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Moralità. Ristabilire il bene comune in tempi di divisioni
«Una società libera è una conquista morale. Negli ultimi cinquant'anni, in Occidente, questa verità è stata dimenticata, ignorata o negata. Ecco perché oggi la democrazia liberale è in pericolo. La libertà della società non può essere sostenuta soltanto dall'economia di mercato e dalla politica democratica liberale. Ha necessità di un terzo elemento: la moralità, un interesse per il benessere degli altri, un impegno attivo nei confronti della giustizia e della compassione, una volontà di chiedere non soltanto ciò che è bene per me ma ciò che è bene per tutti-noi-assieme». Jonathan Sacks, tra i più amati Maestri contemporanei, ci guida in un viaggio salvifico, dalle misere sponde dell'«Io» agli spazi nobili del «Noi», verso una società più prospera e retta. In "Moralità", l'autore si misura con le sfide più ardue del mondo contemporaneo: l'individualismo, l'alienazione dovuta ai social, la crisi della famiglia e della comunità, la mancanza di princìpi nell'economia e nella politica, le minacce alla libertà di espressione. Sacks completa così la lezione iniziata con "Non nel nome di Dio" e ci consegna il suo testamento spirituale. Un messaggio carico di lucidità e speranza, un'esortazione a ripristinare la nostra umanità e a...
Resta ancora un po'
Quando nonna Giuditta capisce che è ormai vicino il tempo di morire, coinvolge il nipote Jonathan, la fidanzata Noga e il coinquilino Ittai in un viaggio alla ricerca del cimitero perfetto. Lungo la strada affiorano i ricordi e si fanno largo tutte le verità taciute a Jonathan dalla famiglia. A partire dal suo nome, Jonathan, lo stesso del primo amore di sua madre Ahuva, un giovane soldato morto nella Guerra del Kippur, e mai dimenticato. Nonna Giuditta non ha peli sulla lingua e con un sarcasmo irresistibile prende per mano l'amato nipote per liberarlo di tutti i fardelli invisibili della propria storia famigliare, un ultimo gesto d'amore prima di concludere il suo "grande viaggio". "Resta ancora un po'" è un romanzo divertente e leggero che raccontandoci l'Israele di oggi riesce ad affrontare temi complessi, come la difficoltà di liberarsi del passato, le verità nascoste che ci cambiano la vita, le scelte che compiamo inconsapevolmente.
EUR 14.25
Il testamento di Mosè. Antologia del «Sifrè Devarim» (Deuteronomio)
"Parole" (Devarim) è il titolo ebraico dell'ultimo libro della Torà, il Deuteronomio. Questo libro, ambientato nelle steppe di Moab, alle soglie della Terra Promessa, si presenta come l'ultimo discorso di Mosè, tenuto nello stesso giorno, alla vigilia della sua morte, come il suo testamento spirituale. "Libri" (Sifré de-be-Rav) è il nome del più antico commento rabbinico alla Torà, in questo caso al Deuteronomio. Si tratta di un midràsh di halakhà, dal momento che il suo contenuto è legale, ma che comporta non pochi sviluppi anche di aggadà, ossia teologici, a cominciare dall'unità di Dio proclamata dallo Shema' Jisra'el. Questa antologia ne raccoglie i più significativi: dalla giustizia alla preghiera, dall'idolatria all'imitatio Dei, dalla Terra d'Israele alla benedizione di Abramo.
EUR 15.20
Le corone della Torà. Logica e Midrash nell'ermeneutica ebraica
L'interpretazione dei testi è il cuore del giudaismo e lo studio in ebraico della Torà scritta e orale è uno dei suoi precetti fondamentali. Ma interpretare è un'arte sviluppatasi sulla base di regole precise che fissano dei limiti logici e insieme potenziano la fantasia dei maestri di Israele. In questi dodici capitoli si esplorano tali middot o norme ermeneutiche, la dialettica tra senso letterale e approccio midrashico, gli sviluppi dell'esegesi rabbinica soprattutto in età medievale, i dibattiti sul valore delle aggadot nella prima modernità e, infine, i diverbi tra ortodossia e riforma sul posto da assegnare al metodo storico-critico nella lettura dei testi sacri: Torà, Talmud, Zohar... Ma idee e prassi dell'interpretazione si applicano anche al mondo dei sogni, all'elaborazione della memoria e alla vasta produzione poetica e letteraria, rifiorita in ebraico nel corso del Novecento, in particolare nella società israeliana. Questo percorso mostra come, da sempre e mai come oggi, il giudaismo sia una interpreting tradition nel solco di una lunga storia che combina rigore e innovazione. Secondo il Midrash, Dio stesso, tracciando corone sulle lettere della Torà, ha cominciato questa storia.
EUR 19.00
Il cortile del mondo. Nuove storie dal Ghetto di Venezia
Tutti i ghetti del mondo prendono il nome dal Ghetto di Venezia, che dopo la sua creazione nel 1516 divenne luogo di segregazione ma anche vivacissimo centro culturale ebraico e interculturale. Dopo l'abbattimento delle sue porte a fine '700, questo piccolo angolo della città lagunare venne trascurato dai grandi scrittori, da Proust a Brodskij, da Mann a James, che forgiarono il mito letterario di Venezia. Mezzo millennio dopo la fondazione, diciotto scrittori di diversi paesi, lingue, identità, religioni giungono a Venezia per rivisitare il Ghetto originario e confrontarlo, in saggi e racconti che rappresentano sorprendenti prospettive su questo «cortile» veneziano aperto sul mondo. Con i contributi di: Marjorie Agosín, David Albahari, Molly Antopol, Shaul Bassi, Murray Baumgarten, Sara Civai, Lucio De Capitani, Anita Desai, Edmund de Waal, Laura Forti, Stanley Gazemba, Howard Jacobson, Motti Lerner, Daniel Mendelsohn, Andrea Most, Caryl Phillips, Doron Rabinovici, Igiaba Scego, Ronnie Scharfman, Clive Sinclair, Agata Tuszynska, Arnold Zable.
EUR 17.10
Un cuore da campione. Storia di Ludwig Guttmann, inventore delle Paralimpiadi
Ludwig Guttmann voleva essere un neurologo, curare le lesioni spinali, aiutare gli altri. Ma nel 1938, dopo la Notte dei cristalli, capì che la situazione degli ebrei in Germania stava rapidamente precipitando: essere uno dei medici più stimati del paese non avrebbe salvato lui e la sua famiglia dalla deportazione. Raggiunse così l'Inghilterra, e qui avviò una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre l'approccio alla paraplegia. A Stoke Mandeville, l'ospedale che iniziò a dirigere nel 1944 nel Berkshire, i feriti di guerra non avrebbero incontrato né avversione né commiserazione. Questi giovani - perlopiù piloti della RAF impegnati a difendere l'Europa dalla minaccia nazista - erano «il meglio degli uomini» e non meritavano di marcire in un letto. Alla disperazione e ai sedativi, Guttmann preferì l'attività sportiva, l'aria fresca, la gioia dei rapporti umani. Ragazzi che la guerra aveva drammaticamente segnato tornavano alla vita grazie all'entusiasmo di una sana competizione. L'anno della svolta fu il 1960, quando grazie al medico italiano Antonio Maglio i «Giochi di Stoke Mandeville» approdarono a Roma, in occasione della XVII Olimpiade. Nacquero così le gare paralimpiche. Un cuore da campione non racconta solo la vita di un personaggio straordinario...
La parola a loro. Dialoghi e testi teatrali su razzismo, deportazioni e Shoah
«Leggere queste pagine, o magari recitarle, parlo da attrice, aiuta a far rivivere situazioni e volti. La parola a loro è una specie di vaccino (termine di cui abbiamo di nuovo imparato a comprendere l'insostituibilità) contro le discriminazioni e le intolleranze ancora purtroppo presenti nel nostro mondo» (dalla prefazione di Ottavia Piccolo). L'epoca dei testimoni diretti della Shoah volge al termine, con essa non si conclude però il tempo della memoria. Come scrive Gadi Luzzatto Voghera nella postfazione, la Shoah rimane un passaggio fondamentale perché ha messo a nudo la natura umana. La sua memoria riguarda, quindi, il nostro presente e il nostro futuro e non solo il nostro passato. Il libro, corredato da ricche note didattiche, affronta un ampio ventaglio di argomenti: si va da grandi temi di natura etica e politica al ruolo svolto da alcune indimenticabili figure femminili, dalle vicende di bambini e ragazzi ebrei e non ebrei alla testimonianza di armeni e rom; si prendono in considerazione altre forme di deportazione, ivi compresa quella che vide protagonisti gli Internati Militari Italiani (Imi). Si ripropongono storie di solidarietà e altre di segno opposto, si sviluppano prospettive legate all'educazione, al racconto...
La chiesa di S. Filippo Apostolo e il battistero di S. Giovanni nella Giudecca di Siracusa. Il ritorno della Memoria.
Una ricerca che si avvale dell'apporto e delle conclusioni di altre discipline, con finalità di ricostruzione storica e di datazione del sito. Viene svelato il mistero di una chiesa che non fu mai sinagoga, nel cuore della giudecca della Siracusa medievale, dedicata a S. Giovanni il Battezzatore e all'Apostolo S. Filippo. Demitizzata la tradizione storiografia erudita che aveva individuato nell'ipogeo sottostante un bagno ebraico, il luogo viene restituito alla sua funzione di battistero cristiano. Gli autori raccontano le piccole e grandi imposture del passato e del presente, incastrando l'ultimo tassello mancante nel mosaico dei luoghi ebraici nella città di Archimede per un ritorno della Memoria perduta.
EUR 28.50
Un grido vero. Riflessioni su Primo Levi
"De Angelis non si appaga di ricostruzioni di maniera, di biografie stereotipate, contesta i giudizi correnti, propone visioni alternative a tesi consolidatesi nel tempo. Di qui il fascino dei saggi qui raccolti, che partono proprio dalla rivisitazione del luogo comune sullo scrittore illuminista e loico, insensibile ai richiami dell'irrazionale. Molte di queste certezze si sono negli ultimi tempi incrinate, le pagine di De Angelis contribuiranno a insinuare dubbi a coloro che inseguono il mito della chiarezza, della reticenza, della moderazione, dell'equilibrio... Il ritratto che emerge dalla lettura di questo studio è un ritratto sfumato, che riporta in superficie le inquietudini, le incertezze, finanche la fragilità di uno scrittore che sfidava il silenzio, osava tentare, a dispetto delle autodichiarazioni pubbliche, la strada del grido, dell'urlo." (dalla Prefazione di A. Cavaglion)
EUR 15.20
Muselmann. Omaggio ad Aldo Carpi. Ediz. illustrata
«Il mondo della creatività, legato ad un argomento così doloroso, rappresenta sempre una prova importante per gli artisti. Anche questa volta le poetiche e le estetiche contemporanee hanno aderito all'invito con sensibilità particolare. Gli artisti qui presenti sono molto diversi per stili e percorsi di vita nell'arte. Eppure vi è una straordinaria coralità, un ventaglio di proposizioni, che sottolineano momenti, fotogrammi, tesi a ripercorrere una delle pagine più tragiche della storia . Lo sguardo dell'arte è forte e, nello stesso tempo, attento alle sensibilità individuali. E' uno sguardo simbolico consegnato, dunque, ad una forma di eternità spirituale attraverso una "staffetta", per non dimenticare. Quello che colpisce di più è la capacità di sintesi e la visione puntuale, profonda, che va ben oltre la distanza temporale dal periodo storico descritto. Evidentemente lo strisciante desiderio di revisionismo e la crescente distrazione dei nostri tempi non costituiscono ostacoli per l'arte che, al contrario, si pone come barriera, difesa, per i nostri pensieri.» (Vittoria Coen)
EUR 19.00
Talmud babilonese. Trattato Betzà
Questo trattato fa parte dell'Ordine delle Feste (Mo'èd) ed è denominato in due modi: quello più diffuso deriva, come spesso capita per i libri ebraici, dalla prima parola del testo, Betzà ("uovo"). L'altro titolo, quello più comune fra gli antichi commentatori, è Yom Tov (lett. "Giorno buono", nel senso di "Giorno festivo"), che non solo deriva anch'esso dalle prime parole del testo ma rappresenta l'argomento del trattato: le modalità dell'osservanza dei giorni festivi e le differenze rispetto allo Shabbàt (Sabato). Per "giorni festivi", in senso stretto, si intendono i giorni di festa solenne in cui è vietato lavorare. Secondo la prescrizione della Torà, i giorni festivi sono il primo e il settimo giorno di Pèsach (Pasqua), il giorno di Shavuòt (Pentecoste), Rosh haShanà (Capodanno), il primo giorno di Sukkòt (Festa delle Capanne) e Sheminì 'Atzèret (l'ottavo giorno dall'inizio di Sukkòt, detto anche Simchàt Torà, Gioia della Torà). Nella Diaspora, rispetto alla norma prescritta nella Torà, questi giorni sono raddoppiati per decreto rabbinico, mentre in Israele solo Rosh haShanà dura due giorni (il motivo dei raddoppiamenti è spiegato in questo trattato). Nei giorni festivi è proibito lavorare, come di Shabbàt, con la differenza che...
L' ebreo in bilico. I conti con la memoria fra Shoah e antisemitismo
«Si può scrivere per la fama, e si può scrivere per l'Arte. Si può scrivere per la scienza o per dar voce allo spirito. Si scrive per affermare di esistere o per un bisogno istintivo di comunicare. Ogni scrittura ha un suo motivo, e in ogni scrittura c'è dell'autobiografia, di contenuti o di stile. Ma si può scrivere anche a nome di qualcun altro, per rispondere all'aspettativa di chi mai ha avuto l'ardire di esprimersi, per appagare un bisogno da anni represso, per rispondere con imperdonabile ritardo alla frustrazione di coloro ai quali la storia non ha dato una voce. O hanno scelto loro sponte di non avere una voce, per pudore, per codardia, per non rinnovare il dolore, o per semplice umana vergogna. Si può scrivere, allora, per giustificarsi, a sé e agli altri, e per saldare un debito con la propria storia, con la propria ascendenza, con la memoria dei propri cari, e con la propria coscienza».
EUR 13.30
Alla fine lui muore
C'è qualcosa che non va, in Duccio Contini. È così giovane e già passa le serate chiuso in casa a mangiare semolino e sorseggiare tisane con un plaid sulle ginocchia. E pensare che fino a poco tempo fa era un promettente scrittore di successo. Allora perché adesso se ne va in giro per Roma con un carrellino per la spesa? Perché trascorre intere giornate davanti alle transenne di un cantiere o tra gli scaffali della farmacia su viale Trastevere? È forse possibile diventare vecchi a trent'anni?! Dopo il dissacrante "Olocaustico", Alberto Caviglia torna a giocare con la realtà in un nuovo romanzo dall'ironia spiazzante. "Alla fine lui muore" è una favola metropolitana, comica e amara, che manda in cortocircuito aspettative e stereotipi dei nostri tempi per trasformarsi in una satira surreale che punge e diverte.
EUR 13.30
Fra storia e memoria. Una famiglia ebraica triestina dal 1938 al secondo dopoguerra
Una storia familiare originata da un carteggio, da appunti ritrovati, da memorie, da ricerche. Gli eventi accaduti nelle terre del confine orientale, così poco conosciuti, le tappe della discriminazione e della persecuzione scatenate contro gli ebrei, con picchi di estrema violenza, costituiscono il punto di partenza per il racconto delle vite dei membri della famiglia Levi, genitori e sei figli, nel periodo più buio che va dalla promulgazione delle leggi razziali al secondo dopoguerra. Le storie individuali nel loro dipanarsi divengono tasselli importanti per approfondire la comprensione di un passato non ancora del tutto analizzato. Dall'evento tragico che ha per protagonista il padre, Alberto Levi, deportato e ucciso ad Auschwitz, alle incessanti ricerche della madre, alle storie diverse e avventurose dei vari figli. Due di loro compiono la dolorosa scelta di lasciare Trieste e l'Italia stessa. I loro orizzonti si apriranno su fronti più ampi, seppur sofferti. Il prezioso carteggio fra i due fratelli tocca un dilemma che ha coinvolto tutta quella generazione: restare e combattere nella terra natale, per realizzare un mondo libero e giusto, o partire per dare vita a una nuova patria in Palestina, dove nessuno avrebbe più potuto perseguitarli....
Jewish Lives Matter. Diritti umani e antisemitismo
Fiamma Nirenstein, da anni studiosa attenta dell'antisemitismo ed esperta della realtà mediorientale, svela i meccanismi più subdoli che sorreggono molti ragionamenti di chi, mentre per le strade invoca pace e giustizia, accusa Israele - e più in generale gli ebrei - di colonialismo, di violenza gratuita, di apartheid, e difende un'organizzazione fondamentalista come Hamas. Jewish Lives Matter è una sfida coraggiosa a quelle roccaforti ideologiche strenuamente sorvegliate da chi "non farebbe male a una mosca" e usa le parole più belle: diritti umani, uguaglianza, libertà. Perché l'antisemitismo non è un oscuro monolite venerato da pochi idioti in camicia nera, ma una polvere sottile, impalpabile, che si insinua in tante riflessioni, in troppe conclusioni. Una polvere nociva che non risparmia il pensiero di nessuno, nemmeno quello di chi crede di essere dalla parte giusta della Storia.
EUR 9.50
La luce del regno
Mattia Almiti, professore di storia dell'arte, si trova, passati i cinquant'anni, a fare un bilancio esistenziale. Mentre sta scrivendo un libro che ha come tema la crisi del concetto di bellezza nel panorama dell'arte contemporanea, ripercorre alcuni eventi fondamentali della propria vita: il rapporto problematico con la madre, la perdita del fratello maggiore in un incidente, la separazione dalla moglie, e soprattutto la morte per droga di Yannis, il giovane studente di storia dell'arte con il quale aveva una relazione. Quella di Mattia è una cognizione del dolore che, oltre a metterlo in contatto con la parte più profonda di se stesso, lo porterà, durante le sue peregrinazioni tra Parigi e Londra, a incrociare una serie di personaggi le cui storie, intrecciandosi con la sua, andranno a comporre un arazzo opalescente, in precaria oscillazione tra tenebra e splendore. "La luce del Regno" è un viaggio al crepuscolo che, con una scrittura raffinatissima, evoca le grandi narrazioni antiche di morte e resurrezione, ma con tutto il disincanto e lo stridore della modernità. Al termine di questo itinerario iniziatico costellato di schegge e frammenti sparsi, Mattia scoprirà, in un rapporto di interrogazione con la sua...
Lezioni di Torà. Riflessioni e insegnamenti di vita. Discorsi adattati da Jonathan Sacks
Rabbi Menachem Mendel Schneerson è stato uno dei Maestri più autorevoli e seguiti della storia religiosa ebraica. Pensatore raffinato e abile interprete delle esigenze più urgenti della contemporaneità, Schneerson è diventato famoso in tutto il mondo semplicemente come "il Rebbe". Con la sua leadership carismatica ha guidato una parte del mondo chassidico attraverso un secolo, il Novecento, costellato di tragedie ma anche di nuove sfide. Le sue riflessioni sulla Torà coniugano la tradizione rabbinica con quella mistica dello Zohar e i testi fondamentali del chassidismo. Prendendo le mosse da versetti biblici e accompagnati dalla millenaria sapienza ebraica, i discorsi del Rebbe scendono nelle profondità della parola e, con sensibilità e pazienza, riescono a dilatare ogni singolo punto fino a farne un insegnamento di vita. "Lezioni di Torà" raccoglie i frutti di questo instancabile lavoro ermeneutico. Ne nasce un testo unico e prezioso, e non solo per il mondo ebraico, ma per tutti coloro che, confusi o spaventati dalle tortuosità del presente, incedono coraggiosamente verso una più ampia comprensione spirituale.
EUR 19.00
Le cose che ci fanno paura
Evie e Lottie hanno quattordici anni e sono le gemelle meno identiche del mondo. Evie è un'esplosione di energia e decisamente simpatica, Lottie è introversa e molto sensibile. Anche le loro vite non potrebbero essere più diverse: Evie passa le giornate a preparare le battute per il club di comicità con la sua amica del cuore, Amina, e a inseguire Luke Braybourne, l'affascinante ragazzo per il quale ha una cotta; Lottie invece si dedica con passione allo studio e gioca a tennis con Saffy, Mel e Topaz, le ragazze più snob della scuola. Ma quando il razzismo busserà improvvisamente alla porta, minacciando la loro famiglia, le due sorelle si scopriranno più simili e unite di quanto immaginassero. Grazie a Noah e Hannah, nuovi amici inaspettati, troveranno poi la forza di guardare in faccia le loro paure e il coraggio di affrontare le sfide più difficili. Età di lettura: da 11 anni.
EUR 14.25
Canaglia
È il 1988. Tadek, scrittore fallito e abbandonato dalla moglie, si reca in Polonia per incontrare il padre Stefan. Non lo vede e non ha contatti con lui da vent'anni, da quando la madre decise di emigrare in Israele portando i figli lontano dalla povertà della Polonia socialista e da un ambiente brutale e violento. Tadek sa dove trovare il padre: a Varsavia, in una casa di riposo per reduci di guerra. Stefan è ormai un vecchio corroso dalla vodka e braccato dai fantasmi delle atrocità che ha sia subito che perpetrato durante la Seconda guerra mondiale. Per una settimana, durante un viaggio che intraprendono insieme in una tetra Polonia al tramonto dell'era sovietica, incapaci di amarsi o odiarsi, padre e figlio si confronteranno alla ricerca di una riconciliazione impossibile. Affioreranno allora tutte le verità mai confessate e, soprattutto, prenderanno voce i silenzi sugli anni terribili e decisivi dell'occupazione nazista. I racconti di Stefan, personaggio estremo in ogni sentimento e comportamento, saranno sufficienti per ricucire il legame tra padre e figlio? Basteranno a salvare Tadek da se stesso?
EUR 18.05
Lampo all'alba
"Lampo all'alba", vertice della poesia di Lea Goldberg (1911-1970), risuona tutto della poesia ebraica antica come di quella moderna; un coro in cui si insinuano forti gli echi della letteratura europea che l'aveva formata. Scritte fra il 1948 e il 1955, le liriche si situano all'ombra della Seconda guerra mondiale e nei chiaroscuri del nascente Stato; sono solcate da sentimenti di lutto, da cui affiorano in raffinate trasfigurazioni le antiche-nuove domande che i tempi imponevano. La raccolta è anche il suo libro più italiano per la presenza di un gran numero di sonetti, fra cui spiccano i dodici del ciclo "L'amore di Teresa de Meung", suo personale Canzoniere, intreccio cifrato di Vita e Poesia, nonché omaggio - denso di corrispondenze innovative - a Petrarca, del quale fu studiosa e traduttrice in ebraico. La complessità di "Lampo all'alba", qui presentato in prima traduzione italiana, è illuminata dal saggio "La speranza dell'armonia", nonostante tutto, scritto appositamente per questa edizione da Giddon Ticotsky, curatore dell'opera di Lea Goldberg in Israele.
EUR 16.15