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L' evangelo come mi è stato rivelato. Vol. 8: Capitoli 501-554.
[V'evangelo come mi è stato rivelato" è un'opera in 10 volumi che narra la nascita e l'infanzia della Vergine Maria e del figlio suo Gesù, i tre anni della vita pubblica di Gesù (che ne costituiscono la parte più ampia), la sua passione, morte, resurrezione e ascensione, i primordi della Chiesa e l'assunzione di Maria. L'opera descrive paesaggi, ambienti, persone, eventi, con la vivezza di una rappresentazione; presenta caratteri e situazioni, espone gioie e drammi con il sentimento di chi vi partecipa realmente; informa su caratteristiche ambientali, usanze, riti, culture. Questo ottavo volume tratta del terzo anno della vita pubblica di Gesù e della preparazione alla Passione.
EUR 19.00
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L' evangelo come mi è stato rivelato. Vol. 9: Capitoli 555-600.
"L'evangelo come mi è stato rivelato" è un'opera in 10 volumi che narra la nascita e l'infanzia della Vergine Maria e del figlio suo Gesù, i tre anni della vita pubblica di Gesù (che ne costituiscono la parte più ampia), la sua passione, morte, resurrezione e ascensione, i primordi della Chiesa e l'assunzione di Maria. L'opera descrive paesaggi, ambienti, persone, eventi, con la vivezza di una rappresentazione; presenta caratteri e situazioni, espone gioie e drammi con il sentimento di chi vi partecipa realmente; informa su caratteristiche ambientali, usanze, riti, culture. Questo nono volume tratta della preparazione alla passione di Gesù.
EUR 19.00
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Az evangélium ahogy nekem kinyilatkoztatott. Vol. 1: Elso kötet. 1-78. fejezet.
"L'evangelo come mi è stato rivelato" è un'opera in 10 volumi che narra la nascita e l'infanzia della Vergine Maria e del figlio suo Gesù, i tre anni della vita pubblica di Gesù (che ne costituiscono la parte più ampia), la sua passione, morte, resurrezione e ascensione, i primordi della Chiesa e l'assunzione di Maria. L'opera descrive paesaggi, ambienti, persone, eventi, con la vivezza di una rappresentazione; presenta caratteri e situazioni, espone gioie e drammi con il sentimento di chi vi partecipa realmente; informa su caratteristiche ambientali, usanze, riti, culture. Questo primo volume tratta della nascita e vita di Maria e di Gesù e del primo anno della vita pubblica di Gesù.
EUR 12.35
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Valtorta and Ferri. Ediz. italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola e portoghese
Pittore e scultore con studio in Roma, Lorenzo Ferri (1902-1975) produceva opere soprattutto d'arte sacra ed era studioso della Sindone. Grazie al P. Corrado M. Berti, dell'Ordine dei Servi di Maria, conobbe Maria Valtorta nel 1949 e insieme decisero di realizzare le illustrazioni per l'Opera. Alcune di queste furono eseguite dall'artista a Viareggio, accanto al letto della scrittrice e seguendo le sue istruzioni, altre a Roma, attraverso contatti epistolari. Furono così eseguiti ritratti di personaggi e varie scene di cronaca evangelica. Non è sicuro che Maria Valtorta abbia visto e approvato tutti i lavori di Lorenzo Ferri che illustrano l'opera scritta da lei. Per questo motivo essi vengono ora presentati in una pubblicazione a se stante, dopo vari tentativi di inserirli nell'Opera.
EUR 30.40
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I quaderni del 1945-1950
La buona volontà di amare il Signore! È stato il filo d'oro che ha brillato in tutte le mie azioni e le ha convogliate, dirette, impedite di straripare in sentieri dove il mio impulso, la mia ardenza di vita, avrebbero potuto portarle. Anche nel crepuscolo delle ore peggiori, in cui ero proprio una creatura di carne e sangue, ecco che il filo d'oro brillava e mi ricordava Dio e lo sguardo si alzava dalla Terra al Cielo. Uno sguardo sulle prime breve, poi sempre più lungo, finché si è allacciato per sempre, e l'assolo del divino Amore che mi diceva: "Vieni a Me!" si è mutato in duetto in cui io pure ho detto: "Vieni! Vieni nel dolore, vieni sempre, con tutto, ma vieni, vieni, vieni, mio solo Amore". E per raccorciare l'attesa e la distanza, seguendo, ora, il filo d'oro, correndo lungo di esso, mentre prima lo guardavo soltanto, sono andata, andata, senza chiedere, senza neppur pensare di poter giungere al mio stato di ora, ma solo perché volevo sempre più amare. (Maria Valtorta il 23 febbraio 1946)
EUR 26.60
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Lettere a Mons. Carinci
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Le più belle pagine scelte da Gaetano Salvemini
«La coscienza nazionale è come l'io degli ideologi, che si accorge di sé nell'urto del non io. Ella si svolse prima in coloro che avevano più bisogno di libertà negli studi, nei commerci, nei viaggi. Poi si destò mano mano, anche nei magistrati, ch'erano pure accuratamente spiati e trascelti a essere arnesi di obbedienza; nei sacerdoti, benché domati dall'episcopale superbia a tradurre anche l'evangelio in dottrina di servitù; nei contadini, benché tenuti dagli avari e gelosi padroni quanto più vicino si potesse alla natura di bestiami; per ultimo nei cortigiani medesimi, a cui le dovizie e la nobiltà non sembravano presidio alla dignità del vivere, ma diritto ad andare innanzi a tutti nella viltà. Questa mutazione degli animi era lenta, ma continua, universale, irreparabile a qualsiasi scaltrimento di polizia. Che anzi, dopo qualche tempo, cominciò ad accelerarsi, come certe velocità, in ragioni geometriche, mentre le forze morali del governo declinavano visibilmente, come la velocità dei proiettili da guerra. Intanto nel governo austriaco l'odio contro la nazionalità italiana si faceva più aspro e cavilloso. Gli spiaceva perfino il nome d'Italia; lo voleva dissimulato nei libri, cancellato nelle carte. E al contrario lo scolpiva viepiù...
Il salotto, il circolo e il caffè. I luoghi della sociabilità nella Francia borghese (1810-1848)
Con questo libro Maurice Agulhon per primo dettò le regole per lo studio della sociabilità borghese ottocentesca, aprendo un filone di ricerche tra i più nuovi e fortunati della storiografia europea. Pubblicato nel 1977 come cahier delle «Annales e.s.c.» e divenuto ben presto un piccolo ma quasi introvabile classico della storiografia contemporanea, lo studio di Agulhon analizza le vocazioni associazionistiche della borghesia di primo Ottocento, rivelatrici sia delle inedite forme di uno scambio sociale collettivo, egualitario e pubblico, sia di una più generale «tensione» verso la democrazia. Sorto per la lettura dei giornali e il gioco delle carte, spesso identificato con il «caffè», egualitario ma rigorosamente maschile, il circolo ottocentesco diviene ben presto la forma più moderna e aperta della sociabilità borghese. Contrapposto al gerarchico salotto - fulcro della mondanità nobiliare d'Antico Regime fondato sulla disuguaglianza tra chi riceve e chi è ricevuto - il democratico circolo assunse ben presto pericolose valenze politiche che gli valsero le preoccupate, costanti attenzioni delle autorità di polizia.Un libro innovativo, ancor oggi di grande freschezza narrativa e originalità metodologica. Una «piccola storia» che rivela aspetti poco conosciuti e per molti versi sorprendenti della Francia ottocentesca: nella corsa...
Civiltà ebraica. L'esperienza storica degli ebrei in una prospettiva comparativa
L'enigma più grande della civiltà ebraica risiede, paradossalmente, nella sua stessa sopravvivenza a dispetto di esilio, discriminazione e sterminio. Un enigma che il libro di Eisenstadt illumina con forza, in una prospettiva scientifica che diviene anche alta lezione umana e politica: lì dove esorta a pensare l'esperienza storica ebraica come storia di una civiltà, e non solo di un popolo, o di un gruppo religioso, etnico o nazionale. Ricorrendo con leggerezza e maestria allo strumento disciplinare più raffinato della sociologia storica, l'analisi comparativa, Eisenstadt ricostruisce anzitutto le caratteristiche fondamentali della civiltà ebraica nei suoi periodi formativi del Primo e Secondo Tempio e del lungo esilio medievale, per soffermarsi poi diffusamente sul periodo moderno, quando i rapporti tra gli Ebrei e le società «ospiti» mutano radicalmente. Il libro svela così i differenti percorsi di «incorporazione» degli Ebrei non solo nelle società europee, ma anche in quella americana: una «società ideologica di coloni» per tanti versi simile a quella di Israele, a cui sono dedicate pagine illuminanti. Eisenstadt analizza infine sia i movimenti nazionali ebraici, e in particolare quello sionista, sia le caratteristiche strutturali dell'odierna società israeliana e della sua cultura politica, dando ragione della...
L' evoluzione umana. Vol. 1: La scimmia e il cacciatore. Interpretazioni, modelli sociali e complessità nell'Evoluzione umana.
La nostra storia evolutiva affonda le sue radici in un lontano passato, in cui, tra gli otto e i cinque milioni di anni fa, fecero la loro comparsa i primi ominidi. Che cosa è possibile ricostruire di questa lunga storia? Di alcuni suoi protagonisti, grazie ai numerosi ritrovamenti di fossili, è possibile ricostruire almeno in parte l'aspetto fisico, mentre le nuove tecniche molecolari ci dicono sempre di più sul complesso quadro che ne regolava i rapporti genetici e la successione evolutiva. Ma nelle pieghe delle più avanzate ricerche attorno alle nostre origini, altri temi entrano prepotentemente in campo: in particolare la possibilità di ricostruire, sia pure parzialmente, le antiche modalità di vita, i modelli di socialità originaria propri della nostra specie.Un compito difficile in cui il lavoro di Francesca Giusti si avventura con sicurezza disciplinare e limpidezza di stile, proponendo i termini di un dibattito che coinvolge vari ambiti scientifici e si dimostra spesso intricato e complesso, ma sempre appassionante. Dati e interpretazioni provenienti dagli studi sui primati non umani, dalla biologia e dall'ecologia evolutiva, dall'archeologia preistorica, dagli studi sulle popolazioni moderne di cacciatori-raccoglitori si confrontano e si contrappongono in un quadro in...
La favola del cavallo morto ovvero la rivoluzione industriale rivisitata
«Per loro fortuna i paesi continentali che decisero di seguire l'esempio della Gran Bretagna non potevano leggere la New Economic History. Quindi non ritennero di star seguendo la strada giusta, o persino di far meglio della Gran Bretagna, e cioè che importazioni a basso costo, alta cucina e paesaggi pittoreschi potessero rappresentare una compensazione adeguata per salari e redditi più bassi». L'interpretazione della rivoluzione industriale come di un mutamento epocale nella storia del genere umano è, per la New Economic History, un'immagine superata, paragonabile al cavallo della favola, il quale «non voleva rassegnarsi a tirare le cuoia». Nessuna rivoluzione avrebbe proiettato l'umanità in un mondo interamente nuovo, arrampicato lungo le scale di una crescita capace, per la prima volta nella storia, di autoalimentarsi sotto il versante sia tecnologico che finanziario. Ma il cavallo è vivo più che mai, scalcia e risponde. E fa valere le sue ragioni in difesa della discontinuità e contro risultati e metodi di una New Economic History che, con le sue rarefatte manipolazioni statistiche, allontana dalla reale complessità della storia e, tutta concentrata nella ricerca del fattore essenziale, irride al lavoro di quegli storici che sono «lieti di trovare...
Economia e sociologia. Conversazioni con Becker, Coleman, Akerlof, White, Granovetter, Williamson, Arrow, Hirschman, Olson, Schelling e Smelser
Come si può comprendere l'economia contemporanea? E come è possibile per gli economisti analizzarne i problemi senza valutarne la ricaduta sul piano sociale, o per gli studiosi dei problemi sociali prescindere dalla dimensione economica? Intorno a questi grandi interrogativi si sta vivendo oggi un appassionante duello tra economisti e sociologi per cercare di superare le vecchie categorie interpretative e arrivare a una nuova definizione dei confini tra le due discipline. Nelle conversazioni raccolte in questo volume, in cui si confrontano alcuni dei principali economisti e sociologi della scena internazionale, Swedberg riesce a toccare i nuclei principali del problema con un linguaggio adatto anche per i non specialisti. Nel tentativo di chiarire le diverse risposte e i termini del dibattito, l'autore spinge i suoi interlocutori a ripercorrere il loro itinerario intellettuale: ne emerge un quadro, spesso inedito, di informazioni e curiosità sui percorsi di formazione e sulla biografia intellettuale dei personaggi intervistati.Il cuore del volume è costituito dal confronto-scontro tra gli esponenti delle due discipline. Da un lato, vi è chi ritiene che occorre andare in direzione di un'analisi economica delle strutture sociali (della famiglia come dello stato). Dall'altro c'è invece chi reagisce al...
Milano a Roma. Guida all'Italia elettorale del 1994
"Rivoluzione", terremoto, svolta epocale: sono le definizioni più ricorrenti per spiegare il senso delle elezioni del 27 e 28 marzo 1994. Ma sono davvero aderenti a quel che è avvenuto? Certo, il quadro emerso risulta diverso dal passato, più aperto e combattivo, meno vincolato da appartenenze ideologiche o religiose e attraversato, per contro, da inediti processi, a cominciare dalla personalizzazione dello scontro politico e dall'accentuata importanza dei mass media. Ma la vera novità risiede proprio nella particolare connotazione "competitiva" assunta dal confronto politico ed elettorale, piuttosto che negli specifici esiti che esso ha conosciuto in questa occasione.I contributi qui presentati, stilati da un ampio gruppo di esperti, mirano a chiarire e sviluppare gli aspetti principali di ciò che è avvenuto e sta avvenendo nell'Italia elettorale degli anni novanta: sondaggi e radiografie che disegnano un ritratto prospettico di tutti noi, elettori stanchi o appassionati, timorosi o entusiasti. Saggi brevi e mirati, dove cifre e carte restituiscono i volti dei partiti e degli schieramenti, compresi gli assenti: i destini e le trasformazioni sia delle aree tradizionali che dei soggetti, vecchi, nuovi e nuovissimi. Un'attenzione particolare è dedicata, da un lato, alle regole della competizione, a...
Imparare ad esistere. Nuovi fondamenti della solidarietà sociale
Lo sviluppo delle tendenze globalizzanti legate al diffondersi, su scala mondiale, dell'economia di mercato e della tecnologia, ha radicalmente ridotto le funzioni delle istituzioni politiche tradizionali e, nello stesso tempo, ha consentito più ampi spazi per l'affermarsi di forme di particolarismo. Da questo processo di trasformazione è emerso un profondo disorientamento circa le radici della solidarietà sociale: da un lato, sono venute accentuandosi le differenziazioni legate al sesso, all'età, alla provenienza etnica; dall'altro, stiamo assistendo al risorgere di nuove forme di integralismo religioso e nazionalistico.Tanto il fondamentalismo quanto il relativismo, derivanti entrambi dalla priorità tradizionalmente attribuita nella cultura occidentale alla dimensione cognitiva, danno risposte inadeguate al problema di ritrovare nuove basi della convivenza civile: da qui la proposta di ripensare tali basi a partire dal riconoscimento della priorità dell'esistenza, in quanto situazione comune caratterizzata da esperienze universalmente condivise (angoscia, gioia, desiderio, morte) e dai limiti radicali del nostro sapere. L'attenzione all'esistenza, analizzata da Crespi nelle sue dimensioni essenziali, apre nuove possibilità per il riconoscimento sia delle differenze individuali, sia dei vincoli che, a livello mondiale, ci uniscono ai nostri simili. Imparare ad esistere vuol dire quindi liberarsi dalle proiezioni illusorie, per impegnarsi concretamente...
Mexico
«Le docce erano illuminate. Prigioniero di una luce bianca e rapace, il figlio della padrona si lavava completamente nudo, lo sguardo fisso alla mia finestra. Ero stordita, per un secondo ebbi l'impressione che i nostri sguardi si incrociassero. Quasi tremavo, scoprivo quella bellezza, quel corpo, quei muscoli che respiravano pesantemente lungo le cosce, il petto scoperto, il tratto marcato del sesso». Trentacinque anni, capelli rossi, l'angoscia di aver «perso» il figlio. Una ricerca disperata trascina la giovane donna tra boschi e grotte, tunnel e carrozze di treni in corsa. Ma gli occhi guardano all'indietro, contemplando uno spettacolo che si svolge dentro il cervello. Nella luce dei sogni e nelle ombre degli incubi una sensibilità panica guida la «madre» in un viaggio senza respiro. La meta è un Messico archetipo dell'infanzia perduta, luogo dell'anima alla cui attrazione è impossibile sfuggire. Una tempesta di sabbia ferma la corsa della donna e del suo occasionale compagno, amante e aguzzino, in un eden amniotico fuori dal tempo e dallo spazio. Un «motel con piscina» nel deserto dove la «madre» febbricitante si perde in un nulla vorticoso e violento: giorni senza volontà, mentre anche la meta messicana sembra...
Demoni e streghe
«Quanto all'usanza di rapire i bambini, una delle caratteristiche riconosciute alla genìa delle fate si diceva originata dalla necessità di pagare ai regni infernali un tributo annuo di individui della loro razza, necessità dalla quale si liberavano volentieri offrendo al principe di quelle tenebrose regioni, in cambio dei propri, i figli degli uomini». (Walter Scott). Composte da Walter Scott attorno agli anni trenta del secolo scorso, le lettere su Demonology and Witchcraft scrutano con partecipe disincanto la «veemente passione» che trascina gli uomini e le donne a desiderare - e temere - le apparizioni e le manifestazioni soprannaturali, e li spinge bizzarramente a credere più spesso agli occhi altrui che ai propri. «In questo libro - annota Emilio Tadini nella sua introduzione - Walter Scott ci dà prova del fascino che ha esercitato su di lui e sulla sua scrittura il mondo fantastico. E, in sostanza, è come se stabilisse un confronto tra sé e se stesso. Fra la propria attitudine a una scrittura analitica e la propria attitudine a una scrittura narrativa. Anche Walter Scott, come tanti romantici, è figlio dell'illuminismo. Ma tanta luce ha finito per abbagliare una generazione. Perché questa...
Karol Wojtila. Vittoria e tramonto
Non si danno nell'età contemporanea pontificati intensi e carichi di simbologie come quello di Giovanni Paolo II. Se è vero che ha combattuto il comunismo nella sua Polonia e ha contribuito a sconfiggerlo nel mondo, Karol Wojtyla è anche il papa che si è contrapposto come nessun altro all'Occidente opulento ed egoista, condannandone il relativismo etico e le ideologie secolarizzanti. È il papa del terzo mondo, che ha dato voce ai poveri della terra, non senza rischiare l'innaturale abbraccio con l'Islam. Ancora, è il papa della pace e della guerra, che condanna l'intervento in Kuwait, ma insorge a difesa delle vittime dei massacri in Bosnia contro l'indifferenza del mondo. Su una sola cosa il suo pontificato è stato silenzioso: sulla Chiesa e i suoi problemi interni. Da oltre sedici anni la Chiesa è afflitta da una sorta di immobilismo senza riforme, mentre per essa ha continuato a parlare sempre e solo il papa. È così che Giovanni Paolo II ha potuto suscitare i sentimenti e i giudizi più disparati: profeta e restauratore, capo del risveglio spirituale e sostenitore di un neotemporalismo; teorico dei diritti dell'uomo e nostalgico del ruolo subalterno della donna. Il...
Essere fuori luogo. Il dilemma ebraico tra diaspora e ritorno
«Perduto lo statuto di nazione autonoma su una propria terra, gli ebrei dispersi sono diventati una nazione in potenza; perduto lo statuto sacerdotale del culto, la religione ebraica è diventata un sacerdozio in potenza. Questo impasto di potenzialità è peculiare di ciò che chiamiamo ebraismo: è come una gestazione perenne che non giunge mai al parto». La vicenda ebraica incarna mondi storici, simbolici e dottrinari di straordinario spessore, che i saggi di Stefano Levi Della Torre attraversano, si è tentati di dire, con lo stesso poetico «acume» che aleggia nella luce dei suoi quadri. E la vicenda ebraica diviene una lente attraverso cui scrutare questioni cruciali per tutti gli esseri umani. Al cuore vi è il formarsi di una «mentalità collettiva» che si mostra ora in tutta la sua fertile relatività: come scrive Levi Della Torre nel primo dei saggi di questa raccolta, essa «prende forma non solo dai fatti vissuti obiettivamente ma ancor più da come li si racconta: da come si trasformano gli eventi in memoria, la memoria in narrazione, la narrazione in tradizione, la tradizione in identità».Vibrando tra universalità e particolarità, si è condotti allora a ragionare su altri temi...
Il ritorno di Europa. La nuova Germania e il vecchio continente
«L'Europa diventa veicolo di identificazione politica in presenza di un nemico; l'opposizione fondamentale è sempre libertà europea/dispotismo barbaro; il concetto di Europa scompare con l'allontanarsi della minaccia.Perché l'Europa prenda corpo dobbiamo imparare a pensarla, a riconoscere trame che attraversano secoli, forse millenni. A quel punto sarà più facile rispondere alla domanda: cos'è l'Europa, cosa può essere, cosa dovrebbe essere?» Se è vero che «il tramonto dell'Occidente è rinviato», cos'è oggi l'Europa? Sopravvissuta a due guerre mondiali, pasciutasi di miracoli economici all'ombra della cortina di ferro, spettatrice del collasso del comunismo e del tramonto del bipolarismo, arrossata senza arrossire dagli scannatoi balcanici, l'Europa scopre di essere assai più una «realtà del pensiero» che una chiara entità politica o geografica. Non sorprende che politici e cittadini del vecchio continente si scoprano oggi del tutto impreparati ad alimentare una vera unificazione europea, persi nelle nebbie di mitologie concettuali che evocano «case comuni» e «Mitteleurope» dai confini liquidi. Di questo luogo immaginato e imprecisato, vagante tra l'Atlantico e gli Urali, Schulze narra con pungente maestria gli inganni, le metafore, le vocazioni, i meccanismi: ecco il ritratto di un mondo millenario che si definisce sempre in negativo, contro...
Braudel e noi. Riflessioni sulla cultura storica del nostro tempo
Protagonista e testimone della storiografia europea del secondo dopoguerra, Ruggiero Romano raccoglie qui i saggi dedicati, nell'arco di un quarantennio, ad uno dei più appassionanti e fertili crocevia della cultura storica del nostro tempo: l'opera di Fernand Braudel e il grande cantiere delle «Annales». Con sguardo ammirato e critico, e con l'entusiasmo polemico che ne ha sempre accompagnato la consapevolezza del valore «civile» dell'indagine storica, Romano ricostruisce la personalità culturale del grande storico francese guidandoci tra le sue opere principali, dalla Civilisation matérielle fino al grande affresco sulla Méditerranée tardo-cinquecentesca. Se i primi saggi - talora discussi con lo stesso Braudel - hanno anche il sapore della testimonianza di una fervida temperie culturale, gli ultimi, inediti in Italia e composti tra il 1991 e il 1994, con rigore di metodo ripercorrono la lunga esperienza delle «Annales» dalla fondazione al «mutamento di rotta» degli anni settanta e allo «sfiorire» della rivista, che si accompagna a quello di altre istituzioni tipicamente braudeliane, quali l'école des Hautes études. La vita della rivista e dei suoi fondatori e protagonisti, da Marc Bloch a Lucien Febvre allo stesso Fernand Braudel, la loro attività scientifica ed editoriale, la ricca...