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La leggenda dell'artista nella Belle époque
1871-1914: per quasi mezzo secolo si può dire che tutto fu europeo: pittura, poesia, romanzo, teatro, costume, danza, politica, diplomazia, scienze, finanza ed economia. L'Europa finalmente vive un periodo di relativa stabilità politica e di sano equilibrio. Sono questi gli anni della Belle Époque, durante i quali il benessere economico arriva a interessare settori sempre più vasti della media e piccola borghesia, dando a tutti l'illusione di vivere nel migliore e più ricco dei mondi possibili. Le capitali europee si accendono allora di luce e di mondanità. In questo contesto la globalità del fatto d'arte, l'estetica della collaborazione fra le arti sorelle, che dalla poesia, pittura e musica si estende fino al cinema negli sperimentalismi del Futurismo, lievitano nel pullulare di poetiche e poesie nuove, nei dibattiti di scuole e mode, Caffè letterari e salotti artistici e culturali. Di tutto questo il libro rende testimonianza, facendo rivivere un'epoca caratterizzata da una diffusa inquietudine, ma al tempo stesso, da una irrefrenabile joie de vivre.
EUR 19.00
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Gesù di Nazareth nella settima arte
Una delle figure più raccontate dalla storia del cinema è quella di Gesù di Nazareth. Dalla nascita della Settima Arte, infatti, fino alla nostra contemporaneità, il volto e la vita di Gesù sono stati rappresentati infinite volte sul grande schermo, sempre attraverso sguardi inediti e con estetiche differenti. Dai fratelli Lumière in poi è stato tutto un susseguirsi di autori che hanno deciso di accostarsi alla figura di Gesù e al suo mistero per cercare di renderla in immagini, ognuno secondo il proprio punto di vista e la propria sensibilità. Si è assistito alle grandi ricostruzioni da kolossal del cinema americano della classicità, strabordanti di colori, musiche, ricostruzioni scenografiche; si è poi passati ad un modello di riproposizione più scarno, depotenziato di ogni retorica ed artificiosità, attraverso le rivisitazioni dei grandi autori della modernità europea, come Pasolini o Rossellini; per arrivare alle versioni attualizzate postmoderne, come il Cristo "hippie" di Jesus Christ Superstar o il Cristo troppo umano di Scorsese, fino al Cristo completamente sfigurato dal sangue e nel sangue nell'ultima versione di Mel Gibson. In poco più di cento anni di storia del cinema, più di trenta sono state le pellicole dedicate...
Belli e Roma. Tra carnevale e Quaresima
Nel gran teatro di Roma papale, tra suggestivi bagliori di tramonto, la multiforme commedia umana, scandita nelle magistrali strutture di oltre milletrecento sonetti, pullula di vita plebea. Per osservare le cose del mondo con l'occhio del suo popolo e assumerne in toto l'autentica voce e la parlata "abietta e buffona", il Belli dei salotti e delle dotte accademie dovette "farsi un'anima nuova". La frequente immagine del Carnevale ci introduce qui alla "condizione carnevalesca" nell'accezione antropologica più ampia: quella dell'esplosione vitale, della festa, della trasgressione. L'immagine della Quaresima evoca i risvolti amari del realismo "creaturale" di un poeta dal temperamento malinconico, assillato dal pensiero della morte. Incontri coi testi, chiavi di lettura, connessioni, tendono a far emergere dal libro un Belli sempre più estraneo a ipoteche e fruizioni provinciali: un classico di prima grandezza.
EUR 13.30
Il realismo borghese di Gaetano Carlo Chelli
Definito da Pasolini "dopo Verga e prima di Svevo, il più grande narratore italiano dell'Ottocento" e amato anche da Calvino, che ne ripropose "L'eredità" Ferramonti in una nota collezione einaudiana, Gaetano Carlo Chelli ha conosciuto negli ultimi decenni una insperata fortuna, culminata nel celebre film di Bolognini tratto dal suo romanzo migliore. Anticipando Moravia, Chelli è il primo scrittore post-unitario a interessarsi con occhio spietato dei vizi e delle inquietudini della borghesia, sullo sfondo della trasformazione di Roma da città a metropoli. In una società in cui domina ormai incontrastato, a danno dei sentimenti, il demone del denaro, degli affari e della cupidigia, la sua produzione narrativa racconta storie fosche di intrighi e di passioni. Questo volume ricostruisce per la prima volta nella sua integralità l'universo chelliano, partendo dai romanzi giovanili e dalle esperienze giornalistiche locali, per poi giungere al cuore del suo laboratorio, fino ai racconti e al tramonto della sua vena creativa. Un profilo accurato ed esauriente, che ci restituisce la figura di un intellettuale per molti versi ancora sconosciuto.
EUR 23.75
Nuove biotecnologie, biodiritto e trasformazioni della soggettività
L'avanzamento irreversibile della tecno-scienza dischiude nuove possibilità di intervento e manipolazione della vita umana e non umana con implicazioni sull'ecosistema, sulle generazioni future, sui possibili scenari della "vita artificiale". Da qui si sollevano nuovi interrogativi di natura etica e giuridica che mostrano l'esigenza ormai irrinunciabile dell'acquisizione di una coscienza critica nella civiltà tecnologica.
EUR 17.10
Ágnes Heller: costruire il bene. Una teoria politica della giustizia
L'interesse antropologico e la tensione etica che nutrono il pensiero di Ágnes Heller, filosofa ungherese vivente, formatasi alla "Scuola di Budapest" con G. Lukàcs e il marito F. Fehér, rendono di notevole interesse e di straordinaria attualità il suo percorso intellettuale, che questo studio si propone di ripercorrere sino alle sue ultime formulazioni, presentando per la prima volta in Italia l'evoluzione complessiva di questo pensiero. La vocazione all'analisi della realtà socio-politica del Novecento, degli eventi devastanti dei totalitarismi sia di destra e che di sinistra, colti negli effetti più distruttivi, come la Shoah e i gulag, si tramuta nella ricerca delle conseguenze del loro fallimento, nel momento in cui hanno svuotato la sfera politica di ogni tensione verso l'uomo, colto nella concretezza e nella caducità dei suoi bisogni e desideri. Se l'attenzione alla "vita quotidiana" e alla sfera dei "bisogni" diventa il fulcro dei suoi interessi, ciò non significa dotare di una svolta pragmatica e materialistica il suo pensare, bensì rilanciare l'antico spazio politico dell'agorà, inteso come ambito pubblico riempito dall'impegno collettivo e dalla pratica della giustizia, in cui trova espressione il carattere originario della vita umana. È questa riscoperta del nucleo etico,...
L' esperienza del sociale. L'emergenza persona fra relazioni comunicative e condizionamenti strutturali
L'esperienza del sociale è l'esperienza di camminare insieme lungo un percorso tracciato dallo spirito del tempo, dalle caratteristiche strutturali del contesto, dalle modalità dì incontro con l'altro e dal significato attribuito all'alterità. É quindi espressione della dimensione dinamica dello stare insieme in un orizzonte di tempo e di senso. Negli scenari della contemporaneità questo cammino di condivisione sembra costretto tra tendenze opposte che mettono a rischio la capacità-necessità della persona di collocarsi al centro dell'esperienza e mediare i condizionamenti del contesto con la scelta responsabile di azione, relazione, comunicazione. Affrontando questa problematica, il libro propone la rivisitazione di alcuni autori, ì quali osservano le contraddizioni della modernizzazione ed esprimono un'idea di vita intersoggettiva come complessa interdipendenza fra persona e struttura e quindi corre problema dell'uomo, della società, della cultura. Le differenze sono molteplici e riguardano sia i particolari ambiti indagati, sia le preoccupazioni guida, sia le premesse epistemologiche. Ciascuno però offre - a nostro avviso - una prospettiva utile a ricomporre il mosaico della vita collettiva e a rappresentare la multidimensionalità dell'esperienza del sociale. La stravagante varietà di elementi che emerge dalle loro analisi invita a riflettere su problematiche dei nostri contesti che...
Cristianesimo da esercitare. Una nuova educazione alla fede
"La testimonianza come 'servizio' significa cha la vita cristiana è un agire che sa assumere le forme della vita umana come un alfabeto in cui dirsi ed in cui realizzarsi. Il volume del teologo Antonio Staglianò si dipana con un'eleganza pari sicurezza del disegno. Il libro sembra decollare come un instant book, volto a raccogliere e indirizzare le provocazioni emerse nel convegno scaligero. Subito, però, si sviluppa con un movimento ampio e sinfonico, così che se il motivo iniziale suona le note udite a Verona, subito l'orchestrazione del volume guadagna un orizzonte tanto ampio che mette in gioco nientemeno che il futuro del cristianesimo. Precisamente sotto la figura del superamento della frattura tra teologia e pastorale con un linguaggio che è un impasto singolare di riferimento biblico, citazione colta, richiamo magisteriale e lingua teologica. Questo volume aiuterà che volesse riflettervi a trovare le armoniche di confronto per far convergere i 'lavoratori del Vangelo' verso un sogno comune che sia all'altezza del momento. Un 'cristianesimo da esercitare' appare dunque l'istanza del momento. Il suo esercizio è l'opera della Chiesa tutta, la riflessione metodica su di esso è compito della riflessione dei teologi in sinergia...
La guerra, gli orfani, la carità. «Non mi sono dato pace». Scritti spirituali
"La Spiritualità del Cardinale Tardini non è facile da definire. Egli sembrava nasconderla sotto il fare scanzonato e un realismo che talvolta appare scettico. Non aveva tempo di scrivere, perchè proteso ad operare. In effetti la sua personalità spirituale si rivela veramente, e soltanto, nella vita. Doti naturali e doni di grazia, intelligenza e fede, cultura e spiritualità, ministero sacerdotale e proposta educativa, sono intrecciati unicamente tesi alla chiamata di Dio, per la Chiesa e le anime. Fu accanto a tre papi diversissimi e tutti grandi, felice di essere loro così vicino, ne visse da esperto la diversità, ma ognuno era per lui "anzitutto il Papa". La tensione di un'intelligenza che non si placa e di uno slancio che sempre si prodiga nel servizio apostolico traluce dai documenti che redige nei cinque anni di guerra. Giorno per giorno Mons. Tardini vive il dramma dell'esistenza cristiana, stretta tra la mortificazione del male e della sofferenza spesso innocente e l'anelito di una sperata via di riconciliate relazioni tra gli uomini. Allora sgorgò, come da un'incubazione, il suo progetto di carità per l'infanzia e la gioventù. Villa Nazareth divenne la sua pazzia per Cristo. Questa con...
Aspettando il 18 aprile. Tra guelfi e ghibellini nell'Italia unita
«La vicenda secolare dei Ciccardini e dei loro parenti, narrata in questo libro, coinvolge, insieme ad eventi e legami privati, questioni di storia politica, religiosa e sociale che interessano tutti noi, con riferimenti precisi a leggi e a movimenti che oggi finiscono per essere dimenticati o ricordati solo da storici di professione. [...] Chi ricorda oggi la legge Siccardi per l'esproprio dei beni ecclesiastici? Eppure quella legge ha contribuito in misura decisiva a formare la borghesia agraria che per molti decenni è stata il nerbo dei cittadini italiani attivi (perché forniti di diritto di voto). [...] Città come Perugia e, più in piccolo, come Fabriano, erano esempi di dominio di una borghesia agraria di affiliazione massonica. [...] Gli agrari di Perugia, a somiglianza dei padroni toscani, non esitarono a costituire squadre fasciste tra te più feroci, che trascorsero anche a Fabriano, dove riuscirono a far dimettere con la violenza un giunta comunale controllata dai popolari. [...] Un altro tema che emerge è quello della formazione del movimento politico cattolico dal l'intransigenza al Patto Gentiloni, poi al Partito Popolare di Sturzo e infine alla Democrazia Cristiana di De Gasperi. Un discorso a parte meritano...
Umorismo e comicità. Narrativa e cinema nel Novecento
"Dio scoppiò in sette risate e nacquero i sette dèi che abbracciano il mondo. La settima volta rise di un riso di gioia e nacque Psiche": così viene detto in un trattato ermetico greco-egizio sulla creazione. Quanti modi, quanti stratagemmi, quante formule per suscitare il sorriso o la risata, impiegati lungo il XX secolo nella narrativa "di consumo" come nel cinema italiano? E quanti nomi, tuttora al centro dell'attenzione critica o divorati in un breve volgere di tempo? Questo volume costituisce un indispensabile inventario della cosiddetta narrativa umoristica nonché una rapida rassegna dei personaggi comici che il nostro cinema ha messo in campo e allineato nelle passate stagioni. Le due parti di cui si compone presentano due dimensioni dello stesso fenomeno disegnando un panorama poco battuto dalla critica, in alcuni casi una prima indispensabile ricognizione.
EUR 15.10
Il cinema europeo nell'epoca della secolarizzazione (1945-1968)
La storia del cinema europeo, dal neorealismo al Sessantotto, e anche la storia di una serie di problematiche legate alla vita e allo spirito. Il neorealismo rappresenta la rivoluzione estetica dalla quale nasce il cinema moderno. La «politica degli autori» a livello teorico, la successiva «nouvelle vague» e soprattutto il «nuovo cinema» d'autore affermatosi negli anni Sessanta non rappresentano, come molti sostengono, solo una "forma" nuova. La "forma" naturalmente ha una rilevanza non trascurabile. Ma se oltre alle questioni meramente formali, ampliando il campo di osservazione, si evidenziano le tensioni etiche presenti nelle opere cinematografiche, ne viene fuori una storia molto più complessa, caratterizzata da una forte tensione morale e spirituale. Il neorealismo e animato dal desiderio di guardare in faccia le tragedie umane, e il passo successivo compiuto dalla ricerca del cinema d'autore europeo conduce lo sguardo cinematografico verso la descrizione della libertà di autodeterminazione morale, tratto peculiare della modernità, le cui conseguenze sono intimamente connesse alla negazione etica, alla solitudine spirituale, all'eclissi del sacro. Naturalmente fra i vari autori presi in esame, da Roberto Rossellini a Federico Fellini, da Andrej Tarkovskij a Samuel Beckett, da Jean-Luc Godard a Michelangelo Antonioni, c'e...
Il Risorgimento e la realizzazione della comunità nazionale
La celebrazione del 150° anniversario dell'unità d'Italia è occasione propizia per meditare sul cammino storico compiuto dalla nazione. Di tale percorso viene offerta in questo volume una narrazione utile a comprendere in profondità come si sia giunti a formare la comunità nazionale. L'analisi dei sistemi sociali, delle visioni del mondo e delle relazioni internazionali che hanno reso possibile l'unità, nonché l'esame dei tempi e dei modi che governarono l'equilibrio tra l'impulso delle minoranze e la partecipazione popolare, si affiancano ad un'attenta descrizione delle personalità che, dalla fine del Settecento sino alla grande guerra, hanno dato il loro contributo ideale e concreto alla realizzazione del sogno risorgimentale. Un'ampia bibliografia arricchisce tale narrazione ripercorrendo tutte le tappe del pensiero storiografico sul nostro "passato fondante".
EUR 14.25
Edith Stein o dell'armonia. Esistenza, pensiero, fede
La lettura delle opere di Edith Stein suscita stupore e ammirazione per la capacità da lei dimostrata di spaziare in molti campi del sapere, ma, soprattutto, per la sensibilità che le consente di esaminare tutti i "fenomeni" - tutto ciò che si presenta all'essere umano e, in primo luogo, se stesso come fenomeno - con occhi disincantati, con grande realismo e atteggiamento critico, senza sottacere nulla, anche ciò che può apparire sgradevole. Tuttavia, mentre emerge il grande sforzo intellettuale e morale di mettere in evidenza ciò che è positivo, si manifesta con altrettanto vigore l'intento di ricercare l'equilibrio, l'armonia. Ripercorrendo la sua vita e i suoi scritti è possibile mostrare come "cose" che sembrano fra loro opposte sono da lei armonizzate nella concretezza della sua esistenza e nella sua indagine teorica, perché ella ha scoperto che al fondo di tutto c'è un'unica verità. Il "mettere armonia" è rintracciabile, pertanto, nella continuità da lei vissuta fra ebraismo e cristianesimo, nell'analisi della complessità dell'essere umano, in riferimento al quale corpo e anima, maschile e femminile, individuo e comunità solo apparentemente sono in contrasto, nella conciliazione fra ragione ed esperienza religiosa, fra filosofia e mistica. Non...
Jacques Derrida. Per un avvenire al di là del futuro
Intento del volume è quello di presentare in forma sintetica il pensiero di J. Derrida. L'aggettivo "sintetico" deve essere inteso in un duplice significato. Innanzitutto nel senso di "parziale": di fronte ad una produzione come quella del filosofo francese (più di cinquanta volumi, centinaia di articoli, decine di interviste ed interventi vari), questo saggio sceglie di soffermarsi solo su alcuni dei termini e delle questioni che hanno impegnato la complessa opera derridiana. Tuttavia queste pagine articolano una lettura che intende essere sintetica soprattutto nel senso di "essenziale": attraversando la riflessione che Derrida ha sviluppato attorno a concetti come quelli di scrittura, traccia, disseminazione, decostruzione, differenza, aporia, impossibilità, ecc., il testo di Petrosino fa emergere quell'"infaticabile ed appassionata interrogazione sull'eventualità dell'evento" che rappresenta la cifra stessa del pensatore francese. In tal senso: "Che cosa significa e come è possibile essere rigorosi con un termine/concetto come quello di "evento"? O ancora più radicalmente: come il modo d'essere dell'evento obbliga a ripensare la natura stessa del logos e la forma di razionalità ad essa adeguata?"
EUR 11.40
Fede e realtà. Osservazioni sull'irreligione contemporanea
Il volume di Gabriel Marcel "Fede e realtà. Osservazioni sulla irreIigione contemporanea" consta di tre saggi. Nei primi due il filosofo francese si impegna, con serrata dialettica non priva di citazioni letterarie, a negare dignità filosofica a quella posizione teoretica secondo cui è più ragionevole un atteggiamento di rifiuto della fede piuttosto che una motivata apertura alla dimensione del mistero. Nel terzo Marcel presenta, con notevole acutezza, il concetto di pietà in Peter Wust, col quale, così almeno è parso a chi ha curato queste pagine, l'autore di "Essere e avere" avverte una sorta di 'parenté d'esprit'.
EUR 9.02
Fenoglio. L'immagine dell'acqua
Il saggio di Roberto Mosena presenta un Fenoglio inedito rispetto a quello che conosciamo. Se la critica precedente ha chiuso la sua opera nei prevaricanti limiti del classico della Resistenza, del neonaturalismo delle storie langarole o del neorealismo dei racconti sul dopoguerra, questo libro studia lo scrittore alle prese con il suo universo immaginario, dove la costante materica dell'acqua emerge su tutte le altre, annunciando nei testi svolgimenti tragici o drammatici. Come diceva Cesare Pavese: "Di ogni scrittore si può dir mitica quell'immagine centrale, fondamentale, inconfondibile, cui la sua fantasia tende sempre a tornare". E proprio alle immagini acquatiche del fiume e del mare e allo sguardo rivolto alle nuvole del cielo che prepara pioggia torna con ossessiva insistenza la fantasia di Beppe Fenoglio, creando una sorta di inverno metafisico ricolmo di simbolismi e di allusioni bibliche, soprattutto all'idea del diluvio universale, che impreziosiscono la sua scrittura.
EUR 13.30
L' altra città. Disagio giovanile, immigrazione, carceri: costruire nuove solidarietà
In genere, chi lasciava la campagna per trasferirsi in città, lo faceva perché aveva trovato un lavoro più stabile o meno faticoso o sperava di trovarlo con più facilità, o perché immaginava che, vivendo insieme con molte più persone, avrebbe sperimentato una esistenza con maggiori opportunità, per sé e per la propria famiglia, in una auspicata dimensione protettiva, non solo economica e sociale, ma anche culturale, religiosa e politica. Oggi però il cambiamento è oggettivamente in contraddizione con quelle intenzioni originarie del costruire le città e con quelle aspettative di chi aveva deciso di abitarle. La città era prima un luogo, oggi è più luoghi; era prima un tempo unico, oggi è più tempi e vi è differenza tra il tempo del giorno e il tempo della notte perché la città del buio è decisamente diversa dalla città della luce. Prima, la città era una sola e unica città, mentre ora si ritrovano in essa molte altre città o perlomeno "un'altra città", come affermano gli autori di questo pregevole saggio, che con coraggio denunciano una situazione che rende precario il rapporto tra civiltà ed essere umano e che reclama, in una ritrovata presenza...
Antitesi e partecipazione in Platone
Ernst Hoffmann (1880-1952) appartiene a quel fronte di studiosi di filosofia antica che, nel primi decenni del Novecento, hanno dischiuso un nuovo accesso alla speculazione dei Presocratici. A questo proposito, di lui è da ricordare, soprattutto, un testo: Il linguaggio e la logica arcaica (1925). La sua riflessione testimonia una fedeltà ininterrotta allo studio di Platone e del platonismo. Esemplare, al riguardo, è il suo volume, uscito postumo: Platonismo e filosofia cristiana (1960): una ricognizione storico-teoretica del paradigma platonico di filosofia, dalle origini, attraverso il Medioevo, fino all'età moderna. Nel presente volume sono raccolti tre testi di Hoffmann - finora mai riuniti insieme - caratterizzati da un comune riferimento a Platone. Nel terzo di essi, in particolare, viene chiaramente in luce il presupposto teoretico che guida l'interpretazione della problematica della "partecipazione", proposta nei primi due. Il dualismo platonico, che è la chiave di volta di tale problematica, è visto come una forma di antitesi fra due termini di cui l'uno non è l'opposto polare dell'altro, ma vi si approssima secondo le gradazioni del più e del meno. Solo concependo la contraddizione in termine di "partecipazione", Platone sarebbe riuscito a "salvare i fenomeni", nonché...
Zaccagnini nel futuro della politica
Sono ancora attuali oggi, a vent'anni dalla scomparsa, i valori che ha testimoniato Benigno Zaccagnini? Una lettura non facile perché in Zaccagnini c'era il politico, disponibile all'ascolto, l'uomo toccato dalle sofferenze, il cristiano attento al Concilio Vaticano II, il profeta inascoltato, che guardava oltre il presente, senza dimenticare il passato. Il Card. Ersilio Tonini, il suo ultimo Vescovo, ha voluto chiamare a Ravenna per una riflessione Mons. Giancarlo Bregantini, Arcivescovo di Campobasso, per sottolineare quella unità interiore tra fede ed impegno nel temporale, in cui Zaccagnini riteneva poggiasse l'autonomia dei laici non dalla Chiesa, ma nella Chiesa, poi gli amici Guido Bodrato, Bruno Tabacci, Dario Franceschini, accanto a Massimo D'Alema, la cui storia familiare si intrecciò con quella di Zaccagnini, e a Pierluigi Bersani, che nel suo intervento ha saputo cogliere, dalla vita e dalla testimonianza del politico faentino, due grandi lezioni, quella della laicità e quella dell'uguaglianza. Arricchiscono il volume la testimonianza di Livia Zaccagnini sui «valori respirati in casa», che ci presenta il "babbo", attento ai figli ed alla famiglia, l'intervento del Card. Tonini, che rende evidente il «bisogno di santi» proprio dei nostri tempi, e l'omelia dell'Arcivescovo di Ravenna, Mons....