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Gianna Nannini. Fiore di ninfea
Se occorre fare un nome - e uno solo - per definire il rock italiano al femminile, non può che essere quello di Gianna Nannini: 35 anni di carriera, 20 dischi e oltre 10 milioni di copie vendute in tutta Europa, per un percorso artistico che è rimasto di grande rigore e integrità anche quando è venuto a contatto con le insidiose sirene della fama e del successo. E come non riconoscere alla cantante senese la capacità di superare i confini della musica per curiosare in altri territori dell'arte e della comunicazione? La musica, la letteratura, il cinema, ma anche l'impegno, lo stile, il rapporto con la sua terra: sono questi i temi affrontati da "Fiore di ninfea", non una semplice biografia, ma un'analisi più ampia delle varie sfaccettature di un personaggio multiforme, capace di collaborare con naturalezza con Michelangelo Pistoletto, Carla Accardo e Isabella Santacroce, di rileggere la figura di Pia de' Tolomei raccontata da Dante nella Divina Commedia, di impegnarsi in battaglie sociali e civili, e di porre la donna sempre al centro di tutto ciò che fa. Soprattutto, "Fiore di ninfea" è uno sguardo su un simbolo dell'emancipazione femminile, prova...
Brunori Sas. La vita pensata e la vita vissuta
La vita pensata e la vita vissuta, i desideri e le insoddisfazioni, i progetti e le esitazioni sono alcune delle dicotomie principali presenti nelle canzoni di Dario Brunori, intorno a cui ne ruotano molte altre: istinto-ragione, tempi interiori lunghi-frenesia contemporanea, Sud-Nord, Lamezia-Milano, valori rocciosi senza tempo-modernità liquida, profondità-leggerezza, idealismo-realismo. I suoi dischi cantano la normalità e il quotidiano, così come uno slancio quasi utopico verso il cambiamento e il superamento di ciò che è dato: se non basta scrivere canzoni per «dare al mondo una sistemata», la musica può comunque combattere la tentazione di arrendersi passivamente al presente e raccontare di contro la possibilità di agire e intervenire nel mondo, operando un cambiamento, purché ognuno parta da sé stesso. Brunori non punta mai il dito contro i difetti degli altri, ma osserva in sé il rischio dell'indifferenza, della superficialità, della possessività o della disperazione. In una dialettica tra dentro e fuori, narra istantanee della sua vita vissuta, così come esce dalla rassicurante dimensione privata e casalinga per osservare la società. In questo libro si analizza il percorso musicale del cantautore calabrese tra suoni minimali e arrangiamenti più elaborati, dimensione acustica e orchestrale, tra...
Chiamo dopo. Un podcast che racconta storie di musica e creatività
"Chiamo dopo. Un podcast che racconta storie di musica e creatività" ricostruisce la nascita e il primo anno di vita di un podcast/talk show indipendente, attraverso le parole dei creatori ed estratti delle interviste agli ospiti protagonisti delle prime due stagioni. Il libro, così come il talk show, le cui puntate sono telefonate registrate tra New York e l'Italia, offre uno sguardo alternativo al mondo della creatività e si sviluppa prendendo come riferimento una puntata del podcast "Chiamo dopo": un'introduzione seguita da macro-capitoli (Musica, Teatro e Cinema, Letteratura, Miti, Off Topic), intervallati da piccoli intermezzi in cui gli autori raccontano aneddoti sulla nascita del programma, sulla sua produzione e realizzazione. Il libro raccoglie le parole dei creatori Giacomo "Jack" Baldelli e Giovanni Di Raimo, ma anche di musicisti quali Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus) e Massimo Zamboni (CCCP/C.S.I.), dj quali Fabio Arboit (Radio Capital), autori quali Emanuele Dabbono (Tiziano Ferro) e Valerio Carboni (Luca Carboni e Nek), attori quali Roberto Oliveri (Gomorra e Diavoli), scrittrici quali Giulia Blasi (Manuale per ragazze rivoluzionarie), personaggi del mondo dello spettacolo quali Manuela Blanchard (Bim Bum Bam), fumettisti quali Silver (Lupo Alberto). Ne nasce un racconto spontaneo...
Il festival degli italiani. Sanremo raccontato dai suoi protagonisti
Nel corso dei suoi sessantacinque anni di vita, il Festival di Sanremo ha segnato la storia del nostro Paese, riflettendone l'evoluzione sociale, costituendone la colonna sonora, raccontandone storie ed emozioni attraverso i tre minuti di un motiv(ett)o ben fatto. Molto si è detto e molto si è scritto sulla kermesse canora più famosa d'Italia, ma per la prima volta un libro si propone di tratteggiare una storia orale del Festival di Sanremo attraverso i racconti dei suoi protagonisti: autori e cantanti appartenenti a generazioni e scuole diverse, eppure accomunati dall'aver preso parte a quel formidabile rito collettivo: Ricchi e Poveri, Mogol, Enrico Ruggeri, Ron, Simone Cristicchi, Bobby Solo, Nicola Di Bari, Povia, Aleandro Baldi, Eugenio Finardi, Francesco Tricarico, Marlene Kuntz, Matia Bazar, e tanti altri. Le testimonianze degli artisti svelano inediti retroscena, gustosi dietro le quinte, misteri mai svelati in precedenza. Episodi memorabili vengono rievocati da chi li ha vissuti in prima persona, tra classifiche contestate e (presunte) pastette discografiche. Un saggio critico, infine, ripercorre le singole edizioni del Festival inquadrandole nel contesto storico e sociologico, mentre gli apparati conclusivi rendono conto di tutti i partecipanti alla kermesse canora edizione dopo edizione.
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Rock around Facebook. Le rockstar nella rete dei social
Cosa ha reso umano il rock? L'avvento dei supporti in vinile, della musicassetta, del Cd o del digitale? I concerti dal vivo o la stampa musicale? Probabilmente ogni epoca, in tanti modi, ha avvicinato gli artisti agli ascoltatori. E oggi? L'unica risposta attendibile non può che essere: i social network. È attraverso Facebook, Twitter e Instagram che i musicisti sono in quotidiano contatto con i propri fan. Tweet, post, caricamenti di foto dal telefonino: la Rete si trasforma in una piazza virtuale. Questo libro è una testimonianza di questo cambiamento. Documenta lo stato delle cose attraverso una raccolta, ragionata e contestualizzata, della fiorente attività delle rockstar attraverso i social. Si trasforma, anche nel linguaggio utilizzato, in un lungo post o tweet. È lo specchio dei tempi in cui il dialogo, il marketing, lo sfogo, il litigio e la manifestazione legittima del proprio pensiero non trovano altro mezzo più efficace. Così, l'esplosione dei social ha portato tantissimi artisti (da Gianni Morandi a Taylor Swift) a trasferire la rappresentazione della propria immagine e del proprio pensiero dai media tradizionali ai profili ufficiali sui social network. A volte il risultato è esilarante, altre volgare e troppo...
«In C», opera aperta. Guida al capolavoro di Terry Riley
Componendo "In C", Terry Riley ha scritto - forse involontariamente - il manifesto del minimalismo musicale e, insieme, uno dei più importanti prototipi della musica del secolo scorso. In un solo foglio di carta, con pochissime note, ha proiettato un Intero universo spirituale, filosofico e musicale. Il pezzo "più importante dopo la Sagra della Primavera di Stravinskij", secondo alcuni, consiste in un gruppo di brevissimi motivi da ripetere a piacimento da un numero imprecisato di musicisti. Nessun tempo stabilito e nessun organico: l'unico obbligo che i musicisti hanno è quello di ascoltarsi. Il compositore californiano ha fornito una scatola di Lego con un numero dato di pezzi in grado però di realizzare architetture sempre diverse, sempre giuste. Il tutto intorno alla nota - e alla sua relativa scala - che per prima ci viene insegnata: il Do. Il capolavoro di Terry Riley, in questo libro analizzato e raccontato nel dettaglio, è espressione di un'aspirazione democratica che vuole un approccio alla musica semplice, paritario e collettivo: "In C" richiede un contributo che ponga tutti sullo stesso piano e porti allo stesso tempo in campo le più diverse soggettività, mettendo così in crisi la portata...
Paolo Conte. Il viaggiatore dei paesaggi cantati
Su Paolo Conte è stato detto tutto, anzi no. Le sue canzoni sono talmente piene di angoli nascosti che non si finisce mai di perlustrarle. E più che di volti, sono popolate di luoghi. Coordinate dell'anima che l'ispirazione trasforma in dipinti, acquerelli in grado di evocare profumi di spezie e assolati tramonti, nella penombra dei bar che la sera accendono le insegne per catturare l'attenzione del viaggiatore in transito. "Il viaggiatore dei paesaggi cantati" non è quindi una mera biografia, ma una guida tesa a individuare tra i solchi dei Paesi il significato di una nota. Dalle città dell'altrove ai luoghi degli addii, dalle strade suonanti alle balere danzanti, le geografie dell'artista astigiano diventano crocevia esistenziali scanditi da ritmi che conquistano con la caparbietà di una milonga argentina. Alle prese con lo sterminato canzoniere contiano, Ernesto Capasso si lascia guidare e a sua volta conduce il lettore lungo le latitudini che Italo Calvino descrive nelle sue Città invisibili: "L'altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà". Proprio il gusto dell'assenza, di luoghi inesplorati di cui si avverte...
Leonard Cohen. Hallelujiah. Testi commentati
Nel corso dei suoi primi ottantadue anni di vita, Leonard Cohen ha sperimentato molto. Si è distinto come giovane scrittore nella francofona Montréal e ha ceduto anche alla poesia, ma è con la musica che ha guadagnato la fama. Le sue canzoni esplorano vette e miserie dell'animo umano con lucida sincerità, ma nei loro versi si nasconde spesso più di un'interpretazione, il che rende necessario individuare diverse chiavi di lettura che rivelino una scrittura talvolta simbolica, altre volte onirica: la Bibbia, il suo essere ebreo, il sesso. Come il suo canzoniere, anche la sua biografia si snoda fra ostinate ricerche spirituali e un'assoluta necessità di amore. Mistica e passione trovano in Cohen un'impensabile compenetrazione, una sintesi suprema che non rischia mai l'incoerenza. Entrare nello spirito del testo diventa essenziale per impadronirsi di tutte le sfumature che esprime, per scoprire ansie di vita talmente profonde da diventare universali. È ciò che si propone di fare questo libro, un omaggio sentito e doveroso alla lunga carriera di uno dei più influenti songwriters dell'ultimo secolo. Nella nuova edizione aggiornata il lettore troverà anche il commento ai testi di Popular Problems, pubblicato nel 2014, e l'inedito Never...
Number (ninety) nine. John Lennon in 99 canzoni
Cosa resta di un mito? Cosa ne perpetua il fascino e la presenza nell'immaginario collettivo? Da dove si deve partire per annullare la tragica notte di Manhattan e iniziare a comprendere, finalmente, l'arte complessa e sottile di uno dei più grandi musicisti di sempre? Parafrasando il celebre collage sonoro posto al centro del White Album, la risposta offerta da questo rigoroso volume è alquanto semplice: basta ripercorrerne l'intera opera attraverso l'analisi delle novantanove canzoni più significative. Il libro si divide in due parti. La prima ruota inizialmente intorno a ingenui amori adolescenziali consumati al ritmo del rock'n'roll degli anni Cinquanta e poi a un'ottica ormai adulta che, in nome di un autobiografismo mai smentito, privilegia amori più conflittuali e irrisolti, lasciando affiorare una personalità contraddittoria che il Beatle non esita a mettere a nudo; questa seconda fase coincide con gli Studio Years e con la grande stagione psichedelica; la terza, iniziata con il viaggio in India (1968) e scandita dal doppio White Album, vede Lennon impegnato in una profonda revisione di tutte le utopie che lui stesso ha contribuito a diffondere (la rivoluzione, l'esperienza psichedelica, l'Oriente). La seconda parte segue la carriera solistica...
Poesia in forma di rock. Letteratura italiana e musica angloamericana
Kurt Cobain leggeva Dante. Potrebbe sembrare uno slogan da fiera del libro, invece è la verità. È più che sorprendente e certamente poco noto il rapporto costante tra alcuni dei più grandi interpreti del rock - inglese e americano e la letteratura italiana dal Medioevo fino ai giorni nostri. Un percorso che muove per vie misteriose, dove Dylan rilegge Dante e Petrarca, Patti Smith e Morrissey incontrano Pier Paolo Pasolini, i Radiohead e i Nirvana si inoltrano nell'Inferno della Commedia, Sting evoca Italo Calvino, Mike Patton interpreta Edoardo Sanguineti. Questo studio unico nel suo genere, condotto tra Oxford e Roma, attraverso il dialogo dinamico tra testi musicali e testi letterari, ripercorre cinquant'anni di rock come non l'avete mai letto prima, tra intersezioni inaspettate, scoperte inedite, citazioni, aneddoti, interviste ai protagonisti. Il risultato è un vero e proprio canone alternativo della letteratura italiana declinata nei suoi profili più espressivi e anticonformisti, capace di offrire uno spaccato inaspettato sulla fortuna e sui canali di diffusione della nostra cultura all'estero nel secondo dopoguerra. Un'incursione innovativa nella musica rock a metà tra l'underground e l'Università, impreziosita da testimonianze inedite con un contributo d'eccezione a opera di Carlo...
Le avventure di un jazzista-filosofo
Il jazz ha sempre diffidato della parola. Il vecchio Benny Carter dichiarava brutalmente: "Io non scrivo e non leggo nulla sulla musica. Il mio compito è crearla, se ci riesco". Oggi le cose sono un po' cambiate. Oggi i musicisti jazz devono sapersi interrogare e ridiscutere continuamente e un pianista come Brad Mehldau tiene lezioni di fronte a filosofi e scrittori in cui mostra i fondamenti filosofici della sua poetica. Non è solo la voglia di filosofia che caratterizza questi nostri anni sempre più incerti e avvelenati e che spinge sempre più persone di cultura non elevata a partecipare ai convegni dei filosofi. È l'aver capito che il jazz muore se si definisce come semplice ri-combinazione fluida e in tempo reale di pattern ereditati dal passato, se rinnega l'improvvisazione e la sua vocazione a scardinare schemi e regole ereditate. La sfida, il paradosso dell'improvvisazione jazzistica sta qui: nell'insegnare a essere liberi in modo ordinato e rigoroso, senza rinunciare a darsi una forma, ma anche nell'insegnare a non ghettizzarsi, nel guardare fuori dal proprio stretto ambito. E ciò senza montare in cattedra, ma sentendosi eredi di una tradizione che ha sempre contestato qualsiasi discorso...
Blues! Afroamericani: da schiavi a emarginati
Gli afroamericani sono il gruppo etnico presente negli Stati Uniti sul quale si è più scritto e indagato, soprattutto sotto l'aspetto musicale. La loro impronta sulla cultura musicale americana della seconda parte dell'Ottocento e di tutto il Novecento ha un rilievo che neanche i loro più agguerriti denigratori potrebbero disconoscere. La forzata schiavitù e l'ingresso nel Nuovo Mondo come forza-lavoro a bassissimo costo, la promessa e poi mancata emancipazione con la fine della Guerra Civile, la successiva emarginazione, il razzismo e la ghettizzazione nelle città sono le dolorose tappe che hanno accompagnato il difficile inserimento dei discendenti degli schiavi africani nella società americana. L'aspetto sul quale è focalizzato questo libro è quello musicale, uno dei segmenti culturali che sopravvivono con minori contaminazioni presso comunità che mantengono una qualche forma di autonomia. Ma le radici e l'evoluzione di questo segmento possono essere comprese solo se si analizza nei dettagli la drammatica storia che ha accompagnato il cammino degli schiavi e dei loro discendenti nella società americana. Al di là del titolo, però, qui la prospettiva è più ampia. Non solo blues dunque, ma anche ragtime e jazz e cenni sul negro spiritual. Sono inoltre...
Grunge. Il rock dalle strade di Seattle. Nuova ediz.
America, anni Novanta. Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden e Alice in Chains monopolizzano le classifiche di vendita, la programmazione musicale, le pagine delle riviste di moda. Seattle è la nuova terra promessa del rock, la culla di uno stile musicale eccitante e controverso chiamato grunge. È l'ultima rivoluzione musicale del Novecento. Il rock torna a scuotere le coscienze in nome del verismo, dell'intensità, dell'indipendenza. È una storia esaltante e drammatica: l'ascesa e la caduta di un gruppo di reietti il cui stile ribelle nato ai margini della società viene frainteso e trasformato in una moda globale. Ma cos'è stato veramente il grunge? Perché è nato a Seattle e non altrove? E come ha dialogato con la città? Servendosi di testimonianze di prima mano di musicisti, produttori, discografici, giornalisti e osservatori locali, il libro illustra il contesto nel quale è maturato il Seattle Sound e cala la musica grunge nel reticolo geografico della città, scoprendone le radici più autentiche.
EUR 16.62
Vasco, Fabrizio e i Beatles spiegati a mio figlio
Spiegare Vasco, De Gregori, De André, Gaber, il rock'n'roll, i Beatles a mio figlio, fargli capire persino cos'era un 33 giri, è una maledettissima impresa. Non perché non ascolti musica: perché generalmente non gliene frega nulla. Il dialogo tra questa generazione e quella dei padri, cioè la mia, si incaglia in modo desolante nell'ingorgo dei media cui a fatica un padre riesce a star dietro. Paradossalmente però, la generazione dei padri, cioè la mia, riversa - o peggio ancora - vomita addosso a quella dei figli molti più contenuti di quanto sia avvenuto in passato. Lo fa in modo emotivo, insistente, spesso persino arrogante, sottintendendo il tradizionale "tu non capisci niente". E così si rischia un'incomunicabilità assoluta. La musica pop è uno dei massimi esempi di questa incomunicabilità. I ragazzi ascoltano la musica in misura nettamente maggiore di quanto lo facessimo noi, ma spesso, almeno così si dice, in modo più superficiale. Lo streaming, la musica liquida è tanto comoda e accessibile, ma rende tutto più volubile. Nessuno distingue più nulla. E così, quando un padre come me ascolta o parla di una canzone pop che gli ha cambiato la vita, e di...
Cosmik Debris. Storia e improvvisazioni di Frank Zappa
«Difficile da raccontare questo libro di Greg Russo Cosmik Debris, che ha come sottotitolo Storie e improvvisazioni di Frank Zappa e che racconta il suo tortuoso ed esaltante percorso artistico e umano da bambino, quando a sette anni suonava la batteria, a esploratore di suoni a "pornografo"» - Antonia Lodetti, Il Giornale\r\n\r\nArtista geniale e poliedrico, iconoclasta e visionario, Frank Zappa ha lasciato un marchio indelebile su tutto il XX secolo musicale. La sua sterminata produzione, così come la vita e la filosofia, sono state più volte passate al setaccio da orde di critici e storici, ai quali si deve una prima, seppur approssimativa, sistemazione. Molte, però, sono le domande inevase, le risposte da formulare, le ipotesi da costruire. Cosmik Debris, il colossale lavoro di catalogazione messo a punto da Greg Russo, non ambisce a sfatare teorie o a montare nuove interpretazioni: si limita, piuttosto, ai fatti. Dati concreti, liste, oggetti, informazioni spesso inedite, raccolte con precisione certosina e curiosità da investigatore: fatti attraverso i quali l'autore ricostruisce, tessera dopo tessera, il mosaico dettagliatissimo della vita e dell'attività musicale di Frank Vincent Zappa. All'interno del volume, Russo porta alla luce eventi e informazioni sconosciute,...
Rock 'n' roll noir. I misteri, le relazioni e gli amori del Club 27
Vite al limite, in costante equilibrio precario tra alcol, droga, sesso, relazioni malate e successo. Così potrebbero essere descritte le esistenze dei membri di un circolo del quale nessuno vorrebbe far parte: il Club 27. che annovera, tra gli altri. Robert Johnson. Brian Jones. Jimi Hendrix. Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain. Amy Winehouse. Ma è soprattutto nell'amore viscerale per la musica, nella curiosità illimitata e nell'audace sperimentazione artistica ed esistenziale, uniti a un talento di dimensioni eccezionali e dalla portata straordinaria e imprevedibile, che questi giganti della musica contemporanea hanno trovato l'origine di una passione per la vita tanto ardente e assoluta da bruciarli in fretta, fino a consumarli. Tanti musicisti li hanno ammirati e addirittura invidiati per le loro incredibili capacità, al punto da cercarne l'origine in una dimensione sovrannaturale. Tantissimi li hanno idolatrati e venerati come semidei, numi tutelari che risiedono a pieno titolo nell'alto dell'Olimpo rock. Alcuni hanno avuto la sorte di percorrere un tratto di strada con loro, e spesso da quegli intricati, ripidi o scoscesi sentieri non sono usciti vivi. In pochi hanno amato la persona oltre il personaggio, e in pochissimi sono stati corrisposti. Ma l'unico...
The dark stuff. Scritti sul rock
Nel mondo estremamente competitivo del rock ci sono due tipologie di persone: le superstar e gli schiavi, le leggende viventi e quelli che si consumano lentamente. In The Dark Stuff Nick Kent, il più celebre giornalista britannico, delinea i profili di ventidue tra i talenti più dotati e al contempo votati all'autodistruzione, da Brian Wilson a Miles Davis, da Jerry Lee Lewis a Keith Richards, da Syd Barrett a Kurt Cobain. Allargando i confini del new journalism, Kent - che suonò la chitarra nei Sex Pistols nel 1975 e fu poi il frontman dei Subterraneans - va in tour con i musicisti, ascolta le loro confessioni intime, ne cattura la decadenza e i pensieri turbolenti con una capacità di analisi rara nel mondo del rock multimilionario. Ma anziché celebrare lo stile di vita "sesso, droga e rock'n'roll" dei suoi soggetti - che lui stesso ha in gran parte condiviso - l'autore lo disseziona con chirurgica precisione e uno sguardo critico penetrante. Pubblicato originariamente nel 1994, The Dark Stuff è stato aggiornato e arricchito con capitoli su Eminem, Johnny Cash, Prince e Iggy Pop.
EUR 17.58
In the court of the Crimson King
"In the court of the Crimson King" segna una forte discontinuità con la psichedelia e il blues revival, e le varie forme miste, popolari in Inghilterra verso la fine degli anni Sessanta. Supera cliché estetici e filosofici ormai in crisi e inaugura una nuova era del rock non solo per mezzo di strumenti mai utilizzati prima come il mellotron, ma anche con sonorità e stilemi del tutto originali come quelli della chitarra elettrica di Fripp o del sax di McDonald. I King Crimson decidono di non abbeverarsi più al pozzo della musica americana, ma di attingere alla musica colta europea, al jazz e al folk con tutte le sue suggestioni medievali. In questa monografia dedicata a "In the court of the Crimson King". Staiti ripercorre anno dopo anno, aneddoto dopo aneddoto, le vicende umane e artistiche dei cinque componenti originari della band fino alla nascita dei King Crimson, alla registrazione del disco e al tour americano che provoca lo scioglimento di quella incredibile band dopo soli nove mesi. Tuttavia, soprattutto grazie a Robert Fripp, i King Crimson - pur con diversi cambi di organico e di direzione musicale - hanno continuato fino ai...
Good vibrations. La storia dei Beach Boys
Tre fratelli (Brian, Dennis e Cari Wilson), un cugino (Mike Love) e un amico dei tempi del liceo (Al Jardine), uniti da un'innata passione per la musica e trascinati dall'estro di Brian Wilson, controverso, sofferente, rivoluzionario, timido, geniale, fra i più grandi musicisti del secolo scorso. Signori, ecco i Beach Boys, la più grande band d'America. Come su una tavola da surf, i quattro ragazzi hanno cavalcato le onde del successo e del fallimento a più riprese: dall'allegria di "Surfin' USA" passando per l'immensità di "Pet sounds" e il mistero mai svelato di SMILE, l'album che avrebbe dovuto cambiare la storia del rock e che invece non vide mai la luce. Mai diventati icona generazionale, ma band in continua evoluzione e involuzione, i Beach Boys hanno attraversato trionfi e cadute, risalite e clamorosi fallimenti, crisi mistiche e amicizie pericolose, dischi d'oro e battaglie legali, separazioni e ricongiungimenti. Questo è il primo libro scritto in Italia sui Beach Boys. Non semplicemente una storia di Brian Wilson e compagni, ma un vero e proprio tesoro di informazioni: tutto, ma proprio tutto, quello che avreste voluto sapere su concerti, dischi, libri, film, Dvd, con un corredo...
David Bowie. Fantastic voyage. Testi commentati
La notte del 10 gennaio 2016 la stella del rock registrata all'anagrafe come David Jones e nota al mondo come David Bowie ha concluso la sua orbita terrena e la sua luce ha repentinamente smesso di brillare, con uno di quei coup de théâtre di cui è sempre stato maestro indiscusso. Nulla era trapelato della sua battaglia - ormai evidentemente perduta - con il cancro, che lo aveva assalito nell'estate del 2014. "Blackstar", suo 28° album di studio uscito due giorni prima della scomparsa, ha immediatamente assunto una luce diversa, si è rivelato per quello che in definitiva è: un testamento, l'ultimo atto di un uomo (prima ancora che un artista) che sta lottando disperatamente con la malattia ma sa di aver già perso la battaglia. Bowie è stato - è, e resterà - uno dei grandi padri di quella che taluni chiamano musica rock, e altri preferiscono definire più ecumenicamente pop. In cinquant'anni di carriera ha attraversato (quasi) tutti i generi e alcuni ha contribuito a crearli. Musica potente, contrassegnata da testi talora misteriosi e di ardua decifrabilità. Del resto, lui è sempre stato un maestro nel mandarti fuori strada, disseminando nei...