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Oro, cannibali, carrozze. Il Nuovo Mondo nei «Saggi» di Montagne
Era trascorso un secolo esatto dalla scoperta dell'America quando morì Michel de Montaigne, il primo dei moderni a registrare, come un sismografo ultrasensibile, la dirompenza di quell'evento sugli spalti mentali dell'Occidente. Con la geografia planetaria, ne uscì scossa l'idea stessa di umanità. Senza condividere il fremito religioso di chi acclamava nell'impresa un'occasione cristianissima, ma senza neppure arruolarsi tra i precursori dell'antietnocentrismo ingenuo, Montaigne ispezionò attraverso la prospettiva americana il groviglio della modernità appena inaugurata. Filosofo atipico, insofferente di qualsiasi dottrina e sospettoso di ogni epica del pensiero, riteneva la ragione abbastanza inferma da necessitare dell'attrito dei fatti, di qualsiasi natura fossero. E nella conquista del Nuovo Mondo i fatti su cui esercitare il giudizio erano massacri e predazioni, perfettamente riconoscibili nonostante la trasfigurazione operata da una fraudolenta teologia dell'oro. L'effetto America in Montaigne non avrebbe potuto trovare un interprete più congeniale di Carlo Montaleone, capace di perlustrare "Dei cannibali" e "Delle carrozze" - due testi famosissimi e piuttosto enigmatici dei "Saggi" - attingendo a una sua duplice, rara consuetudine: con lo stile argomentativo di un filone scettico che relativizza tutto, perfino l'atto del dubitare, e con una letterarietà raffinata, che esige la perizia...
Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'italiani. Seguito dai «Pensieri di un italiano d'oggi»
La posterità è solo presunzione di lontananza, se il quadro antropologico non muta. Centottantasette anni ci separano da quel marzo 1824 in cui Giacomo Leopardi, non ancora ventiseienne, scrisse il "Discorso sopra stato presente dei costumi degl'italiani": poche decine di pagine rimaste sepolte tra le carte e date alle stampe tardivamente, nel 1906. Noi, posteri dei lettori già postumi d'inizio Novecento, siamo presi da vertigine, perché quell'assenza di spirito pubblico che balzava all'occhio impolitico del giovane poeta, e si perpetuava nei primi decenni dell'Italia unita, è la stessa che ipoteca il nostro presente. Più che i vizi antichi d'un popolo in difetto di legame sociale, è infatti il vuoto di costumi - ossia condotte uniformi improntate a un'etica condivisa - il vero oggetto della riflessione di Leopardi. Nel campo lungo dello sguardo leopardiano figura oggi un altro "etnologo" d'eccezione. Franco Cordero, che ancora una volta si conferma diagnosta implacabile della "scostumatezza" italiana e del suo immobile dinamismo, riaprendo il "Discorso" proprio nel momento in cui si aggravano mali collettivi mai sanati. Due diverse prose di pensiero, due tonalità del disincanto rivelano l'intima fratellanza tra chi sa parlare del proprio tempo con la felicità...
Complessità e modelli. Un nuovo quadro interpretativo per la modellizzazione nelle scienze della natura e della società
Dinamica non lineare, modellizzazione complessa, intelligenza artificiale, autorganizzazione: temi ostici - ma di straordinaria rilevanza per le sfide attuali della scienza - che Bertuglia e Vaio presentano a un lettore non necessariamente specialista, delineando un panorama ampio, variegato e interdisciplinare dei fenomeni complessi, delle tecniche proposte per la loro descrizione e dei modelli che sono stati realizzati, sia nelle scienze della natura sia in quelle della società. Con un linguaggio chiaro e rigoroso ma nel contempo alieno dalle asperità di un eccessivo formalismo matematico, essi ripercorrono il cammino che ha portato dalla teoria dei sistemi dinamici e dagli studi sull'instabilità di fine Ottocento alla comparsa della teoria del caos, fino agli sviluppi odierni della complessità a partire dagli anni settanta del Novecento. Entro questa cornice di carattere storico, speciale attenzione viene rivolta alle tecniche di modellizzazione complessa - le reti neurali, gli automi cellulari, la programmazione ad agenti - e alle loro applicazioni, in particolare nell'ambito delle scienze cognitive e delle nuove economie. Infine, lo studio di due casi di fenomenologia complessa particolarmente rilevanti - la turbolenza nei gas reali e il comportamento dell'agente economico caratterizzato da imperfetta razionalità -introduce a una delle...
Come si esce dalla società dei consumi. Corsi e percorsi della decrescita
Latouche riprende qui tutti i principali temi e le argomentazioni della sua riflessione sulla necessità di abbandonare la via della crescita illimitata in un pianeta dalle risorse limitate. Non si tratta, a suo giudizio, di contrapporre uno sviluppo buono a uno cattivo, ma di uscire dallo sviluppo stesso, dalla sua logica e dalla sua ideologia. Per questo è anzitutto necessario "decolonizzare l'immaginario", un compito di portata storica in cui si rivela essenziale il dialogo con i maestri della tradizione "libertaria", da Ivan lllich ad André Gorz e Cornelius Castoriadis. La stessa crisi attuale può essere vista, secondo Latouche, come una "buona notizia", se servirà ad aprire gli occhi sulla insostenibilità del "progresso" che l'Occidente ha realizzato fin qui. Per Latouche, infatti, la via della decrescita serena passa in primo luogo per una presa di coscienza del fatto che lo sviluppo è un'invenzione dell'uomo, e che il rapporto tra uomo e natura può essere rimodellato in una dimensione "conviviale", nel rispetto della legge dell'entropia e all'insegna di quella che egli chiama "opulenza frugale": meno consumi materiali e più ricchezza interiore, meno "ben essere" e più "ben vivere".
EUR 15.20
Gli inizi di Roma capitale
Di fronte agli attuali tentativi di cancellare dalla memoria pubblica il Risorgimento e i suoi valori e di indebolire l'unità nazionale, appare opportuno riproporre due saggi, usciti su riviste mezzo secolo fa e mai ripubblicati, sul compimento dell'unificazione territoriale, che comportò la fine del potere temporale dei papi e il trasporto della capitale da Firenze a Roma. Non fu facile alla "città eterna", che rimaneva anche capitale della cattolicità, definire il suo nuovo ruolo di capitale di uno Stato moderno, liberale e laico, in cui oltre tutto sussistevano forti differenze regionali. E non fu neppure facile per l'Italia accettare una capitale che era allo stesso tempo ineluttabile e ingombrante. Su questi aspetti si concentra questa ricerca minuta e ravvicinata che analizza, soprattutto dal punto di vista elettorale e fiscale, i problemi derivanti da un lato dalla rapida estensione al Lazio dell'ordinamento amministrativo e della legislazione italiani, dall'altro dal fatto che il governo aveva in qualche modo paura della sua stessa audacia. Queste difficoltà e ambiguità non sono mai state completamente superate: esse, suggerisce l'autore, sono causa ancora oggi dell'"odi et amo" di molti italiani nei riguardi di Roma.
EUR 13.50
Maggiori...
L' inverno che Helen O'Mara smise di sognare
La notte di san Valentino del 1982, una "tempesta perfetta" provoca l'affondamento di una piattaforma petrolifera al largo di Terranova. A bordo ci sono 84 membri dell'equipaggio, reclutati nelle cittadine della costa, giovani, poveri e inconsapevoli o incuranti del rischio. La storia narrata da Lisa Moore è quella di chi rimane. Helen O'Mara è una delle vedove, ha tre figli piccolissimi e ne aspetta un quarto. Helen è costretta a continuare a vivere, per essere insieme madre e padre, ma una parte di lei, quella innamorata di Cal, il marito morto, resterà congelata nella lunga notte d'inverno che ha cambiato la sua vita. Il lutto assume via via le forme del dolore, della ribellione, del rimpianto, del ricordo, del sogno, ma sembra non finire mai. Ogni pausa dall'impegno di cura, ogni sguardo che Helen alza verso la finestra dal lavoro di cucito che ha scelto per tirare avanti, le riporta alla mente un episodio della vita con Cal; ogni notte è affollata di sogni che si confondono con gli ingannevoli richiami del dormiveglia. Solo più di vent'anni dopo, quando John, l'unico figlio maschio, che non a caso ha scelto di lavorare come esperto...
Levar la mano su di sé. Discorso sulla libera morte
Un libro terribile, questo. Un libro scritto da un pensatore profondo, un uomo deportato e torturato ad Auschwitz, che torna e ritorna su quella indicibile sofferenza ("chi è stato torturato resta tale"), e che si porta dentro un carico di male che lo tiene per tutta la vita in stretta contiguità con la morte. "La tortura è stata per lui una interminabile morte", scriverà Primo Levi. È un libro scritto da chi ha già deciso e può permettersi di abbandonare la logica della vita per avvicinarsi al gesto definitivo di levare la mano su di sé, di darsi la morte volontariamente, osservandolo dall'interno, sino in fondo "sin dove può giungere la parola". È questo che rende unico questo scritto: rendersi conto che chi uccide e chi viene ucciso sono la stessa persona, vanificando così ogni logica, demolendo la dicotomia tra vita/bene e morte/male, rendendo l'atto estremo che l'autore compirà due anni dopo aver pubblicato questo libro una disperata affermazione di libertà, completamente slegata da ogni giudizio morale.
EUR 16.15
La forza e la grazia. Commento alla pratica bioenergetica
La pratica bioenergetica nasce come complemento alla psicoterapia e strumento di elaborazione dello stress. Nella prospettiva dei due autori, tuttavia, è molto di più: una via d'accesso alla grazia. La spiritualità di cui si parla in quest'opera è connessa allo "stato di animazione" dell'organismo, che è in diretta relazione con il respiro. Accedere alla spiritualità significa respirare in modo libero e pieno, respirare con gioia. La pratica bioenergetica fornisce le procedure per farlo. Gli autori propongono una "nuova tradizione" di ricerca, che attinge tanto alla bioenergetica classica, di Reich e Lowen, quanto alle conoscenze spirituali più antiche, dal buddismo al cristianesimo delle origini. La bioenergetica delineata in queste pagine supportata dall'esperienza personale di Luciano Marchino e Monique Mizrahil, nonché dalle acquisizioni scientifiche contemporanee in campi diversi, come la psicologia, la fisiologia, le neuroscienze e la biofisica - ha queste stesse caratteristiche, ed è per questo che gli autori la ritengono una nuova via di ricerca spirituale. Laica ed esperienziale. Invitando alla pratica permanente coloro che abbiano deciso di intraprendere questo cammino, il libro propone anche alcuni semplici esercizi che possono essere eseguiti nella vita quotidiana.
EUR 18.52
La fisica del diavolo. Maxwell, Schrödinger, Einstein e i paradossi del mondo
Jim Al-Khalili è un fisico teorico di grande talento comunicativo. Per lui i paradossi apparentemente insolubili sono un'ottima occasione per spiegare come funziona la scienza. Per questo ne ha scelti nove, tra più e meno noti, e sulla loro traccia ha costruito questo libro, divertente, stimolante, ironico e che ha la capacità di sconcertare con la semplice accumulazione di elementi imprevedibili. Insomma, un libro che non lascia riposare la mente. Si va dal classico paradosso di Achille e la tartaruga (del quale però scopriamo un insospettabile risvolto quantistico) alla più semplice domanda che l'uomo può farsi guardando la volta stellata: perché di notte fa buio? Sembra incredibile, ma dietro a questa domanda apparentemente banale si nasconde una delle più eclatanti scoperte della fisica contemporanea, che era lì, alla portata degli esseri umani fin dalla preistoria, ma che ha trovato una soluzione plausibile solo pochissimo tempo fa. Incontreremo anche l'inquietante diavoletto di Maxwell, il povero gatto di Schrödinger, che è contemporaneamente vivo e morto, lo strano caso degli oggetti che si accorciano viaggiando, quello ancor più strano del tempo che si dilata e si contrae a suo capriccio, per non dire del mistero (paradossale...
Fabio Mauri. Ideologia e memoria
Fabio Mauri (1926-2009), tra i massimi esponenti dell'avanguardia italiana, ha svolto anche una lunga attività editoriale presso Bompiani, tra il 1957 e il 1975, e ha insegnato Estetica della sperimentazione all'Accademia di Belle Arti dell'Aquila dal 1979 al 2001. Ha concepito teatro, performance, installazione, pittura, teoria, scrittura, insegnamento come elementi di un'unica espressività. "La figurazione del mondo mi colpisce sempre per la sua inutile precisione. Non mi sono ancora reso conto del progetto indispensabile per ideare, con i suoi mille sottosquadri, la corteccia di un coccodrillo. Non ne capisco l'utilità. Non ho compreso neanche l'universo. Né il senso di un'umanità attraente, di cui non ho mai condiviso la familiarità con l'esistenza. Ricompongo con pazienza, con le mie mani, l'esperienza del turpe. Ne esploro le possibilità mentali". (Fabio Mauri) Prefazione di Umberto Eco.
EUR 17.10
Il genio della bottiglia. La chimica del quotidiano e i suoi segreti
L'espressione "divulgazione chimica" ha spesso avuto il sapore di un ossimoro, anche se "divulgazione" e "chimica" non sono termini concettualmente opposti. Con Joe Schwarcz le cose sono cambiate radicalmente, al punto che Roald Hoffmann, premio Nobel per la chimica nel 1981, ha scritto che "la magia di Joe Schwarcz sta nel convincerci che la chimica è divertente e utile". Questo libro spazia dalle qualità più curiose dell'acqua ossigenata all'influenza dell'acetone nel corso dei secoli, passando attraverso ritratti non convenzionali di giganti come Lavoisier e Mendeleev (chi ha mai sentito parlare della storia d'amore di quest'ultimo con una sua studentessa?). Schwarcz unisce a una conoscenza profonda della materia la capacità di trasformare un particolare apparentemente trascurabile in un'occasione per andare al di là della chimica ed entrare nella storia (scientifica, biografica, anche economica). Il lettore scoprirà l'utilità di conoscere la chimica per affrontare vari problemi quotidiani riguardanti la salute e i farmaci, i cibi e i pregiudizi che spesso ci accompagnano.
EUR 13.30
Etica, scienza e fede
"È sempre sbagliato, ovunque e per chiunque, credere a qualcosa in base a evidenze insufficienti". Queste parole riassumono il progetto filosofico di William K. Clifford e la sua critica radicale verso ogni credenza religiosa. Inserendosi da protagonista nell'infuocato dibattito tra scienza e religione dell'Inghilterra vittoriana, il giovane filosofo e matematico articolava con grande finezza e ironia il suo pensiero. Il "dovere della ricerca", nemico di ogni principio di autorità, era per Clifford una condizione necessaria, tanto che per lui esisteva "soltanto una cosa più perversa del desiderio di comandare: la volontà di ubbidire". Claudio Bartocci e Giulio Giorello presentano qui, per la prima volta in italiano, i tre saggi più importanti e affilati del filosofo-matematico inglese, tanto attuali quanto sorprendenti nella loro chiarezza.
EUR 11.40
Scienza
La scienza è fallibile, è troppo riduzionista e quindi non può comprendere la complessità del mondo, è divisa al suo interno e quindi inaffidabile, è un puntello del potere e schiava del mercato. Per tacere del fatto che ha causato tragedie immani e che nonostante ciò si arroga unilateralmente il diritto di decidere per tutti, pur mancando della profondità di pensiero tipica della filosofia e della religione, da cui dovrebbe semmai farsi guidare. E poi la scienza è solo un'opinione, come tutte le pratiche umane, per cui è insensato darle un vantaggio sociale e politico, magari sovvenzionandola: anzi, è dannoso. Chi la pensa così dovrebbe davvero leggere questo libro, in cui ognuno di questi argomenti viene analizzato, soppesato e - dati alla mano smontato. Perché se c'è una cosa di cui siamo ragionevolmente sicuri è che la scienza ha consentito il funzionamento della prima macchina socio-culturale ed economica in grado di produrre più benessere, più salute, più libertà, meno violenza, più eguaglianza e più razionalità.
EUR 8.55
Limite
Sfidare i limiti è l'imperativo del nostro tempo. Forzare il possibile, passare il segno, trasgredire in senso etimologico. Destino paradossale, quello delle parole. In nome della trasgressione appena ieri ci si faceva beffe dei divieti imposti per via autoritaria e del perbenismo, si aspirava all'equità sociale. Secoli prima, grandi movimenti di pensiero avevano ingaggiato battaglia con i valori tramandati, e inaugurato così la modernità. Ma l'"andare oltre" di oggi è l'emblema del dominio, perché si annida in un modello di sviluppo planetario che rispetta una sola regola: ignorare ogni confine naturale, geopolitico, etico, antropologico e simbolico, assimilandone l'idea stessa a remora passatista di cui liberarsi per aprire ai mercati. Il peccato di dismisura, sanzionato con severità dagli antichi, si è rovesciato in precetto; il furore prometeico ha sopravanzato lo spirito di sovversione. Serge Latouche non ci sta. Da anni elabora il progetto di un'alternativa praticabile al binomio crescita-illimitatezza. Si chiama decrescita e il suo concetto strategico è limite. Sinonimo di privazione in una prospettiva sviluppista, il limite appare qui come il vero punto di forza che può trattenerci dal baratro. Alla tracotanza autodistruttiva dell'universalismo liberoscambista e alla pervasività delle sue invarianti culturali, Latouche...
Televisione
Scelto da IBS per la Libreria ideale perché come si può parlare di televisione italiana prescindendo dalle analisi puntuali e critiche di Freccero?\r\n\r\nCon l'introduzione del digitale terrestre e delle pay TV, la televisione sta vivendo una trasformazione epocale. Anche il modo di guardare la TV sta cambiando rapidamente. Non è più il tempo dell'utente passivo: il pubblico cerca sempre di più un prodotto su misura, che spesso paga, in un certo senso confezionando da sé il palinsesto che preferisce. Se "il medium è il messaggio", ogni medium produce contenuti propri e risponde in maniera originale alle esigenze della società. Nel caso della televisione vale anche il contrario: la società stessa viene, sempre di più, condizionata a sua volta dal mezzo televisivo. Nella nostra storia siamo così passati da una televisione di classe, specchio di un'élite del paese, a una televisione ritagliata attorno al consenso esclusivo ed escludente della maggioranza, per arrivare oggi a una TV sempre più attenta alla moltitudine, la nuova società plurale nella quale siamo immersi. Di questi mutamenti della TV e delle loro profonde ricadute sulla realtà italiana, Carlo Freccerò parla in modo illuminante e provocatorio, in un libro denso...
Liberi di costruire
La città è stata fin dal Medioevo il luogo della socialità per eccellenza, il contesto nel quale si sviluppano le dinamiche che determinano l'identità individuale, la dignità e i sentimenti dei "cittadini". La civitas europea ha trovato storicamente la sua manifestazione esteriore nell'urbs, la cornice quotidiana fatta di strade e case in cui le persone ambientano le proprie vite, in un confronto interpersonale che è la base stessa della libertà. Per secoli le città hanno visivamente "mostrato" le tensioni, i conflitti e le diverse istanze di chi le aveva abitate, lasciandole scolpite nella tessitura delle strade e nell'architettura delle abitazioni. Nell'ultimo secolo ha invece preso il sopravvento il concetto di pianificazione, l'idea che fosse vantaggioso stabilire a priori in quali direzioni e con quali modalità una città dovesse svilupparsi, in vista di un fine considerato - dall'autorità necessario al benessere della cittadinanza. Ma così facendo si è inevitabilmente sottratto al cittadino il diritto di esprimere la propria visione e di far parte a tutti gli effetti della società in cui vive. "Liberi di costruire" è un libro "impegnato", denso di denuncia e di consapevolezza politica, nel quale l'autore reclama il diritto alla libertà.
Vedi Offerta La matematica della democrazia. Voti, seggi e parlamenti da Platone ai giorni nostri
"Qual è il candidato che il popolo ha scelto?" La domanda è semplice, ma la risposta non lo è per niente. Fin dalla nascita della democrazia, nella Grecia di 2500 anni fa, ci si è accorti che la distribuzione dei voti e dei delegati di un'assemblea è un problema matematico che in molti casi può portare a soluzioni paradossali. Gestire in maniera "assolutamente giusta" il meccanismo di voto è stato per secoli - e lo è ancora - un problema senza soluzione. Da Platone a Plinio, da Llull a Laplace, Condorcet, Jefferson, von Neumann, Arrow: in tutte le epoche e in ogni tipo di democrazia le menti più raffinate si sono dedicate a risolvere il problema di stabilire in maniera corretta "chi ha vinto"; ma la soluzione si è dimostrata elusiva. Che si scelga il proporzionale puro, il maggioritario con correzioni o qualche altro sistema tra i moltissimi ormai inventati, c'è sempre modo di distorcere il risultato o di arrivare a un vero e proprio paradosso inaggirabile, dove non vince nessuno, vincono tutti o è di fatto impossibile distribuire i seggi equamente. Attraverso esempi storici e spiegazioni matematiche - rese con invidiabile chiarezza...
Vita
L'incredibile avventura della vita viene spiegata in queste pagine da un grandissimo biologo, in termini semplici ma con tutte le implicazioni necessarie a comprendere un tema tanto vasto e complesso. Cosa c'è di più importante da capire in fondo? La vita è talmente bella che vale certo la pena sapere come "funziona" e come si è sviluppata, e Edoardo Boncinelli è senza dubbio la persona giusta alla quale chiedere. Sono passati quattro miliardi di anni dalla prima scintilla (un tempo indicibilmente lungo!), ma solo da poche decine di migliaia d'anni la specie umana ha iniziato a interrogarsi sul fenomeno della vita. E solo da poche decine di anni (un tempo indicibilmente breve!) abbiamo potuto dare delle risposte sensate. Ed è infine da pochi, pochissimi anni (un vero batter di ciglia) che l'uomo è in grado di intervenire coscientemente nel meccanismo stesso della vita. Viviamo in un'epoca unica e straordinariamente interessante: per la prima volta la vita ragiona e interviene su se stessa. Qualcosa di stupefacente, emozionante e bellissimo.
EUR 8.55
La grande transizione. Dal declino alla società della decrescita
Ormai entrata nel nostro lessico quotidiano, la parola "decrescita" si carica di significati opposti, qualificando - a seconda delle valutazioni - sia il problema sia la sua soluzione. Il coro degli economisti ufficiali assimila la "decrescita reale" che oggi flagella i paesi sviluppati a un fenomeno congiunturale, destinato prima o poi a risolversi nella ripresa. Altri invece giudicano quella che attraversiamo una vera e propria crisi di sistema, al tempo stesso economica, ecologica, sociale e culturale. Sono gli obiettori di crescita, per i quali la fase espansiva si è irrevocabilmente conclusa e il declino delle società capitalistiche avanzate è un fatto paradossalmente benaugurante. Mauro Bonaiuti, tra i primi in Italia a muoversi in questa prospettiva avviata da Serge Latouche, riflette sui presupposti della "grande transizione" che ci aspetta: dalla durezza senza sbocco dello sviluppo a tutti i costi, causa di malessere sociale, predazione di risorse e danni ambientali, alla resilienza o "decrescita serena", sinonimo di ritessitura delle relazioni umane in uno spazio di prossimità e in una dimensione di reciprocità. L'arroganza dei mercati non esaurisce l'orizzonte. Esiste anche un progetto di società di decrescita, e secondo Bonaiuti è l'unico a poterci salvare dal...
Non è un mondo per vecchi. Perché i ragazzi rivoluzionano il sapere
Le tecnologie digitali sconvolgono il quadro antropologico finora noto. Virtualità, connettività universale e libero accesso alle fonti di informazione stanno riplasmando le facoltà cognitive dei ragazzi e dislocando altrimenti il sapere. Non è più là fuori, remoto, scosceso, paludato e spesso respingente; adesso sta tutto in tasca, a portata di mano, senza mediazione. Mentre i grandi mediatori - il sistema scolastico, ma anche gli istituti della politici e della società-spettacolo - si ostinano a brillare come stelle morte da tempo, ignare della propria fine. Il mondo non sarà più un posto per vecchi. L'ultraottantenne Michel Serres, epistemologo tra i più originali, registra sorridente quell'ineluttabile obsolescenza. Non trema, lui, di fronte al crollo di gerarchie e privilegi secolari, anzi rimane incantato dai suoi effetti più tellurici e si schiera incondizionatamente dalla parte dei ragazzi, capaci di un'intelligenza inventiva che è forza di svincolamento, nel corpo e nella mente.
EUR 7.60