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Elica
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Il peso della luce
Quantunque impalpabile, invisibile, incorruttibile, la luce possiede un peso. Il suo peso è in grado di scardinare il ristagno dell'oscurità, è in grado di disarmarlo. Il movimento della luce è infinito. Essa può ascendere e può precipitare. Quando precipita, essa acquisisce una materialità immateriale, il suo peso appunto. L'esistenza manifesta infatti, è un precipitato di luce, un precipitato d'eternità. In ogni forma il peso della luce cela i suoi segreti, in ogni essere cela il suo principio sostanziale. Vivere significa saper scoprire questo peso, lasciarlo respirare, saperlo sopportare. Lasciare che il suo fremito dilati il nostro cuore a dismisura, affinché il suo peso diventi il peso del nostro stesso cuore. E lasciare che esso ci sostanzi e ci fabbrichi un corpo adamantino in grado di condurci, anche in mezzo a mille miraggi, verso la sua origine.
EUR 12.75
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Diverse facce della luna
«Tra cielo e terra, tra presenza e assenza, Lilia Massaro Liguori con la sua abituale arte di scrivere, esprime bene l'inclinazione all'autoanalisi e all'autocritica, al limite della sopportabilità del vivere, che segna la profondità della sua poesia. Autocoscienza carica di una visione alta della vita, nel disegno di una vocazione difficile da vivere. Nello svolgersi della narrazione poetica di sé e dell'universo, si intravvede il miracolo di conferire una ragione alla vita, di mutare il corso di un destino». (Dalla Presentazione di Giovanni Di Michele).
EUR 12.75
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Il giallo della birra bionda
"La storia di questa storia è un mistero. Probabilmente è un racconto nato tra un bar e un locale alternativo veneziano tanto che l'X del libro è molto simile alla realtà dello Spazio About così come la Skuola ha più di qualcosa in comune con l'esperienza dell'ex Ospizio Occupato di Santa Marta sgomberato a settembre del 2019. Quanto raccontato può essere anche il frutto di troppi romanzi, troppo alcol e di qualche sigaretta allegra oppure un sogno o l'invenzione di qualcuno. Magari invece è tutto questo assieme. Qualcosa in più su come è nata questa storia, che qualcuno definirebbe "racconto giallo" lo si scopre andando subito all'ultima pagina. Così però perderete molto e tanto vale che, senza misteri, vi beviate una birra bionda alla mia salute, però il conto lo pagate voi".
EUR 12.75
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Origami
Libro candidato da Renato Besana al Premio Strega 2022La protagonista del romanzo è Olga, una giornalista e bibliotecaria che diventa celebre sposando Gustavo Miso, un editore e giornalista molto facoltoso. Da bambina resta presto orfana di entrambi i genitori e viene cresciuta dai nonni che amavano gli origami. Alle scuole medie comincia a scrivere su un giornalino chiamato Origami: il sogno di carta. La giornalista non abbandona mai il progetto fin tanto che "Origami" diventa un giornale vero. Olga gestisce la grossa biblioteca di Itaque insieme ad altri impiegati come Marianne, Jeremy, Nina, Nora, Ellen. Dapprima diventa amante di Jeremy poi dopo un incidente incontra Gustavo e se ne innamora. Olga ha due presenze vicine costanti, un amante, Emilio, e una amica, Rossana. Questi le consigliano scene e azioni che spesso lei non segue e che subisce contro la sua volontà. Gustavo non si rende conto di nulla e appoggia quasi sempre le decisioni della moglie. I due hanno un unico figlio, Edoardo che prima ha una relazione con una traduttrice. Poi a seguito della loro separazione sposa una donna giapponese, Ada. Dalla loro unione nasce una figlia che sembra portare sulle spalle...
Appena ho tempo
"Raccolta che copre molti anni, questi testi di Angela Maria Zucchetti ci ricordano che la poesia - e quella lirica in special modo - racchiude il senso dell'Essere. Come ho sostenuto altrove (e non sono il solo), la poesia ha uno strettissimo rapporto con la filosofia. Intanto entrambe nascono dalla meraviglia, si realizzano attraverso la lingua, e trattano di cose essenziali. Dunque: Poesia è filsofica, nel senso di metafisica. Perché ci troviamo a focalizzare sulle questioni ultime della nostra realtà di esseri umani. Dell'esistere, dell'esserci qui ed ora momento dopo momento, in bilico tra il non-Essere, e la forza dell'esserci che si afferma, che esige di vociare, captare, origliare il senso più profondo del vivere". (Peter Carravetta)
EUR 8.50
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A proposito. Aforismi
Gli scritti di Marcella Tarozzi mostrano che fra l'essere e il nulla non prevale né l'uno né l'altro. In modo analogo il desiderio e la volontà si contendono l'uso del linguaggio, sempre presente a se stesso. In tale contesto si riconosce l'apporto dell'allegoria da cui emergono i concetti della tradizione filosofica e poetica. Il divenire si allea così col mito per rivolgersi a Sisifo, l'instancabile ribelle, una figura che ci riporta alla condizione umana, chiamata da Marcella Tarozzi "il vivere". Con il vivere entrano in considerazione altri personaggi come il tempo che ha come pendant la temporalità, anch'essa analoga, in quanto struttura, al vivere; un vivere che non si identifica con un vitalismo arrogante ma neanche col quieto vivere in quanto è strettamente legato al divenire. Queste categorie mettono in risalto valori quali la bellezza, l'arte, la musica, concetti che trovano il loro significato nella forma breve del linguaggio la quale non disdegna di prestarsi a giuochi di parole o a ironie ben presenti del lavoro di Marcella Tarozzi.
EUR 12.75
Un alveare nella testa
Questa silloge poetica prende lo spunto dal tragico evento della morte di Aldo Moro, parlamentare e Presidente della Democrazia Cristiana e già Presidente del Consiglio nel secondo dopoguerra, rapito dalle Brigate Rosse il 16 Marzo 1978 a Roma, nel sanguinoso agguato di Via Fani, in cui furono uccisi tutti gli uomini della sua scorta. La sua prigionia durò 55 giorni e venne ritrovato morto il 9 Maggio in Via Caetani, dentro una Renault rossa. Quell'anno la S. Pasqua cadeva alla fine di Marzo. La silloge è dedicata a lui e idealmente anche a tutti coloro, rappresentanti delle istituzioni e della società civile, che nell'esercizio della loro professione o del loro lavoro hanno perso la vita in eventi delittuosi simili.
EUR 8.50
Un tuffo nel mare di casa. Storia di un triestino marinaio convinto e partigiano riluttante
Un padre, un figlio, tra loro il vuoto, un crepaccio, sui suoi bordi opposti si sono trovati per tutta la vita, senza mai riuscire a compiere il balzo decisivo, il padre per pudore e per il timore di un rifiuto, il figlio per orgoglio e un inconsapevole sentimento di commiserazione. Solo in età ormai matura il figlio decide di compiere quel balzo e... scopre il padre. Scopre la sua vita intensa e drammatica, scopre con quanto coraggio, quanta voglia di riscatto, quanta umanità, quanta leggerezza abbia affrontato un destino assoggettato all'arbitrio della Storia che, in un turbinare casuale di ruoli e circostanze, lo fa marinaio, soldato italiano e britannico, partigiano titino, "cerino", "aquilotto"! Matura così pagina dopo pagina la riconciliazione verso la figura paterna, rimasta troppo a lungo ai margini nei pensieri del figlio che finalmente ha compiuto quel balzo. Fabio Denitto nato a Trieste nel 1946. Già insegnante, si occupa di un dormitorio per senza tetto di cui è uno dei responsabili. Da questa esperienza ha tratto quattro libri con brevi racconti riguardanti gli accolti in questo dormitorio: Hotel a 1000 stelle, Dormitorio de luxe, Miracolo in via Udine e C'era una...
Il ragazzo e la civetta. Percorsi di un allievo dell'Academiuta di Pasolini. Nuova ediz.
«Bruno Bruni aveva un padre ferroviere, emiliano d'origine, abituato dal mestiere a traslocare frequentemente da un luogo all'altro d'Italia; la madre proveniva dalle Romagne. I suoi fratelli erano nati in posti uno diverso dall'altro e a lui la sorte aveva assegnato nel '29 Santa Lucia d'Isonzo. La famiglia si era trasferita poi a Opicina sopra Trieste, quindi a Gorizia e nel '36 a Casarsa, dove il padre, divenuto capostazione, aveva potuto sistemarsi in forma più stabile. Per Bruno, Casarsa era destinata a divenire naturale tópos della propria identità e fondamentale ambiente di formazione. Il piccolo centro friulano era come immerso in una immutabilità agricola e linguistica e in una cristianità rigorosa e assoluta che mal si adattava alle inquietudini di un ragazzo proveniente da una famiglia di pensiero laico e di più vaste esperienze; ma presto si sarebbe trasformato in un "paese dell'anima" grazie alla presenza di un giovane intellettuale che aveva eletto lo stesso luogo a proprio "utero" letterario: Pier Paolo Pasolini.» (dall'Introduzione di Giuseppe Mariuz)
EUR 8.50
Bois de Boulogne. La forestazione di Bologna
C'erano le cartoline "Se Bologna avesse il mare"... e se Bologna si fosse trasformata in bosco, "Bois de Boulogne"? Dopo le elezioni comunali del 2021, ci fu un tentativo di colpo di mano di estremisti Verdi per forestare la città, allagandola. Ma un bravo sindaco ed una sua misteriosa amica, porteranno la giusta transizione verde verso la giusta conclusione.
EUR 10.20
Itaca. La mia antologia
«Nel romanzo "La luna e i falò" Pavese scrisse: "Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti". Il mio paese si chiama Isolabona, ma da quando lessi la poesia "Itaca" di Konstantinos Kavafis, l'ho ribattezzato con quel nome che mi ricorda lo struggente desiderio di Ulisse di tornare alla sua amata isola. E questo desiderio l'ho reso realtà specie al tramonto della mia vita quando, annualmente, ritorno a Itaca per una visita a chi dorme sotto i cipressi di Sanzane e per incontrare gli ultimi amici, che come me, sono costretti ad usare le tre gambe di edipiana memoria per tenersi in piedi e "camminare così con tre gambe". Ma il ricordo della mia Itaca, durante gli anni trascorsi lontano da lei, è sempre stato presente ogni volta che mi sedevo davanti alla scrivania per scrivere libri per i giovani. Fa parte del mio DNA tanto da emergere in molti miei scritti editi o presenti su internet o addormentati in...
Paolo
È così che ho incominciato a inseguirti, Paolo. Quando navigavi nella mia pancia. Provavo a indovinare il tuo viso dagli abbozzi intravisti nell'ecografia. Come doveva essere quella creatura che già sembrava non voler stare ferma, ma che la sera si adagiava nella curva dei miei organi interni, ad adattarsi arrendevole, delicatissima, a quella nostra ritmica uguale - di uccellino in uno stormo. Questa è la storia di un ragazzo e di quello che ci ha insegnato anche nel pianto: l'amore, il coraggio, la dignità, la finezza vibrata nei suoi occhi.
EUR 9.50
La rivolta del pane
Andrea Zuccolo è nato Buttrio nel 1955. Vive a Udine. Si è laureato a Bologna, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, corso DAMS. Il primo impegno teatrale risale al 1978, nella commedia in musica Il mongomo a Lapislazzuli, con il gruppo strumentale Hinz und Kunst di Berlino, al III Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Dopo un Edipo tiranno di Sofocle, traduzione di Edoardo Sanguineti, diretto da Benno Besson, Festival dei due Mondi di Spoleto, 1980, produzione ATER Emilia Romagna Teatri. Si trasferisce a Parigi (1981-1983), dove si diploma presso l'Ecole Internationale de Théatre diretta da Jacques Lecoq. Nuovamente in Italia a Roma, ha lavorato con Compagnie Private e Teatri Stabili, accanto ad attori come Tino Carraro, Isa Danieli, Carmelo Bene, Roberto Herlitzka ed i registi Luca Ronconi, Maurizio Scaparro, Giancarlo Nanni, Giuseppe Rocca, Giorgio Pressburger. Ha diretto e interpretato la versione originale del dramma in musica Ofelia va in convento, Narni, Teatro Comunale, 1990. Ha tenuto concerti come voce recitante assieme al pianista Andrea Rucli, su musiche di Francis Poulenc e Gioacchino Rossini. Ha collaborato a molte edizioni MITTELFEST di Cividale del Friuli. È stato interprete delle poesie di Kosovel, Menichini, Bandini,...
L' ora del tè
La domanda «cosa faremo domani?» dei versi di Eliot fissa il momento d'un colloquio fra due amiche intente a ragionare sul futuro quando forse non bastano più le abitudini. Le tre parti del libro svolgono temi diversi. «Take the time - Tenere il tempo» nel gergo musicale allude alla necessità di tenere il tempo, il ritmo del brano suonato, ma allude anche, per metafora, a quanto sia necessario rimanere nei tempi del giorno-dopo-giorno. Take the time, infatti, significa anche "prendere il tempo", cioè sapere gestire i tempi dell'esistenza, come fossero quelli di una cadenza musicale. La seconda parte, «Come a teatro», raccoglie versi in forma di dialogo o di monologo riferito ad un 'tu' presente, a momenti di vissuto. La terza parte, «Se i finestrini fossero puliti», utilizza il viaggio nel tempo per valutare come sarebbero le cose e i fatti della vita se fosse possibile valorizzare l'armonia, il rispetto degli ambienti, i valori della memoria in un'ipotesi di modi d'essere, di stare al mondo senza tenere conto di geografie, religioni, patologie sociali, protagonisti o anonimi, onesti o malfattori. Questi gli argomenti di conversazione nell'ora del tè con i personaggi dei versi mentre...
Smarrimenti e rinvenimenti
Nicola Cetrano è nato a Pianella (Pescara) nel 1954: laureato in filosofia a Chieti nel 1978 presso la Facoltà di Lettere dell'allora Libera Università degli Studi "G. D'Annunzio", dal 1979 vive a Trento dove ha lavorato per quasi un quarantennio nella scuola come insegnante di lettere, prevalentemente nella scuola secondaria di secondo grado, e dirigente scolastico. Ha scritto negli anni articoli, recensioni e interventi, pubblicati su riviste, sul web e sul quotidiano "l'Adige" di Trento: prevalentemente su educazione e scuola, letteratura, filosofia, attualità. È autore delle raccolte Forse poesia (Manfrini Editori, 1993), Ancora per. Nell'umile certezza del dolore (Campanotto Editore, 2003) e Dalle estreme fioriture. Piccolo canzoniere sulla parola (Campanotto Editore, 2009). Suoi componimenti sono stati letti su Radio1 (programma radiofonico Zapping) e Radio Dolomiti (programma Viaggio nella scrittura a cura di Amelia Tommasini). La sua espressione poetica nasce dallo stupore e dallo smarrimento di fronte alla magnificenza dolorosa della vita e da un bisogno di conoscenza, comprensione di sé, degli altri e del nostro tempo; si caratterizza per un forte radicamento personale, s'incarna in una tensione religiosa e in un costante lavoro sulla parola e sulla lingua.
EUR 14.25
Maggiori...
Le mani la cenere
"Questo lavoro di Francesco è il modo di tenere raggruppate le parole che abitano tra le mani dei poeti. Venezia.... Se mi giro di nuovo in Campo dell'Anatomia dietro quel portone la scala antica della lingua tiene forte aggrappata la mano della poesia. Strappa adagio, adesso, la parola che mai dopo cenere diventa. Uno smarrito circolare ricordo di quello spazio nuovo dove si saldano le nostre radici... Non tanti passi dal Caffè del Teatro... (...) In linea al pensiero che sempre non manca dentro queste pagine straordinarie, mentre ancora in bagno si scopre il giorno con la sua clavicola slogata. Tanto per rimanere in allenamento. Non basterà questo piccolo omaggio." (Carlo Marcello Conti)
EUR 9.50
Bluoceano. Appunti di viaggio
"È nel movimento il senso della vita non nella stasi. Quelli che vogliono creare stati ordinati impongono regole che costringono alla sedentarietà e allora i problemi si snaturano, assumono altre proporzioni, si rendono assurdi e astratti" scrive Olga Tokarczuk in Vagabondi. "Se fai una pausa diventerai di pietra, chi si arresta sarà infilato come un insetto". "Tu invece muoviti, vai, beato è colui che parte". Dagli anni 90 il viaggiare è diventato una prassi comune, in quella democratizzazione e banalizzazione che, anche in questo settore, ne evidenzia le aberrazioni. Il mondo globalizzato ha dato per scontato la mobilità e, nel bene e nel male, ne ha fatto la sua bandiera. Migliaia di aerei ogni giorno sorvolano i cieli e inquinano alla grande, le automobili rendono spesso invivibili i centri urbani e solo pochi stati hanno iniziato seriamente un percorso virtuoso verso una mobilità sostenibile. Fino al 2020 spostarsi nel mondo era facile, anche se lo spirito non era certo quello auspicato dalla Tokarczuk. I cinque racconti che costituiscono questa raccolta, dal primo "Ai confini sud del mondo: la Patagonia, e non solo" all'ultimo "Giro del mondo ai tempi della pandemia" sono al contempo...
Il giardino dei desideri