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Autoritratto
Fra quanti animarono la scena artistica di New York tra gli anni '60 e '70, Joe Brainard è un caso unico. Artista dalle mille sfaccettature, ha operato in un impressionante numero di campi. Pittore e scrittore, ha disegnato le copertine e gli interni di molte riviste e sperimentato la fusione tra poesia e fumetti. Ogni artista può scrivere la propria autobiografia, ma quando si parla di una personalità come quella di Brainard, il semplice racconto non è sufficiente. Servono poesie, immagini, brani di diario. E l'autobiografia si trasforma in un autoritratto, un mosaico composto un pezzo alla volta nel corso degli anni. In queste pagine flussi di coscienza e frammenti dei diari si mescolano a divertissement, racconti, prove di stile (notevoli i mini-saggi di una sola riga), disegni e fumetti. Insofferente alle regole e alla grammatica, ma capace di una scrittura evocativa e coinvolgente, Brainard modula questo materiale eterogeneo con ironia e sofisticata ingenuità, conferendo un fascino inaspettato anche ai semplici eventi quotidiani. Prefazione di Ron Padgett.
EUR 9.75
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Vedere oltre. La spiritualità dinanzi al morire nelle diverse religioni
Nata dalle discussioni emerse durante e dopo il convegno "Seeing beyond in facing death - Vedere oltre dinanzi al morire", la presente raccolta di saggi (curata da Ines Testoni, Guidalberto Bormolini, Enzo Pace e Luigi Vero Tarca) sviluppa il tema del morire, della morte e degli strumenti per vedere oltre questo confine secondo le scienze umane e le diverse tradizioni religiose (ebraica, cristiana, islamica, taoista, induista, buddhista). Sebbene esistano testi approfonditi sull'argomento, la particolarità della raccolta è quella di aver coinvolto studiosi, competenti in materie diverse, che professano anche tali convinzioni religiose. Scelta che avrebbe potuto essere limitativa, ma che invece ci consegna una testimonianza più profonda. Nella prefazione del filosofo Emanuele Severino c'è un pensiero che si impone, un pensiero dal quale non si può prescindere, e nel quale mettono radici i miti e tutte le grandi narrazioni religiose: "Qualcosa come uomo non esiste se non come convinzione di essere una forza che ha la capacità di trasformare il mondo e sé stessa". Ovvero, il senso essenziale che gli esseri umani assegnano al morire è il mutare in altro. Partendo dal filosofo dell'eternità, passando attraverso i punti di vista di eminenti pensatori...
Pellegrinaggio buddhista. Sulle orme di Siddhartha
Siddhartha Gautama, il Buddha, il Risvegliato: è lui il protagonista del viaggio di Carlo Buldrini, mentre le "Quattro grandi meraviglie" - Lumbini, Bodh Gaya, Sarnath e Kushinagar, i luoghi chiave della vita del Buddha che lui stesso suggerì di visitare -, scandiscono il racconto oltreché il percorso del narratore. Tutto inizia a Lumbini. Dopo il concepimento che la leggenda vuole a opera di un elefante bianco meravigliosamente penetrato nel corpo di Maya, sotto le fronde di un albero di sal nasce il desiderato erede di Shuddodana, che in lui ha riposto tutte le sue speranze per il futuro della potente tribù degli Shakya. A dispetto di questo e dell'educazione intesa a farne un guerriero invincibile, il giovane, venuto a contatto con la realtà del dolore e della sofferenza, decide di abbandonare il palazzo paterno e inizia la sua ricerca spirituale come asceta mendicante. Compagno di viaggio attento e silenzioso, l'autore segue Siddhartha dalla fase dell'ascesi nella grotta, al Risveglio sotto l'albero della Bodhi, al Parco delle Gazzelle, fino al punto di arrivo, quello del parinirvana, in cui cessa ogni forma di attaccamento. Alle vicende del Buddha narrate dal Mahàparinibbamsuttanta, Buldrini intreccia la storia...
Ortodossia
In seguito alla pubblicazione nel 1905 di "Eretici" - una raccolta di saggi in cui l'autore attacca con stile brillante e corrosivo i dogmi della sua epoca - Chesterton fu sfidato dalla critica a indicare quale fosse la propria visione del mondo. Tre anni più tardi, nel 1908, diede alle stampe "Ortodossia". In quest'opera, ricchissima di idee e di suggestioni, lo scrittore inglese esprime la sua incrollabile fede cristiana, di cui argomenta con rigore, ma senza rinunciare al gusto per il paradosso, l'assoluta ragionevolezza. Tutte le obiezioni e le accuse che vengono di norma rivolte al cristianesimo sono affrontate con schiettezza, discusse e infine puntualmente rovesciate. Il risultato, spesso sorprendente, è la dimostrazione che anche i punti più astrusi della dottrina colgono una verità profonda dell'essere umano. In particolare, nel cristianesimo l'autore individua un insieme di valori spirituali e morali in grado di difendere l'uomo da ciò che, minando la bellezza e la santità della vita, lo rende infelice: le ingiustizie del capitalismo, le teorie materialiste e deterministe (in particolare l'evoluzionismo), le eresie del passato e del presente. Il cristianesimo, per Chesterton, è la sola risposta possibile a quell'aspirazione al Vero, al Bene,...
Eretici
Nel 1905, all'età di trentun'anni, Gilbert Keith Chesterton riunisce in un unico volume gli articoli scritti per il liberale "Daily News". Nasce così Eretici, in cui il "principe del paradosso", facendo sfoggio di tutta la sua tagliente ironia, passa al vaglio le più importanti figure del suo tempo, in particolare del mondo della letteratura e dell'arte: Rudyard Kipling, Gorge Bernard Shaw, H. G. Wells, James McNeill Whistler. Ciò che soprattutto gli interessa è però combattere le "eresie" di cui si fanno banditori o interpreti e che si riflettono in quelli che l'autore identifica come i grandi mali della modernità: la cieca fede nel progresso, lo scetticismo, il determinismo, la negazione dell'esistenza di Dio e dei valori fondamentali del cristianesimo. Frutto di un sapiente dosaggio di umorismo e buon senso, "Eretici" suscitò le ire di alcuni critici, perché condannava le filosofie coeve senza fornire alternative. Lo scrittore inglese decise quindi di replicare qualche anno più tardi con un altro celebre titolo, "Ortodossia", di cui questo resta l'essenziale premessa. Prefazione di Roberto Giovanni Timossi.
EUR 20.90
Il principe di Galles va in vacanza
Berlino, anni '20: un giovanissimo Billy Wilder, dopo aver lasciato la carriera da avvocato, comincia a scrivere pezzi e reportage per un importante quotidiano berlinese. Sotto la lente della sua intelligenza brillante passano così critici teatrali e poeti, attori e politici, ma anche gli effimeri protagonisti della buona società dell'epoca e le persone comuni, nella vita di tutti i giorni e negli svaghi della domenica. Di ciascuno coglie con sguardo acuto e un sorriso divertito, debolezze e particolarità, e con questo materiale ricco di umanità e di toni, compone sapientemente scene e dialoghi pieni di humour. E poi ci sono le questioni cittadine e gli avvenimenti contemporanei, gli spettacoli teatrali e cinematografici della Berlino di quegli anni, che la sua penna ricrea con grande vivacità e stile personalissimo. Il mezzo può essere diverso, ma lo stile e la capacità di delineare vicende e personaggi sono proprio quelli dei grandi capolavori di Wilder, sceneggiatore e regista di film indimenticabili come "Quando la moglie è in vacanza" e "A qualcuno piace caldo".
EUR 17.10
Simboli dell'antico Egitto
Una delle più autorevoli studiose della civiltà egizia ci introduce ai miti e ai simboli di questa antica cultura, attraverso un viaggio che segue il corso del Nilo, il fiume sacro, cardine della sua storia e prosperità, facendoci scoprire i popoli del Sud e del Nord, il deserto e le acque della fecondità, le pietre e il sole. Il mito di Iside e Osiride, Horus, Amon, Hator, la stella Sothis che appare ad Abu Simbel dopo settanta giorni di assenza prima che il Sole si manifesti all'orizzonte (un prodigio che dava inizio al calendario egizio), le piramidi, le mummie... tutto ciò continua a popolare l'immaginario dell'Occidente perché i simboli in cui viveva immerso l'Egitto toccano il cuore degli eterni misteri della vita e della morte.
EUR 15.20
In cerca di salvezza. Wittgenstein e la religione
Pur avendo pubblicato in vita un solo libro, il "Tractatus logico-philosophicus", Ludwig Wittgenstein è stato certamente uno dei più influenti filosofi del '900. Al suo pensiero si sono ispirati sia il positivismo logico sia la filosofia analitica, ma entrambi hanno misconosciuto uno degli elementi più profondamente radicati del suo essere: la religiosità. "In cerca di salvezza" vuol mettere a fuoco questo aspetto e raccontare il rapporto del filosofo austriaco con la religione, in particolare quella cristiana, alla luce soprattutto degli scritti autobiografici contenuti nei taccuini personali (compresi i "diari segreti"). Attraverso di essi emerge come la vita di Wittgenstein sia stata una incessante ricerca spirituale, guidata, oltre che dall'interesse speculativo, anche e soprattutto dal desiderio di trovare una risposta ai problemi esistenziali. Alla religione il filosofo vorrebbe riuscire ad aggrapparsi come a un'ancora di salvezza, nella fede cristiana egli cerca un rimedio alla disperazione, nel Vangelo gli sembra di trovare una promessa di redenzione alla quale aspira con tutto il cuore. "La fede è fede in ciò di cui ha bisogno il mio cuore, la mia anima, non il mio intelletto speculativo. Perché è la mia anima, con le sue passioni, quasi con...
Uguali mai. Quello che tutti sanno sulle differenze tra i sessi ma non osano dire
Oggi più che mai, il modello tradizionale di famiglia e i ruoli che donne e uomini ricoprono nella società, sono oggetto di confronto e accese discussioni. L'ordine determinatosi negli ultimi secoli di storia è in forte crisi: famiglie monogenitoriali, matrimoni fra persone dello stesso sesso, adozione da parte di single e coppie gay, senza contare quanto succede in campo professionale, con una maggiore presenza di donne in tutti i settori, dai lavori manuali alle posizioni dirigenziali. Questi cambiamenti, e la rivendicazione di status e diritti inevitabilmente connessa, si inseriscono nel dibattito sulla sessualità e sulle differenze di genere che oggi sembra far prevalere la conclusione che le differenze fra uomini e donne, ammesso che esistano, siano insignificanti e "socialmente determinate". Steven Rhoads, al contrario, afferma che, a dispetto di ciò che molti oggi amano credere, le distinzioni sessuali restano profondamente radicate nella natura umana. L'autore presenta un gran numero di prove scientifiche che dimostrano come queste differenze siano innate ed esplora le differenze maschio/femmina per quanto riguarda l'aggressività e l'istinto di dominio, la sessualità e la cura dei figli. Un'analisi, la sua, che a qualcuno potrà sembrare conservatrice e forse anche reazionaria, ma...
Il bene del fare. Le opere di misericordia per un mondo indifferente
Le opere di misericordia, così come ci sono state tramandate dal passato, possono sembrare il retaggio di una pietà d'altri tempi, al pari delle giaculatorie e dei fioretti con cui si iniziavano le nuove generazioni alle virtù umane e cristiane. In effetti, gli scenari di vita si sono oggi alquanto modificati. L'intervento pubblico è percepito e reclamato come un diritto, e ciò crea la diffusa percezione che sia lo Stato - o al limite siano le strutture private, comunque esterne alla famiglia - a doversi occupare dei problemi materiali, del disagio, del dolore, della malattia e persino della morte dei cittadini. Tornare a riflettere sulle opere di misericordia - grazie anche all'invito che papa Francesco ha lanciato al mondo indicendo un Giubileo straordinario a essa consacrato - ci aiuta, invece, ad andare oltre la superficie, per imparare a non ignorare la sofferenza che si nasconde dietro i volti "tirati a lucido" della gente intorno a noi, per ricordarci che tutto ciò ci riguarda e dovremmo farcene carico. È quindi un atto di intelligenza, nel senso che aiuta a leggere dentro, ma anche uno strumento per risvegliare la compassione, quella che Dostoevskij ne L'idiota...
Contro gli idoli postmoderni
"La denuncia del degrado civile indotto dai modelli culturali della società dei consumi e dello spettacolo, dell'eterna giovinezza e del denaro facile, è pressoché unanime. Guai però a chi è colto nel flagrante delitto di credere che questo indebolimento del pensiero non ci rappresenti affatto; e che forme di reazione determinata ai suoi presupposti siano realmente praticabili. Dove il logos perde forza, la reazione a catena del polemos (della guerra, della violenza, dell'aggressività di tutti contro tutti) guadagna terreno e si fa incontrollabile. In un mondo che rimane senza l'audace e creativa testimonianza dell'umanesimo cristologico di Dio, il politeismo degli dèi razzisti e corporativi occupa la scena. C'è insomma del lavoro urgente da fare: riguarda beni di prima necessità per l'ominizzazione, che il mercato ha dismesso. Questo libro, quasi in forma di "manifesto", offre il suo contributo. Non si limita a criticare gli idoli: per ognuno di essi, cerca di immaginare le contromosse necessarie. Noi, popoli cristiani d'Occidente, abbiamo meritato le conseguenze di questa ricaduta nel paganesimo. Ma ci è consentito un soprassalto di orgoglio: possiamo smascherare l'incantesimo della cultura nichilistica che pretende di rappresentarci, e aprire mille luoghi di liberazione. Ci sono...
Taizé. Un senso alla vita
"A Taizé uomini di diverse e talvolta opposte origini confessionali, etniche, culturali, linguistiche pregano e lavorano insieme. Tutto cominciò durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni dovettero accontentarsi dell'essenziale. Costoro di fronte all'orrore e alla morte non poterono più mentire né mentirsi, né restare divisi, soprattutto coloro che tentavano di essere cristiani. La fondazione di Taizé si accompagna all'ecumenismo dei campi di prigionia, un ecumenismo vissuto come servizio reciproco, come una speranza inseparabile dalla preghiera e dall'amore. Durante la mia riflessione e la mia ricerca, non ho potuto non incontrare Taizé. Ben presto ho scoperto non soltanto il pensiero ma anche la tranquilla forza creatrice di frère Roger e dei suoi compagni, quella forza magnetica che attira a Taizé ogni anno decine di migliaia di giovani. Flussi che si rinnovano ogni volta e rendono Taizé il luogo di un incontro prodigioso dove si costruisce l'Europa dello Spirito. Frère Roger parla a questi giovani, sempre brevemente, con una totale semplicità, con - si potrebbe dire - un amore disarmato. In un mondo in cui maturano, sì, delle promesse, ma che non vengono che derise, Taizé è un luogo in cui si avverte "qualcos'altro". Non...
Io e il diavolo. Il romanzo di sant'Antonio di Padova
"Su questo santo era già stato detto tutto (anche se pochi lo conoscono a fondo). Così, ho deciso di fare una 'autobiografia', facendo parlare il santo in prima persona. Ed evidenziando quel che di lui nessuno conosce: la demonomachia, per esempio (le sue lotte col demonio). Di questo 'santo dei miracoli' in genere si pensa che sia bravo a far ritrovare le cose perdute. Ma non si spiega perché, dopo la Madonna, è quello che ha il maggior numero di luoghi e città intitolati al suo nome. Non ce chiesa che non abbia una sua immagine. Nessuno conosce le sue lotte contro gli eretici catari, né il fatto che sia stato lui a convincere san Francesco a permettere lo studio ai francescani. Lo sapevate che è anche Dottore della Chiesa? Nemmeno si conosce la sua personale crociata contro l'islam. Il risultato è un libro che si legge come una fiction, perché i colpi di scena non mancano. Ma è tutto vero." (Rino Cammilleri)
EUR 19.95
Il giardino di fumo e altri racconti del mistero
Quattro memorabili (e quasi dimenticati) racconti, pubblicati insieme all'edizione del 1922 de "L'uomo che sapeva troppo", in cui Chesterton fa quello che sa fare meglio: intessere storie di intrighi e affascinanti misteri, ricche di atmosfera e colpi di scena, che portano sempre a un cruciale risvolto filosofico. Si passa dalla costruzione del "paesaggio morale" de "Gli alberi della superbia", in cui Chesterton riprende uno dei temi a lui più cari, ovvero l'esaltazione dell'umile (in quanto, come fa dire a Padre Brown, "Le altezze sono fatte perché le si guardi dal basso, non dall'alto"), al "tesoro" di una poetessa dagli occhi pieni di "un'ambizione del tutto spirituale" de "Il giardino di fumo"; dall'uomo ucciso due volte ne "Il cinque di spade", al furto di diamanti de "La torre del tradimento". Ma non è tutto qui, ovviamente. La scrittura di Chesterton richiede un certo impegno per essere compresa e apprezzata a fondo, ma pochi possiedono la sua felicità di linguaggio, la sua efficacissima compendiosità, il suo gusto per il paradosso, la sua capacità di identificarsi con l'anima di coloro che appaiono malvagi.
EUR 17.10
L' ombra delle colline
Vincitore premio Strega nel 1964"L'ombra delle colline", racconta un doppio viaggio: quello reale, che porta Stefano a trascorrere una breve vacanza in Piemonte, e quello tutto mentale ed emotivo nel suo passato, perché il Piemonte è la regione delle sue origini e della prima giovinezza. E un doppio ritorno: per rivedere i luoghi dove è vissuto e per fare i conti con persone, situazioni ed eventi che popolano la sua memoria e hanno influenzato il suo modo di essere e vivere di oggi. Da Roma, dove abita, parte insieme a Lu, una donna cui è molto legato anche se il loro rapporto è fatto di parole e di emozioni trattenute. Lei lo conosce bene, sa dei fantasmi che lo abitano e spera che possa finalmente sciogliere i nodi che lo tormentano da tanti anni. È un viaggio faticoso: rimpianti, rancori, sensi di colpa, affetti e odi del presente e del passato si riaffacciano violenti, in un confronto senza tregua con le vicende del periodo della guerra, i drammi che lo hanno visto protagonista, le scelte anche contraddittorie che ha compiuto, e quello che ne è seguito, in una Roma dove si è fatto...
Dalla stessa radice. Ebrei e cristiani, un dialogo intrareligioso
Il 6 marzo 1982 Giovanni Paolo II esortò i delegati delle conferenze episcopali a presentare "gli ebrei e l'ebraismo non solo in maniera onesta e obiettiva, senza alcun pregiudizio e senza offendere nessuno, ma ancor più con una viva coscienza del patrimonio comune". Dopo secoli di odio, ebrei e cristiani tornavano a essere fratelli. Da allora la Chiesa ha percorso tanta strada, ma ancora di più resta da farne per un'autentica teshuvà, per un "ritorno a Dio" che sia sinonimo di pentimento, all'interno di una rinnovata e puntuale catechesi. Giuseppe Altamore ripercorre questa complessa vicenda storica e culturale soffermandosi innanzitutto sulla figura di Rabbi Yehoshua ben Joseph (Gesù), un "ebreo marginale" secondo la celebre definizione di J.P. Meier, per poi allargare il discorso al ruolo di san Paolo (Saulo) e a quello di Marcione - l'iniziatore nel II secolo della tragica contrapposizione dei due monoteismi, il cui pensiero è "una delle grandi tentazioni dell'età moderna", come ha detto Benedetto XVI - fino ai più recenti sviluppi del dialogo ebraico-cristiano di cui il cardinale Martini è stato uno strenuo fautore e che oggi è proseguito, tra gli altri, da intellettuali quali il rabbino Giuseppe...
Dove mi sento a casa. Qual è la nostra vera patria?
Nel mondo contemporaneo, caratterizzato da una mobilità illimitata, ma anche lì da un crescente disorientamento culturale e religioso, un numero sempre maggiore di persone avverte la nostalgia della patria, un concetto che sembrava ormai obsoleto. Indagando questo sentimento, Anselm Grün non si limita ai luoghi che ci sono familiari, come quelli dell'infanzia. Il concetto di "patria" è più ampio di qualsiasi spazio fisico, abbraccia ad esempio la lingua, la musica (e i ricordi che risveglia in noi), la fede nella quale siamo cresciuti, fino ai social network, nei quali i giovani (ma non solo) si "incontrano" e creano comunità di tipo nuovo. La patria è tutto ciò che ci dà sicurezza nella vita, scrive Grün: persone comprensive, luoghi amati, il senso di protezione che possiamo trovare in Dio. Attraverso un percorso guidato, l'autore ci invita a compiere una ricerca personale, aiutandoci a capire, grazie ai pratici suggerimenti collocati al termine di ogni capitolo, dove ciascuno di noi può ritrovarla. "Lo scopo di questo libro non è quello di dare risposte, bensì di porre domande. Se ce le poniamo, ci avviciniamo maggiormente a noi stessi e forse anche a ciò che significa la patria...
San Tommaso
San Tommaso d'Aquino (1225-1274) è uno dei pilastridel pensiero cristiano. La sua opera raccorda e armonizza il messaggio evangelico e la filosofia classica, la fede e la ragione. Eppure, scrive Chesterton, «questo grande personaggio meriterebbe di essere più conosciuto ». E proprio intorno alla sua personalità ruota questa celebre biografia, a giudizio di molti tomisti, in primis Jacques Maritain e Anton C. Pegis, la migliore.Chesterton rievoca con la consueta ironia e sagacia le principali tappe della vita di Tommaso: la decisione giovanile di diventare frate mendicante del nuovo ordine fondato dallo spagnolo Domenico, strenuamente combattuta dalla sua ricca e potente famiglia che avrebbe voluto per lui ben altri onori; gli studi a Colonia sotto la guida sapiente di Alberto Magno - ilfilosofo e teologo tedesco che cercò di conciliare il cristianesimo con l'aristotelismo e che tanto lo influenzò; l'approdo a Parigi e all'insegnamento universitario;infine il ritorno in Italia, la stesura della Summa Theologiae e la morte nell'abbazia cistercense di Fossanova, nei pressi di Latina.Come scrive Monsignor Luigi Negri nell'introduzione al volume, «all'inizio del terzo millennio ci troviamo in una situazione stranamente analoga a quella in cui san Tommaso visse la sua grande esperienza,...
L' arte del lusso. Breve trattato sul lusso, seguito da un catalogo ragionato di luoghi, oggetti, atteggiamenti e pensieri
Mantenendosi ben lontano dalle esibizioni volgari così caratteristiche della nostra epoca, "L'arte del lusso" è essenzialmente un trattato sul saper vivere. Lo spirito trionfa sulla materia, l'essere conta più dell'avere, e l'apparire è disprezzato come si conviene. L'autore esalta la vita interiore, la contemplazione, l'amore per la natura e per il vero, il senso della tradizione... In questa prospettiva, il lusso, che colma l'uomo di emozioni, di gioia, di pace, e gli permette di sfuggire al peso dell'esistenza, non ha nulla da spartire con il consumo dei prodotti dell'industria che a esso si richiama. Inutile ed essenziale, è un assoluto da desiderare, da ricercare, da raggiungere, sempre legato alla bellezza, alla perfezione ideale, alla luce, alla grazia. Merita un'iniziazione e attenzioni particolari in ogni singolo momento, forse persino un vero e proprio culto: il lusso è un'arte. Sulla linea di Baudelaire e Barbey d'Aurevilly, in questo libro l'autore propone un'etica, un'estetica e una dietetica, nel senso più ampio del termine, per restituire al lusso il suo posto (molto elevato) e il suo valore (inesauribile). Quando, schiacciata dal peso delle sue troppe bassezze e ottusità, la nostra epoca sarà crollata, l'uomo del lusso, come...
L' uomo che sapeva troppo
Alto, capelli (che furono) fini e chiari, un pallore quasi cadaverico, palpebre e baffi cascanti, naso aquilino. Aspetto apatico, andamento pigro e indolente, aria annoiata, tempra aristocratica, "in gran parte simile a quella dell'anarchico". Horne Fisher, rispettabile membro della buona società inglese, cresciuto in mezzo a primi ministri e politici illustri, inizia la propria carriera come segretario personale di Sir Walter Carey, ufficiale del Governo irlandese e suo parente. Proprio al servizio di Sir Carey si ritroverà accidentalmente coinvolto nella sua prima avventura da "investigatore non ufficiale". Sì, non ufficiale, perché Horne Fisher non è un professionista del crimine ma un uomo che, oltre quel muro di ostentata indifferenza, nasconde capacità analitiche fuori dal comune e curiosità e sensibilità sovraumane "nel comprendere le circostanze" e l'animo umano. Da quella prima esperienza irlandese, Horne Fisher comprenderà quanto il crimine possa essere oscuramente intrecciato con la legge e da lì in avanti, per tutta la vita, si ritroverà ad avere a che fare con faccende similmente oscure, appesantito dall'onere di "sapere troppo", di conoscere il lato squallido e la corruzione delle alte sfere, di cui lui stesso fa parte.
EUR 19.95