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Le strategie per la crescita. Imprese, mercati, Stato. Rapporto MET 2015
Le analisi contenute nel volume riportano informazioni dettagliate e originali sui percorsi delle imprese e delle politiche pubbliche nella grande crisi, sia di natura quantitativa che qualitativa. Le numerose elaborazioni segnalano come, pur all'interno di una situazione inevitabilmente difficile, i movimenti in corso e le azioni dinamiche avviate dalle imprese - di ogni dimensione abbiano prodotto un significativo processo di ammodernamento e di crescita della competitività. Tale processo si è tradotto, in misura non marginale, in attività di ricerca e sviluppo e in una presenza diffusa sui mercati internazionali. I temi approfonditi toccano tutte le principali aree strategiche del comportamento aziendale, spesso associate a dati di bilancio e di natura creditizia. A questi elementi si accompagna l'analisi quantitativa delle politiche pubbliche realizzate in Italia e nelle sue regioni. L'evoluzione dell'industria italiana, con i suoi punti di forza e di debolezza, mette in luce aspetti noti, con articolazioni e quantificazioni originali, e altri molto meno conosciuti segnalando dinamismi sorprendenti.
EUR 15.20
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La questione. Come liberare la storia del Mezzogiorno dagli stereotipi
Quando si parla dell'Italia contemporanea, la "questione" per antonomasia non può che essere quella meridionale. E la questione è tale - così di solito si pensa - proprio perché è sempre la stessa, proprio perché da centocinquant'anni il Mezzogiorno è fermo, è "rimasto sempre lì". Ma è davvero così? E il fatto di continuare a riproporre la questione ci è davvero di aiuto per comprendere la storia del Mezzogiorno e quella del nostro Paese? In effetti, se è innegabile che per molti versi il Sud è rimasto indietro (rispetto al Nord), d'altro canto sembra difficile non vedere che nel contempo esso è anche andato avanti (rispetto al suo passato). In realtà, quando parliamo di divario tra Nord e Sud - come facciamo ormai da un secolo e mezzo - ci riferiamo a un concetto composito, che comprende fasi storiche differenti, e che non tocca solo l'ambito dell'economia, ma riguarda anche la società, la sfera pubblica, la politica, il costume. Questo nuovo libro di Salvatore Lupo prova a districare il groviglio, risalendo alle origini di una "questione" che tuttora impera nel dibattito pubblico e che è divenuta un vero e proprio mainstream storiografico.
EUR...
La mia Italia. La Republica, la sinistra, la bellezza della politica
Questo libro è il racconto di una lunga vita di militanza nel PCI e nella Sinistra italiana.Una storia che comincia con gli attentati e la feroce lotta armata nella Roma occupata dai nazisti e che attraversa tutte le vicende della storia repubblicana: dalle esperienze di lotta a fianco del bracciantato pugliese negli anni del dopoguerra agli appassionati interventi ai congressi e ai comitati centrali del PCI; dalla direzione dell'"Unità" al lavoro fianco a fianco con Enrico Berlinguer nella segreteria del partito; dalla riflessione sulla catastrofe del comunismo alla fondazione del Partito Democratico. Ma il libro di Alfredo Reichlin non è solo questo. È un'intensa riflessione sulla politica, la "grande politica" di cui si sono perse le tracce. È un ragionare sulla forza della soggettività quando essa diventa consapevolezza, e quindi sul compito che spetta a ciascuno di noi per la difesa del bene comune. Una mobilitazione delle coscienze non in nome di una trascendenza ma di un impegno morale, nel suo significato più laico. È un libro che cerca di dire alle nuove generazioni qualcosa che non è una predica. Reichlin non nasconde affatto gli errori, le tragedie, i fallimenti della vecchia generazione.
Vedi Offerta Divi. La mascolinità nel cinema italiano
Il divismo cinematografico nasce in Italia con le favolose dive del cinema muto: ma come nasce e cosa significa il divo? Qual è il rapporto che si instaura fra la star maschile e la mascolinità italiana? Questo volume esamina lo sviluppo del fenomeno dal periodo muto al cinema contemporaneo, offrendo una lettura dei vari modi in cui la star maschile è stata interpretata dagli inizi del Novecento fino a oggi. Nella prima parte del libro le autrici tracciano il contesto storico, sociale e industriale in cui i divi si collocano, e presentano i principali approcci teorici necessari per interpretarli attraverso la semiotica, lo studio dei generi, dello stile di recitazione e della produzione culturale dei fan. In quest'ottica, grande attenzione è dedicata ad aspetti solitamente trascurati, come il rapporto tra divi e audience, il ruolo di quest'ultima nel definire l'immagine della star, nonché la trasformazione e la diffusione del fenomeno divistico grazie ai media digitali. All'analisi teorica si accompagna, nella seconda parte del volume, un approfondimento del divismo tramite l'esame di alcune figure esemplari di star che coprono un ampio arco temporale e un vasto spettro di generi cinematografici: dalle star del muto,...
Badlands. Springsteen e l'America: il lavoro e i sogni
Se c'è un libro che il popolo di Springsteen attende è quello firmato da un suo speciale fan, Alessandro Portelli, esploratore dell'America e delle sue profonde radici culturali. Slittando dalla musica alla letteratura, dalla storia al presente, Portelli mette la sua nota affabulazione al servizio del cantore dell'America che più ama, quella tutta fondata sul lavoro, un'America in cui la promessa della mobilità sociale e della realizzazione di sé è spesso frustrata e tradita. Attraverso una rilettura dei testi che Portelli sa ancorare saldamente al contesto culturale e storico, il libro guarda al mondo di Springsteen sotto la lente del lavoro: il lavoro che divora le vite dei suoi personaggi (operai, cameriere, addette all'autolavaggio, cassiere, braccianti, disoccupati) e il suo lavoro, quello di musicista e di uomo di spettacolo. Il Bruce Springsteen narrato in questo libro è quello che racconta vite di seconda mano, come le Cadillac usate su cui i suoi protagonisti sfuggono al tedio di una quotidianità ripetitiva e senza sbocchi; che canta la rabbia di chi si ribella e di chi sogna di ribellarsi; che dà voce al senso di tradimento di chi crede che essere nato negli Stati Uniti...
Tutte le fiabe. Prima edizione integrale 1812-1815
Quando i fratelli Grimm pubblicarono per la prima volta i loro due volumi di Fiabe del focolare, tra il 1812 e il 1815, non immaginavano che storie come Cappuccetto Rosso, Raperonzolo o Hänsel e Gretel sarebbero diventate le più famose al mondo. Eppure, quasi nessuno oggi conosce le fiabe contenute in quei due primi volumi, poiché nei successivi quarant'anni i Grimm misero in piedi un cantiere che sfornò altre sei edizioni, fino all'ultima del 1857, ognuna diversa per contenuti e stile. Questo volume riporta alla luce per la prima volta in traduzione italiana le 156 storie originarie raccolte dai Grimm duecento anni fa: più vicine al sentire del popolo, e dunque dirette, quasi teatrali, adatte insomma ad essere lette ad alta voce, proprio come i fratelli le trascrissero da raccontatrici e raccontatori, ascoltandoli accanto al focolare, in giardino, nei momenti di riposo dei giorni di festa. I Grimm spalancano davanti ai nostri occhi tutto un mondo sprigionato dalla fantasia e dalla tradizione orale, tramandato di bocca in bocca per secoli, e messo per la prima volta nero su bianco dai due pazienti e appassionati fratelli. È dunque con questa raccolta che essi diedero...
Toc! Toc!
"Dove si è cacciato il mio orsetto?" chiede la bambina tornando da scuola. È sparito! E subito si mette a cercarlo, bussando a tutte le porte del palazzo. Man mano che sale fino all'ultimo piano, la piccola fa incontri straordinari, nuove amicizie e vede le cose più curiose. Ma il suo orsetto? Riuscirà a riabbracciarlo? In questo libro-gioco, da srotolare come un tappeto magico, la caccia della bambina si trasforma in un'avventura nella quale, passo dopo passo, si scoprono i mille segreti di un palazzo pieno di vita. "Toc! Toc!" è un libro tutto da costruire mattoncino per mattoncino. Età di lettura: da 3 anni.
EUR 14.25
La fiaba della mia vita
Andersen aveva tutte le ragioni per credere d'aver vissuto una fiaba: figlio di un ciabattino, cresciuto in una famiglia povera, e presto orfano di padre, a soli quattordici anni abbandona la piccola Odense e se ne va per il mondo in cerca di fortuna. Intanto a Copenaghen, poi chissà. A guidarlo è un sogno: il giovane Hans Christian non sa bene ancora come, ma ci riuscirà; d'altronde, una fattucchiera ha letto i fondi di caffè e ha rivelato alla madre: "suo figlio diventerà un grand'uomo!". Andersen sa che, sia pure tra mille difficoltà e stenti, tra ostilità e derisioni, da grande farà l'"artista", non importa se ballerino, cantante o poeta. E infatti gli basteranno pochi anni per entrare a pieno titolo nell'élite culturale europea come uno dei più grandi scrittori di fiabe. Da quel momento in avanti la scena del mondo è tutta per lui: è accolto nelle corti più importanti, dove re e regine si commuovono mentre lo ascoltano leggere le sue storie, e nei più prestigiosi salotti, dove incontra gli artisti del mo mento: da Dumas a Rossini, da Dickens a Wagner. Andersen per. non dimentica di essere un figlio del...
I nuovi contadini. Le campagne e le risposte alla globalizzazione
Da sempre i contadini sono stati una presenza così forte e costitutiva che non si è mai sentito il bisogno di investigarne e comprenderne la posizione, il ruolo o la stessa esistenza. Ma negli ultimi due secoli, nell'epoca delle trasformazioni industriali, qualcosa è cambiato: i contadini sono stati considerati una figura sociale in estinzione o da eliminare, in quanto ostacolo al cambiamento. All'alba del terzo millennio, tuttavia, il mondo contadino non solo si presenta in molte forme nuove e inaspettate, ma sembra addirittura incarnare una risposta chiave per soddisfare i fabbisogni alimentari mondiali nella direzione di uno sviluppo sostenibile dell'agricoltura e delle economie rurali. L'autore del libro, un'autorità in materia a livello internazionale, dimostra che i contadini non sono affatto in decrescita; al contrario, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, assistiamo a fenomeni complessi di ritorno a un modo contadino di fare agricoltura. Il cuore di questo nuovo modello è la ricerca dell'autonomia rispetto al potere ordinatore degli imperi agroalimentari. Un'autonomia basata sulla mobilizzazione delle risorse locali all'interno di un processo produttivo che ne garantisca allo stesso tempo la riproduzione.
EUR 22.80
La valle delle farfalle. Testo danese a fronte
Inger Christensen (1935-2009) è una figura centrale nella poesia danese del Novecento, con una produzione che le è valsa più volte la candidatura al Nobel per la letteratura e di cui "La valle delle farfalle", sua ultima opera, è considerata il vertice. Finora inedita in italiano, è presentata nella traduzione firmata da Bruno Berni, che con Inger Christensen ha intrecciato un fitto dialogo proprio sulle scelte e la lavorazione di questa versione. Ad accompagnare "La valle delle farfalle", un altro componimento della scrittrice danese, la "Poesia sulla morte".
EUR 13.30
Noverar le stelle. Che cosa hanno in comune scienziati e poeti
Aristotele sostiene, nella Metafisica, che la meraviglia suscitata dall'universo sia all'origine del nostro desiderio di conoscere, vale a dire la caratteristica più nobile dell'animo umano e ciò che ci differenzia dalle bestie. È la meraviglia a spingerci ad alzare gli occhi verso il cielo e a porci domande, ed è da lì che, agli albori dell'umanità, germogliarono le domande che portarono alla nascita della scienza e della poesia. E tuttavia, se un tempo Sumeri ed Egizi annotavano in versi i moti dei pianeti, Esiodo mostrava in esametri quali fossero i giorni migliori per la semina e Lucrezio divulgava in poesia la scienza di Epicuro, le due discipline nel corso dei secoli si sono allontanate sempre più. Nel Novecento però qualcosa cambia: da una parte, sempre più frequentemente si levano voci sulla necessità, per la poesia, di abbeverarsi alla fonte della scienza; dall'altra parte, quest'ultima conosce una vera e propria rivoluzione: innanzitutto nel campo della fisica e poi in quello della tecnologia, della genetica e delle neuroscienze, che la portano sempre più spesso a porsi le grandi domande originarie della filosofia e della poesia.
EUR 16.15
Avrei fatto la fine di Turing
La nuova raccolta di versi di Franco Buffoni è intitolata al matematico Alan Turing, morto suicida dopo essere stato sottoposto a castrazione chimica per "curare" la sua omosessualità. Allo stesso tempo, il libro è dedicato alla memoria dei genitori del poeta, bravissime persone che tuttavia non avrebbero mai potuto accettare un esplicito coming-out da parte del figlio adolescente. Per questo Buffoni, mentre riserva versi intensi, di un lirismo assoluto, al padre e alla madre, ricorda la terribile sorte toccata a Giovanni Sanfratello, compagno di Aldo Braibanti, rapito dai familiari nel 1964 e internato dapprima in una clinica privata per malattie nervose, quindi in manicomio, dove venne sottoposto a elettroshock e coma insulinici, fino alla riduzione allo stato vegetativo. Buffoni denuncia, con le sue parole, le strutture di pensiero della religione cattolica - in particolare il "binarismo sessuale" e l'"eterosessismo" - che costituiscono il sottofondo del sapere medico-psichiatrico-psicologico in Italia e delle prassi cliniche che ne derivano. In questo "intratestuale libro unitario", il tema profondo consiste quindi nell'analisi della genitorialità, ma anche nel suo opposto.
EUR 16.15
Che cos'è il cinema
Il cinema, il segno più popolare della modernità, l'unico capace di parlare all'intero pianeta, è stato la forma perfetta dei corpi e dei desideri, il punto di fusione incandescente tra immagine e immaginazione: e ancora oggi per comunicare, raccontare, emozionare, sorprendere e provocare, in rete come sul più piccolo degli infiniti schermi di cui ci circondiamo, per creare mondi o registrare la realtà, è difficile trovare una lingua diversa da quella delle immagini e dei suoni dei film. In questo libro i volti più celebri dello star system internazionale, da Meryl Streep a Sean Connery e Al Pacino, da Valeria Golino a Toni Servillo, e i maestri della macchina da presa, da Lynch a Malick, Wenders e Tornatore, si raccontano, parlando di sé e del loro rapporto con il cinema. Queste conversazioni, nate dagli incontri della Festa del Cinema di Roma, conducono il lettore al centro della settima arte, attraverso le storie che hanno dato origine ai film della nostra vita. Alle parole dei protagonisti si affiancano le testimonianze di giornalisti, intellettuali, operatori culturali (Gianni Canova, Valerio Cappelli, Fulvia Caprara, Carlo Fuortes, Domenico Starnone) che raccontano quel "piccolo teatro della parola" allestito con...
Il futuro si costruisce giorno per giorno. Riflessioni su spazio, società e progetto
Il lungo lavoro di Bernardo Secchi, nei progetti, negli scritti, nella costruzione di una discussione pubblica, può essere letto come un esercizio inflessibile sul modificarsi incessante delle pratiche e dei saperi di un'area disciplinare premuta dal mutamento della società, della struttura del potere, dei comportamenti individuali e collettivi, dei valori e degli immaginari che attraverso di essa si esprimono. "L'urbanistica è attività eminentemente rivolta a un futuro possibile - scrive Secchi -, che cerca di costruire, attraverso il progetto, il miglioramento della vita degli abitanti di una città o di un territorio". Questo volume raccoglie venti saggi, alcuni dei quali inediti e molti pubblicati in altra lingua, scritti tra il 1999 e il 2014. È un libro che dialoga pertanto con altre raccolte di testi di Bernardo Secchi, disegnando la sua riflessione nella stagione più recente. Accanto ai saggi, i regesti completi degli scritti e delle opere, dal 1962 al 2014, permettono di rintracciare le relazioni con i luoghi, gli interlocutori e i contesti che Secchi ha costruito nel tempo, entro un percorso di studio e lavoro straordinariamente ricco e articolato che lo ha portato a progettare, insieme a Paola Vigano, in numerose...
La nostra cruda logica. Testimonianze di soldati israeliani dai Territori occupati
Comprendere la logica interna di un conflitto, come quello arabo-israeliano, che ha attraversato il Novecento e che tuttora si perpetua con picchi di estrema recrudescenza, non è semplice, e spesso il pregiudizio o la mancanza di conoscenza condizionano la capacità di rovesciare il punto di vista e di mettersi dall'altra parte. Questo libro, che per la prima volta lascia parlare senza il filtro dell'istituzionalità i soldati dell'esercito israeliano, rappresenta un'occasione di riflessione. A raccontarsi sono ex combattenti che provano a "rompere il silenzio", rivelando la natura straniante della loro esperienza: assistiamo così in queste pagine a un "profondo esercizio di autoanalisi dei narratori, della loro umanità e di quella del loro mondo", scrive nella sua prefazione Alessandro Portelli. Un libro di storia orale, dunque, che ci conduce nei meccanismi più complessi di una logica essenzialmente di prevenzione di possibili attentati - tanto implacabile quanto ormai "normale" per chi sente di fare il proprio dovere agendo nel rispetto di regole all'apparenza neutrali. La ripetitività e l'ordinarietà di certi comportamenti aprono invece a violazioni, altrove considerate inaccettabili, dei diritti elementari.
EUR 28.50
Peplum. Il cinema italiano alle prese col mondo antico
Fin dagli albori del cinema, l'antichità greco-romana ha sempre rappresentato una fonte inesauribile di storie e temi a cui attingere, un serbatoio di avventure, personaggi e peripezie che attendevano solo di essere rappresentati sul grande schermo. I primi film di questo genere, chiamato "peplum" dalla critica francese (dal termine che indica la veste femminile in uso presso le donne greche fino al VI secolo a.C), escono negli anni dieci, ma il periodo di maggiore fioritura inizia nel secondo dopoguerra, per toccare l'apice tra la fine degli anni cinquanta e le ultime fasi del boom economico. Il peplum diventa così uno dei generi quantitativamente più rilevanti della produzione del cinema italiano. Per descrivere la fortuna ondivaga di queste produzioni viene spesso utilizzata la metafora del fiume carsico, ma il peplum si rivela essere un campo di tensioni che attraversano con intensità variabile l'intera storia del cinema, modulandosi in forma diversa a seconda delle epoche e delle necessità. Esso diviene di volta in volta veicolo di promozione culturale del mezzo cinematografico, luogo di mediazione tra le istanze della società dei consumi e le radici della cultura nazionale, oppure scenario metaforico in cui ambientare satire del...
Cola Pesce e altre fiabe e leggende popolari siciliane. Ediz. integrale
Nel cuore azzurro del Mediterraneo c'è un'isola del tesoro, anzi, dei tesori: è infatti dalla Sicilia che ci arriva l'ultimo prezioso repertorio di fiabe e storie popolari che il grande maestro Giuseppe Pitrè ha sottratto all'oblio più di cento anni fa, trascrivendo parola per parola altre centosettantatré storie ascoltate dai popolani. Dopo il successo delle trecento fiabe sgorgate dal Pozzo delle meraviglie (2013), la Donzelli getta di nuovo in acqua la lenza per ripescare un altro forziere di trame incantate e dimenticate. Questa volta l'amo si cala negli abissi mediterranei, per portare in superficie storie e personaggi suggestivi come quel Cola Pesce di cui la raccolta offre al lettore ben diciassette diverse storie. Talvolta bambino e talvolta uomo, Cola è una creatura per metà umana e per metà marina, a cui un re o una regina divorati dalla curiosità chiederanno di scoprire cosa si celi nei fondali dell'isola e su cosa poggi l'intera Sicilia. Il filo del racconto si tende tra il mito classico e la leggenda popolare, che tramandandosi di bocca in bocca si arricchisce. Non a caso, la storia di Cola Pesce fu scelta da Calvino tra le più belle destinate...
Anatomie in fuga
"Cristina Annino aveva avuto un esordio felice, una giovinezza poetica decisamente illustre, di primo piano. Aveva infatti goduto della stima di grandi personaggi, di poeti e promotori di poesia di cui oggi sentiamo la mancanza. Parlo infatti di Franco Fortini, di Giovanni Giudici, di Antonio Porta, che con la loro autorevolezza ne avevano subito colto l'originalità, la freschezza energica, il talento, insomma. Erano stati i tempi del suo esordio in un collettivo Einaudi con introduzione di Walter Siti, della pubblicazione di uno dei suoi libri migliori, Madrid, apparso in una collana diretta da Michelangelo Coviello. Da allora sono passati più o meno trent'anni e Cristina Annino ha lodevolmente pensato più all'autenticità, sempre rincorsa, della propria esistenza personale che al successo letterario e alla presenza su una scena che ingiustamente - ma con il suo concorso involontario - la stava mettendo temporaneamente da parte. Eppure Cristina Annino non aveva certo smesso di scrivere, e questo libro, di certo il suo più importante, ne è la prova quanto mai persuasiva. Ed è un libro dalla genesi particolarissima, composto in un arco di tempo molto ampio, e frutto di un continuo tornare dell'autrice sui propri passi,...
Combattenti, sbandati, prigionieri. Esperienze e memorie di reduci della seconda guerra mondiale
Come vissero i soldati italiani della seconda guerra mondiale la condizione di sconfitti? Quanti, e quanto diversi, furono i percorsi di elaborazione del loro vissuto, della loro memoria? Questo libro è costruito sulla base dei racconti in presa diretta di reduci della seconda guerra mondiale che hanno combattuto, sono stati presi prigionieri o hanno subito la sconfitta e la ritirata sui vari fronti in cui l'Italia è stata coinvolta. Al centro delle loro storie, raccolte in viva voce e poi sapientemente trascritte dall'autrice, ci sono i differenti cammini individuali che confluirono nella messa in scena di un grande dramma storico. Si tratta, per lo più, di testimonianze di soldati semplici, che rievocano il momento della svolta, il passaggio drammatico dalla condizione di soldati inquadrati in una disciplina, e soggetti alle regole dell'onore militare, alla dimensione di uomini comuni, che combattono per la sopravvivenza. Più che un passaggio, un vero e proprio rovesciamento delle loro esistenze; un nodo intorno a cui si avvolge il racconto e si riavvolge la vita. Per alcuni di essi, questo momento coincise con la cattura; per altri, con la ritirata o la fuga o l'internamento dopo l'8 settembre. Centrale...
La salute, tra scienza e politica. Scritti (1984-2011)
Medico e igienista di formazione, politico per convinzione, umanista per natura, Giovanni Berlinguer - una delle figure più cristalline nella storia politica dell'Italia repubblicana - si è sempre confrontato con tre dimensioni per lui inseparabili: la ricerca delle cause delle diseguaglianze in campo sanitario, realizzata con l'analisi puntuale e articolata delle realtà sociali, economiche e culturali; l'impegno politico per modificare in profondità tali realtà; il rispetto dei diritti fondamentali della persona e in particolare del diritto alla salute. La spinta a porre il tema della salute al centro dell'azione politica e sociale si rivela costantemente in questa raccolta di saggi nei quali, nell'arco di un trentennio, Berlinguer mostra come la salute non sia un elemento dato, un destino irrevocabile, bensì una condizione mutevole nella società e nelle varie epoche. C'è, nel tema, qualcosa di ancora più profondo: la salute finisce con l'essere lo specchio che permette di leggere il modo in cui una società si organizza. Uno dei risultati più innovativi raggiunti da Berlinguer consiste in un cambiamento di fondo dell'impostazione teorica: rispetto al valore primario della salute, si tratta di mettere in subordine la stessa questione della distribuzione delle risorse, perché se...