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Testi per tutte le teste. Metodo didattico per apprendere l'uso della lingua italiana
C'è chi con il tempo e la buona volontà, per tentativi ed errori, riesce ad impostare un metodo d'insegnamento, ma spesso si tende a proporre contenuti o modalità di apprendimento legati al vecchio concetto di "programma" da svolgere. Quanti partono dal metodo di apprendimento e non organizzano il lavoro a partire dall'alunno in carne ed ossa e non quello descritto dai testi teorici? Il metodo qui presentato è collaudato sul campo con risultati ottimi. Sono rari i casi di bambini che non nascono con competenze innate, eppure con un percorso personalizzato possono raggiungere livelli insperati. Il corso di formazione di lingua italiana proposto si svolge attraverso numerosi spunti operativi piuttosto che con le consuete ricette precostituite. Va considerato come un sostegno ai docenti, vuole essere un metodo d'insegnamento/apprendimento che faccia cambiare il punto di vista dell'insegnante suggerendogli di mettere al centro gli alunni con le proprie peculiarità, capacità e attitudini.
EUR 17.58
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Ascolta il mio suono. Giochi sonori per la prima infanzia
Sin dal grembo materno i bambini imparano ad ascoltare le voci esterne. Dopo la nascita, poi, sanno riconoscere le voci consuete e produrre suoni (gorgoglii, lallazioni) che diventano spesso un modo per esprimere il proprio sé e richiamare l'attenzione dell'adulto sul loro bisogno. Il suono diventa una vera e propria forma di comunicazione. E l'ascolto un'esplorazione dell'ambiente. Eppure, questa esplorazione non è affatto agevolata. Gli ambienti di vita sono spesso caratterizzati da caos e confusione: telefonini, tv, clacson, urla degli adulti. È importante, quindi, costruire contesti nei quali i bambini possano esplorare i suoni educativi e stimolanti. Ecco allora il percorso proposto in queste pagine, che non richiede materiali particolari se non qualche strumento musicale e oggetti costruiti. Ascolta il mio suono suggerisce le esperienze che si possono fare con i bambini dei nidi, degli spazi gioco e dei centri prima infanzia. In queste tipologie di servizi è importante strutturare un tempo e uno spazio perché, sollecitando nei bambini la scoperta del proprio udito, si liberi la loro creatività. Creare contesti stimolanti di ascolto ma anche di sperimentazione di suoni, mettendo al centro il bambino e la sua competenza di scelta, significa, per...
Eutopia. La civiltà dell'amore
"Questi anni sono trascorsi in una continua ricerca del significato del mio stesso impegno e come un cercatore d'oro dell'Ottocento ho setacciato i materiali più diversi. Ho cercato sempre di condividere l'entusiasmo e lo stupore di chi avverte, pur per brevi momenti, di essere entrato in contatto con un potere più grande. L'esperienza del dono, nella sua continua tensione tra dovere e libertà, ha in sé qualcosa di estatico."
EUR 6.00
Scarpe blu. Come educare i bambini a muoversi in città in sicurezza e autonomia
Ecco un vero e proprio manuale per promuovere il movimento nella scuola e nella città. Non nasce dal nulla ma dal lavoro pluriennale di ricerche e, soprattutto, di esperienze sui temi della qualità della vita urbana, della salute, del rapporto tra bambini e città in una cornice europea. Il ben-essere del bambino, negli spazi della scuola e nella città è al centro delle azioni proposte. Il bello che tutti i soggetti sono coinvolti non come utenti ma come attori. Nessuno spettatore, tutti protagonisti. Si va dalla vivibilità urbana all'accessibilità, dalla funzione e uso degli spazi pubblici al rapporto tra bambini e città. Il senso è promuovere la riappropriazione degli spazi pubblici insieme al diritto di abitare il corpo. Troverete qui raccolti una serie di strumenti operativi che si possono utilizzare sia a scuola che in altri contesti: dalla narrazione di una favola, che si trasforma in una storia vera, alle schede didattiche per esplorare il territorio e imparare a muoversi in autonomia, a giochi che si possono sperimentare nel cortile di casa, a scuola e per strada. A chi è rivolto questo volume? Agli insegnanti ed educatori come contributo concreto per l´educazione alla...
Affidi sostenibili. Nuovi percorsi e modelli di accoglienza familiare
In fondo ogni famiglia con figli è una famiglia affidataria, perché nemmeno i "nostri figli" sono "nostri", ma ci sono semplicemente "affidati". E anche se ci sforziamo di essere dei bravi genitori e abbiamo avuto dalla vita tutte le condizioni per esserlo, non basteremo soltanto noi a crescere i figli che la vita ci ha affidato. Un figlio chiama più adulti e ad adulti diversi chiede, dal momento stesso della sua nascita, più amore, più affetti, differenti codici affettivi. Esiste, dunque, una "genitorialità diffusa", che vive nella presenza di sguardi condivisi sulla crescita dei bambini e delle bambine, nella solidarietà spicciola e quotidiana tra le famiglie, nel reciproco aiuto e nel confronto educativo tra adulti. Una genitorialità sociale, dunque, che chiama gli adulti a portare "oltre la soglia di casa" le proprie competenze affettive e relazionali. Un affido, tanti affidi. In questo volume sono raccolte, oltre alle principali trasformazioni degli ultimi anni, anche la pluralità dei percorsi e delle esperienze di affido in atto. Pagine essenziali per dar conto delle riflessioni e dei pensieri ma anche delle storie, delle buone prassi, dei modelli d'intervento che stanno emergendo.
EUR 6.00
La coscienza e il potere. Conversazione con Nicola Magrone, Guglielmo Minervini e Clara Zagaria
"Perché un'idea possa camminare deve entrare nella struttura. Però a un certo momento deve anche trascendere la struttura e uscirne, altrimenti si assolutizza la struttura. Questa è portata per natura stessa ad autoconservarsi; le lotte più feroci le fanno tante persone di potere non per raggiungere il potere ma per conservarlo. La conservazione del potere provoca più sangue di quanto non comporti la conquista del potere. Bisogna costantemente avere questa capacità critica per sapersi estraniare dalla struttura, per saperne uscire."
EUR 7.60
Crescere che avventura. Un percorso con la storia a partire da un grande archivio dell'infanzia
Cosa significa un archivio (sì, un archivio!!!) per un adolescente o per un preadolescente? Cosa si può fare per rendere gli studenti capaci (e curiosi) di lavorare direttamente sulle fonti? Il concetto centrale dell'intervento educativo proposto in queste pagine sta nella convinzione che si possano trasformare le carte impolverate di un archivio in uno scrigno inesauribile di scoperte. In un'avventura. Avventura come soggettività che si rivela nella dinamica "narrativa", che dà senso alle storie e ai racconti delle persone non solo degli avvenimenti. E l'avventura è anche coinvolgimento, esperienza, partecipazione, insomma, educazione attiva, in cui il gioco svolge un ruolo centrale. Si parte da un'esperienza concreta, il progetto "Crescere che avventura", promosso dall'Istituto degli Innocenti di Firenze, ma per suggerirne la replicabilità: avanti, allora, a chiunque voglia provare a lavorare, nella scuola o in un contesto educativo, a partire dalle fonti, siano esse un archivio (e ci sono tanti archivi da scoprire, da aprire, nel nostro paese) o un insieme di racconti orali, un patrimonio bibliotecario coerente o un insieme di documenti. Dalla "metodologia" al "laboratorio" (attività e percorsi) troverete, come in un kit completo, tutte le indicazioni utili a costruire un vostro...
Elogio del tempo perso. Giochi e proposte per restituire ai bambini il tempo per scoprire, crescere. E ri-creare
"...Ma io non ho tempo, devo andare al doposcuola, a calcio e a nuoto... come faccio? Poi gioco alla Wii prima di addormentarmi". Ecco il problema. Non da poco. Serio. Anche i bambini, come i loro genitori e insegnanti, si sentono ormai schiavi di un tempo sottratto, negato perché scandito, inscatolato, non da vivere ma da consumare. Un tempo chiuso che nega il tempo libero, creativo, all'aria aperta... come un tempo. Ecco allora questo volume, prezioso come una perla ma pratico come un manuale. Una sola strategia, poche parole d'ordine e poi tanti giochi. Bisogna imparare a perdere il tempo per riprenderselo. "Prima parola d'ordine è Fermarsi. Fermarsi consente di ascoltare. Cancellare la parola Fretta. La fretta non permette di sentire e osservare. Seconda parola d'ordine è Scegliere. Scegliere consente di cambiare. Cancellare la parola Abitudine. L'abitudine non permette di agire e impegnarsi. Terza parola d'ordine è Fare. Fare consente di stare bene. Cancellare la parola Indifferenza. L'indifferenza non permette di condividere e partecipare. Scegliere di Fermarsi per Fare è la strada da percorrere per riappropriarsi del tempo". Un percorso, rivolto a genitori, educatori, insegnanti, animatori, che invita al "fare insieme ai bambini":...
Felicemente stressati. Vincere lo stress imparando a riderne
Date il benvenuto al vostro stress! Se ci pensate bene, il problema non è lo stress in sé; infatti, non è forse molto più importante capire se la nostra vita sia nelle nostre mani o no? Non è meglio verificare se siamo protagonisti della nostra storia o suoi spettatori? Fermatevi un attimo, anzi più di un attimo se ne avete bisogno: "Chi è il regista della mia vita in questo momento?". Solo ora, dopo averci ben riflettuto, potrete persino dare il vostro benvenuto allo stress. Infatti, se riuscirete a cogliere l'occasione per ascoltare cosa vi vuole comunicare, cosa il vostro corpo vi sta dicendo, quale messaggio vi sta inviando la vostra essenza più profonda, allora l'accoglienza positiva che sarete in grado di riservare allo stress avrà senso per voi, per la vostra vita. Avete tra le mani un utile strumento: vi invita a guardare in faccia alla realtà, ma con un occhio tollerante verso voi stessi e allo stesso tempo con una serie di stimoli che sollecitano all'azione. Pagine dense di idee, citazioni, consigli e indicazioni. Insomma, una guida ricca come uno scrigno. Allora, benvenuto stress. Riscoprirsi felicemente stressati per rendere unica la...
Avere a cuore il mondo. Prendersi cura di sé, degli altri, del bene comune
C'è urgente bisogno di migliorare la capacità di ascolto verso di sé, verso gli altri, verso la Terra che ci sostiene. Ascolto di sé è anche dialogo interno: cosa sento? (sensazioni del corpo), cosa provo? (emozioni), cosa penso? (immagini, ricordi, sogni). Ascolto degli altri è anche riconoscere il valore intrinseco di ogni persona, e criticare, quando necessario, il singolo comportamento errato o difforme dai propri parametri, senza sminuire l'identità dell'altro. Relazioni ecologiche con gli altri significa anche imparare a negoziare, a trovare un punto d'incontro, a gestire in maniera costruttiva le conflittualità. Ascolto della Terra è sentire con il cuore il suo battito antico, legato alle nostre azioni e alla noncuranza. La Terra ci chiede da tempo una nuova umanità, per costruire e ricostruire. Nella bottega delle relazioni ecologiche si lavora ogni giorno, senza stancarsi né scoraggiarsi, e si fabbricano mattoncini di tenerezza che aiutano le persone e il mondo a stare meglio. Questo libro è per coloro che lavorano nell'ambito della psicologia ma anche del volontariato e, in generale, della relazione di cura, per cogliere che il senso più ampio della loro azione è concorrere alla costruzione di un diverso destino.
EUR...
La natura e i suoi colori. Percorso di educazione all'immagine
Questo libro è un viaggio nei colori, utile per avvicinare i bambini in età scolare alla scoperta dell'armonia cromatica e al loro uso armonico. L'educazione all'immagine parte dall'educare lo sguardo alla scoperta di ciò che la natura ci offre. I colori, tanti, diversi, vari, ognuno con un suo impatto anche emotivo, fanno parte del mondo dei bambini fin dalla più tenera età. Imparare a riconoscerli e a usarli nelle loro sfumature e caratteristiche, educando lo sguardo a riconoscerli, è ciò che propone questo testo.
EUR 6.20
CambiaMenti. Piccola guida pratica per una vita sostenibile
I nostri comportamenti quotidiani influenzano continuamente l'ambiente che ci circonda. L'auto che ci porta a scuola o al lavoro, il computer con cui navighiamo in rete, la cucina con cui prepariamo da mangiare consumano risorse naturali scarse e preziosissime. Questi consumi sono inoltre spesso associati all'emissione di sostanze inquinanti e alla produzione di rifiuti non sempre facili da smaltire. Ma non basta. La maggior parte dei prodotti con cui entriamo in contatto tutti i giorni arrivano sulle nostre tavole da migliaia di chilometri di distanza, con un notevole impatto ambientale. Non conosciamo chi li ha realizzati e soprattutto in quali condizioni di lavoro e a quale costo. Non sappiamo quanta parte del prezzo che abbiamo pagato è arrivata nelle mani del contadino che ha coltivato il caffè che finisce nella nostra tazzina a colazione, non sappiamo se i suoi figli vanno a scuola né se esiste una scuola nel suo paese. Non sappiamo nulla non solo dei prodotti che consumiamo ma anche dei soldi con i quali li acquistiamo. Imparare a cambiare il nostro stile di vita è fondamentale per difendere l'ambiente, rispettare e valorizzare il lavoro di chi si trova all'estremo opposto...
San Pio, per tutti ancora Enziteto. Storia di un quartiere barese e dei suoi sistemi criminali
San Pio. Per tutti, ancora, Enziteto. Un pugno di casermoni popolari stretto tra la strada statale 16bis, le piste dell'aeroporto Karol Wojtila e gli ulivi in corsa a perdita d'occhio. Enziteto, un pezzo di Bari piazzato a 15 km dal centro. Un quartiere drizzato lì nel nulla, a cavallo tra gli anni '80 e '90, per raccogliere gli ultimi tra i baresi. Negli anni è diventato la roccaforte di clan agguerriti: la piazza di spaccio più produttiva della provincia; il vetrino su cui, meglio che in ogni altro luogo, decifrare soggetti e mutazioni della criminalità organizzata barese. Enziteto, una trincea sorvegliata a vista da "piccole vedette baresi", ragazzini di nemmeno quattordici anni. Hanno già scelto di voler fare i gangster da grandi, piuttosto che i goleador alla Cassano. Enziteto, un mondo impenetrabile guardato dal di fuori; un universo scoperchiato in tutta la sua violenza ed il suo squallore quando si varca l'immaginario ponte levatoio al suo ingresso, magari assieme ad uno sciame di facce tossiche in cerca di una dose su una qualsiasi delle corse del 19. Enziteto, una miriade di storie comuni di degrado, paura, disagio. Ma anche - e per fortuna,...
Né con le buone né con le cattive. Bambini e disciplina
Le cronache, purtroppo diffuse, di comportamenti distruttivi e violenti nei giovani si traduce regolarmente nella richiesta di un inasprimento delle regole e delle sanzioni. Eppure non è difficile dimostrare che l'imposizione della disciplina, col vecchio criterio fondato sulla punizione, spesso è causa piuttosto che rimedio di questi comportamenti indesiderati. Non è affatto casuale, infatti, che tutte le strategie solitamente impiegate per fronteggiare questi problemi si accaniscano sui ragazzi, ignorando che la radice del problema è nei modelli educativi interpretati dagli adulti. E i modelli di riferimento più diffusi tra gli adulti o si ispirano all'imposizione autoritaria oppure all'indifferenza lassista. Anche in questo nuovo libro- fondamentale come un classico ma agile come un manuale- l'autore di Genitori efficaci non si limita a mettere meticolosamente a nudo le contraddizioni delle più radicate convinzioni educative ma descrive, con slancio, una diversa concezione: bisogna aiutare gli adulti che sono in contatto con i bambini ad apprendere un nuovo modo, più condiviso e meno dispotico, di gestire le famiglie, le scuole, le associazioni giovanili. Apprendere, rispetto alla disciplina punitiva, efficaci alternative slegate dal potere significa far crescere il senso di auto-disciplina e di auto-controllo dei bambini, la capacità...
Ho perso i chiodi. Parole pregate
"Mi vergogno per quello che ho scritto, eppure quello che ho scritto è vero, è mio. Ho fatto tanto per tornare a scrivere cose profonde, positive, serene, entusiaste. Invece, sono ancora un vecchio Zaccheo, un pubblicano seduto sui banchi invece che accucciato dietro la colonna del tempio; un Giuda che tradisce quel tanto che basta per baciare senza impiccarsi; un pastore che ha attraversato il mondo in mezzo alle sue pecore. Io non so ancora come sono fatto oppure se sono fatto così male da credere angelico, rustico, paradisiaco, quello che gli altri credono a fatica cristiano o forse addirittura peccaminoso. Per me Dio è fame, è corpo, arriva prima della Parola." Giovanni, nel suo cantico iniziale, dice: "In principio era il Verbo" e non intendeva la parola ma la persona, il Cristo. Eppure dopo secoli, per noi il Verbo è parole, cerimonie, liturgie! Siamo fermi ai principi, ai precetti! Noi dovremmo essere quello che mangiamo, non quello che diciamo! Dio lo mangiamo! Il fratello se lo amiamo, lo mangiamo. Non voglio più essere predicatore, catechista, insegnante, prete. Cerco di essere un poeta. Le mie poesie non sono rivolte alla mente, sono rivolte...
Leader della risata. Essere professionisti del ridere
Le teorie che spiegano perché si ride sono numerose e le discipline interessate in generale all'umorismo vanno dalla sociologia alla filosofia, dalla psicoanalisi alla psicologia e alla neurologia. Negli ultimi trent'anni è nata anche una nuova disciplina, la gelotologia (dal greco ghelos=riso), che studia e applica il riso come terapia per stimolare e attivare i complessi meccanismi coinvolti nel processo di guarigione. Su tali presupposti si è basato lo "Yoga della Risata", che da vent'anni Madan Kataria e la moglie Madhuri stanno seminando nel mondo. Si tratta di una pratica semplice che, oltre a risultare al primo impatto curiosa, si è rivelata col tempo anche efficace per il benessere delle persone e la prevenzione della salute. Grazie a un paziente nutrimento della propria spiritualità, impegnati a scoprire e attivare il dono unico per cui si è presenti nel mondo, a partire dalla nostra risata interiore si può coltivare la bellezza della nostra essenza e contribuire alla bellezza delle persone che incontriamo e alla bellezza dell'Universo con cui siamo connessi. Questo libro testimonia l'enorme lavoro già realizzato con l'intento di promuovere un arricchimento reciproco tra i diversi praticanti e insegnanti. È bastato un cenno...
Veduta di pianure con dame
Racconti liberamente ispirati alle vite di dieci donne partigiane che dal 1800 hanno contribuito alla storia del nostro Paese in qualità di attiviste (come Giuseppina Cattani, Maria Goia, Maria Luisa Minguzzi), staffette (come Ida Camanzi, Maria Margotti, Benilde Verlicchi), artiste che non declinarono al loro ruolo di fare la resistenza (come Cordula Poletti e Sonia Micela) o, ancora, maestre (come Maria Maltoni e Giovanna Righini Ricci). Vicende geograficamente collocate in Romagna.
EUR 14.25
Amare il mondo. Creare la pace. Papa Francesco e Tonino Bello
De finibus terrae: dal Sud America argentino e dal Salento profondo. Jorge Bergoglio e Tonino Bello sono uomini di periferia, attenti alle periferie. Maestri perché testimoni locali e planetari. Il vescovo di Roma si fa chiamare Francesco per incarnare il volto di una Chiesa povera e dei poveri, amante della pace e del creato; il vescovo di Molfetta, nel 1962, entrava nell'ordine francescano secolare incontrando in Francesco d'Assisi i temi vitali della povertà, della minorità, dell'itineranza. Le meditazioni dell'uno rimandano a quelle dell'altro e viceversa. Vibrano sulla stessa lunghezza d'onda. Li unisce la costante meditazione o la ruminazione della Parola di Dio, l'attenzione ai problemi delle persone, la cura dei poveri, la propensione a privilegiare le esistenze (volti) rispetto alle essenze (dottrine), la fresca veracità della loro testimonianza, l'esigenza di annunciare il messaggio di pace in modo coinvolgente. Evidente è il comune linguaggio esistenziale o "parabolico". L'itinerario nonviolento di Tonino Bello, proposto come una serie di tappe lungo il sentiero di Isaia, s'intreccia visibilmente con quello di Jorge Bergoglio. Vivono la pace come realismo profetico, dono e impegno, inquietudine creativa. Come cristiana "via, verità e vita" o laico "potere dei segni", moto delle...
Il mio Afghanistan
La promozione della salute. Un approccio globale per il benessere della persona e della società
Sono trascorsi diciassette anni da quando la Carta di Ottawa ha richiamato l'attenzione delle organizzazioni internazionali e delle persone di tutto il mondo affinché fosse riconosciuto e sostenuto il valore della promozione della salute come fondamentale investimento sociale... Negli ultimi anni i vantaggi dello sviluppo sociale, economico e individuale hanno suscitato l'interesse di molti verso una realtà caratterizzata da una migliore qualità di vita e da ciò che ne consegue. Gli autori hanno affrontato questi temi avvalendosi di una prospettiva più ampia di quella offerta dai tradizionali approcci alla salute e illustrando al lettore un paradigma - il Modello Biopsicosociale - che propone una visione sistemica che vede la salute correlata a una moltitudine di determinanti. Ciascuno di questi determinanti emerge dalle dimensioni biologica, psicologica e sociale di tale modello. I vantaggi di tale approccio sono ragguardevoli. L'opera è sostenuta da una buona ricerca e rivela la grave entità dei problemi gettando luce su ognuno dei diversi contesti trattati. È una lettura essenziale per tutti coloro che riconoscono il bisogno del cambiamento oltre che per aspiranti formatori nel campo della promozione della salute. Pur essendo un'opera indubbiamente impegnativa, il lettore sarà stimolato ed...