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Appia. Work in progress. Ediz. italiana e inglese
Un libro autoriale reso possibile mettendo insieme circa 100 immagini di nove fotografi facenti parti dell'associazione fotografica Cacciatori d'Ombra. Si tratta di una ricerca approfondita sul percorso della più antica strada d'Italia: l'Appia. È il risultato è un'indagine ispirata dal volume di Paolo Rumiz, "Appia" che ripercorre attraverso lo sguardo fotografico, i tratti già percorsi dall'autore nel suo itinerario meridionale. La scelta geografica infatti è in relazione all'appartenenza degli autori a questo territorio, un territorio che vivono quotidianamente e che li ha spinti ad "osservarlo" con occhi diversi. Ma senza inventare nulla: reinterpretare è stata l'azione di questo lavoro, un cammino collettivo che ha generato una nuova immagine, una delle tante possibili, della Regina Viarum, un momento di riflessione su uno dei tanti beni abbandonati del nostro territorio. Il volume contiene anche i contributi dello stesso Rumiz e di urbanisti, storici, scrittori e poeti come Dino Borri, Giuliano Volpe, Franco Arminio e Vincenzo Mastropirro, così che la fotografia si coniughi con la scrittura affinché si giunga alla stessa meta: la riscoperta del nostro territorio.
EUR 21.25
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Misure attive. Storia segreta della disinformazione
Viviamo nell'era della disinformazione. Agenzie di comunicazione, professionisti dei social media e abilissimi hacker sono l'esercito silenzioso di chi, attraverso divulgazione di fake news e falsificazione di dati, agisce spesso nei lati più oscuri dell'informazione con un unico obiettivo: indebolire la democrazia mettendo in dubbio la sua stessa credibilità. Era il 2016 quando Thomas Rid, tra i massimi esperti di cybersecurity a livello globale, alle porte delle elezioni americane portò alla luce la notizia di un'operazione sotto copertura da parte dell'intelligence russa per ribaltare il risultato elettorale. È l'evoluzione delle cosiddette "misure attive", ovvero di tutte quelle attività di influenza architettate strategicamente per raggiungere un determinato obiettivo. Dalle campagne di disinformazione post rivoluzione russa che hanno portato alla Guerra Fredda a quelle organizzate ad arte da CIA e KGB nel corso della storia, fino alla più recente vicenda della "fattoria dei troll" di San Pietroburgo. Con "Misure attive" Thomas Rid traccia una storia della disinformazione professionale organizzata, ricostruendo attraverso documenti esclusivi alcune delle vicende più significative e incredibili dell'ultimo secolo, dimostrando, tra le altre cose, come le spie avessero imparato a muoversi agilmente tra le pieghe di Internet molto prima della vicenda WikiLeaks....
Il mercato siamo noi. Una teoria radicale per l'era digitale
Di fronte a una disuguaglianza sociale in drammatica crescita, le tradizionali ricette di sinistra (più tasse ai ricchi, maggior controllo dello Stato) e di destra (privatizzazioni, meno tasse, deregulation) sembrano ormai del tutto inefficaci. La crisi della competenza ha inoltre mostrato che la tecnocrazia non rappresenta una soluzione, soprattutto per la sua tendenza a trascurare le esigenze di moltissimi. In questo lavoro rivoluzionario, Eric Posner e Glen Weyl presentano un nuovo modello, quello dei "mercati radicali". Partendo dall'idea che i mercati siano il miglior strumento a disposizione per l'organizzazione di una società, gli autori mostrano come essi vadano scollegati dall'idea di proprietà privata e messi invece al servizio della società. Richiamando il lavoro degli "eroi radicali", ossia degli economisti che non hanno seguito il paradigma dominante continuando a elaborare le originali teorie di Adam Smith, gli autori forniscono una teoria completamente alternativa tanto alle derive del neoliberismo quanto alla crisi della democrazia liberale. "Il mercato siamo noi" non è soltanto un lavoro di teoria, ma è anche il manuale pratico per il più importante cambiamento della società occidentale dai tempi della rivoluzione industriale. Prefazione Vitalik Buterin e Jaron Lanier.
EUR 22.80
Contro l'economia. Scritti 1949-1997
Alto funzionario dell'OCSE in pieno Sessantotto, incaricato di coordinare gli studi sulla crescita economica che avrebbero guidato la politica dei governi occidentali, Cornelius Castoriadis (1922-1997) nascondeva una doppia vita di militante rivoluzionario nel movimento Socialisme ou Barbarie, da lui fondato nel 1949. Attraverso l'omonima rivista, per vent'anni ha utilizzato clandestinamente quegli stessi studi per sviluppare una critica radicale del capitalismo e della burocrazia, ispirando il pensiero libertario ed ecologista. All'opportunismo dei comunisti occidentali ha opposto una visione senza sconti dell'esperienza russa e cinese, individuando nel socialismo reale un'immagine del futuro del capitalismo mondiale; alle certezze degli economisti liberali ha opposto un'originale teoria della crisi della società moderna come crisi di senso prima ancora che economica. Sempre in anticipo sui tempi, Castoriadis lo è ancora oggi a un secolo dalla nascita, assieme ai concetti che lo hanno reso celebre: la burocratizzazione dell'economia, la centralità dell'immaginario, la critica dello sviluppo e l'autonomia. Questa antologia ne riassume il percorso attraverso la pubblicazione di testi inediti o introvabili in italiano.
EUR 22.80
Missione. Dalla guerra fredda alla Difesa europea
Il mutato contesto internazionale, il ruolo di Stati Uniti e Cina, così come l'affermarsi di nuovi attori a ridosso della regione europea e la rinnovata assertività della Russia di Putin, rendono indifferibile proseguire lungo quel percorso, già immaginato da Spinelli, volto a rafforzare le iniziative comuni di difesa europea. Non si tratta di superare gli eserciti nazionali, custodi di tradizioni ed elemento fondante delle identità nazionali. Quello di cui stiamo discutendo è la necessità di rendere strutturali iniziative in materia di difesa e sicurezza comune affinché l'Unione sia in grado di parlare con una voce singola, autorevole e credibile. Prefazione di Maurizio Molinari.
EUR 17.10
Per la patria e per profitto. Multinazionali e politica estera dalle Compagnie delle Indie ai giganti del web
La politica ha ceduto il passo all'economia e ha trasferito a essa buona parte del suo potere regolatore? I fatidici "poteri forti" condizionano le scelte dei governi? Chi pensa che sia una degenerazione dei rapporti di forza del Terzo millennio globalizzato deve leggere questo libro. Scoprirà che le dot.com, i colossi dell'e-commerce, le grandi corporation in genere non hanno inventato nulla, ma camminano sulle orme lasciate dalle compagnie mercantili a partire da quattro secoli fa. E che, paradossalmente, la "diplomazia ibrida", alla quale partecipano anche attori non statali, nasce quasi in concomitanza con l'affermarsi dell'idea di Stato moderno, inteso come unica entità politica sovrana, all'indomani della pace di Vestfalia. Con acutezza e spirito critico, "Per la patria e per profitto" ci mostra la lunga strada che ha portato a un governo del mondo condiviso tra una pluralità di soggetti - oltre agli Stati, le organizzazioni sovranazionali, le Ong globali, i soggetti pubblici non statali, le grandi società multinazionali - e all'esercizio di una nuova forma di diplomazia, ibrida appunto, nella quale tuttavia la politica può e deve ritrovare la sua centralità.
EUR 18.05
Leviatano 4.0. Politica delle nuove tecnologie
La materia, la forma e il potere di uno stato ecclesiastico e civile: già dal sottotitolo al suo Leviatano, Thomas Hobbes si interrogava sulle forme legittime dello Stato e sui contributi, i doveri e le rinunce a cui sono chiamati i cittadini e il sovrano per garantire la salute del sistema. In questo libro Mirko Daniel Garasic prova a estendere questa analisi alla società contemporanea, indagando la relazione tra le forme del potere e il mondo digitale, l'intelligenza artificiale e le neuroscienze con la convinzione che questi nuovi elementi si rifacciano a dinamiche di potere non necessariamente nuove. Qual è il prezzo da pagare per una rivoluzione digitale che dona autonomia al cittadino e lo libera da qualsiasi confine fisico o politico? Quale il reale pericolo per diritti e libertà degli individui in un mondo popolato da robot, città intelligenti, sistemi di blockchain e guerre cibernetiche? Rispondere a queste domande ci aiuterà a capire quanto il destino delle nostre società sia nelle mani di un moderno mostro Leviatano e quanto, invece, sia ancora tutto nelle mani di politica, governi e individui più liberi e consapevoli. Prefazione di Paolo Benanti.
EUR 19.00
Le cose che abbiamo. Essere e avere alla fine del capitalismo
"La mia vita adulta si può dividere in due parti distinte: prima che avessi una lavatrice e dopo", scrive Eula Biss riflettendo su quanto avere più soldi significa avere più tempo e sui cambiamenti e benefici che questo ha comportato nella sua vita. Partendo dal racconto dell'acquisto della sua prima casa, "un contenitore per la lavatrice", Biss riflette sulla nostra esperienza di vita nel capitalismo, su come il suo avvento abbia trasformato la quotidianità delle persone e come il suo sistema valoriale permei e influenzi completamente tutte le relazioni che intratteniamo con altri esseri umani e con gli oggetti che possediamo e che desideriamo possedere. Ripercorrendo il pensiero di Karl Marx, John Kenneth Galbraith, Thorstein Veblen e David Graeber, tra gli altri, confrontandosi con icone pop come Beyoncé o i Pokemon, muovendosi in circoli familiari, lavorativi e di vicinato, Biss chiede, a sé stessa e alla classe media, la sua, su quali valori stiamo fondando le nostre vite? Cosa significano oggi lavoro, classe, privilegio e precariato? Quali linee tracciano le persone per dividere la società? In che modo siamo legati gli uni agli altri? "Le cose che abbiamo" è uno studio sugli esseri...
Il mestiere dell'uomo. Perché la cultura umanistica fa bene all'impresa italiana
Per essere più competitive le aziende hanno bisogno di più umanesimo? E soprattutto, che cosa intendiamo quando parliamo di umanesimo? La risposta alla prima domanda è il cuore di questo libro. La risposta alla seconda dipende dall'ambito in cui scegliamo di muoverci. Il mestiere dell'uomo prova a cogliere entrambe le prospettive, quella letteraria e quella d'impresa, cercando di trasmettere un'idea semplice: alcune persone, aziende e istituzioni, più o meno consapevolmente, fanno propri certi tratti della cultura umanistica, trasformandoli in elementi di competitività. Ogni capitolo prova a isolare alcuni di questi tratti, mette a confronto due vicende che, separate da almeno mezzo millennio l'una dall'altra, consegnano due messaggi che si integrano e rafforzano reciprocamente. Attraverso le interviste a Sonia Bonfiglioli, Niccolò Branca, Brunello Cucinelli, Alessandro Garrone, Christian Greco, Maximo Ibarra, Marco Magnani, Gianna Martinengo, Massimo Mercati, Andrea Pontremoli e Martin Reeves, Marco De Masi ci dimostra che, in un'epoca dinamica e in continua mutazione come quella attuale, l'esperienza dell'umanesimo porta con sé valori e insegnamenti con i quali le imprese di oggi possono generare un impatto positivo per l'intera comunità. Prefazione di Alessandra Poggiani. Con un'intervista a Martin Reeves.
EUR 15.20
Maggiori...
La vita verosimile. La dissolvenza della verità dallo smartphone al metaverso
Di chi è il volto che vediamo riflesso nello specchio dei nostri smartphone e tablet? Nell'immagine distorta che ci viene restituita possiamo ancora riconoscere noi stessi e la realtà, oppure al vero si è sostituito qualcosa di diverso? Dopo aver esplorato il rapporto tra umani e "gabbia tecnologica" in Magia nera, Carlo Carboni si interroga sulle dinamiche di interpretazione della verità - su questo insidioso "qualcosa" che, a poco a poco, ha eroso completamente lo spazio del vero e del falso, annullando ogni differenza. La pandemia ha innescato nuovi fenomeni e ha fatto accelerare le dinamiche già in corso, facendoci precipitare definitivamente in un'epoca di post-verità. Mark Zuckerberg promette - o minaccia - di trasformare i social network in un metaverso, ma davvero non esistono alternative all'isolamento dell'individuo e alla creazione di una società dell'incertezza? Con La vita verosimile, Carboni tenta un approccio propositivo all'analisi di questi tempi tanto complessi, con un decalogo di proposte per affrontare i temi più urgenti, dalla scuola alle istituzioni, dal lavoro all'economia.
EUR 15.20
Intelligenza artificiale. Politica, economia, diritto, tecnologia
È oramai opinione diffusa che l'impatto della cosiddetta Intelligenza Artificiale nelle nostre vite abbia determinato un mutamento epocale nella quotidianità e, quindi, nella nostra cultura. Sempre più la pervasività degli strumenti digitali invade il mondo e sempre più si corre il rischio di non riuscire a controllare macchine pensanti che diventano da automatiche autonome. A fronte di questo problema metafisico e pratico, questo libro - curato da Paola Severino - offre una proposta interdisciplinare che include aspetti tecnologici, etici, normativi, economici, filosofici e giuridici. Il libro presenta un tentativo serio di comprendere la natura e di offrire un primo inquadramento da diverse prospettive dei dilemmi più urgenti in questo ambito. La strada per farlo non può infatti che essere multidisciplinare e interattiva. Il nuovo Leonardo, il genio che proporrà soluzioni in materia, non sarà una persona ma un gruppo multitasking di persone con diverse competenze unite da uno scopo comune.
EUR 15.20
Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità
Gli obiettivi dell'Agenda Onu e dei target climatici Ue caratterizzano lo scenario mondiale e guidano le azioni, le scelte e gli investimenti quotidiani, orientandoli verso la tutela del pianeta. Le finalità sono chiare: ridurre, fino a neutralizzare completamente, l'impronta di carbonio connessa all'attività dell'uomo, tagliare le emissioni climalteranti abbandonando progressivamente le fonti fossili più inquinanti; favorire una maggiore produzione di energie rinnovabili e il loro impiego anche differito nel tempo e nello spazio; garantire i consumi riducendo il dispendio energetico attraverso interventi di efficienza. In questo percorso l'innovazione tecnologica rappresenta il principale alleato di governi, imprese e singoli cittadini. La parte più difficile per intraprendere questa rotta è rivoluzionare il nostro modo di pensare il tema energia. Il cambiamento va guidato, stimolato e accompagnato. Paolo Gallo racconta la transizione energetica e digitale partendo dall'esperienza di Italgas alla ricerca della neutralità climatica, un percorso che poggia su pilastri quali l'innovazione, la sostenibilità, la formazione continua e la capacità di leadership, di anticipazione e di messa a terra del cambiamento. La mappa di questa lunga navigazione è fatta di parole e azioni concrete. Ma la meta non è un punto d'arrivo, bensì un viaggio in...
Io tiranno. La società digitale e la fine del mondo comune
Proteste, manifestazioni, sommosse, scioperi, rifiuto dell'autorità e sfiducia massima nelle istituzioni: negli ultimi anni, in Europa, la rabbia sociale è cresciuta sempre di più, fino a diventare il tratto caratteristico del nostro tempo. Le ragioni sono ben note: l'aggravarsi delle disuguaglianze, il deterioramento delle condizioni di lavoro, il declino dei servizi pubblici. Ma la violenza con cui tutto ciò si sta manifestando è senza precedenti perché per la prima volta espressa da un soggetto nuovo: l'individuo tiranno. Un essere ultra-connesso, intrappolato nella sua soggettività, costantemente rafforzato nell'idea di essere il centro del mondo e di sapere e potere tutto. Così, se le crisi economiche rafforzano l'impressione di essere espropriati, la tecnologia aumenta invece quella di essere onnipotenti. Le conseguenze sono deleterie: per un verso assistiamo al crollo dei legami sociali e della fiducia nella politica, per un altro all'aumento del populismo, delle teorie della cospirazione e della violenza. I momenti di crisi, perciò, non sono vissuti come problemi sociali ai quali far fronte con soluzioni comuni, ma come attacchi personali al proprio benessere. Ma come sconfiggere questo nuovo, inquietante totalitarismo delle masse? Come uscire da questa ingovernabilità permanente? Secondo Sadin, lavorando per ricostruire i valori...
Iposoggetti. Sul diventare umani
Gli iposoggetti sono le specie native dell'Antropocene. Sono plurali, sono il non ancora, il né qui né lì, sono meno della somma delle loro parti. Non cercano né pretendono una conoscenza, un linguaggio e men che meno una forma di potere che siano assoluti. Si accontentano di giocare, di prendersi cura, di adattarsi, di farsi male, di ridere. Gli iposoggetti sono intrinsecamente femministi, antirazzisti, colorati, queer, ecologici, transumani e interumani. Gli iposoggetti sono come squatter che occupano e abitano le crepe e le cavità. Rivoltano le cose come calzini e lavorano con stracci, scarti e residui come faceva Walter Benjamin con i suoi passages. Si disconnettono dalla rete elettrica, hackerano e ridistribuiscono le energie immagazzinate per usarle a proprio beneficio. Gli iposoggetti fanno la rivoluzione nei luoghi in cui il radar della tecnomodernità non è in grado di scorgerli. Ignorano con abnegazione i consigli degli esperti. Sono scettici nei confronti di ogni tentativo fatto per descriverli - compreso, ovviamente, quello che avete appena letto.
EUR 17.10
Qualche impressione sulla Russia
"Ha ragione, Keynes, fanno paura. E qualche anno fa, quando una rivista russa, "Inostrannaja literatura" (Letteratura straniera), mi ha intervistato, alla fine, alla domanda di Anna Jampol'skaja su come mai mi piacesse così tanto la Russia, io mi ricordo ho risposto che la Russia mi piace perché fa paura." Con un saggio di Paolo Nori.
EUR 9.50
Next normal. Rilanciare l'Italia nel mondo post-pandemico
I vaccini hanno contenuto la pandemia e permesso la riapertura delle attività economiche. Ma accanto al dolore per le oltre 160 mila vite umane perdute, il virus ha cambiato in gran parte la nostra vita pubblica, dal lavoro al rapporto tra le grandi aree del mondo, all'Europa che per la prima volta nella sua storia ha varato un grande piano di aiuti alla crescita, alla predominanza del digitale, alla sanità e alla stessa visione filosofica del mondo tra diritti, scienza e decisioni politiche. Ecco come docenti Luiss e specialisti di filosofia, di politica, economia, educazione e innovazione, leggono la società di oggi e di domani. Introduzione di Vincenzo Boccia. Introduzione di Vincenzo Boccia.
EUR 17.10
Gli occhi del virus. Pandemia e sorveglianza
La pandemia di Covid-19 ha sconvolto la vita come la conoscevamo. I lockdown, l'autoisolamento e la quarantena sono diventati una parte normale della vita quotidiana. La pandemia ha anche favorito un nuovo tipo di sorveglianza, quello che attraverso tecnologie come le app di tracciamento dei contatti e il riconoscimento facciale tiene sotto controllo l'andamento del contagio. In questo libro David Lyon riflette ancora una volta sul carattere ambiguo della sorveglianza - ci genera fastidio ma al tempo stesso ci porta notevoli benefici; rinunciamo alla privacy, ma guadagniamo in benessere - e su come determinate dinamiche siano destinate a restare nella società post-pandemica. Lyon dimostra come, nella nostra società interconnessa, la vecchia sfera del privato di fatto non esista più: per evitare gli effetti negativi a lungo termine della sorveglianza di massa, che rischia di ridurre la democrazia e favorire le disuguaglianze, il lavoro su policy e governance resta la massima priorità per tutti i cittadini.
EUR 15.20
Eppur s'innova. Viaggio alla ricerca del modello Italiano
«La parola innovazione è al centro del dibattito attuale su cultura, società, economia e tecnologia. Viene ripetuta come uno slogan, caricata di significati trascendenti, fatta schioccare come una frusta sulla schiena degli scettici, esaltata come simbolo di un presente sempre gravido di futuro e universalità. L'innovazione è diventata il metro di misura della vitalità e vivibilità di città, regioni e nazioni, per non parlare di imprese e governi. In tutto questo febbrile discorrere, accade però di rado che si provi a ragionare su radici e significato dell'innovazione, sul suo stretto legame con teorie del cambiamento storico in contrasto tra loro, sulle intricate genealogie lessicali dalle quali emerge il vocabolario dell'innovazione, sui vari profili che assume nei diversi contesti locali... in parole povere, sulla sua complessità. "Eppur s'innova" di Luca De Biase si pone come un'eccezione.» (dalla prefazione di Jeffrey Schnapp)
EUR 17.10
Automazione. Disuguaglianze, occupazione, povertà e la fine del lavoro come lo conosciamo
Dai giganti della Silicon Valley ai politici, dai tecno-futuristi ai sociologi, tutti sono concordi che l'era che ci apprestiamo a vivere è quella dell'automazione. In questa nuova epoca anche il lavoro - con il suo significato, il suo valore, il suo impatto sociale, politico ed economico - non sarà più come lo conoscevamo. I rapidi progressi nell'intelligenza artificiale, nell'apprendimento delle macchine e nella robotica sono in procinto di trasformare i processi lavorativi automatizzandoli completamente. Già ora sfrecciano camion senza conducente e cani robotici trasportano attraverso pianure desolate armi destinate ai militari. Nelle fiere di robotica si mettono in mostra macchine in grado di cucinare, avere rapporti sessuali e perfino sostenere una conversazione. Ci stiamo dunque avviando verso il crepuscolo del lavoro umano? Secondo Aaron Benanav ci sono molti buoni motivi per dubitare di tutta questa frenesia futurista. Del resto, anche se l'automazione dovesse comportare la liberazione collettiva dalla fatica fisica del lavoro, noi continueremmo comunque a vivere in una società nella quale la maggior parte delle persone deve lavorare per vivere, il che significa che il sogno di una totale emancipazione potrebbe trasformarsi nell'incubo di una disoccupazione di massa.
EUR 17.10
Ingovernabili. Grandi piattaforme, nuovi monopoli e la lotta per la concorrenza
Le piattaforme digitali hanno cambiato radicalmente le nostre società. L'universo della rete rimane, tuttavia, un ecosistema complesso e dinamico, da un lato stimolato da continue innovazioni tecnologiche, dall'altro sempre più difficile da governare. Perché il potere accumulato da Google, Amazon, Facebook e Apple (le cosiddette GAFA), che sembra minacciare l'ordine politico-economico sorto nel secondo dopoguerra, si differenzia dai monopoli industriali del passato, con effetti molteplici, mutevoli e spesso sfuggenti sugli operatori, sui consumatori e sulle istituzioni. È dunque partita una corsa da parte delle principali autorità antitrust, così come dei legislatori, negli Stati Uniti come in Europa, per regolamentare questi "Leviatani digitali" a tutela della concorrenza e, dunque, della democrazia. Ma come controllarli? Quali strumenti saranno necessari per mitigare gli effetti più distorsivi di questi nuovi monopoli? In questo saggio, Andrea Minuto Rizzo e Roberto Sommella offrono una ricostruzione di questi processi, partendo da un'analisi approfondita delle caratteristiche degli ecosistemi digitali per poi applicarle, in concreto, ricostruendo le strategie di business di GAFA e le risposte delle autorità nazionali e dei legislatori a una delle più grandi sfide dell'era digitale: governare ciò che sembra ingovernabile.
EUR 17.10