tratte prevalentemente dal bon, la tradizione autoctona del Tibet precedente all'introduzione del buddhismo dall'India nel settimo secolo. Alcuni di questi insegnamenti erano fino a poco tempo fa strettamente segreti: un tempo, chi era intenzionato a riceverli era disposto a viaggiare per giorni a piedi e andare incontro a grandi difficoltà pur di avervi accesso. Quando sappiamo come utilizzarli, il corpo, la parola e la mente ci offrono un'opportunità costante di stabilire un legame con la nostra vera natura. Wangyal mostra le chiavi per aprire le tre porte: quale scegliere? Se il problema che disturba è di natura fisica sarà più indicata una pratica legata al corpo. Se il dolore è più legato all'energia o alla parola, sono più adatte le pratiche della parola, del suono o...
Mantra tantrici
Il tantrismo ha influenzato la quasi totalità dell'induismo, lasciando la sua impronta sulla religione, il rituale, la teologia e la metafisica, l'iconografia e l'architettura dei templi, e persino la struttura dello stato. La visione del mondo tantrica, sia pure affidata a scritture e opere esegetiche spesso segrete e oscure, traspare ovunque nell'induismo. Essenziale al fine di comprendere il fenomeno tantrico è lo studio dei mantra, formule linguistiche già presenti nell'induismo vedico e post-vedico ma destinate ad assumere un ruolo di primo piano nel tantrismo, dove compaiono in ogni tipo di azione religiosa o rituale. Come aspetti di vac, la Parola, il potere cosmico primordiale che governa il mondo, i mantra sono la manifestazione sonora della divinità o di alcuni suoi aspetti specifici, e vengono concepiti essi stessi come potenze divine, parole di potere utilizzabili ritualmente o meditativamente per vari scopi magici o rituali. Caratteristica dei mantra tantrici hindu è l'uso preponderante di elementi non linguistici: sillabe o gruppi di sillabe privi di significato, ma ritenuti pervasi da un potere e un'efficacia soprannaturali. André Padoux, tra i massimi esperti viventi di tantrismo, illustra in queste pagine la natura dei mantra e ogni aspetto del...
Memorie traumatiche e mentalizzazione. Teoria, ricerca e clinica
Il volume, che si giova dei contributi di svariati studiosi, è diviso in tre parti. Nella prima (Teoria) si analizza la relazione tra esperienze traumatiche e sviluppo dei sistemi cognitivi, affettivi, rappresentazionali e relazionali del Sé, e vengono sottolineati gli effetti negativi del trauma sui principali parametri della salute psichica, nonché sullo sviluppo dei centri neuronali implicati nella regolazione affettiva. Nella seconda parte (Ricerca) vengono presentati studi originali, di natura teorica ed empirica, sulla complessa relazione che intercorre tra qualità delle esperienze di attaccamento e sviluppi traumatici. Nella terza parte, infine (Clinica), emerge la linea portante del volume: la rottura, nell'individuo, della rappresentazione di sé e del proprio rapporto col mondo, tipica del trauma, viene messa in rapporto con un deficit nelle capacità di mentalizzare i vissuti emotivi. In ragione di tale deficit, gli autori sostengono la necessità che il trattamento delle sindromi post-traumatiche sia orientato a incrementare la mentalizzazione, sviluppare le capacità di identificazione ed esplorazione delle emozioni, lavorare sugli stati mentali attuali e sviluppare la capacità di abitare il proprio corpo. Prefazione di Philip M. Bromberg.
EUR 27.55
La via al cielo. Incontri con eremiti cinesi
Diario di viaggio costellato di aneddoti sulla religione, la storia e la cultura cinese, questo libro è la testimonianza di uno straordinario pellegrinaggio sui monti Chungnan, le 'montagne della luna', rifugio da migliaia di anni per gli eremiti cinesi. Nonostante il duro colpo inflitto dalla Rivoluzione Culturale alle tradizioni religiose della Cina, monaci e monache si rifugiano tuttora su questi monti per seguire una via di rinuncia e contemplazione lontano dalla 'polvere rossa delle pianure'. Red Pine, assieme al fotografo Steven Johnson, ne ha seguito le tracce per montagne impervie, riuscendo a intervistare e fotografare gli ultimi rappresentanti di una tradizione che si credeva estinta. Tra paesaggi senza tempo avvolti dalla nebbia, in grotte e capanne dal tetto in paglia, gli eremiti vivono in solitudine coltivando le radici dello spirito, assorti in pratiche taoiste o zen, contentandosi di vecchi abiti e del poco cibo che cresce nell'orto. Dimentichi delle vie del mondo, si allontanano dai monasteri, spesso trasformati dal governo in alberghi per turisti, e si addentrano nei monti più inospitali alla ricerca di una saggezza che, la si chiami Tao o Dharma, può solo nascere nella quiete della solitudine. Red Pine ripercorre...
Gli yogin del Ladakh. Un pellegrinaggio tra gli eremiti dell'Himalaya buddhista
Questo libro esplora il buddhismo tibetano da un punto di vista insolito e piuttosto impegnativo: l'osservazione diretta, sul campo, delle sue manifestazioni e pratiche da parte degli eremiti dell'Himalaya. I due autori, etologo-antropologo il primo e tibetologo-psicoterapeuta il secondo, entrambi con una solida esperienza di meditazione buddhista, hanno visitato remoti monasteri e grotte per incontrare gli yogin e i lama del Ladakh, eredi di una tradizione di cui sono ormai gli unici portatori viventi. Seguaci della scuola Kargyupa, che conta tra i suoi santi figure eminenti quali Marpa e Milarepa, questi yogin, più che alla filosofia e all'etica buddhista sono dediti a uno stile di vita arduo e a pratiche meditative complesse, trasmesse in grande segretezza solo a chi si è consacrato al loro stesso sentiero. La disciplina interiore ha donato loro un senso di onestà, disponibilità, cordialità, abnegazione, accettazione dell'altro, una saggezza che non è mera conoscenza e che non si manifesta tanto nelle loro parole, quanto nel loro intero modo di essere e di agire. Il volume comprende la traduzione di un manoscritto inedito di Tipun Padma Chogyal, affidato a James Low perché fosse reso noto in Occidente: "Il quaderno di...