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Norme di vita morale. Hilkhot de'ot
Medicina preventiva e diete alimentari, virtù filosofiche e fede religiosa, etica sociale e igiene sessuale, tutto in chiave di halakhà ossia di normativa ispirata alla Torà e alla saggezza dei maestri di Israele: ecco in breve i contenuti di "Hilkhot de'ot", uno dei primi trattati del "Mishnè Torà", il grande codice halakhico scritto da Maimonide nell'Egitto del XII secolo. Le norme comportamentali qui discusse e raccomandate costituiscono la via ebraica a una vita sana e morale, nella quale corpo e anima collaborano in armonia e perseguono gli stessi fini: il benessere della persona, la giustizia sociale e soprattutto la conoscenza di Dio. Nell'insieme, si tratta di un percorso di umanesimo ebraico che coniuga ideali etici e concretezza dell'esistenza il cui messaggio di equilibrio sapienziale, anche a distanza di secoli, non ha perso valore e continua, anzi, a essere illuminante. Prefazione di Riccardo Di Segni.
EUR 9.75
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Schiudi le mie labbra. Le vie della preghiera ebraica
Pregare, nella cultura dell'Occidente, è considerato l'atto «religioso» per antonomasia, rivolto a un'entità divina in cui si ha fede. Nell'ebraismo, che è cultura più vicina al mondo orientale che a quello occidentale, la preghiera prende sfumature diverse. Il verbo «pregare» in ebraico significa letteralmente «autogiudicarsi», e la scelta dei testi liturgici è stata operata dai Maestri in modo da costruire un cammino di riflessione, contemplazione e costruzione dell'identità individuale e collettiva. Attraverso questo cammino è dato di «schiudere le proprie labbra», espressione dei Salmi che evoca la possibilità di trascendere i condizionamenti che rendono le creature ben lontane dal realizzare compiutamente le proprie potenzialità. Questo libro parla al cuore del lettore e ha il merito di aiutarlo a percorrere le strade della vita attraverso i diversi percorsi della preghiera.
EUR 15.00
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Nuovi studi su Isacco Lampronti. Storia, poesia, scienza e halakah
Il volume raccoglie otto contributi di studiosi che arricchiscono con le loro ricerche le nostre conoscenze sul personaggio più significativo dell'ebraismo ferrarese e, al tempo stesso, uno degli intellettuali più importanti dell'ebraismo occidentale: Isacco Lampronti (1679-1756)\r\nRabbino, medico, poeta, codificatore e primo enciclopedista ebreo. Il suo bisnonno Samuele risulta residente a Ferrara già nel 1607, proveniente dal Veneto, dove risiedeva la famiglia Alpron, nome che nella città divenne Lampronti. Dopo i primi studi di Bibbia e Torah a Ferrara, passò a perfezionarsi nella Yešivah di Lugo, quindi a Padova dove studiò filosofia e medicina, completando la sua formazione nell'Accademia rabbinica di Mantova, all'epoca considerata una delle più importanti d'Italia. Personalità di elevato profilo intellettuale e dagli interessi poliedrici, Lampronti mostrò fino dagli anni della sua fanciullezza un'intelligenza precoce ed eccezionale, che si manifesterà pienamente nella sua grande opera il Paḥad Yiṣḥaq o “Il terrore di Isacco” vera Summa enciclopedica di tutto il lessico talmudico e del sapere ebraico. Laureatosi in Medicina a Padova nel 1696 a 17 anni, età che per l'epoca era normale, superò rapidamente tutti i gradi del Rabbinato, fino a raggiungere quelli più alti con la sua nomina a More Ṣedeq...
1938. Storia, racconto, memoria
A 80 anni dalla promulgazione delle "leggi razziali", scrittori e storici si incontrano in questo volume che raccoglie, con lo spirito di un esperimento, tredici racconti ispirati da documenti ed eventi reali legati alla persecuzione dei diritti da parte del regime fascista. Pensando a un futuro prossimo in cui la memoria non sarà più trasmessa dai testimoni diretti ed esplorando quella linea di confine lungo la quale storia, racconto e ricordo possono interagire, questi testi, che coinvolgono e commuovono il lettore, aspirano nel loro insieme ad essere un laboratorio che stimoli riflessioni inedite sul futuro della Memoria stessa. I racconti di questa antologia costituiscono anche un monito contro il risorgere dell'intolleranza nella nostra società e contro ogni futura forma di discriminazione delle minoranze e dei più deboli.
EUR 14.25
E la sposa chiuse la porta
«Non mi sposo, non mi sposo, non mi sposo!». Mancano poche ore al matrimonio, ma Marghi si è chiusa in camera e la sua decisione appare irrevocabile. Fuori dalla stanza, tutti cercano di capire cosa sia successo e provano a convincerla a uscire, senza ottenere risposta. Il fldanzato Mati e i suoi genitori, la madre Nadia, la vecchia nonna, il cugino Han - qualcuno di loro riuscirà a parlare al cuore della promessa sposa? "E la sposa chiuse la porta" è una commedia sulla precarietà delle relazioni, sulla libertà di scelta e l'ereditarietà del destino. Leggera e intima allo stesso tempo, sembra suggerire l'idea che ognuno di noi dovrebbe avere la possibilità di ripararsi dietro una porta chiusa, lasciando fuori tutto e tutti. Ma è possibile?
EUR 13.30
I cimiteri ebraici del Friuli. Cividale, Udine, San Daniele, San Vito al Tagliamento. Ediz. illustrata
Il presente volume è il sesto che compare nella collana del Corpus Epitaphiorum Hebraìcorum Italiae (CEHI) ed è dedicato ai cimiteri ebraici del Friuli ossia a quelli di Cividale, di Calle Agricola a Udine e del settore israelitico del cimitero comunale della città, quello di San Daniele e di San Vito al Tagliamento. Dopo varie prefazioni, una premessa di Pier Cesare Ioly Zorattini e una introduzione di Mauro Perani, lo studio delle stele funerarie è preceduto, per ogni cimitero, da un contributo sulla storia della presenza ebraica in quella località, nel quadro storico degli insediamenti ebraici del Friuli. Giovanni Tomasi si occupa della più antica Comunità ebraica dell'Italia nord orientale, quella di Cividale. Emanuele D'Antonio approfondisce lo studio sugli ebrei udinesi e sui loro cimiteri, mentre Maddalena Del Bianco si focalizza sugli avvicendamenti della famiglia Morpurgo a Udine. Valerio Marchi indaga gli aspetti storici della presenza ebraica a San Daniele, mentre Pier Cesare Ioly Zorattini si occupa delle vicende della presenza ebraica a San Vito al Tagliamento. Nella parte che segue, dedicata agli epitaffi, Antonio Spagnuolo e Mauro Perani pubblicano, con correzioni, revisioni e nuove letture, tutti i 193 epitaffi dei cimiteri menzionati,...
Le diciotto frustate
Due donne ebree e due ex soldati dell'esercito britannico si ritrovano a Tel Aviv dopo più di mezzo secolo. Giovanissimi erano stati amanti, ma le passioni a quanto pare non vengono mitigate dal tempo, al punto che quando, dopo una settimana, Edward O'Leary muore, ci sono troppi punti oscuri perché si possa pensare a un decesso naturale. Lotte Pearl sale sul taxi che la porterà al cimitero per assistere al funerale del suo amante di un tempo con il cuore carico di ricordi e la paura di finire anche lei assassinata. Il tassista si chiama Eitan Einoch, detto Tanin. Mai amicizia fu più improbabile: un'anziana signora dai modi eleganti e un quarantenne divorziato, pugile per passione e tassista con velleità da investigatore. Eppure Tanin, insieme all'amico Bar, inizierà un'indagine che finirà per riportare alla luce una vicenda dimenticata avvenuta in uno dei periodi più delicati della storia dello Stato d'Israele, gli anni quaranta che segnarono il passaggio dal Mandato britannico all'Indipendenza. Per risolvere il caso e proteggere Lotte, Tanin non trascurerà nulla, nemmeno quei destini anonimi di cui la Storia si nutre e che travolge e nasconde. "Le diciotto frustate" è un libro...
Piccola autobiografia di mio padre
"Mio padre Schulim mi ha sempre raccontato poco della sua vita, e non solo riguardo alla sua prigionia ad Auschwitz. Certe cose, poi, le ho sapute soltanto molti anni dopo la sua morte, come, per esempio, che c'era anche lui nella lista di Schindler. E io, purtroppo, non gli ho mai chiesto nulla, anche perché è morto quando avevo solo ventisei anni. Qualcosa, però, è giunto miracolosamente fino a me, e così ho scritto questa piccola autobiografia per le mie nipotine. Ma non solo per loro." (Daniel Vogelmann)
EUR 3.75
Le 100 parole della Shoah
La Shoah occupa un posto centrale nella memoria comune. C'è però un abisso fra come la studiano gli storici e come ne parla il grande pubblico. Per questo Tal Bruttmann e Christophe Tarricone si propongono di definire con il più grande rigore scientifico termini e nozioni che, sotto vari aspetti, sono "fuorvianti". Chi sa per esempio che, da diversi decenni, gli storici utilizzano l'espressione "centro di messa a morte" piuttosto che "campo di sterminio"? "Shoah" e "Olocausto" sono strettamente dei sinonimi? Che cosa implica realmente il concetto di Lebensraum (spazio vitale)? Facendo il punto sul vocabolario, ma anche sui protagonisti, i luoghi e le fonti, queste 100 parole tentano di approfondire una realtà che nessuna parola può esprimere.
EUR 14.25
Ebrei internati. La provincia di Perugia dal 1940 al 1944
Il volume presenta il quadro dell'internamento degli ebrei, soprattutto stranieri, nei comuni e nei campi della provincia di Perugia dal 1940 al 1944. Mediante una ricca documentazione archivistica, si delineano in particolare le condizioni di vita degli internati, i rapporti con la popolazione locale, le forme della persecuzione e i salvataggi nel territorio. Si evidenzia l'intreccio tra i percorsi transnazionali dei profughi, le politiche nazionali e la loro ricaduta ai livelli periferici. Completa il quadro un'appendice contenente le note biografiche e gli elenchi dei perseguitati nel territorio provinciale.
EUR 19.00
Verso casa
Negli anni '20 del Novecento un gruppo di giovani ebrei lascia l'Unione Sovietica e si trasferisce nella Palestina mandataria. Ragazzi uniti dal desiderio di realizzare una società più giusta e inaugurare un nuovo modo di essere ebrei. L'insediamento nella realtà mediorientale si rivela però difficile: il lavoro è massacrante e il caldo insopportabile, la convivenza con gli arabi tutt'altro che pacifica e la nostalgia di casa fa capolino nelle ore più buie. Eppure, in quella terra dura, i giovani pionieri riescono a far nascere il kibbutz Beth Afikim, il vero protagonista di questa storia. I tanti personaggi che lo popolano sono tutti comprimari, tutti essenziali affinché il kibbutz abbia voce, cuore e mani. Seguendo le vicende di questi giovani sognatori ci ritroviamo immersi in un microcosmo multiculturale traboccante di vita, dove anche i più piccoli gesti quotidiani e le parole più banali hanno la forza del racconto epico. Dal sogno socialista fino agli anni della privatizzazione, Assaf Inbari ripercorre quasi un secolo di storia israeliana. "Verso casa" è biografia di un luogo e narrazione corale, ma è soprattutto un romanzo di formazione e di formazioni: adolescenti diventano uomini e spazi diventano geografie, mentre...
Bugiarda
Una storia che sembra suggerire l'idea che la stessa impalcatura che regge il mondo sia basata sulla menzogna e che dunque anche una bugiarda potrebbe raccontarci una storia autentica.\r\n«Abituata come psicologa a dipanare le contraddizioni della mente dei pazienti, da narratrice Ayelet Gundar Goshen suona con grazia mozartiana questa danza degli inganni» - Lara Crinò, Robinson\r\nCos'è veramente successo nel cortile dietro la gelateria? Una ragazzina, impaurita, urla. La gente accorre. C'è un uomo vicino a lei. Tutto potrebbe essere chiarito in fretta perché l'uomo ha sì commesso qualcosa di imperdonabile, ma non intendeva aggredire fisicamente la ragazzina. Invece lei lascia che l'equivoco prenda corpo, che si converta in bugia e che rapidamente, come una palla di neve che diventa valanga, si trasformi in un'accusa falsa che finirà per coinvolgere le vite di tutti i protagonisti di questo sorprendente romanzo perché una menzogna provoca sempre altre menzogne in una catena che sembra non avere fine e in cui nessuno è innocente.
EUR 16.15
L' acrobata
«Devo correre il rischio di far uscire la mia storia, una storia che ho tenuto dentro per tutti questi anni, a costo che mi si schianti il cuore, a costo che tu mi giudichi». Perché un figlio ha diritto di sapere qual è il cammino che ha portato suo padre a scegliere la lotta armata per combattere la dittatura, e a morire per la libertà. Bisognerà allora partire da lontano, dalle generazioni precedenti: dalla Russia Bianca di fine Ottocento all'Italia del fascismo, dalle leggi razziali alla fuga in Cile, dall'impegno politico per Salvador Allende al dramma della dittatura di Pinochet. Fino al tragico epilogo.Senza mai cadere nel sentimentalismo e nella retorica, Laura Forti scava negli affetti e nella Storia. Un monologo di grande intensità: a un figlio è narrata la storia del padre che non ha conosciuto e il lettore, da quella storia, trae la consapevolezza che solo l'elaborazione del passato può darci il coraggio di trasformare il dramma in forza, la sofferenza in speranza.
EUR 9.00
Il cimitero di guerra della comunità israelitica di Bari
Il presente volume, il settimo della collana Corpus Epitaphiorum Hebraicorum Italiae (CEHI) fondata nel 2008 da Mauro Perani allo scopo di preservare i testi degli epitaffi ebraici d'Italia, è dedicato al Cimitero di Guerra Israelitico di Bari. Si tratta dell'edizione inedita delle stele e del registro intitolato\r\n“Chevra Kadisha”, elaborato dalla Ḥevra Qaddišah o Confraternita santa che curò le sepolture e il cimitero, sito in un'area del Campo militare concessa nel 1948 dal Comune di Bari all'allora Comunità Israelitica Internazionale. Ente di fatto in liquidazione, la Comunità formata da profughi della Shoah di transito a Bari verso Ereṣ Yiśra'el e sostenuta dall'American Joint Distribution Committee, progetta la Sezione Ebraica con l'assetto di un cimitero di guerra e le stele per la maggior parte identiche, schierate ordinatamente sul terreno.\r\nNonostante pressioni interne, con una corrente favorevole a stabilizzarsi a Bari, la Comunità Israelitica Internazionale cessa di sussistere con l'interruzione del flusso di profughi e rappresenta un caso singolare di ripresa - circoscritta a un relativamente breve arco temporale del Novecento - di una presenza ebraica in una portata tale che si era potuta delineare proporzionalmente in città solo nei secoli passati, dal tardo antico al medioevo.\r\nLa...
Romanzo egiziano
Qual è il modo migliore per raccontare la storia della propria famiglia? Orly Castel-Bloom non ha dubbi: la memoria deve esplodere, autobiografia e immaginazione devono confondersi. E se il passato è irrequieto, ogni occasione è allora buona per fare un passo indietro: ai tempi di re Ferdinando II e di Isabella la Cattolica, ad esempio, quando «la Spagna vomitò i due grandi nemici del maiale che vivevano nel suo ventre: gli ebrei e i musulmani», costringendo i fratelli Castil a lasciare Torre de Mormojon in Castiglia; o durante la Primavera araba del 2011, quando «l'esercito egiziano aprì il fuoco sui manifestanti sparando proiettili veri». Possiamo ritrovarci, senza rendercene conto, tra i giovani militanti sionisti del Cairo che si stanno preparando ad emigrare in Israele, o nel 1952, tra i membri del gruppo egiziano di un kibbutz, a litigare per una valigia «come se fosse stata d'oro e nel mondo non esistesse il socialismo». La saga dei Castil affiora inaspettatamente da un insieme di memorie autobiografiche, fantasie e racconti. Una narrazione sovversiva e coinvolgente che si muove tra passato e presente con i ritmi antichi dell'oralità, ma che non lascia mai il lettore spaesato....
Sulla follia ebraica
Quella dell'ebreo folle è un'immagine che ricorre spesso nella lunga e buia storia del pregiudizio antigiudaico. Dalle credenze medievali fino alle teorie pseudoscientifiche di età moderna, malattia mentale ed ebraismo sono spesso stati associati per deridere, escludere e ferire. \r\n\r\nIncestuosi, sessualmente disinibiti, deicidi e avari, gli ebrei avrebbero un equilibrio psichico fragile, pronto a collassare facilmente e a compromettere il benessere di tutta la società. In questo romanzo, Jacques Fux si confronta con caricature e menzogne, le fa proprie e le utilizza per raccontare una storia diversa. Una storia che non vuole essere solo una critica all'inconsistenza di false teorie e pregiudizi, ma che vuole scontrarsi anche con la solitudine, la violenza e l'odio di sé. L'autore con delicatezza, sensibilità e ironia racconta le vite di nove personaggi. Nove vite di ebrei folli, ognuno a suo modo. Sarah Kofman, la grande studiosa di Nietzsche e Freud, che non riuscì mai a fare i conti con le ferite della Shoah. Woody Allen, pazzo d'amore per Soon-Yi. Ron Jeremy, «Mister fucking Jew», che per tutta la vita ha sognato di diventare un grande attore, finendo per riuscirci solo nel mondo del porno. Otto Weininger, ebreo...
Come si crea l'antisemitismo. La stampa cattolica italiana fra Otto e Novecento: Mantova, Milano, Venezia
L'antisemitismo non è un fenomeno autonomo che cresce e alza la testa all'improvviso, non è un fatto sociale che emerge indipendentemente dalle persone. L'antisemitismo non è neppure la conseguenza necessaria di un eterno odio cristiano contro gli ebrei. Piuttosto, l'antisemitismo è un fenomeno sociale la cui formazione è direttamente collegata ai grandi sconvolgimenti del XIX secolo e dell'industrializzazione. Il risentimento verso gli ebrei assume allora un carattere laico e nasce ad opera di protagonisti concreti. In Italia, uno di questi attori fu la Chiesa cattolica. Tuttavia, il rapporto tra antigiudaismo cristiano e antisemitismo laico è controverso nell'Europa del XIX secolo. Alcuni osservatori di quel tempo sottolinearono la novità del fenomeno e le sue cause sociali, mentre altri lo consideravano un ritorno dell'antico odio religioso medievale nei confronti degli ebrei. Per chiarire il rapporto tra radici cristiane e motivi laici nella configurazione che assume l'antisemitismo fra Otto e Novecento è quindi necessario tornare alle fonti. Sulla base della stampa cattolica di tre città, l'autore evidenzia quanto il clero cattolico abbia influenzato il linguaggio laico dell'antisemitismo.
EUR 11.40
Questioni bioetiche e diritto ebraico
La bioetica è divenuta ormai il luogo di aspre controversie, ideali e di carattere pratico. Per offrire una adeguata conoscenza, quando non una vera epistemologia, ai problemi etici trattati, noti esponenti ebrei da un lato e illustri giuristi dall'altro si sono confrontati nel Convegno "Questioni bioetiche e diritto ebraico" organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Ferrara in collaborazione con il MEIS e tenutosi presso l'Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza il 9 novembre 2017. Nel Convegno si è soprattutto cercato il dialogo, si è altresì tenuto presente quanto incisivo sia stato l'apporto del pensiero giuridico e della speculazione ebraica in particolare e di come i problemi bioetici, che trovano certamente il loro luogo specifico nell'interiorità della coscienza dell'uomo, non possano ridursi alla sola problematica privata, ma riguardino, come afferma il giurista e filosofo Francesco D'Agostino "le esigenze imprescindibili dell''etica pubblica', su cui si fonda la possibilità di una vita sociale ordinata". Sono pertanto importanti e molto suggestive le riflessioni dei Relatori al Convegno, perché il loro contributo approfondito, chiaro e preciso, ha saputo aprire un ulteriore e significativo spiraglio nell'incerto statuto epistemologico della bioetica: sia quello dell'imprescindibile pensiero ebraico, sia...
L' albero di Sara
Bibbia ebraica. Agiografi. Testo ebraico a fronte
Quarto e ultimo volume di questa traduzione, con testo ebraico a fronte, del canone della Bibbia ebraica pubblicata dalla casa editrice La Giuntina. Tale opera è il frutto di studi esegetici compiuti da insigni Rabbini e Maestri in Israele ed è curata dal Rabbino Prof. Dario Disegni. Al presente volume hanno collaborato, in particolare: Menachem Emanuele Artom (Salmi), Paolo Nissim (Proverbi), Dario Disegni (Giobbe; Daniele), Aldo Luzzatto (Meghilloth), Samuele Avisar (Ezra-Nehemia), Giuseppe Laras (Indici).
EUR 39.90