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Presi per incantamento. Teoria della persuasione socratica
Nel Carmide Platone attribuisce a Socrate il ricorso a una curiosa metafora. Al giovane Carmide, che ha bisogno di una terapia per la cefalea, egli spiega che questa dovrà essere preceduta da una cura dell'anima. «L'anima - spiega Socrate - si cura con certi incantesimi, e questi incantesimi sono le belle parole». Lo studio di questa immagine dell'incantesimo consente all'autore di questo libro di tematizzare una nozione centrale nell'opera platonica: la persuasione, come indica il sottotitolo. Il principale risultato dell'indagine consiste in un'inedita rielaborazione del rapporto tra filosofia e retorica, che viene spesso appiattito a una semplice opposizione. Socrate non è un retore, Gorgia non è un filosofo, ma entrambi affermano di aspirare alla persuasione dell'altro. E la persuasione filosofica, se in un certo senso è qualcosa di completamente diverso da quella retorica, in un altro si rivela il frutto di un compromesso necessario del filosofo con l'attività del retore.
EUR 13.30
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Declinazioni di genere. Madri, padri, fligli e figlie
Il titolo di questo libro rimanda a più questioni. In primo luogo si riferisce al fatto che gli studi di genere si declinano in vari modi a seconda della disciplina che li studia. In secondo luogo al fatto che il genere, per essere riconosciuto, si deve declinare, altrimenti è come se non ci fosse. Si tratta dunque di questioni disciplinari e di questioni linguistiche e di linguaggio, dietro le quali, come noto, c'è sempre in gioco un problema di potere. Questa raccolta di studi testimonia uno stile di ricerca di studiosi e studiose che osservano le questioni di genere dalla loro prospettiva disciplinare.
EUR 27.55
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L' estetica tedesca da Kant a Hegel
Il Settecento, il "secolo d'oro dell'estetica", ha ospitato la nascita e i primi sviluppi di questa disciplina. Il periodo successivo, che va dalla pubblicazione della Critica della capacità di giudizio (1790) alle lezioni berlinesi di Hegel (fino al 1829), è denso di apporti fondamentali allo sviluppo dell'estetica. I contributi raccolti in questo volume approfondiscono come l'estetica tedesca si sia sviluppata e trasformata. A partire da Kant e fino a Hegel, le opere di Schiller, Schleiermacher, F. Schlegel, Hölderlin e Schelling vengono discusse a analizzate con l'intento di instaurare un dialogo tra le loro prospettive e offrire così un'idea del divenire dell'Estetica come disciplina filosofica.
EUR 17.10
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Fanta-onomastica. Scorribande onomastiche nella letteratura fantastica del Novecento
L'analisi viene affidata all'individuazione di temi, situazioni, figure che spaziano dalla problematizzazione dell'unità psichica dell'individuo (sdoppiamenti; scienziati pazzi) a figure rappresentative dell'altrove inconoscibile (sirene; fantasmi). \r\n\r\nOrmai dissodato il sentiero lungo il quale camminano letteratura e onomastica, ormai infoltito il territorio delle ricerche condotte all'interno del recinto indicato, ormai oggetto di ininterrotta discussione la metodologia cui affidarsi, è diventato possibile muoversi all'interno degli studi di onomastica letteraria approdando a una plurima varietà di ricerche. Si potrà allora indagare l'uso e il trattamento dell'onomastica all'interno di un filone specifico della testualità letteraria, il fantastico, in un preciso arco temporale, il Novecento. È quest'ultima la modalità adottata nel presente volume. L'analisi viene affidata all'individuazione di temi, situazioni, figure che spaziano dalla problematizzazione dell'unità psichica dell'individuo (sdoppiamenti; scienziati pazzi) a figure rappresentative dell'altrove inconoscibile (sirene; fantasmi). L'ampia campionatura di testi provenienti da numerose e spesso tra di loro distanziatissime aree culturali e geografiche disegna una mappa dell'impiego di varie forme di classificazione onomastica. Le ricadute del fantastico si avvertono infatti anche sulla scelta dei nomi dei personaggi, che vanno da nomi comuni e diffusi, senza dimenticare gli ipocoristici, a nomi comuni ma con potere evocativo; a questi...
Caleidoscopica
"L'autrice compie un percorso attraverso un mare simbolico che è quasi sempre turbolento, avverso: è il mare di Ulisse che impedisce di raggiungere la meta, che è zavorra per alzarsi verso il cielo. Da questa situazione si esce solo con la fede, una fede a volte dichiarata esplicitamente, altre volte sottesa. [...] La versificazione è moderna, efficace con metri alterni: si passa da versi trisillabi a settenari ed endecasillabi che danno alle liriche un ritmo incalzante per passare subito ad un tono più disteso. Il linguaggio è sempre pulito, terso, ricercato, frutto di un grande labor limae. Le immagini proposte sono evocative, fascinose, spesso rapide ed analogiche. L'autrice fa ampio uso delle figure retoriche del significato e del significante, talvolta anche in modo ardito." (Roberto Mancini)
EUR 6.65
Storie di un teatro. Per i 150 anni del teatro Verdi
Il 12 novembre 1867 con il "Guglielmo Tell" di Gioacchino Rossini si inaugurava il Regio Teatro Nuovo, che dopo la morte del grande compositore venne intitolato a Giuseppe Verdi, nome che ancor oggi caratterizza il massimo istituto teatrale di Pisa, realizzato in pochi anni, subito dopo l'unità d'Italia, da un gruppo di cittadini al fin di dotare Pisa di un moderno teatro dove si rappresentassero spettacoli d'opera e di prosa. Di lì a poco, a partire dal 1889 il palcoscenico del teatro vide lo svolgersi anche di spettacoli drammatico-coreutici messi in scena dagli studenti della goliardia universitaria. Il teatro divenne così, fin da subito, la principale istituzione pisana votata allo spettacolo e le tavole del suo palcoscenico sono state calcate nei suoi centocinquanta anni di vita da tutti gli artisti italiani, ma anche internazionali, che hanno inciso il proprio nome nel pantheon delle rappresentazioni drammatiche, musicali, coreutiche. Attraverso un gruppo di scritti che affrontano le vicende della costruzione dell'edificio e delle trasformazioni urbanistiche del quartiere entro cui fu inserito, unitamente alla storia della vita e delle stagioni teatrali che hanno segnato la vita culturale di Pisa dai primi anni del Regno d'Italia a...
M. De Combourg e i pellerossa. Il mito dell'America selvaggia nell'opera di Chateaubriand
Nel 1791 il giovane Chateaubriand, sottufficiale del reggimento di Navarra cui la rivoluzione ha concesso una quasi completa libertà, compie un viaggio di nove mesi circa negli Stati Uniti. Questo soggiorno gli farà conoscere una natura ancora vergine, dei modi di vita ancora selvaggi, e gli darà i mezzi letterari per descrivere tutto questo, aprendo a un mondo nuovo la letteratura francese. Il forte fascino esercitato su di lui dagli indiani d'America e dalle loro foreste si esprime nelle opere di soggetto americano scritte immediatamente, e pubblicate in diverse date ("Atala" nel 1801, "Les Natchez" e il "Voyage en Amérique" nel 1826 e 1827), ma lascia una traccia in tutte le sue altre opere, combinandosi e reagendo con le ideologie e le poetiche da lui adottate nei diversi periodi della sua vita. Oltre ad essere un documento importante nella storia del primitivismo europeo e della fortuna di Rousseau, la persistenza del mito dell'America selvaggia nelle opere di Chateaubriand ci restituisce un'immagine parzialmente nuova dello scrittore, in certi tratti molto attuale: per l'identificazione della natura con il rimosso, anche sessuale, per la scoperta della barbarie della civiltà come possibile esito della nostra storia.
EUR...
Noi Arditi
Gli uomini che formarono i reparti d'assalto creati nell'estate del 1917 divennero ben presto noti come "arditi" per il loro modo di combattere animato dal culto dell'attivismo audace e violento. Il capitano Mario Carli fu uno di coloro che curarono di trasferire la loro pratica di combattimento dal campo di battaglia nella vita politica del dopoguerra. Noi Arditi è il resoconto di alcune vicende degli assaltatori, ma anche un manifesto politico in cui prese corpo una versione radicale del mito del combattentismo, che contribuì alla definizione dei tratti identitari dell'arditismo fascista. La bozza originale di questo libro fu infatti il testo dell'intervento che Carli tenne a margine dell'assemblea fondativa dei Fasci di combattimento, il 23 marzo 1919, mentre la sua pubblicazione fu di poco successiva all'assalto al quotidiano socialista l'«Avanti!», con cui gli arditi fascisti inauguravano quella pratica terroristica che sarebbe poi dilagata nello squadrismo. Il testo è qui ristampato nell'edizione originale, accompagnato da scritti di altri arditi fascisti. L'introduzione ricostruisce le vicende dell'arditismo fascista e la sua ideologia. Il libro è inoltre corredato da una sezione biografica, con i profili di alcuni personaggi che svolsero un ruolo importante nel dopoguerra e nel...
Studi e saggi linguistici (2017). Vol. 2
Il libro del cavolo. Consigli e ricette
Il libro si divide in due parti: nella prima viene tratteggiata una breve storia del cavolo come elemento ricorrente nella cultura popolare, nell'arte, nella poesia e anche nella memoria personale. Si troveranno anche capitoletti sul cavolo nelle fiabe, nei detti e nell'orto. Accanto, consigli pratici sul modo di scegliere e di trattare i vari tipi di cavolo, sul loro uso culinario, sulle loro proprietà benefiche e sui motivi per cui oggi questa verdura è cosi popolare. Nella seconda parte si trovano le ricette, provenienti dalle tradizioni familiari, da ricettari classici o da proposte contemporanee di grandi cuochi.
EUR 11.40
La macchina perfetta
La storia del potere dal primo maschio Adamo ai giorni nostri. Ovvero, il bastone e la carota, panem et circenses, la legge della forza o la forza della legge (specie se divina), patriarchi o gerarchi, mitici eroi fondatori o leader rampanti, maschi violenti o esperti di comunicazione efficace: tutto fa brodo, purché serva a scaricare su altri la fatica di lavorare. Se poi questi sono donne, finito il lavoro possono servire al riposo del guerriero, o manager o produttore cinematografico.
EUR 11.40
I canonici della cattedrale pisana. Genesi e sviluppo dell'istituzione canonicale sino alla fine del Duecento
"Il volume prende in esame la storia della canonica del duomo di Pisa partendo dal collegio dei chierici che almeno dall'età longobarda affiancò il vescovo nel governo della diocesi [...]. La novità di questo studio consiste nel fatto che per la prima volta è stata analizzata l'intera vicenda del Capitolo nelle sue diverse articolazioni e nella complessità dello sviluppo istituzionale. [...] Sono state prese in considerazione le dinamiche inerenti alla sua formazione e organizzazione interna: la fissazione del numero dei canonici, il progressivo intervento esterno nelle nomine, il problema della residenza e del cumulo dei benefici, la provenienza geografica e sociale dei suoi membri, fino a delineare la fortuna ecclesiastica di alcuni di essi, elevati alla dignità episcopale, al cardinalato o addirittura al papato. [...] Il saggio si sofferma sul fondamentale ruolo educativo e culturale rivestito dal Capitolo in città almeno a partire dall'XI secolo, mettendo in evidenza alcune figure di poeti, scrittori, giuristi e docenti che costituivano il nerbo di quella schola cattedrale, principale luogo di formazione culturale prima della nascita dell'università. [...] Una più attenta conoscenza delle nostre radici storiche potrà facilitare ed arricchire una buona ed efficace testimonianza di servizio,...
De senescentia
Nuova rivista di letteratura italiana (2017). Vol. 2
La Nuova Rivista di Letteratura Italiana, fondata nel 1998 da Pietro G. Beltrami, Umberto Carpi, Luca Curti, Piero Floriani, Marco Santagata e Mirko Tavoni - già direttori della Rivista di Letteratura Italiana, attiva dal 1983 - è un punto di riferimento per l'italianistica internazionale. La rivista ospita saggi dedicati alla letteratura, filologia e storia della lingua italiana dalle origini a oggi. Il valore scientifico dei lavori pubblicati è garantito dalla selezione operata dalla Direzione, che è affiancata da un Comitato Scientifico internazionale e si avvale dell'attività di revisori anonimi. Oltre alla sezione 'Saggi', è presente una sezione 'Testi e documenti', che pubblica edizioni e commenti di testi e documenti inediti o rari, e una sezione 'Discussioni', che dà spazio al confronto metodologico e storiografico su ogni aspetto della disciplina. La rivista accetta saggi scritti in italiano, francese, inglese e spagnolo.
EUR 28.50
L' altra natura. Eucaristia e poesia nel primo Seicento inglese
La Riforma inglese, la crisi sacramentale, la riflessione sulle possibilità del linguaggio poetico: da questi tre elementi prende le mosse questo volume di Carmen Gallo, che propone una rilettura della poesia metafisica di John Donne, George Herbert e Richard Crashaw prestando attenzione non solo agli aspetti formali dei testi, ma anche ai loro rapporti con le speculazioni teologiche del tempo. Partendo dalla difesa di Sidney dell'altra natura della poesia, che eleva l'uomo verso Dio, e tenendo conto degli attacchi dei puritani all'immoralità della human invention, questo saggio interpreta il wit dei metafisici come lo strumento privilegiato di una più ampia strategia di compensazione poetica della crisi linguistica, prima ancora che religiosa ed epistemologica, provocata dalla critica dei riformati alla dottrina della transustanziazione. I salti del wit, la fragilità logica delle sue associazioni, l'artificiosità metapoetica, l'ironia corrosiva della discordia concors, così come le forme svuotate e risemantizzate del discorso religioso, sono la testimonianza retorica della fatica di tenere insieme i pezzi di un mondo lacerato da dissidi teologici e nuovi paradigmi scientifici. La poesia diventa così l'unico luogo in cui è ancora possibile postulare verità capaci di competere, nonostante la loro forma provvisoria, ambigua...
Terapie dell'umano. Filosofia, etica e cultura della cura
Nella lingua italiana, il termine «cura» presenta una natura polisemica e per certi versi ambigua. Da un lato, nel senso del «prendersi cura», indica un ampio spettro di pratiche diverse e uno specifico modo relazionale degli esseri umani. In senso più circoscritto, può indicare, invece, la cura nel senso terapeutico, con riferimento all'esperienza della malattia. Spesso il dibattito filosofico ha tenuto separati questi due significati, distinguendo nettamente tra una «filosofia della cura» e una «filosofia della medicina». I saggi raccolti nel presente volume, ciascuno secondo la propria prospettiva, tentano di esplorare il carattere polisemico di questo concetto, senza rinunciare a intravedere nel condiviso riferimento alla dimensione antropologica, un terreno comune per incontri disciplinari e nuovi percorsi di ricerca. Il volume raccoglie saggi di Guido Cusinato, Alessandro De Cesaris, Giovanna Frongia, Mark Hunyadi, Guillaume Le Blanc, Graziano Lingua, Claudia Lotito, Giampiero Moretti, Alessandra Ortolani, Jean-Philippe Pierron, Davide Sisto, Giusi Venuti, Gabriele Vissio.
EUR 19.95
Poemi sui giganti
"Per tutti sono Icaro che studia le rotte degli aironi. Cammino a grandi passi per non farmi raggiungere. Mi fermo solo dove il vento è più forte. Apro la mia scatola dei colori. Dipingo rami stracciati, l'aria oscurata da un improvviso temporale, l'impasto opaco del cielo." Prefazione di Luca Ricci.
EUR 9.50
Ernst Mach tra scienza e filosofia
Ernst Mach (1838-1916) è stato una figura di riferimento per la cultura scientifica e filosofica tardo-ottocentesca e dei primi decenni del Novecento. Le sue ricerche in fisica e psicologia, così come il lavoro epistemologico che emerge dalle pagine di opere quali La meccanica nel suo sviluppo storico-critico e Conoscenza ed errore, hanno influito notevolmente su molti autori a lui contemporanei. In questi testi, Mach delinea una concezione antimetafisica del pensiero scientifico e una concezione biologico-evolutiva della conoscenza umana che si ritrovano elaborate in vario modo nella teoria della relatività di A. Einstein, nell'epistemologia evoluzionistica di K. Popper e D. Campbell, nel pragmatismo di W. James e, più in generale, nelle idee che animarono il primo Circolo di Vienna. I saggi raccolti nel presente volume si propongono di commemorarne la figura e l'opera, guardando a Mach come figura di confine tra prospettive di indagine che la storia della filosofia dell'ultimo secolo ha spesso visto contrapposte.
EUR 15.00
Il penalista e il suo spartito. L'imprescindibilità del segno nel diritto penale
Negli ultimi decenni, tra modelli informatici e coloriture medievaliste, il modo di descrivere e di progettare il diritto è profondamente mutato. Molte garanzie ascritte alla modernità sono dichiarate obsolete, con crescente frequenza e con sfumature espressive che variano dal linguaggio metaforico all'aperta iconoclastia, a vantaggio di un sistema giuridico atopico e fluidificato. La materia penale, i cui argini sono lungi dal conservarsi immuni da fenomeni di progressivo sgretolamento, mostra piuttosto una tendenza ad allargare il proprio campo di azione e a flessibilizzare le proprie risposte in forza di istanze casistiche e sempre meno ponderate. Un approccio sostanzialmente indifferente, anche sul piano legislativo, all'esigenza di una politica criminale coerente ed efficace. È tempo, quindi, di rileggere con aggiornata sensibilità il ruolo della disposizione di legge e dei principi che ne presidiano la formazione, entro la cornice del paradigma reticolare contemporaneo: corroborando e rivivificando, proprio per tale via, la centralità del testo normativo. Con la consapevolezza che ogni diluizione, allontanamento o rinuncia che lo abbia per oggetto implica un'involuzione disfunzionale del diritto e della sua dimensione di progetto per l'uomo.
EUR 21.85
Uno spettro informe. Edmund Burke e l'«invenzione» della democrazia
Questo libro illumina un tema attuale, quello delle origini storiche e analitiche della nostra concezione di democrazia liberale, per svelare come l'apporto di Burke sia stato importante nella sua costruzione e l'abbia condizionata fino alla nostra lettura odierna. Egli si è rivelato strategico, per comprendere le mutazioni nel significato di questa parola tra la pubblicazione delle "Reflections" e quella del capolavoro di Tocqueville. Burke, infatti, non solo bollò il tentativo di governo rappresentativo effettuato dai francesi col termine "democrazia", evocando antichi fantasmi, ma veicolò al suo interno nuovi contenuti che avrebbero contribuito a delineare del tutto negativamente quell'esperienza, al punto che coloro che invocavano delle riforme democratiche, durante tutta la prima metà dell'Ottocento, si sarebbero mostrati reticenti a pronunciarne il nome. Burke avrebbe accostato a questa parola tutta una serie di contenuti che delineavano un tipo di società sconosciuta agli antichi, antitetica alla galante civiltà dell'antico regime, e che non forniva alcuna garanzia di durare nel tempo.
EUR 11.40