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Vulcani. Tra geografia e letteratura
Fattori di distruzione e, nello stesso tempo, elementi chiave nell'evoluzione e nel funzionamento del nostro pianeta, i vulcani sono stati per secoli, e sono tuttora, oggetto di interesse, di curiosità, di studio e di indagine da parte di geologi, geografi, storici, ma anche di filosofi, artisti e scrittori. Il fascino derivante da questi "giganti di fuoco" dipende dalla loro collocazione come anelli di congiunzione tra ambiente naturale, emozioni e sentimenti. Entità fisiche e costruzioni dell'immaginario, i vulcani costellano da tempo immemore le opere letterarie, pittoriche, il sapere geografico e, più in generale, le strutture simboliche delle culture più disparate. Il presente volume, che riunisce una serie di saggi derivanti da un incontro interdisciplinare svoltosi presso l'Università degli Studi di Milano nel 2018, indaga le molteplici intersezioni tra la dimensione geografica dei vulcani e la loro rappresentazione letteraria.
EUR 17.10
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Lettura e formazione. Quello che le neuroscienze hanno da dire a genitori e insegnanti
Secondo il World Economic Forum del 2020, le competenze più richieste in ambito lavorativo nei prossimi anni saranno: problem solving, intelligenza emotiva ed empatia. Tali competenze risultano ancora più importanti se si pensa che l'Italia, così come gli altri Paesi del mondo industrializzato, sta sperimentando un aumento dell'incidenza di violenza, depressione e suicidi tra i più giovani. Si palesa così la necessità di una formazione emotiva che aiuti a districarsi in un contesto sociale che richiede prestazioni sempre più eterogenee e complesse. Fare in modo che le recenti scoperte siano diffuse, visti i benefici che possono produrre, diventa perciò un dovere morale e una questione di giustizia sociale. Se l'empatia e l'intelligenza emotiva sono così importanti, come è possibile potenziarle? La risposta è sorprendente e viene dalle neuroscienze: la lettura, soprattutto quella narrativa, è una vera e propria palestra per le nostre funzioni cognitive e sociali. Una scoperta importante, che sta cambiando il mondo della pedagogia contemporanea.
EUR 11.40
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Il cuore dell'essere, la grazia delle attrazioni. Tentativi di postantropocentrismo
Viviamo da tempo un clima di ritorno all'ordine associato a un quadro d'insieme caratterizzato da una razionalità illusoria, che ha nel mondo del lavoro il suo campo d'elezione con conseguenze ambientali, economiche e sociali gravi. Lottare in filosofia per qualcosa di diverso richiede un realismo dell'attività, attenuando pazientemente l'antropocentrismo. L'uomo, che senza sosta pretende d'innalzarsi sul resto dell'esistente, continua a vedersi come componente attiva per eccellenza attraverso la coscienza di cui dimentica il suo essere prima di tutto un "luogo comune" (fatto in comune), prodotto dagli esistenti con chi apre gli occhi su di essi senza avere all'istante pensieri distinti. La coscienza non è subito "nostra". Lo diventa nella "privatizzazione" in cui sorgono soggetto e oggetto; indispensabile, quest'ultima depotenzia però la rappresentazione viva di ciò che non preesiste a un farsi insieme di attrazioni, di intimità variabili, di quasi-uno in un incessante individuarsi che è "non possedere se stesso". Il cuore dell'essere è così, in modo paradossale ma non contraddittorio, "non possedere l'essere".
EUR 28.50
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L' intollerabile. Aristotele dopo Deleuze
Può la metafisica rispondere alle più urgenti domande del presente? L'emancipazione non è forse una questione teoretica oltre che politica? Il discorso sui principî, la metafisica come stile di pensiero, risponde alle domande attuali articolandosi nel grido ininterrotto di chi ne ha scritto la storia, da Platone a Heidegger ed altri. Da "puro metafisico", Deleuze è in parte assimilabile ad Aristotele, ideatore della "scienza dei principî". L'inattesa e problematica prossimità tra i due sta tutta nell'incidenza della theoria, lì dove le difficoltà del pensare, le questioni di principio, precedono sempre le soluzioni parziali ai problemi apportate da concetti svuotati dal tempo, assunti al di là del piano d'immanenza in cui gravitano. Ne emerge il racconto di una metafisica inattuale, una fabulazione che si misura col cliché della sua astrattezza e col mito della sua Überwindung.
EUR 9.50
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Percorsi di logica
Lo scopo di "Percorsi di logica" è guidare il lettore alla scoperta di alcuni tra i temi più importanti della logica formale classica. Il volume mira a esporre in modo rigoroso ed esauriente, agevolando la costruzione di percorsi tematici personalizzati, i concetti e i risultati di base impiegati in questa disciplina, senza trascurarne l'accessibilità da parte di un pubblico non specialista. A tal fine, il testo è corredato di una sezione riservata ai preliminari matematici e alle tecniche dimostrative più comuni. Il volume presenta la logica proposizionale e predicativa, considerandole da una prospettiva semantica e sintattica. Particolare attenzione è riservata alla loro metateoria. Percorsi di Logica è pensato per le esigenze dei nuovi corsi di laurea in discipline umanistiche e scientifiche. Tuttavia, il volume è accessibile anche ai lettori autodidatti che intendono approfondire autonomamente i temi classici e alcuni degli sviluppi più recenti della logica formale.
EUR 19.00
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Pasolini e i poeti antichi. Scuola, poesia, teatri
Quali e quanti sono gli autori greci e latini più importanti per Pasolini? In che modo questi ha scelto di prestare loro penna, cinepresa e corpo? E perché, nell'opera multiforme e multimediale di un poeta "più moderno di ogni moderno" e tanto anticonformista da autodefinirsi "corsaro", ha avuto un posto notevole una tradizione invece tendenzialmente conservativa, gerarchica ed elitaria, quale è la tradizione classica? Il libro tenta di rispondere per la prima volta a queste domande, prendendo in considerazione la vita e l'intero corpus "greco-latino" di Pasolini, dalle opere più precoci realizzate tra Bologna e Casarsa fino a Petrolio/Vas.
EUR 32.30
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Leonora Carrington. Un viaggio nel Novecento. Dal sogno surrealista alla magia del Messico
Leonora Carrington (1917-2011) fa parte del gruppo di artisti che durante la Seconda guerra mondiale lascia l'Europa per l'America. Breton le aveva attribuito due doni che riteneva inestimabili: "l'illuminismo della lucida follia" e "la sublime potenza della concezione solitaria"; per Max Ernst era la Sposa del Vento, "colei che si riscalda con la sua vita intensa, col suo mistero e la sua poesia". L'arrivo in Messico nei primi anni Quaranta, dopo una giovinezza tormentata e ribelle, segna l'inizio di una ricerca artistica straordinariamente sofisticata che poteva solo intuirsi nei suoi esordi all'interno dell'avanguardia surrealista. La cultura messicana conferisce nuova linfa vitale al suo immaginario, dando vita a una mitografia fantastica nella quale si mischiano, in creazioni originali e raffinatissime, la profonda conoscenza del Rinascimento italiano, le figure ibride del Surrealismo e l'interesse per l'esoterismo e l'alchimia. Il libro coniuga l'analisi approfondita della produzione artistica con la ricostruzione della vicenda biografica: la fuga dall'alta società inglese, l'amour-fou con Max Ernst e la permanenza in Francia fino allo scoppio della guerra, l'abisso della follia e il manicomio, l'arrivo a New York e, infine, l'approdo in Messico. Uno studio lucido e coinvolgente che attraversa le tappe...
Errante erratica. Pensare il limite tra letteratura, arte e politica
La raccolta di saggi qui riuniti presenta la vibrante riflessione sulla contemporaneità di Diamela Eltit, riconosciuta come una delle più importanti intellettuali del panorama culturale latinoamericano. Strutturato in quattro sezioni che si articolano sullo sfondo della storia cilena dilaniata dal neoliberalismo, il testo illumina il mondo globalizzato con le sue contraddizioni e i suoi paradossi. Grazie alla rappresentazione di una serie di figure minori, in transito verso il nuovo millennio, l'autrice ci accompagna tra gli spettri della dittatura, nel suo rapporto con il mondo-mercato, ci introduce all'arte e alla scrittura come spazio di testimonianza e resistenza, disegna un ritratto del corpo nei suoi vincoli con la politica. Una visione acuta e penetrante, capace di scardinare le rappresentazioni del potere, forzando il limite del conformismo e obbligandoci a pensare.
EUR 19.00
Concerti e sconcerti. Cronache musicali (1915-1919)
Questa raccolta curata da Fabio Francione e Maria Luisa Righi si presenta come la prima pubblicazione organica di tutti gli scritti musicali di Gramsci finora individuati sull'"Avanti!". Leggendo le sue cronache si vedrà come il piacere dello spettatore e l'anima pugnace del critico non si sovrappongono, ma si integrano in una miscela intellettuale unica nel panorama della critica musicale del Novecento.
EUR 15.20
Come cambiare stato di coscienza. Fenomenologia e meditazione
Questo libro intende comparare fenomenologia e meditazione. Si potrebbe dire che propone un approccio fenomenologico alla meditazione, ma questo non farebbe giustizia a ciò che è la fenomenologia. La fenomenologia non è un mezzo per accedere a qualche cosa, e ancor meno un punto di vista su qualche cosa (neanche un punto di vista sull'interiorità), perché tende ad abolire ogni distanza tra il ricercatore e il suo dominio di ricerca. In questo, la fenomenologia assomiglia alla meditazione, che si mette in ricerca di uno stato non-duale nel quale l'opposizione tradizionale tra conoscente e conosciuto è sospesa. Per la fenomenologia, la meditazione è dunque ben più che un oggetto di studio interiore o esteriore: la meditazione rappresenta una variante del proprio metodo; è, forse, la sua disciplina sorella. Per valutare il grado di questa somiglianza, occorre installarsi nel cuore delle pratiche del fenomenologo e del meditante. In che cosa l'épochè (sospensione) si avvicina alla nirodha (cessazione) del meditante? Quale rapporto esiste tra riduzione fenomenologica, questo sguardo riflessivo portato sulla via della conoscenza pura, e la meditazione Vipassana, che proietta la sua luce analitica su ogni avvenimento mentale? Come la meditazione e la fenomenologia ci...
Rosa Luxemburg
Nata in una famiglia di socialisti ed ebrei assimilati, Hannah Arendt crebbe nel culto di Rosa Luxemburg. La stesura del suo capolavoro, Le origini del totalitarismo (1951), e del saggio Sulla rivoluzione (1963) fu l'occasione per avviare un confronto inedito con l'opera di Rosa Luxemburg, che le rivelò tasselli sconosciuti della sua poliedrica personalità. Lo scritto arendtiano, qui riproposto in una nuova traduzione, evidenzia la relazione tra le idee di queste due "donne in tempi bui": la diffidenza nei confronti dei movimenti di emancipazione femminile, i limiti dell'internazionalismo di fronte all'emergere della questione nazionale, il maniacale bisogno di protezione della sfera intima, l'esigenza di stabilire metri di equità nel mondo, la necessità di confrontarsi con Marx, l'ansia di preservare l'autentico spirito rivoluzionario insieme al dovere storico e politico di indicare limiti e criticità della prassi rivoluzionaria del XX secolo.
EUR 9.50
Destini tecnologici dell'immaginazione
In questo libro si sostiene che l'immaginazione umana sia indissociabile dal fare tecnico con cui è intrecciata fin dalle più remote origini. Sono in tal modo comparse, nel corso del tempo, tecnologie provviste di potenzialità trasformative di tale portata da riorientare in modo radicale il profilo essenziale delle forme di vita dell'essere umano e da ridisegnarne i destini. È il caso del riassestamento complessivo del rapporto tra sensibilità, prestazioni immaginative e protocolli cognitivi, imputabile all'invenzione del linguaggio articolato: un'autentica svolta nel modo di costituirsi delle culture umane, le quali da allora hanno conferito di norma un'importanza centrale alla relazione tra l'immagine e la parola. La rivoluzione digitale ci mette oggi nella condizione di fare esperienza diretta di questa svolta cruciale e di rileggere in modo nuovo la storia e le potenzialità dell'audio-visivo, a cominciare dal cinema.
EUR 17.10
Le «Operette morali» in scena. La teatralità di Giacomo Leopardi
"Leopardi sembra slittare spesso dal suo tempo, in avanti o all'indietro, e questo fa non solo del suo pensiero ma della sua stessa scrittura uno strumento vivo. Credo che tale vitalità sia alla base del felice esito di lavori come la messinscena delle Operette morali e il film Il giovane favoloso". L'immaginazione del "drammaturgo segreto" Giacomo Leopardi è più dinamica che contemplativa e Mario Martone la ritrova all'opera nel teatro e nel cinema. "Vede" un giovane uomo seduto nel giardino selvatico nei pressi di casa sua o Teresa Fattorini che si affaccia alla porta di casa come lancinanti frammenti di una sceneggiatura in fieri. E ritrova nello Zibaldone riflessioni sul dialogo satirico come messinscena di tipo teatrale. In questo libro Mario Martone e Ippolita di Majo propongono l'adattamento teatrale di diciotto Operette morali, ridotte in forma di dialogo, tagliate e adattate alla scena. Si propongono anche l'Introduzione di Ippolita di Majo, un suo testo sull'iconografia delle Operette morali e la riflessione di Mario Martone su Leopardi drammaturgo segreto. A impreziosire l'opera, i bozzetti di Mimmo Paladino, che ha curato la scenografia dello spettacolo, e le fotografie realizzate da Simona Cagnasso e Giampiero Assumma.
Vedi Offerta Sandro Angelini
Il luogo da cui partire e dove ritornare, così per Sandro Angelini come per Sandro Scarrocchia, è Bergamo, nobile patria di radicamenti necessari variamente modellati in una città, minimamente autoreferenziale, autosufficiente. L'architetto Angelini nasce a Bergamo nel 1915, figlio dell'ingegner Luigi, spalla prestigiosa di Marcello Piacentini negli anni Venti per il centro direzionale e poi autore non meno prestigioso del piano per il risanamento della Città Alta e figura complessivamente eminente di un Novecento italo-lombardo decentrato ma non periferico. Un primo Novecento ancora cruciale nella città che nel 1949 ospitò l'importante CIAM, cui parteciparono Le Corbusier e Alvar Aalto - vissuto da Sandro Angelini in prima persona - e che rappresenta l'anello di congiunzione tra la centralità ben nota della vicenda urbana di Bergamo per la storia dell'urbanistica italiana e quella meno risaputa del secondo Novecento, di cui Sandro Angelini fu certamente protagonista. La monografia che gli dedica Scarrocchia ci guida alla conoscenza della sua personalità importante e non adeguatamente conosciuta non solo in qualità di architetto progettista di pregevoli e pure originali edifici sparsi nell'intera bergamasca, ma anche come figura autorevole della tutela internazionale, in quanto architetto restauratore attivo in Etiopia, Guatemala,...
Vulnus. Persone nella pandemia
Pensare il virus attraverso la categoria del vulnus - termine latino che rimanda ai concetti di ferita, danno, offesa, lesione, violazione di diritti - significa interrogarsi sul difficile rapporto che le persone hanno avuto, in tempo di pandemia, con il sapere scientifico come con la comunicazione di massa, con le prassi etiche come con quelle politiche; ma anche con l'esperienza personale del dolore, del lutto e con la rilettura delle relazioni e, alla somma, del concetto stesso di comunità. Frutto della sinergia di studiosi di diversa formazione, questo libro vuole offrire strumenti di comprensione dei nodi irrisolti della drammatica esperienza vissuta. Ciascuno dei saggi porta, dunque, con sé l'impronta e la sensibilità del suo autore, ma il loro insieme restituisce l'esigenza di pensare a ciò che "ci" accade.
EUR 14.25
Minority reports. Ediz. bilingue. Vol. 12: Vite inutili. Il programma «eutanasico» nazista-Useless lives. The nazi «euthanasia» program.
In questo numero: Perché parlare ancora di Aktion t4, Marina Lalatta Costerbosa, La paura della degenerazione, Dalla medicina alle politiche eugenetiche, Mauro Simonazzi, Per natura o per nascita, La fissazione moderna del confine oltre la razza, Dimitri D'Andrea, Stermini e dilemmi morali, Alberto Burgio, La lotta contro le "malattie ereditarie, le razze straniere e gli asociali", Lo psichiatra Berthold Kihn (1895-1964), Philipp Rauh, Il castello di Hartheim e l'eutanasia nazista, Una panoramica dei crimini degli anni 1940-1944 e la commemorazione delle loro vittime, Florian Schwanninger, La pediatria tedesca e lo sterminio delle "vite indegne di essere vissute" durante l'età del nazionalsocialismo, Thomas Beddies, L'attuazione nazionalsocialista dell'"eutanasia dei bambini" in Austria, Sulla storia dello "Spiegelgrund" di Vienna, Herwig Czech, Ernst Berger, L'eutanasia nello stato nazista, Profili legali e giudiziari, Ernesto De Cristofaro, Nazi euthanasia trials, Michael Bryant.
EUR 19.00
Michael Haneke: lo spazio bianco. Cinema, storia e immagini del presente
Michael Haneke è uno dei registi contemporanei che da più tempo riflette sulla recente storia dell'Europa. Da anni mette al vaglio del proprio cinema molti dei nodi e delle istanze cruciali della storia e della cultura della società occidentale. I suoi film, molti dei quali premiatissimi ai festival e acclamati dalla critica, affrontano temi complessi e irrisolti che spaziano dalle origini culturali del Nazismo (Il nastro bianco, 2009), agli effetti delle politiche coloniali (Niente da nascondere, 2005) sino alla recente emergenza in materia di immigrazione (Happy End, 2017). Questo volume si addentra nell'analisi delle relazioni fra la rappresentazione non riconciliata, traumatica e ricca di istanze autoriali cui Haneke dà vita e gli interrogativi che emergono dalle grandi tematiche sociali e culturali su cui il suo cinema si concentra. Con l'obiettivo di mettere in luce la modernità e l'unicità di un autore che tratta le immagini come i segni, e le ferite, più evidenti della storia degli ultimi decenni.
EUR 17.10
Cicerone e la societas hominum
Nel pieno della crisi delle istituzioni politiche e degli antichi valori etici espressi dal mos maiorum che afflisse Roma nell'ultimo secolo della res publica, Cicerone cercò di attuare attraverso i suoi scritti una vera e propria forma di educazione etico-politica, di paideia, rivolta alle presenti e future generazioni, in particolare ai giovani nei quali egli vedeva l'auspicata classe dirigente del domani. La paideia politica ciceroniana si fondava sull'elaborazione di un linguaggio etico e politico a connotazione universalistica, con l'obiettivo di formare una nuova classe politica che si sarebbe sempre più dovuta confrontare con lo spazio geopolitico "globale" aperto dall'imperialismo romano. In un tale contesto viene elaborato da Cicerone il concetto politico di societas hominum, di società degli esseri umani. Lo studio che qui presentiamo ha l'obiettivo di contestualizzare sul piano storico e filosofico-politico tale concetto, approfondendone le funzioni, gli aspetti ideali nonché ideologici di cui si connota all'interno della riflessione politica di Cicerone.
EUR 22.80
Libertà e salute. Pillole di bioetica
Un certo tipo di riflessione bioetica mette spesso sotto accusa la tecnologia come segno di arroganza e insofferenza nei confronti dei limiti insiti nella condizione umana. In altri termini, si tratta dello schema interpretativo per cui, morto Dio, si affaccia sulla scena il Superuomo con il relativo affermarsi di una volontà di potenza inarrestabile. Il fantasma di Nietzsche, con quanto di morboso e terribile è associato al suo pensiero, va a braccetto col mito di Prometeo, ed entrambi sono evocati per far risaltare, per contrasto, un mondo fatto di certezze metafisiche e di ordine naturale in cui ogni cosa trova una sua collocazione e al quale, dimenticando quanto le metafisiche cadano spesso in contraddizioni insanabili tra loro, l'etica chiede solo di adeguarsi fiduciosamente. Da qualche tempo la cronaca, anche prima dell'evento pandemico, propone notizie spesso drammatiche di problemi correlati allo sviluppo della biomedicina. La cosa di per sé può essere un bene perché così si esalta il significato della bioetica come movimento di opinione e di emancipazione individuale. Un male perché spesso la rappresentazione giornalistica tende a semplificare e, a volte, anche a banalizzare questioni e controversie serie. Negli articoli qui raccolti, Prodomo...
Figure dell'automatismo. Apprendimento, tecnica, corpo
Questo libro esplora la questione degli automatismi a cui a vario titolo - sia individualmente che socialmente - siamo assoggettati: le tendenze irriflesse naturali; le abitudini apprese e, dunque, la "seconda natura"; i dispositivi stereotipici di impronta sociale o politica. L'idea di fondo, che il libro percorre lungo direzioni anche molto diverse tra loro (dalla sociologia del digitale all'uomo artigiano, dall'ecologia all'antropologia della tecnica, dal teatro sperimentale alla scrittura automatica) è che tali automatismi vadano pensati congiuntamente, affinché un'eventuale strategia di disautomatizzazione possa "prendere corpo" sul piano storico-materiale. Il nucleo di tale strategia consiste in una rivalutazione del corpo e delle sue capacità di deviazione (clinamen) internamente alla tendenza (conatus) alla ripetizione automatica in cui si trova immerso. La questione di quali modalità di apprendimento dei nostri automatismi siano oggi spendibili sul piano critico va quindi di pari passo con l'indagine su una forma di apprendimento che lasci spazio alle resistenze del corpo: al suo essere mediazione vivente tra differenti livelli di automatismo ma anche al suo essere apertura di spazi espressivi.
EUR 22.80