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Scarcerare la società
"Scarcerare la società" è un pamphlet filosofico-politico in polemica con i due approcci più diffusi all'istituzione penitenziaria: quello "securitario" e quello "umanitario". Il dibattitto tra coloro che esigono un regime carcerario più duro e quelli che sostengono che si debbano fare entrare in galera i diritti civili, occulta, secondo Brossat, la questione di fondo: a che cosa servono oggi le prigioni? Il problema cioè non è "quale" carcere, ma "il" carcere. L'istituzione carceraria appare, paradossalmente, anacronistica rispetto alla modernità ma funzionale allo Stato moderno, per una logica incoffessata ma radicata che vuole che vi sia una parte della popolazione irrecuperabile. Una logica di esclusione che Brossat contesta radicalmente.
EUR 10.45
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La scintilla zapatista. Insurrezione indigena e resistenza planetaria
Il primo gennaio 1994 nasce, nel sud del Messico, un movimento politico assolutamente nuovo. Si tratta di una insurrezione di contadini indios - lo zapatismo - che ha come portavoce il sub-comandante Marcos, i cui messaggi circolano in tutto il mondo, e che si rivolge sia ai più miseri della terra sia a tutti quelli che - antirazzisti, ecologisti, femministe, militanti no-global - si oppongono all'ordine mondiale neo-liberista. Una rivolta indigenista, dunque, ma anche globalista. E, soprattutto, non-dogmatica. Una rivolta cui tutti possono liberamente ispirarsi. Il libro è una completa e aggiornata storia dello zapatismo. L'autore è professore associato all'Ecole des hautes études en sciences sociales di Parigi.
EUR 15.20
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Quando il lupo vivrà con l'agnello. Sguardo umano e comportamenti animali
L'immagine che abbiamo degli animali, sia sottoponendoli nei laboratori specializzati a esperimenti che spesso somigliano a torture, sia studiandoli nel loro ambiente naturale nel modo più discreto possibile, è molto cambiata negli ultimi anni. La Despret ci dimostra con un'infinità di esempi come le pecore, i maiali, i corvi, i topi, le scimmie possano trasformare i ricercatori, facendoli diventare più intelligenti, inducendoli a porre loro le domande giuste. Così la scimmia, posta da Freud e Darwin alle origini della nostra specie, diventa assai più interessante quando viene studiata dal naturalista anarchico Kropotkin. E che cosa avviene quando le pratiche degli etologi cambiano con l'avvento delle donne nella ricerca sul campo?
EUR 17.10
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Elogio della parola. Il potere della parola contro la parola del potere
In questo libro, Breton esplora le immense potenzialità della parola sia sul piano personale sia sul piano sociale e dimostra come, storicamente, la parola abbia costituito uno spazio sostitutivo alla violenza e all'onnipotenza del potere. E come le risorse dell'argomentazione - ma anche quelle dell'oggettivizzazione delle passioni - abbiano consentito di fare sempre più retrocedere quella violenza. Ma soprattutto, e questo è lo scopo principale del libro, l'autore spiega come si possano superare gli ostacoli che s'oppongono oggi al pieno sviluppo del potere della parola. Contro la parola del potere.
EUR 13.78
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Carteggio Verdi-Luccardi
La corrispondenza intercorsa tra Verdi e lo scultore Vincenzo Luccardi comprende 234 documenti, inizia nel 1844 e termina nel 1876, alla morte dell'artista friulano. Questo carteggio ha un carattere del tutto particolare, che lo contraddistingue da altri carteggi verdiani, nel senso che il corrispondente del Maestro non appartiene in alcun modo al mondo della musica e del teatro in musica. E tuttavia Verdi ha con lui una confidenza profonda e sincera, che gli permette di esprimere con totale schiettezza opinioni e giudizi anche sulla propria attività creativa e professionale. Altro particolare interessante riguarda le richieste "figurative" di Verdi alle quali Luccardi risponde compiutamente. Il testo è corredato da un ricco apparato di note illustrative e appendici esplicative.
EUR 42.75
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I due Foscari
E perché due e non uno? Il conflitto fra padre e figlio in una delle più antiche casate veneziane affascina in primo luogo George Gordon, Lord Byron e sulla sua tragedia si modella il libretto di Piave per una delle prime opere di Verdi, ma il conflitto ha anche un carattere squisitamente politico, soprattutto all'interno del vecchio Doge Francesco. Come in realtà si siano svolte le cose nella storia, quali echi e riflessi ebbero queste figure nell'arte figurativa del primo Quattrocento, come poi la loro interpretazione byroniana si riversò nella pittura contemporanea a Verdi, quale fu l'intervento della censura a Roma dove ebbe luogo la prima rappresentazione sono queste le domande alle quali offrono una risposta gli autori dei testi che formano questo volume.
EUR 14.25
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Carteggio Verdi-Morosini 1842-1901
Tra i numerosi carteggi di Giuseppe Verdi ancora in gran parte inediti, quello con la famiglia Morosini si segnala per alcune perculiarità: si tratta, innanzitutto, di un carteggio plurale, dove alla madre Emilia si affiancano le figlie Giuseppina, Annetta, Carolina e Cristina, in un dialogo tutto femminile rivolto al giovane ma già celebre compositore del "Nabucco". Gli estremi cronologici, probabilmente i più ampi dell'intero epistolario verdiano, sono il 1842 e il 1901 (con poche fasi di silenzio attorno alla metà del secolo), una sorprendente fedeltà che si deve quasi unicamente all'iniziativa della figlia di Emilia, la Contessa Giuseppina Negroni Prati Morosini (1824-1909), tra le prime e più ferventi sacerdotesse del mito verdiano. Dalle oltre duecento lettere - conservate a Sant'Agata, al Museo teatrale alla Scala e all'Archivio di Stato del Cantone Ticino a Bellinzona - traspare un Verdi intimo, alle prese con la composizione delle sue opere non meno che con la fabbrica di Sant'Agata e della Casa di riposo per musicisti, poco timoroso di esprime le sue idee politiche e attento ai grandi eventi storici che hanno segnato la sua epoca. Il volume, pubblicato per volontà dell'Archivio storico della Città di Lugano...
Giuseppe Verdi. Le lettere genovesi. Con DVD
Il volume presenta tutte le lettere di Verdi a diversi corrispondenti custodite nelle istituzioni culturali genovesi. Le lettere sono proposte in trascrizione, con un apparato esplicativo e accompagnate da saggi storici introduttivi; le immagini delle lettere sono consultabili nel DVD allegato.
EUR 18.90
Studi verdiani (2012-2013). Ediz. multilingue. Vol. 23
Carteggio Verdi-Waldmann (1873-1900)
Il volume della corrispondenza tra Giuseppe Verdi e Maria Waldmann è il primo, nella collana Carteggi dell'Istituto nazionale di studi verdiani, dedicato alle lettere tra il compositore e un suo esecutore. La cantante è un'interprete d'eccezione: la prima "ideale" Amneris, che per l'ultima parte del carteggio si firmerà "ex-Amneris". Maria Waldmann dopo aver iniziato una brillante carriera in Austria, sua patria di origine, e in Olanda, si trasferisce in Italia dove diviene ben presto una diva acclamata. Le lettere toccano solo tangenzialmente i successi e le produzioni che hanno fatto dell'artista austriaca una grande interprete verdiana, ma - come nel carteggio con Emilia e Giuseppina Morosini, pubblicato nel 2013 - documenta aspetti di vita intima, soprattutto dopo il ritiro della cantante dalle scene a seguito del matrimonio con il conte ferrarese Galeazzo Massari. Come sempre la terza importante voce nello scambio epistolare è Giuseppina Strepponi, che con la cantante mantiene un rapporto costante di stima e di sincera amicizia. La corrispondenza inizia nel 1873, quando Verdi è all'apice del successo, e termina nel 1900, poco prima della sua morte. Nelle lettere si intrecciano gli echi dei successi artistici, gli accenti di un affetto...
Il personaggio muto
Studi verdiani. Ediz. italiana e inglese. Vol. 24
Carteggio Verdi-Boito
Il libro contiene la corrispondenza completa fra Verdi ed il poetacompositore e tratta della revisione del Boccanegra, della composizione di Otello e Falstaff e di molti altri argomenti di carattere musicale, culturale e personale. I due volumi permettono di conoscere il lavoro di 'bottega' del compositore ed offrono altresì una vasta panoramica del tempo in cui Verdi e Boito vissero.
EUR 46.46
Studi verdiani. Vol. 25
Carteggio Verdi-Ricordi 1892
Il 1892 fu per Giuseppe Verdi un anno di grande importanza non tanto per la dimensione personale e privata che si svolse sostanzialmente in linea con il metabolismo esistenziale che contraddistingueva da sempre la vita del Maestro ma, soprattutto, per la dimensione artistica. In quell'anno infatti egli portò a compimento la composizione dell'ultimo dei suoi capolavori melodrammatici: il Falstaff. La documentazione afferente all'esperienza compositiva, direttamente e/o indirettamente, prevale all'interno di questo carteggio. Le esperienze quotidiane, le relazionalità e gli interessi culturali ed economici (la campagna, l'economia domestica, il divenire dei teatri, della musica e dell'impresariato) si presentano sostanzialmente come 'contrappunti' a un'esistenza proiettata verso l'atto creativo. L'editore Giulio Ricordi si ripresenta in queste lettere come uomo garbato ma al tempo stesso deciso quanto a finalità e obiettivi del proprio agire che seppe porsi con umiltà e fraterno affetto in atteggiamento empatico verso il compositore attraverso un dire e un dirsi articolato e puntuale di persona dotata di finezza psicologica, di uomo che vuol convincere con assunti e/o con silenzi. Compaiono con vario ruolo e rilevanza, altre figure che hanno avuto uno spazio significativo lungo tutta l'esistenza dei principali protagonisti: le rispettive consorti (Giuseppina...
Giuseppe Verdi. Dalla musica alla messinscena
"Gli atti del Convegno dedicato, nel 2013, dall'Università di Roma La Sapienza a Pierluigi Petrobelli, escono oggi nell'ottavo volume della collana 'Quaderni dell'Istituto nazionale di studi verdiani'. Omaggio doveroso e non formale a uno studioso che ha connotato la musicologia italiana, non solo verdiana, dell'ultima parte del Novecento. L'Università di Roma ha voluto ricordare l'indimenticato maestro che ha formato molte generazioni di studiosi di storia della musica in Italia e all'estero. Dal canto suo l'Istituto nazionale di studi verdiani, nell'ospitare la pubblicazione resa possibile dal sostegno dell'Università La Sapienza - che qui ringrazio -, ha reso un primo, commosso ricordo al Direttore che ne è stato l'anima per oltre trent'anni e che l'ha portato a quei livelli di eccellenza universalmente riconosciuti." (Maria Mercedes Carrara Verdi)
EUR 18.90
Carteggio Verdi-Piroli
Fra le amicizie più salde di Giuseppe Verdi, quella con Giuseppe Piroli è caratterizzata dalla reciproca stima incondizionata e dalla comune passione per la politica, intesa come atteggiamento morale prima ancora che come gesto di civiltà. Nonostante l'esperienza parlamentare in comune sia stata brevissima, il rapporto epistolare è rimasto costante per trentun anni, sia nello scambio di pareri sullo scenario politico che Piroli osservava dall'interno delle istituzioni, sia nella necessità di confidenza e di stimolo intellettuale che ognuno, in modi differenti, esercitava sull'altro. Nel primo tomo (1859-1876) si può osservare lo sviluppo della corrispondenza dai vagiti della nuova Italia alla caduta della Destra storica, attraverso le delusioni della guerra e le fatiche dell'economia, ma anche attraverso le vicende personali di Verdi e il suo ruolo nella formazione della legge sul diritto d'autore. Gli accadimenti storici si intrecciano con la nascita dei nuovi capolavori verdiani degli anni Sessanta e Settanta, che la particolare natura di questo carteggio rivela soprattutto nel loro fondamentale risvolto all'interno della carriera, degli interessi e della vita privata di Verdi. Nel secondo tomo (1877-1890), il Verdi maturo si avvicina al rifacimento di Simon Boccanegra e alla creazione di Otello maturando...
Studi verdiani. Vol. 26
Musicare la Storia. Il giovane Verdi e il grand opéra
Il volume inquadra l'ascesa creativa di Verdi (da Nabucco alla Battaglia di Legnano) sullo sfondo dell'impatto provocato sulle scene italiane dall'arrivo del grand opéra, un nuovo tipo di spettacolo, proveniente da Parigi, celebrato dalla generazione romantica come il simbolo della modernità. Attraverso una nutrita documentazione, si ricostruiscono le complesse vicende riguardanti l'incontro-scontro tra questo peculiare genere - che portava alla ribalta le masse e la storia - e una realtà italiana allora percorsa da vigorosi fermenti. Già il semplice dato numerico rivela che il fenomeno del grand opéra importato non fu così irrilevante come ritenuto finora: dal 1827 al 1848 varcarono le Alpi dodici grands opéras (variamente tradotti, adattati o riscritti), per un totale, tra “prime” e riprese, di un paio di migliaia di spettacoli. Ma ancora più interessante è la spinta dinamica che tale repertorio fu in grado di imprimere tanto sul piano del rinnovamento della cultura italiana, e del melodramma in particolare, quanto nell'ambito della mobilitazione politica e delle lotte per la libertà: una spinta che fu tesaurizzata e fatta propria soprattutto da Verdi.
EUR 23.75
Studi verdiani. Vol. 27