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Le vite lontane
Storie di distacchi, di fughe e migrazioni: le "vite lontane" di due protagoniste si intrecciano in diversi piani narrativi e temporali, mescolando passato e presente, infanzia e vita adulta, oscure paure e desideri inconfessabili, fantasie e realtà. L'io narrante rievoca luoghi abbandonati e remote vicende di guerra e conflitti familiari, di confini da valicare, di abbandono e miseria, di affetti travolti dalla Storia. È lo stesso destino di Meta, profuga etiope sfruttata nei campi della Calabria: l'addio alla propria terra, il lungo e faticoso viaggio alla volta dell'Europa, le indicibili privazioni e sofferenze. L'incontro finale tra le due svela sorprendenti affinità e legami, e una comune necessità di riscatto. Il romanzo di Anna Rottensteiner, scritto in una lingua ricca di immagini plastiche e sensuali, è una riflessione sulla condizione del "migrare": da una sponda all'altra, da un paese all'altro, ci si allontana da se stessi per ritrovarsi nell'altro.
EUR 10.20
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Franco Basaglia
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...E tu slegalo subito. Sulla contenzione in psichiatria
"Il 22 giugno 2006 Giuseppe Casu muore nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Cagliari, legato al letto, braccia e gambe, per sette giorni di seguito. Quella morte non silenziata, non negata, non giustificata, ma indagata e assunta come limite invalicabile dell'agire psichiatrico diventa il punto di avvio di un tumultuoso quanto difficile cambiamento. Alla fine disvela e conferma la presenza di un conflitto innegabile. Diviene chiaro che a Cagliari era in atto uno scontro tra psichiatrie, tra differenti visioni, non solo nel dipartimento di salute mentale, ma anche nella città, nella regione e nella stessa società degli psichiatri italiani... Un tema così rovente e così rimosso. La morte di una giovane donna, legata al letto e bruciata, avvenuta nel Servizio di Diagnosi e Cura dell'Ospedale di Bergamo è stato l'iceberg di oceani di indifferenza e di non curanza. La psichiatria oggi non interessa più nessuno." (dall'introduzione di Eugenio Borgna)
EUR 13.60
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I colori del pensiero
Attraverso dodici significativi temi del nostro tempo, articolati in coppie, le autrici tracciano un percorso di riflessioni e narrazioni, di immagini artistiche ed esperienze di vita, che è un invito ad aprire lo sguardo alla meraviglia, a mettersi in ascolto, a fermare il tempo per ragionare e confrontarsi con le grandi questioni del pensiero filosofico. Prende forma un viaggio attraverso la storia della filosofia, dalle origini dell'antica Grecia, lungo i rivolgimenti della Storia, fino alle idee che plasmano o interrogano l'uomo contemporaneo. Racconti, poesie e aforismi diventano così un ponte tra cultura "alta" e dimensione quotidiana, tra visioni del mondo e tradizioni popolari, dischiudendo uno spazio espressivo dove l'immaginario, i sentimenti e l'argomentazione s'incontrano e parlano una lingua comune. E dove i pensieri assumono gli stessi colori della vita. Un libro che è un vivace intreccio di memoria e invenzione, una piacevole meditazione sull'arte del vivere.
EUR 13.60
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Indifferenza. Vol. 1
Il tema dell'indifferenza, nelle sue diverse forme, attraversa la letteratura italiana del Novecento, a partire dal personaggio privo della necessaria volontà che lo spinga ad agire, sospeso tra abulia, pavidità ed egoismo. Come si manifesta il sentimento di indifferenza nel mondo di oggi, sempre più segnato da guerre, povertà, migrazioni e persino da pandemie? Dobbiamo condannare l'indifferente o egli è semplicemente uno che si sta difendendo? Ci sono condizioni esistenziali in cui l'indifferenza può essere tollerata o addirittura considerata una cura? Da un punto di vista sociale, l'indifferenza è sempre una carenza di empatia che può sfociare in disinteresse, inerzia, ottusità, tutte caratteristiche facilmente manipolabili a fini politici. Cinque affermati scrittori e scrittrici italiani si misurano con questo sentimento chiave, indagandone le conseguenze sociali, le pieghe nascoste e i riflessi più intimi. Cinque racconti che svelano dinamiche pervasive e percorsi interiori, e che offrono un punto di vista sul presente mediante quella preziosa sonda che è la letteratura.
EUR 13.60
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Una casa sull'argine
Bolzano, seconda metà degli anni Cinquanta. Michele è un inquieto trentenne, agente di commercio che oscilla tra l'edonismo e le vanità della nuova società consumistica, e vaghe quanto velleitarie aspirazioni di vita. Una possibile svolta esistenziale è rappresentata dall'occasionale incontro con Marta, una timida e discreta maestra elementare di etnia tedesca, che abita in una casa di campagna insieme all'anziana madre e ad un amico di famiglia dal ruolo ambiguo. Stretta tra una sponda dell'Adige e uno strapiombo roccioso, e raggiungibile solo con l'ausilio di una zattera, la casa è stata teatro, nell'immediato dopoguerra, di un tentativo di rapina finito nel sangue. Tra i due nasce una relazione complicata e resa ancora più impervia dal contesto ambientale, dall'ostilità diffusa e sempre meno nascosta tra i due gruppi linguistici, che di lì a poco sfocerà nel terrorismo separatista e nella stagione delle bombe. Sarà l'inattesa visita di Michele alla "casa sull'argine" a riportare a galla alcuni sinistri frammenti di passato tenuti fin lì segreti. Innescando un finale rocambolesco e "aperto". Postfazione di Carlo Romeo.
EUR 10.20
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Il morto nella roccia
Primi anni novanta, val di Fleres, estremo nord dell'Alto Adige. Un'esplosione nel cantiere di una galleria fa emergere dai detriti di roccia il cadavere di un uomo in abito elegante e con una misteriosa ventiquattrore. Chi diavolo è? Com'è finito lì? Si tratta di un incidente o di un omicidio? La vicenda, apparentemente inspiegabile, è forse legata a quell'opera capitale che è il tunnel di base del Brennero, il cui tracciato attraversa lo stesso territorio e che ancora oggi, a distanza di trent'anni, non cessa di suscitare discussioni e polemiche? Se lo chiede l'irrequieto camionista Tschonnie Tschenett, simpatico sbruffone e bevitore impenitente, rientrato da qualche tempo nella sua terra d'origine e trovatosi per pura coincidenza sul luogo del rinvenimento. A corto di incarichi di trasporto e con la propensione a cacciarsi nei guai, Tschenett chiede supporto all'amico poliziotto Totò per indagare privatamente sul caso, imbattendosi in tipi loschi, contadini male in arnese, servizi segreti, biechi speculatori collusi con la politica e un'irresistibile geologa dai capelli rossi. Una spy story venata di comicità, un romanzo che alla compattezza del genere poliziesco unisce le colorite sfumature idiomatiche di una terra di confine e plurilingue, dove...
Le donne di Fanis
Fin dalla sua infanzia Anita Pichler era a conoscenza delle arcane storie di cui è circonfuso il leggendario regno di Fanis, che in epoca arcaica si estendeva intorno all'omonimo gruppo montuoso nelle Dolomiti, tra la Val Badia e Cortina d'Ampezzo. Si tratta di un cospicuo patrimonio di leggende e favole compreso nella secolare tradizione orale ladina, di cui tuttavia si conservano solo frammenti. A partire da questi frammenti, integrandoli e disseppellendone gli strati originari, Pichler compone un preciso quadro narrativo, offrendoci una nuova, affascinante versione dell'epopea di Fanis e del suo antico popolo, gli operosi e pacifici Fanes. Frutto di un rigoroso lavoro filologico, prende così forma un universo magico di semidivinità cosmogoniche e di esseri primigeni, di animali totemici e di riferimenti simbolici a una piena fusione tra uomo e natura. E si fa largo un'inedita interpretazione lirico-matriarcale che situa al centro del racconto tredici enigmatiche figure femminili, creature selvagge e metamorfiche appartenenti a un "tempo prima del tempo", a un luogo mitico e primordiale in cui collocare una possibile idea dell'Inizio. L'appendice critica di Ulrike Kindl ricostruisce l'origine delle saghe e la vicenda legata alla loro ricezione, e ci mostra i...
La prima estate dell'Europa
«Un testo di assoluta rilevanza. Un compito riuscito» (Frankfurter Allgemeine Zeitung) Sul treno, poco prima della frontiera del Brennero, salgono sei giovani. Tranquilli, sorridenti, sembrano tifosi al seguito della propria squadra. Non lo sono. A poca distanza da loro è seduta una donna. È cittadina italiana, vive a Berlino, ha nostalgia del proprio cane, ce l'ha con Wittgenstein. Sembra europea. Non lo è. Perché il suo sogno è un'Europa libera. È l'estate 2015, l'estate che ha cambiato l'Europa. Un corpicino senza vita, che le onde del mare hanno riversato su una spiaggia, apre gli occhi al Vecchio Continente sulla crisi epocale dei rifugiati, mettendo in moto un'inedita catena di solidarietà. Ricostruendo la sua storia personale di emigrata in Germania, in cerca di una voce e di un'identità, la sudtirolese Maxi Obexer si interroga sul significato di parole quali "integrazione" e "appartenenza" alla luce della propria esperienza in perenne bilico tra lingue, culture e sensibilità differenti. Racconta storie di migrazione, di fortezze erette e di muri crollati, dell'arbitrarietà che regola il destino di chi fugge e di chi si difende. A metà tra romanzo autobiografico e saggio, "L'estate che ha cambiato l'Europa" è un...
Solo tredici chilometri
In un nebbioso pomeriggio d'autunno, dentro un fosso ai margini di una strada di campagna in provincia di Venezia, viene casualmente trovato il corpo senza vita di una ragazza. Presenta chiari segni di strozzamento, i pantaloni abbassati e del nastro adesivo a tappare bocca e narici. La sua identità è presto svelata: si tratta di una diciannovenne austriaca, Johanna Pichler, residente in una località appena oltre il confine sudtirolese, a pochi chilometri dalla Val Pusteria. Da un'evidente traccia rinvenuta sul cadavere, quasi una firma del delitto, gli inquirenti risalgono a un giovane di San Candido, Martin Scherer: è con lui che la ragazza ha trascorso le ultime ore prima di essere uccisa. Il quadro indiziario sembra lasciare pochi dubbi, il caso è considerato risolto. Non fosse che dal carcere Martin si dichiara innocente e il castello di accuse a suo carico comincia lentamente a vacillare. A cercare la verità, tra una selva di misteri e contraddizioni, sarà l'avvocato De Vitis, alla sua prima esperienza in un processo penale per omicidio, che diventerà un vero e proprio apprendistato giuridico e umano. Ispirato a un fatto di cronaca, "Solo tredici chilometri" è un legal thriller...
La montagna disincantata. L'Alto Adige/Südtirol tra mito e presente
L'Alto Adige/Südtirol è una provincia "speciale" non solo per statuto istituzionale, ma perché abituata a inquadrare la propria anima plurale entro miti identitari che attingono perlopiù alle complesse vicende del Novecento. Ma questo schema di lettura funziona ancora? O piuttosto ha finito per ridurre i suoi interpreti a migranti nel tempo invece che nello spazio? È ancora veritiera la narrazione di uno spirito efficiente e tradizionalista, di una comunità benestante e conservatrice, di una terra delle opportunità? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che hanno spinto l'autore a salire su bus, treni e biciclette per osservare da vicino, con lo sguardo disincantato del non autoctono, luoghi noti e meno noti, e raccontare quasi in presa diretta un Alto Adige ormai fin troppo "visibile", ma che molti si ostinano a non vedere, per privilegi acquisiti o per pigra consuetudine. Il diario di viaggio diventa così un confronto serrato e pieno di sorprese con le nuove "tensioni" che attraversano questa terra, più legate alla gestione dei flussi turistici e migratori che non alle questioni etniche. Dai nuovi paesi dormitorio alle selfie zones di un turismo di massa e votato all'assoluta comodità, emerge un modello di...
Il nazionalista. Ettore Tolomei. L'uomo che inventò l'Alto Adige
Una storia che non comincia con Ettore Tolomei. E che soprattutto non finisce con la sua morte. La controversa figura di Ettore Tolomei (1865-1952) e la sua ingombrante eredità spirituale sono da sempre motivo di contrasti e incomprensioni, persino di eclatanti atti dimostrativi, in quella terra cui egli stesso ha dato ufficialmente il nome. Impossibile, del resto, separare i destini dell'Alto Adige dalla vicenda politica e umana del geografo di origini trentine, che fu dapprima irredentista e infine fascista, e costantemente animato da un nazionalismo fervente, non privo di tratti fanatici. Senatore del Regno e alfiere dell'italianizzazione forzata del Sudtirolo, a partire dai primi anni venti Tolomei, da direttore del Commissariato alla Lingua e alla Cultura per l'Alto Adige, ebbe modo di portare a compimento l'opera di redazione della toponomastica italiana avviata già nel 1906 - dunque ben prima del Trattato di Saint-Germain e dell'avvento di Mussolini - con il celebre Prontuario, pubblicato dal 1916 e con nuove, successive versioni dalla Reale Società Geografica italiana. Toponomastica tuttora in vigore, che non cessa di rinfocolare antiche polemiche o di diventare occasione pretestuosa per minare qualsiasi progetto di reale convivenza tra lingue e culture diverse....
E quindi uscimmo a riveder la gente. Diario dalla grande reclusione
Questo libro nasce come reazione alla reclusione forzata in casa a seguito del dilagare del Coronavirus e dei provvedimenti di sicurezza pubblica imposti dai decreti di inizio marzo 2020. Prende forma dalla necessità di testimoniare la propria condizione di isolamento e smarrimento. Con leggerezza e malinconia, con ironia e sottigliezza, il noto corsivista altoatesino Gabriele Di Luca compone ogni giorno su Facebook un decalogo di riflessioni, sensazioni, citazioni o frammenti narrativi capaci di connetterlo in modo più intimo ai frequentatori della sua bacheca, dando loro un appuntamento fisso (verso le sei del pomeriggio) dentro la sua "bolla". Cerca in questo modo di conservare una relazione con il mondo che pure continua a esserci là fuori, con brandelli di ostinata esistenza sociale che si sforza di far arrivare dentro ciò che scrive. Ritma l'accadere e più spesso il non accadere degli eventi, costruendo una trama solo apparentemente sconnessa di pensieri e lasciando a chi li legge la libertà di metterli in relazione con il proprio stato d'animo. Fino a proiettare ansie e desideri in un bizzarro alter ego che pian piano gli ruba la scena. Nell'attesa di ritornare, prima o poi, a riveder la...
Indifferenza. Vol. 2: Racconti.
Il tema dell'indifferenza, nelle sue diverse forme, attraversa la letteratura italiana del Novecento, a partire dal personaggio privo della necessaria volontà che lo spinga ad agire, sospeso tra abulia, pavidità ed egoismo. Come si manifesta il sentimento di indifferenza nel mondo di oggi, sempre più segnato da guerre, povertà, migrazioni e persino da pandemie? Dobbiamo condannare l'indifferente o egli è semplicemente uno che si sta difendendo? Ci sono condizioni esistenziali in cui l'indifferenza può essere tollerata o addirittura considerata una cura? Da un punto di vista sociale, l'indifferenza è sempre una carenza di empatia che può sfociare in disinteresse, inerzia, ottusità, tutte caratteristiche facilmente manipolabili a fini politici. Cinque affermati scrittori e scrittrici italiani si misurano con questo sentimento chiave, indagandone le conseguenze sociali, le pieghe nascoste e i riflessi più intimi. Cinque racconti che svelano dinamiche pervasive e percorsi interiori, e che offrono un punto di vista sul presente mediante quella preziosa sonda che è la letteratura.
EUR 13.60
L' uva barbarossa
Drammatiche pagine del Novecento italiano rivivono in questo affresco autobiografico, spigoloso e intenso come l'adolescenza, l'età fragile e precaria della protagonista. L'apoteosi del fascismo e l'entrata in guerra, quindi l'armistizio, i bombardamenti, la feroce occupazione nazista: un susseguirsi implacabile di eventi storici e accadimenti familiari che spezza l'armonia domestica e offusca il ricordo di un'infanzia mitica e sempre più lontana. Sullo sfondo - vissuta come un vero e proprio luogo d'esilio - una Bolzano babelica, frammentata nei "ghetti" residenziali della prima, massiccia immigrazione italiana, dove il mondo tedesco appare all'Io-narrante estraneo e inaccessibile come i suoi aspri fonemi. Al centro il ritratto psicologico del padre ferroviere, un "maledetto toscano" dalla prorompente vena dialettica, che si nutre di un'arguzia popolare sciorinata in proverbi e citazioni colte. Sentimentalmente anarchico, disprezza il regime ma continua a confidare in Mussolini. Dalla cabina della sua locomotiva assiste disorientato ai contraddittori avvenimenti, reagendo nell'unico modo che conosce, con gesti di umana, istintiva solidarietà. Tutto ciò non lo terrà al riparo dai risvolti talora grotteschi con cui la Storia coinvolge, e stravolge, le piccole vite. A metà tra cronaca familiare e romanzo di formazione, "L'uva barbarossa" è un racconto poetico...
Storie nascoste a Bolzano
L'anima segreta di una città si svela in tutto il suo fascino. Ambigua e intrigante, insolita e arcana, lontana dagli scorci da cartolina, dalle rotte convenzionali e dalle solite iconografie identitarie: è la Bolzano che emerge in questa collezione di racconti inediti, che riunisce alcuni tra i migliori narratori e narratrici altoatesini. Prendono così forma storie legate a luoghi particolari e ad angoli nascosti della città, in una sapiente miscela di cronaca e fiction dove la memoria privata si insinua tra le stratificazioni del tempo e certi ritratti in chiaroscuro. Si scoprono così riti religiosi segretamente praticati tra case popolari e un maso che resiste all'assalto della cementificazione, orrori consumati in botteghe artigiane e pittoreschi gatti dalla spiccata personalità. Alle fantasie suggerite dal nome di una strada fa da contrappunto la rievocazione di un turismo povero e distante anni luce dal conformismo delle odierne attrazioni di massa. Passato e presente si intrecciano in una polifonia di voci e in una speciale combinazione di eventi curiosi e personaggi sconosciuti ai più, dando vita a una contaminazione di tradizione e disincanto, a un concentrato di bellezza e mistero. Racconti di: Celestina Avanzini, Ettore Frangipane, Italo...
I primi cinquant'anni di letteratura altoatesina 1918-1968-Die ersten fünfzig Jahre der Südtiroler Literatur
Questo volume collettaneo raccoglie gli interventi di autorevoli studiosi di letteratura all'omonimo convegno tenutosi presso l'Accademia di Studi italo-tedeschi di Merano nell'ottobre 2020, in occasione del centenario dell'annessione del Sudtirolo al Regno d'Italia (10 ottobre 1920). La raccolta di saggi intende tracciare un bilancio della letteratura sudtirolese/altoatesina in un periodo (1918-1968) di significativi e talora drammatici eventi storici, di tensioni etniche e trasformazioni sociali, e in una terra che esibisce come poche altre le ferite della storia europea contemporanea. Emergono così stimolanti spunti di riflessione su cinquant'anni di produzione letteraria italofona e tedescofona, in una prospettiva che include autori e autrici che hanno avuto legami più o meno stretti con l'Alto Adige e hanno contribuito a illuminare tappe e caratteristiche della sua evoluzione storica, sociale e culturale. Nella loro varietà di temi e di approcci metodologici, questi contributi hanno il merito di portare alla luce un consistente e oltremodo interessante patrimonio narrativo. Con saggi di Rut Bernardi, John Butcher, Alessandro Costazza, Ferruccio Delle Cave, Siegfried de Rachewiltz, Arnaldo Di Benedetto, Brigitte Foppa, Hans-Georg Grüning, Johann Holzner, Gerhard Mumelter, Alfred Noe, Lorenza Rega, Carlo Romeo, Sigurd Paul Scheichl.
EUR 13.60
Fragmente einer Behausung. Eine Aufzeichnung
Es gibt so viele Arten, zu Hause zu sein. Für ein Kind ist eine Mulde im Sommergras ein Zuhause, eine Höhle, ein Brett auf zwei Ästen eines Baumes. Ein naher, lieber Mensch schafft das Gefühl, angekommen zu sein, behaust zu sein. Der eigene Körper ist ein Daheim. Ebenso viele Möglichkeiten gibt es allerdings, nicht zu Hause zu sein. Michael ist Schauspieler und nicht nur deshalb einer, der leicht von einem ins andere schlüpft - er wechselt die Wohnung ebenso routiniert wie seine Rollen. Er beobachtet sich, seinen losen Platz in der Welt und seine Umgebung, seine Mitmenschen behutsam und offen: seine Tochter Olivia, Frauen und Männer, Freunde und Kollegen, Künstler und Spaziergängerinnen, Reisende und Hunde. Erinnerungen fließen ein, Träume geben Rätsel auf. Diese Aufzeichnung folgt einem Mann durch einen Teil seiner Biografie im Südtiroler Künstlermilieu, greift zurück in eine Kindheit auf dem Land, in der das Kind oft ratlos und ohne Erklärung bleibt, und vermittelt das pure Leben in einer Fülle an Begebenheiten, die mit großer Sympathie für die Figuren erzählt werden, ohne zu urteilen. Denn behaust zu sein bedeutet vielleicht einfach, sein zu dürfen, nicht mehr und nicht weniger.
EUR 12.75
Anche i cani feroci ridono (quando nevica)
Helen è una giovane nigeriana che decide di migrare in Europa non in fuga da conflitti o persecuzioni, ma per una legittima aspirazione a una vita migliore. Il lungo viaggio attraverso il continente africano si rivela ben presto un incubo: ostaggio di spietati trafficanti di esseri umani, si trova a sottostare a un'inenarrabile serie di violenze fisiche e psicologiche, a continue estorsioni di denaro, a terrore e umiliazioni. In questa lenta e inesorabile discesa agli inferi, in cui la stessa sopravvivenza è perennemente appesa a un filo, anche la fiducia nei compagni di destino finisce per vacillare, persino quando hanno le parvenze di angeli custodi. Sempre più prostrata e rassegnata, Helen resiste grazie a un mondo parallelo che ricrea nei contatti epistolari con la famiglia, immaginando uno sguardo esterno che le permette di prendere le distanze da ciò che è costretta a subire. Tra attese spossanti e amare disillusioni, la ragazza riesce infine ad approdare in Europa, fiduciosa di trovare accoglienza e pieno riconoscimento di una propria identità e dignità. Ma nuove e impensabili traversie la aspettano. Con una prosa incisiva di chiara impronta teatrale, Maxi Obexer dà voce e volto al dramma...
La leggenda di Fillide
«Senza il comico non è possibile imparare cose serie» (Platone). "I Quaderni di Fillide" è una nuova collana di Edizioni alphabeta Verlag, nata dalla collaborazione con la rivista online "Fillide" e dedicata alla comicità e all'umorismo, nonché a tutti i relativi sottogeneri: grottesco, caricatura, parodia, derisione, satira, beffa. Vi troveranno spazio autori e autrici classici e contemporanei, abbinati a studiosi di estrazione multidisciplinare, che hanno approfondito da un punto di vista narrativo e saggistico tale ambito espressivo, antico quanto l'uomo. In questo primo numero viene illustrata la leggenda di Fillide, bellissima fanciulla indiana amata da Alessandro Magno, e di Aristotele "cavalcato", richiamo misogino contro l'astuzia delle donne, ma anche esaltazione della potenza dell'amore e, insieme, satira del sapiente. Un gioco allegro e irridente, metafora del comico e dell'umorismo inteso come "sublime rovesciato". Il volume racconta la straordinaria fortuna e le svariate interpretazioni di tale leggenda nella poesia, nella letteratura e nell'iconografia medievali. La rivista online "Fillide" (www.fillide.it) è dal 2010 un laboratorio di narrazione e riflessione intorno ai nodi interpretativi connessi al tema dell'umorismo e della comicità. Con la direzione di Luisa Bertolini e un comitato scientifico che si avvale della collaborazione di...