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Dasein: da-sein. Tradurre la parola del pensiero
Dasein inteso come Da-sein è, in Heidegger, il segno dell'affrancamento dalla metafisica. La parola pensa dunque in vista di un'umanità che non sia più incardinata, contro la propria indole, nell'animalità e nel mero vivere. In Italia, l'ormai consolidata interpretazione del Dasein mediante il conio "esserci" è ritenuta non solo in sé consona, ma addirittura come la più felice fra quelle finora proposte nelle varie lingue. Il presente studio - il cui costante riferimento resta la sfera d'incontro fra le lingue madri italiana e tedesca - giunge a una conclusione sorprendente: l'"esserci" non solo non permette di intendere, in italiano, il Dasein, ma addirittura riporta - e nel più subdolo dei modi - l'intero tentativo di Heidegger sul piano del vissuto, mostrando così una singolare capacità di infirmazione. L'"esserci", insomma, impedisce che un universale seme di libertà dell'uomo, inizialmente custodito in tedesco, possa infine essere accolto anche nel terreno del pensiero italiano.
EUR 14.25
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La cèntina e l'arco. Pensiero, teoria, progetto in architettura. Ediz. illustrata
"Se ho imparato qualcosa dopo tanti anni dedicati a questi temi è che qualsiasi tentativo di costruzione teorica nel nostro ambito deve, fin dall'inizio, assumere un ruolo ausiliario, una condizione secondaria, subordinata alle opere, che sono le autentiche depositarie della conoscenza tanto in architettura quanto in qualsiasi altra attività artistica. Questo carattere ausiliario che attribuisco alla teoria nel campo dell'arte non diminuisce per niente la sua importanza, né nega il suo valore decisivo. È come la cèntina che rende possibile la costruzione dell'arco: una volta compiuta la sua missione, scompare e non rientra nella percezione che abbiamo dell'opera finita, ma sappiamo che è stato un passaggio obbligato e imprescindibile, un elemento necessario a erigere quello che ora vediamo e ammiriamo." (Carlos Martí Arís)
EUR 16.15
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L' architettura difficile. Filosofia del costruire
Oggi l'architettura riscuote un grande successo. È persino ovvio: più essa si spettacolarizza, e più essa viene spettacolarizzata. Ma proprio questo successo potrebbe essere l'indice di una crisi di senso. E una crisi di senso si apre quando una disciplina smarrisce le cause essenziali per cui essa esiste e per cui dovrebbe agire, progettare e costruire. Guardando una parte certo non minoritaria dell'architettura contemporanea, quella più gettonata sulle riviste di ogni genere, si ha l'impressione che l'architettura si esaurisca in un gioco di forme, rese sempre più insolite e quasi impenetrabili. Se non che tutte queste forme, proprio come quelle della moda, vanno presto incontro a una certa stanchezza e inflazionandosi si svalutano rapidamente. In questa situazione sembra più che opportuna una riflessione filosofica sugli scopi e sull'essenza del costruire. Una riflessione, come quella sviluppata in questo libro, che si confronta in modo serio e rigoroso con il significato attribuito all'architettura da Platone e da molti altri pensatori e artisti, in particolare Mondrian e Joseph Beuys. Ne risulta una sorta di mappa filosofica, necessaria oltre che per capire e criticare l'attualità, anche per cercare risposte progettuali migliori, provviste di senso e valore non...
In cammino con Heidegger. Conversazioni con Frédéric de Towarnicki
Le "conversazioni" di Jean Beaufret rappresentano una delle occasioni più limpide per ripercorrere il cammino seguito da Heidegger. Già destinatario nel 1946 della celeberrima Lettera sull'umanismo, Beaufret è stato infatti uno dei primi a misurare in tutta la sua ampiezza l'impatto della svolta rappresentata dal pensiero di Heidegger, instaurando con lui un dialogo nel quale la comune esigenza di comprensione trova suggello nell'esercizio del domandare. Divenuto nel corso di un trentennio l'interlocutore privilegiato del filosofo tedesco, Jean Beaufret ha saputo così corrispondere, nel pensiero e nella parola, nei suoi scritti e nel suo insegnamento, al compito oggi più che mai urgente di preparare la possibilità di una comprensione vera, profonda e senza equivoco possibile della filosofia heideggeriana. Questo libro, pubblicato nel 1983 a un anno dalla morte di Beaufret, può a giusto titolo essere considerato uno momento elevato di quella capacità di ascolto che ha reso possibile la nascita in Francia di una scuola di pensiero capace di mantenere viva la medesima trasparenza e fulmineità del colpo d'occhio del suo maestro.
EUR 17.10
La statua impossibile. Scultura e figura della modernità
Se confrontiamo una statua di Donatello, di Giambologna, di Bernini, di Canova, di Rodin avvertiamo un filo rosso che le unisce: una figura a tutto tondo che ha il compito di lasciare una testimonianza, confidando nella possibilità di una trasmissione di lunga durata nel tempo. Se si osservano, invece, le opere degli "scultori contemporanei", vedremo una gamma infinita di oggetti, di stoffe imbottite, di detriti, di mobili, di giocattoli, di bambole, ma niente che si colleghi vagamente alla pratica e alla tecnica della scultura tradizionale. È certamente difficile stabilire dei confini precisi tra ciò che può dirsi scultura e ciò che è soltanto un oggetto plastico. È proprio cercando di analizzare e rispondere a questi temi che l'autore, partendo dalla crisi della statuaria avviata da Rodin a inizio del secolo scorso e arrivando alle cosiddette "installazioni" dei nostri giorni, ha dato vita a una narrazione storico-critica in cui protagoniste assolute sono la figura umana e le sue varie forme di rappresentazione. Prendendo come esempio un centinaio di opere dei più significativi scultori moderni e contemporanei, chiamando in causa numerosi altri artisti e pensatori della nostra epoca, Tonelli dimostra che la riconoscibilità apparente e...
Pensare l'arte
Pensare l'arte come museo immaginario delle opere più amate e frequentate da Jean-Paul Sartre: dagli americani Hare e Calder, agli artisti da lui scoperti, come Wols, fino a Giacometti, Masson, Lapoujade e Rebeyrolle, ai quali era legato da profonda amicizia. Testimoni di questi rapporti restano i saggi raccolti nel presente volume, che offrono materiale indispensabile per ripercorrere le riflessioni di Sartre sull'arte figurativa, dai Mobiles di Calder, 1946, fino ai quadri di Rebeyrolle, 1970; essi inoltre sono indicatori della sua familiarità con le opere dei maggiori esponenti delle avanguardie artistiche: Picasso, Breton e il Surrealismo, senza dimenticare Klee e Van Gogh. Come suggerisce Michel Sicard, nell'introduzione, il costante riferimento a temi quali spazio, tempo e movimento, bellezza o modernità, rivelano le coordinate di un'estetica, mai scritta da Sartre. Questo volume raccoglie tutti insieme e in versione integrale, i lavori di Sartre sull'arte contemporanea.
EUR 20.90
Promozione delle arti, critica delle forme, tutela delle opere. Scritti militanti e rari (1930-1942)
Il volume raccoglie una selezione della produzione critica di Giulio Carlo Argan degli anni Trenta e primi anni Quaranta intorno a tre nuclei tematici: gli scritti su architettura e urbanistica, gli interventi sull'arte contemporanea e la promozione degli artisti, i testi sui metodi e gli strumenti della storia dell'arte e della tutela (l'insegnamento nella scuola, l'educazione artistica, il restauro, il museo, le esposizioni). Si è voluto in questo modo evidenziare il ruolo svolto dal giovane Argan nel superamento degli stretti confini disciplinari in cui spesso si chiudevano gli storici-filologi dell'arte, intenti prevalentemente all'attribuzione e alla datazione di pitture e sculture del passato. Invece lo studioso torinese, sin dai suoi scritti d'esordio, elabora una lettura formalistica dell'architettura in contrapposizione con le analisi tecniche e tipologiche degli storici-architetti, interviene con scritti di taglio militante sulle più recenti correnti artistiche (dalla presa di posizione sul futurismo, al sostegno al gruppo dei Sei pittori di Torino e poi al gruppo di Corrente), si prodiga per la difesa del patrimonio artistico a ridosso e durante la guerra (collaborando alla stesura della legge di tutela del 1939 e disegnando il progetto fondativo dell'Istituto Centrale del Restauro).
EUR 24.70
Il buon abitare. Pensare le case della modernità
"Il buon abitare studia" le relazioni esistenti tra le diverse modalità dell'abitare, le correnti del pensiero contemporaneo, le forme della casa e i modi di progettarla. La tecnica espositiva scelta è quella della visita guidata ad un piccolo gruppo di case, reali o immaginarie, attraverso le quali restituire un panorama descrittivo di ciò che il XX secolo ci ha lasciato in eredità. Per riuscire nell'intento l'autore opera una riduzione, che consiste nel rendere visibili i vari archetipi attraverso esaltazione dei loro tratti più evidenti: come succede nelle caricature, isolando solo alcuni aspetti particolari ci si allontana dalla realtà ma si chiariscono le differenti caratteristiche peculiari. Non si tratta di un manuale di architettura domestica: il testo non vuole essere una riflessione sulle tecniche progettuali bensì sui modi di abitare, di appropriarsi dello spazio privato e, per estensione, dello spazio pubblico: una riflessione, dunque, sulla qualità dell'abitare. Per questo l'autore ha utilizzato un linguaggio non specialistico e, soprattutto, riferimenti che appartengono più alla cultura generale che all'ambito strettamente disciplinare. Di fatto il saggio scorre con ritmo rapido, nella convinzione, espressa dallo stesso autore, che i migliori libri siano quelli che possiamo fare nostri e...
Troppe donne per un delitto
Il morto è un insegnante di ginnastica. Palestrato e amato dalle donne. Morto ammazzato nel corso di una festicciola di compleanno. L'arma, un peperone sott'olio all'arsenico. Per il commissario di polizia Antonia Veloce è, per usare le sue parole, l'occasione più guappa della sua vita. Anche perché il macabro fatto le dà modo di mettere il naso nelle vicende dei suoi concittadini. E concittadine soprattutto. Siamo in una provincia dove ogni giorno si trascina uguale all'altro, dove la noia è di casa. Dietro però, come fuoco sotto la cenere, si agitano pensieri nascosti, sogni segreti, inconfessabili emozioni, e tante piccole storie, storie di corna, di famiglia, di sentimenti. Del giallo c'è tutto: mistero, indizi, false piste, rivelazioni, e finale a sorpresa. Ma il giallo non è l'unico colore a dare il tono all'intricata vicenda, c'è anche il nero di una presenza misteriosa, forse magica, la cui voce risuona da un imprecisato luogo, come un'eco che si propaga di pagina in pagina.
EUR 18.05
Socrate e la cura dell'anima. Dialogo e apertura al mondo
Questo libro affronta la cura dell'anima in Socrate e nel mondo greco. Lo fa mettendo in luce l'attualità di tale pratica, la sua capacità di fornire risposte alle problematiche esistenziali che ognuno di noi, prima o poi, si trova a dover affrontare nel corso della propria vita. Muovendo dalle molteplici "cure dell'anima" diffuse nella Grecia antica (nel mito, in Omero, nell'Orfismo, nei Presocratici) viene dimostrato come il passaggio alla nozione di anima a noi comunemente nota, quella di un'anima sede della personalità individuale e morale dell'uomo, avvenga proprio con Socrate. In particolare, viene messo in risalto come questa nozione sia alla base di tutte le discipline che nella cultura occidentale si sono cimentate con il problema dell'anima, della sua felicità e della sua virtù. La cura socratica dell'anima è in sintesi - questa la tesi centrale del libro - radicalmente dialogica. E una terapia che si costituisce come un confronto, come una apertura al mondo in tutte le sue sfaccettature, e che, analogamente a quanto avviene nelle moderne pratiche del counseling filosofico, aiuta a capire i problemi che si incontrano nella vita quotidiana per imparare ad affrontarli in modo creativo e intelligente. Scritto...
Andy Warhol ed io. Cartoline dal tempo della pop art
Questo libro racconta la vera storia del curioso, insolito ed intenso rapporto che l'autore ebbe con Andy Warhol, vera e propria icona dell'arte del XX secolo. Tutto comincia nel 1961 a New York quando Ivan Karp, l'allora braccio destro del celebre gallerista Leo Castelli, combinò un incontro tra Andy Warhol e Paolo Barozzi ed egli si recò alla Factory per intervistarlo. L'autore ebbe modo di conoscere Warhol proprio nel momento in cui stava prendendo una decisione radicale: lasciare il mondo della pubblicità, dove aveva riscosso grandi successi, per dedicarsi totalmente all'arte. Così, nel corso di pochi anni Warhol arrivò a insidiare il primato di Jackson Pollock nel mondo dell'arte americana, tanto da rappresentare l'America e il sogno americano meglio di chiunque altro in quegli anni, gli anni Sessanta, gli anni degli hippies, di Martin Luther King, dei fratelli Kennedy, del Vietnam ecc.: «Tutti hanno una propria America, tutti hanno frammenti di un'America immaginaria che credono esista ma che non possono vedere» diceva Andy. Ma Barozzi è incuriosito soprattutto dal lato umano dell'artista, quello che si cela dietro il "personaggio Andy Warhol", che Andy stesso si è creato affermando «Voglio essere una Macchina!». Warhol,...
Architetti italiani nel Novecento
Grazie ai saperi dell'erudito e all'intelligenza dello storico che non teme di proporre inquadramenti di lunga gittata e a quella del critico che bene intende significato e ruolo dei protagonisti dell'architettura italiana del Novecento e delle loro opere, Guido Canella, uno dei maestri della nostra cultura del progetto, attraverso queste pagine ricche di notazioni acute, capaci di cogliere il disegno complessivo e l'interazione fra circostanze specifiche di poetica, di stile e di luogo e intenzioni riferibili a tendenze generali, ai tempi della storia, consegna a colleghi, studenti non sviati dalla ricezione passiva di mode e stereotipi del divismo architettonico moderno, e lettori impegnati, un'attesa, ricca selezione dei suoi saggi più rappresentativi, scritti entro un arco di trent'anni. Con i suoi studi Canella affianca e addirittura integra, pure nel nome di interpretazioni talvolta ideologiche, politiche insomma, tuttavia tanto libere quanto oggettive quelle dei più accreditati e mitizzati critici e storici di professione, attivi tra settima e ottava decade dell'altro secolo. E Canella si vuole ed è, per certo, architetto progettista, ma, nondimeno (da allievo di Ernesto Rogers), intellettuale versato nella riflessione critica alla quale applica uno sguardo non breve.
EUR 27.08
Maggiori...
Abbagliati e confusi. Una discussione sull'etica delle immagini
Siamo abbagliati e confusi dal bombardamento di immagini cui tutti noi veniamo oggi sottoposti: le immagini in movimento sugli schermi-video della televisione o quelle dei computer, ma anche quelle che rimbalzano e si imprimono nella retina del cittadino, del consumatore di merci e di segni, là fuori. Si tratta di tracciare prima di tutto la genesi del mondo dell'immaginario contemporaneo e i suoi effetti: chi ha portato per primo il berretto al contrario, un anonimo ispanico del ghetto o il personaggio di un telefilm? La televisione copia i serial killer o accade il contrario? Due fidanzati si baciano sulla panchina come per la prima volta o riproducono la posa di un codice? Da dove viene quel potere di desiderare che le immagini portano e producono? L'etica delle immagini pone quindi la questione del comportamento o della pratica che un soggetto (un individuo) deve o dovrebbe avere rispetto alle immagini. La domanda dell'etica - come devo agire? - è posta in questo volume a partire dalla discussione delle posizioni estreme di Slavoj Zizek, che più di altri pensatori del nostro tempo ha posto la questione con riferimento al mondo dei media, della vita quotidiana...
Acqua tinta
Dolce la vita, nella città di Palermo di fine Settecento, detta La Felicissima. Dolce soprattutto se protetti dalla nobiltà, come il medico letterato Giovanni Meli, stimato per il suo sapere, ammirato per i suoi poemi, idolatrato dalle più belle dame dell'alta società cui dedica molti dei suoi versi. Un po' meno dolce se ci si trova all'estremo opposto della scala sociale, come la giovane Rosalia, tanto bella di tratti e altera di modi da essere chiamata La Principessa nell'infimo quartiere in cui vive. Due distinte esistenze, due diversi destini, che però per un breve tratto si incrociano, perché Rosalia, spinta dal desiderio di affrancarsi dalla povertà che vive come una condanna, si rivolge ai servigi di una vecchia che ha fama di strega, e Giovanni Meli verrà a sua volta coinvolto nella vicenda come medico. Al centro di tutto, un'acqua misteriosa, dotata di proprietà devastanti, e un certo numero di morti poco chiare, tutte di povera gente, che non interesserebbero a nessuno se non fosse che, in seguito a una denuncia, la vecchia comincia a parlare, svelando segreti, rivendicando complicità. Basato su personaggi realmente esistiti e situazioni storicamente accertate, questo romanzo dipinge un...
Oltre il Brillo Box. Il mondo dell'arte dopo la fine della storia
La filosofia dell'arte di Arthur Danto, celebre critico d'arte americano, prende le mosse in questo libro dal Brillo Box, icona insieme del consumismo e della Pop Art. La scatola di spugnette detergenti, famosa negli USA quanto la Coca Cola e il ketchup Heinz, ha una confezione emblematica, simbolo di una rivoluzione al contempo commerciale e artistica. Già celebre sugli scaffali dei supermercati e nella vita quotidiana delle casalinghe negli anni Sessanta, la scatola Brillo diventa una vera e propria star grazie a Andy Warhol, che la riproduce e la espone nelle più importanti gallerie d'arte del mondo. Ma è con il saggio "Il mondo dell'arte", riproposto in questo volume in una versione rivista e ampliata, che il Brillo Box raggiunge un successo filosofico: esso diventa il discrimine storico-artistico di una nuova era, un'epoca di pluralismo, un periodo in cui qualsiasi cosa si può convertire in arte, perché non esiste più la possibilità di una direzione storicamente corretta che regoli la prassi artistica. Analizzando in modo critico la complessa relazione tra interpretazione, storia, teoria e pratica nell'arte, e con uno stile improntato alla chiarezza espositiva, "Oltre il Brillo Box" prende le distanze da un...
Ingegneri e archistar. Dialogo sul moderno costruire fra miti e mode
L'architetto e l'ingegnere: due figure complementari e, talvolta, in storico contrasto. Figura del mondo dell'arte l'uno; di quello della tecnica l'altro, almeno secondo l'opinione comune. Addetto all'involucro della costruzione e dunque alla sua immagine il primo; progettista delle strutture, dunque di ciò che non si vede all'esterno, il secondo. Attilio Pizzigoni, dopo i saggi su Brunelleschi e Le Corbusier e quello su Aldo Rossi, si confronta oggi con un nodo cruciale e quanto mai attuale della cultura del progetto che impone una riconsiderazione della figura e del ruolo dell'ingegnere, già soggetto paradigmatico del XIX secolo e, talvolta, del XX. Verità della costruzione e bellezza della forma storicamente erano i valori di un'architettura pensata secondo i canoni della Geometria. Oggi piuttosto agisce un'ideologia dell'Utile fondata sull'impiego di tecnologie flessibili da tempo proiettate oltre i dogmi del Movimento moderno. Culture diverse quelle con cui nel XXI secolo si confrontano le imprese acrobatiche degli architetti di grido, i cosiddetti archistar che, grazie all'uso di tracciati grafici, eseguiti con il computer, osano immaginare qualsiasi tipo di ardimento, fatto salvo il momento della verifica o semplicemente dell'intervento decisivo dell'ingegnere con le sue equazionimatematiche, capaci di dominare trazioni e...
Lo spazio nella forma. La scultura di Oteiza e l'estetica basca
La grande tradizione della scultura europea delle avanguardie ha un interprete importante nell'artista basco Jorge Oteiza. La sua opera scultorea, sviluppata in gran parte nella seconda metà del Novecento, coniuga neo-plasticismo e costruzione geometrica con la tradizione della sua terra. Caratteristica principale del suo lavoro scultoreo è l'indagine del vuoto, della delimitazione dello spazio. I grandi maestri della cultura architettonica spagnola hanno da sempre attribuito il giusto ruolo all'importanza ed alla coerenza del suo lavoro ed ora questo volume ne permette finalmente la diffusione ad un pubblico più vasto. Al culmine della sua carriera infatti, Oteiza decide di interrompere il suo proposito sperimentale per intraprendere un difficile cammino di interpretazione dell'anima basca, politicamente impegnato nella difesa dell'identità popolare basca. Il suo voler essere a tutti i costi un artista "scomodo" ha impedito il giusto riconoscimento del suo valore artistico, nonostante il fatto che la sua opera e la sua influenza sulla cultura basca abbiano fondato le basi della "scuola della scultura basca". Questo libro, che fra l'altro riporta in appendice un inedito su Oteiza di Carlos Martì Arìs, si presenta oggi come un importante strumento interpretativo dell'intera sua opera, analizzando nel dettaglio le...
Nuova fenomenologia. Un'introduzione
L'uomo europeo moderno concepisce se stesso come un soggetto individuale, in possesso di un proprio privato mondo interiore. Ma l'individualità è possibile solo su fondamenti che egli non considera, condizionato in ciò da una tendenza all'oggettivazione tanto antica quanto moderna. Tra questi fondamenti si possono annoverare il corpo, la comunicazione corporea, il coinvolgimento affettivo, le situazioni significative, i sentimenti come atmosfere, i fatti irriducibilmente soggettivi. Chiarendo questi fondamenti, Hermann Schmitz espone qui in sei lezioni le tesi principali della Nuova Fenomenologia, contrapponendo al pensiero scientifico dominante, che addomestica la realtà riducendo tutto a sostanze e accidenti, un più complesso "pensiero in situazioni". Alla luce di questo nuovo modo di pensare, il modello dualistico, di un mondo oggettivo composto da corpi solidi da un lato e di un mondo soggettivo segregato in uno spazio interno (anima) dall'altro, perde fatalmente tuttaja propria apparente ovvietà. Questa Introduzione - la prima opera disponibile al lettore italiano di Hermann Schmitz - tocca succintamente i principali temi della Nuova Fenomenologia.
EUR 15.68
Idee di architettura. Scritti e conversazioni
Il libro raccoglie sette scritti di Jorn Utzon, nome di primo piano nell'architettura del Novecento, che propongono un preciso punto di vista sulla natura dell'architettura, sul suo specifico campo di azione e sugli obiettivi che dovrebbe porsi. Scritti in un periodo di oltre cinquant'anni, questi sette saggi possono apparire di numero esiguo, come pure poche sono le architetture costruite da Utzon nel corso della sua carriera (tra le opere più famose vi è certamente l'Opera House di Sidney). Testi e architetture limitati nel numero, ma ricchi di contenuti, meditati, semplici e densi al contempo, sempre alla ricerca dei significati ultimi e delle verità elementari, contrari ad ogni inutile sofisma. I saggi, scritti con un linguaggio semplice, colloquiale, non dogmatico, ironicamente schietto e solo apparentemente ingenuo, esprimono una visione del tutto personale dell'architettura, che intende essere vicina non tanto alla ristretta cerchia di coloro che la "pro-ducono", quanto a tutti gli altri, veri fruitori degli spazi che dalle matite degli architetti nascono. Costruttore di fama, Utzon si dimostra in questi saggi anche autore intenso e appassionato, capace di parlare con la voce dell'esperienza e di vedere con gli occhi di un bambino. Con un...
La trascendenza dell'ego
Scritto al suo rientro dal viaggio in Germania, dove aveva studiato la fenomenologia di Husserl, "La trascendenza dell'Ego" è il saggio che segna l'esordio filosofico di Jean-Paul Sartre. Questo scritto è di un'importanza fondamentale: non solo contiene in nuce tutti i temi del futuro esistenzialismo sartriano, ma costituisce una pietra miliare nella storia del pensiero filosofico del Novecento. Sartre vi critica il residuo idealistico presente nella filosofia del maestro. Rivolge un attacco definitivo alla nozione di Io e a tutta la mitologia dell'"interiorità", così cara ad una certa cultura francese del tempo. L'Io è in realtà una "cosa" come le altre "cose" del mondo. Esiste fuori dalla coscienza, come l'albero e la casa. Non coincide con la coscienza ma rappresenta un punto di opacità nella coscienza, la quale, in prima battuta, è rigorosamente impersonale. Purificare la coscienza dall'Io è, per Sartre, l'operazione fondamentale per la creazione di un nuovo materialismo che sia all'altezza dei tempi. Gilles Deleuze farà di queste pagine il fondamento del proprio pensiero e Jacques Lacan le utilizzerà per ripensare lo statuto del discorso psicoanalitico e la nozione freudiana di inconscio. Per i nuovi orientamenti materialistici, che caratterizzano il più...