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Metafore del sé
Gli scritti raccolti nel libro propongono tre spunti interpretativi per la comprensione e l'impiego clinico, nella psicoterapia contemporanea, del concetto di Sé proposto da C.G. Jung. I primi due testi attingono da tradizioni religiose distanti - la concezione cristiana del "Dio trinitario" e il "Non-Sé del Buddismo" - per offrire immagini suggestive e attuali della totalità psichica. Il terzo rimanda alla fenomenologia e all'immaginario onirico per sondare l'ipotesi del "Sé come dimora" interiore. L'intento comune è indagare lo scenario ormai molto frequente delle esperienze di dissociazione e frammentazione psichica, prodotto di appartenenze e identificazioni insieme coinvolgenti e complesse, che segnalano una costituzione progressivamente meno coesa e sempre più plurale del Sé. In vista peraltro della tensione a rintracciare nuovamente, attraverso percorsi e modi di conoscenza individuale, il senso di originalità e la dimensione unitaria che connotano l'esperienza soggettiva umana. Un ruolo chiave, sotto questo profilo, assumono la dimensione temporale - intreccio fra memorie e progettualità tesa al futuro - e quella spaziale, intesa come rispecchiarsi e simbolizzarsi del Sè nel luogo delle origini e nell'habitat quotidianamente vissuto. La cifra "plurale" del discorso sul Sé, infine, assume più apertamente rilievo nella relazione analitica, dove...
Madre del respiro
"Mitografa e saggista, Gabriella Cinti cerca di calarsi nello sguardo degli antichi, scavando nelle parole, mettendo a confronto echi e assonanze, sforzandosi di rivivere, nella profondità della coscienza, ciò che filosofi come Nietzsche e Heidegger o studiosi come Kerényi e Walter Friedrich Otto hanno portato alla luce nei loro scavi archeologici per entro un immaginario quasi del tutto sprofondato nelle lontananze più remote. Il titolo del primo Inno (perché alla tradizione innodica si riallaccia), Madre del respiro, che dà il titolo anche all'intera raccolta, riproduce per campate anaforiche quella forma di invocazione che veniva elevata collettivamente nel tempio in modo da restare perennemente nella memoria collettiva. 'Madre del respiro ... Madre del sorriso ... Madre delle stelle ... Madre degli occhi... Madre del senso ... madre dell'azzurro ... Madre della scintilla prima ... madre dell'essenza'. Sono parole che l'io poetante può pronunciare a buon diritto nella consapevolezza della propria irrevocabile modernità. Si tratta di una voce che, riallacciandosi, io credo, alla tradizione ermetica, scandisce nelle sillabe allitteranti e/o dissonanti, unicamente - diceva Montale - 'ciò che non siamo, ciò che non vogliamo', portando la melodia del verso a una tensione tale da deformarla...
Silenzio a Praga
Agosto 1968: le truppe sovietiche invadono Praga. L'autrice, a Cracovia per ragioni di studio, racconta le reazioni della gente, analizzando gli effetti della propaganda comunista. L'esperienza da lei vissuta fu l'occasione per interrogarsi su questioni che sconfinavano dalla contingenza storica. Nacque così un dialogo filosofico sui grandi problemi dell'esistenza. Come può l'essere umano continuare a sperare quando sembra che i fatti cancellino ogni speranza? Che risposta dare alla violenza: combattere, uccidere, morire, o vivere? Ma in quel caso cosa significa "vivere"? Che senso dare al dolore e al male che possono abbattersi su di noi come fulmini? Ricorre in questi interrogativi l'assillante quesito di cosa sia la libertà e dei crimini che si possono commettere nel suo nome. Attraverso il dialogo tra i personaggi del dramma e un dibattito tra analisti junghiani, Elena Caramazza approfondisce le tematiche esistenziali che emergono dalla riflessione di tutti: i personaggi della finzione scenica cosi come le persone reali. Il testo, attraverso un serrato confronto che non esclude divergenze, scandisce le tappe d 'un processo di individuazione che porta alla pienezza del Sé e alla scelta della non-violenza.
EUR 14.25
Lo scialle rosso. Poemetti e racconti in versi
"Dove ci portano i passi del poeta viandante Luigi Fontanella mentre perlustra i territori della sua intermittente, appassionata e tenace memoria, mentre ci offre e sottrae figure, simboli, oggetti della sua parabola umana, a partire da quello scialle rosso che intitola questa nuova raccolta? Pochi autori sanno altrettanto bene che la poesia è movimento incessante poiché tale è la vita, che le cose sono se stesse e altro da sé, che il mondo muta secondo l'angolo ottico da cui lo osserviamo. Tutto brilla nella fuga del senso: uno scialle, rapito dal vento, vola via, si perde chissà dove: la stoffa del reale non è più consistente di una danza di fantasmi (...). Eppure 'non è tardi' per continuare a credere nella poesia, nella forza della parola di testimoniare la vita come contrappunto, battito cardiaco, respiro, ritmo alterno di povertà e bellezza. Se lo scialle è fuggito, strappato dalle mani del tempo, il rosso della sua scia resiste nello sguardo di chi crede ancora nella grazia, nella luce di ciò che non ha peso, nella forma senza forma dell'anima, nell'invito del vento a volare 'fino ad un altro Sole'." (dalla prefazione di Paolo Lagazzi)
Vedi Offerta Logiche del risentimento
Con questo fascicolo di «atque» intendiamo riflettere su quella più o meno segreta perturbazione emotiva, molto umana, che è il risentimento. Se lo assimiliamo a un'onda, tanto consideriamo pericoloso provare a cavalcare una qualsivoglia onda del risentimento che ci abbia pure involontariamente attraversato, quanto consideriamo necessario provare a comprendere cosa sia, come si sia generata, come possa propagarsi dentro e fuori di noi, come possiamo governarla, e come magari possa dissolversi. L'intento è quello di perimetrare questa complessa affezione: seguendo le declinazioni delle sue espressioni, ricostruendone gli itinerari e conoscendone le diverse geometrie sarà possibile evidenziarne le varie logiche. E nello svolgere questo compito, seguiremo - come al solito - le differenti prospettive che sono venute a darsi su questo tema nei vari ambiti di ricerca in epoca moderna e non solo. Si pensi soprattutto a studi e ricerche sul risentimento che vanno dalla filosofia all'antropologia politica, dalla filologia alla psicologia (ma anche alla psicologia morale), dalla letteratura alla fenomenologia, dalla sociologia alla psicoanalisi. E quindi alle riletture di vari pensatori che vanno da Nietzsche (nel suo duro confronto con Eugen Dühring) a Hegel, da Montaigne a Girard, da Dostoevskij (che passa attraverso...
I miglioratori del mondo. Utopia e democrazia tra letteratura, fumetto, filosofia
Il percorso di letture e interpretazioni di questo libro demistifica la figura dell'utopista, mostrando come dietro la sua maschera di disinteressato "miglioratore del mondo" si nascondano interessate passioni di parte. Il libro lega la cupa vera natura dell'utopia alle vicende storiche e alle ideologie politiche del Novecento: viene in questo senso indagata la questione se un pensiero e un progetto che si presentano come il frutto amorevole di un padre affettuoso, non possano rivelarsi piuttosto quali distorti intenti di un viscido zio, ambigua figura paterna incarnata tanto dal Grande Inquisitore di Dostoevskij, quanto da personaggi dei comics. Quale rottura con il discorso di potere e autorità portato avanti da figure maschili, sono figure femminili a servire da decostruzione dell'utopia e da costruzione filosofica e politica della democrazia. Costruzione condotta soprattutto alla luce delle coordinate filosofiche che Derrida ha disseminato nei suoi scritti.
EUR 13.30
La filosofia che serve. Realismo. Ecologia. Azione
"Abbiamo urgente necessità di una filosofia che serve, in grado di guidare l'Uomo e sostituire la filosofia che non solo non serve, ma forse fa pure danno. La scienza su questo punto non ha più dubbi; la crisi ambientale è identificata in modo certo e drammatico, oggetto di milioni di articoli scientifici, rapporti di organizzazioni internazionali e accorati nonché frustrati appelli di ampi settori della comunità scientifica che invocano quello "squillo che spaventa" di Benjamin, tale da indurci a ricercare un nuovo "paradigma realista dell'azione" per la prevenzione dal collasso della società. Sono convinto che queste pagine non siano una passeggiata semplice per chi è al di fuori di questi paesaggi. Ma sono così compatte, così piene nella loro constatazione della corruzione del presente, che rappresentano un principio fondatore per ulteriori e spero insistenti approfondimenti "filosofici" da iniettare quanto prima possibile nella società e nella politica. Non è più tempo di massimizzare i profitti, bensì è ora di minimizzare i danni - una semplice, lampante filosofia che serve." (Dalla prefazione di Luca Mercalli)
EUR 15.20
L' antropologia di Leonardo
Questo saggio sull'antropologia di Leonardo da Vinci ce lo presenta uomo per il quale i dubbi e gli interrogativi si rivelano più fertili e stimolanti delle certezze: "che cosa è omo, che cosa è vita, che cosa è voce", e ancora Leonardo annota: "Questa opera si debe principiare alla concezione dell'uomo; Attitudine; Effetti; Sensi". Così egli accoglie l'uomo nella vastità della sua anima, strumento conoscitivo di se stesso e interprete "infra essa natura e l'arte". Nel guardare, sentire, ricordare Leonardo trascrive e costruisce l'atto della rappresentazione nel quale il suo sguardo si fa partecipante e si apre alla narrazione dell'uomo e dei suoi contenuti, cioè "l'omo e il suo concetto della mente sua". Alla permanenza e all'assoluto si sostituiscono i concetti di temporaneità e di frammentario: "Guarda il lume e considera la sua bellezza". Un puro sensibilismo che privilegia l'ambiguità e l'emotività della visione che si concretizza infine nella tecnica dello sfumato: "quando il sol s'innanza e caccia le nebbie e si comincia a rischiarare e colli... e fumano inverso le nebbie fuggenti". E da questo coinvolgimento dei sensi che nasce "Leonardo come opera". L'autore intravede, nella modalità e nell'eterogeneità dei contenuti del...
Lettura e emozioni. Un dialogo con Proust
Ci sono letture che cambiano la vita interiore, dando voce a ricordi ed emozioni, sino a quel momento indecifrabili. La scrittura di questo libro è il risultato di scoperte e rivelazioni scaturite dalla lettura dell'opera di Proust, che ci mette di fronte ad interrogativi cui è molto difficile rispondere, a contraddizioni e ambivalenze che a volte ci immobilizzano, ci richiama sempre il rovescio di ogni cosa e minaccia le nostre illusorie certezze ma ci fa intrawedere un altro mondo possibile. E il mondo dell'interiorità, della memoria involontaria, delle intermittenze del cuore e del sogno. Il paese ignoto è il mondo interno e orientarci in quel mondo non è facile; il bagaglio che ci portiamo dietro, in cui stanno la memoria volontaria, l'intelligenza, la razionalità non ci servirà a nulla, anzi sarà un ostacolo da superare. Le risonanze della lettura si intrecciano con storie di vita, leggendo la Recherche più volte mi è capitato di collegarmi, in modo del tutto involontario, ad esperienze umane che ho seguito ed accompagnato in un percorso psicoterapeutico. Riscrivere la propria storia, ritrovare il significato originale dei propri vissuti ma anche dei sogni e dei desideri, disvelano una creatività...
L' ombra (2016). Vol. 8: Epistemologia dopo il «Libro Rosso».
La nuova serie della rivista "l'Ombra" riprende il progetto della prima serie, pubblicata tra il 1996 e il 2000, di sviluppare e ampliare le tematiche dell'immaginario e del simbolico in ambito filosofico e letterario, al fine di contestualizzare le dinamiche junghiane nella cultura contemporanea. Grazie all'ingresso in redazione dell'A.R.P.A. (Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica), si garantisce alla rivista una connotazione prettamente junghiana aderente alla clinica, senza la quale si rischierebbe di evaporare in pura teoria.
EUR 15.20
Cronache dal fondale. Fare anima e psichiatria in un servizio pubblico
"Fare anima " è un'espressione del poeta romantico J. Keats e poi ripresa da J. Hillmann. Significa vivere in rapporto con la propria interiorità, conoscerne il paesaggio. Fare anima nel lavoro psichiatrico, significa mettersi a confronto con l'interiorità altrui, con l'altrui paesaggio. Uno psichiatra più di qualsiasi altro medico ha da essere ben consapevole di sé lavorando con un unico strumento: se stesso. E ciò a dispetto di molta tecnica ora a disposizione. Manuali diagnostici, linee guida, rating scales, mettono a distanza l'interlocutore, per vederlo meglio, certo, per oggettivarlo si dice. Il rischio però è proprio quello di ridurre l'altro ad oggetto. La medicina si è disumanizzata, almeno così viene avvertita dalla gente. Molta tecnica ha raffreddato i cuori e le menti. La psichiatria ha conosciuto momenti di grande entusiasmo e di impegno sociale. Molto di questo entusiasmo è rifluito in altri campi di interesse, (le neuroscienze ad esempio), e le idealità di un tempo sembrano essersi inaridite. Abbiamo imparato a dare moltissime risposte ma ci siamo dimenticati delle domande che spesso nella loro semplicità si rivelano di una profondità abissale. Una per tutte: che senso ha la mia vita? Molte persone vengono...
Nonostante tutto. Il dolore innocente
Che cosa chiede un paziente quando arriva in analisi? In varie forme, con parole più o meno dirette, formula una domanda, una denuncia, una speranza attorno all'angoscia "perché vivere?". È il perché attorno a cui ruota il senso della vita, da quando entriamo nel mondo a quando ce ne andiamo. Non valgono trucchi, il dolore innocente è alla radice della nostra esistenza, e più siamo consapevoli più è lacerante e coinvolgente. Come i versi di Qohélet "più aumenta la sapienza più aumenta il dolore". A questo siamo chiamati. Nonostante tutto. Come analisti, come pazienti, come esseri umani.
EUR 11.40
Il suono della voce
"Nell'intersezione tra filosofia e psicoterapia, tra estetica e psicologia, questo fascicolo di «atque» intende focalizzare l'attenzione sulla voce. E riflettendo su questa fondamentale esperienza umana, si sofferma sul fenomeno del suono delle parole declinandole nella loro fisicità e materialità elementari. Lasciando sullo sfondo la sfera verbale, il fascicolo mira a porre in primo piano il comunicarsi plurale delle voci, la vocalità dei parlanti, la pura sonorità che apre concretamente qualcuno a qualcun'altro. Non più nascosta dalla parola, la voce viene in tal modo a mostrare il suo volto fonico, comparendo come un oggetto sonoro che apre alla,percezione di un interno e un esterno e all'instaurarsi di plurali relazioni. Specificamente, una tale indagine prende a oggetto la voce articolandola sul piano ontologico e su quello qualitativo. Della voce vuole infatti indagare la sua singolarità ma - assumendo criticamente le versioni fonocentriche - vuole riflettere sulla sua unicità e insieme, sulle varie relazioni che via via intrattiene. E della voce vuole altresì indagare come essa si dia: riflettere su come la percezione dell'elemento puramente materiale della voce - le valenze sonore della parola, il suo timbro e la sua grana - entrino direttamente in contatto...
Orizzonti del possibile
"Orizzonti, figure, volti, cornici, prospettive, strategie o costellazioni: in ogni caso, la possibilità va sempre declinata al plurale, esplorata nelle sue differenti configurazioni, nella rilucenza della loro manifestazione, pur avvertendo l'ineludibile richiamo a una imperscrutabile unità. Ma l'unità o la pienezza dell'essere, un dono perduto o inappropriabile, si avverte soltanto attraverso la molteplicità delle sue manifestazioni, mediante la sua apparenza fenomenica. Questo libro manifesta anche il larvato intento di "soggiornare davanti al possibile", cioè al cospetto della vita stessa, nella sua inquieta, controversa e dolorosa effettività. Nietzsche a questo proposito vagheggiava un esistere sperimentale (quasi uno stato di grazia o una promessa di felicità) e invitava a "fare esperimenti su se stessi": noi, certamente i più effimeri, girovaghi smarriti nel tempo del dicibile (secondo quanto decretato dalle elegie rilkiane), isolati e segregati, ma accomunati dalla nostra inaggirabile destinazione mortale." (Dalla premessa di Marco Vozza)
EUR 17.10
Benedetto Croce in Texas. Storie di filosofia italiana in Nord America
Come è percepita la filosofia italiana negli Stati Uniti? Una storia esauriente dovrebbe cominciare con l'arrivo in America di Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria. Tradotto in inglese nel 1767, fu probabilmente il primo testo teorico italiano a varcare l'oceano. Giordano Bruno, Giovanbattista Vico, Pico della Mirandola, Machiavelli - per citare i classici - sono tradotti e studiati in ogni università americana. Minore attenzione c'è, però, per la filosofia italiana del '900 nonostante, grazie all'azione di Joel Elias Spingarn (tra i fondatori della casa editrice Harcourt), nei primi anni del secolo scorso si diffuse il pensiero di Benedetto Croce il quale venne invitato, nel 1912, all'inaugurazione del Rice Institute. Croce non andò in America ma per l'occasione, come contributo, compose il Breviario di estetica.
EUR 3.80
Hermann Hesse e il mito di Sé. L'uomo creativo che viveva con gli Archetipi
Questo libro è un'avventurosa analisi del processo creativo e individuativo di un uomo, che affidandosi al potere di una scrittura ispirata è riuscito ad entrare in contatto con gli insegnamenti delle eredità archetipiche. Affidandosi e talvolta scontrandosi coi nemici e gli amici del suo mondo fantasmatico interiore, facendo rivivere - reinterpretandole - le sue emozioni, i conflitti, le paure e le doti attraverso le peripezie dei suoi personaggi romanzati, come fossero gli attori di uno psicodramma o i manichini di un teatro magico, ha dato avvio ad una catarsi simbolica collettiva. Come un ramoscello che oscilla tra le immense fronde mosse dai venti, si è tenuto in equilibrio muovendosi affannosamente e vivendo appassionatamente tra i contrari ma complementari aspetti del Sé, fino alla tanto agognata armonia: il ricongiungimento con madre natura, anima di tutte le cose e fonte di vita. Ancorandosi alla maieutica della psicoterapia junghiana è riuscito ad incamminarsi con coraggio alla ricerca dell'anima perduta, a immergersi negli abissi della madre terra e a perdersi, per poi ritrovarsi.
EUR 14.25
Quaderno rosso. Dialogo tra filosofi e psichiatri per curarsi della follia
Pubblicata in occasione dei 25 anni di vita della collana Quaderni di Orzinuovi, questa antologia è dedicata idealmente al "piccolo libro rosso" di Franco Basaglia. Raccoglie interventi originali tenuti alle Giornate di studio di Orzinuovi e propone una sorta di dialogo tra alcuni degli interpreti più audaci del pensiero filosofico e della prassi psichiatrica del nostro tempo. I temi cruciali della relazione con la follia vengono affrontati secondo lo sguardo teorico e il linguaggio propri di ciascun autore, ma ciò che accomuna questi scritti è che ognuno di essi traccia un percorso che si pone come fronte avanzato di un pensare "scandaloso" sull'uomo e sulla realtà del suo dolore: curarsi della follia significa anzitutto corrispondere alle espressioni della sofferenza psichica attraverso un ascolto e un discorso che sappiano misurarsi con l'universalità della forma di vita folle e con il suo diritto di cittadinanza. Ma curarsi "della" follia evoca anche l'azione del curare qualcuno come un curare sé per mezzo di un altro, e così fa apparire reversibile il rapporto tra curante e curato, e simili la loro sorte e loro patire.
EUR 17.10
L' inconscio e l'aporia del nulla
Se il non essere - per definizione - non è, esso è impensabile, oppure è pensabile come inesistente. Anche l'inconscio è di per sé la sfera dell'impensabile, anche se le teorie dell'inconscio, in quanto tali, mirano a pensarla in qualche modo. Il tema dell'impensabilità o pensabilità del nulla e il tema dell'impensabilità o pensabilità dell'inconscio sono strettamente connessi, al punto da essere forse lo stesso tema: un tema apparentemente astratto che corrisponde invece al senso del dolore, del desiderio, della nostalgia, della solidarietà e di tutto ciò che più intimamente ci riguarda.
EUR 11.40
Atque. Volontà. Una sfida contemporanea
Tra i concetti classici del pensiero filosofico e psicologico quello di "volontà" appare oggi uno dei concetti più interrogati e messi in questione nei suoi assetti tradizionali, a partire dallo stress e alla revisione cui tali assetti sono sottoposti da parte delle nuove scienze della mente e del cervello. Anzitutto, a essere posta in questione è proprio l'autonomia della volontà, il suo essere "causa sui" a differenza di ogni altro fenomeno naturale. Questo, sia nella concezione razionale (l'autonomia della volontà come effetto della ragione) sia nella versione per così dire decisionista e volontarista (l'autonomia della volontà come quanto riesce a sbloccare i dilemmi del puro pensare). Secondariamente, si osserva come la volontà tragga motivo e addirittura sorga da complessi e stati emozionali, talvolta in conflitto al loro interno. Come se l'autonomia della volontà non fosse altro che l'affermarsi di uno stato emozionale su altri. Un terzo aspetto di problematizzazione della volontà è quello relativo ai suoi correlati neurali e ai circuiti cerebrali che coinvolge. Qui uno dei temi più scottanti diviene quello del rapporto tra volontà e coscienza, nel presupposto che quest'ultima (come hanno mostrato i fondamentali studi di Libet) giunge sempre dopo...
L' inconscio fra realtà e virtualità. Dopo Jung. Visioni della comunicazione informatica
«Il libro di Letizia Oddo - scrive Giuseppe O. Longo nella prefazione di questo libro - è di interesse straordinario: indagando i rapporti tra corpo, mente, coscienza e inconscio attraverso il prisma sfaccettato delle tecnologie dell'informazione, esso si articola in una serie di considerazioni di grande richiamo, che rivelano nell'autrice una rara padronanza di strumenti anche filosofici (sì la tecnologia reclama oggi una sua filosofia oltre che una sua mitologia) capaci di collegare tra loro temi problematici, al limite di ricerche specialistiche». La ricerca che percorre questo libro, in una prospettiva psicoanalitica, è volta a comprendere la dinamica psichica che si esprime nel mondo rarefatto della tecnologia informatica, in una dimensione che può definirsi magica, arcaica, tribale. Influenze, contagi sembrano emanare dalla comunicazione virtuale, nella sfera infinita dell'immateriale e del potenziale, oltre il tempo e lo spazio. Oggi sono le tecnologie del post-umano che permettono di progettare un nuovo ordine di realtà costituito da organismi sempre più ibridati con l'artificiale, avatar immersi in una rete di dati elettronici: corpi, pensieri, azioni possono essere clonati al di fuori della soggettività, disarticolarsi e proliferare nella loro riproducibilità. In questo contesto di realtà, la sofferenza psichica...