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Mostrati 1881-1900 di 50766 Articoli:
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Martin Scorsese. Le forze primigenie dell'America
Forse Martin Scorsese non è un regista-letterato, ma è certo che nel Pantheon dei suoi riferimenti risiedono molti immortali. Shakespeare e Céline lasciano tracce, segrete ma profonde, nei suoi film. Herbert Asbury, alle origini del gangsterismo e i noir di Raymond Chandler lo guidano sulle "vie del malvivente" ("Mean Street"). Il Joyce di "Dedalus", Sushaku Endo, Nikos Kazantzakis riforniscono l'immaginario dei lungometraggi a sfondo spirituale. Le "Memorie dal sottosuolo" di Dostoevskij, il Nietzsche de "La gaia scienza" e dello "Zarathustra" e Thomas Wolfe il solitario si nascondono dietro le quinte di "Taxi driver" e di "Cape Fear". Henry Miller è esplicitamente citato in "After hours". I testi di alcune canzoni dei Rolling Stones e di Bob Dylan fanno da controcanto alle scelte formali e sostanziali della sua intera filmografia. Le strisce di Otto Soglow ispirano i suoi "storyboard", esattamente come i disegni di Selznick offrono lo spunto per le immaginifiche inquadrature di "Hugo Cabret".
EUR 14.16
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Leonard Cohen. Come un uccellino su fili di parole
"La Torà e il Talmud, il Buddismo Zen e l'Induismo Advaita Vedanta, i mistici persiani Far?d ad-d?n 'Att?r e R?m?, Primo Levi, Alexander Trocchi, Constantino Kavafis, Dylan Thomas sono solo alcuni dei testi, dei mondi e degli autori che sottendono l'esplorazione artistica di Leonard Cohen, mentre sono stati Federico Garcia Lorca e Irving Layton a dare forma compiuta al bosco sacro di un autore che è rimasto per tutta la vita un "canadese in libero esilio". F. R. Smith, A. M. Klein, Louis Dudek sono i maestri di Montreal che portano il giovane Cohen a diventare, con Margaret Atwood, Dennis Lee e molti altri ancora, una delle voci più importanti del Rinascimento Canadese. Una stagione letteraria che ha fatto emergere altre voci, come quelle di Alootook Ipellie e Louise Bernice Halfe, messe a tacere dalla storia coloniale di una nazione sottratta alle popolazioni indigene."
EUR 14.16
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Metabioevoluzione. Dall'universo alla vita e viceversa: equilibri, evoluzioni e paradigmi in divenire
I raggi cosmici provenienti da galassie lontane possono influire sull'ecologia di alcune specie di animali. Gli stessi raggi cosmici possono anche alterare la copertura nuvolosa o ancora innescare l'attività vulcanica. Nello spettro della radiazione elettromagnetica oltre ai raggi cosmici vi sono altre lunghezze d'onda che fungono da precursori sismici fornendo cosi la possibilità di prevedere il verificarsi dei terremoti. Spazio, Sole, Terra e Vita sono tutti interconnessi e intimamente intrecciati. Metabioevoluzione è la chiave concettuale che permette di studiare e imparare con entusiasmo il dinamico mondo che ci circonda in un'incredibile rete di relazioni interdipendenti e in continuo divenire.
EUR 18.90
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Ricette di cucina
Il quaderno a quadretti che ci tramanda il ricettario di Idetta Ceira-no ha le dimensioni di 18 cm x 12 ed è composto di 68 pagine, di cui 31 rimaste bianche. La prima parte, di 28 pagine, è dedicata alle ricette 'salate', precedute dal titolo Ricette di cucina e dall'indicazione del luogo e della data in cui ha iniziato ad annotarle: «Torino, 2 marzo 1932»). L'altra, riservata ai dolci, ne conta 9 ed è compilata a partire dal fondo del libretto, capovolto su se stesso. Le differenti grafie e i diversi colori di inchiostro rivelano una scrittura dilatata nel tempo. Quando intraprende la compilazione Idetta ha 33 anni, è sposata da 12 e ha già avuto entrambi i suoi figli. La sua vita si divide fra la residenza torinese, il cui indirizzo è annotato sul frontespizio («Torino, corso Galileo Ferraris 90») e la grande casa di Vicoforte dove trascorre con la famiglia la villeggiatura. Le sue fonti sono spesso segnalate: la suocera (maman), le cugine, le amiche più o meno strette, le cuoche che si erano avvicendate al suo servizio, la cameriera Palmira, la domestica Gina ed Emilia, la vecchia guardiana. L'ultima ricetta...
Le ricette della «corte» del Paolone. Un secolo e mezzo di cucina in terra d'acqua a nord del Po
Cortile o Corte: dal latino (cohors-tis) «cortile, cohors collegato con l'hortus. Spazio scoperto, circondato da muri o da edifici, facente parte di una abitazione con un orto e, in mezzo, l'aia, di fianco il forno per il pane, una officina, le stalle (trasformate con il tempo in garages), i fienili e i granai, il pollaio, la porcilaia e le gabbie dei conigli con il bagno in comune e la rüdera (immondezzaio) e chiaramente un vero e proprio orto anche con varie piante da frutta. Gli abitanti erano come una famiglia allargata e come tutte le famiglie litigavano ferocemente, ma guai a contrastare, da fuori, uno che faceva parte della corte. Le ricette di quel che mangiavano sono state raccolte oralmente per quanto riguarda la seconda metà del '800 e la prima del '900 e per iscritto, su fogli o pagine da quaderno, con accanto il nome della fonte (anche qualcuno di un altro cortile e addirittura di un altro paese), dal secondo dopoguerra in poi. Chi le ha raccolte già le ha lasciate alla propria figlia che ci si augura le lasci ai propri discendenti. La corte di cui si parla è a...
Patti Smith. Tra Rimbaud e San Francesco
Una miccia lunga 175 centimetri in un corpo magro, segaligno. Un viso ieratico. Capelli - lunghi o corti, secondo le mode - comunque sempre scombinati: a darle l'aria di una mitologica medusa. Non può essere del tutto semplice la donna che accompagna la dipartita di Allen Ginsberg leggendogli i Cantos di Ezra Pound. E poi, giù e su, tra Rimbaud e San Francesco, Kerouak e Verlaine, Blake e Burroughs, Pasolini e Baudelaire in un continuo saliscendi da vertigine letteraria. Nella foresta dei simboli, la parola si fa musica e i poeti danzano tra loro, senza tempo.
EUR 14.16
Bob Dylan. Poeta errante
Dylan, denudandosi delle proprie convinzioni ha rivelato mille facce di se stesso. Abbandonando il proprio Io - imbevuto di misticismo, intuizione, impulso - ha scovato un linguaggio crudo, greve, proveniente dalle viscere dell'anima, in un apparente balbettio, volutamente illetterato, capace di sillabare una poesia improvvisa, virulenta, rigurgitata tutta d'un fiato. Woody Guthrie, Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti, Arthur Rimbaud, William Blake, Sant'Agostino e i libri profetici dell'Antico Testamento: le influenze letterarie che hanno fatto di Bob Dylan un cantautore da Nobel.
EUR 14.16
Amore e misticismo. Una ricerca sull'esegesi origeniana del «Cantico dei Cantici»
Il libro espone l'esegesi, compiuta dal Padre della Chiesa Origene, di un difficile libro dell'Antico Testamento, il Cantico dei Cantici, considerato la vetta o l'apice di tutti i desideri. Il filosofo giunge a negare del tutto il significato letterale del testo sacrosanto, i fatti storici narrati su cui si può facilmente equivocare, mentre considera la lettura spirituale che mette al riparo dalla violenza e dalla perversione. Secondo quest'interpretazione i protagonisti del Cantico dei Cantici, due innamorati, simboleggiano l'anima del Logos oppure la Chiesa e Cristo. L'opera origeniana intende dunque indicare come il destino ultimo dell'umanità sia ascendere la contingenza o l'immanenza nell'ordine morale e trascendente, per trovare in modo del tutto anagogico, soprannaturale, la realtà del Nuovo Testamento.
EUR 11.30
Le cose buone intorno a me. Ricette delle nonne e zie dai sapori e odori di terra, di mare e d'oltremare
Genova, con la sua vocazione di porto aperto a tutto e a tutti è stato ed è il crocevia di uomini e cose dai luoghi più disparati del mondo. Il suo centro storico non è una finzione scenica linda e pulita, in cui gli abitanti sembrano occupare abusivamente case e palazzi che non hanno niente da spartire con loro. I genovesi intesi come coloro che vivono a Genova, quale che sia il luogo da cui provengono, sono persone vere, che rendono la città, e specialmente il centro storico, il crogiuolo in cui prendono consistenza leghe imprecisate di umanità le più varie. Ecco allora che gli aromi e gli effluvi che potrai trovare in questo libro di ricette della mia famiglia che, coerentemente con la vocazione della città, nel tempo si è allargata e arricchita di culture, non parlano solo di Genova, ma anche della vicina Toscana, delle Apuane, del basso Piemonte e poi, dato che siamo anche gente portata a emigrare e spesso a ritornare, sapori di una terra ai piedi delle Ande. Da qualche anno, infine, anche di chi ci ha toccato il cuore e l'anima con gli odori della savana, del...
L' anno 3000. Sogno
Nel 1897 Paolo Mantegazza dà alle stampe L'anno 3000, Sogno, un romanzo utopico/distopico con forti componenti autobiografiche, in cui dà corpo al suo sogno di un mondo rinnovato grazie ai successi della scienza e alla guida illuminata di una nuova classe dirigente, quella degli Igei, ovvero dei medici. Un "sogno" inquietante per molti aspetti poiché scaturisce dal crollo dell'ottimismo positivista cui l'Autore aveva aderito nella sua prima produzione di divulgatore medico e dall'amara constatazione del fallimento socio-politico del credo nelle "magnifiche e splendide sorti progressive". E soprattutto un "sogno" tristemente profetico dal momento che al progetto di una scienza del miglioramento del genere umano si sovrappone quello di una scienza medica onnipotente che bonifichi l'umanità, estirpando alla radice le male piante. Così involontariamente dall'utopia si passa alla distopia, poiché il migliore dei mondi possibili vagheggiato da Mantegazza poggia sul controllo ferreo dei cittadini, passando attraverso il controllo della mente e spingendosi fino alla selezione radicale delle "vite non degne di essere vissute".
EUR 17.00
Luigi Tenco. Io sono uno... e nessuno
Pavese, senza dubbio e, di sicuro, il Pirandello della pluralità dell'io. Esplicitamente Brecht e Vian. Senz'altro, quell'umore che viene dalla scuola esistenzialista: di Sarte, molto verosimilmente e di Camus per derivazione approssimativa. In maniera allusiva, s'intuiscono l'innominato Heidegger, alcuni lampi sulfurei di Friedrich Nietzsche e, per sorprendente rassomiglianza metabiografica, Carlo Michelstaedter. E poi, il pessimismo di Leopardi, il romanticismo di Foscolo, il decadentismo di Pascoli. I maledetti Baudelaire e Rimbaud e il maledettissimo Céline, per spirito di contraddizione alla buona norma borghese. E lo scandaloso Ovidio. Sono queste le carte, quasi sempre coperte, che abbiamo in mano per decifrare l'enigma che Luigi Tenco ha lasciato dietro di sé, inciso per sempre nel calco delle sue canzoni.
EUR 14.16
Stanley Kubrick. Odissea nell'incipit
«Se può essere scritto può essere filmato», così parlò Stanley Kubrik. Il detto deve essere inteso alla lettera: ben 11 dei suoi 13 lungometraggi sono tratti da romanzi e racconti altrui. Non sarà necessario, quindi, interrogare alcun monolite nero per farci svelare il chi e cosa dovremmo vedere riflesso nella lucida superficie di celluloide davanti alla quale ci ha piazzato il genio del regista. Basterà scorrere le prime pagine, gli incipit, delle sue fonti letterarie - Lionel White, Humphrey Cobb, Valdimir, Howard Fast, Nabokov, Peter George, Arthur Clarke, Anthony Burges, William Makeapeace Thackeray, Stephen King, Gustav Hasford, Arthur Schnitzler - per ritrovarci compagni di viaggio in una delle più straordinarie odissee che la storia del cinema ci abbia regalato.
EUR 11.18
Affreschi quantistici. Parallelismi tra scienza e arte
Nonostante molti ritengano che arte e scienza forniscono immagini oscillanti che non si possono cogliere assieme e che, in seguito alla moltiplicazione delle discipline e alla specializzazione a cui si assiste nella società contemporanea, tra cultura scientifica e cultura umanistica si sia generata una frattura insanabile, esaminando le cose in profondità è possibile individuare tra questi due settori forti interazioni e parallelismi. In questo libro, sulla base della convinzione che tra scienza ed arte esistono, sia a livello epistemologico e metodologico, sia sul piano delle loro rispettive costruzioni nei vari ambiti di studio, rilevanti elementi di connessione, si mostra come il mondo costruito dall'arte e il mondo costruito dalla scienza abbiano le stesse caratteristiche e rappresentino di fatto lo stesso "universo". Significativi parallelismi e legami reciproci possono essere individuati tra opere d'arte e teorie della scienza e, in particolare, è possibile costruire dei percorsi che, a partire da alcune importanti opere d'arte, consentono di arrivare ad alcuni fondamentali risultati in campo scientifico, segnatamente riguardo la fisica moderna.
EUR 17.25
Tim Burton. L'oscura stanza dei giochi
Tutto parte dall'infanzia che, come un treno fantasma, percorre con le sue angosce, ossessioni, visioni, l'età adulta. Il giovane Tim Burton s'industria con quello che trova a portata di mano per riempire i buchi vuoti tra una lezione e un'ora di sport e sfuggire, così, alla monotonia del vivere in provincia. E da subito s'innamora dei mostri. Poco alla volta arriveranno Johnny Hart, Mary Shelley, Bram Stoker, Franz Kafka, Edgar Allan Poe, Washington Irving, Fratelli Grimm, Roald Dahl, Gottfried Benn, Georg Trakl, Carl Einstein, Dr. Suess, Len Brown a tenergli compagnia nella stanza dei giochi.
EUR 14.16
Benjamin Britten. La poetica dei perdenti
Nonostante i posizionamenti esistenziali e sociopolitici decisamente scomodi per i suoi tempi - lui scopertamente pacifista, antimilitarista e omosessuale dichiarato in una nazione in cui l'omosessualità è stata reato penale fino al 1967 - Benjamin Britten nella vita reale non conobbe praticamente sconfitte. Benestante e perfino molto ricco al culmine della sua carriera che passò di successo in successo, in patria e fuori; amò riamato la stessa persona per oltre trent'anni; ottenne ogni sorta di riconoscimento al suo straordinario talento venendo insignito, a sigillo del prestigio, anche del titolo di Lord. Può destare quindi meraviglia la pietas dolorosa che Britten riversò nella poetica delle sue opere liriche, quasi sempre focalizzate sui perdenti, sugli sconfitti dalla vita, dal caso o dal Male. Una poetica che si avvalse di firme letterarie che non lasciano margini a dubbi critici: George Crabbe, Michelangelo Buonarroti, Wystan Hugh Auden, Herman Melville, Henry James, Thomas Mann, Wilfred Edward Salter Owen, Arthur Rimbaud accompagnano con le loro parole uno dei suoni più limpidi del Novecento.
EUR 14.16
Sulle punte della forchetta. «Ragguazza i maccheroni, avviluppa e caccia giù»
La forchetta è un utensile che serve per mangiare alcune pietanze (non certo quelle brodose... per le quali serve il cucchiaio), oppure per cuocere o cucinare il cibo. Il forchettone con due o più punte evita il contatto tra il cibo e le mani e questo ha a che fare (se lo si vuole) con l'igiene, ma serve, prima di tutto, a non ustionarsi durante la cottura e l'ingestione. In queste pagine si sosterrà che la forchetta individuale si imporrà in Italia nelle regioni in cui si mangiavano i maccheroni o la pasta asciutta. Nel volume si narrerà della forchetta dall'età antica a tutto il Medioevo fino al primo puntorio di legno che si trova in un testo della fine del XIII secolo, arrivando all'Umanesimo e al Rinascimento e a tutta l'età moderna. Si proseguirà con alcune leggende sulla pasta alimentare e su chi ha "inventato" la pastasciutta e si terminerà con cortesie o buone maniere a tavola, ossia il galateo.
EUR 19.95
David Bowie. L'arborescenza della bellezza molteplice
Una vita ispirata, ossessionata e imprendibile. David Bowie volle costantemente ridiventare ciò che era prima di essere, e questa è la sua arte. Ciò che è diventato, la sua bellezza molteplice, la sua eleganza decadente e solitaria, il firmamento malinconico delle sue canzoni, la prolissità ridondante ma impeccabile delle sue provocazioni ricordano meno gli esteti e i dandy dell'Europa tardo-moderna che gli asceti orientali di un redivivo Medioevo iniziatico. Al pari di Hafez, Rämänanda, Huineng, egli è stato l'artista dell'incompiutezza prismatica che si fa voce, il folgorato poeta dell'esasperazione tecnologica, il non sospetto interprete della postmodernità senza scampo.
EUR 14.16
Vasco Rossi. Se più di Nietzsche poté Leopardi
Vasco Rossi nietzschiano? Sì, forse, ma, però... Se è vero che la riflessione sul nichilismo del Grande Solitario sembra fare sfondo a molta produzione del cantautore, è altrettanto vero che nei testi delle sue canzoni l'oltreuomo e l'eterno ritorno non si affacciano mai. E Nietzsche senza quei due fondamentali, non è Nietzsche: al limite, è Leopardi. Il quale, sui temi del nichilismo novecentesco, ha anticipato tutti. Seguendo il filo logico del Sileno: "meglio non esser nati", contenuto nel Manifesto futurista della nuova umanità, il sospetto che qualche corda della chitarra mentale dell'emiliano, il Conte di Recanati sia andato a pizzicarla, sembra legittimo. Sulla questione stile del linguaggio, invece, Ionesco e Beckett hanno lasciato impronte abbastanza nitide sui suoi fogli. Kierkegaard, infine, apre la visione del mondo testuale di Vasco verso altri orizzonti. Diversi da quelli cantati fino a poco prima di scrivere Un mondo migliore.
EUR 14.16
Johnny Cash. Storie oltre il bianco e il nero
Sotto la maschera, costruita ad arte, del "fuorilegge" che si oppone all'autorità e considera la "legge" e la "giustizia" due cose diverse, la produzione musicale di Cash dialoga con il canone letterario nordamericano del suo tempo, andando ben al di là dei temi biblici e degli inni sacri che lo hanno reso famoso. Johnny Cash non è stato solo un cantautore, un musicista, uno show-man o un attore; è stato soprattutto un narratore folk capace di dare forma alla complessa geografia dell'America rurale, raccontandone non il mito on the road (lui che, pure, sulla strada c'è stato a lungo col suo Unit One, l'autobus-casa col quale raggiungeva le tappe delle sue tournée), ma le contraddizioni di quel quotidiano di cui si nutre ancora oggi l'immaginario made in the USA.
EUR 14.16
Atlante fotografico della luna. Con una guida all'osservazione e un'introduzione alla selenografia e alla selenologia. Ediz. illustrata
Sono passati poco più di 400 anni da quando Galilei ha puntato il cannocchiale verso la Luna e da allora generazioni di uomini hanno smesso di pensarla come un globo lucido e liscio a separare il mondo delle cose mortali e corruttibili da quello eterno e immutabile. La sua superficie ha suggestionato a tal punto i suoi primi osservatori da far loro immaginare mari, laghi e paludi inesistenti e, come accadeva ai nostri remoti antenati che collocavano i loro eroi in cielo, tale da indurli a popolare quelle lande deserte coi nomi delle figure dei grandi sapienti del passato: Platone, Aristotele, Archimede, e così via. Mauro Castagneto ha cominciato a orientarsi in mezzo a loro all'età di sedici anni con l'aiuto di un piccolo binocolo e di un atlante lunare che portava nelle tavole immagini realizzate all'osservatorio di Pic du Midi, nei Pirenei francesi, in un'età in cui nessun indizio poteva farlo pensare che avrebbe potuto realizzare un "suo" atlante lunare, in un qualche futuro. Sopravvissuto a un piccolo incendio domestico, l'Atlas de la Lune è stato comunque il modello su cui ha costruito l'Atlante fotografico della Luna: immagini, sì, tante, contenute in...