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Il fantasma e il seduttore. Ritratto di Salvatore Mannuzzu
Un esordio folgorante - nel 1962, a trent'anni -, quello di Salvatore Mannuzzu, e poi un lungo «esilio» dalla narrativa, dal quale lo scrittore sardo esce con un romanzo che di nuovo e con più clamore lo riporta sotto i riflettori del pubblico e della critica, tanto da diventare un vero e proprio «caso letterario». Da allora - e siamo al 1988, l'anno di Procedura - i romanzi e i racconti si succedono, rivelando i contorni di quella che si definisce sempre più come la figura di uno dei più solidi narratori contemporanei. E se è il giallo il genere a cui si tende ad accostare la scrittura di Mannuzzu, è bene precisare che si tratta di una «parentela» assai lontana, e messa continuamente in crisi e sotto accusa: la tensione che percorre le pagine lavora, spesso sottotraccia, a corrodere dall'interno l'intima struttura di un genere che, se mantiene gli elementi tipici dell'inchiesta e della suspense, tuttavia ne esce rinnovato fino a diventare altra cosa, mostrando una densità e una problematicità tra le più ricche della letteratura italiana contemporanea.
EUR 25.65
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Mille vite, la mia
I genitori gli ripetevano che era bello, buono e bravo e lui ci ha creduto\r\n\r\n«Con quel naso schiacciato, l'andatura scomposta, il cognome da latin lover preso dalla famiglia paterna pimontese, Jean-Paul Belmondo ha sempre fatto impazzire colleghi dello spettacolo e pubblico più di quanto fosse ragionevole» - Stefano Montefiori,\r\n La Repubblica\r\n\r\nA ottantatré anni, Jean-Paul Belmondo decide di scrivere il suo primo libro. Da consumato funambolo qual è, sale in equilibrio sul filo dei ricordi. Un padre scultore; una madre pittrice dal forte temperamento, cui resterà attaccatissimo; l'infanzia, segnata dalla guerra; il pessimo rapporto con la scuola; l'esuberanza fisica, la passione per la boxe, l'attitudine a fare il pagliaccio, la smania di recitare. Poi l'adolescenza, il saggio al Conservatorio d'arte drammatica; le prime prove teatrali; e finalmente l'esordio cinematografico, nel 1956. Sarà l'incontro con Jean-Luc Godard a segnare la grande svolta. Sul set di Fino all'ultimo respiro (1960) si consumerà, come per incanto, l'esplosione di uno dei talenti più straordinari della storia del cinema. Da quel momento si susseguiranno, davvero senza respiro, le tappe di una carriera tanto prestigiosa quanto eclettica, poliforme, esaltante. Chi altri, come lui, potrà vantare di avere lavorato con registi...
Guerre civili. Una storia attraverso le idee
Che cos'è una guerra civile? Tutti noi pensiamo di saperlo, quando ce ne troviamo una di fronte. In realtà, le idee a proposito di cosa essa sia, e cosa non sia, hanno una storia lunga e dibattuta. Quando si parla di guerre le parole stesse vengono brandite come armi, e nessuna forma di guerra è più controversa, anche sul piano linguistico, della guerra civile. In questo campo infatti ogni definizione comporta un atto eminentemente politico: l'applicazione dell'espressione «guerra civile» a un conflitto spesso dipende dal fatto di essere un governante o un ribelle, il vincitore o il vinto, un nativo o uno straniero. L'uso stesso del termine «civile», dunque, fa parte del conflitto: può determinarne l'esito, a seconda che altre nazioni scelgano di intervenire o decidano di starne fuori. In questo libro, David Armitage, uno dei più eminenti storici americani, ripercorre la forma meno compresa e più controversa di violenza umana organizzata dall'antica Roma fino ai giorni nostri, passando per il Rinascimento, le rivoluzioni settecentesche, la guerra civile americana e i drammatici conflitti che hanno scandito il Novecento. Dai Balcani al Ruanda, dall'Afghanistan all'Iraq, fino al recente drammatico caso della Siria, il conflitto...
La lingua dei lager. Parole e memorie dei deportati italiani
«La composizione umana stratificata del lager porta con sé la confusione delle lingue», scriveva Primo Levi, una Babele che riveste un ruolo centrale nei ricordi dei deportati italiani: spesso compaiono la difficoltà di capire gli ordini, il divieto di usare una lingua diversa dal tedesco, il ricordo ossessivo di parole che continuano a tornare alla mente, anche a tanti anni di distanza. Proprio per la centralità di questo elemento, per comprendere appieno i campi di concentramento nazisti, diventa indispensabile conoscere la lingua che essi hanno prodotto. Da una parte c'è la lingua tedesca dei sorveglianti, ridotta a un frasario che riassume comandi, gerarchie e luoghi e che si avvale di un linguaggio in codice che occulta ciò che sta avvenendo; dall'altra c'è la lingua franca dei prigionieri, costituita da lingue diverse tra cui tedesco, russo, polacco, francese, spagnolo e italiano. A Mauthausen, Auschwitz, Ravensbriick, Dachau e in altri campi, la lingua del lager, Lagersprache, è per le deportate e i deportati un mezzo imprescindibile per comprendere gli ordini espressi solo in tedesco, per comunicare tra loro, per interpretare la realtà che li circonda, per evitare i pericoli, e per resistere. Colmando un vuoto...
Le mafie di mezzo. Mercati e reti criminali a Roma e nel Lazio
Da diversi decenni operano nel Lazio numerosi gruppi di criminalità organizzata, con una varietà di forme di coabitazione che spaziano tra cooperazione e conflitto, strategie egemoniche e accordi per la spartizione di settori e campi di attività, illegali e legali. La capitale è diventata una sorta di laboratorio a cielo aperto, che consente di osservare sia le trasformazioni in corso nelle mafie storiche e il loro radicamento in aree esterne a quelle di origine, sia i contesti in cui prendono corpo e si sviluppano forme criminali nuove e autoctone. Il volume presenta i risultati di una ricerca inedita, che oltre alle fonti documentarie (indagini dell'antimafia giudiziaria e civile, statistiche ufficiali, letteratura) approfondisce tre casi di studio in altrettanti territori della regione: Ostia e il litorale romano, il basso Lazio e la capitale. La scala di osservazione ravvicinata consente di decifrare con maggior precisione la dimensione economica del fenomeno, in particolare l'operatività mafiosa nei mercati legali. L'indagine si estende all'imprenditoria, alla politica e alla società locale, mettendo in luce l'esistenza di reti di relazioni tra legale e illegale, assetti istituzionali e sistemi di governance in grado di condizionare profondamente le traiettorie dello sviluppo socio-economico...
Per una scienza nuova del governo della città
La nostra epoca è condizionata da complessità e continui mutamenti, i cui effetti si avvertono nel governo delle città, trasformate ormai in megalopoli di difficile gestione. Si impone, come urgenza indifferibile, la necessità di studiare per il territorio urbano nuove teorie organizzative, di dar vita a una nuova disciplina, a una «scienza nuova» del governo della città. Per definire l'ambito e il metodo di questo ramo del sapere, un valido punto di riferimento è costituito dalle dottrine organizzative e manageriali. L'obiettivo è infatti quello di fornire gli strumenti culturali necessari a formare - in innovative city school (simili alle business school sorte nel Novecento) - nuove figure professionali, i manager urbani, in grado di contrastare i drammatici fenomeni di degrado fisico e sociale che caratterizzano le metropoli contemporanee. Ciò tuttavia non basta: per affrontare questa sfida straordinaria e proiettarci, ben equipaggiati, nel futuro, è fondamentale fare un passo indietro, alla ricerca delle radici che hanno alimentato tutte le discipline moderne: la scienza, l'economia, lo stesso studio del management non sono altro che frutti della filosofia. E qui che occorre volgere lo sguardo, per recuperare la linfa che consentirà alla novella disciplina di fiorire...
Il giardino delle meraviglie. Storie, segreti, ricette intorno alle piante del Mediterraneo. Ediz. a colori
Fifa nera-Fifa blu. Ediz. a colori
Noi e loro, la nostra terraferma e il loro mare agitato. Dieci piccole storie per narrare due facce di una stessa paura. Da un lato, la fifa blu di noi che viviamo sulla sponda agiata del mondo e guardiamo i migranti sbarcare: una fifa blu di loro, del mistero racchiuso in quegli sguardi persi o curiosi, disperati o speranzosi. Basta capovolgere il libro e la fifa diventa nera, quella che vediamo ogni giorno scolpita nei loro occhi di ogni età; la fifa di ciò che hanno già visto e di ciò che li attende, una fifa nera di noi. Due itinerari di lettura senza ipocrisie, dieci storie alla scoperta delle reciproche paure, per provare a dissolverle. Con un racconto di Fabio Geda e uno di Marco Aime. Un libro da sfogliare insieme, grandi e piccoli lettori. Età consigliata: da 4 anni.
EUR 15.20
Signorina attaccabrighe. Ediz. a colori. Con Materiale a stampa miscellaneo
«Le forme perfette, il volto splendido e i modi eleganti di Lucy conquistarono a tal punto l'affetto di Alice che, quando si congedarono, lei fu pronta a giurare che Lucy era di gran lunga la persona a cui voleva più bene al mondo (fatta eccezione per il padre, il fratello, gli zii, le zie, i cugini e parenti vari, più Lady Williams, Charles Adams e qualche altra dozzina di amici speciali)»\r\nAnche senza la palla di vetro è facile prevedere che molti lettori di questa Signorina attaccabrighe un giorno s'innamoreranno (se non l'hanno già fatto) dei libri scritti dalla sua autrice. Jane Austen è infatti una delle scrittrici più adorate, celebrate e imitate al mondo e la lista dei libri, dei film, delle serie tv, dei blog, dei club di lettura, dei siti internet che ruotano attorno a lei è interminabile. Dall'Europa all'Australia c'è un mucchio di gente che condivide ogni giorno una vera e propria Jane-mania e celebra ricorrenze e riti legati a lei e ai suoi personaggi, tutti vissuti nella campagna inglese due secoli fa. Dunque, chi non ha ancora cacciato il naso nelle sue opere «serie» potrà cominciare a familiarizzare con...
Stato e rivoluzione
Il 7 luglio 1917, nel pieno della fase convulsa che segue la rivoluzione di febbraio, Lenin scrive al compagno Kamenev: "Se mi fanno fuori, vi prego di pubblicare il mio piccolo opuscolo: 'Il marxismo e lo Stato' (rimasto a Stoccolma). È un quaderno rilegato, con una copertina azzurra. Tutte le citazioni di Marx ed Engels sono state raccolte. Vi e una serie di note e di osservazioni, di formulazioni". Tra i mesi di agosto e settembre, Lenin riprende quegli appunti rielaborandoli in un testo articolato in sei capitoli, ma il sopraggiungere di esigenze pratiche più impellenti lo costringe a sospendere di nuovo il lavoro. "Mi ha 'intralciato' - scriverà Lenin - la crisi politica, la vigilia della rivoluzione d'ottobre. E più piacevole e più utile fare 'l'esperienza della rivoluzione' che scriverne". In effetti, rientrato da Stoccolma a Pietrogrado, Lenin organizzerà attivamente la sommossa che si concluderà il 7 novembre con la presa del Palazzo d'Inverno. Nonostante questo carattere discontinuo e accidentato, "Stato e rivoluzione" ha conosciuto un destino raramente riservato a un libro: è stato visto, a torto o a ragione, come il manifesto teorico di uno dei più grandi eventi rivoluzionari che...
Storie di magliari. Mestieranti napoleani sulle strade d'Europa
Giovani che per sottrarsi alla miseria e alla precarietà esistenziale provavano ad ascendere la gerarchia sociale attraverso una pratica del commercio senza fissa dimora che li trasformava in piccoli imprenditori cosmopoliti: questo erano i magliari. Si trattava di un modo d'arrangiarsi fattosi mestiere, un mestiere pressoché scomparso nel breve volgere di mezzo secolo. I primi magliari, soprattutto napoletani, avevano avuto l'orizzonte del Sud America, poi era stata la volta dell'Europa industriale del secondo dopoguerra, soprattutto l'area industriale e mineraria compresa tra Belgio, Francia e Repubblica federale tedesca, sulle orme dei flussi migratori degli operai italiani. La storia dei magliari è infatti strettamente intrecciata a quella della migrazione italiana in Europa nel secondo dopoguerra, nonché a quella della mutazione antropologica che ha traghettato le società occidentali verso una trasformazione della culturale materiale e l'avvento del consumo di massa.
EUR 24.70
Agricoltura senza caporalato
Una riflessione a più voci su un fenomeno che interessa la società civile nella sua interezza e nei suoi fondamenti e che richiede di essere posto al centro del dibattito, all'insegna del comune impegno per la costruzione di una comunità di vita in cui i diritti di tutti siano riconosciuti.\r\n\r\nIl fenomeno del caporalato, insieme a quello del lavoro nero, presente soprattutto nel settore agricolo, interessa tutto il nostro paese, con punte preoccupanti nell'Italia meridionale. Esso consiste nel reclutamento illegale di lavoratori che vengono impiegati, per lo più a giornata, nei campi, per essere messi a disposizione di un'impresa. I caporali, spesso collegati con organizzazioni criminali, sono i mediatori tra le imprese e i lavoratori, italiani o stranieri in stato di bisogno. Questi ultimi si trovano dunque in una posizione debole dal punto di vista economico e sociale, e sono facilmente esposti allo sfruttamento. Il lavoro viene altamente sottopagato, tanto da essere considerato una nuova forma di schiavitù. I turni, lunghi, faticosi e fuori da qualsiasi norma di diritto, sono accompagnati da varie forme di violenza, maltrattamenti e intimidazioni. Per spezzare la catena dello sfruttamento, al fine di combattere questo fenomeno così vergognosamente diffuso,...
Il borghese fa il mondo. Quindici accoppiamenti giudiziosi
Quindici accoppiamenti giudiziosi tra Melville e Huysmans, Sterne e Dostoevskij, Conan Doyle e Simenon, Manzoni e Leopardi, Svevo e Roth e molti altri.\r\n\r\nSecondo alcuni il mondo è una biblioteca; ma se persino le stelle fisse, fisse non sono, allora una biblioteca non sarà un luogo ordinato quanto piuttosto un tentativo, una possibilità, una sfida all'ordine. Il borghese fa il mondo davanti ai suoi libri, ma i suoi libri lo guardano, lo impensieriscono e lo provocano fino ad annientarlo. Questo libro, scaturito dal lavoro che l'Opificio di Letteratura Reale di Francesco de Cristofaro e Giovanni Maffei ha condotto negli ultimi anni, studia l'immaginario della borghesia attraverso un ampio corpus di opere, giudiziosamente accoppiate, suddivise in tre movimenti (il borghese / fa / il mondo) e infine indagate con spirito libero: per esempio, la solitudine di Robinson si rispecchia in quella di Gesualdo, Maigret e Sherlock Holmes pipano in compagnia, la silhouette di Tristram Shandy è risucchiata dal sottosuolo di Dostoevskij, Barry Lyndon duella con i duellanti di Conrad, il borghese gentiluomo si pavoneggia al fianco di Totò-Sciosciammocca. Ancora, i villeggianti goldoniani conversano con il commesso viaggiatore Willy Loman; e il farmacista Homais, già segreto...
Storia dell'emigrazione italiana. Vol. 1: Partenze.
L'emigrazione italiana nel mondo ha rappresentato uno dei tratti più peculiari dell'intera storia dell'Italia contemporanea. Il fenomeno migratorio non ha inciso solo sull'economia italiana, ma sulla costruzione stessa della cultura e dell'identità del paese. L'intento di quest'opera, commissionata dal Comitato nazionale di celebrazione "Italia nel mondo", è quello di sintetizzare l'intera vicenda della nostra emigrazione all'estero.
EUR 19.00
Storia dell'emigrazione italiana. Vol. 2: Arrivi.
L'emigrazione italiana nel mondo ha rappresentato uno dei tratti più peculiari dell'intera storia dell'Italia contemporanea. Il fenomeno migratorio non ha inciso solo sull'economia italiana, ma sulla costruzione stessa della cultura e dell'identità del paese. L'intento di quest'opera, commissionata dal Comitato nazionale di celebrazione "Italia nel mondo", è quello di sintetizzare l'intera vicenda della nostra emigrazione all'estero.
EUR 19.00
Nicola Chiaramonte. Una biografia
Vincitore del Premio Acqui Storia 2018\r\n\r\nNicola Chiaromonte (1905-1972) è stato un intellettuale scomodo del nostro Novecento, un pensatore antitotalitario impegnato in una strenua lotta contro ogni forma di negazione della libertà individuale. Si trattava di una scelta di vita, frutto di una prematura ribellione al conformismo spersonalizzante dell'Italia fascista, che gli valse un lungo esilio, in Francia e negli Stati Uniti. Questo libro, frutto di anni di ricerca condotta negli archivi e sulle carte personali di Chiaromonte, ne restituisce l'itinerario, intellettuale e politico, a partire proprio dall'esperienza dell'esilio, maturata in gioventù e messa a frutto come occasione per allargare i propri orizzonti culturali, anche attraverso il confronto con alcune straordinarie figure come Andrea Caffi, Carlo Rosselli, Gaetano Salvemini, Angelo Tasca, Ignazio Silone, André Malraux, Albert Camus, Dwight Macdonald, Mary McCarthy, Hannah Arendt, per citarne solo alcune. Ma l'esilio fu nel suo caso qualcosa in più: una condizione psicologica strutturante, la sensazione di non appartenere mai al luogo in cui si è. Questo sentimento non lo abbandonerà neppure quando, nel 1953, farà ritorno in Italia. Presentazione di Paolo Marzotto e prefazione di Paolo Soddu.
EUR 27.55
L' apprendista stregone. Ediz. a colori
Lo sapevate che la storia\r\ndell'apprendista stregone\r\nha origini ben più antiche\r\ndel film Fantasia\r\ndi Walt Disney?\r\nIn questo libro scoprirete tutti i segreti del maghetto alle prese col suo primo esperimento, senza il maestro stregone. Un po' come quando mamma e papà escono e ci lasciano da soli a casa per la prima volta…\r\n\r\nD come Disney?\r\nBasta dire Apprendista stregone, e subito il nostro immaginario è attraversato da uno sgomento Topolino che, in tunica rossa da antico mago e cappello blu a stelle gialle, si affanna a inseguire un esercito di scope impazzite che allagano la casa a secchiate d'acqua, e tutto per colpa sua! Il povero Mickey Mouse non si ricorda più la formula magica per fermarle, ma per fortuna il maestro stregone fa ritorno a casa e rimette tutto a posto con la sua sapienza. Ma quanti sanno che la storia de L'apprendista stregone ha origini ben più antiche del film intitolato Fantasia, ideato e prodotto da Walt Disney nel 1940 per ridare smalto al suo Mickey Mouse che negli anni trenta faceva fatica a mantenere la sua attrattiva? E quanti sanno, dunque, che l'autore della storia era stato uno dei più grandi scrittori europei...
Storia degli Stati Uniti d'America. La «libertà americana» dalle origini a oggi
«Nessun'altra idea, più di quella di libertà, è così fondamentale per l'immagine che gli americani hanno di se stessi, come individui e come nazione». Il concetto di libertà, in America, è sempre stato terreno di lotta, soggetto a interpretazioni molteplici e concorrenti. La parola freedom, affascinante e ambigua, è già nella Dichiarazione d'Indipendenza e segna le fasi più importanti della storia del paese, tanto da essere presente in contesti diversi come le manifestazioni per i diritti civili e i discorsi di guerra post-11 settembre. A ben vedere, tutta la vicenda americana si riassume in questo concetto chiave: una verità vivente e incontrovertibile, per alcuni americani; un paravento e una crudele menzogna per altri. Dalla rivoluzione settecentesca ai giorni nostri, per gli americani la libertà è stata insieme una terra promessa e un campo di battaglia, il più forte legame culturale e la più pericolosa linea di tensione. Gli Stati Uniti nascono con la dichiarazione che annovera la libertà tra i diritti inalienabili, poi in Costituzione si propongono di assicurarne a tutti i benefici; per essa, o contro di essa, è stata combattuta la Guerra civile; in suo nome si è ripetuta la battaglia...
La sera di Natale in casa Mellops. Ediz. a colori
Papà Mellops ha procurato un libro speciale sulle decorazioni, e Mamma Mellops si è messa subito all'opera - che albero speciale prepara «con biscotti e pasticcini, pupazzetti colorati e salsicce di marzapane per il cane». Ma il bello deve ancora venire, perché nel frattempo, Isidor, uno dei loro quattro figlioletti, decide di fare una sorpresa alla famiglia e corre nel bosco... peccato che nel frattempo il fratellino Casimir ha la stessa idea e, di nascosto, pure Ferdinand e Felix si mettono in cerca di un bell'albero! E così, la sera di Natale il salotto di casa Mellops pareva un boschetto di abeti. Ma i Mellops, si sa, sono pieni d'iniziative e anche questa volta finiscono per ritrovarsi a tavola tutti intorno a una bella torta della mamma con la panna montata. Ma il regalo di Natale per i fan dei Mellops non finisce qua, perché nel libro troveranno un'altra avventura: una spedizione sottoterra a esplorare grotte, armati di caschetti, torce, zaini e sacchi a pelo. Età di lettura: da 4 anni.
EUR 12.82
I poeti del Novecento
Nel centenario della nascita di Franco Fortini torna in libreria l'antologia dei poeti italiani del Novecento, un'opera che oggi può essere considerata un classico: a quarant'anni dalla prima edizione, intatte sono la ricchezza e la profondità della scrittura e dell'analisi. Non si tratta, tuttavia, solo di un'antologia, ma di uno studio critico che è insieme saggio, commento penetrante, giudizio di valore; un testo che ha contribuito a una nuova lettura della poesia del secolo. I poeti italiani sono presentati al di là dell'appartenenza a gruppi e schieramenti letterari; ne emergono così le peculiarità e i cortocircuiti prodotti dall'incontro con la realtà. La poesia è pensata nella sua singolarità espressiva e, simultaneamente, nel suo essere allegoria delle torsioni della storia e dell'esistenza: l'umanissima nevrosi di Saba, la poesia come salvezza di Montale, la reticenza e la volontà di dialogo di Sereni, la disperata voracità di Pasolini, l'alta eloquenza di Zanzotto. Attraverso una scrittura densa e asciutta, sostenuta da una risoluta finalità didattica, trapela, come scrive Pier Vincenzo Mengaldo nel saggio introduttivo, «una concezione di tipo religioso del poeta come testimone e martire».
EUR 21.00