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Ogni vigilia è disarmata. (Poesie 2016-2018)
"Questo nuovo libro è il frutto della maturità vissuta con pacata saggezza, con una ininterrotta e tesa attenzione alla realtà. Mannacio osserva i minimi frammenti, tra luce e ombra, che gli appaiono dalla quotidiana esperienza, proposti e poi quasi sempre cancellati nel tempo che va. Un tempo che e a volte sembra invece sospendersi nell'attimo, compiendo il miracolo di realizzare una parentesi di autentico sollievo, di piccola gioia terrestre. Un tempo che si muove e una realtà che si articola e muta, perché «l'anima è nelle cose, / nel loro mutamento». In questo mutamento si agita anche l'inquieto andare degli umani nel mondo, poiché noi «siamo l'accampamento che cammina». Ma il percorso del poeta è attivo anche nel passato e in vari luoghi... E nella sana consapevolezza realistica che lo porta alla valida ipotesi che «esistere e resistere siano la stessa cosa»".
EUR 12.35
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Poesia da camera (Kammerpoesie)
Vincitore del Premio Internazionale di letteratura città di Como VIII edizione - Sezione Poesia Edita\r\nCarmelo Pistillo è anche uomo di teatro e narratore, in grado di spaziare in varie direzioni utilizzando linguaggi e forme diversi. Nella sua poesia, pur nell'attenzione che riserva al verso, alla scansione della frase, al lettore sembra invariabilmente di udire una voce che rimanda a un'espressività orale, o a movimenti musicali. In forte evidenza il tema d'amore, della "camera" d'amore appunto, in cui la sua voce risuona netta e bene impostata. Amore in un «miraggio d'intimità», ma anche ininterrotto viaggio, per oltrepassare «la stretta del giorno». Interessante è assistere ai mutamenti di registro verso una dizione più asciutta, pur nell'esposizione narrativa di figure e situazioni concrete. In tal senso Pistillo prosegue con il racconto dell'"uomo nella nebbia" capace di offrirci una sua centrale meditazione: «Sento che devo voltare / le spalle a qualunque liturgia e pietà, seguire l'oltranza / che dilaga tra le preghiere più dimesse e stolte. / Sulle spalle ho il peso / di una notte incompiuta». Qui si innesta l'osservazione della complessità, che diviene il motivo esistenziale di fondo, anche nella ripresa di toni più aperti...
Magico respiro
Nell'affabile, saggia normalità della sua pronuncia, nel gioco, abilmente articolato e libero, delle sue terzine narrative, Renzo Paris entra nell'assurda concretezza reale di un tempo, il nostro, stravolto dall'imprevedibile vicenda del morbo che ci ha storditi e messi in quotidiano contatto con la morte. Ne escono visioni poetiche popolate di fantasmi e ansia, ma soprattutto si manifesta un vero e proprio popolo di personaggi vari, povera gente proveniente da varie parti del mondo. Sono figure dai contorni marcati, presenze molto nette e coinvolgenti, proposte nei loro affanni e nella loro ben magra o triste sorte. In tutto ciò non manca il riaffacciarsi della memoria, recente o più remota, magari ancora portata a galla dai personaggi, come quello indimenticabile, dall'aria di «filologo leopardiano», che torna per esempio a parlare dal Sessantotto. Il pensiero dell'autore si spinge poi ancora più indietro nel tempo, con episodi della sua giovinezza in Abruzzo, il suo «piccolo Tibet», con l'apparire di altri volti di povera gente, costretta a emigrare, vittima di una sorte che non può non riallacciarci a quella dei migranti della nostra epoca.
EUR 12.35
N-eide
Maurizio Clementi conferma nitida la sua identità di poeta in questo componimento organico, coerente come un vero poema, pur nelle varie, sottili parti in cui si muove nel suo viaggio, nella perlustrazione di un mondo, umano e di aperta fisicità, che indaga e immagina, giungendo a impennate metaforiche la cui complessità irriducibile coinvolge il lettore. Eccoci allora al «canto della materia dei viventi», una materia che, nella suggestiva lucentezza dei versi, per gli stessi viventi «invece è musica» che si realizza nella stessa «musica dello spazio», che è sempre mirabilmente «brulicante» di energia attiva. E qui si manifesta l'identità dell'uomo particella, giostrante in un moto continuo di oscillazioni tra essere e non essere, attratto dalla meraviglia della luce e di una insondabile dimensione ulteriore. Possiamo dunque dire che questo è un libro insolito, la cui compatta e insieme cangiante immagine complessiva coniuga l'alta tensione del pensiero con la verticalità della spinta lirica, assorbendo con naturalezza, nelle suggestive cadenze musicali e narrative, anche termini della ricerca scientifica, realizzando un gioco d'insieme, fatto di attriti e improvvise armonizzazioni.
EUR 10.45
In un mare di luce
A quasi dieci anni dalla sua prematura scomparsa, possiamo tornare a leggere la poesia di Ermanno Krumm, in questi versi da lui scritti nell'ultimo periodo, e dove coesistono, nell'asciutta eleganza, nella precisione impeccabile della sua voce, una grande apertura alla vita e un incresparsi dolente, ma sempre controllatissimo della voce, che avverte ormai il profilarsi all'orizzonte di segni inequivocabili e minacciosi, come quel "filo di scuro che scende dal cielo". Versi che vanno ad aggiungersi, in modo decisamente significativo, al corpo delle raccolte pubblicate da Krumm in vita, e che ne fanno uno dei più significativi e limpidi poeti della sua generazione, una delle voci più autentiche e sempre vive della nostra poesia tra secondo Novecento e inizio Millennio.
EUR 5.70
Hotel Stelvio
Sottili, raffinate, e insieme tremende, queste nuove, notevoli poesie di Giorgio Prestinoni. Unite tra di loro - nelle due sequenze e nella breve, sinistra, centrale gita in cui sono organizzate narrativamente - dal forte senso di una improprietà e di un disagio dell'esserci, dell'essere al mondo, nel mondo, da un senso, dunque, della propria umana imperfezione o semplice inadeguatezza. Lo vediamo nei passi goffi di un "danzatore" trasognato ed estraneo a una realtà esterna che pure osserva attento, tra insofferenza e meraviglia. Il lettore viene poi coinvolto dall'infelice destino di un altro personaggio, affetto da acondroplasia, un nano insomma, ulteriormente storpiato nel suo povero corpo da un maldestro tentativo medico di normalizzarlo. Il suo attrito di sofferenza con l'esistere appare quasi come l'improba, paziente fatica dell'uomo per adattarsi al proprio destino, prima di rendersi conto di avere ricevuto in dono, a conti fatti, un solo vero, modesto privilegio, "Il privilegio di essere ciò che siamo".
EUR 5.70
La morte rosa
Il mare, l'amore, la morte... Il libro, la vita, la piccola farfalla che va... Esserci per una volta, e dunque per sempre, iscritti per sempre nel tutto... Luigi Fontanella ci offre, passando tra questi e innumerevoli altri segni di presenza e confine, un canzoniere compatto e delicato, insieme trasparente e ambiguo, come è in fondo, quotidianamente, la nostra umana esperienza. Sceglie di descrivere, di narrarci qualcosa, una breve vicenda, un liquido racconto dove sensibilità e presagio si sovrappongono, dove il tessuto è una composizione fondata su contrasti e ossimori netti eppure attutiti dalla pronuncia, tra fisicità e sfumature oniriche, tra eros e sparizione, tra abbandono e volo. Questa "morte rosa", nuovo capitolo della poesia di Luigi Fontanella, è un felice esempio di meditazione lirica, di pensiero vissuto nel molteplice corpo delle immagini.
EUR 5.70
Inizio e fine
La poesia di Luigia Sorrentino, come si conferma con forza in questo nuovo lavoro, si muove per sua vocazione nella linea della maggiore tradizione lirica europea del Novecento. Tono (con molta discrezione) elevato, economia della parola, immagini che si incidono nella mente del lettore per la loro originalità ed energia, e non di meno per la loro capacità di produrre, sprigionare fascino; e spesso un fascino inquietante e misterioso che coinvolge nelle sue spire il lettore. Il quale bene avverte, peraltro, il vivo sottostare di una vicenda, non dichiarata, ma essenziale nel suo toccare le corde di una sensibilità che porta Sorrentino a usare l'efficacia delle immagini e la limpidezza della pronuncia, ai fini di una veicolazione drammatica - ma sottile e priva d'enfasi o effetti speciali - di un pensiero e di forti umori circolanti. E infine di una riflessione implicita sui grandi temi dell'umano esistere, e dunque su Inizio e fine, su corpo e sentimento, su sangue e dolore, su pronuncia del nome e silenzio, sui più vitali legami affettivi e il senso del distacco irreversibile.
EUR 5.70
Idolo dello schermo
Una evidente coerenza tematica governa questi versi, nella limpida geometria del loro procedere, nella chiarezza di un pensiero rivolto al nostro presente, con incisive sentenze epigrammatiche, comprese, ma non celate, nell'impeccabile articolarsi della composizione. Imbriani osserva e critica con occhio acuto il mutare dell'umana fisionomia in un tempo in cui "il presente è il solo idolo che resta" e il soggetto sembra poter riconoscere se stesso solo in un illusorio e banale autorispecchiarsi, indifferente alla poca verità della sua esperienza, tanto che ormai: "l'io la fa in modo imbarazzante / da padrone, analogia / con il solito narciso che si immerge nella fonte". Potremmo dire che questi nuovi versi di Imbriani, già autore per questo editore di un'opera significativa come "La sintassi sapiente", siano versi di una poesia "civile" in cui la sottigliezza della mente e della scrittura, secondo un alto esempio come è stato quello di Nelo Risi, ci porta alla riflessione su noi stessi attraverso il raffinato gioco di un'ironia discreta e con eleganza, mai sovraesposta.
EUR 5.70
Disturbi del desiderio
"Disturbi del desiderio" è in effetti ben più di una semplice plaquette, ben più di un lavoro di avvicinamento all'insieme di un'opera completa, risultando con immediatezza i tratti di una fisionomia netta ed energica e le fasi di un disegno molto controllato. Mary Barbara Tolusso ci coinvolge, passo su passo, nel suo vitale turbamento, che si insinua nella luce e nella sporcizia del giorno, negli interstizi dei suoi minimali accadimenti. Una quotidianità del corpo che dialoga a intermittenza con l'idea incombente del nulla, con il fantasma del non esserci più, della propria totale perdita, in cui non sarà neppure possibile trovare riscatto nell'abbandono del sonno. L'attenzione e la meditazione per immagini di questa poesia è attiva soprattutto negli aspetti, solo in apparenza scontati, della nostra inquieta, cupa o gioiosa animalità. Tolusso si muove su questi territori con voce robusta e scelte stilistiche libere ed efficaci nella loro varietà, nel loro rasentare in modo raboniano la prosa e nelle felici oscillazioni ritmiche di una musica interna estrosa pur nella sua sostanziale compostezza.
EUR 5.70
Ricordi e cromosomi
Nel vario intreccio di una realtà in fondo ordinaria e opaca, Alberto Bertoni non interrompe mai la sua vitale ricerca di una luce che gli sia propria, che autenticamente gli appartenga e che nella sua giusta inclinazione conferisca un senso non aleatorio all'esserci. E i suoi versi, così pastosi e felicemente comunicativi, quanto mai ricchi di figure, situazioni, luoghi e personaggi, ci confermano che è in effetti la poesia a emanare questa luce, se non lo è essa stessa. E Bertoni la cerca e la rinviene nelle piccole vicende del presente o di una memoria appena increspata dalla fantasia. Offre dediche a poeti, convoca sulla pagina Ridolini, Keaton o Monet, in un'epoca che ci consegna a un "destino informatico", in un contesto fatto di "attese improbabili", lontano da "una vera vita di natura". È un letterato, uno studioso, ma nell'avventura poetica riesce a essere un fine osservatore con la generosità schietta di un testimone coinvolto, tra disillusione e vivi residui di speranza e di aperta emozione quotidiana.
EUR 5.70
Sincrasi
È questo un piccolo, garbatissimo canzoniere d'amore e dolore, dove l'amore prevale, ne è la forza, pur nelle continue screziature del male. Giovanni Ingino, in questa sua seconda uscita, fa fruttare al meglio la sua vena lirica, che pure serpeggiava in "Il marchio del tempo", il libro d'esordio di due anni fa. E lo fa in virtù di due elementi di fondo: la verità del cuore e la sottile eleganza della scrittura, alimentata da un senso vivo della parola e del verso, dove la prima risulta al tempo stesso energica e discreta, mentre il verso si incide materico sulla pagina, pur nella sua brevità, proprio in virtù della fitta densità interna della parola poetica stessa. A questo si aggiunga la chiarezza comunicativa di un testo che arriva subito al lettore senza alcun artificio, senza tratti di maniera, con asciutta raffinatezza, affrontando temi così difficili, nella loro normalità, con il controllo minuzioso di chi non può permettersi, moralmente, di "poetizzare" l'autenticità del sentimento.
EUR 5.70
Le parole semplici
Fedele a se stesso e allo spirito che aveva animato un suo libro importante come Il comune salario, Fabrizio Bernini si apre ulteriormente con poesie che sono in effetti veri microracconti in prosa, dove la normale, quieta umiltà umana, autentica e perduta, è nell'anonima identità dell'io narrante, Celeste. Ma il suo realismo ha spesso una connotazione di forte evidenza lirica, che gli dà respiro e ne nobilita il passo, come quando il personaggio viene a trovarsi, a definirsi, in «un angolo infinito di pace e appartenenza». Ed è questo un personaggio che nelle sue parole semplici sa aprirsi al mondo e agli altri, fossero anche i suoi pochi amici. Una condizione, la sua, tanto naturale e in fondo primitiva da non escludere la crudeltà, che nei campi regolava la vita come il ritmo indifferente delle stagioni. Ma pian piano Celeste si sente affievolire nei gesti di questa sua povera umanità antica e sente che la «mano perde la sua forza e si abbandona in un dolcissimo tremore di fanciullo». C'è una saggezza insolita in queste pagine, al tempo stesso ispide e affabilissime.
EUR 5.70
Paternalia
«Vero è ciò che resta», ci dice Stefano Bortolussi in questo suo poemetto sulla figura paterna, realizzando un percorso-omaggio per tappe che ha un doppio pregio: la creazione di un personaggio e la presenza dello stesso come protagonista involontario in un'epoca che tante situazioni e figure note riescono a renderci ancora ben presente. Bortolussi racconta in versi, o meglio in venti capitoli a distanza di vent'anni dalla scomparsa, avvenuta nel 2000, di un padre nato negli anni Venti. E ce ne offre i pensieri e i movimenti nei suoi miti del grande varietà novecentesco, con i film e gli attori come James Dean, tra Chaplin e Tex Willer, nei tempi della nuova radio di Arbore e Boncompagni, fino ai calciatori come Weah e Van Basten. Vari, dunque, sono i sentieri di un cammino a ritroso che ci propone Bortolussi stralciando dalla propria memoria, come da un album di foto tenuto con devozione e affetto, creando con sensibile, pastosa concretezza nelle cose, con dire pacato e insieme commosso, una sorta di libero romanzo poetico quanto mai denso in virtù degli umani colori e umori di un mezzo secolo della nostra storia.
EUR 5.70
Il corpo quotidiano
Dopo l'esordio, avvenuto nel 2016, con "Note di passaggio", Cesarina Vegni prosegue nella ricerca, ampliando lo sguardo, sul piano dei temi come delle scelte formali. Vediamo infatti il suo riflettere in versi (e non solo) su realtà differenti - o tali almeno a una prima lettura, realtà che vanno dall'incanto vitale del paesaggio e della stagione, all'aprirsi della conoscenza nel viaggio e nella frequentazione della letteratura negli autori amati, ma anche nell'esplorazione delle proprie origini o nel confronto con il pensiero alto di chi può dire: «Io sono perché noi siamo». La poesia di Cesarina Vegni, dunque, oscilla tra osservazione attenta del reale e desiderio di pervenire a una personale e coinvolta visione delle cose, con la giusta convinzione che niente sia in grado di esprimere tutto questo con la stessa autentica, umana saggezza della poesia. Ma questa forza espressiva deve trovare il suo opportuno medium formale, ed ecco allora che, in "Corpo quotidiano", la nostra autrice riesce con efficacia a muoversi modulando il verso, rendendolo dunque duttile, o utilizzando i passaggi dal controllato magma della sequenza in prosa allo stacco più verticale proprio del verso.
EUR 5.70
Malinconica mania
Una vocazione alimentata e custodita in silenzio per anni, per decenni e ora finalmente espressa in un organismo testuale, insieme complesso e nitido, che rivela una interessante figura poetica. E interessante per l'apertura tematica che ci offre e per la varietà delle scelte stilistiche e formali attraverso le quali si esprime. Mauro Bonini affronta i grandi temi, ma riesce a coglierne la presenza anche nei dettagli di una concreta realtà feriale, ed è in questo che si rafforza l'autenticità della sua visione delle cose, la quale nasce e si manifesta sempre a partire dal vissuto, che si tratti di amore e morte, di una sua idea dell'esserci o della poesia stessa. Il valore espressivo della sua scrittura si realizza nella capacità che Bonini dimostra - nella necessità, dovremmo dire - di passare con naturalezza e in modi sciolti dalla brevità del verso al più ampio fiato della prosa poetica, sempre condotta nel rispetto della sintesi che deve distinguere la composizione poetica. Insomma, "Malinconica mania" è un'opera prima di evidente qualità e la felice scoperta di un autore al quale è giusto augurare un altrettanto persuasivo futuro.
EUR 5.70
L' ombra della parola
L'autore ci racconta in queste pagine, nella concreta realtà anche quotidiana - e dunque nei luoghi vari, nei gesti, nei silenzi e nelle attese, nell'affacciarsi, dolce e doloroso, dei ricordi - il pervasivo senso di una mancanza. Accerchiato dal passato, nell'incertezza del presente e di un labile, aleatorio futuro, il poeta medita, assorto, sul senso strano della distanza dalla persona amata. Però, irrinunciabile, di continuo in lui si manifesta l'immagine sempre viva, e dunque la sua presenza nella mente, della figura di riferimento. E questo avviene, comprensibilmente e insieme paradossalmente, quanto più l'io lirico ne avverte, soffrendo, la lontananza. Attento all'«ombra della parola», Catelli compone un poemetto d'amore, muovendosi nella discrezione elegante del tono, passando dagli accenti di una lieve elegia a spunti prosastici, proponendo anche un inserto in vera prosa poetica. Il tutto nelle fasi di un percorso che è limpido, pur nell'incupirsi inevitabile e frequente del sentimento, in un incedere che risulta di immediata efficacia comunicativa.
EUR 6.65
Cetacei nel mojito
Alberto Pellegatta in questa raccolta introduce elementi della quotidianità orizzontale, vista nelle sue connessioni e incongruenze sottili. Ciò avviene attraverso una lettura eseguita, passo su passo, con i sensi sempre vigili, ed espressa in una tessitura fitta di mobili presenze. Si impone la qualità di un estro linguistico incalzante, pur nella sua plausibilissima semplicità, che consente a Pellegatta di comporre organismi testuali insieme ispidi e delicati. Ma poi, decisamente particolare e coraggioso, viene il capitolo delle prose poetiche, comunque legate nell'idea di fondo e nello spirito di libera osservazione, alla parte in versi. Sono momenti di orientamento diverso, dallo scatto più asciutto e incisivo al vero e proprio racconto, in cui appaiono anche figure in pieno rilievo, come Giovanni Raboni. Notevole è poi la presenza emblematica degli animali, accanto a un quadro di sensibile attenzione antropologica all'esserci. Cetacei nel mojito (cocktail di origine cubana) è dunque un considerevole passo ulteriore da parte di una delle figure di riferimento nella ricerca poetica dei nostri giorni.
EUR 6.65
Mediterraneo. Un viaggio poetico. Ediz. italiana e inglese
I poeti si immergono volentieri nel paesaggio, se ne lasciano attrarre, lo perlustrano volentieri, ne traggono spesso materia e spunti. E quando il paesaggio presenta la varietà, le meraviglie naturali e il deposito storico del Mediterraneo, il meccanismo si perfeziona e il rapporto tra i luoghi e la poesia diviene naturale. In questa antologia sono proposti testi di autori diversi, per generazione e per orientamento culturale: Cristina Annino, Davide Paolo Bianco, Rosita Copioli, Maurizio Cucchi, Lucrezia Lerro e Amos Mattio. Ognuno di loro ha reagito con la propria sensibilità e il proprio pensiero alle suggestioni del paesaggio, fra terra e mare, in un giro apertissimo d'orizzonte, in una ambientazione geografica dai caratteri molteplici. Qualcosa, quindi, di molto stimolante per la fantasia del viaggiatore, che potrà confrontarsi con gli estri dei poeti per i luoghi che conosce o farsi guidare idealmente in altri ambienti che ancora non conosce.
EUR 9.02
Villon. Atto unico
"Villon" è la prima opera di teatro scritta da Roberto Mussapi. Pubblicata per la prima volta nel 1989 è stata subito portata in scena. Anche questa nuova edizione verrà rappresentata al Teatro Due di Parma. La vicenda, raccontata in una prosa che ha il ritmo "poetico" della migliore tradizione teatrale, vede Villon imprigionato sottoterra in una buia galera in attesa dell'esecuzione. Una "voce" dialoga con lui e ad essa il protagonista narra le vicende della sua vita travagliata e, si potrebbe dire, un po' "borderline". Quella del 1400 è una Francia, o meglio una Parigi, tumultuosa: i tempi sono difficili e, come in tutti i momenti storici di crisi, ognuno pensa a sé, a prendersi tutto quello che gli riesce, a far baldoria appena possibile. È la filosofia del "carpe diem". Villon, poeta maledetto e geniale, fa parte di questa umanità e, proprio per questo, nei suoi versi riesce a descrive con vivacità la vita del tempo.
EUR 9.50