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«Accadde una notte» di Frank Capra. Dialogo con Vito Zagarrio. Con DVD
È il 1934 quando "Accadde una notte", modello insuperato di screwball comedy, segna la nascita di un nuovo genere cinematografico e innalza Frank Capra alla fama mondiale, facendo la fortuna della Columbia. Modello vincente del sistema produttivo hollywoodiano di quegli anni, sceneggiata assieme a Robert Riskin e accolta con entusiasmo inatteso e straordinario dal pubblico di allora, la più classica commedia romantica americana impressiona ancora oggi per il suo ritmo veloce e scatenato, le brillanti interpretazioni di Gable e della Colbert, l'umorismo raffinato che accompagna senza cedimenti gli allegri bisticci della coppia in viaggio da Miami a New York. Nello studio condotto da Salatino, reso attraverso una lettura dell'opera filmica che potrà essere confrontata con la visione del film in DVD allegato al volume, si evidenzia come all'interno di quest'impianto favolistico, che struttura l'opera di Capra, emergano due volti dell'America di quel periodo: da un lato l'immagine di un paese colpito dalla crisi della Grande Depressione del '29, in cui povertà, disoccupazione e disagio si impongono; dall'altro lato, invece, la speranza profusa dal New Deal si riconosce in quella rivalsa dei diritti sociali, economici e sessuali che connota le vicende dei due protagonisti...
La rinuncia all'identità. Una difesa contro l'annientamento
"La rinuncia all'identità. Una difesa contro l'annientamento" è il testo di una conferenza presentata da Georges Devereux nel 1964 in occasione della sua ammissione alla Société Psychanalytique de Paris. Prendendo spunto da osservazioni tratte dalla clinica, dall'antropologia culturale, dalla mitologia e dalla fiabistica, Devereux riflette sul tema dell'identità personale e del bisogno umano di mascherarla per proteggere la propria interiorità ed esistenza, proponendo così una nuova chiave per rileggere la malattia mentale. Nonostante la sua brevità o forse in forza di questa, il testo qui proposto rende magistralmente l'idea della ricchezza e della complessità del pensiero di Devereux nonché di un approccio alla conoscenza dell'umano che instaura un vero e proprio dialogo tra psicoanalisi e scienze umane.
EUR 11.40
Carlo Maria Martini. La parola che rigenera il mondo
Il testo che presentiamo si compone di due parti. Nella prima, intendiamo offrir due lavori sul pensiero del Card. Martini frutto di un convegno tenutosi a Palermo nel gennaio 2014. I temi sviluppati riguardano l'etica della conversazione e la teologia politica, così come questi sono presenti in alcuni scritti del Cardinale. Nella seconda parte, abbiamo provato a raccogliere l'insegnamento de Card. Martini, sviluppando a nostra volti il tema del rapporto, non scontato, tra Sacre Scritture e mondo contemporaneo. I tre saggi che la compongono, frutto di altrettante conferenze in Italia e in Europa, affrontano i temi dell'Autonomia Regionale, dell'Europa, e della Giustizia Riparativa, letti ogni volta attraverso un prisma biblico differente.
EUR 15.20
L' uomo retorico. Cultura, ragione, azione
In questo libro si va alla ricerca di una visione della ragione umana sostenuta dalla retorica delle origini: una tecnica, questa, concepita affinché ogni cittadino potesse fare uso della parola pubblica. Tale tecnica era adeguata ad un uomo retorico la cui razionalità era anche emotività, capacità di farsi guidare dai sensi, fiducia nelle proprie intuizioni e capacità di confrontarle con quelle altrui. Le principali funzioni della retorica vengono qui passate in rassegna tanto nella loro manifestazione spontanea, e senza dubbio universale, quanto nei loro usi più tecnici, messi al servizio delle istituzioni della società. Il modello della retorica classica, pensato per una società impegnata nella grande avventura di apertura all'Altro, viene trasferito nella società contemporanea, nella quale l'apertura è divenuta sinonimo di universalità ma anche, tragicamente, di disincanto. L'autrice mostra in che modo il modello retorico e la sua pratica dovrebbero costituire uno strumento prezioso per affrontare questa nuova sfida: acquisire fiducia in se stessi in un mondo dominato dall'incertezza.
EUR 15.20
Il giardino e l'isola. Due figure della felicità in Rousseau
Tra ansie e momenti di tranquillità, tra aperture agli altri e bisogno di solitudine, cercando nel proprio io "un giusto equilibrio" e "una durevole stabilità", Rousseau tenterà di tracciare la "route du vrai bonheur". Anche la vera felicità (che, per Rousseau, coincide con quello stato in cui l'anima, raccogliendosi in sé, può abbandonarsi al semplice 'sentimento di esistere') gli apparirà tuttavia come un qualsiasi piacere. Cioè, soggetta al divenire del tempo, che tutto consuma e cancella, anche l'illusione dell'eterno che l'io sembra sfiorare durante inattese rêveries o estatiche visioni.
EUR 12.00
Povertà e gratitudine in Georg Simmel. Declinazioni inedite della crisi postmoderna
Questo volume, "attraversando" due saggi di Georg Simmel, "Il povero" e "La gratitudine", vuole offrire una riflessione sulla crisi postmoderna. L'analisi di Simmel presente in tali testi, compiuta oltre un secolo fa, si rivela, infatti, nuovamente preziosa nella nostra epoca, caratterizzata da un'elevata accelerazione del mutamento sociale, per comprendere processi sociali contemporanei e fornire, in modo inedito, spunti utili a una loro interpretazione.
EUR 9.50
Una società di pace. Il progetto politico-utopico di Sylvia Pankhurst
Questa ricerca vuole mettere in luce il progetto politico democratico di Sylvia Pankhurst attraverso l'affermazione dei movimenti popolari. Dopo essersi schierata da parte delle donne, passa a lottare in favore dei diritti delle classi subalterne, fino ad arrivare all'importante attività politica portata avanti nel continente africano, durante e dopo la seconda guerra mondiale, in favore della democrazia. Uno degli aspetti che qui andremo ad esaminare è come abbia lottato per l'affermazione della democrazia e della pace, per una riforma assistenziale e, soprattutto, per dare voce alle classi operaie. La studiosa ha affermato più volte: il popolo deve essere protagonista della politica del proprio paese per ottenere una forma di giustizia sociale.
EUR 26.60
L' economista mistico. È possibile un'economia spirituale?
Cosa ha a che fare l'economia con la sfera del divino, dello spirituale, del mistico? Dove troviamo le interconnessioni? Ci si rende conto che la proposta è di grande rilevanza teoretica, perché va in controtendenza con la tradizione occidentale (e occidentalistica) di separare e dividere ambiti di conoscenza e di esperienza (etica, filosofia e teologia; etica, teologia e scienza; etica e politica; etica ed economia, ecc.). La riflessione si snoda secondo una duplice prospettiva: da una parte il confronto con economisti, filosofi, teologi e teologhe che stanno pensando (e vivendo anche) modelli altri, prospettive nuove e quello con il pensiero di Raimon Panikkar dall'altra.
EUR 11.40
Il discorso amoroso. Seminario a l'École Pratique des Hautes Études 1974-1976. Seguito da «Frammenti di un discorso amoroso» inediti
"Il linguaggio amoroso, 'altro linguaggio' [...:] attrito, frizione insopportabile che l'innamorato avverte tra il suo linguaggio amoroso (per lui: il linguaggio giusto) e ogni altro linguaggio: linguaggi costituiti dalla mondanità, dalla scienza, dalla moda, dalla generalità, avvertiti con orrore come artificiosità. [...] Artificiosità, sensazione della inversione del reale. Il mondano, lo scientifico, la generalità: falsa realtà. Veramente reale è l'Amore 'artificiosità'). Sensazione del soggetto innamorato: che l'Amore faccia vedere lucidamente la futilità, la vanità dei linguaggi non amorosi. L'Amore è mediatore di verità. Allargamento filosofico del sentimento amoroso. [...] Divergenza dei sistemi, l'altro linguaggio rinvia alla divergenza dei campi, dei sistemi. Due sistemi divergenti: l'Amoroso e il Mondano. Ogni accavallamento è intollerabile. Quindi: la nudità della relazione col mondo (di esclusione, di separazione). Ma la separazione (che è di fatto una valutazione) incontra codici culturali che l'alimentano e le servono da alibi. [...] All'innamorato in rottura con la mondanità, la socievolezza, la generalità, la conformità corrisponde un'estetica della dissimmetria, dell'inversione, dell'asindeto, della irregolarità. È almeno così che il soggetto innamorato si dice". Roland Barthes, 'Figura 8: Altro linguaggio', Seminario, 30 gennaio 1975
EUR 26.60
X-Men. Per un'etica indagata in stile mutante
Se il precedente "Gli X-Men e la filosofia" ha indagato come è essere un mutante, il mutante che dunque siamo, il presente volume intende provare a lasciar raccontare ai fumetti degli X-Men qualcosa riguardo questioni di filosofia etica: un'etica del desiderio, come vuole Lacan, della responsabilità illimitata, come vuole Derrida, un'etica della libertà, della colpa e, soprattutto, un'etica ingrata, di un eroismo senza grazie (thankless heroism) alla portata però di ogni uomo. Un esercizio di filosofia mutante, per contenuto (i comics degli X-Men) e stile (filosofia e pop culture che si indagano e raccontano, insieme). Una filosofia che assume una nuova forma, contaminata, meticcia, ibrida, non fuggendo di fronte alla cultura popolare, ma ricavandone, invece, un modo per spianare una via nel pensiero, per aprire un cammino.
EUR 5.60
Il povero
"Il povero", pubblicato per la prima volta nel 1906 e successivamente incluso nella "Soziologie del 1908", rappresenta uno degli scritti più importanti di Georg Simmel. Con la capacità di analisi che gli è propria, il sociologo tedesco dimostra che non è una mancanza personale o una semplice condizione di privazione a fare di qualcuno un povero, al contrario si entra a far parte di una cerchia sociale caratterizzata dalla povertà solo nel momento in cui si riceve un determinato tipo di assistenza. E quindi una "reazione sociale", più o meno intensa, a dare forma concreta ad una figura complessa come quella del povero e a delineare le dinamiche di un fenomeno, come quello della povertà, che attraverso forme diverse continua a caratterizzare tutte le società finora conosciute.
EUR 5.60
Clinica della tv. I dieci virus del tele-capitalismo. Filosofia della grande mutazione
La Tele-Polis del terzo millennio è frutto di controllo e sincronizzazione di desideri e abitudini. I suoi format più popolari ci insegnano che diventare chef milionari è il top del momento, che è redditizio vendere cocaina, che immagine e consumi sono in ogni nodo dei comportamenti e del linguaggio, che i delitti sono come telenovelas sudamericane, che se si finge amore si diventa famosi, che gossip e sciocchezze valgono le prime pagine, che si esiste solo se ci si "mitraglia" di selfie, che la dissidenza e la diversità sono reperti giurassici o rischi che non possiamo correre. Verità e Fiction in un unico abbraccio chimico per farci solo marciare e marcire in un inquietante Panopliticon, dove si è tutti preda dello stesso Congegno statico ed elettrizzante. Spettacolo come Spectracolo e Spettacolo: Anonima Sequestri dei fatti e Regno degli uomini-ombra. "Clinica della Tv" è un vero e proprio manuale filosofico di auto-difesa da condizionamenti e patologie virali indotti dagli schermi e dalla Rete, sempre più veicoli di "infezione" profonda di un Tele-Capitalismo che non ci vuole servi, stanchi e disinteressati, ma atleti del futuro, idioti aggiornati, clienti compulsivi, concorrenti ambiziosi di casting e show,...
Colore di pelle colore di casta. Persona, rituale, società in India
Persona, corpo, gesto, rituale, dipendenza, gerarchia... Il complesso culturale e simbolico dell'antropologia hindu definisce l'essere e l'agire degli uomini, dei gruppi, delle classi. Varna, il "colore", non designa propriamente il colore come caratteristica sensibile, ma la classe castale, la natura, lo spirito, l'indole della persona. Il colore della pelle, d'altra parte, qualifica un'identità di razza, di natura, e vale come distinzione di pregio e di carattere morale. Le identità di casta e di "tribù" (degli Àdivàsi, Santal) si confrontano sull'incerto confine tra assimilazione e contrapposizione. I saggi qui raccolti percorrono questi temi, con richiami a brevi resoconti etnografici nelle aree rurali del Bengala Occidentale, fra rito, cultura, tecnica ed estetica.
EUR 16.50
Carovane per Sarajevo. Promemoria sulle guerre contro i civili, la dissoluzione della ex Jugoslavia, i pacifisti, l'ONU (1990-1999)
Una tragedia rimossa quella della ex Jugoslavia. Non guerre di tutti contro tutti, né guerre dei buoni contro i cattivi: guerre tra nazionalisti e guerrafondai sulla pelle e contro la stragrande maggioranza delle popolazioni civili. Un promemoria, in forma di narrazione collettiva e come orazione corale contro la follia della guerra. In primo piano anche una solidarietà senza precedenti verso le popolazioni e un nuovo pacifismo; significative esperienze di "diplomazia dal basso" e di interposizione tra belligeranti. Migliaia di volontari, italiani e non, sono andati sul campo per missioni di pace, portare aiuti, soccorrere le vittime. Un impegno concreto e ideale contrapposto alle politiche dei governi europei e Usa, dediti ai giochi diplomatici, alle compromissioni a fianco di parti del conflitto, all'indebolimento delle Nazioni Unite, alle soluzioni militari. E a fianco dell'altra Jugoslavia, che ha resistito e tanto si è battuta contro la sbornia nazionalista e i contro i signori della guerra. Prefazione di Lidia Menapace. Introduzione di Alessandro Marescotti, Alfonso Navarra, Laura Tussi.
EUR 13.30
«Mai non mi diero gli dei senza un egual disastro una ventura». La «Merope» di Scipione Maffei nel terzo centenario (1713-2013)
Nel corso del Settecento la "Merope" del veronese Scipione Maffei non è stata soltanto investita del ruolo di tragedia di riferimento per la creazione di un canone drammaturgico italiano, ma ha costituito anche il motore fondamentale di una discussione, di rilievo europeo, sulla funzione del teatro in età moderna. Allo straordinario successo dell'opera, tuttavia, fece seguito sin dal XIX secolo un rapido oblio, da parte sia del pubblico che della critica. In questo senso, i due versi pronunciati da Merope e scelti come titolo del convegno "Mai non mi diero i Dei / Senza un ugual disastro una ventura" sintetizzano al meglio la contrastata fortuna della tragedia maffeiana, di cui il presente volume offre una rilettura critica in occasione del terzo centenario dalla sua prima messa in scena (Modena, 1713).
EUR 19.00
Realismo neorealismo e altre storie
Il volume ripercorre le vicende storiche, artistiche e culturali italiane del secondo dopoguerra. Gli anni dal 1945 al 1952/53 sono quelli della ricostruzione morale e civile, prima che economica, del paese. In questo periodo storico gli intellettuali e gli artisti svolgono un ruolo di primo piano nella società, diventandone la coscienza critica attraverso correnti quali il Realismo letterario e figurativo e il Neorealismo cinematografico. Non sono fatti nuovi quelli che vengono analizzati, ma diverso è il punto di vista con cui si cerca di considerare opere, artisti e critici, focalizzando l'attenzione sul valore introspettivo dell'opera d'arte. Nel secondo dopoguerra il dibattito ideologico informava le coscienze degli artisti e degli intellettuali in tutto il mondo: in Italia il peso della politica e della filosofia d'ispirazione marxista era molto forte, tanto quanto il desiderio di reinserirsi nell'alveo della cultura europea e mondiale dopo il periodo dell'autarchia fascista che aveva isolato moralmente e culturalmente il nostro paese per vent'anni. L'arte allora divenne testimonianza storica, consapevolezza della realtà, autentico desiderio di verità e di sincerità, ma soprattutto bisogno di libertà e di apertura verso l'altro. Il libro approfondisce il dibattito allora dominante tra astrattisti e realisti mettendo...
Dignità, libertà, ragione bioetica
Il volume è una silloge di contributi offerti da studiosi di differenti competenze e collocazioni culturali in occasione delle iniziative promosse dal seminario permanente "Etica, bioetica, cittadinanza", un laboratorio di ricerca coordinato da Emilia D'Antuono presso il Dipartimento di Scienze sociali dell'Università Federico II di Napoli. I saggi approfondiscono la semantica di dignità e libertà al tempo della bioetica, in uno scenario mutato da avanzamenti di scienza e ricerca, da evoluzione di diritto ed ethoi, da trasformazioni politiche ed economiche che interrogano la configurazione stessa della cittadinanza democratica. In definitiva la raccolta vuole essere un indice, sia pure parziale, di problemi ma anche una testimonianza di vigile attenzione e impegno, senza la pretesa né di parole ultime né di rigide perimetrazioni del sempre più esteso territorio della bioetica e delle sue ragioni, da pensare innanzitutto come ragioni dell'umano in lotta contro il disumano.
EUR 26.60
Due immagini di Platone in età contemporanea. Il Neo-kantismo, Martin Heidegger
Due immagini di Platone, due modi differenti di rendere la sua filosofia: da un lato il punto di vista dei filosofi neo-kantiani della scuola di Marburgo, dall'altro quello di Martin Heidegger. Quanto dissimili sono i rispettivi orizzonti di pensiero, altrettanto lo è il terreno su cui nei due campi avviene la ripresa. Vi è un tratto, però, che accomuna le due riletture: in ambedue i casi a Platone non è rivolto uno sguardo neutrale ma la sua filosofia si vede restituita come attraverso due diverse rifrazioni prismatiche: quella dell'idealismo trascendentale kantiano da parte dei filosofi di Marburgo, quella della sua propria filosofia da parte di Heidegger.
EUR 13.30
Violence et messianisme
Tradotto nel problema del messianismo, la questione che poniamo in questo libro è di sapere se esista un legame tra la violenza (la guerra) e la venuta del Messia (della giustizia, della democrazia, dell'ordine, della pace). In questa prospettiva, di quanta violenza c'è bisogno? E quali figure di violenza sono in grado di condurvi? È possibile l'agire messianico? È necessario agire violentemente perché giunga una nuova epoca? Si tratta dunque di cercare l'agire che, d'urgenza, conduca all'altro e ne sia pertanto l'attesa. A tal riguardo, la filosofia come prassi è già un agire politico che possiede un potenziale messianico o rivoluzionario. Ci coinvolge, poiché essa cerca di associare e includere tutti, cerca di fare entrare in un divenire attivo, o, il che è lo stesso, di far sì che nessuno rimanga passivo. Essa dimostra l'urgenza di costruire, al più presto, una città giusta. Solo ad essa, la possibilità che sopraggiunga una nuova epoca storica ci fornisce una ragione sufficiente per continuare a leggere e a fare filosofia. L'avvenire della prima è inseparabile dall'avvenire della seconda.
EUR 15.20
Elio Petri e il cinema politico italiano. La piazza carnevalizzata
Il cinema politico ha segnato una stagione fondamentale della nostra cinematografia. Elio Petri si differenzia da tutti i registi che hanno dato testimonianza di impegno civile in virtù di una ricerca sempre più spericolata e innovatrice non tanto della rappresentazione della politica reale, come Rosi e altri, quanto del Politico stesso, intendendosi per tale il luogo della relazione immaginaria che il soggetto instaura con la realtà della politica, rappresentandosi in essa come Cittadino coinvolto nel desiderio psicotico nei confronti del Potere, all'interno del rito carnevalesco delle mascherature dove ogni sovversione risulta codificata. Petri, intellettuale di sinistra, mette in questione il Soggetto, scisso in ogni suo possibile scenario, del pubblico e del privato, in cui è giocato dalle contraddizioni dell'ideologia e della sessualità, attraverso l'esercizio di un pensiero ed una pratica di scrittura estremi, sperimentali e solitari nel cinema italiano. Contiene lettere e scritti di Elio Petri, interventi di Goffredo Fofi, Franco Ferrini e Oreste De Fornari.
EUR 19.00