Sfoglia il Catalogo IBS 2
Catalogo
Mostrati 4721-4740 di 50764 Articoli:
-
La costruzione delle Alpi. Il Novecento e il modernismo alpino (1917-2017)
Il grande affresco di Antonio De Rossi su "La costruzione delle Alpi", iniziato con la pubblicazione del volume "Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914)", trova ora pieno compimento in questo nuovo volume dedicato al modernismo alpino (1917-2017). L'opera rappresenta un inedito sguardo sull'universo delle Alpi, indagato nel suo emergere come autonomo soggetto di storia e inteso come l'insieme delle sue componenti materiali e simboliche, delle sue "trasformazioni" e delle sue "rappresentazioni" nel corso di un processo che dal Settecento giunge fino ad oggi. Lo spazio montano è qui analizzato a partire dai due fenomeni che ne hanno occupato la scena durante il Novecento: da un lato, l'esplosione del turismo, con i suoi processi di infrastrutturazione e urbanizzazione, con l'invenzione delle stazioni invernali e dell'architettura moderna alpina, con il consumo sciistico e automobilistico della montagna e la nuova idea di salute e di organizzazione del tempo libero; dall'altro, lo spopolamento, con la dissoluzione dei modi di vivere storici e l'abbandono delle aree vallive, e con il tentativo di determinare nuove funzioni e progettualità. Al centro della scena, nella fase ascendente, l'immagine e le pratiche di quello che l'autore definisce il modernismo alpino, con...
Aggiornare la Costituzione. Storia e ragioni di una riforma
A quasi settant'anni dalla sua entrata in vigore, la nostra Costituzione è al centro di un passaggio referendario importantissimo. Non sono, beninteso, in discussione i principi fondativi. La riforma, approvata dai due rami del Parlamento - dopo trent'anni di discussioni e dopo un lungo e complesso itinerario tra Camera e Senato - riguarda la seconda parte della Carta, ovvero quella che interessa i meccanismi di funzionamento del nostro ordinamento democratico. Il quesito che avremo davanti non consentirà distinguo. Non saremo, in altri termini, chiamati a decidere tra diverse ipotesi possibili. Dovremo dire soltanto se vogliamo che sia mantenuto intatto il vecchio ordinamento o che vengano introdotti degli aggiornamenti - perché di questo si tratta - nella parte che regola questioni essenziali per la vita del nostro paese: la fiducia ai governi, la natura del Senato, i rapporti tra le due Camere, la snellezza delle procedure di approvazione delle leggi, la distribuzione delle competenze tra Stato e Regioni. Per paradosso, proprio la nettezza del quesito ci chiama alla responsabilità di valutarne bene la portata. Cosa cambia davvero nella riforma che il Parlamento ha approvato? Cosa rimane invece saldamente immutato? E qual è lo spirito...
Le storie del piccolo Nicolas
Quanti guai combina Nicolas! Ad accompagnarlo nelle sue avventure è una banda di amici formidabili: Alceste, che si rimpinza tutto il tempo di brioche e panini, Eudes, che molla sberle e pugni a chiunque gli capiti sotto tiro, Clotaire, il somaro della classe, Maixent, l'atleta della compagnia che corre come un fulmine, Rufus che va in giro col fischietto perché vuole fare il poliziotto come il papà, e poi Agnan, il cocco della maestra, e Geoffroy, che dai genitori ottiene sempre tutto; ma anche Marie-Edwige e Louisette, che saranno pure due "femmine" ma a Nicolas fanno perdere la testa... Il fatto è che, incapaci come sono di fingere e nascondere paure e desideri, il piccolo monello e i suoi compagni quasi senza volerlo combinano una serie di innocenti malefatte; alle prese con loro, genitori e insegnanti non sanno proprio che pesci prendere, e spesso capitolano, senza riuscire a opporre resistenza. Nate dall'incontro di due mostri sacri dell'umorismo, René Goscinny e Jean-Jacques Sempé, le storie di questo ragazzino terribile e dei suoi amici hanno fatto il giro del mondo in centinaia di edizioni fino a diventare un classico, non solo per i lettori più...
La cartolina di Gramsci. A Mosca, tra amori e politica 1922-1924
Una cartolina postale. Un documento apparentemente minore, fino a oggi quasi ignorato - e qui per la prima volta integralmente riprodotto a colori e studiato -, si rivela una miniera di informazioni, di tracce, di indizi. Una vera e propria mappa, volutamente disseminata di allusioni e di enigmi, che - opportunamente sciolti - gettano luce sul periodo meno indagato della vita politica e affettiva di Antonio Gramsci. E notte inoltrata, quel 16 ottobre 1922. Gramsci scrive da Ivanovo-Voznesensk, importante centro tessile a duecentocinquanta chilometri da Mosca, a Eugenia Schucht, ricoverata nel sanatorio di Serebriani Bor, lo stesso in cui Antonio è stato curato durante l'estate. Nei mesi precedenti tra i due è nata una storia. Ma quella sera, a scrivere a Eugenia, Gramsci non è solo. Con lui si trova Iulca, sorella di Eugenia, la bella violinista che Antonio ha incontrato a settembre proprio a Serebriani. Per entrambi è stato un colpo di fulmine, che nei mesi successivi ha dovuto fare i conti con le comprensibili gelosie di Eugenia. Trovatosi, poco più che trentenne, al centro di questo complicato triangolo amoroso, Gramsci si rivela autoironico e allusivo, passionale e spregiudicato nel tenere le...
Le implacabili. Violenze al femminile nella letteratura americana tra Otto e Novecento
Pochi temi sono terreno di silenzi e tabù come la violenza femminile. Che le donne possano essere attori della violenza e non solo vittime è sembrato a lungo un ossimoro: parte integrante dei sistemi permanenti e impliciti del pensiero, la rappresentazione del femminile è ancorata a un'immagine di dolcezza e di rifiuto del male che trova espressione nel classico cliché della donna-angelo o nell'icona della madre. A questa ritrosia si aggiunge il timore che trattare della violenza agita o immaginata da madri, sorelle e figlie possa far sviare l'attenzione dal drammatico problema della violenza subita, dagli abusi domestici agli stupri di guerra. Eppure, storia e letteratura sono popolate di donne capaci di opporsi al dominio maschile con il ricorso alla forza e persino di rivestire ruoli di rilievo nell'ambito virile per eccellenza, quello della guerra. Non ovunque, nei contesti nazionali, queste (anti)icone di genere hanno trovato la stessa visibilità. Se si esamina il campo letterario in lingua inglese, e particolarmente quello statunitense, ci si imbatte in scrittori e scrittrici che hanno tematizzato personaggi forti, bellezze letali, eroine sadiche e implacabili che non si esauriscono nello stereotipo misogino della femme fatale, ma diventano lo...
Spazi che contano. Il progetto urbanistico in epoca neo-liberale
L'attacco al riduzionismo funzionalista negli anni settanta veniva portato avanti entro almeno due differenti angolazioni. Da un lato Henri Lefebvre, a sfidare l'ortodossia marxista. Dall'altro, la pista anarchica di Colin Ward. La critica al riduzionismo funzionalista è già tutta lì, compresa negli attacchi rivolti all'incapacità del funzionalismo di cogliere l'essenza della città. Oggi il progetto urbanistico rischia di finire entro le maglie di un nuovo funzionalismo. Questa l'ipotesi che il libro propone, a valle di alcune ampie ricerche condotte su territori europei. Il progetto contemporaneo è, di nuovo, un progetto funzionalista perché gioca tutto su aspetti percettivi, di sensibilità, di comfort; sulla necessità di rinforzare identità e abitabilità per un soggetto scarnificato e astratto; rende lo spazio e la società piatti. Spazio e società non sono piatti, neppure negli anni della crisi che molte cose ha ridotto. Al contrario, i territori europei mostrano questioni complesse che hanno a che fare con le ambiguità del vivere assieme in società individualizzate, con l'intimità e l'esibizione, con il deflagrare dei diritti relativi all'abitare, in un'epoca segnata dalla loro forte restrizione. Scopo di questo libro è mettere in evidenza questi snodi affinché essi mantengano la loro problematicità.
Vedi Offerta Edward Hopper. Un poeta legge uno pittore. Ediz. a colori
«Nei quadri di Hopper ad accadere sono le cose che hanno a che fare con l'attesa. Le persone di Hopper paiono non avere occupazioni di sorta. Sono come personaggi abbandonati dai loro copioni che ora, intrappolati nello spazio della propria attesa, devono farsi compagnia da sé, senza una chiara destinazione, senza futuro». Un grande premio Pulitzer come Mark Strand, poeta e scrittore americano, legge e interpreta per noi trenta dei più noti e amati quadri di Edward Hopper, il pittore americano per antonomasia. Ed ecco sfilare sotto i nostri occhi gli scenari più intensi della mitologia statunitense moderna: distributori di benzina, nastri d'asfalto, marciapiedi, ferrovie, night club, motel... La dimestichezza che si ha con la materia figurativa trattata da Hopper ha spesso indotto a costringere superficialmente questo artista dentro etichette limitative. Così è stato tanto sotto il profilo storico, laddove si è affibbiata all'artista la definizione di «realista americano», quanto sotto il profilo tematico, laddove lo si è voluto innanzitutto come l'«artista della solitudine e dell'alienazione». In queste pagine Mark Strand - le cui poesie si muovono su un terreno mentale e affettivo assai simile - supera di slancio questa visione e ci...
La diva nicotina. Come il tabacco ha sedotto il mondo
Nel 1492, al suo sbarco sulle coste americane, Cristoforo Colombo venne accolto con offerte di pane, frutta e foglie secche. Colombo gettò le foglie in mare, ridendo del bizzarro dono, ma ben presto lui e i suoi uomini compresero il potere di quelle foglie, rimanendone affascinati. Pianta medicinale capace di produrre allucinazioni, inducendo stati di trance, il tabacco era al centro dei riti sciamanici e magici dei popoli americani. Quando arrivò nel nostro continente, riscosse un immediato successo: i francesi sottolineavano le sue proprietà benefiche, gli inglesi lo consideravano la panacea di tutti i mali, i tedeschi lo studiavano dal punto di vista scientifico e gli svizzeri lo testavano sui cani prima di dichiarare che poteva essere assunto dagli uomini. In Italia, il commercio del tabacco era inizialmente gestito dal clero. Ma insomma, si chiede l'autore, la diva nicotina chi è? È una musa ispiratrice, seducente e maliarda, o una strega affascinante, che rende schiavi i suoi amanti? Iain Gately ci presenta, attraverso i secoli, i più famosi sostenitori e avversari del tabacco. I fumatori, racconta l'autore, sono stati messi in prigione, torturati e perfino giustiziati per aver acceso le loro sigarette. La...
Moneta e impero. Economia e finanza internazionale dal 1890 al 1914
Un classico della storia economica, quest'opera di Marcello de Cecco, un libro in cui il grande economista mostra «di che lagrime grondi e di che sangue» un sistema monetario internazionale, il gold standard, che fu a lungo ritenuto un modello di equilibrio e armonia. Con il supporto di analisi documentate sullo sviluppo economico, il commercio internazionale, le istituzioni finanziarie, de Cecco mostra come, in ciascuno di questi ambiti, fin dall'inizio del Novecento maturava la crisi che portò all'esplosione del sistema nei tragici giorni dell'estate 1914. Svelando il tessuto di interessi e di lotte che, nella Belle époque, stanno alla base del gold standard, vivisezionando il sistema di potere britannico che lo sorregge, il capolavoro di de Cecco ci insegna a osservare con occhio disincantato e consapevole qualsiasi sistema monetario. Non esiste un sistema perfetto, poiché si tratta sempre di una creazione umana, politica. La moneta, insomma, riflette un imperium: essa esiste nella misura in cui poggia su un potere, e ogni regime monetario creato nella storia ha servito gli interessi di un gruppo dominante, nazionale o internazionale, che quel potere ha esercitato. Qualsiasi scelta monetaria, in definitiva, porta il marchio del sovrano.
EUR...
I clan di camorra
I gruppi di camorra sono il risultato di un lento processo di formazione che agisce all'interno dei mercati. Essi trovano una definizione quando una famiglia conquista una posizione di comando in un settore di traffici grazie a capacità di carattere imprenditoriale e a una gestione razionale della violenza. In questo libro si ricostruiscono i percorsi di formazione di alcuni clan di camorra in un arco temporale che va dal secondo dopoguerra ad oggi: attraverso storie emblematiche di capi e di famiglie si tracciano i passaggi che portano alla formazione di gruppi criminali organizzati, ponendo l'accento sui contesti nei quali di volta in volta si formano leadership e circuiti violenti con caratteristiche organizzative e logiche di azione differenziate, connesse alle condizioni storiche e alle opportunità offerte dai mercati. Più che in altre mafie, infatti, nella camorra i processi di emersione sono importanti quanto i meccanismi di riproduzione di gruppi organizzati. Ci sono aspetti di continuità nel tempo, assicurati dal permanere sulla scena di estese famiglie che presidiano alcuni mercati legali e illegali, ma i gruppi in senso stretto, intesi come clan guidati da un capo, con una cassa comune e gruppi di fuoco, hanno...
Democrazia insicura. Violenze, repressioni e stato di diritto nella storia della Repubblica (1945-1995)
Com'è possibile combattere la violenza rispettando lo Stato di diritto? Come può uno Stato fronteggiare gruppi che avversano radicalmente la democrazia, approfittando delle libertà di espressione, di informazione, di circolazione di cui godono i cittadini? \r\nCome conciliare le esigenze di «sicurezza» della popolazione e della cosiddetta «opinione pubblica» con il rispetto della democrazia? Esiste un uso ragionato della forza rispettoso dei diritti fondamentali? Si tratta di interrogativi molto attuali, eppure sono stati spesso posti nell'Italia repubblicana, che nel corso della sua storia ha dovuto confrontarsi con forme cruente, e qualche volta concomitanti, di violenza di natura sociale, politica e criminale. Nuove leggi sono state emanate per accrescere i poteri delle forze dell'ordine, facilitare le inchieste e le procedure giudiziarie. Per far fronte ai diversi tipi di violenza, si è così accumulato un «patrimonio di saperi e di metodi», per poter passare da un contesto a un altro. Questo libro propone una riflessione a più voci su come la relazione tra violenza e repressione abbia determinato un particolare modo di fare politica e di concepire la democrazia in Italia. Attraverso l'analisi di vicende che hanno segnato profondamente la storia della Repubblica (dal sequestro Moro...
Piccole Italie. Le aree interne e la questione territoriale
Se si guarda alle dinamiche territoriali che hanno interessato il nostro paese negli ultimi cinquant'anni, non si possono non considerare le profonde mutazioni di scenario che si sono succedute. Agli anni sessanta, caratterizzati dalla programmazione statale e dalla pianificazione territoriale, sono seguite le stagioni del regionalismo e del federalismo, fino ai più recenti tentativi di riassetto istituzionale, culminati nella mancata revisione costituzionale. In questo percorso poco si è insistito sul ruolo dei territori, e soprattutto delle comunità, che nel dibattito pubblico sono state relegate in una posizione marginale. Questo libro è una riflessione su cosa sia la politica territoriale, dopo la fine dell'interventismo statale e la crisi del regionalismo, e su cosa possano rappresentare i territori nella sfida della modernizzazione italiana. Le statistiche e gli indicatori parlano dell'emergere in Italia di una vera e propria «questione territoriale», con una marcata polarizzazione tra territori nei quali si concentrano opportunità, risorse, servizi e investimenti e aree in cui si acuiscono l'invecchiamento, la povertà e la desertificazione.
EUR 24.70
Resistere. Innovazione e vita quotidiana
La crisi ha prodotto in questi anni una forte perdita di sicurezza che ha investito il modo di lavorare e di consumare.Il volume - frutto di una ricerca sul campo, basata su interviste e studi di caso - indaga le strategie che sono state messe in atto per resistere alla crisi, innovando e reinventando se stessi e il lavoro: ciò che emerge è una straordinaria capacità di escogitare pratiche produttive e collaborative per reagire alla disoccupazione, riappropriarsi del diritto di scegliere e anche vivere in un modo nuovo. Si tratta di un cambiamento che muove dal basso: un insieme di attività solidali o conviviali, una condivisione di risorse e di decisioni, finalizzate a un consumo ridotto ed equilibrato. Si è fatta strada un'economia alternativa, non-profit e for-profit, formale e informale, caratterizzata da aspirazioni sociali o anti-capitalistiche o comunitarie e forte creatività. Legata allo sviluppo di internet, approfitta di tutte le novità che si affacciano al volgere del millennio con il web 2.0. Nel complesso, queste pratiche si profilano come un universo variegato, in cui operano sofisticati meccanismi di ricomposizione fra produzione e consumo, dimensione privata e pubblica, tempo libero e lavoro, vicinanza e...
Orizzonti
La vocazione internazionale di Torino si manifesta con forza nell'ultimo mezzo secolo e si impone attraverso una serie di eventi e di attività di carattere cosmopolita. A indirizzare e a convogliare verso un tale esito la ricchezza storica e culturale della città è una classe dirigente che ha saputo raccogliere e mettere a frutto un bagaglio culturale accumulato da tempo, una lunga tradizione di capacità e di esperienze. E di questo destino internazionale della città di Torino che si occupa la ricerca alla base del volume, a partire dalla decisione di insediare a Torino, nei padiglioni che avevano ospitato l'Esposizione per il primo centenario dell'Unità d'Italia, il Centro di formazione professionale e tecnica per i paesi in via di sviluppo dell'Oli di Ginevra. Una ricerca innovativa, che ha prodotto, tra l'altro, la raccolta di una cinquantina di videointerviste a figure rappresentative del mondo politico, amministrativo, economico, finanziario, culturale, includendo anche coloro che, pur non occupando posizioni di primo piano, hanno collaborato con i protagonisti. Si tratta di testimonianze preziose, che costituiscono una nuova fonte documentaria, e di cui è possibile in parte usufruire tramite i QR-code presenti nei contributi. Quella che emerge dallo...
Hemingway e l'Italia
Nel corso degli ultimi vent'anni nulla di nuovo è stato aggiunto alla biografia di uno dei massimi scrittori del Novecento. Eppure non tutto è stato raccontato dell'avventurosa vita di Hemingway, e soprattutto dell'amore che lo ha legato all'Italia, dalle Dolomiti alla Sicilia, al di là degli intensi squarci che dobbiamo alle pagine firmate dalla sua traduttrice Fernanda Pivano. Questo libro ripercorre per la prima volta tutto l'itinerario italiano del grande Ernest - dal suo sbarco a soli diciotto anni come volontario della Croce Rossa sul fronte del Piave durante la prima guerra mondiale alla sua ultima presunta e misteriosa puntata veneziana un anno prima del suicidio. La ricostruzione meticolosa e appassionata di Richard Owen, attraverso le testimonianze raccolte di prima mano e le più svariate fonti bibliografiche, segue passo passo il formarsi di un legame durato oltre quarant'anni e non solo per i continui ritorni di Hemingway sul suolo italiano (il Piave, Torino, Taormina, Bassano del Grappa, Genova, Rapallo, Cortina), ma anche grazie alle sue tante amicizie, alle passioni e alle debolezze: le leggendarie bevute all'Harry's Bar, le passeggiate lungo i vicoli di Taormina, i soggiorni alla Locanda Cipriani di Torcello, le battute...
Contro canto. Le culture della protesta dal canto sociale al rap
Con la musica non si fa la rivoluzione, ma è pur vero che attraverso i linguaggi e le forme musicali e le pratiche di condivisione e di fruizione della musica si è espresso - e si esprime tutt'oggi - gran parte dello spirito antagonistico dei ceti popolari e delle giovani generazioni del nostro paese. Canzoni e generi musicali hanno caratterizzato varie fasi della nostra storia recente, lasciando un segno profondo nella memoria collettiva. Poca attenzione, però, è stata prestata alle forme di produzione, circolazione e ricezione delle musiche che hanno accompagnato i momenti di tensione politica e di scontro culturale. Si tratta di un vasto patrimonio di pratiche e di esperienze diffuse che delinea una sorta di vero e proprio «contro canto» della storia italiana. Il percorso tracciato in questo libro parte dall'analisi del canto sociale e politico di quelle che Antonio Gramsci definiva «le classi subalterne», prosegue con le vicende dei gruppi e dei movimenti che negli anni della contestazione si opposero all'omologazione di massa cercando di coniugare sperimentazione culturale e attivismo politico e arriva alle nuove forme espressive della conflittualità sociale negli anni del rap e dei centri sociali, con l'invenzione...
Il linguaggio della crisi. L'economia tra esplosioni, tempeste e malattie
Fin dall'antichità, la continuità dello sviluppo economico è stata interrotta da fasi di crisi. Ma con l'avvento dell'industrializzazione e dell'organizzazione capitalistica della produzione, tali fasi sono diventate più frequenti, e hanno cominciato a manifestarsi con una certa regolarità e con caratteristiche simili tra loro e diverse rispetto ai secoli precedenti. A partire dall'epoca moderna le crisi cominciano a rappresentare un momento di verità per la teoria economica: è in queste fasi cicliche che emergono tutte le difficoltà di funzionamento del capitalismo, cosicché l'interpretazione della crisi diventa parte integrante dell'analisi dei sistemi economici. Parallelamente, ogni rappresentazione teorica dei fenomeni si esprime attraverso un linguaggio che si evolve man mano che le crisi si succedono e ne descrive morfologia e peculiarità. Ecco perché l'analisi del linguaggio usato per descrivere le crisi diventa la chiave che rivela in che modo la crisi è compresa: tanto dagli economisti che dagli attori politici che ne adottano le conclusioni. Bolla, stagnazione, panico, depressione, ciclo, fluttuazione, recessione, terremoto economico, uragano finanziario, febbre speculativa... la scelta del linguaggio per descrivere una situazione, infatti, non è mai neutrale: ciascun termine potenzialmente adatto è carico di significati, ciascuna metafora seleziona certe implicazioni piuttosto...
Walter Benjamin e Dante. Una costellazione nello spazio delle immagini
Intorno alla primavera del 1940, nella fase estrema della sua vita, Walter Benjamin riprende le tesi "Sul concetto di storia", che aveva concluso l'anno precedente, per tradurle in francese. In questa occasione, il filosofo tedesco inserisce nella quinta tesi, quella in cui è definito il decisivo concetto di «immagine dialettica», un sibillino riferimento alla Commedia di Dante, assente nella versione originale. A partire da questo indizio, Marco Maggi indaga il ruolo che la lettura di Dante ha rivestito nel pensiero di Benjamin, guidando il lettore in un inedito itinerario attraverso le sue opere. Il riferimento del '40 è infatti solo l'ultima di una lunga serie di citazioni dantesche che si susseguono nei lavori benjaminiani, a cominciare da un'evocazione dell'episodio di Paolo e Francesca nel saggio sulle Affinità elettive di Goethe, per culminare nella descrizione della metropoli moderna come inferno, negli studi sulla Parigi di Baudelaire.
EUR 18.05
Tutto il teatro
La complessità dei testi teatrali di Vincenzo Ziccarelli fa il pari con la complessità delle relazioni che essi hanno instaurato e continuano a instaurare tanto con i fenomeni teatrali nati e sviluppatisi negli ultimi quarant'anni, quanto con le tensioni vibranti all'interno della società e del dibattito pubblico. Ziccarelli ha creato un modello drammaturgico in grado di dialogare impetuosamente e ad ampio raggio con la realtà del suo tempo. La Calabria evocata nei suoi testi non rappresenta esclusivamente la matrice della sua ispirazione, ma anche una sorta di lente attraverso cui l'autore tenta di studiare il mondo e le relazioni tra gli uomini, anche al di là dei confini della sua «piccola patria». L'opera di Ziccarelli è infatti un ricco mosaico pluri-tematico e pluri-stilistico, in cui il territorio d'origine si presenta come condizione spirituale e memoria, tese alla ricerca di una parola poetica universale in grado di esprimerle. Attraverso questa universalità, l'autore ha coltivato la sua non del tutto celata ambizione di essere considerato un classico. Diffondere il teatro di Ziccarelli significa essenzialmente dotare il pubblico e la critica di uno strumento utile alla lettura di una parte dell'evoluzione del teatro italiano degli ultimi...
Sardegna d'oltremare. L'emigrazione coloniale tra esperienza e memoria
Nel secolo scorso furono migliaia i sardi che lasciarono l'isola per raggiungere le terre africane che facevano parte dei possedimenti coloniali italiani. Contadini e operai, ma anche membri delle élites locali, medici, pittori, architetti, commercianti, in abiti civili o con indosso la divisa militare, arrivarono sulle sponde della Libia, dell'Eritrea e della Somalia, o si addentrarono negli altipiani dell'Etiopia. Perché partirono? Che cosa si aspettavano da loro i governi italiani, specialmente quello fascista? Ma soprattutto, che cosa si aspettavano loro stessi dall'Africa? Che cosa trovarono, che cosa impararono e che cosa portarono indietro, una volta tornati a casa? "Sardegna d'oltremare" prova a capire l'impatto di quell'esperienza sulla vita di chi partì e su quella delle comunità di provenienza attraverso le testimonianze orali e scritte, le lettere e le foto messe a disposizione dalle famiglie degli emigrati. Contemporaneamente, i saggi contenuti nel volume leggono quelle storie all'interno della vicenda più ampia del colonialismo italiano, della propaganda fascista e del progetto del regime di Mussolini di creare una società nuova, dentro e fuori i confini della nazione. Analizzare questi materiali culturali con una prospettiva di lungo periodo e considerare il loro ruolo nell'elaborazione della memoria...