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Mostrati 94141-94160 di 97664 Articoli:
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L' unità nella dualità. L'ontologia della rivelazione di K.W.F. Solger
K.W.F.Solger (1780-1819) ha elaborato nel grande contesto dell'idealismo tedesco una profonda e autonoma ontologia dialettica di matrice neoplatonico-cristiana, basata sul concetto di rivelazione dell'unità dell'assoluto nella dualità dell'esistenza, non ancora molto studiata in ambito italiano. Nelle sue opere egli ha analizzato questa ontologia della rivelazione nella configurazione che essa assume all'interno di quelle che per il pensiero romantico e idealistico sono la forme fondamentali dello spirito umano, e cioè l'arte, la filosofia e la religione. I testi di Solger che vengono in particolare presi in considerazione nelle due parti del presente lavoro delineano un modello di rivelazione nel quale convivono in unione tensiva la necessità della creazione, intesa idealisticamente come manifestazione del divino nel proprio opposto, e la libertà dell'incarnazione redentiva, concepita luteranamente come assunzione del negativo da parte del postivo. Ne deriva la prospettazione di un originale figura speculativo-fattuale di dialettica negativa attraverso cui Solger intende far convivere l'assolutezza del principio, l'autocoscienza del finito e l'esistenza del male.
EUR 14.25
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Parresìa. Risposta alla lettera ai cristiani di Roberta de Monticelli
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Bologna, Iene brancola nel buio. Freak. Vol. 2
Questo è il secondo numero della saga di Roberto "Freak" Antoni, il leader degli Skiantos, inventori del rock demenziale. Si tratta di un noir nel quale ci sono omicidi delle grandi star del rock che si intrecciano con la storia di Freak dalle origini bolognesi sino al successo. Il commissario Iene cercherà di sbrogliare la matassa. È presente anche il mitico "Verdone Mangiasassi" immaginario compagno di Freak. Il fumetto ha cadenza bimestrale, i disegnatori sono sempre diversi, il logo in copertina rimane identico.
EUR 6.95
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Contro l'università. I principali documenti della critica radicale alle istituzioni accademiche del Sessantotto
Da Berkeley all'Università critica berlinese, da Strasburgo alla Cattolica di Milano, da Sociologia di Trento al Maggio parigino. I documenti delle rivolte universitarie qui presentati hanno anticipato e sono confluiti nel Sessantotto americano ed europeo. Gli autori dei testi in questione sono in larga misura autori collettivi. Ciascuno di loro raccoglie e rielabora i contenuti di gruppi di lavoro e di ricerca assai estesi. Nella prima sezione del volume sono raccolti alcuni interventi italiani dei fondatori delle sperienze più radicali della sinistra italiana: Marco Boato, Mario Capanna, Mauro Rostagno e Guido Viale. Nella seconda sezione - internazionale - sono raccolti i contributi di Jack Weinberg, di Rudi Dutschke, degli studenti membri dell'Internazionale situazionista dell'università di Strasburgo. Infine Daniel Cohn-Bendit, detto Dany il Rosso, che dopo la sua espulsione dalla Francia, fu estensore di uno dei resoconti più corrosivi di quegli eventi.
EUR 7.50
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Fallo! Il più sovversivo resoconto della contestazione americana degli anni Sessanta
Jerry Rubin nacque con indosso l'uniforme dei Marines. Aveva la faccia pulita, un vestito scuro e una cravatta a farfalla e lavorava in un giornale sportivo. Morì e si reincarnò in un agitatore sociale per seminare la rivolta a Berkeley a New York. Questo libro è un'importante dichiarazione politica. Elridge Cleaver, capo in esilio delle pantere nere, ha scritto l'introduzione. Il mago dei media Quentin Fiore lo ha riempito di più di cento illustrazioni, fumetti, colpi di scena grafici. Do it! si può ballare. Leggere ad alta voce. Studiare imparare a memoria. Dibattere, bruciare, inghiottire, mangiare.
EUR 14.25
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Incondizionalità o sovranità. L'università alle frontiere dell'Europa
Se c'è una questione che domina il percorso più direttamente politico della decostruzione derridiana e che, col passare degli anni, ha acquisito via via maggiore importanza e visibilità, tale questione è, precisamente, quella della sovranità. Nel corso di una conferenza pronunciata il 3 giugno 1999 presso l'Università Pantion di Atene, Derrida traccia le coordinate essenziali per una decostruzione della sovranità; si tratta di distinguere la sovranità dall'incondizionalità, per poter così decostruire un concetto attraverso l'altro: la pulsione di sovranità attraverso l'esigenza di incondizionalità. La decostruzione della sovranità attraverso l'incondizionalità passa per una sorta di radicalizzazione iperbolica della sovranità che, portate al punto più puro di incondizionalità, nella più pura astrazione da ogni condizione, perde ogni difesa e si trasforma in vulnerabilità assoluta. Il potere assoluto, assolutamente senza condizione, assolutamente e puramente reso in sé a sé, diventa resa incondizionata, im-potere - ecco il cuore del potere di cui il potere non può riappropriarsi: il proprio im-potere costituente quale forza destrutturante.
EUR 9.50
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Dall'alfabeto a internet. L'homme «littéré»: alfabetizzazione, cultura, tecnologia
C'è una differenza radicale fra le culture orali e le culture della scrittura? Ci sono differenze specifiche fra i diversi tipi di scrittura? I diversi tipi di scrittura possono favorire l'emergere di specifiche attitudini culturali? Domande di questo tipo, che derivano direttamente dall'elaborazione di McLuhan sul tema della comunicazione e dei media, sono affrontate da Derrick de Kerckhove in questo libro. Sappiamo bene che la comparsa dell'alfabeto fonetico greco-romano ha favorito l'emergere di un nuovo modo di pensare la realtà, la persona e la società. Ma quali passaggi sono stati necessari, attraverso quali modalità queste trasformazioni sono emerse? E, per esempio, come si è evoluto il primo nucleo di autorappresentazione nato nel teatro greco fino a diventare il soggetto moderno? Se l'uomo non ha mai cessato di sperimentare su se stesso, sulla propria psiche, gli effetti di ritorno delle proprie invenzioni, questa sperimentazione ha assunto forme diverse a seconda degli strumenti di comunicazione di volta in volta fondamentali nelle varie civiltà. Dall'alfabeto a Internet, dunque, ci sono continuità e discontinuità. Ma se oggi siamo al tramonto dell'uomo alfabetico e all'emergere di una nuova formazione culturale e antropologica, ciò avviene perché è il linguaggio,...
Discorso e figura
"Discours, figure" è considerato il testo fondamentale dell'intero percorso filosofico di Jean-Frangois Lyotard. A partire dalle posizioni di Merleau-Ponty, e in particolare dal concetto di chiasma, l'intreccio fecondo tra discorso e raffigurazione, Lyotard propone un percorso che conduce verso una decostruzione della fenomenologia a opera del desiderio radicato nell'inconscio e nell'Es. Fondamentale, per Lyotard, nella costruzione/decostruzione dei discorsi, è l'apporto delle arti contemporanee, le quali compongono lo "spazio figurale", inteso come una dinamica energetica che trasgredisce i codici abituali della lettura delle immagini, come ad esempio nei quadri di Klee, Cézanne o Pollock.
EUR 21.85
Pouvoir destituant. Les révoltes métropolitaines-Potere destituente. Le rivolte metropolitane
A tre anni di distanza, le rivolte francesi dell'autunno del 2005 non hanno cessato di rappresentare un enigma politico e teorico straordinario. Rivelano ancora un potenziale critico difficilmente esorcizzabile e che va ben al di là dell'esperienza di una turbolenza urbana ascrivibile a un generico disagio sociale che attraverserebbe qualsiasi periferia del mondo globale. Riferiscono forse un intralcio bio-politico dell'ordine del mondo contemporaneo nell'età del tramonto della politica classica. Ma soprattutto le rivolte francesi affiorano forse come l'apice dell'emersione metropolitana (Los Angeles, Seattle, Genova) di un potere di rifiuto che sembra svincolarsi dal confronto dialettico tra un potere costituente e un potere costituito. Questo volume, con il contributo di alcuni dei più significativi filosofi della politica francesi e italiani, definisce questo potere di rigetto come una forza destituente. Il concetto dovrebbe nominare una tensione materiale e simbolica di ritrazione e schivata da parte di una singolarità plurale capace di depistare qualsiasi governo istituzionale della vita. Gli autori ne investigano lo statuto (è un fenomeno politico?) e la potenza (è una disposizione ontologica?). Ne esplorano la problematicità e la singolarità. Si interroga la consistenza di un potere fuori la logica del potere politico e...
India e altrove. Racconti sul tennis e l'arte di vivere
Venti racconti che si snodano fra la Romagna, l'India e Milano, fra il mondo degli alberghi e delle spiagge popolari, gli ashram lungo il Gange e le redazioni dei giornali. Un duplice filo conduttore: il tennis che è al centro di alcune storie e la riflessione sulle dinamiche della mente, sui meccanismi che muovono i personaggi, anche i più dimessi, alla ricerca di quell'arte sublime che indirizza la palla e ne determina i rimbalzi sul campo da gioco come nella vita. Affinchè l'andare di storia in storia, di partita in partita, sia coronato dalla comprensione e da una chiara visione, quando gli occhi si chiudono e la via - il colpo perfetto - si spalanca davanti al giocatore.
EUR 7.00
Episteme. Annali del Liceo Scientifico Statale Maria G. Agnesi (2008)
Episteme, ovvero il sapere scientifico. Abbiamo scelto questo antico termine per indicare un vero e proprio laboratorio dei saperi e delle pratiche educative. E un simbolo, il labirinto delle monete di Creta. Perché questo simbolo? Il labirinto è un problema, rappresenta infatti la ricerca dell'unico percorso che conduce a una meta, la quale può essere all'esterno (in tal caso l'abilità consisterà nell'attraversare il labirinto uscendo dalla parte giusta) oppure al centro del labirinto (da dove poi si può uscire ripercorrendo a ritroso il cammino percorso). Quest'ultimo è il caso del labirinto di Creta, che nella sua iconografia tradizionale è unicursale, ovvero è un falso labirinto, consistente in una sola strada tortuosamente aggrovigliata, del tutto priva di biforcazioni o incroci: non è possibile perdervisi, perché non ci sono alternative o scelte. Il significato della parola “labirinto” sembra richiamare un luogo nel quale ci si perde per via delle molte strade alternative. Questo significato è coerente con il nostro: un percorso lungo, tortuoso e ineluttabile verso una meta definita, che non si sa se sia buona o cattiva. Forse, una volta raggiunta la meta, scopriremo che i nostri problemi sono appena iniziati.
EUR 14.25
Marco Brasca: una biografia resistente
Per biografia "resistente" s'intende qui il racconto di una vita da resistente, ovvero quella di un uomo, Marco Brasca, mai domo al fascismo, al nazismo e alla deportazione nei campi di sterminio, ma al contempo, anche il racconto di una vita da far resistere e durare a lungo nel ricordo, nella coscienza civile e democratica del nostro Paese. Con questi intenti, in occasione del centenario della sua nascita, viene ripercorsa attraverso carte d'archivio e testimonianze l'intensa esperienza umana e politica di una figura-simbolo. Militante comunista, Brasca fu condannato a pene severe dal Tribunale Speciale, detenuto nel carcere di Alghero e confinato a Ferrandina, infine combattente nella Resistenza francese e deportato a Mauthausen e Gusen dal 27 marzo 1943 al 5 maggio 1945. la sua fu inoltre un'esitenza, nel secondo Dopoguerra, negli anni difficili della Guerra Fredda interna e internazionale, spesa con umiltà e senza riserve per il rafforzamento del PCI novatese e milanese, dell'ANPI e dell'ANED. Un libro che, muovendo dalla vicenda emblematica di Brasca, può quindi aiutare a riflettere e a interrogarsi criticamente su alcuni grandi temi della storia del secolo appena trascorso.
EUR 12.35
Il maestro ignorante
"Tutte le intelligenze sono uguali", dichiara nel XIX secolo Joseph Jacotot, rivoluzionario francese esule in Belgio. Riprendendo questo principio Jacques Rancière delinea in questo libro la possibilità dell'esistenza dì una politica di emancipazione sottratta alla sfera dello Stato. Il volume è un'avventura intellettuale che si interroga sull'importanza della mente e dell'intelligenza individuale nella politica.
EUR 15.20
Il crimine e la colpa. Discussione medico legale sulla follia
La "Discussion mèdico-legale sur la folie" (1826) è scritta dall'alienista Étienne-Jean Georget (1795 -1828), allievo di Esquirol e suo collaboratore al manicomio parigino della Salpetrière. La pratica della perizia psichiatrica diventa parte costitutiva del procedimento giudiziario già nel primo Ottocento. Secondo gli psichiatri alienisti, il "reo" giudicato folle dalle perizie non è imputabile. Non è colpevole. È perciò solo un malato da assolvere, da segregare in manicomio, da curare. Molti magistrati non accettano questo genere di assoluzione. Di qui un aspro conflitto tra magistrati e alienisti, efficacemente rappresentato da questo pamphlet del 1826. La discussione è aspra, priva di mediazioni, soprattutto nei casi in cui l'autore del crimine viene definito attraverso la categoria della monomania omicida. Molti crimini atroci e mostruosi, che avevano dominato le cronache giudiziarie francesi a partire dagli anni venti del secolo XIX, popolano lo scenario di tale querelle. Emerge già qui la figura del doppio, assieme ai suoi antecedenti teologici, religiosi, metafisici. La freudiana Ichspaltung la scissione dell'io, così presente nella letteratura e nella psichiatria dell'800 - trova in questi testi le sue radici teoriche, troppo spesso ignorate o dimenticate.
EUR 15.20
Etica ed estetica della relazione
Il mondo contemporaneo sembra orientato verso gli estremi, verso l'assenza di limiti e di vincoli, verso la restaurazione di una ragione assolutistica (scientifica, teorica o politica), verso un orizzonte di autoannientamento. Per cercare di muoversi in senso opposto si è scelto di riflettere sulla relazione, intesa come dialogo tra i saperi e come modalità d'esistenza (intersoggettività responsabile), ma anche come apertura all'altro e alla non-identità. Con un approccio ancora di tipo relazionale si è guardato anche all'esperienza estetica, tanto rispetto alla produzione dell'opera d'arte quanto alla sua ricezione. Alla crisi planetaria (non solo economo-finanziaria) che ci ha investiti non possiamo rispondere con l'isolamento, la paura e la diffidenza, ma con una rinnovata e responsabile apertura all'altro, riscoprendo le "ragioni della relazione". Esplorare i sentieri rischiosi, oscuri e incerti della relazione, nelle sue varie forme, sembra offrire all'uomo d'oggi un'interessante possibilità per accedere ad una dimensione realmente aperta e comunitaria.
EUR 13.50
Linguaggio, lavoro e mercato globale. Rileggendo Rossi Landi
il libro sviluppa alcuni aspetti del pensiero filosofico di Ferruccio Rossi-Landi resi maggiormente attuali dalla situazione storica odierna, economico-sociale, politica e culturale. Tra questi soprattutto uno, forse quello centrale: la sua riflessione sull'omologia tra "lavoro linguistico" e "lavoro materiale". Che il linguaggio sia lavoro implica una riconsiderazione del lavoro così come è comunemente inteso, e cioè non come mera esecuzione di compiti, come quantificabile, come indifferenziato, spersonalizzato, ma come capacità di creare, di inventare, di rielaborare, come impegno peculiare, come partecipazione ed espressione singolare, come apporto innovativo.
EUR 15.20
Ritornelli
L' alfabeto scende dalle stelle. Sull'origine della scrittura
L'alfabeto è disegnato, nel cielo notturno, con i tratti delle costellazioni boreali. La prima metà dell'alfabeto greco (da A ad Y) ricalca le costellazioni zodiacali, marcando una stazione lunare per ogni segno. La seconda metà (da a ) ricopia intere costellazioni ordinate sulla Via Lattea. Il cerchio zodiacale allinea animali (da Toro ad Ariete), l'arco galattico eroi, volatili e il cane infernale (da Orione, al Cigno, al Cane maggiore). Il riferimento astrale fissa l'ordine e la perennità dell'alfabeto, che fu prima un calendario e solo più tardi un glossario, le cui iniziali (acronimi) offrirono voce all'alfabeto. Le lettere ripetono i suoni della Creazione: "Li condusse all'uomo (gli animali) per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamati gli esseri viventi, quello doveva essere il loro nome."
EUR 12.35
I viaggi dei filosofi. Percorsi iniziatici del sapere tra spazio e tempo
Viaggiare è connaturato alla condizione umana. Gli uomini - di ogni epoca, età, generazione, cultura e religione - si sono sempre messi in viaggio per scoprire il mondo, per incontrare gli altri, per costruire prossimità, per intrecciare amori, per nutrire odi, per definire conflitti e così via. L'esperienza del viaggio si può considerare allora come l'esperienza stessa della vita degli uomini. In questo senso, il viaggio ha sempre un contenuto filosofico: indipendentemente dalle mete cui guarda. Ciò lo fa la metafora di un itinerario di cui - come per la propria vita - ben poco si sa e si può sapere, non può che essere, comprensibilmente, misteriosa. Si potrebbe, di conseguenza, azzardare che per viaggiare veramente bisogna essere filosofi o che la filosofia è la vera molla che spinge a viaggiare: a esplorare i cammini più disagiati, i percorsi più tortuosi, le vie più ardue.
EUR 15.20
Un' ambigua utopia. Vol. 1: 1-5.
Nel dicembre del 1977 apparve in alcune librerie milanesi un modesto fascicolo, con pagine ciclostilate e pinzate, senza neppure dorso. Era il primo numero di una rivista chiamata "Un'ambigua utopia", che sarebbe durata sino al 1982, prodotta da un collettivo di ex militanti di organizzazioni dell'estrema sinistra e si proponeva di "colmare la lacuna che esisteva nella cultura di sinistra nei confronti della fantascienza". Si trattò di una delle tante esperienze di cui fu ricca la diaspora politico-culturale nata dal cosiddetto "movimento del 77", una delle più bizzarre forse, ma anche, paradossalmente, delle più fertili. Tentando infatti una rivalutazione ma anche una lettura critica di un genere letterario e cinematografico tradizionalmente considerato "d'evasione", e quindi guardato con sospetto tanto dagli intellettuali "impegnati" quanto dagli accademici, quella rivista si trovò a incrociare, con molte ingenuità ma anche con qualche insospettabile intuizione, molte delle strade del rinnovamento culturale italiano, a sinistra, di quel periodo. Se oggi è scontato, nelle Università e sui media, trattare la fantascienza come un genere "adulto", se non è più scandalo considerare Philip K.Dick e James G.Ballard come grandi scrittori, lo si deve certamente a Umberto Eco e a intellettuali come...