Sfoglia il Catalogo IBS 2
Catalogo
Mostrati 7681-7700 di 50764 Articoli:
-
Commedie
Alla metà del Settecento, Christian Fürchtegott Gellert (1715-1769) è l'autore più popolare della letteratura di lingua tedesca. Le sue Favole (1746-1748) costituiscono una lettura obbligata nella Germania dell'epoca, mentre la Vita della contessa svedese von G** (1747-1748) marca l'avvio della forma-romanzo quasi tre decenni prima del successo del Werther. Con le commedie qui presentate, che appaiono tra il 1745 e il 1747, Gellert trasferisce sul piano finzionale la concezione antropologica e il disegno di morale che andava parallelamente sviluppando nei suoi lavori filosofici, e che avrebbero trovato una trattazione organica nelle Lezioni morali tenute all'Università di Lipsia. Superando l'idea che il comico dovesse basarsi sulla pura e semplice ridicolizzazione del vizio, il teatro di Gellert accoglie tipologie di individui virtuosi destinati a suscitare la commozione dello spettatore e a indicargli modelli di condotta positiva. L'azione drammatica si fonda sulla capacità dei personaggi di moderare l'energia degli affetti, riducendo al controllo della ragione la violenza dei desideri di possesso che si impongono alla loro immaginazione. Il perseguimento della felicità personale non deve entrare in conflitto con la coesione e il buon funzionamento della comunità. Con Gellert, la cultura del XVIII secolo intraprende quella riflessione...
Antigone e gli algoritmi. Appunti per un approccio giusfilosofico
Gli algoritmi sono oggi una parte integrante dei meccanismi di regolazione della vita sociale. Mentre l'universo delle interazioni umane mediate da artefatti computazionali si espande, una nuova generazione di regole implementate in codice informatico si afferma delineando ricadute su dimensioni fondamentali della giuridicità: dalla certezza del diritto alla fenomenologia delle norme. In questo scenario, alle prospettive di efficienza delle "tecnoregole" si affianca il rischio di ingiustizie frutto di processi algoritmici imperscrutabili nei cui confronti è difficile qualsiasi forma di dissenso. Il volume esamina presupposti, forme e strategie di resistenza all'ingiustizia algoritmica. Lo scopo è quello di offrire alla riflessione giusfilosofica spunti utili a svolgere un ruolo di analisi critica e di indirizzo indispensabile per evitare un mutamento guidato dalla sola evoluzione tecnica.
EUR 12.35
Informatica medica e diritto. Un'introduzione
Il volume propone una riflessione sull'informatica medica mediante approcci e strumenti dell'informatica giuridica e della riflessione giusfilosofica in materia bioetica. Il fine è quello di introdurre un ambito disciplinare di particolare rilievo nelle società contemporanee in una prospettiva che, a partire da una mappatura delle relative questioni giuridiche ed etiche, giunga a proporre uno specifico approccio metodologico. Questa peculiare proposta offre l'opportunità di stabilire i requisiti obbligatori e quelli raccomandati che la legislazione dovrebbe soddisfare affinché l'informatica medica e le sue applicazioni possano evolversi rispettando, e non violando, principi e valori dell'ordinamento costituzionale democratico.
EUR 14.25
Oltre la globalizzazione. Il bisogno di uguaglianza
Come già in almeno altre due crisi globali sviluppatesi nei decenni più recenti (la crisi asiatica del 1997 e quella americana-europea del 2008) anche quella attuale, scaturita dal diffondersi del Covid-19, ha condotto parecchi opinionisti ad interrogarsi sulla fine della globalizzazione economica, a causa del contrarsi delle relazioni economiche mondiali e della tendenza, evidenziatasi in parecchi Paesi (compreso il nostro), verso un pesante ritorno dello Stato nell'economia. Il ritorno al protezionismo statale, o comunque ad un più forte ruolo dello Stato nell'economia, è anche fortemente sospinto dall'aumento globale della povertà e della disuguaglianza nella povertà. È orami assodato, infatti, che la globalizzazione non è benefica per tutti, e se pure conduce ad un aumento della ricchezza complessiva, questa non si redistribuisce equamente. Sul campo rimangono sconfitti (molti) e vincitori (pochi). Al tempo stesso, però, questi fenomeni potrebbero accentuarsi nel caso si aprisse una stagione di forte recessione economica. Se, infatti, i principali produttori di globalizzazione economica, gli Stati Uniti e la Cina, rallenteranno pesantemente la loro crescita economica, allora la domanda sulla fine della globalizzazione potrebbe essere fondata. Ma è davvero così? Davvero possiamo considerare finita l'esperienza della globalizzazione economica "moderna", cioè di...
Rime e ritmi
La prima edizione di "Rime e ritmi", stampata a Bologna nel 1899, conteneva ventinove liriche, frutto dell'attività poetica carducciana nell'ultimo decennio del secolo. Per lo più si trattava di versi già pubblicati, che il poeta era tornato a levigare con mano sapiente e aveva deciso di presentare - riordinati - assieme a cinque componimenti rimasti fino ad allora inediti. Prese corpo, in tal modo, una silloge dotata di profonda organicità, dove Carducci seppe armonizzare una variegata successione di temi, di toni lirici, e dispiegare una calcolata sintesi dei suoi più tardi esperimenti metrici. La raccolta di "Rime e ritmi" avrebbe segnato anche la fine di una stagione creativa protrattasi per mezzo secolo. Carducci, nell'allestirla, ne fu perfettamente consapevole. Con l'ultima, struggente lirica del volume, prese quindi congedo dalla poesia: Fior tricolore, / Tramontano le stelle in mezzo al mare / E si spengono i canti entro il mio core. L'edizione critica offre il testo di Rime e ritmi secondo l'ultima volontà dell'autore, individuata nella terza edizione delle Poesie (1904), il celebre omnibus entro cui Carducci, pochi anni prima di morire, raccolse e ordinò l'intera sua opera in versi.
EUR 38.00
Maggiori...
Recente normativa ecclesiale
La monografia analizza la produzione normativa ecclesiale in particolare negli ultimi cinque anni dell'attuale pontificato. In essa si riscontrano generalmente problemi di imperfetta redazione: scarsa cura degli aspetti formali, terminologia non precisa, incoerenze interne e mancato coordinamento con il complessivo ordinamento giuridico. Tale insoddisfacente confezione si ripercuote negativamente sulla disciplina dei rapporti sostanziali regolati, e sovente produce ripercussioni dannose anche gravi sui diritti e sulla condizione dei fedeli: come si illustra nel corso della trattazione. Una delle cause di tale difettosa formulazione viene identificata nel ruolo marginale che sembra sempre più riservato al Pontificio Consiglio per i testi legislativi e, con esso, al contributo della scienza giuridica. Il volume delinea quindi alcune proposte per affrontare le difficili sfide che si prospettano alla Chiesa nel terzo millennio: attraverso l'elaborazione di un diritto canonico adeguato ed efficace, all'altezza della sua gloriosa tradizione e soprattutto sempre più conforme a giustizia.
EUR 19.00
Corruptio optimi pessima. La corruzione della politica nello specchio del diritto costituzionale
La corruzione costituisce una patologia assai grave e purtroppo storicamente radicata nel nostro Paese. Per contrastare i fenomeni corruttivi nelle pubbliche amministrazioni, soprattutto nell'ultimo decennio, anche in attuazione di obblighi internazionali ed europei, si è dato vita a un corpus normativo ampio ma per più profili alluvionale, frammentario e problematico sul piano della coerenza con i principi costituzionali. Con specifico riferimento alla sfera politica, peraltro manca ancora una disciplina legislativa relativa ad aspetti rilevanti, puntualmente segnalati al nostro Paese anche da organismi internazionali (si pensi alla disciplina del lobbying o alla disciplina dei conflitti di interesse con riferimento ai titolari di cariche di governo a livello regionale). In alcuni settori le scelte legislative appaiono poi insufficienti (così, la disciplina dei conflitti di interesse con riferimento ai componenti del Governo), o connotate da una ratio discutibile: si pensi alla normativa che ha soppresso ogni forma di contribuzione pubblica diretta ai partiti politici ma che è riuscita a correggere solo limitatamente le opacità che ancora connotano l'attività di soggetti assai rilevanti nella prassi (le fondazioni politiche). In definitiva, la strategia di prevenzione e di contrasto alla corruzione nella sfera politica appare priva di organicità, adottata...
Libertas philosophandi. Freedom of Expression, Conscience and Thought in Modern Philosophy
I testi raccolti in questo volume analizzano e discutono lo statuto dell'idea di Libertas philosophandi, una delle idee guida dell'età moderna, indagandone i nodi concettuali e le metamorfosi storiche nella filosofia del Seicento e del Settecento. Da Spinoza a Bayle, da Locke a Voltaire, da Wolff a Kant, tale idea è stata infatti un'idea forte da agire e difendere, assumendo essa, nel tempo, un significato generale e, insieme, peculiare ai vari ambiti culturali, politici o religiosi a cui ha offerto risorse di pensiero: dalla cultura scientifica alla storia sociale, dai movimenti politici d'utopia alle riforme religiose, dalla nascita dell'opinione pubblica alla difesa dei diritti umani. I testi di questo volume testimoniano la profondità concettuale del dibattito sei-settecentesco e la rilevanza delle riflessioni critiche che la battaglia delle idee in nome della Libertas philosophandi ha suscitato. Leggendo e interpretando il passato, essi suggeriscono anche intelligenti strategie di difesa e di lotta per la libertà che hanno valore per il nostro presente.
EUR 28.50
Effettività costituzionale e coscienza collettiva
L'effettività di una Costituzione si riflette nel consenso collettivo che la circonda. Eppure, il concetto merita un'indagine volta a portare alla luce le relazioni tra la carta fondamentale e la coscienza collettiva. Vi sono infatti delle tensioni psicologiche che legano ogni comunità politica alla dimensione mitica connessa alla propria Costituzione, alla sua capacità d'inclusione e assimilazione, alla sintesi e alla composizione dei conflitti, mantenendosi in equilibrio tra innovazione e tradizione. I fattori determinanti dell'effettività incidono dunque sul sentire comune, possono essere alimentati da pronunce giurisdizionali, da impostazioni teoriche sostenute dalla dottrina costituzionalistica, non meno che dal sentimento, dalle emozioni e dalle aspettative razionali della collettività che si ritrova nel suo documento costituzionale. Il volume esamina la sofferta evoluzione del concetto di effettività costituzionale nel Novecento giuridico, per poi definirne i punti di contatto con la psicologia collettiva. Infine, descrive la parabola della Costituzione repubblicana e il suo rapporto con il sentire comune immerso nel fluire dei motivi antipolitici e delle cause di disaffezione. Il proposito alla base di questo studio è quello di concorrere a delineare una teoria e una pratica della difesa della Costituzione come prodotto culturale di una società e come...
Il fogliame americano. Whitman in Italia e la nascita del verso libero
Il titolo "Fogliame americano" riprende la curiosa espressione con cui Giosue Carducci fa riferimento alle Leaves of Grass in una lettera inviata a Enrico Nencioni, al quale esprime grande entusiasmo per i suoi articoli sul poeta americano. Nei quarant'anni che intercorrono tra la scoperta nencioniana di Walt Whitman, nel 1879, e la definitiva regolarizzazione del verso libero italiano (individuata simbolicamente nel 1919, anno di pubblicazione dell'Allegria di Ungaretti), le Foglie d'erba conoscono nel nostro paese un enorme successo, culminato nella prima traduzione integrale al mondo della raccolta whitmaniana, ad opera di Luigi Gamberale (1907). Questo volume ripercorre e approfondisce le diverse fasi della ricezione italiana del "padre" del verso libero internazionale (da Carducci, Pascoli e D'Annunzio ai poeti simbolisti, futuristi e vociani), nel tentativo di verificare soprattutto le sue effettive responsabilità nel processo di rivoluzione metrica e formale innescatosi nella delicata fase di passaggio tra Otto e Novecento. Attraverso questa particolare prospettiva, il saggio illumina alcuni aspetti della cultura letteraria di quel periodo e indaga sulle origini del verso lungo, così rilevante e ampiamente rappresentato nella poesia italiana del secolo scorso.
EUR 33.25
«La liberté ou la mort». Il progetto politico e giuridico di Olympe de Gouges
Olympe de Gouges (1748-1793) è stata a lungo trascurata dalla letteratura critica; tuttavia, il suo contributo alla discussione delle questioni che stanno alla base della rivoluzione francese e dei suoi rivolgimenti nonché il suo costante impegno per i diritti delle donne e degli oppressi ne fanno una figura di notevole rilievo che merita di essere conosciuta così come meritano di essere letti e studiati i suoi scritti. "Figlia" dell'Illuminismo, ne sa cogliere lo spirito, richiamandosi alle idee di natura, di ragione e di pace che lo caratterizzano, criticando i pregiudizi e le disparità sociali e di genere, proponendo riforme legislative e difendendo la Costituzione del 1791. Nel suo scritto più noto, la Déclaration sui diritti della donna e della cittadina (pubblicato in versione integrale in Appendice al volume), questi temi sono sviluppati con grande lucidità; vi si può leggere un incitamento alla partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini a un radicale mutamento morale, economico, sociale, politico. Non va dimenticato, infine, che per tutta la sua breve e intensa vita, de Gouges mantenne un atteggiamento coerente e coraggioso e che, per amore della libertà e della giustizia, affrontò la ghigliottina, cui la condannarono...
Apocalittici o integrati. La dimensione costituzionale della società digitale
Di fronte alle tecnologie o sei apocalittico oppure integrato. A differenza del famoso scritto, dal cui titolo questo prende le mosse, dove invece si cercava una posizione di equilibrio tra coloro - gli apocalittici - i quali mostravano un atteggiamento critico e aristocratico nei confronti dei mezzi di comunicazione di massa e coloro - gli integrati - che invece avevano una visione ingenuamente ottimistica. L'autore di questo libro si schiera senz'altro fra gli integrati. Certo, non in maniera acritica ma nella convinzione che la tecnologia abbia rappresentato e rappresenti sempre più uno sviluppo delle libertà; anzi, le libertà si sono potute notevolmente accrescere ed espandere verso nuove frontiere dell'agire umano proprio grazie al progresso tecnologico. Sia chiaro: le tecnologie non producono solo libertà, per così dire: la tecnologia può essere al servizio dell'uomo buono o cattivo, del governante illuminato o del despota; in uno Stato costituzionale liberale, però, l'indirizzo politico dovrebbe essere sempre rivolto verso interventi che valorizzano e accrescono le libertà dell'individuo, e l'utilizzo delle tecnologie non può che essere strumentale a questo obiettivo. È questo il compito, ovvero la sfida che spetta al costituzionalismo nel Ventunesimo secolo: fare convivere, in perfetta...
Come un novello Atlante. Neoplatonismo e salvaguardia del mondo
Il nostro secolo registra il tramonto delle totalità, l'avvento della dispersione, della realtà atomizzata, delle molteplicità pure che tendono a imporre il loro regno. E questo regno si chiama globalizzazione. Per liberarsene, l'uomo deve recuperare quel sentimento dell'unità che il pensiero antico - e in ispecie il pensiero neoplatonico - aveva conquistato riflettendo sul rapporto tra l'Uno e l'Essere. Pierre Caye riconsidera tale rapporto alla luce delle esigenze della società contemporanea e mette a confronto le risposte dei tre grandi filosofi del neoplatonismo - Plotino, Proclo e Damascio - per dimostrare come, nella storia della filosofia, solo quell'antica scuola abbia convenientemente interpretato la differenza radicale tra l'Uno e l'Essere. L'indagine sull'Uno appare pertanto una filosofia della libertà, capace di fronteggiare oggi il crescente primato dell'esperienza materiale e del divenire non meno efficacemente di quanto ieri avesse saputo fronteggiare le forme intellegibili e le idee eterne della cosmologia greca. Da questa modernissima rilettura del neoplatonismo si estrae un principio di salvaguardia che, senza esercitare alcun potere e senza imporre alcuna dominazione, sostiene, come un novello Atlante, il peso del mondo e gli addita la strada verso la liberazione.
EUR 19.00
Normatività del fattuale
Da sempre alcuni equivoci popolano la teoria del diritto, equivoci che si addensano in particolare nel diritto costituzionale. Essi riguardano la dimensione "fattuale" del diritto, l'incidenza che gli avvenimenti sociali, le trasformazioni storiche, le evoluzioni politiche esercitano sulla "costituzione", testo scritto, di per sé immobile (perché un po' difficile da modificare, per fortuna) e che dovrebbe "tenere" tutte queste modificazioni "di fatto". La centralità conquistata dall'economia ha trasformato i modi di valutare le leggi: non più soggette al giudizio di legittimità tipico dello strumentario giuridico, ma a una "validazione" (Foucault) espressa in termini di risultato. La legge si è "tecnicizzata", si è modificato il modo stesso di scriverle e le competenze richieste in chi le deve attuare. Più di recente, la scienza e la tecnologia hanno stravolto i termini stessi dell'esistenza umana, la concezione, la nascita, la malattia, la morte, generando una disciplina - il "biodiritto" - che proprio delle connessioni tra "fatti" scientifici e norme sui diritti fa l'oggetto specifico del proprio sapere. Ma è proprio davvero così? Esiste una "normatività del fattuale" (Jellinek) che in queste nuove riedizioni preme per modificare i fondamenti della scienza giuridica e, addirittura, della stessa cultura...
Stato costituzionale in trasformazione
Il saggio discute il rapido avvicinarsi degli ordinamenti giuridici delle odierne democrazie all'approdo dello "Stato costituzionale". Con tale termine-concetto s'intende una forma di Stato ormai percepita come propria e specifica del nostro tempo storico, a cavallo tra l'ultimo quarto del secolo ventesimo ed i primi lustri del secolo nuovo, che poggia su presupposti storicoculturali essenzialmente diversi da quelli che qualificavano lo "Stato di diritto" d'impianto ottocentesco. La nostra convinzione è che in quei decenni le Costituzioni democratiche del Novecento - tra cui la nostra italiana del 1947 - abbiano subito una grande trasformazione, che ha mutato nei fatti il significato fondamentale delle principali funzioni del diritto pubblico e principalmente della legislazione e della giurisdizione, rispettivamente del generare la norma in forma di legge e del porla nel caso concreto, proponendo un accrescimento in tal modo, ed in grande misura, della funzione della giurisprudenza, che ha visto rivalutata la sua tradizionale funzione di applicazione della legge, ma che soprattutto "vede" ora direttamente la Costituzione e può quindi operare nella interpretazione e concretizzazione dei principi costituzionali. Accanto alle trasformazioni intervenute sul piano interno, vi sono poi quelle che si sono prodotte nei rapporti tra gli...
Il suddito democratico. Libertà e uguaglianza nel pensiero giuridico-politico di Tocqueville
L'immagine di Tocqueville che emerge da questo testo si discosta sia dall'interpretazione liberale classica sia dalla più recente lettura repubblicana e avvicina piuttosto l'autore al filone critico della modernità. Democrazia e dispotismo, i due poli in apparenza alternativi della riflessione di Tocqueville, possono essere, infatti, concepiti come la declinazione di uno stesso fenomeno: la spinta della storia verso la completa realizzazione dell'uguaglianza delle condizioni. Dalle apparenti aporie della Démocratie en Amérique emerge quindi la messa in discussione della modernità, intesa non solamente come fenomeno giuridico-politico, ma anche come paradigma etico-antropologico. La ricostruzione della democratizzazione dell'Occidente coincide infatti con la fenomenologia dell'affermazione di forme inedite di dominio, ancora più oppressive delle tirannidi del passato, perché capaci di modificare più in profondità le condizioni di esistenza. A fronte di uno stato onnipresente che assiste e sostiene, ma anche opprime e tormenta, non vi sarebbe nessuno spazio residuo per la libertà: l'unico valore interamente positivo nella concezione di Tocqueville.
EUR 17.10
Gli scritti giovanili di Ludwig Gumplowicz. Questione ebraica e questione nazionale in Polonia (1864-1875)
Benché annoverabile, insieme a Georg Simmel e a Émile Durkheim, tra i pionieri della sociologia europea, Ludwig Gumplowicz risulta oggi un tipico esempio di "classico dimenticato", la cui notorietà resta perlopiù legata alla sua immeritata fama di pensatore razzista. Concepita in funzione di un più complessivo riesame critico della sua opera e della sua figura, questa antologia dei suoi scritti giovanili intende risalire alle premesse della sua riflessione matura e, per questa via, fare anche luce su alcuni dei concetti fondamentali alla base della sua "macrosociologia del conflitto".
EUR 18.05
Parco giochi. Un business divertente. Tutte le tipologie di parco e le strategie vincenti
Carlo Di Rico, professionista nel settore dell'intrattenimento da oltre quindici anni, espone in questa guida tutti i passaggi necessari per l'avvio e la gestione di un parco giochi. Si tratta di un'attività molto attraente, ma con una certa dose di complessità, per via del tortuoso iter burocratico e della scarsa conoscenza riguardo l'effettivo investimento e i possibili finanziamenti pubblici. L'intento del volume è proprio quello di accompagnare il futuro imprenditore, passo dopo passo, con una serie di consigli pratici che chiariscano le caratteristiche principali dell'impresa. La prospettiva del guadagno deve però andare di pari passo con la soddisfazione di poter offrire qualcosa di bello, e questo richiede molta creatività e attitudine nel prevedere bisogni e tendenze.
EUR 17.10
Logica e razionalità nella ricostruzione giudiziale dei fatti
Le esigenze di imparzialità, di ricostruzione oggettiva dei fatti e di controllabilità razionale dell'operato del giudice, proprie del giusto processo, richiedono un discorso fondato e sviluppato sulla base di schemi di ragionamento "logici" e "razionali", vale a dire certi ed obbiettivi nelle loro premesse, nella scelta della regola di associazione tra premesse e conclusione, nella determinazione del nesso di conseguenzialità e nelle relative conclusioni. Questo è il quadro auspicato e auspicabile, ma la realtà è ben diversa. Se quindi guardiamo alla realtà del processo, in cosa consiste la logica del giudizio di fatto? E la prova, in che termini può essere realisticamente definita razionale? Il saggio si propone di rispondere a queste domande, ed individua come propria del giudizio di fatto, salvi casi particolari, la logica non dimostrativa né deduttiva, bensì la logica che può essere definita empirica, induttiva, abduttiva, argomentativa, dialettico-retorica e opinativa, di cui sono chiariti i caratteri specifici. Mentre il ragionamento probatorio può dirsi razionale quando è linguisticamente corretto, completo, rappresentativo, attendibile, plausibile, coerente e congruo, nei termini del pari specificamente chiariti.
EUR 7.60
Una possibilità del linguaggio. Pierre Menard come metodo
«Le idee più preziose vengono trovate per ultime», scrive Nietzsche. «Ma le idee più preziose sono i metodi». In questi saggi Alfredo Zucchi trae da Pierre Menard - il celebre personaggio di Jorge Luis Borges che, com'è noto, intende riscrivere verbatim il Don Chisciotte - lo spunto per posare uno sguardo paradossale sul segno letterario. Il metodo di Menard instaura infatti tra il soggetto osservante e l'oggetto osservato un'indistinzione esasperata e tuttavia alienante, talché l'uno e l'altro diventino, insieme, prossimi e incolmabilmente distanti. Così, nel saggio che apre il libro, un confronto serrato con il testo di Michel Foucault La follia, l'assenza d'opera mette in luce i legami tra una certa esperienza della follia e la letteratura fantastica d'impronta borgesiana. Questi legami investono il movimento del linguaggio che implica se stesso e si sdoppia, denudando le sue interne e inesplorate cavità. Di associazione in associazione, da Mallarmé a Borges, da Ricardo Piglia a Danilo Kis, da Julio Cortázar a Nietzsche e Furio Jesi, l'indagine dell'autore approda al confronto con l'opera di Roberto Bolaño. L'ossessione del vuoto percorre tutti i saggi e finisce con un congedo umoristico: quando, in Specchio riflesso, Zucchi tenta un...