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Pirateria. Storia della proprietà intellettuale da Gutenberg a Google
Tempo di pirati globali, il nostro. Hanno i tratti ipertecnologici degli hackers che trovano un varco in bastioni informatici, o l'aspetto proteiforme dei contraffattori su scala planetaria. Però dietro il loro sfuggente anonimato, la loro incerta identità politica e la loro destrezza clandestina preme un albero genealogico antico e gremito di fuorilegge a viso scoperto: i briganti contemporanei vi compaiono solo come gli ultimi discendenti della variopinta torma che per secoli ha battuto l'Occidente dalle due sponde dell'oceano. Mancava finora un genealogista che avesse il talento di Adrian Johns nello scovare quei nomi dimenticati di editori, scienziati, industriali, ridando corpo e parola ai protagonisti di una guerra di corsa che fin dall'inizio ha toccato i presupposti della civiltà quale noi la intendiamo, e che si combatte ancora con esiti apertissimi. Infatti nelle tipografie in cui si ristampavano illegalmente i libri o nelle fabbriche che mettevano indebitamente a profitto invenzioni brevettate sono state in gioco le idee di creatività, trasmissione, autenticità, plagio. Le nozioni stesse di diritto d'autore e di proprietà intellettuale hanno conosciuto un lungo travaglio.
EUR 37.05
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Italia in opera. La nostra identità attraverso le arti visive
Non esiste paese al mondo che abbia stimolato l'arte al pari del nostro. In un duplice senso: entro nessun territorio nazionale è stata prodotta così tanta arte, e con una simile eccellenza, e nessun paese è stato ritratto nelle arti con analoga, inesausta continuità. Svariate le ragioni di questa permanenza tematica dell'Italia nel fare artistico, da un'identità ibridata e incerta alle anomalie di una modernità mai consumata sino in fondo, dagli incanti di una natura pur ferita da ogni genere di oltraggio alle evidenze antropologiche di un'umanità che ancora lascia affiorare sedimenti antichi. È dunque l'intensità irrisolta a offrire un laboratorio perfetto. In occasione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, Bartolomeo Pietromarchi legge la nostra storia dagli anni sessanta a oggi nel precipitato di singole opere, quasi fossero disposte lungo le sale di una mostra ideale. Sono installazioni, performance, fotografie, collage, fotogrammi di video e di film, manifesti che parlano di noi - di paesaggi e di coscienza civile, di politica e di rovine - più eloquentemente di uno studio accademico. Un'eloquenza che che l'abilità critica di Pietromarchi esalta ancor più, additando gli intrecci con il cinema, la letteratura, la saggistica.
EUR 15.20
Il mito dell'interiorità. Tra psicologia e filosofia
Negli ultimi trentìanni è cambiata l'antropologia di base delle scienze umane. L'immagine dell'uomo ha dovuto fare i conti con un nuovo naturalismo, che ha portato a compimento il processo di decentramento della soggettività iniziato con Copernico e Galileo e proseguito con Darwin e Freud. Un presupposto metodologico che era stato dato per autoevidente, quello dell'assoluta diversità della natura umana rispetto a quella animale, è andato definitivamente in frantumi. In questo quadro, la psicologia scientifica è giunta a risultati talora apparentemente paradossali. La psicologia intuitiva - ci spiega questo libro - è come l'astronomia intuitiva: come siamo inclini a credere che il Sole giri intorno alla Terra e che la Terra stia al centro dell'universo, così anche l'autocoscienza umana viene presa intuitivamente come un dato primario. E ormai non è più sufficiente a correggere questa ingenuità il ricorso all'inconscio di Freud. In panni da antimaestro illuminista, Giovanni Jervis scandaglia qui senza dogmatismi le complessità della "scienza della mente", esplorando alcuni temi all'intersezione di psicologia è filosofia: l'inconscio, la coscienza, l'identità, l'io, la persona. Un'esplorazione che ci svela i miti, i riti e le retoriche dell'interiorità.
EUR 17.10
Quando il corpo è delle altre. Retoriche della pietà e umanitarismo-spettacolo
Giù le mani dal corpo delle donne, recitava uno storico slogan femminista, rivendicando il diritto a disporre di sé senza ingerenze di sorta. Un'istanza a cui sembra dare voce l'Organizzazione mondiale della sanità, quando vieta le cosiddette mutilazioni genitali femminili (Mgf), ancora praticate in altri universi socioculturali, in particolare - ma non solo - in Africa. Mentre tali pratiche suscitano indignazione, non viene sanzionata la chirurgia estetica intima, che in Occidente assume un rilievo via via crescente, spesso in assenza di una significativa letteratura medica che ne esamini la criticità. Il corpo non si tocca, ma lo si può impunemente ritoccare. Se la violenza di clitoridectomia, escissione e infibulazione risulta inaccettabile, l'imenoplastica e le varie forme di ringiovanimento vaginale operate dal bisturi o dal laser appaiono invece consapevoli esercizi di autodeterminazione. Già, perché il corpo oltraggiato è sempre quello delle Altre, sottolinea Michela Fusaschi in un saggio che non fa sconti alla nostra miopia travestita da retorica umanitaria. Dalla prospettiva transculturale in cui Fusaschi si colloca, si vede con chiarezza quanto l'integrità del corpo femminile sia giudicata tale a seconda dell'immaginario di riferimento: il nostro, ipertecnologico, ritiene una brutale prevaricazione solo ciò che...
Straniero a me stesso. Tutte le mie vite di etnologo
Badate, non è un'autobiografia, avverte Marc Augé in apertura del libro. Almeno non nel senso tradizionale. In effetti, queste pagine gremite di immagini che riaffiorano, di incontri decisivi, di paesaggi perduti, di eventi della Grande Storia spesso colti di scorcio, affidano il loro ritmo sottotraccia a una incalzante variazione sull'idea di luogo. Quello dell'etnologo Augé, innanzi tutto, che si identifica con lo sradicamento, col non essere mai al proprio posto. La sua itineranza si consuma perlopiù in Africa, nella regione lagunare della Costa d'Avorio e nel Togo del Sud, e in America Latina, là dove i luoghi forniscono la materia prima allo studio sul terreno. "Luoghi" significano relazioni sociali, forme simboliche di un'esistenza condotta sotto gli occhi altrui, persistere del legame tra vivi e morti. Solo dopo aver decifrato per decenni il senso dei luoghi, Augé ha potuto, con uguale penetrazione, interpretare come "nonluoghi" gli spazi collettivi a bassa intensità che caratterizzano il nostro presente globalizzato. Ancora un esercizio di migrazione, il suo, dall'etnologia a un'antropologia che allarga lo sguardo al mondo e non smette di interrogarsi anche sulle parole con cui raccontare ciò che vede. Così il viaggiatore dei luoghi e dei...
Vanagloria
Due anni imprecisati della prima decade del ventunesimo secolo. Una città, Paneròpoli, evidente alter ego di Milano (la città della panerà, del formaggio, come la chiamava non senza sprezzo Ugo Foscolo). Una folla di uomini e donne che vivono tante storie intrecciate d'amore, di potere, di sesso - in una rete che costituisce la trama stessa del romanzo, come della loro vita. Diverse generazioni, ma una su tutte, quella dei cinquantenni, per la quale è suonata "la campana dell'ultimo round"; diversi ceti sociali; genitori e figli; linguaggi diversi. Tanti fili con i colori del dramma, della satira, del sentimento romantico e del grottesco che disegnano pagina dopo pagina un arazzo fitto di figure e colori che trova senso e fine, proprio come la vita, soltanto nella sua improvvisa e imprevista conclusione. Un romanzo di trama e di personaggi, ricco di fatti e di ritratti. Un romanzo fittissimo di riferimenti culturali, tra i più vari e diversi, dal rock'n'roll alla poesia romantica, dai manga alla pittura rinascimentale. Un romanzo talvolta non facile e spiazzante sempre, sostenuto da un mirabile tour de force linguistico - che, comunque, non può lasciare indifferenti. Un romanzo che, lontano...
Un' eredità di avorio e ambra
Un'elegante vetrina nella casa londinese di Edmund de Waal contiene 264 sculture giapponesi di avorio, o legno, non più grandi di una scatola di fiammiferi, raffiguranti divinità, personaggi di ogni tipo, animali, piante. La vetrina è aperta, e i bambini di de Waal possono estrarre i netsuke - così si chiamano i minuscoli oggetti - e giocarci. Come facevano, ha scoperto l'autore, i fi gli di Viktor e Emmy von Ephrussi, suoi bisnonni, nel boudoir della madre, in un fastoso palazzo viennese della Ringstrasse, un secolo fa. Prima che Hitler entrasse in trionfo a Vienna e avessero inizio le persecuzioni e i saccheggi nelle case degli ebrei. Ebrei di Odessa erano appunto gli Ephrussi, commercianti di cereali e poi banchieri, con ville e palazzi sparsi in tutta Europa. Quello di Vienna, dove i netsuke arrivano nel 1899 da Parigi - dono di nozze ai cugini di Charles Ephrussi, famoso collezionista, mecenate, storico dell'arte, amico di Renoir, Degas, Proust - conteneva tante e tali opere d'arte che i minuscoli oggetti sfuggirono all'attenzione dei razziatori nazisti. Come sopravvivranno alla guerra, e come finiranno a Tokyo, dove de Waal li vede per la prima volta a...
Genealogie dell'Occidente
Occidente: parola antica per una categoria geopolitica decisamente moderna, da declinare al plurale. Le idee di Occidente sono sorte dentro e fuori le frontiere che si venivano tracciando, ma le diverse origini a cui ciascuna faceva appello denunciano il proprio carattere di miti etico-politici, più che descrivere una genealogia reale. Sulle rappresentazioni o addirittura invenzioni dell'Occidente, sulle morfologie storiche e i dispositivi concettuali che ne hanno costruito la megaidentità tutt'altro che statica e intangibile, sulle linee di frattura che ormai lo attraversano correndo lungo l'asse planetario, riflettono qui insieme uno storico, due filosofi, un politologo ed economista, un geografo e un islamologo. Un'analisi a più voci necessaria a comprendere quanti stereotipi si siano addensati attorno allo schema binario Oriente/Occidente, il primo spirituale, intemporale, dispotico e seduttivo, il secondo egemonico, faustiano, produttivo e senz'anima, e come la cosiddetta civiltà occidentale non possa vantare una titolarità esclusiva sulla modernità, invocata sotto altra veste dagli occidentalisti asiatici e inscritta nel cuore stesso del radicalismo islamico.
EUR 12.38
L' origine delle specie
Rielaborato e meditato per quasi vent'anni nella quiete della campagna inglese, alla sua pubblicazione, nel 1859, questo capolavoro della letteratura moderna ha cambiato per sempre il nostro modo di vedere il mondo, segnando da allora un "prima" e un "dopo". La teoria della selezione naturale, proposta in queste pagine, è alla base della moderna biologia evoluzionistica, ma da molti decenni ormai è entrata a far parte del nostro bagaglio culturale più ampio, ben al di là del suo merito scientifico. E, come per tutti i classici, la sua attualità non tramonta e continua a stupire. Prefazione di Luca e Francesco Cavalli Sforza. Introduzione di Giuseppe Montalenti.
EUR 9.50
Futuro
Nel mondo che conosciamo l'idea di futuro è ipotecata dalle carenze e dalle paure del presente. Sul futuro proiettiamo speranze di riscatto e attese di progresso; dal futuro temiamo qualche apocalisse. Forse, però, esiste un modo meno pregiudicato di guardare al tempo che verrà, liberandolo dai tanti chiaroscuri che finora si sono rivelati solo dei gravami, senza propiziare o sventare alcunché. Dopo tutto, il mito del futuro è speculare a quello delle origini. Da antropologo, Marc Auge ha dimestichezza con una pluralità di luoghi e di tempi, e proprio per questo sa riconoscere i nonluoghi e il nontempo che ogni giorno attraversiamo. Chi, come lui, è abituato a confrontarsi sia con la pienezza sia con la bassa intensità di senso, ragiona sul futuro da una prospettiva diversa: è l'eccesso di visione, di rappresentazioni precostituite che impedisce di concepire il cambiamento a partire dall'esperienza storica concreta. Con un vero colpo d'ala, Auge coniuga scienza e futuro, ossia rimette in onore l'aspetto della scienza che più si discosta dalla tracotanza e dalla dismisura, e dai loro guasti planetari. Solo la sistematica messa in dubbio delle nozioni di certezza, verità e totalità permette infatti di rompere...
Storia del pensiero biologico. Diversità, evoluzione, eredità
"La storia del pensiero biologico" di Ernst Mayr è uno di quei libri che da trent'anni gli studiosi di biologia, di storia e di filosofia della scienza tengono nello scaffale più comodo, a portata di mano. Scritto nel momento in cui la cosiddetta "sintesi moderna" dell'evoluzionismo si era definitivamente affermata in campo scientifico, questo lavoro è stato il primo a raccontare la storia della biologia a partire da questa prospettiva. Fu proprio grazie allo zoologo Mayr, con un lavoro pubblicato nel 1942, che la selezione naturale darwiniana potè finalmente liberarsi dai residui essenzialisti e finalisti, e diventare la teoria scientificamente solida e universalmente accettata che oggi conosciamo. La rilettura dei lavori di Darwin operata da Mayr e da altri studiosi in chiave moderna e sperimentale si rivelò la chiave vincente, che permise di venire a capo del "problema dei problemi", ovvero la nascita e la moltiplicazione delle specie viventi e il loro adattamento all'ambiente. Questo percorso non è stato privo di ricadute culturali di ampio respiro, ben oltre i confini della biologia. Mayr più di ogni altro ha messo in luce il valore rivoluzionario della sintesi darwiniana moderna per la cultura novecentesca.
EUR...
I quanti e la vita. Unità della natura. Unità della conoscenza
Quando Albert Einstein, in uno dei più famosi aforismi della storia, sostenne che Dio non poteva giocare a dadi, di fatto si riferiva a Niels Bohr. Persino Einstein, tuttavia, non poteva non riconoscere l'assoluta grandezza del fisico danese. A Bohr si devono infatti alcune delle più importanti intuizioni della fisica di ogni tempo, a partire dalla struttura dell'atomo e terminando col "principio di complementarità", che ha modificato radicalmente il concetto stesso di legge fisica. Uomo notoriamente involuto nei suoi lavori tecnici, Bohr si avventurò in alcune occasioni al di fuori del proprio territorio con interventi di ampio respiro, divulgativi, persino visionari. Si tratta dei testi raccolti in questo prezioso volume: una finestra aperta su una delle menti più raffinate di ogni tempo.
EUR 11.40
L' espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali
Pubblicato nel 1872, l'anno successivo all'"Origine dell'uomo", questo testo darwiniano è rivoluzionario in molti sensi. Nella tesi, innanzi tutto, che porta a compimento il lavoro iniziato oltre quarant'anni prima - coi primi abbozzi dell'"Origine delle specie" - e dimostra la possibilità di analizzare dal punto di vista naturalistico non solo le specie viventi, non solo l'uomo, ma persino i suoi più intimi moti di coscienza, traditi da espressioni emotive che Darwin mette abilmente in continuità con quelle degli altri animali. Dopo questo libro all'uomo non resta più nulla di peculiare o "divino". Ma anche dal punto di vista metodologico il libro è di una modernità sconcertante: il primo a fare ricorso estesamente alla fotografia per uno scopo scientifico, il primo a basarsi su sondaggi prestampati, pratica ormai comune in tutti gli studi di psicologia. È il Darwin della piena maturità, per metà scienziato e per metà filosofo, innovatore rivoluzionario eppure cauto, sempre attento a fondare su basi empiriche più che salde le sue speculazioni. Con introduzione, postfazione e commenti di Paul Ekman e con un saggio sulla storia delle illustrazioni di Philip Prodger.
EUR 19.00
Conflitto crisi incertezza. La teoria economica dominante e le teorie alternative
"Vuoi dirmi che strada dovrei prendere per uscire di qui?", chiede Alice al gatto acquattato sull'albero. "Dipende molto da dove vuoi andare", è la risposta. Nell'urgenza di trovare una via di uscita dalla drammatica situazione odierna sarebbe poco sensato imboccare di nuovo, e circolarmente, la strada che ci ha condotti al punto in cui siamo. In termini economici significa riconoscere come sia ormai inservibile la teoria che finora ha prevalso, quella neoclassica secondo cui il mercato, lasciato a se stesso, è fattore di equilibrio. Massiccia disoccupazione e bisogni sociali insoddisfatti costituiscono le più eloquenti smentite di tale principio di autoregolazione. Uno dei maggiori economisti italiani riparte dagli "eretici" che, prima e dopo i neoclassici, hanno formulato teorie alternative. Al di qua dei tecnicismi, affidandosi solo alla potenza del linguaggio comune, Giorgio Lunghini recupera attraverso tre parole tuttora emblematiche - conflitto, crisi e incertezza - la riflessione critica di coloro che per primi le hanno poste al centro di un'analisi economica lungimirante e attualissima: Ricardo, Marx, Keynes e Sraffa. Senza di loro, ammonisce Lunghini, continueremmo a credere che la crisi sia soltanto un perturbamento casuale, e che conoscenza storica e dimensione politica interferiscano come...
Infanzia e adolescenza
Fisica quantistica per poeti
La fisica quantistica è la più solida base delle nostre conoscenze. Praticamente tutto ciò che sappiamo sul mondo passa per questa disciplina, e sono tantissime le realizzazioni pratiche che questa scienza ha reso possibili: dal laser ai transistor, dalla risonanza magnetica al telefono cellulare che ognuno di noi ha in tasca. Eppure, per la grande maggioranza delle persone si tratta di una materia totalmente ignota, ritenuta troppo "difficile", "arida" nella sua trattazione matematica, o "astrusa" nei suoi assunti di base. Nel migliore dei casi, un gioco per menti eccentriche, terribilmente complesso, al quale non conviene avvicinarsi, e che comunque nulla ha a che fare con la poesia del mondo. E questo è un vero peccato, perché la fisica quantistica è innanzi tutto "bella", almeno quanto la poesia; e sebbene sia in effetti controintuitiva in maniera sconcertante (come la poesia) e a suo modo complicata, per capirne i segreti non è affatto necessario conoscere la matematica, almeno se a raccontarcela sono il Premio Nobel Leon Lederman e il suo collega Christopher Hill. Il dono della divulgazione di questi due autori, la loro verve stilistica e la loro indubbia competenza, permettono infatti a chiunque legga...
L' osservazione del bambino
"Noi pensavamo che il modo migliore per attuare la prevenzione fosse quello di applicare le conoscenze analitiche ai princìpi dell'allevamento dei bambini. Ma da allora abbiamo imparato che anche il più saggio dei modi di trattare un bambino non può impedire la tensione, i conflitti e l'eventuale patologia, essendo tutti inseparabili dagli azzardi dello sviluppo; abbiamo dunque bisogno che vi sia disponibilità all'azione terapeutica".
EUR 11.40
Cultura
Uno degli antropologi più noti nel panorama italiano riesce a comunicarci il volto sfaccettato e ambiguo della parola cultura in poco più di cento pagine, con un linguaggio chiaro e appassionato, con rigore metodologico e soprattutto con una grande apertura mentale e una rara empatia nei confronti dell'"altro", unico requisito davvero necessario per evitare di cadere in millantate "guerre tra culture". Di "cultura" nel tempo sono state date definizioni diverse, per tentare di imbrigliare un concetto così deformabile. Eppure viviamo di cultura e la invochiamo spesso. Ma noi europei paghiamo ancora un prezzo molto alto per il modo tutto nostro che abbiamo di considerarci al mondo, da uomini bianchi, occidentali, avanzati e vincenti. Per prendere le distanze da questo eurocentrismo, l'antropologia ha dovuto fare sforzi enormi, in decenni di studi sul campo, per avvicinare e comprendere "dall'interno" le migliaia di culture che condividono con noi il pianeta. Ne abbiamo ricavato una lezione di modestia e un arricchimento impensabile anche solo una generazione fa.
EUR 11.40
La scintilla di Caino. Storia della coscienza e dei suoi usi
Pietro Lombardo, richiamandosi a Girolamo, scriveva che esiste "una scintilla superiore della ragione, che neppure in Caino poté estinguersi, che vuole sempre il bene e odia sempre il male". La scintilla della coscienza avrebbe dunque il ruolo di giudice interiore delle nostre azioni. Nel corso dei secoli, tuttavia, il concetto stesso di coscienza ha subito metamorfosi che ne hanno cambiato sensibilmente il significato. Carlo Augusto Viano intreccia in questo libro molte di queste storie, in contesti, tempi e luoghi differenti, tutte incentrate sulla coscienza e sugli usi pubblici di questo concetto ambiguo e duttile. La narrazione inizia con il rifiuto di imbracciare le armi da parte dei quaccheri americani e finisce con l'obiezione di coscienza di quei medici che negano alle donne l'assistenza che esse richiedono. Sono due estremi che evidenziano due accezioni radicalmente diverse del termine: gli obiettori quaccheri rivendicavano il diritto di sottrarsi all'obbligo di prevalere sugli altri, mentre i medici obiettori pretendono di imporre alle donne ciò che solo essi ritengono giusto. L'obiezione "di coscienza" alle armi e alle pratiche mediche non è nuova, e ha permeato il dibattito pubblico per secoli; questo libro ne ripercorre il cammino evidenziando i...
Fisica e oltre. Incontri con i protagonisti (1920-1965)
In quest'opera, a un tempo rievocazione storica e autobiografia scientifica, Heisenberg intreccia in un'unica trama tre fili distinti: la propria vicenda personale di uomo e di scienziato, la nascita e lo sviluppo della meccanica quantistica e dei suoi corollari filosofici, la grande storia dal 1920 agli anni sessanta, con il nazismo, la guerra e la pace. Le date che contrassegnano i vari capitoli scandiscono i punti di svolta di un cinquantennio cruciale per i destini dell'Europa e del mondo. Ma ad Heisenberg esse ricordano soprattutto incontri e confronti con altre figure eminenti di scienziati - da Planck ad Einstein, da Bohr a Pauli - che lo intrattengono in dialoghi di stampo platonico sui massimi problemi della scienza, della filosofia e della politica. Prefazione di Eugenio Scalfari.
EUR 14.25