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Il quarto concerto di Beethoven. Come invito all'opera del pensiero
L'ascolto del Quarto Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven può essere vissuto come un invito musicale ad assistere all'opera del pensiero, così come viene svolta ad esempio all'interno del sistema filosofico schellinghiano. La profonda affinità tra la musica di Beethoven e la filosofia di Schelling si mostra nella loro incessante aspirazione all'assoluto. Pur con diverse modalità, la loro opera consiste essenzialmente nel cercare di ricostruire la storia trascendentale dell'essere, di raccontare musicalmente e filosoficamente l'avventura del divenire o del farsi dell'universo. In questo caso, poi, la loro reciproca speculazione fa sì che la musica illustri e illumini sonoramente il travagliato percorso della filosofia, e la filosofia chiarisca e spieghi i sublimi sviluppi della musica. La musica beethoveniana infatti "si può definire idealistica e la filosofia schellinghiana un idealismo estetico. Ciò significa, in altre parole, che la musica di Beethoven risulta più comprensibile se si pone in relazione con il modello dialettico della filosofia idealista e [...] la filosofia di Schelling risulta meno oscura e notturna se la si considera in parallelo alla forma sonata o alla forma concerto beethoveniana, in particolare al Quarto Concerto". Ben presto, però, l'accettazione di quell'invito ad assistere...
Estetica della performance. Il metodo Voxechology nell'alta formazione artistica musicale e nei percorsi relazionali
Calcare le scene della vita. Sentire le modulazioni della diversità. Includere e non escludere. Cogliere la bellezza del contrasto. Reclamare il diritto all'unità e alla differenziazione. Ricercare la puntualità condivisa. Disporre i petali della flessibilità. Celebrare la precarietà dell'intesa e abbracciare la complessità. Chiedere cornici di senso. Rendersi disponibili alla critica alternanza. Contrapporre principi estetici. Ascoltare la rigidità e le sue molteplici risonanze. Riflettere Echo. Riflettere Narciso. Una serie di tematiche indiscutibilmente umane in un piccolo saggio stravagante, pensato per istruire alla buona riuscita di una performance, che da critica esposizione di sé diventa anche nuovo addestramento alle relazioni d'aiuto. Una condotta utile agli artisti del cambiamento, perché possano realmente imparare a desiderarlo. Prefazione Carlo Sini.
EUR 9.50
Musica e destino. Da Freddy Mercury a Janis Joplin, da Ezio Bosso ad Alan Turing, dal cieco Tom a Virginia Wollf da Maria Callas a P. P. Pasolini alla musica dei lager e oltre...
La musica non sarà in grado di salvare il mondo, ma è riuscita in alcuni casi a mutare favorevolmente il percorso di un destino avverso, sottraendo a morte certa Fania Fenelon, Esther Béjarano, Vladimir Spiltzman e chissà quanti altri. Musica e Destino è un viaggio attraverso le vite di persone per cui la musica ha avuto un ruolo di primo piano. Personaggi celebri, come Freddie Mercury, Janis Joplin, Ezio Bosso, Maria Callas, P. P. Pasolini, Daniel Barenboim, Riccardo Muti, e meno noti, come Lippi Francesconi, Alan Turing, llse Weber, Viktor Ullmann: tutti accomunati dall'aver lasciato un segno indelebile nella storia del XX° e del XXI° secolo.
EUR 20.90
Non ci sono demoni. Primo Levi, il Doktor Pannwitz e due figure mitiche
Auschwitz, 21 o 22 luglio 1944. Un laboratorio. Due uomini parlano di chimica in tedesco, si chiedono entrambi se quello che hanno davanti è un uomo. Così Primo Levi racconta, nel suo libro più famoso, il suo esame con il Doktor Pannwitz. E per dire l'orrore, affinché gli altri possano comprendere, nell'intreccio di testimonianza e racconto evoca due figure mitiche, due antichi demoni: la Sfinge di Edipo e il Minosse di Dante. Ma non ci sono demoni: "gli assassini di milioni di innocenti sono gente come noi, hanno il nostro viso, ci rassomigliano. Non hanno sangue diverso dal nostro, ma hanno infilato, consapevolmente o no, una strada rischiosa, la strada dell'ossequio e del consenso, che è senza ritorno". Questo lavoro sonda il rapporto di Levi con i classici e ne scopre il talento di scrittore e ri-scrittore, maestro nell'appropriarsi di archetipi e modelli altrui, adoperandoli come dispositivo narrativo e intertestuale non soltanto nella testimonianza ma anche nella sua intera opera.
EUR 8.55
Problematiche. Vol. 6: après coup (1989-1990), L'.
Nei corsi universitari ininterrottamente tenuti dal 1962 al 1992 e riuniti col titolo generale di Problematiche, Jean Laplanche ha ripercorso mediante lo stesso metodo analitico il pensiero freudiano, per delinearne l'esigenza che lo muove, dettata dall'oggetto «inconscio» che ne orienta l'evoluzione. «Si è molto scritto sulla nozione freudiana di Nachträglichkeit, di après-coup, ma ponendo l'accento solo sulla dimensione retroattiva della cosiddetta "risignificazione", lasciando così da parte il doppio orientamento del processo, nel senso della freccia del tempo e nella direzione opposta. «Esaminando minuziosamente i testi freudiani sull'argomento, ne è proposta un'interpretazione che, nella cornice della "teoria della seduzione generalizzata" che è un pensiero "traduttivo" del tempo, articola l'avant-coup del messaggio dell'altro adulto e l'après-coup della traduzione di questo messaggio da parte del bambino. Una prospettiva che apre ad un nuovo pensiero, ad una nuova filosofia del tempo, del tempo umano individuale».
EUR 13.30
Trame nascoste. Teorie della cospirazione e miti sul lato in ombra della società
Le teorie della cospirazione hanno guadagnato negli ultimi anni un crescente spazio nel linguaggio quotidiano e nella comunicazione dei media e della politica. Come l'altra faccia di una stessa medaglia, le notizie di cronaca si accompagnano alle fake news, la verità alla post-verità, l'informazione alla contro-informazione, i discorsi delle istituzioni alla dietrologia. Se "tutto il mondo è un palcoscenico", come già insegnava Shakespeare, le teorie della cospirazione sono il racconto del suo retroscena: ogni società, non importa quanto illuminata ritenga di essere, ha il proprio lato in ombra popolato da nemici, reali o immaginati. È un antimondo che si cela dietro la realtà che ci è più familiare. Attraverso lo sguardo di studiosi di diverse discipline, questo libro porta alla luce le "trame nascoste" al centro delle molte teorie della cospirazione che circolano oggi in Italia, da quelle dei no-vax e dei negazionisti della Shoah a quelle sui cambiamenti climatici e sui contatti con gli alieni, da quelle dei terrapiattisti e dei romanzi di Umberto Eco fino a quelle sulla sostituzione etnica dovuta alle immigrazioni e sui rischi per la salute legati all'alimentazione. Queste teorie, sostenute con convinzione o aspramente criticate, sono un...
Caleidoscopio filosofico. L'eterno ritorno nel «Nietzsche» di Heidegger e altri saggi
Il volume di Giametta riunisce una serie di saggi in cui si relaziona con i grandi autori a cui ha dedicato una vita intera di traduzione e d'interpretazione: Nietzsche in primis, ma anche Kant, Hegel, Schopenhauer, e - nel Novecento - Heidegger e Severino. Per Giametta, il confronto con i pensatori più importanti è l'occasione per esaminare filosoficamente le eminenti questioni del nostro tempo, come il tramonto del cristianesimo, il rapporto tra nazismo e comunismo e la sfida delle neuroscienze, ma anche per riprendere la sua proposta personale di una filosofia essenzialista.
EUR 23.75
Arianna. Testo russo a fronte
Scritta a Praga tra il 1923 e il 1924 e pubblicata nel 1927 a Parigi con il titolo di Teseo, Arianna, che doveva essere la prima parte di una trilogia dedicata al celebre eroe greco, rilegge il famoso mito del labirinto e dell'amore infelice tra Arianna e Teseo. Nell'opera di Marina Cvetaeva, il sentimento tragico dell'esistenza peculiare alla tragedia greca rispecchia, e allo stesso tempo si fonde, con il senso di disappartenenza dal mondo e con la legge del "nonincontro" che tanta parte ebbero nella vita dell'autrice (da Rilke a Pasternak). Marina, che si identificava in Arianna e amava a tal punto questo personaggio da dare il suo nome alla figlia primogenita, tratteggia un'eroina appassionata e indimenticabile.
EUR 11.40
Futuri possibili: Frammento di storia futura-I giganti calvi
Due scritti di Gabriel Tarde che si richiamano a vicenda, originale messa in opera della sua particolare filosofia, sociologia e psicologia. Nel primo scritto, "Frammento di storia futura", una catastrofe ambientale costringe i pochi sopravvissuti a rifugiarsi nelle viscere della terra, dove costruiscono una nuova società, sviluppata secondo il modello tardiano. Una sorta di rovesciamento dell'ideale platonico dell'uscire dalla caverna, e un'immagine del futuro che, proprio perché già sempre possibile, non può attingere la perfezione. Nel secondo scritto, "I giganti calvi", incontriamo e impariamo a conoscere la super-umanità del futuro, plasmata con pratiche eugenetiche a partire dall'invenzione "geniale" di un uomo solitario. In un mondo che si crede perfetto e che perfetto non può essere, la catastrofe è però sempre in agguato. Finzioni profonde e ironiche sui futuri possibili dell'umanità, questi scritti tardiani - tutti giocati tra creazione e catastrofe e in cui domina la contingenza - mostrano come la creatività sia un fatto di portata ontologica e lo sforzo di immaginare un futuro altro non sia soltanto un imperativo etico e politico, ma anche il modo migliore per realizzare la natura umana.
EUR 13.30
Psicoterapia integrativa. Un modello interdisciplinare attraverso tredici racconti di pratica psicoterapeutica
Cosa accade in psicoterapia e quando è utile? Attraverso il racconto di alcuni casi clinici relativi ai più frequenti disturbi per cui si accede ad un percorso di psicoterapia, lo psichiatra, psicoterapeuta e psicoanalista Rainer Matthias Holm-Hadulla mostra come si possano ottenere importanti risultati grazie all'integrazione di diversi approcci psicoterapeutici. Si studiano gli individui nel loro contesto sociale, con le loro biografie, situazioni di vita e potenzialità creative. Le narrazioni ruotano attorno al Modello ABCDE, mettendo in luce i seguenti aspetti della psicoterapia moderna: alleanza terapeutica, cambiamento comportamentale, riflessione cognitiva, analisi psicodinamica e comprensione esistenziale. Prefazione Cristina Riva Crugnola.
EUR 19.00
Le trasformazioni dell'uomo
Le trasformazioni dell'uomo di Lewis Mumford, pubblicato nel 1956 e qui per la prima volta tradotto in italiano, occupa un posto intermedio tra Tecnica e cultura, uscito nel 1934, in cui Mumford prendeva ancora in considerazione l'ipotesi che lo sviluppo delle macchine potesse essere padroneggiato e messo al servizio di una società umana pienamente democratica, e i due volumi de Il mito della macchina, pubblicati nel 1967 e nel 1970, in cui il "pessimismo" dell'autore lo porterà a osservare come il sistema tecnologico del XX secolo abbia distrutto l'autonomia individuale, le basi della democrazia e la stessa civiltà. Per il Mumford de Le trasformazioni dell'uomo, con lo sviluppo del "Nuovo Mondo", dominato dal capitale e dalla razionalità tecnico-scientifica, il segreto dell'umanizzazione, cioè n"l'arte di educare l'uomo", comincia a venire meno. Il disastro, allo stesso tempo ecologico, sociale e soggettivo, è negli anni Cinquanta del XX secolo già così avanzato che all'orizzonte si annuncia una vera rottura antropologica. Tale rottura è, in questo libro, presentata in forma di alternativa: o l'inizio di una post-umanità in cui un "uomo poststorico" sarà asservito completamente alle macchine che ha costruito, o una nuova evoluzione verso l'unità dell'uomo...
Il tempo e l'altro
"Il tempo e l'altro" ospita quattro conferenze tenute da Emmanuel Levinas nel 1946-1947, durante il primo anno della sua attività al Collège philosophique fondato da Jean Wahl. Queste pagine, anche alla luce della pubblicazione delle opere inedite di Levinas, in particolare i Carnets de captivité, appaiono come un luogo di "gestazione" dei temi centrali della maturità teoretica dell'Autore. Di più, ne costituiscono una prima sintesi. Un'opera fondamentale per cogliere la cellula germinale del pensiero di Levinas e riscoprirne la grandiosa originalità. Postfazione Francesca Nodari.
EUR 11.40
Ágalma (2021). Vol. 41: Sensibili al segreto.
Fare filosofia in italiano fra Ottocento e Novecento. Atti del Convegno (Firenze, 11-12 giugno 2018)
Il volume raccoglie - grazie al contributo del Centro Internazionale Insubrico "C. Cattaneo" e "G. Preti" dell'Università degli studi dell'Insubria di Varese, in collaborazione con la sezione varesina della SFI - gli atti di un Convegno svoltosi presso la Villa Medicea di Castello sul "Fare filosofia in italiano fra Ottocento e Novecento", promosso dalla Società Filosofica Italiana (presieduta da Emidio Spinelli) in collaborazione con l'Accademia della Crusca (presieduta da Claudio Marazzini). Molti anni fa, nell'anno della sua scomparsa, il padre della Filosofia della scienza italiana, Ludovico Geymonat (1908-1991), sollevò una domanda che parve curiosa: la filosofia della scienza parla unicamente la lingua inglese? Per Geymonat era «opportuno criticare l'abitudine contemporanea in base alla quale molti ritengono, erroneamente, che la filosofia della scienza (che pure era nata in Europa con Mach, Poincaré ed Einstein, per non fare che pochi nomi significativi) sia riducibile unicamente a quella di stampo anglosassone. Alcuni sostengono infatti che "quando si dice 'filosofia della scienza' in senso stretto si intende un contesto culturale ben determinato che è sostanzialmente il contesto culturale di lingua inglese"». Col passare dei decenni, quello che allora è sembrata una "stramberia" di un anziano epistemologo è...
Luigi Rasi. La declamazione come scienza nuova
Teatro, letteratura e ricerca si intrecciano indissolubilmente nell'opera e nella vita di Luigi Rasi (1852-1918), direttore della Regia Scuola di Recitazione di Firenze e ultimo esponente di un'illustre tradizione ottocentesca di insegnamento della declamazione come disciplina principe della scena. Figura ibrida di attore, studioso e docente, dotato di una vasta cultura, Rasi seppe attraversare i confini tra le arti, in dialogo con le istanze del suo tempo e in una prospettiva europea. La sua concezione della scena fu in grado di coniugare la storia con la sperimentazione: entro questo contesto egli concepì la formazione teatrale come un tassello fondamentale di un più ampio progetto di riforma del teatro italiano e del suo rapporto con la società, dai cui semi fecondi sarebbero scaturiti frutti anche nei decenni successivi del Novecento. Grazie anche alla valorizzazione di materiali e di carteggi inediti, il volume ricostruisce in una prospettiva unitaria la figura e l'attività di Rasi e ne spiega il contributo determinante, lungo direzioni inedite, alla storia del teatro.
EUR 19.00
Teoria e critica della regolazione sociale (2021). Vol. 1: Diritto e neuroscienze. Nuove prospettive-Law and neuroscience. New perspectives.
I contributi di questo special issue aprono a nuovi approfondimenti del rapporto tra diritto e neuroscienze. Emerge l'esigenza di sistematizzare più compiutamente il profilo metodologico-epistemologico, così da approdare a cornici affidabili in cui muoversi sul piano applicativo. Se i limiti del riduzionismo neuroscientifico appaiono evidenti, risulta impraticabile il ritorno a quadri puramente mentalistici che ignorino le evidenze empiriche. Analogamente, le nuove acquisizioni in materia di architettura cognitiva spingono a una revisione (quantomeno parziale) di alcune categorie giuridiche e dei loro presupposti impliciti come il volontarismo razionalistico e il meccanicismo della dimensione emozionale. Si tratta di profili fondamentali, etici, giuridici, sociali e, in definitiva, politici. In questo senso, il presente special issue apre importanti piste di analisi invitando la comunità scientifica e i policy-makers a interrogarsi e a valutare con un rinnovato sforzo interdisciplinare le sfide ineludibili che vanno emergendo dall'incontro-scontro tra diritto e neuroscienze.
EUR 24.70
Foodscapes: cibo in città
A essere messa in evidenza in questo volume è la valenza sociale che fonda, fondendoli, i legami tra cibo e città nelle plurime diramazioni che gli autori propongono. Si parla perciò di ristoranti e di mercati, di cucine e di sale da pranzo, di supermercati e di osterie, di street food e di fast food, di turismo enogastronomico e di reclusioni domestiche. Percorsi micro e macro che attraversano piazze, centri, quartieri e intere città, che decostruiscono e ricostruiscono abitudini quotidiane ed esperienze eccezionali, mostrando quanto senso circoli intorno a esse. La prospettiva semiotica si apre al confronto con altre discipline - geografia, storia, architettura, antropologia - mostrando la fecondità dei dialoghi interdisciplinari, che pure condividono una matrice comune, quella di considerare cibo e città come manifestazioni di linguaggi interconnessi e legati a doppio filo.
EUR 20.90
Amore e bellezza. Da Platone a Freud
Cosa si intende oggi per amore? A cosa ci riferiamo quando parliamo di attrazione, desiderio, donazione, sentimento? Perché consideriamo la bellezza una componente imprescindibile del fenomeno amoroso? Il volume cerca di rispondere a questi interrogativi adottando uno sguardo "estetico". Ciò significa partire dalla sensibilità e riferirsi al concetto di bellezza, che sembra comunemente rinviare all'armonia, all'equilibrio tra le parti, a una fonte di attrattive corporee, tuttavia può riferirsi anche all'interiorità e alla spiritualità. Il testo mostra che la definizione di bellezza è strettamente legata alla concezione corrispondente di amore. Se questo viene considerato desiderio, allora ci si trova di fronte all'eros descritto da Platone; se, invece, viene visto come donazione, si tratta dell'agape cristiana. Tuttavia, questi due modi di concepire l'amore vengono rivisitati da altre due visioni molto note nella cultura occidentale: si tratta del romanticismo, in cui il desiderio e la donazione si intrecciano, e della psicanalisi freudiana, che considera l'eros come libido e come forza opposta a Thanatos. Queste teorie vengono interpretate come visioni onnicomprensive, come prospettive che considerano l'amore una chiave di lettura della realtà. Questa chiave di lettura porta con sé concezioni differenti di bellezza: l'amore in senso erotico...
Politiche della città. Rigenerare, abitare, convivere
È possibile riqualificare aree dismesse e degradate senza innescare fenomeni di esclusione sociale (rigenerare senza gentrificare)? Qual è il ruolo effettivo della "partecipazione" in queste trasformazioni? Quale idea di città rivelano, o nascondono, le diverse politiche urbane? È possibile democratizzare il "diritto alla città"? Tali interrogativi cruciali, insieme a molti altri, sono affrontati in questo nuovo volume collettaneo dell'Associazione ODRADEK XXI di Brescia, che prosegue così la riflessione sul destino della città e il ruolo della cittadinanza attiva critica, iniziata con il precedente L'abitare e lo scambio. Limiti, confini, passaggi (2013). La riflessione, a più voci, è articolata intorno a quattro momenti cruciali: il nodo giustizia-amministrazione-politica; potenzialità, conflitti e sinergie nelle trasformazioni urbane e territoriali; il ruolo dello spazio pubblico nei processi di riconfigurazione urbana; una nuova "idea di città" che integri municipalismo responsabile, sostenibilità ambientale, maggiori investimenti in ricerca sperimentale sulle condizioni di vita nella città stessa. Un filo conduttore sembra attraversare tutti i contributi: la coimplicanza, etico-civile, fra trasformazioni delle strutture partecipative della città e tramutazioni delle coscienze dei suoi abitanti.
EUR 17.10
Suzanne Briet nostra contemporanea
Partendo da un testo specifico - la traduzione italiana del libro di Suzanne Briet Qu'est-ce que la documentation? uscito a Parigi nel 1951 - si delinea un percorso critico alla ricerca dell'identità della Documentazione/Teoria dell'informazione anche in relazione alle altre discipline dell'area. Il lavoro di Briet è sempre più riconosciuto come un "manifesto". Suzanne Briet propone una riflessione, tuttora valida, circa i contributi specifici che le discipline del libro e del documento possono offrire negli scenari aperti dall'era informatica. Briet pensa Qu'est-ce que la documentation? come manuale per la nascente scuola di alta formazione per documentalisti, e allo stesso tempo riesce a tessere un racconto fiabesco e filosofico del mondo nuovo. Con la prima traduzione italiana di "Qu'est-ce que la documentation?" (1951).
EUR 17.10