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Notte di Natale. Quindici storie sotto l'albero
È vero, nella notte di Natale possono accadere dei miracoli. Ma ci si può anche perdere tra i ghiacci delle montagne. Si può morire di fame e di freddo. Si possono percepire strane presenze. Si può gioire per un regalo inaspettato. Hoffmann, Andersen, Stifter, Gogol', Gasiceli, Dickens, Dostoevskij, Maupassant, Van Dyke, Anstey, Le Braz, Hume, Cechov, O. Henry, Yeats: un caleidoscopio di letture per aspettare insieme a quindici grandi autori l'arrivo della notte di Natale. Voci diverse, atmosfere di sogno e di mistero, temi delicati e amari al tempo stesso: le storie qui raccolte ci raccontano miracoli, apparizioni di fantasmi, solitudini e improvvisi stupori. Ma tutte ci parlano di speranza e di magia.
EUR 15.20
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Mai devi domandarmi
«Le parole "Mai devi domandarmi" che mia madre cantava bevendo il caffè al mattino e che io stessa usavo gridare ignorando di essere stonata e pensando di poter diventare una famosa cantante hanno il magico potere di riportarmi ai felici mattini della mia infanzia e a mia madre».La solitudine dell'infanzia e lo stupore della vecchiaia, i film visti e i libri letti, il lavoro, la musica lirica (il titolo è tratto dal libretto del Lohengrin), la politica, il credere o il non credere in Dio: i brevi saggi qui raccolti somigliano alle pagine di quel diario che l'autrice dichiarava di non essere mai riuscita a tenere. Di certo sono vicini, per affinità tematica e sapienza di racconto, a Lessico famigliare e, come altrove nell'opera di Natalia Ginzburg, sono inseparabili dalla vocazione del narrare di sé. Nella loro casualità, nel loro placido disordine quotidiano, affrontano questioni che appartengono a ciascuno di noi. Singolare autoritratto di donna, Mai devi domandarmi diventa cosí un'esperienza familiare, un oggetto destinato a farci compagnia giorno dopo giorno.L'edizione è corredata da un saggio di Domenico Scarpa e da un apparato comprendente le notizie sul testo, un'antologia della critica, una bibliografia...
Il giovane Holden-Franny e Zooey-Nove racconti-Alzate l'architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione
"Il giovane Holden", l'unico romanzo scritto da Salinger, uscí nel 1951 e da allora non ha smesso di influenzare l'immaginario di milioni di lettori. A questo libro-culto seguirono due anni dopo i "Nove racconti", scelti dall'autore tra gli oltre trenta apparsi su diversi periodici americani a partire dal 1940. "Franny e Zooey" uscí nel 1961 ed ebbe in America un immediato successo, vendendo oltre 125000 copie in due settimane. Salinger scrisse nel risvolto di copertina: "Queste due storie sono le prime di una serie che io sto scrivendo su una famiglia newyorkese del ventesimo secolo: la famiglia Glass... Mi piace immensamente lavorare a queste storie, sono stato ad aspettarle per la maggior parte della mia vita, e ho la ferma intenzione di finirle con la dovuta attenzione e abilità". La saga della famiglia Glass continuò con "Alzate l'architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione", due racconti lunghi usciti sul "New Yorker" nel 1955 e nel 1959 e in volume nel 1963. L'ultimo testo pubblicato da Salinger, il racconto lungo "Hapworth 16, 1924" - una lettera ai famigliari scritta da un campo estivo nel Maine da Seymour Glass all'età di sette anni e trascritta, dopo il...
Responsabilità e giudizio
Nessuno più di Hannah Arendt si è reso conto che "le grandi crisi politiche del Novecento - lo scoppio della guerra totale nel 1914; l'ascesa dei regimi totalitari in Russia e in Germania, con il relativo annientamento di intere classi e razze di esseri umani; l'invenzione della bomba atomica...; la Guerra fredda; la Corea; il Vietnam e via dicendo tutti gli altri eventi che precipitano come le cascate del Niagara della storia - potevano essere viste come altrettanti sintomi di un generale collasso morale. Ma il nocciolo duro e controverso della diagnosi arendtiana sta nell'attribuire questo collasso morale non all'ignoranza o alla malvagità degli uomini, incapaci di far proprie le antiche verità morali, ma all'inadeguatezza di queste stesse verità morali intese come norme o criteri di giudizio su ciò che gli uomini sono ormai in grado di fare. Questa è la sola conclusione generale che Arendt si sia mai permessa di trarre: la generalità del collasso, la generalità del cambiamento che ha travolto tutto ciò che la nostra lunga tradizione di pensiero ha sempre considerato sacrosanto". Così Jerome Kohn, curatore del volume, commenta gli interventi contenuti in Responsabilità e giudizio, nove tra saggi,...
Il giudice a dondolo
La fama di Gianni Rodari è fondamentalmente legata alla sua intensa e originalissima attività di narratore per l'infanzia. E a ragione, poiché scrisse opere con cui sono cresciute generazioni di giovani lettori. Ma non solo. A dimostrarlo le storie qui riunite, dove, con un perfetto intreccio tra scrittura giornalistica e genio creativo, porzioni di realtà quotidiana (come l'arrivo del televisore nelle case degli italiani), trattate dall'umorismo rodariano, assumono il carattere di brillanti apologhi, sollecitano gli strumenti di una scrittura che gioca e, giocando, mostra le insensatezze del conformismo. Ventinove racconti in cui Rodari, dando spazio all'aspro sapore del divertimento e della satira, produce personaggi e situazioni paradossali, tocca motivi favolistici o addirittura fantascientifici, chiarendo, una volta per tutte, che "anche inventare storie è una cosa seria". Prefazione di Mario Di Rienzo.
EUR 9.50
La vita accanto
Rebecca è nata irreparabilmente brutta. Sua madre l'ha rifiutata dopo il parto, suo padre è un inetto. A prendersi cura di lei, la zia Erminia, il cui affetto però nasconde qualcosa di terribile, e la tata Maddalena, affettuosa e piangente. Ma Rebecca ha mani bellissime e talento per il piano. Grazie all'anziana signora De Lellis, Rebecca recupera un rapporto con la complessa figura della madre, scoprendo i meccanismi perversi della sua famiglia. E nella musica trova un suo modo singolare di riscatto, una vita forse possibile. La Veladiano racconta senza sconti l'ipocrisia, l'intolleranza, la crudeltà della natura, la prevaricazione degli uomini sulle donne, l'incapacità di accettare e di accettarsi, la potenza delle passioni e del talento.
EUR 15.20
Il lamento del bradipo
Andrew Whittaker è indebitato fino al collo, la rivista letteraria che dirige è a un passo dalla bancarotta, la casa in cui vive cade a pezzi e la moglie lo ha lasciato. Andrew però non molla. È una fucina di idee, progetti. Forse anche illusioni e velleità. E scrive, forsennatamente, a chiunque. Poi raccoglie tutto. Un presente e un passato di sogni, ideali e rimpianti emerge dagli stralci del suo strampalato epistolario: lettere di rifiuto ad aspiranti scrittori, lettere alla ex moglie, lettere a ditte incaricate di rifare i soffitti di casa, lettere di sfratto, annunci di appartamenti in affitto, appunti, cose pensate, bozze di racconti, pezzi di un romanzo, lettere alla madre, post scriptum per la badante della madre, pagine di diario, liste della spesa, cartelli per gli inquilini del palazzo, ancora lettere, ancora pensieri, ancora cartelli... Ne esce l'impossibile catalogo di un amabile perdigiorno. O, meglio, di un nevrotico e coscienzioso archivista del tutto e del nulla in cui siamo immersi.
EUR 11.40
Oggi sono tua
In "Segretaria" un avvocato infligge alla ragazza neoassunta punizioni corporali sempre più degradanti. I corpi marchiati da un uso e un abuso reificante sono, in "Cose", oggetti da collezionare al pari delle chicche racimolate nei vari mercatini delle pulci. E in "Pezzo folk", la stessa pagina di giornale riporta voyeuristicamente la notizia della partecipazione a un talk show televisivo di un pluriassassino reo confesso, accanto a quella della donna intenzionata a far sesso con mille uomini di fila e battere cosi il record della disciplina. Masochismo e sadismo, violenza, sessualità morbosa, dipendenze, tutto l'armamentario dell'agonia dei sensi che all'uscita della prima raccolta di racconti, nel 1988, aveva fatto di Mary Gaitskill la dark lady del panorama letterario americano, in realtà si limita ad approfondire il ben più sottile armamentario dell'agonia delle sensibilità: abbandoni e rinascite, ferite sommariamente ricomposte da uno slancio di umanità, o solo dal ciclo inarrestabile della natura e della vita. La madre di "Eden" assiste alle mutazioni di una famiglia che perde pezzi sotto i suoi occhi, mentre in "Non piangere" due americane di mezza età giungono in una Addis Abeba in fermento preelettorale per un'adozione indipendente. Per raccontare le...
Argomenti per lo sterminio. L'antisemitismo e i suoi stereotipi nella cultura europea (1850-1920)
Fra la prima metà dell'Ottocento e gli inizi del Novecento in Europa si afferma una cultura che procede sicura nella razzizzazione della figura dell'ebreo. È il caso di dire che la cultura "alta" - espressa da scrittori, scienziati sociali, medici e famosi pubblicisti - legittima gli atteggiamenti dell'antisemitismo militante, impegnati nelle agitazioni di piazza. Ecco perché, vista dall'angolazione delle rampe di selezione di Auschwitz-Birkenau, la cultura europea non può rivendicare patenti di immunità o di innocenza. La cultura politica antisemita ha agito semmai da amplificatore di giudizi e atteggiamenti antiebraici, che settori consistenti di intellettuali europei avevano elaborato al chiuso dei loro studi. Sul piano storiografico bisogna allora chiedersi se il nazismo non potesse presentarsi quale erede di determinati filoni e atteggiamenti culturali e "scientifici", ampiamente diffusi nella cultura europea dei decenni precedenti.
EUR 30.40
Ti saluto mio secolo crudele. Mistero e sopravvivenza del XX secolo
"Rappresentare" il presente, graffiare il futuro, proteggere il passato dall'azione del tempo. E farlo attraverso frammenti pulsanti, che restituiscano il peso di un secolo. Dalla parabola del cinema all'ultimo grido del telegrafo, dal demoniaco Helter Skelter dei Beatles al delitto di Novi Ligure, dal contestato suicidio di Marilyn Monroe alla figura anonima di un lucidatore di scarpe ebreo, dall'invenzione del napalm alla tragedia dell'Undici Settembre, dalle cui ceneri nasce, funesta fenice, il nuovo millennio. Ciò che del passato emerge è in primo luogo l'anima devastatrice, la forza distruttiva, il carattere diabolico e irrazionale. Perché il Novecento, con i suoi genocidi, le pene capitali, gli orrendi delitti familiari, e poi con il trionfo della tecnica, l'annientamento della natura e degli animali, è soprattutto morte, apocalisse, rovina. E s'incarna in personaggi diversi, piccini o sublimi, diabolici o angelici o semplicemente umani, in un pazzo elenco. A difesa del mondo, e del genere umano, rimangono alcune tendenze (come il vegetarianesimo) e le testimonianze di autori illuminati che Ceronetti riporta generosamente. Ed è proprio questo S.O.S. di voci che echeggia nell'universo anche dopo la cessazione dei segnali Morse richiesta d'aiuto estrema e inconsapevole, da sempre e per...
Romanzieri ingenui e sentimentali
I romanzi di Orhan Pamuk sono, tra le altre cose, delle dichiarazioni d'amore al romanzo stesso, alla sua tradizione e al suo mistero. Era quindi quasi inevitabile che l'autore del "Libro nero" dedicasse le Norton Lectures, un ciclo di conferenze a Harvard, proprio all'arte del romanzo. Riprendendo le categorie del saggio schilleriano "Sulla poesia ingenua e sentimentale" che, pubblicato nel 1795-96, fu forse la prima lucida formulazione di un'estetica della modernità, Pamuk per ogni romanzo prevede un lettore "ingenuo" e uno " sentimentale": il primo è cosi immerso nella storia narrata da scambiarla con la realtà; il secondo è invece consapevole della natura testuale, fittizia, di ciò che sta leggendo: è un sognatore che sa di star sognando. Il grande mistero del romanzo, il segreto del suo inesauribile fascino, è che non necessariamente questi due lettori devono essere due persone diverse: quello ingenuo e quello sentimentale sono in realtà due momenti, ugualmente necessari, che ogni lettore attraversa leggendo un romanzo. E, analogamente, esiste il romanziere ingenuo, convinto che l'ispirazione gli giunga da "un altrove", e quello sentimentale, consapevole di lavorare all'interno di una tradizione e di ricorrere, in ogni momento, al repertorio del...
La gaia scienza
"La gaia scienza" si è imposta negli ultimi anni all'attenzione degli studiosi come l'opera fondamentale di Nietzsche. Basti pensare che tra la prima e la seconda edizione del libro, dalla struttura assai composita e stratificata, Nietzsche scrisse "Cosi parlò Zarathustra" e "Al di là del bene e del male". Con "La gaia scienza", la prima opera filosofica in cui egli ricorre allo strumento espressivo della poesia, già richiamata dall'eco provenzale del titolo, Nietzsche si presenta come filosofo compiutamente teoretico, lontano dai temi più noti del "superuomo" e della "volontà di potenza". Associare la sapienza alla gaiezza significa infatti sottoporre a critica il concetto moderno di scienza e i suoi taciti presupposti, promuovendo un'indagine sul carattere illusorio delle pratiche e conoscenze con cui l'uomo accede al mondo. Nella sua scienza gaia e per certi versi folle, non aliena dal concetto platonico del filosofare, Nietzsche elabora una nuova gnoseologia scettica che intreccia alla critica della conoscenza il tema moderno della "morte di Dio". Il volume è corredato di un'ampia introduzione e di un apparato di commento e approfondimento.
EUR 23.75
L' estraneo
Un ventenne figlio della periferia ma esportato a piazza Fiume, la Roma bene da cui si è sempre sentito rifiutato, entra definitivamente in crisi quando termina la sua storia d'amore con Alba, ragazza di Cinecittà che vedeva in lui un'emancipazione e che per emanciparsi ha trovato un altro amore. Guardando per la prima volta in faccia la propria estraneità al mondo che abita, decide di cambiare vita. Affitta una stanza nella Roma di Quaresima, l'estrema periferia. Il coinquilino nonché proprietario dell'appartamento occupato, Andrea, si tira le sopracciglia nello specchio dell'ascensore e si prostituisce con le tardone borghesi, ma il mercato è in recessione perché gli zingari fanno prezzi stracciati. Nella Quaresima il protagonista si mescola con gente che sta in fissa con la palestra, festeggia il Sabato del Fuoco, dove davanti al quartiere riunito i neodiciottenni fanno un falò delle cose che desideravano da minorenni, va in pellegrinaggio al Circo Massimo per commemorare l'"eroe e martire" Luciano Liboni detto Lupo, e si innamora dell'aspirante coatta Marianna, una che "quando si scopa non si ride". Ma se è proprio quella la Roma che suo padre gli ha inscritto nel DNA, e da cui voleva...
Nord
"Nord" è l'ultimo romanzo pubblicato in vita da Céline (nel 1960). È il secondo tassello della "trilogia" tedesca, che rievocava in maniera fantastica, orrifica e comica le peregrinazioni di Céline, della moglie Lili e del gatto Bebert per la Germania in rovina sotto i bombardamenti alleati tra il 1944 e il 1945. Dei tre libri "Nord" è quello che racconta gli episodi iniziali dell'odissea céliniana ed è quello in cui le avventure individuali dei protagonisti spiccano maggiormente nel caos collettivo che li circonda e li inghiotte. Spiccano anche le figure degli altri collaborazionisti francesi profughi in Germania: un'umanità infernale e grottesca attanagliata dalla fame, che si spia, che odia. Di fronte a loro i tedeschi, il loro disprezzo per questi alleati straccioni, il loro gusto di uccidere per un nonnulla. Il tutto in una prosa egocentrica e ossessiva, specchio mirabile del suo autore. Prefazione di Massimo Raffaeli.
EUR 18.75
Il caporale Lituma sulle Ande
A Naccos, desolato cantiere minerario situato in una zona impervia delle Ande peruviane, il caporale della Guardia Civil Lituma e il suo fedele aiutante, il giovane Tomás, indagano sulla misteriosa scomparsa di tre manovali, svaniti improvvisamente nel nulla. Da tempo la cordigliera è teatro delle azioni terroristiche di Sendero Luminoso, movimento rivoluzionario di ispirazione maoista, e appare subito assai probabile che i tre uomini siano stati rapiti e forse uccisi dai guerriglieri. Disordinata accozzaglia di giovani, donne e persino bambini, armati di pietre, randelli, coltelli, essi sottopongono i loro prigionieri a processi sommari in nome della giustizia proletaria. Tuttavia il caporale Lituma non si ferma ai primi indizi e alle conclusioni più ovvie. Giorno dopo giorno, caparbiamente, si immerge nella vita quotidiana degli sperduti villaggi per comprenderne l'umanità dolente di poveri contadini e minatori. E scopre cosi un mondo inesplorato di credenze antiche e riti ancestrali, radicati profondamente nel cuore degli indigeni. Ed è in questo modo che il caporale raggiunge infine, dopo una serie di colpi di scena, la sconvolgente verità che avrebbe preferito ignorare.
EUR 11.40
Mia lingua italiana. Per i 150 anni dell'unità nazionale
Quante sono state le mancanze e i ritardi nel processo, forse non del tutto ancora riuscito, che ha portato l'Italia a essere una nazione unita giusto centocinquanta anni fa? Ma se l'Italia è giovane e fragile, l'italiano è una lingua che trova la sua forza e la sua ricchezza in una fulgida tradizione letteraria, una lingua che ci ha insegnato cosa significasse essere italiani, e non soltanto fiorentini o lombardi, piemontesi o siciliani. Le diversità sarebbero rimaste tali se non ci fossimo confrontati e uniti sotto il segno di una lingua comune. Gian Luigi Beccaria percorre con passo leggero la storia delle patrie lettere con l'obiettivo di mostrare che le radici del nostro paese affondano innanzitutto nella continuità e nella durata di una lingua, nei grandi capolavori del passato, nella ricchezza dello scambio tra la lingua colta e i dialetti materni.
EUR 9.50
L' arte del Quattrocento a nord delle Alpi. Da Jan Van Eyck ad Albrecht Dürer
Le arti prodotte a Nord delle Alpi alla fine del Medioevo hanno suscitato fin dall'inizio del xix secolo l'interesse degli studiosi, che però, condizionati dalle proprie categorie spazio-temporali, le hanno per molto tempo associate al declino del "Tardo Gotico", considerandole alla luce della successiva formazione degli Stati moderni. Questo volume si propone di comprendere l'intera dinamica geografica, interpretata secondo le identità politiche del periodo, all'epoca in cui tali identità erano ancora in gestazione. L'autore individua due modelli culturali. Il primo, imposto dal duca di Borgogna, Filippo il Buono, è rappresentato soprattutto da Jan Van Eyck: il suo illusionismo pittorico, che soddisfaceva le aspettative delle persone colte, nutrite della lettura degli antichi, si diffuse rapidamente in tutta Europa. Il secondo, forgiato principalmente alla corte di Massimiliano d'Asburgo, si distingue per lo sviluppo delle arti grafiche (disegno, incisione) e trova il suo emblema in Jheronimus Bosch: le sue invenzioni dimostrano un gusto retorico per la novità e il virtuosismo, e promuovono un fenomeno importantissimo per l'arte occidentale, la rinascita dei generi pittorici.
EUR 26.60
La bambina di neve
Alaska, 1920. Un luogo incontaminato e brutale. Specie per Jack e Mabel, giunti in questo territorio selvaggio da lande molto meno aspre. La coppia, un po' avanti negli anni, e senza figli, ha una vita dura, col lavoro atroce alla fattoria. Mabel, in particolare, oppressa dal rammarico di non avere figli, è sull'orlo della disperazione. La prima notte d'inverno Mabel e Jack tornano per un momento ragazzi e, tirandosi palle di neve, finiscono per costruire un pupazzo. Che prende la forma di una incantevole bambina di neve. Ma al mattino non c'è più nulla. E, in lontananza, una bimba bionda corre via tra gli alberi. La piccola, che dice di chiamarsi Pruina, torna più volte da loro. Pare una creatura dei boschi. Va a caccia di animali con a fianco una volpe, del tutto a proprio agio nelle lande innevate, è in grado di sopravvivere nell'asprezza dell'Alaska. Ma quale che sia la vera natura di Pruina, la bimba sembra destinata a cambiare per sempre la vita di Mabel e Jack.
EUR 18.05
L' epidemia
Un intervento chirurgico ha trattenuto Jensen all'estero per ben tre mesi. Ora che potrebbe tornare a casa, però, glielo impediscono le condizioni sanitarie e politiche dello Stato: si è diffusa un'epidemia inspiegabile e fatale; dopo aver tentato invano di arginarla, il governo è fuggito. Da un Paese confinante, alcuni ministri chiedono a Jensen di indagare le cause del contagio, e il commissario si ritrova a dover affrontare una sorta di apocalisse: la mancanza di cibo, acqua ed elettricità ha abbrutito la popolazione, i sopravvissuti si barricano in casa, le strade sono pattugliate da ambulanze a caccia d'infetti. Jensen ha tre giorni per risolvere il caso; tre giorni per capire che il virus più letale si annida, sempre, nel cuore umano.
EUR 12.35
La custode di libri
È una querula bibliotecaria di provincia la donna che parla dalla prima all'ultima riga di questo incantevole monologo. Il suo interlocutore è un ragazzo che usa il seminterrato della biblioteca come bivacco notturno. A lui la custode si rivolge mischiando vita privata, libri, invettive. E la confessione di un tenero rapimento verso uno studente di cui però contempla solo la nuca. La sua voce ci arriva sommessa, un po' nevrotica, la voce di una donna ferita da un amore andato male, chiusa in un riserbo che solo i suoi amati romanzi riescono a scheggiare. Li ama, li classifica, li commenta convinta che solo l'ordine monastico della biblioteca è medicina per il caos dei sentimenti e degli uomini tutti. E poi d'un tratto la sua voce si accende e dalla donna autoreclusa nel sottosuolo esce una pasionaria della letteratura, una tenace sentinella del silenzio, che dalla sua misera trincea di provincia difende la vertigine della bellezza letteraria contro il chiassoso vociare della subcultura di massa.
EUR 9.50