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Roma quanta fuit. Tre pittori fiamminghi nella Domus Aurea
Prima di questo volume, poco si conosceva dei rapporti tra l'arte fiamminga e quella italiana nella prima metà del secolo XVI. Il vasto reticolo dei rapporti di reciproca influenza, di condizionamenti e di «risposte» tra le due tradizioni artistiche, che ebbe certamente in Roma il suo punto di incontro e scontro, restava per molti versi oscuro, impenetrabile. Partendo da un paesaggio di rovine romane - con una data, 1536 e una firma, Herman Posthumus - Nicole Dacos ha collegato quel quadro a un nome apparso, con quelli di Maerten van Heemskerck e di Lambert Sustris, tra i graffiti della Domus Aurea. Allievi di Jan van Scorel, che a Roma lavorava per Adriano VI prima del rientro a Utrecht, e venuti dall'Olanda «per imparare», Posthumus, Heemskerck e Sustris nelle loro scorribande romane sono legati direttamente alla veduta, genere destinato a un avvenire straordinario di cui qui si analizza la formazione. Il filo rosso dell'indagine è Posthumus, del quale si ricostruisce grazie a documenti, e soprattutto all'analisi stilistica, la vita errabonda: dal viaggio a Tunisi insieme a Jan Vermeyen al soggiorno a Roma, dove lavorerà all'ingresso trionfale di Carlo V, dall'attività a Landshut in Baviera...
Lo specchio. Scritti di critica d'arte
La pubblicazione delle "Opere in prosa di Carlo Levi", inaugurata con il volume "Le mille patrie. Uomini, fatti, paesi d'Italia", prosegue ora con "Lo specchio", che raccoglie gli scritti sull'arte del grande artista torinese: riflessioni teoriche e annotazioni critiche, sviluppate - dal 1926 al 1970 - con tono appassionato e partecipe, ma anche con lucida capacità di giudizio. Cifra comune di queste pagine è un'idea dell'arte come momento creativo che, ispirandosi al mito di Narciso, guarda alla realtà come in uno specchio, ed è cartterizzata da una dimensione poetica ed etica insieme, dato che l'arte si fonda sull'uomo quale "misura di libertà morale".Levi sviluppa così riflessioni sulla sua stessa pittura e, più in generale, sul significato del fare pittura nella società moderna, ma i saggi documentano anche i variegati interessi dell'artista verso il cinema, la scenografia, l'architettura, il design, la fotografia, i cartoni animati e persino il fumetto.Sono qui raccolti infine gli scritti dedicati a varie e significative personalità dell'arte antica e contemporanea, in un itinerario ideale che accoglie al suo interno i fartelli Carracci, Manet e Cézanne, Mondrian e Picasso, fino agli amici e sodali: Casorati, Guttuso e Manzù.
EUR 15.70
Nel paese dei balocchi. La politica vista da chi non la fa
Nell'ultimo decennio del Novecento i nostri rapporti con la politica sono profondamente cambiati. E chiunque viva fuori dell'universo politico tende a chiedersi sempre più spesso: «Che cos'è la politica? Cosa dovrebbe essere? Perché pensarci?». I capitoli del libro nascono da questi interrogativi elementari e decisivi, formulati ogni volta da angolazioni diverse nel corso di un processo di trasformazioni difficili da definire e tuttora in corso. Usando anche differenti espedienti stilistici, Berardinelli ci offre una serie di quadri che segnano altrettante tappe della storia recente: dagli anni della partitocrazia alla caduta del Muro e al declino internazionale della cultura comunista, dalla modifica del sistema politico italiano dopo Tangentopoli alla scesa in campo di Berlusconi, dalla prolungata e irrisolta crisi della sinistra alla difficoltà di capire davvero la portata di conflitti internazionali drammatici, anche molto vicini ai nostri confini, come la guerra del Kosovo, fino ai più recenti e terribili esiti del terrorismo internazionale, con le incognite politiche e militari che ne seguono.Alfonso Berardinelli non è né uno storico, né un politologo. Non è uno specialista della politica, e questo gli dà qualche vantaggio: anzitutto un distacco spietato e ironico che ci restituisce un'immagine insolita...
Del cibo pitagorico ovvero erbaceo, seguito dal trattato delle patate. Le ricette vegetali di un grande cuoco del Settecento
Il tema del ritorno a un'alimentazione leggera e naturale non è una prerogativa del nostro mondo post-industriale. Ecco il ricettario vegetale (1781) di un grande cuoco del Settecento che ci riporta al clima culturale di un'altra grande svolta 'salutista'. Basta con la sofisticata e pesante cucina di carne, recita quel principe della gastronomia meridionale e mediterranea che fu il pugliese Vincenzo Corrado. Troneggiano, in questo trionfo della vegetale 'concinnitas', due ingredienti assolutamente nuovi nelle mani del 'Cuoco galante'. Due protagonisti fino ad ora riservati alle mense plebee e destinati, di lì a poco, a sbaragliare il campo: Il signor Pomodoro e la signora Patata.
EUR 21.58
Storia dell'emigrazione italiana. Vol. 1: Partenze.
L'emigrazione italiana nel mondo ha rappresentato uno dei tratti più peculiari dell'intera storia dell'Italia contemporanea. Il fenomeno migratorio non ha inciso solo sull'economia italiana, ma sulla costruzione stessa della cultura e dell'identità del paese. L'intento di quest'opera, commissionata dal Comitato nazionale di celebrazione "Italia nel mondo", è quello di sintetizzare l'intera vicenda della nostra emigrazione all'estero.
EUR 37.78
Fiabe e storie. Ediz. integrale
Composte e pubblicate in danese fra il 1835 e il 1874, le fiabe di Hans Christian Andersen scaturiscono dalla fantasia dell'autore e solo in minima parte dalla materia popolare cui pare, almeno inizialmente, egli dichiarò di ispirarsi. Andersen non si limita a ripercorrere e reinterpretare il filo della grande tradizione favolistica europea, ma "cambia radicalmente la prospettiva della fiaba" operando una sorta di umanizzazione di animali e cose. Questo è il segreto del suo successo: inventare figure irreali, per poi subito immergerle nella quotidianità delle passioni e delle pulsioni. Ne deriva una conseguenza apparentemente paradossale: quelle di Andersen sono anche, e forse soprattutto - fiabe e storie per grandi. È lo stesso autore a rivendicarlo con forza: "le mie fiabe sono più per gli adulti che per i bambini, che possono comprendere le cornici, gli ornamenti. Sostenuta dalla consapevole ripulsa di ogni concessione all'ingenuità, la padronanza narrativa dell'autore si distribuisce su differenti registri di scrittura, e Andersen può scrivere qui con spirito creaturale e francescano, là con pietà e dolore, là ancora con ironia acre e cattiva. Questo volume, con duecentosessanta illustrazioni, raccoglie il corpo completo delle centocinquantasei fiabe riunite da Bruno Berni,...
Prima e dopo le parole. Scritti e discorsi sulla letteratura
In questa raccolta di scritti di teoria e critica letteraria compaiono alcune significative testimonianze del rapporto di Levi con la creazione artistica in generale, nelle sue prime o più compiute manifestazioni. Si susseguono dunque, nella prima parte, scritti di teoria, compresi in un arco temporale che va dagli inizi degli anni cinquanta ai primi anni sessanta, riflessioni sul linguaggio, sull'arte moderna, sulla poesia, sull'"arte del tradurre".Nella seconda parte compaiono invece testi di differente natura: veri e propri saggi critici o recensioni, ricordi, presentazioni, discorsi, attraverso i quali si delinea il confronto di Levi con i suoi scrittori, quelli che lo hanno segnato. In questo sguardo a largo raggio Levi restituisce contemporaneità alle grandi opere del passato, stabilendo con esse un rapporto di scambio e un dialogo che le pone come possibili risposte alle domande del presente e alle esigenze esistenziali dell'io. Dietro a ognuno di questi saggi critici è implicito, insomma, il modo leviano di fare arte e d'intenderla.Levi si muove nella letteratura del Sette e Ottocento europeo fino ai suoi termini di crisi, ne riconosce i momenti essenziali via via fino al Novecento (Sterne, Stendhal, Tolstoj, Cechov, per fare alcuni esempi), si...
Bambini e clandestini
«Le poesie di Ennio Cavalli sono telegrammi di romanzi», scrive Erri De Luca nella nota critica che accompagna il libro. Ricordi, rancori, paure, avventure e poi viaggi, mestieri, misteri, col debito di un sogno sempre da finire e un pizzico di indomita follia. Inerme e sfrontato, graffiante e tenero, il puer aeternus di Cavalli non è un fanciullino astorico. A volte ricorda l'Oskar Matzerath di Günther Grass, sfida anche lui l'umanità a colpi di tamburo. A volte è il supplemento d'anima che consente di confessarsi.Grilli nell'erba della storia, bambini o clandestini. Tra questi ultimi, il venditore di fiammiferi, «spirito faustiano», capace di sedurre con «virgole di fosforo». O l'impresario della Sirena, piombatagli tra le braccia «in aggiunta a una cassetta di granchi, / l'ultima notte d'asta». L'arrotino «legge sulle lame romanzi di vita criminale / e sgarri urgenti». Salvo immaginare, in un'altra sequenza, che le stelle, «tutte assieme, anche se soffocate nella culla / o disegnate dai bambini, / fin dove non c'è sguardo, / in ordine innocente, / formino ardentemente / lo scheletro di Dio».Non è una poesia che fa il baciamano al lettore. Gliela stringe, la mano; qualche volta gliela graffia....
Miti e paradossi del mondo contemporaneo
È possibile proteggere il «fiammifero della ragione», e in primo luogo di quella economica, dalle correnti emotive del dibattito sui fatti correnti? Si può scrivere su un giornale, commentando i fatti del giorno, e cercare contemporaneamente di suggerire a se stessi e al lettore un filo di riflessioni che non smarrisca il senso di una lettura complessiva?L'idea principale, che percorre gli scritti qui raccolti - comparsi sul «Corriere di Firenze» nel fatidico primo anno del nuovo millennio - è costituito da una riflessione originale, e certo in larga misura contro corrente, attorno all'idea del «mercato». Per produrre gli effetti positivi che la teoria economica gli accredita, il mercato richiede, insieme, una regolazione pubblica poco invasiva ma molto attenta al cambiamento e una vigorosa azione politica. Da questa idea portante Giacomo Becattini - il più autorevole tra gli economisti italiani che rivendicano l'ispirazione «marshalliana» della teoria dei distretti industriali - deriva tutte le sue deduzioni. Il linguaggio usato si situa al punto di intersezione fra il rigore del ragionamento scientifico e la chiarezza semplificatrice dello stile giornalistico. Lo scopo manifesto è di mostrare come molte delle idee circolanti paghino inavvertitamente un prezzo assai alto...
Le vie del Mezzogiorno. Storia e scenari
Un connotato accompagna implacabile ogni rappresentazione spaziale dell'Italia meridionale nel nostro mondo contemporaneo: la perifericità.Implicita o esplicita che sia, prevale, a proposito del Mezzogiorno, l'idea di una faticosa distanza, di una qualche irrimediata marginalità, di una lontananza dal «centro», ovunque quest'ultimo venga ad essere situato. A ben vedere, la «distanza dal mondo» è forse una delle raffigurazioni mentali primarie, uno degli archetipi dell'universo meridionale contemporaneo, di certo la sua più forte metafora. Trasferita dal terreno spaziale a quello delle rappresentazioni allargate, la distanza infatti si fa «divario», e ancora, associata all'idea di una sua percorribilità nel tempo, diviene «lentezza», «ritardo», «arretratezza».Al tema della distanza si associa l'idea, pur essa intimamente radicata negli strati più profondi delle nostre rappresentazioni mentali, dell'attraversamento e del passaggio, del «transito». Privo ormai da tempo di una sua riconosciuta autoconsistenza, lo spazio meridionale diventa un accidente sulla via di una comunicazione tra i mondi esterni limitrofi; una barriera. Solo apparentemente questo insieme di raffigurazioni mentali contrasta con un altro luogo obbligato della nostra rappresentazione collettiva, e cioè con l'idea di una indiscussa, antica e perdurante centralità del Mediterraneo.Una centralità che ha attraversato tutta la sua storia, dalle vicende delle...
Erodoto e i sogni di Serse. L'invasione persiana dell'Europa
La spedizione di Serse contro la Grecia costituisce una tappa fondamentale nella storia e nell'immaginario dell'Europa, quasi un battesimo della sua identità. A lungo la sconfitta dei Persiani a Salamina ha infatti fornito lo spunto per proclamare la superiorità dell'Europa (patria della libertà, della legge, della razionalità, della coscienza vigile) sull'Asia (luogo di schiavitù, di arbitrio, di paura e di voluttuoso torpore dei sensi).In un piccolo capolavoro, incastonato nel corpo delle Storie, Erodoto narra l'antefatto della spedizione: il tormentato dilemma se muovere o meno la guerra che condurrà alla decisione finale. Quasi a sottolineare la natura fatale di quella decisione, Erodoto mette in scena i ripensamenti e le esitazioni che accompagnano Serse in quella deliberazione, ibrido frutto delle argomentazioni pubbliche e razionali del giorno e dei sogni e degli incubi della notte.Con ritmo incalzante e con avvincente acume psicologico, il primo storico dell'Occidente si immedesima nei modi di pensare e di agire di un'altra civiltà. La logica espansionistica del potere imperiale; l'ambizione, l'orgoglio e la fedeltà del sovrano alla tradizione degli avi; il ruolo degli dei e dei demoni; l'interpretazione dei sogni; i meccanismi dell'auto-inganno; le riflessioni sui limiti e i paradossi della...
Di notte tra gli alberi
Fiabe piemontesi
È proprio vero che «chi racconta fiabe si racconta, si svela». Nell'introduzione a questa inedita raccolta di fiabe piemontesi, Bruno Gambarotta si sbizzarrisce a inseguire i mille indizi attraverso i quali le fiabe possono contribuire alla definizione di un'identità regionale. Nella fattispecie, l'oggetto è qui la piemontesità, quell'elemento insieme corposo e impalpabile, solido e indefinito che va sotto il nome di «carattere piemontese». Ad oltre un secolo di distanza dal pionieristico lavoro etnografico compiuto da Giuseppe Ferraro, il repertorio qui presentato viene ad aggiungere un tassello essenziale alla ricognizione sul patrimonio della fiaba piemontese. Raccolti da Maria Luisa Rivetti, e inquadrati da Gian Paolo Caprettini nel solido telaio di un accurato impianto semiologico, questi sessanta racconti inediti vengono presentati con un rigore filologico pari alla godibilità della lettura: ripresi, come si sarebbe detto un tempo, dalla viva voce del popolo e trasposti dal dialetto originale in una lingua anche sintatticamente vicina al parlato. I ventiquattro narratori che hanno dato voce a queste storie - operaie, contadini, casalinghe - appartengono al territorio di Alba, tra Langhe e Roero: un'area che non aveva sinora conosciuto lavori di prima mano di tale vastità.Ma alla testimonianza etnologica...
Wittgenstein e il Novecento. Tra filosofia e psicologia
Il nesso tra filosofia e psicologia è al centro di questa ricognizione, condotta da molteplici e autorevoli angolature, del pensiero di Wittgenstein. I contributi più significativi dal punto di vista storico, nei quali vengono analizzati i rapporti di Wittgenstein con il Circolo di Vienna o sono offerte testimonianze dirette sulla vita e la personalità del filosofo, sono affiancati dai saggi che più specificamente ineriscono a un'analisi del pensiero wittgensteiniano. Da un lato, il tentativo è quello di leggere la riflessione di Wittgenstein e i nessi che al suo interno vengono stabiliti tra le diverse competenze filosofiche (filosofia della matematica e psicologia, linguistica e teoria dell'interpretazione) alla luce di altri paradigmi di indagine, quali la filosofia della mente e del linguaggio, il comportamentismo, il cognitivismo o il connessionismo. Dall'altro lato, i contributi si concentrano sulle tematiche più specificamente attinenti alla dimensione psicologica. Il problema dell'intenzionalità, affrontato da Gargani, quello del rapporto con l'alterità (si tratti delle «altre menti» o degli animali, intesi come altre forme di vita con le quali il pensiero umano prende necessariamente rapporto), quello infine dello studio dell'io, costituiscono tutti temi di grande importanza nell'economia della riflessione wittgensteiniana. Messo a confronto...
Moneta unica europea
Dal 1° gennaio 2002 l'Europa ha finalmente una moneta unica. Ora che il lungo cammino di avvicinamento all'unificazione monetaria europea si è effettivamente compiuto e che l'euro circola nelle tasche di tutti noi, diviene ancora più urgente riflettere su quali siano gli scenari economici aperti da un tale processo, riconsiderandone potenzialità e limiti.La possibilità di raggiungere un equilibrio tra una politica economica e monetaria unitaria e l'identità dei vari Stati nazionali è la grande sfida dei prossimi anni. Che ruolo avrà in tutto questo una banca centrale indipendente? Come si modificheranno i rapporti economici internazionali ora che l'Europa possiede una moneta unica? Su tali interrogativi si concentrano gli autori di questo volume, analizzando in modo dettagliato e con competenza la questione dei canali di trasmissione delle influenze monetarie sulle variabili reali, il problema dell'effetto degli stimoli monetari a fronte di strutture finanziarie eterogenee, il nesso tra politica monetaria e politica fiscale, la questione del rapporto tra l'euro e il dollaro e dell'estensione della moneta unica ai paesi dell'Est.Il risultato è un testo completo che disegna un quadro ricco e articolato delle prospettive che si apriranno nell'area dell'euro nei prossimi anni, dedicando particolare attenzione...
Il governo delle acque. La salvaguardia di Venezia: una storia amministrativa italiana
Il controllo del regime delle acque della Laguna è sempre stato una questione vitale per Venezia. Dopo la disastrosa alluvione del 1966, sempre più frequente è diventato il fenomeno delle alte maree («acque alte») di livello eccezionale, che determinano l'allagamento di calli e campielli e l'erosione degli edifici.La Legge Speciale per la salvaguardia di Venezia, del 1973, aveva previsto la realizzazione di un sistema di regolazione delle maree, e la moderna ingegneria idraulica ha progettato un sistema di «dighe mobili», poste sul fondo dei varchi dai quali il mare entra in laguna, e in grado, sollevandosi, di porre un argine efficace di fronte alle ondate di marea.La realizzazione delle dighe mobili - chiamate con l'acronimo mose a ricordare la biblica separazione delle acque - ha però incontrato per molti anni la feroce e paralizzante opposizione pregiudiziale di molti ambientalisti.È così iniziata una vera e propria telenovela amministrativa all'italiana che questo libro ripercorre. È una storia di veti pregiudiziali anche solo a progettare le dighe mobili, della paralisi decisionale del governo locale e di quello nazionale, di una valutazione d'impatto ambientale compiuta in modo illegittimo ed annullata dal Tribunale Amministrativo Regionale e - solo...
I nipoti di Cattaneo
Gli economisti italiani di ieri e di oggi nel racconto di uno di loro: è questo il filo che lega i ritratti qui raccolti da Giacomo Becattini. Da Carlo Cattaneo, la cui sfida è oggetto di un saggio che è l'architrave del volume, la riflessione dell'autore spazia sulle figure che hanno costruito, in particolare nell'ultimo mezzo secolo, il nerbo dei nostri studi economici: da Alberto Bertolino ad Antonio Pesenti, da Claudio Napoleoni a Federico Caffè, a Giorgio Fuà, a Giuseppe Parenti, fino al commosso e intenso ritratto di Sebastiano Brusco. E poi, ancora, a Paolo Sylos Labini, ad Augusto Graziani e ad altri suoi interlocutori di ieri e di oggi.Non è difficile scorgere il filo rosso che lega questo viaggio di Becattini tra i cultori italiani della disciplina economica. Egli riscontra in tutti loro una sorta di cifra comune, un'aria di famiglia, legata per l'appunto alla loro comune appartenenza alla cultura generale del nostro paese e ai problemi socio-economici che essi si sono posti. Giacché si può forse studiare la fisica e la matematica «in generale», ma è spesso sterile - secondo Becattini - uno studio del pensiero economico che prescinda dal suo...
Confessioni di un ottuagenario
«Caro editore, ti mando il malloppo. Come vedrai, non si può dire che il testo sia completo ed esaustivo, ma io direi di pubblicarlo così com'è; in questa forma può costituire una “saggina”, mentre una volta farcito di tutti i ricordi possibili diventerebbe un “saggione”, che non so se avresti voglia di pubblicare. Capisco che specie i primi anni di vita non contengano niente di straordinario: ma l'arte dello scrittore (e io ho l'ardire di ritenermi tale) sta nel rendere straordinario quello che non lo è. Come titolo proporrei Confessioni di un ottuagenario, sia perché il romanzo che reca questo titolo circola da decenni col titolo più appropriato di Confessioni di un italiano, sia come omaggio a Nievo, che amo molto, sia perché questa pseudointervista contiene confessioni vere, anche se un po' criptiche...».Il genio corrosivo di uno dei più significativi intellettuali italiani si cimenta qui direttamente con se stesso, in una rivisitazione autobiografica a tutto campo, che è anche una magistrale lezione di storia della cultura, e forse più ancora e più semplicemente una purissima operazione letteraria, continuamente sostenuta dall'arma potente e acuminata del sarcasmo.
EUR 10.26
L' apostolo Paolo. Alle origini del pensiero cristiano
Il punto di partenza di questo profilo di san Paolo consiste nell'idea che il nesso tra esperienza di vita ed elaborazione teologica sia assolutamente fondamentale per comprendere la complessa personalità e l'opera dell'apostolo, considerato a ragione come il «fondatore» del cristianesimo. Il percorso di Klaus Berger - uno dei più importanti studiosi tedeschi di teologia neotestamentaria di area protestante - si snoda dunque intrecciando la narrazione della vita di Paolo all'esposizione del suo pensiero teologico attraverso le lettere, il contesto in cui esse furono scritte, i loro destinatari.Nelle lettere prende corpo un pensiero filosofico e teologico che ha lasciato un segno profondo nella storia della teologia cristiana. Il concetto di «pericolo» e quello di «chiamata» rappresentano i due punti chiave dell'esposizione di Berger. Quella dell'apostolo Paolo è stata tutt'altro che una vicenda biografica lineare, vista la sua ascendenza ebraica, la sua formazione culturale e religiosa alla scuola dell'ebraismo rabbinico all'interno del contesto culturale e storico dell'ellenismo. «Chiamata» e «pericolo» sono concetti antitetici, che esprimono una forte tensione, quella che segna la vita e l'opera dell'apostolo. Il pericolo è connesso precisamente ai trascorsi di Paolo, alla sua formazione originaria. Si tratta ovviamente di un...
Partito e antipartito. Una storia politica delle prima Repubblica (1946-78)
La storia d'Italia compresa tra l'inizio della parabola repubblicana nel 1945 e un suo momento rivelatore di profonda crisi, quell'assassinio Moro del 1978 che per molti costituì il "de profundis" di un intero sistema politico. In mezzo, una lunga storia legata ai due principali partiti di massa, Dc e Pci. Una fase della politica in cui questo duopolio ha consentito al paese di vivere una stagione caratterizzata da un forte senso dello Stato in grado di tenere a bada le derive antidemocratiche. Gli anni del craxismo e di Tangentopoli, dell'antistatalismo leghista e del berlusconismo, di un'antipolitica che dichiarandosi tale diventa forza di governo, dimostrano la necessità di un sistema politico che argini l'antipartitismo.
EUR 23.28