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Vita di Nino Bixio
"La vita di Nino Bixio" (1905) di Giuseppe Cesare Abba: un agile ritratto in piedi dell'iracondo "secondo dei Mille", scritto da uno che l'ha visto, che ha sentito il fascino e la primitiva imponenza della sua indole fiera e quasi selvaggia. L'autore delle "Noterelle di uno dei Mille", di un vero bestseller fra Otto e Novecento, toglie dall'affresco corale del suo piccolo esercito antico un fotogramma d'eccezione - quello del comandante Lombardo dal "profilo che taglia come una sciabolata" - lo ingrandisce, lo isola, e gli regala il suo affettuoso ma disincantato panegirico. È la storia, senza vera retorica, di un personaggio da epopea, di una figura mitizzata quanto discussa, che "in sé ha dieci anime": da marinaio si fa garibaldino, quindi entra nell'esercito regolare per poi sedere in Parlamento, per finire poi col buttare tutto all'ortiche e tornare in mare per un'avventura in estremo Oriente, dove muore di colera. Le vicende di guerra e pace di una personalità camaleontica e pragmatica, di "un pioniere di se stesso" (Guerzoni paragonato dal Lamarmora al Boiardo: "È un complimento che mi seccherà più di una volta - scrive il Bixio - e di cui mi...
Il libro delle somiglianze. «Il libro è luogo di somiglianza di ogni libro»
"Il libro delle somiglianze", nel dedalo della scrittura di Edmond Jabès, costituisce un nuovo inizio. Porre al centro della scrittura non più l'identità, ma la somiglianza, significa innanzitutto trasgredire uno dei principi cardine che hanno fondato il logos in Occidente: il principio, appunto, chiamato di identità e non contraddizione. Se A è identico ad A e se non-A gli è differente, c'è però la possibilità che nella differenza ci sia somiglianza. Il principio di somiglianza - se potesse esisterne uno - nasce proprio dal riconoscimento della dignità della differenza che non è più sinonimo di menzogna (ovvero, negazione del principio di identità), ma garanzia ontologica del divenire, accettazione e riconoscimento dell'altro, rifiuto dell'assimilazione (che è il contrario della somiglianza, in quanto quest'ultima si fonda su un'ontologia plurale, mentre l'assimilazione introduce la dittatura dell'uno al quale tutto deve essere ricondotto e in cui tutte le differenze debbono scomparire). Per questo, "Il libro delle somiglianze" è innanzitutto il racconto, sempre interrotto e continuamente ripreso (quasi una voce punteggiata di silenzi), di quanto la vita possa assomigliare alla scrittura e di quanto lo scrittore possa assomigliare al lettore. Premessa di Vincenzo Vitiello. Postfazione di Flavio Ermini.
Vedi Offerta Note sull'inconscio
Ci sono delle obiezioni al concetto psicoanalitico di inconscio che possono essere respinte solo a condizione di fornire una soluzione ai problemi che pongono. E' quanto fa questo saggio, riformulando temi nevralgici come la condizione di possibilità della rimozione, il rapporto fra il piacere e il dolore, la logica e la ragion d'essere dell'inconscio.
EUR 13.30
Henry Moore e il suo immaginario archetipico
Pubblicato nel 1962 da Boringhieri, e da tempo esaurito, il saggio di Erich Neumann su Henry Moore è un classico dell'approccio all'arte e all'inconscio creativo, alla luce della psicologia analitica. Questo libro - pubblicato per la prima volta dalla Bollingen Foundation negli Sati Uniti nel 1959, tradotto da un inedito dal titolo "Henry Moore und der Achetyp des Weiblichen" (H. Moore e l'archetipo del femminile), raccoglie gli studi e le osservazioni sul lavoro artistico del grande scultore che, all'epoca della pubblicazione aveva quasi 60 anni ed era nel pieno della sua maturità artistica. Due potenti motivi hanno caratterizzato l'arte di Moore: il suo profondo interesse per il "femminino" - per ben quattro decenni è raro trovare una sua opera che non sia dedicata alla donna e alle costanti archetipiche della femminilità - e l'evoluzione da forme più o meno prossime a un figurativo naturale, a forme semi-astratte. I due principi correlati di contenuto e forma stanno alla base delle considerazioni di Neumann e delle sue interpretazioni. Le opere di Moore ruotano attorno alle figure della donna sdraiata, della madre e del bambino. Solo nelle ultime si profila la presenza di un soggetto maschile....
Di là non ancora
"'Di là non ancora' è una raccolta di sole quaranta poesie, distillate nell'arco di poco più di un decennio, che rivelano però tutta la complessità e la raffinatezza di questo giovane poeta, che sa unire alla limpidezza e alla leggibilità del dettato un'aura sospesa e misteriosa che affascina il lettore fin dal primo verso. Una chiave di lettura di queste poesie è già nel titolo di una delle sezioni del libro, Quasi un Hopper. Come nei quadri del grande pittore americano, Montorfani sa abbinare il realismo dello sguardo e delle prospettive a un'atmosfera onirica ed enigmatica, grazie alla quale gli oggetti umili della vita di ogni giorno ricevono una luce ulteriore, spesso arricchita dal fuoco calmo dell'ironia." (Goancarlo Pontiggia)
EUR 10.45
L' individuo e la contemporaneità. Dilemmi, difficoltà e incertezze: sguardi a confronto
In questo libro scritto a più mani si confrontano differenti sguardi e differenti letture del rapporto che intercorre fra l'individuo e la società contemporanea. Ciascun saggio rappresenta una diffrazione dell'unico paradigma che al libro stesso dà il titolo. Gli approcci diversi non approdano a confusione ma al contrario offrono una visione d'insieme dentro la quale il sapere analitico e quello sintetico si implicano e si rimandano l'un l'altro. L'esistenza umana è così complessa e profonda da non poter essere colta da un solo punto di vista: ciascuno di essi fa luce su qualche importante aspetto dell'insieme e rilancia con originalità e pertinenza la riflessione sui nuclei cruciali della vita quali il narcisismo, la libertà, la solitudine, la pressione del collettivo che spesso offusca e persino annulla l'individualità, e nondimeno la capacità dell'individuo di essere flessibile e di trovare via via nuove forme di adattamento e di creatività. Individualità e individuazione stanno fra loro in un rapporto che gli autori del libro esplorano coniugando i codici dell'interiorità con quelli della vita sociale e dimostrando come oramai sia necessaria una visione che si ponga sul crocevia dei saperi.
EUR 15.20
Viva Basaglia!
Il segno del padre. Nel destino dei figli e della comunità
Nell'epoca moderna, da Amleto ai nostri giorni, l'immagine del padre, sia di quello terreno che di quello divino, si è sempre più sbiadita, tendendo a scomparire dalla vita della comunità e generando nei figli un vuoto spesso incolmabile. In un confronto serrato con il pensiero di Jung, l'autore mostra come tale immagine sia stata, per nostra fortuna, sapientemente conservata dall'inconscio collettivo. Nei miti e nei sogni, ma anche nei testi sacri e nella poesia, è infatti possibile rintracciare l'archetipo del Padre, vera e propria immagine guida, in grado di aiutare uomini e donne a dare un senso al proprio destino. Paolo Ferliga evidenzia a questo proposito come il contributo di Freud sul complesso di Edipo possa essere accolto in una prospettiva archetipica. Simbolicamente il padre si presenta infatti come portatore di un segno caratteristico: la ferita, dolorosa ma indispensabile, perché i figli possano separarsi dal protetto mondo materno e affrontare con coraggio ed entusiasmo la vita. La presenza del padre, indispensabile fin dalla nascita accanto a quella della madre per lo sviluppo psichico e affettivo dei figli, diviene fondamentale nel corso dell'adolescenza, per iniziarli alla vita della comunità, al mondo dei valori e...
Mozart come Dante. Il flauto magico: un cammino spirituale
Più di cinque secoli separano Mozart da Dante. Cosa possono avere in comune? Apparentemenre nulla, se non la genialità. Tuttavia "Il Flauto magico" presenta straordinarie analogie con la "Divina Commedia", a cominciare dalla prima scena, che vede Tamino, il protagonista, fuggire davanti a un serpente proprio come Dante davanti alle tre bestie. Maria Soresina, non nuova a paralleli arditi, accompagna il lettore, scena dopo scena, a scoprire, grazie al costante rimando al poema dantesco, il significato spirituale di questo capolavoro di Mozart. Si vedrà allora che "Il Flauto magico" non è una fiaba, come in genere viene detto, ma la rappresentazione di un cammino iniziatico. Mozart, come Dante, usa simboli quali il passaggio attraverso il fuoco e l'acqua. Mozart, come Dante, insegna un cammino che conduce a Dio senza mediazione ecclesiastica: Tamino vi giunge guidato da Pamina, Dante da Beatrice, entrambe immagine della scintilla divina, l'eterno femminino che ci trae verso l'alto. Mozart, come Dante, era animato da una forte passione politica e dalla speranza in un'imminente vittoria della ragione sull'oscurantismo e sulla superstizione: "allora la terra sarà un paradiso" in cui regneranno la tolleranza e l'amore tra gli uomini.
EUR 14.25
Il corpo sospeso. I gesti della danza tra codici e simboli
Cosa si nasconde dietro la marginalità della danza in un Occidente che sembra decantare incessantemente i piaceri del corpo? Dove è iniziato il viaggio, intrapreso dall'idea di corpo, che ha portato alla reclusione della danza negli ambiti dell'arte e dell'intrattenimento notturno? Sono questi gli interrogativi da cui parte "Il corpo sospeso", un'indagine che coglie l'essenza dell'esperienza coreutica esaminandone gli elementi costitutivi: l'anima e il rito, il corpo e il gesto, il linguaggio e il sacro. Il processo di codificazione del corpo, che si inaugura con la nascita e la definizione della modernità, viene individuato come lo snodo decisivo per la storia, le pratiche e le rappresentazioni della danza in Occidente. Almeno da allora, la nostra cultura sembra aver occultato e dimenticato l'insegnamento finale di Gesù che, secondo gli Atti di Giovanni, al termine dell'ultima cena disse enigmaticamente: "Chi non danza non sa cosa succede". Prima paganizzata, poi demonizzata e infine secolarizzata, la danza oggi non fa più parte di quel corredo di strumenti rituali che, nel corso della storia, hanno sempre cercato di unire simbolicamente corpi e anime, uomini e donne, esseri divini e vicende umane. E così, il corpo che essa abita...
Per immagini. Esercizi di ermeneutica sensibile
"'Per immagini' è un'officina letteralmente insonne che chiama in causa la questione dell'immagine in letteratura e nelle arti, e convoca a tale scopo poeti, narratori, pensatori che negli ultimi secoli si sono misurati con la valenza immaginifica del pensiero, radicandosi cioè nel fondamento poetico del pensiero stesso. Il fine dichiarato è di giungere - grazie a un'ermeneutica adeguata e attraverso un'ampia articolazione e varietà di temi - a un approfondimento della riflessione sull'immagine, quando questa si viene a porre in strettissima relazione con l'essere. Per immagini fa suoi tre poli: la temporalità dell'essere, il significato del pensare, la casa dell'essere. Questo libro ci porta alla consapevolezza che l'immagine è una forma di vita che dipende sempre di meno dalla soggettività individuale e - proprio per questo - sempre di più agisce come forza trainante e trasformatrice del pensiero. Questo libro di Giampiero Moretti ci indica che arduo è cercare l'essenza dell'essere sul solo terreno speculativo; ci segnala che è impossibile raggiungere una fondazione certa del conoscere umano esclusivamente attraverso le categorie. In "Per immagini" ci troviamo di fronte a un interrogante risalire verso il senso iniziale dell'essere, mediante successivi smantellamenti dell'invisibile soggettività e...
Karma aperto
In "Karma aperto", Fabrizio Petri disegna un percorso vivo tra Oriente e Occidente, in un dialogo serrato tra idee e culture. Un percorso che, grazie a numerosi incontri con personalità memorabili, invita "a riflettere su quanto le reciproche influenze tra questi due mondi abbiano contribuito a delineare alcune caratteristiche salienti delle società odierne", come indica lo stesso autore. Un percorso che prende le mosse dall'avventura della Beat Generation e in generale della controcultura americana - interpretate alla luce dei rapporti tra psicologia occidentale e spiritualità orientale -, per avvicinarci, in un crescendo a spirale tra India, Europa e Stati Uniti, a una più profonda comprensione di alcune dinamiche della realtà globale contemporanea, portandoci infine alla nascita dell'odierna società in Rete. Il cammino che il lettore è invitato a compiere parte da Roma e a Roma torna. Lungo tale cammino, l'interazione tra i princìpi della nonviolenza gandhiana e della psicologia del profondo di matrice junghiana ci svela la prospettiva di società sempre più aperte, in cui sarà possibile vivere nel segno di "Karma aperto". "Parlare di Karma aperto" sottolinea Fabrizio Petri "significa cercare di liberarsi dai limiti angusti dell'egocentrismo e comprendere quanto percorrere la...
Percorsi di umanizzazione. Vol. 2: Lègami.
"Percorsi di umanizzazione" parte dall'assunto che due cose sono veramente essenziali: imparare ad amare e prepararsi a morire. Questo secondo volume "Legàmi" - tratta della necessità di sciogliere i legami naturali come via per costruire liberamente legami spirituali. Ciò costituisce quello che nella tradizione filosofica antica era noto col nome di "meditatio mortis", un sorta di attraversamento della morte e del lutto che, ponendo fine alla adorazione dell'ego, apre alla libertà e alla vita nella sua integralità. Ad intessere legami ci pensa la natura: fini strategie di sopravvivenza messe a punto pazientemente in milioni di anni di evoluzione. Attraverso i legami sapientemente intessuti dalla natura veniamo accuditi e cresciuti, ci innamoriamo e ci riproduciamo e, talvolta, offriamo anche il nostro contributo alla perpetuazione della società alla quale apparteniamo. Ma difficilmente diventiamo individui, personalità creative, un "Singolo" - così come lo intendeva Kierkegaard. Per arrivare a questo è necessario integrare il piano della "natura" con il piano dello "spirito". Ma ciò è possibile solo se, con libertà e determinazione, si decide di sciogliere le vecchie legature naturali. Ecco un atto pienamente umano, nient'affatto biologicamente preordinato. Decidere è sempre anche recidere, cioè volontà di sciogliere...
Aver cura della bellezza. Immagini della mente estetica
In questo saggio si raccontano molte storie che tutti conosciamo bene ma che qui possiamo riscoprire e reimmaginare sotto una nuova prospettiva. Si raccontano alcune storie sulle nostre origini remote che forse non tutti conosciamo ma che ci riguardano da vicino. Si offre quel tanto di savoir faire che permette di scoprire in modo consapevole e competente cosa significhi oggi avere cura della bellezza. Saper cambiare abitudini percettive, saper osservare, saper ascoltare, sapere immaginare, sono tutte abilità estetiche al centro di questa riflessione. Non sono riducibili al solo pensiero razionale ma non per questo si deve rinunciare a comprenderne le dinamiche e i processi di mutamento, come si originano e come evolvono. L'estetica non si trova né all'origine né alla fine del processo di costruzione dell'identità umana, ma nel circolo ricorsivo tra di esse. Vi è, dunque, un comprendere estetico prima che un apprendere, che arricchisce lo sguardo con cui osserviamo il mondo, la qualità e la bellezza dei nostri percorsi di formazione. Questo comprendere fornisce le condizioni di un apprendimento costruttivo, favorendo possibili processi creativi tanto nel nostro agire quotidiano quanto nel campo delle scoperte scientifiche e delle produzioni artistiche. In tale...
Anima. James Hillman. Verso il sapere dell'anima
"Sono i poeti e i pittori, e i nostri personaggi interiori che sono poeti e pittori, quelli che si cimentano con il perdurante problema alchemico: la transustanziazione della prospettiva materiale in anima mediante Yars. L'artifex è ora l'artigiano. Il laboratorio alchemico è nel loro operare con le parole e con i colori, ed è imparando da loro che la psicologia, secondo la sua tradizione, continua a imparare dall'alchimia. Essi ci dicono ancora di più sulla terra alba: che se è il metodo artistico il primo a percepire il terreno immaginale, allora la vera natura di questa terra deve essere estetica - il cammino è la meta. Giungiamo alla terra alba quando il nostro modo di fare psicologia è estetico. Una psicologia estetica, una psicologia la cui musa è Anima, sta già muovendosi, sicuramente anche se ancora esitante, in quel bianco luogo". Questa pagina magistrale di James Hillman potrebbe essere posta in esergo alla raccolta dei venticinque volumi di Anima, che ne fu ispirata fin dall'inizio, procedendo poi con il conforto non soltanto dei poeti e pittori interiori, ma di quelli mai mancati fra i collaboratori e gli amici, esemplari per noi analisti alla...
Diario sudamericano. Viaggio tra riti, musica e natura
Cile, Perù, Argentina, Patagonia, Buenos Aires, La Paz. E tanti altri luoghi. Villaggi sperduti tra i monti sudamericani, foreste affascinanti, periferie notturne desolate, ghiacciai che si stagliano all'orizzonte, il vento, la natura. Tanti sono i protagonisti del nuovo libro di Luca Belcastro, ma tutti collegati da un filo conduttore: hanno attraversato il suo itinerario di viaggiatore moderno e vi hanno lasciato impresso un segno indelebile. "Sacbeob - Scritti latinoamericani" (Moretti&Vitali, 2010), la sua prima opera letteraria, condensava la scoperta di un nuovo mondo - l'America Latina - che l'Europa si ostina a considerare il sud del mondo, raccontava della personale libertà conquistata dagli schemi europei di compositore, che il sistema induce individualisticamente a gareggiare in prestigiosi concorsi internazionali per accaparrarsi il premio più cospicuo e tanto tributo di lode. Il nuovo orizzonte è la musica locale latina, con strumenti da valorizzare e una identità forte da salvaguardare. Senza senso di inferiorità rispetto a quello stile compositivo e strumentale all'europea che viene imposto come modello unico da seguire. "Diario sudamericano - Viaggio tra riti, musica e natura" è per certi versi il continuo di questo itinerario. Così, il progetto "Germina. Cciones - primaveras latinoamericanas",...
Un anno parlato dalla notte
"Un anno parlato dalla notte" rappresenta un processo creatore quasi prima del suo divenire. Dai sogni viene la materia prima: i fili del futuro tessuto che non sono solo sequenze di immagini ma "Sprachbilder", "immagini del linguaggio", come li chiama Handke stesso. In questo libro innovatore il critico letterario, ma anche l'appassionato, potrà trovare collegamenti tra le singole frasi all'interno della stessa pagina o tra quelle contenute in pagine diverse e anche in altre opere di Handke. Quelli che potrebbero sembrare pezzi di una cartina geografica rinvenuti casualmente, messi assieme creano l'immagine di alcuni personaggi e la continuità di temi quali l'amore, i rapporti conflittuali, la natura e il dolore. Quest'opera può però anche venire apprezzata da chi non conosce Handke, poiché conduce il lettore, frase per frase, a una percezione più acuta di sensazioni, sperimentabile anche nel mondo onirico: "Un anno parlato dalla notte" non comunica solo con la nostra coscienza diurna, ma con questo mondo fantastico retrostante che sta in ognuno di noi." Dalla prefazione di Eva Pattis. Postfazione di Flavio Ermini.
EUR 19.00
Congiunzione amorosa
Dialoghi sublimi
"La mitologia di Gian Piero Bona non è quella luminosa e plastica (luminosi e plastici i sentimenti, ma anche le idee) della Grecia classica, bensì quella più remota nell'oscurità dei tempi della Gran Madre mediterranea, quella dell'oltretomba di Persefone e degli eroi che non ne sono più tornati, o sono tornati profondamente segnati, perché hanno visto, Eracle, Teseo e Piritoo, Orfeo. Così anch'egli, che questo ha capito della vita e del mondo dopo tanto vivere, dopo tanto sperimentare e riflettere. Che non si deve capire, anzi non si può nemmeno. Qualcuno dirà che non è vero nemmeno questo. Ma il primo a perdervisi è proprio lui, il poeta, che fatica a tener dietro al suo stesso irrazionalismo e ad esprimerlo; che s'impone, e ci chiede, di non andar oltre la sua parola. Non c'è nulla di più duro del presocratico." (Dall'introduzione di Carlo Carena)
EUR 15.20
Un' amicizia disvelata. Carteggio (1883-1896)
"È preziosa questa edizione italiana del carteggio tra Alfred Nobel e Bertha von Suttner. Finalmente viene offerta la possibilità anche a chi non è poliglotta di entrare nello storico "laboratorio di pensiero e di azione" che avrebbe portato all'istituzione del premio Nobel perla pace: un laboratorio dove nulla è scontato, tutto è dialettica, e in cui posizioni analoghe, ma certo non identiche, si confrontano con grande rispetto, ma anche senza reticenze. Scrivendosi, Nobel e Suttner rivelano le proprie fragilità, i momenti d'incertezza e la fatica di stare nel mondo, le ansie di tutti i comuni mortali per la salute, gli incerti economici, i difficili rapporti con gli altri. Le lettere delineano due concezioni del mondo e del vivere per nulla monolitiche, e di certo non sovrapponibili, ma che si scoprono forse complementari nelTaspirare a quell'obiettivo comune: la pace. Impetuosa, appassionata, dominata dall'ottimismo della volontà, Bertha von Suttner; pragmatico, realista, incline al pessimismo della ragione Nobel: due modi di stare nel mondo, per certi versi antitetici. Eppure quest'uomo e questa donna, grazie al rispetto vicendevole e all'altissima considerazione reciproca, di cui le parole che leggiamo danno testimonianza, riescono a trovare un minimo comun denominatore...