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Mostrati 95401-95420 di 97664 Articoli:
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Inferno paradiso
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Persona e politica. Per la costruzione di un nuovo ethos
La profondità, ricchezza e completezza dei saggi raccolti in questo volume riflettono pienamente la complessità e le sfide di fronte alle quali oggi ci troviamo, e senza mai limitarsi soltanto all'analisi e alla denuncia, essi propongono anche forme concrete tese alla costruzione di un nuovo ethos della cultura politica. Stefano Zamagni, discutendo del 'bene comune' in economia, mette a fuoco con grande chiarezza la tendenza ad emarginare, nella prassi quotidiana non meno che nella teoria, il principio della 'società fraterna'; l'unico a motivare adeguatamente - più della libertà e della giustizia - la creatività sociale e la responsabilità civile delle persone.
EUR 9.50
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Ma io vi dico. Meditazione sul «Discorso della montagna»
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L' informazione in Vaticano. Da Pio IX a Giovanni Paolo II
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I Giornali
Il racconto, del 1903, presenta un James inedito nelle vesti di attento analista di una realtà nuova, dominata dalla comunicazione di massa. Ne sono protagonisti due giovani reporter, un uomo e una donna, che vivono ai margini di Fleet Street e aspirano a fare carriera nel mondo spietato del giornalismo. Le loro vicende si intrecciano, in un'atmosfera di suspense, con quelle di due personaggi dalle sfumature grottesche: uno è l'uomo pubblico che, coltivata per anni la propria immagine sui media, tenta di recuperare un difficile anonimato; l'altro, il letterato che persegue con vana ostinazione il miraggio abbagliante del successo e della pubblicità. "The Papers", cui la maiuscola conferisce una trascendente identità collettiva, si pongono come l'istituto rappresentativo di una civiltà nascente. È una rivolta contro i Giornali, attuata interamente entro l'orizzonte dei Giornali, il motivo conduttore di questo racconto.
EUR 12.76
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Rose-Agathe e altre
Storie di donne e un filo conduttore: la "femminilità" nei suoi luoghi obbligati e deformanti. Con magistrale lucidità, un inedito James esplora e svela i meccanismi culturali che in un sistema incentrato sul primato dell'uomo prescrivono l'identità femminile: il potere fittizio della donna-oggetto, serva-padrona del desiderio maschile; l'abnegazione silenziosa della donna "onesta"; la trasgressione che libera, ma insieme imprigiona nella diversità. Mettendo a nudo gli archetipi dell'immaginario maschile che negano alla donna il diritto di farsi persona, James si pone al suo fianco e dà voce al suo silenzio. - (Rose-Agathe, Gli occhiali, Vederci una storia, Julia Bride, Mora Montravers)
EUR 15.70
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Il Cantante di camera
"Il Cantante di camera", come scrive Wedekind nella prefazione, è «... lo scontro fra una brutale intelligenza e diverse cieche passioni». Un impietoso duello che l'artista, mito e «articolo di lusso della borghesia», con un paradossale ribaltamento di ruoli sostiene in nome del dovere e delle convenzioni sociali, contro le ragioni dell'eros e del sogno. In un felicissimo equilibrio fra i registri del grottesco e del tragico, Wedekind smaschera l'ambiguo rapporto fra artista e società, l'invisibile trama che fa del borghese l'inconfessata aspirazione dell'artista, e di questo l'oggetto del desiderio della classe che lo paga.
EUR 10.79
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L' etica della redistribuzione
Come nel passato la "salute dell'anima" dei fedeli era il machiavello religioso con cui i preti esercitavano il controllo e il dominio sul popolo, così oggi il welfare state - ultima roccaforte dell'ideologia conservatrice dello Stato interventista e delle sue clientele - è il congegno laico per gestire il potere sulla massa dei cittadini.\r\n\r\n«L'obiettivo dello Stato assistenziale non è il benessere dei "poveri", ma quello dei politici e dei burocrati. È questa considerazione a conferire alle tesi di de Jouvenel la sua straordinaria attualità: "...in realtà la redistribuzione, più che trasferimento di reddito dai più ricchi ai più poveri, come credevamo, è una redistribuzione di potere dall'individuo allo Stato".Quanti hanno a cuore il futuro della libertà non potranno non apprezzare la straordinaria importanza di The Ethics of the Redistribution, piccolo, grande classico del pensiero liberale contemporaneo.»- (Dall'Introduzione di Antonio Martino)
EUR 11.88
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Difesa della società naturale
"Difesa della società naturale" (A Vindication of Natural Society) può essere letta come un'elegante parodia dei temi e dello stile del deismo libertino che denuncia i mali della civiltà per concludere che ogni governo è pessimo, che guerra, tirannia e corruzione nascono dall'allontanarsi dallo stato di natura.Progettata forse per attaccare i principî "anarchici" dei filosofi che pretendono di fondare lo Stato sui teoremi della ragione, senza tener conto della complessità della natura umana, oltre e contro il suo intento satirico, si trasforma in una denuncia dei mali della società mercantile, che rappresentano il lato oscuro, non eliminabile del progresso civile.Ma questo scritto - il primo di Burke - può anche ribaltare la chiave di lettura della personalità del suo autore. Vi compare infatti, sorprendentemente, un Burke anarcoide e libertario! Non è affatto implausibile pensare che, dietro lo schermo di un'apparente parodia, egli sentisse autenticamente quanto scriveva nella sua Difesa, che egli fosse strutturalmente un libertario, divenuto poi liberal-conservatore perché orripilato dagli eccessi, non già delle libertà della Rivoluzione francese, ma da quelli del dispotismo che essa generava.
EUR 11.77
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Inno alla gogna
Il 10 gennaio 1702, sulla «London Gazette» viene offerta una ricompensa a chiunque consenta di catturare il “criminale” Daniel Defoe, colpevole di aver scritto una satira che a molti aveva dato non poco fastidio: The Shortest Way with the Dissenters. L'autore del libello viene scoperto, rinchiuso in prigione e condannato a comparire, tre volte e in tre luoghi diversi di Londra, alla gogna. Il pamphlet incriminato è dato alle fiamme dal boia e l'editore e il tipografo imprigionati. Mentre attende in carcere la sentenza, Defoe scrive A Hymn to the Pillory, che circola per tutta Londra: la condanna si trasforma in trionfo, la gogna viene ornata di fiori e scorrono fiumi di birra in onore del condannato.Inno alla Gogna, nel ritmo quasi di ballata, col tono a volte amaro del sarcasmo e a volte violento dell'invettiva, sviluppa un tema caro alle satire di Defoe: la condanna inflitta agli innocenti, l'impunità dei colpevoli, la barbarie del ludibrio della folla.
EUR 9.00
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La Carrozza del Santo Sacramento
Pubblicata il 14 giugno 1829 sulla «Revue de Paris» dal ventiseienne Mérimée, "Le Carrosse du Saint-Sacrement" venne dal suo autore inclusa nella seconda edizione del Teatro di Clara Gazul, otto commedie di varia ampiezza, che si fingeva fossero scritte da un'attrice spagnola singolarmente cólta. Degli otto copioni, "La Carrozza" divenne il più celebre: la "Comédie Française" lo incluse sin dal 1850 nel suo privilegiato repertorio e nel 1920 Jacques Copeau ne firmò un memorabile allestimento con Valentine Tessier e Louis Jouvet.Basata su un esile intreccio - una spericolata attrice peruviana, la Perichole, si fa donare dal suo amante, il viceré spagnolo di Lima, una splendida carrozza e poi ne fa dono alla Chiesa per portare l'estrema unzione ai moribondi - "La Carrozza" è un capolavoro di smagliante ironia, scritto in uno stile di mirabile, cristallina trasparenza.
EUR 8.84
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Facezie
Nel periodo tra il 1750 e il 1770, con cadenze martellanti, piovono sulle teste di personaggi in vista e grandi istituzioni di tutta Europa frecce intinte in un acido micidiale, che provocano ustioni indelebili a quelle superbe vittime, ma anche risa salutari a tutti coloro che combattono i crimini dei despoti e dei preti invasati. È il Signor di Voltaire, "l'amico del genere umano", che dai suoi rifugi fuori di Francia scocca i temutissimi dardi, scegliendo come bersaglio le umane incarnazioni di Superstizione, Fanatismo, Superbia, Ipocrisia.\r\nLe "Facezie" di Voltaire sono un insuperato capolavoro di scrittura, di pensiero, di humour a servizio della civiltà. Splendido esempio di come la satira più corrosiva possa convivere con la più lieve gaiezza dello stile. Di come grandi battaglie di giustizia possano condursi anche con le sole armi dell'ironia, del ridicolo e perfino con la forza comica dei nomi. Brevi parodie dei testi sacri, pastiches, railleries e ariose illuminazioni su materiali contingenti (seri, frivoli, drammatici, polemici) da cui il sorriso voltairiano estrae il succo della perenne attualità. Non è certo un puro caso che questi frutti prelibati della maturità di Voltaire, indirizzati specialmente ai gesuiti, ai bigotti e...
Saggi sull'individualità
Economisti, filosofi, scienziati, scrittori si interrogano sull'enigma individuo, in un momento storico (1956) in cui parte della cultura non marxista in Europa e in America avverte in modo acuto il fascino e il rischio di visioni etiche egualitarie.Il profilarsi di una letteratura, di un'estetica, di una scienza di Stato, di una felicità collettiva programmata senza alea e senza speranze sollecita un riesame critico di valori, locuzioni retoriche, meditate convinzioni e pregiudizi. Di qui la salutare verifica di alcuni beni del patrimonio culturale delle filosofie individualista e collettivista: competizione e solidarismo, privacy e trasparenza, diritto alla diversità e diritto all'eguaglianza, proprietà privata e proprietà pubblica, Stato minimo e Stato provvidenza. Non poteva certo bastare un trentennio a conciliare tali antinomie, e la sorprendente attualità di queste riflessioni sta a dimostrarlo.
EUR 12.76
Contro lo statalismo
Nella Parigi rivoluzionaria di metà Ottocento, dominata dai discepoli di Fourier e Saint-Simon, una rivista in controtendenza, il «Journal des Économistes», pubblica testi a difesa della proprietà privata e della libertà di mercato. Al «Journal», voce di una minoranza "profetica", collaborano Frédéric Bastiat e Gustave de Molinari, due economisti quasi sconosciuti in Italia ma oggi al centro di una vera e propria riscoperta in Francia e negli Stati Uniti.Gli scritti che compaiono in questo volume, pubblicati nel biennio 1848-49, sono autentici gioielli della letteratura liberista europea e offrono tuttora validissimi argomenti alle tesi antistataliste. In particolare i temi della concorrenza, della "solidarietà obbligatoria" e del rapporto tra diritto naturale e legge positiva trovano nei pamphlets di Bastiat e Molinari analisi insuperate, capaci di stupire e affascinare il lettore contemporaneo.
EUR 9.81
Difendere l'indifendibile
Un testo oltraggioso e divertente, e tuttavia spietatamente logico, che col rasoio dell'intelletto restituisce positiva ragion d'essere a figure oggetto di universale disprezzo, relegate nel lazzaretto dei bricconi e dei nemici dell'umanità (il ruffiano, il porco maschilista, il poliziotto corrotto, il ricattatore, lo speculatore, il crumiro, ...)\r\n\r\n«Sfogliando Difendere l'indifendibile ho avuto l'impressione di essere nuovamente esposto alla terapia d'urto con cui, più di cinquant'anni fa, il compianto Ludwig von Mises mi convertì a una posizione liberista coerente. Persino adesso rimango a volte incredulo, e penso “ora si esagera”, ma di solito concludo alla fine che lei abbia ragione. Per alcuni potrà sembrare una medicina troppo forte, ma farà loro del bene anche se la odieranno. Un'autentica comprensione dell'economia richiede che ci si liberi da illusioni e pregiudizi a noi cari. Errori diffusi in economia si esprimono spesso in pregiudizi infondati verso altre attività, e nel dimostrare la falsità di questi stereotipi lei rende un autentico servigio, sebbene questo non la renderà certo più popolare.» - Friedrich A. von Hayek\r\n\r\n«Un libro sensato per acutezza ed estremo per analisi dei luoghi comuni intrinseci al Pensiero Perbene della maggioranza su tabù e discriminazioni sociali. Uno stringente...
Il nostro nemico, lo Stato
Ne "Il nostro Nemico, lo Stato" - uno dei trattati politici fondamentali per il pensiero libertario del Novecento - Albert Jay Nock, muovendo dalle tesi di Franz Oppenheimer, costruisce i concetti di "potere sociale" e "potere statale", e li applica all'analisi della storia americana. Nock descrive il processo per mezzo del quale il "potere sociale" viene tramutato in "potere statale" e da esso fagocitato. Il potere sociale è l'interazione volontaria degli individui che creano e scambiano la ricchezza come liberi individui; il potere statale, per converso, non è altro che il processo di confisca di quella ricchezza. Vi sono infatti solo due strumenti per procurarsi la ricchezza: i mezzi politici e i mezzi economici. Lo Stato è l'organizzazione dei mezzi politici e nasce per garantire, alla classe di individui che si sappia impadronire del suo complesso armamentario, un'illimitata possibilità di sfruttamento della ricchezza prodotta tramite i mezzi economici. La costruzione statuale si rivela dunque come la chiave di ogni relazione parassitaria in tutte le convivenze politiche. Per chi accolga queste tesi, risulterà impossibile trovare un qualsivoglia criterio di distinzione fra le attività dei fondatori, amministratori e beneficiari dell'apparato statuale e quelle di una...
La giustizia virtuosa. Manualetto del detenuto dilettante
Come puoi dirti innocente se nemmeno conosci la norma che hai violato?L'agghiacciante interrogativo kafkiano condensa splendidamente l'angoscia di chi, pur consapevole della propria correttezza nell'operare e della propria onestà, viene repentinamente a trovarsi nelle condizioni di indagato, di recluso, di imputato. Un mondo alla rovescia, grottesco e diabolico, in cui il castigo precede la colpa e la sua cognizione da parte del "dannato". L'Autore, nel ripercorrere le sequenze liturgiche che accompagnano l'introibo alla carcerazione, analizza quel processo di decostruzione dell'identità, dello status, dell'immagine, in sostanza della "persona", che la "virtuosa" macchina della giustizia avvia e porta a compimento, attuando sovente veri e propri omicidi legali: effetti collaterali indesiderati, forse non del tutto trascurabili, della sua benefica e soccorrevole azione.La giustizia virtuosa, al di là della testimonianza sulla vicenda personale dell'Autore, dà un lucido contributo all'analisi di quella vergogna nazionale che è l'uso incauto della custodia cautelare e ripropone l'indilazionabile necessità di rivedere molti sacri riti giudiziari di cui il Magistrato resta tirannico officiante e che inchiodano ancora il nostro Paese in un regime di ne habeas corpus.
EUR 14.25
L' ingranaggio della libertà. Guida a un capitalismo radicale
«Sembra esserci una stretta correlazione tra le leggi che rendono libera la gente e quelle che la rendono felice.» Muovendo da questa elementare constatazione, David Friedman avvia un'analisi concreta dei vari settori del vivere associato in cui, con vantaggio di tutti, sarebbe possibile riappropriarsi degli spazi di autonomia confiscati dalle cricche di politici, legislatori e burocrati che costituiscono le mille membra del Moloch statale. Scuola, sanità, previdenza, giustizia, sistema viario, sicurezza, tutela ambientale, mass media e tanti altri servizi vengono riprogettati da Friedman sulla base di principi non coercitivi, dimostrando come lo Stato sia la negazione di efficienza e giustizia, le quali non nascono da obblighi, divieti, costrizioni, ma dalla cooperazione di individui liberi e consenzienti.Il senso di questo libro - come dice lo stesso Autore - è quello di «persuadere la gente che una società potrebbe essere sia libera che desiderabile, che le istituzioni della proprietà privata costituiscono il meccanismo della libertà, rendendo possibile ad ognuno, in un mondo interdipendente e complesso, di raggiungere il proprio scopo».Utopia o lungimirante realismo? Molte delle "scandalose" proposte avanzate in questo libro sono già una realtà in vari paesi del mondo libero.
EUR 15.70
Cato's letters
Le "Cato's Letters" (1720-25) di Thomas Gordon e John Trenchard furono il testo più diffuso e più letto fra i coloni americani di ogni strato sociale e costituirono il breviario laico delle libertà politiche, economiche, religiose, irrinunciabili per i cittadini della Nuova America. Nel loro costante richiamo alla assoluta necessità di porre rigorosi limiti al potere di ogni governo, i rivoluzionari americani rinvennero persuasivi argomenti storico-filosofici per legittimare la rivolta contro gli arbitri della madrepatria, contro la sua tirannia fiscale, la violazione delle libertà individuali, la coscrizione obbligatoria e permanente, la censura sulla stampa. Può sicuramente affermarsi che alla vastissima circolazione di questa opera devono molto la forte coscienza civile e la sempreviva componente libertaria dell'animo americano. Dalle "Cato's Letters", che rappresentano il trait d'union fra la tradizione politica di Algernon Sidney, John Locke, il radicalismo wigh e il libertarismo della Dichiarazione d'Indipendenza, ha tratto decisiva ispirazione quella corrente intellettuale libertarian (avversa allo Stato e ad ogni intervento pubblico sulla società) che va sempre più affermandosi nel contesto internazionale degli ultimi decenni. Esse dunque, oltre a essere un classico del pensiero libertario, hanno anche avuto il merito di tradurre una dottrina sulla società...
I vizi non sono crimini. Legge di natura. Nessun tradimento
Può dirsi vita degna di un uomo quella in cui è lo Stato, cioè un ristretto gruppo di altri uomini, a deciderne ogni minimo dettaglio, e a sindacare su di esso? Lo Stato, oltreché giudice e sbirro, si fa sempre più anche prete, medico, precettore, balia. Quelli che tirannie confessionali del passato condannavano come peccati, le democrazie laiche puniscono oggi come crimini. "I vizi non sono crimini" (Vices Are Not Crimes) è la denunzia lucida e accorata di questo aspetto aberrante delle democrazie. In Natural Law viene rappresentato, con un rigore radicale di cui si è persa memoria, il desolante paesaggio della legislazione come frode e come antitesi della giustizia naturale. Con No Treason, infine, Spooner sviluppa una critica devastante della superstiziosa credenza nella natura vincolante della Costituzione americana, e di ogni Carta costituzionale. Come può, infatti, una Costituzione, cioè un contratto sottoscritto da una cricca di legulei al soldo di lobbies politico-economiche che hanno usurpato il titolo di rappresentanti del popolo, vincolare anche coloro che non sottoscrissero quell'atto, e addirittura vincolare generazioni future? E come può un contratto firmato da rappresentanti abusivi privare dei loro diritti inalienabili coloro che non hanno mai...