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Il cielo in trentatré stanze. Cronache di architetti #restatiacasa
Questo libro è una casa. Una casa composta da 33 stanze. In ciascuna stanza un architetto racconta la sua casa e in ciascun racconto sono evocate altre case. Perciò questo libro è (almeno) una casa alla trentatreesima potenza. Nel periodo di forzato isolamento domestico, causato dalla pandemia da Coronavirus, trentatré architetti, studiosi e amici, hanno posato lo sguardo disciplinare sulle proprie case e su ciò che a partire dalle proprie case è possibile raccontare, disegnare o evocare. Come per il protagonista della "Finestra sul cortile" di Alfred Hitchcock, la permanenza forzata nel proprio domicilio ha permesso di osservare diversamente o più intensamente i paesaggi domestici. Il tema della casa - di tutte le case: reali, immaginate o desiderate - oggi riguarda gli spazi che già abitiamo, nelle città e nei territori; riguarda la necessità e l'opportunità di progettare non tanto il "nuovo", quanto ciò che c'è già; riguarda la possibilità di evocare l'inesauribile immaginario architettonico che il tema della casa da sempre sollecita. con scritti di: Giulio Barazzetta, Federico Bilò, Enzo Calabrese, Antonio Clemente, Isabella Cipolla e Luigi Coccia, Francesco Collotti, Giovanni Corbellini, Claudia Del Colle e Francesco Orofino, Susanna Ferrini, Filippo Lambertucci,...
Covid-Home. Luoghi e modi dell'abitare, dalla pandemia in poi
Case discusse, osservate, trasformate, amate e odiate. "Covid-Home" si interroga su alcuni temi chiave che ruotano attorno al progetto dell'abitare, alla sua costruzione anche fisica, alle ripercussioni sulla città, fino al ruolo del design inteso come pratica di abitabilità di uno spazio. Studiosi, architetti, curatori, costruttori e designer, hanno provato, a partire dall'odierna crisi sanitaria, a immaginare possibili scenari sull'abitare del futuro. Con testi di: Imma Forino, Andrea Marcante e Adelaide Testa, Jacopo Leveratto, Giordana Ferri, Michela Bassanelli, Stefano Mirti, Pierluigi Salvadeo, Stefano Spremberg e Davide Ferrari, Marco Borsotti, Marco Ferreri.
EUR 7.42
Continuare a scrivere nel paesaggio storico. Lettura interpretazione figurazione
L'esistente è una tabula plena. I paesaggi storici sono accumuli stratificati di oggetti architettonici e vuoti; forme, segni e tessiture; memorie, tracce, e assenze che richiedono lettura e interpretazione. Continuare a scrivere sul testo esistente implica un dialogo serrato e complesso che riapre il ciclo delle trasformazioni con cui edifici, Patrimonio e insediamenti co-evolvono e si modificano insieme alle società. Coniugando l'ampiezza dello sfondo teoretico, l'indagine sul contesto e l'impegno progettuale, il libro si struttura su un doppio registro. Quello speculativo, in cui avanza proposizioni critico-teoriche sul rapporto tra l'esistente, la città e il progetto, e quello della verifica nel concreto del caso studio, che si misura con le istanze specifiche avanzate dalla committenza pubblica e l'unicità del locus solus di Cesano Maderno. Definendo l'ontologia della riscrittura, quale nuova inscrizione e stratificazione di segni connessi da relazioni di senso, il libro esplora precise procedure di lettura, interpretazione e ri-figurazione del testo esistente nel rapporto tra decodifica delle strutture sintattiche e lavoro ermeneutico sulle proprietà semantiche e sulla risignificazione narrativa. Entrambi i livelli non presuppongono eredità genetiche ma una intelligenza dei fatti urbani che dipanano nel tempo un rapporto complesso e polisemico attraverso la...
Le forme e il senso
L'architettura è legata alla vita e per questo deve corrispondere al tempo e al luogo che gli è dato. L'invenzione in architettura è sempre necessaria, ma deve riguardare innanzitutto il senso degli edifici e solo successivamente le regole della composizione e le forme della costruzione. La riflessione sul senso dell'edificio, svolta mantenendo stretta la relazione con la vita che l'edificio dovrà consentire, si oppone sia all'eccesso di forma che alla retorica della libera interpretazione dei significati. L'invenzione presuppone l'immaginazione, ma l'immaginazione in architettura trova attuazione entro una costruzione logica che corrisponde ad un processo di ricerca e scoperta sul reale. L'architetto ci dà, trasferiti in un coerente mondo possibile, i rapporti nuovi da lui individuati fra le cose del mondo reale. I principali strumenti dell'invenzione sono l'astrazione e l'analogia. L'astrazione è necessaria a riconoscere la struttura e le leggi che governano le forme ed i fenomeni. L'analogia è indispensabile in tutti quei casi in cui è necessaria una nuova formalizzazione del senso delle cose. L'ipotesi che il progetto d'architettura possa corrispondere ad una "epifania" sarà dimostrata attraverso l'analisi comparativa dei modi e delle tecniche di tre compositori contemporanei: Steven Holl, Peter Zumthor e...
Omnibus design. Viaggi inediti nel progetto
Perché il titolo "omnibus design"? Le ipotesi spaziano. Se partiamo dal latino e dall'antropologia, il significato può riferirsi al design rivolto a tutti: non una disciplina snob ed elitaria, ma una risposta sincera alle molte esigenze del mercato, anche le più modeste. In gergo ferroviario invece, l'Omnibus è un servizio di tratta che effettua tutte le fermate lungo la linea, servendo così i passeggeri più distanti e trascurati. Sul piano professionale dei metodi e dei contenuti pretendere di fare i tuttologi genera riserve e perplessità. Implica la presunzione di saper tutto o di volersi occupare di tutto con una infarinatura generale, nessuna specializzazione e dunque poca competenza e capacità di incidere. Lascio aperta questa riflessione e la affido a voi, fiducioso che saprete giudicare la bontà o meno, la liceità o meno dell'approccio. A parlar di sultani e grandi navi da un lato e di formati di pasta da cucinare dall'altro vi sentirete indecisi nel ritenere plausibile, azzeccata o rischiosa l'adesione a qualsivoglia commessa, o meglio "scommessa". Eppure in ogni progetto ti imbatti in persone, luoghi, situazioni che finiscono con l'intrigarti.
EUR 15.20
L'unità del molteplice. Un pensiero critico e una conversazione con Luigi Franciosini
"...A rigore, finché guardiamo e pensiamo in termini di paesaggio non esistono (ancora) nemmeno i singoli oggetti, nel senso che tale organica totalità non ammette nessun tipo di interna separazione, e anzi non esiste nemmeno la possibilità di separare l'oggetto dal soggetto: proprio a tale impossibilità si riferiva il termine romantico Stimmung, che significa accordo, vibrazione all'unisono, appunto tra il soggetto e l'oggetto. Se insomma la Terra è un paesaggio, non soltanto tutte le cose stanno l'una accanto all'altra e non si possono separare, ma tale impossibilità include anche il genere umano." (Farinelli Franco. 2007. L'invenzione della terra, 142. Palermo: Sellerio)
EUR 11.40
Il tempo diverso. Asincronie tra forma ed usi
Il lavoro nasce dal risultato di tre anni di Laboratorio di tesi in Progetto e Contesto del Dipartimento di Architettura di Pescara sulle Architetture Vacanti (coordinamento Paola Misino insieme a Valter Fabietti e Michele Manigrasso), dove il termine "vacante" include aree ed edifici vuoti, senza più una funzione attiva, sospesi nel tempo in attesa di una trasformazione. L'indagine svolta dalla ricerca si pone trasversalmente alla storia misurando la dimensione del fenomeno dell'abbandono nell'ottica positiva di riscatto sia del progetto che della salvaguardia del paesaggio, inquadrando le quantità di suolo esistente da riutilizzare e riqualificare, senza occupare altro territorio. Lo studio costruisce un atlante dei casi studio diffusi tra Abruzzo, Molise e Puglia, approfondendo in particolare una selezione di quindici comuni con tipologie diverse di abbandono che includono sia il patrimonio storico che edifici e spazi aperti di recente realizzazione, senza una qualità architettonica riconosciuta, come ex strutture commerciali, scuole, fabbricati sequestrati o incompleti a causa di fallimenti o abusi edilizi. Una sezione dedicata alle pitture di Andrea Chiesi racconta il momento di pausa che intercorre tra lo stato dei luoghi e la loro possibile rinascita attraverso un suggestivo fermo-immagine di una condizione da...
Berlin City West. Da Ernst-Reuter-Platz ad An der Urania. Ediz. italiana e inglese
Berlino - città dai molti volti e identità diverse - è stata utilizzata come laboratorio di sperimentazione all'interno del seminario progettuale Berlin City West. Da Ernst Reuter Platz ad An der Urania, organizzato dalla Scuola di Dottorato dell'Università Iuav di Venezia, e dal Deutscher Werkbund Berlin. Il seminario ha inteso confrontare l'operatività della ricerca teorica con la prassi progettuale grazie al coinvolgimento di docenti, tutors e dottorandi intorno al tema del progetto. L'esercizio è stato condiviso con alcune scuole di dottorato di grande tradizione - Venezia, Roma, Napoli e Bari - con l'obiettivo di costruire un momento di confronto di strategie, metodi e riflessioni, alternando, durante alcuni mesi, momenti di lavoro all'interno dei singoli dottorati a incontri collettivi strategici per il confronto tra differenti visioni e approcci. Il lavoro si è concentrato sulla città di Berlino consapevoli del particolare significato che ancora oggi questa città riveste nell'immaginario urbano della cultura architettonica europea, individuando luoghi per la sperimentazione progettuale e definendo obiettivi nell'intento di inserirsi nell'attuale dibattito sulla riconversione di alcune aree cittadine. L'esercizio, al di là di ogni giudizio, torna a riflettere sulle sorti e il destino di alcuni luoghi emblematici della città,...
Unità di luogo-Measure of the place. Ediz. bilingue
«Misura è la cifra che sembra più corrispondere, ad un tempo, alla figura e all'opera di Massimiliano Rendina. Misura, come controllo e adeguatezza delle soluzioni, rapporto tra volumi, oggetti e contesti, tra nuovi segni e paesaggi connotati. Ma una misura che denota anche una discrezione, prima dell'uomo e poi del progettista, nel suo porsi nei confronti del luogo, del tema, della committenza» da Il senso della misura, Bruno Discepolo
EUR 28.50
Ferdinando Sanfelice. Per un'altra idea di architettura del Settecento
Ferdinando Sanfelice (1675-1748) è una figura nodale nell'architettura del Settecento europeo. Nato a Napoli da una nobile famiglia, vi ha fondato uno straordinario atelier di architettura quasi in clandestinità, giacché lo svolgimento di una pratica artistica poco si addiceva ad un rampollo della aristocrazia. Nonostante questa congiuntura apparentemente sfavorevole, Sanfelice ha intessuto una rutilante serie di rapporti con artisti, intellettuali, uomini di potere e monarchi, arricchendo la sua capacità di confezionare un inconscio architettonico capace di sorprendenti invenzioni, tanto da conferire un nuovo volto a brani esistenti delle città e del paesaggio del sud Italia. I molti storici che ne hanno ad oggi incrociato il percorso si sono lasciati condizionare dagli aspetti più evidenti del progetto d'architettura, concentrandosi innanzitutto sulla dimensione espressiva del suo lavoro quasi fosse, più che un architetto, un funambolo della forma. Con una rilettura della figura di Sanfelice, questo libro prova a tracciare una nuova rotta interpretativa per l'architettura del Settecento europeo, troppo spesso compressa solo tra le polarità del barocco e del classicismo. Si è voluto mettere insieme tante storie: quella di un uomo, quella di una città, quella di un ambito geografico, per raccontare come le arti...
The architetture of a motorway. Between maintenance and preservation
Renzo Piano World Tour 03. Forty days journey discovering the architecture of RPBW-Un viaggio di quaranta giorni alla scoperta delle architetture di RPBW. Ediz. illustrata
100 anni di design italiano. Contesto economico e cultura del progetto
Il Design italiano è noto nel mondo, e questo è un dato risaputo. Ma quali sono i fattori che hanno reso la produzione creativo-tecnica del Bel paese cosi apprezzata? Quali sono le radici di un saper fare cosi invidiato e copiato. Quali i protagonisti? Quali i nodi culturali ed economici che hanno reso possibile questo processo, ora diffuso, ma ancora spesso parzialmente compreso o raccontato superficialmente? Ecco alcune questioni che questo testo affronta, in modo agile e diretto. Il Design italiano è narrato dai suoi esordi ne primi del '900 fino al 2000 e i risultati del progetto sono inserti nella dinamica delle idee e nell'evoluzione del contesto storico-economico.
EUR 27.55
Abitare il contado. La casa nella costruzione del paesaggio ibleo
Costruire per abitare, produrre, villeggiare... contemplare. Dal XIX secolo il territorio ibleo è sottoposto ad un forte insediamento antropico che ne modifica la struttura e ne trasforma per sempre l'immagine; il territorio muta in paesaggio, da strumento a concetto, idea. La casa rappresenta un elemento cardine di configurazione di questo palinsesto. A un'indagine sulle matrici tipologiche e gli esiti formali che ne sono scaturiti nel tempo si affianca uno strumento di ricerca altrettanto efficace che è la sperimentazione sul campo: il progetto e la costruzione di architetture contemporanee che interpretino, oggi, l'abitare nel contado.
EUR 15.68
La casa come geografia. Architetture domestiche in Perù di Sandra Barclay e Jean Pierre Crousse
In questo libro ci sono molte case. Tuttavia, questo non è solo un libro di case. Piuttosto, questo è un libro sulla costruzione di habitat. Luoghi congeniali alla vita dell'uomo, dunque, che testimoniano, nelle forme artificiali del costruire, la ricerca di un'armonia con la natura, con le sue leggi e con le sue manifestazioni. Gli habitat costruiti delle case progettate in Perù da Sandra Barclay e Jean Pierre Crousse traggono la loro essenza proprio da questa ricerca di una forma di riconciliazione dell'uomo con l'ambiente che lo circonda. Una forma di equilibrio perduto che questi due architetti ritrovano attraverso il loro lavoro sul progetto e per mezzo di una sempre più matura idea di architettura.
EUR 17.10
Relazioni pericolose in luce. Tecnologie sceniche e ri-mediazioni visive per un romanzo epistolare
«La rimediazione trova nella luce artificiale e nelle sue applicazioni, un orizzonte tecnologico innovativo ed in continua metamorfosi, con la cui virtualità i mezzi di comunicazione tradizionali non possono competere: in questo processo in cui i nuovi media si modellano a partire dalle caratteristiche e dalle finalità dei precedenti, i tradizionali sono costretti a ripensarsi sulla base delle innovazioni con cui continuamente vengono in contatto». Il testo contiene riflessioni sulle valenze della luce in ambito performativo e sulle sue innovazioni nel teatro contemporaneo; presente già nella ricerca delle avanguardie, la luce ha mutato ruolo, offrendo inaspettati esiti spaziali, assunti come irrinunciabili opportunità drammaturgiche. Su questo tema contribuiscono trasversalmente alla scrittura scenica: i metodi di ri-mediazione letteraria e tecnologica e le trasposizioni per il teatro ed il cinema, trattati da esperti (Claudio Angelini, Elena Bucci, Anna Maria Monteverdi, Cristina Riccati, Stefania Rimini) che incrociano peculiarità della ricerca personale con aspetti drammaturgici e tecnologici, nell'ambito di un progetto didattico sul romanzo epistolare di Choderlos de Laclos: Les Liaisons dangereuses (1782).
EUR 9.50
La capanna di Unabomber. O della violenza
La capanna di Ted Kaczynski, il criminale meglio conosciuto come Unabomber, è un oggetto paradossale: costruita e abitata dal suo artefice per vivere in disparte, lontano dal mondo, non soltanto non ha mai cessato, dal 1996 ad oggi, di essere riprodotta, ma è stata anche spostata, esposta, ricostruita, copiata e contraffatta. La casetta, un tempo situata nel cuore delle foreste del Montana vicino alla cittadina di Lincoln, è diventata un segno polivalente. Separata dal suo artefice, la capanna rappresenta ben più di un residuo: è un elemento che insieme attira e perturba, una strana reliquia, ed è soprattutto un oggetto che non smette di interrogarci. D'altronde, il suo statuto stesso non è semplice da definire. Che significa, infatti, la persistente presenza mediatica e artistica di questo artefatto di per sé piuttosto banale? Perché riappare di continuo? Che ne è della violenza che conserva in sé, una volta che il suo autore è stato condannato alla detenzione a vita in un carcere di massima sicurezza? La capanna di Unabomber, trasformata in metafora culturale e discorsiva, appare come un potente simbolo della violenza contro la violenza.
EUR 11.40
For a Novel Architecture. Ciné-roman 2000-2020
«Told in the form of a cine-novel, this document compiles 20 years of my architectural practice and research. 32 projects from my current studio and collaborations with Blankpage, Roula Assaf, Danny Khoury and others are here presented in an order of thematic correspondences resembling more a screenplay than a classical architectural monograph. Re-written for this edition, the text reconnects all projects in one continuous narrative flow supporting the sequence of photographic moments, a medium here used exclusively in the absence of all other traditional modes of architectural representation. Some half of the projects actualize the successes of buildings completed and happily inhabited, the other remains future potential or aborted attempts now lost forever: the eternal story of the architectural adventure, the challenge of its uncertain path, its temporary pleasures and recurring wonders, its unfulfilled promises and unexpected successes. If often in this document I use the word 'novel', it is not to equate the art of architecture to the art of literature, but rather to insist on the importance of continuously looking at the lived experience of architecture in space and time as its core value (like in a novel), and the requirement...
Sayable Space. Narrative Practices in Architecture
Scoprire il paesaggio del quotidiano. Un progetto di educazione al patrimonio culturale nella periferia urbana
L'educazione al patrimonio culturale e al paesaggio è nodale per formare i giovani a una cittadinanza attiva e responsabile, alla tutela dei beni comuni, a stili di vita sostenibili, all'apprezzamento della diversità culturale e del dialogo intergenerazionale. Non può dunque limitarsi a episodi sporadici e a beni e contesti di eccellenza, ma deve essere transdisciplinare, inclusiva e praticabile in ogni luogo. Questo libro racconta il progetto di ricerca e azione "Scuola Attiva Risorse (ScAR)", vincitore del Polisocial Award che premia la ricerca a fini sociali del Politecnico di Milano. Il testo descrive un'azione sperimentale e innovativa condotta all'interno di un contesto fragile come quello delle periferie urbane, un processo partecipativo che ha coinvolto scuole, università, istituzioni culturali, amministrazioni e attori privati nell'interpretazione e nella valorizzazione dei patrimoni culturali "nascosti" nei quartieri di margine di Milano.
EUR 20.90