Sfoglia il Catalogo IBS 3
Catalogo
Mostrati 4461-4480 di 50764 Articoli:
-
Lo spazio del segno. Semiotica ed ermeneutica. Vol. 1\1
Le Opere di Carlo Sini sono un progetto editoriale di ampio respiro. Avviato nel 2012 con la pubblicazione del monumentale quinto volume (Transito Verità), il Piano delle Opere prevede l'uscita di sei volumi in undici tomi, ciascuno dedicato a un tema centrale nella filosofia di Sini che viene presentato attraverso i testi chiave nel quale esso è stato trattato. Lo spazio del segno è il tomo d'apertura del primo volume, interamente dedicato all'intreccio fra Semiotica ed ermeneutica. Tale intreccio, negli anni Settanta, costituì l'inedita proposta teoretica con la quale Sini rivelò alla comunità scientifica italiana quell'originalità filosofica e quella consapevolezza culturale che avrebbero contraddistinto la sua ricerca anche nelle fasi più mature. Il tema del segno, in stretto riferimento al pragmaticismo di Charles Sanders Peirce, è al centro di questo primo tomo. Esso inaugura una prospettiva gnoseologica basata sull'idea che ogni atto conoscitivo si collochi entro una catena di rinvii, mai riferiti a una presunta oggettività ultima, ma a quell'Interpretante dinamico e sovraindividuale che è l'orizzonte vivente entro il quale si collocano le operazioni comprendenti. La questione ermeneutica emerge perciò al cuore del cosiddetto «triangolo semiotico» (Segno-Oggetto-Interpretante) e l'intreccio dei segni in cui...
La fine della comunità e la nascita dell'individualismo agrario nella Francia del XVIII secolo. Nuova ediz.
Il tema della fine delle forme di gestione comunitaria delle risorse e della nascita dell'individualismo agrario costituisce uno dei nodi essenziali della storia economica e sociale europea. Questo processo fece nascere forme nuove di gestione dell'agricoltura, più moderne, e contemporaneamente rese disponibile in molte regioni europee la base demografica e materiale necessaria per la rivoluzione industriale. Marc Bloch, con la profondità e l'acume storico che gli sono consueti, traccia il quadro di queste vicende. Chi erano gli uomini che propugnavano l'individualismo e chi difendeva, invece, le antiche forme di comunità? Come si svolse questa lotta e come rimasero da essa segnate le terre rurali? Una ricerca insistita del legame tra vicenda umana e vicenda politica, applicata a un passaggio storico fondamentale, uno snodo centrale dell'evoluzione verso la nostra modernità.
EUR 5.60
Il personalismo musulmano
Un tentativo di leggere l'Islam in chiave umanistica, uscito in edizione originale francese nel 1964\r\n\r\n"Il personalismo musulmano, che qui si pubblica nella prima versione italiana, uscito in edizione originale francese nel 1964, è un tentativo di leggere l'Islam in chiave umanistica attraverso la categoria del personalismo, che forse l'autore sentiva consonante alla sua formazione culturale e ideologica proprio per il suo possibile implicito radicamento nella problematica religiosa. Il breve scritto è importante perché si spinge a leggere il Corano in chiave filosofica, un tentativo assai poco praticato da parte dell'intellighenzia musulmana del Novecento." (Dalla Prefazione di Massimo Campanini)
EUR 7.20
Fabula mistica. XVI-XVII secolo. Nuova ediz.. Vol. 1
Da Eckhart a Silesius, da Teresa d'Avila a Giovanni della Croce o Surin, tutto un corteo luminoso di donne, folli, illetterati, eremiti oscilla fatalmente tra obbedienza e rivolta, ortodossia ed eresia, sapere istituito e nuovi ordini del conoscere. In "Fabula mistica", opera considerata da molti il suo capolavoro, de Certeau si inabissa nell'indecifrabile Giardino delle delizie di Bosch, ascolta le voci dimenticate dei gesuiti di Aquitania che tentarono una riforma dell'Ordine, si attarda lungo le stazioni che scandirono il tragico percorso di Labadie: critica letteraria e psicoanalisi, semiotica e filologia, analisi sociale e indagine politica contribuiscono a disegnare un percorso che abbandona (ma non trascura) i confini della teologia e si lascia contaminare da strumenti critici apparentemente estranei o inadeguati. Ed è proprio la sorvegliata e rigorosa contaminazione tra discipline a costituire il tratto caratteristico della sua opera: mettere in discussione ogni teoria o pragmatica della comunicazione e lasciare che a parlare sia un linguaggio perforato, interdetto, opaco, sempre bisognoso di traduzione ma anche sempre più ricco di qualunque sistema.
EUR 13.60
La rivoluzione russa e i contadini. Marx e il populismo rivoluzionario. Nuova ediz.
Dalla prima edizione di questo libro si sono verificati cambiamenti epocali: l'URSS è scomparsa e con essa i partiti comunisti; il capitalismo si è esteso sull'intero pianeta; l'equilibrio del terrore è stato soppiantato da dinamiche geopolitiche instabili. Un futuro distopico è in atto, tra finanziarizzazione, digitalizzazione, verticalizzazione delle ricchezze e del potere, distruzione dei legami sociali. Sullo sfondo la crisi ecologica globale interroga l'umanità. La ricostruzione della genealogia del conflitto al centro della rivoluzione russa - evento assiale del Novecento - è una tappa necessaria per orientarsi in quel che ne è seguito sino a oggi. Sgombrato il campo da molte inutili superfetazioni, le questioni affrontate, spesso in anticipo sui tempi, mantengono inalterato il loro interesse. Tra queste, l'alternativa storico concreta al capitalismo; la questione contadina come banco di prova delle politiche di trasformazione; la critica dell'ideologia dello sviluppo economico illimitato. E, come peculiare tema non solo di carattere specialistico, l'indagine sul problematico rapporto tra Marx e il marxismo.
EUR 10.00
Mistica islamica
"Quando apparve in prima edizione nell'ormai lontanissimo 1961, questo libro rappresentava una pietra miliare. La critica storiografica sul Sufismo, o mistica islamica, era ancora relativamente poco sviluppata, a parte alcuni grandi autori come Louis Massignon, e soprattutto non godeva della vasta circolazione libraria di cui gode oggi. Ho letto il libro di Gardet e Anawati più volte e ancora oggi costituisce, per alcuni aspetti, un testo di riferimento utile, che dà informazioni meditate, che affronta la materia in modo non superficiale, ma direi quasi teoretico. Un testo che viene qui proposto al lettore italiano in un'edizione riveduta e aggiornata nei riferimenti bibliografici." (Dal testo introduttivo di Massimo Campanini)
EUR 10.00
Dizionario del mito
Manuale di etnografia. Nuova ediz.
"C'è qualcosa che rende il lavoro dell'antropologo simile a un mestiere, nel senso più popolare del termine: una certa propensione alla dimensione artigianale del proprio operare. [...] Recandosi sul terreno, l'antropologo osserva, guarda, ascolta, assaggia, tocca, annusa. Il suo sapere si costruisce innanzitutto su basi sensoriali, prima di arrivare a tradursi in teorie, modelli, paradigmi. Sul terreno, qualunque esso sia, il ricercatore non vede strutture, società, politica, economia. Vede gente che si incontra, parla, combatte, si scambia oggetti, produce, costruisce, mangia, si organizza, prega, vive. Perciò questo libro ha una scansione percettiva: parte da ciò che può essere osservato, per poi arrivare a dare vita, successivamente, a costrutti teorici. E questo che vuole insegnare Mauss e sebbene in molti passaggi le sue istruzioni appaiano oggi sinceramente datate, dalla lettura di questo classico si possono ancora trarre lezioni utili. [...] Come ha scritto George Marcus, uno dei padri della svolta postmodernista in antropologia: 'Questo documento, storicamente importante, riflette il periodo giovanile dell'antropologia moderna, quando le domande e i soggetti di questa disciplina dipendevano da una rigorosa raccolta di materiale dal campo di ricerca... Un'importante testimonianza dell'insegnamento di Mauss e delle speranze originarie dell'etnografia'." (dal...
Giotto e gli umanisti. La scoperta della composizione pittorica 1350-1450. Nuova ediz.
La lingua degli umanisti, un latino neo-classico e neociceroniano, influì in maniera determinante sul loro modo di parlare e pensare riguardo alle opere d'arte. Scrive Baxandall: «Si dice che la storia è sempre dalla parte dei vincenti; è certo così anche per la storia dell'arte. Cioè: c'è una linea guida, un fil-rouge, che porta al futuro, e questa linea guida è la storia della nostra arte. Sarebbe ridicolo sminuire la linea tosco-romana che da Giotto attraverso Masaccio arriva a Michelangelo, rissata nel racconto vasariano. Era, ed è, reale, e ha fatto la storia dell'arte europea. Ma è pur giusto ricordare che c'erano, e ci sono, altre linee. Le qualità pittoriche definibili come "agilità" e "vitalità", l'educato "understatement" e l'improvvisa accensione espressiva limitata e localizzata, l'acutezza nel ravvivare e persino il "bon-mol" visivo, il gioco tra la bidimensionalità e la profondità spaziale, il piacere dato dalla grande varietà di piccoli oggetti: tutto questo venne spesso sacrificato nella ricerca romano-fiorentina del rilievo e dello spazio razionale, e anche della stessa "composizione"». Attraverso gli scritti di Petrarca, Boccaccio, Vittorino da Feltre, Leon Battista Alberti e altri, assistiamo al formarsi di una specifica critica d'arte umanistica che...
Altrimenti che essere o al di là dell'essenza. Nuova ediz.
La critica del primato dell'essere portata alle sue estreme possibilità. in questo testo fondamentale la volontà di resistenza di Lévinas alle categorie ontologiche trova la sua espressione più radicale.\r\n\r\nTredici anni dopo Totalità e infinito Lévinas scrive Altrimenti che essere, ove ritorna sulle tematiche di fondo lì affrontate, sviluppando con una diversa profondità questioni in quella sede solo abbozzate. Interpretare la soggettività come pazienza, passività, uno-per-l'altro, esposizione, espiazione, ostaggio, come responsabilità per altri e poi come sostituzione: è questo l'oggetto di Altrimenti che essere. Lévinas mette in discussione il riferimento della soggettività all'Essenza e il «trovare all'uomo una parentela diversa da quella che lo lega all'essere ». Intrecciando il tema della soggettività umana con quello della trascendenza, l'autore critica il primato dell'essere, cercando così un senso di trascendenza che sappia andare al di là dell'ontologia. Tale critica viene condotta alle sue estreme possibilità, sino al punto in cui la filosofia cessa di pensare (e di ridursi) al problema dell'essere e del suo detto, per aprirsi alla dinamica dell'altrimenti e dell'al di là, rendendo questo saggio, per il rigore argomentativo, opera fondamentale della riflessione levinassiana.
EUR 8.40
L' apartheid intorno a me. Autobiografia
Figlio di immigrati lituani in Sudafrica, Hosea Jaffe crebbe in una società sopraffatta dal razzismo e vide le gravi ingiustizie perpetrate in nome dell'apartheid. Rimase un anti-razzista per tutta la vita e fu critico delle affermazioni «eurorazziste» di Marx ed Engels. Per Jaffe il colonialismo era la fonte, il vero sangue vitale del capitalismo/imperialismo, non un semplice effetto collaterale. La sua autobiografia prende perciò la forma del movimento della sinistra in Sudafrica e non solo. Scrive Samir Amin: «Le memorie che Hosea Jaffe ci lascia sono preziose. Sono quelle di un combattente comunista sudafricano che aveva capito che l'apartheid serviva con perfetta efficienza lo sviluppo del capitalismo in quella regione del mondo. Le sue analisi mettono in evidenza le disastrose conseguenze dell'abbandono della prospettiva internazionalista - inevitabilmente anti-imperialista - da parte dei popoli degli Stati Uniti, dell'Europa e del Giappone».
EUR 12.00
La partecipazione dei lavoratori. Una democrazia inedita
Il tema della partecipazione dei lavoratori nelle imprese ha una lunga storia e trova la sua origine nella natura stessa dell'organizzazione economica moderna. Nel corso del tempo si sono manifestate diverse proposte per affrontare questa situazione: da quelle più esplicitamente rivoluzionarie, come i soviet russi, a quelle riformiste di cogestione o di compartecipazione. I saggi presenti nel libro illustrano alcuni momenti storici, ma si soffermano particolarmente sulla situazione attuale, perché la globalizzazione da un lato, il miglior livello culturale dei lavoratori dall'altro, portano a un salto di qualità nei rapporti aziendali. L'evoluzione che oggi si può realizzare nelle imprese può ben essere definita come un progresso della democrazia, come possibilità dei lavoratori di esprimersi e discutere il proprio ruolo. In tante fabbriche oggi ciò è già concretamente possibile e la diffusione di tali pratiche fornirebbe un importante contributo alla crescita di nuovi rapporti aziendali, contribuendo a instaurare un clima di maggior fiducia nella società.
EUR 14.25
La grande alienazione. Narciso, Pigmalione, Prometeo e il tecnocapitalismo
L'alienazione sembra scomparsa dalla scena. La tecnica come apparato e il neoliberalismo come ideologia politica offrono una affascinante illusione di individualità, libertà e creatività. Se tutti sono "imprenditori di se stessi" e ognuno è illuso di poter essere creativo e innovativo grazie alla tecnica, nessuno sembra alienato e nessuno si percepisce tale. In realtà l'alienazione non è scomparsa, semmai è più pervasiva di ieri (dalla gig economy alla fabbrica 4.0 ai social media e social network), ma è ben mascherata dallo stesso sistema tecnocapitalista che la produce. L'autore evidenzia la forma più pericolosa di alienazione, tra le molte che compongono la grande alienazione, ossia la crescente delega conferita alla tecnica, dove sono gli algoritmi a decidere. La grande alienazione è una ulteriore tappa della riflessione che Lelio Demichelis svolge da tempo su tecnica e capitalismo. L'autore rilegge la teoria critica francofortese, il pensiero di Michel Foucault e le figure di Narciso, Pigmalione e Prometeo, in nome della riscoperta di un individuo capace di uscire dalla gabbia d'acciaio virtuale/caverna platonica del tecno-capitalismo, per costruire un noi che non sia solo un dover essere connessi in rete o un dover condividere sui social.
EUR 10.00
Vedi Offerta La sapienza cristiana. Collationes in Hexaëmeron
Le Conferenze sull'Esamerone (Collationes in Hexaëmeron ) che raccolsero per l'ascolto tutta la Parigi intellettuale dell'epoca sono l'ultimo e appassionato intervento di Bonaventura contro l'infatuazione suscitata nella facoltà delle arti a opera di Aristotele. Di fronte a una filosofia assoluta, che si istituisce in antitesi alla fede e si sottrae a ogni suo giudizio, Bonaventura ripresenta l'unità del sapere cristiano, secondo il modulo e la sensibilità che gli sono congeniali. In questa predicazione dal 9 aprile al 28 maggio 1273, Bonaventura lascia il suo testamento spirituale. La curatela, la traduzione e le note delle Collationes di Vincenzo Cherubino Bigi forniscono un'ottima guida alla comprensione e alla lettura di un'opera in cui polemica e contemplazione, dibattito e mistica, storia e verità si intrecciano, dando vita a un testo che rappresenta uno stimolante invito allo studio della Scolastica.
EUR 12.00
La Divina Commedia. Percorsi e metafore
Ciò che caratterizza Dante, ciò che struttura la sua identità, così potente da costituire un archetipo per l'uomo europeo e per l'uomo di ogni tempo, è la forza della memoria. La memoria è ciò che permette a Dante di pensare la sua vita e la storia in termini di significato. E proprio questa libertà di pensiero che le avventure ideologiche degli ultimi due secoli sembrano aver sottratto all'uomo contemporaneo, diventato, dopo tanta presunta autosufficienza e tanto trionfale storicismo, un enigma a se stesso. L'essenza della poesia di Dante è la vibrazione, l'emozione profonda, lo stupore senza fine che provoca l'incontro con una realtà che «sobranza», che evoca qualcosa d'altro: la misteriosa Presenza che corrisponde finalmente all'anelito del cuore. Il sobbalzo che la percezione del Dio vivente provoca e la potenza unificante del tempo e dello spazio che da tale percezione deriva nel linguaggio cristiano si chiamano memoria. Vale la pena rileggere Dante, sperimentare l'alta meraviglia che la sua poesia lascia nel cuore, anche per ritrovare questa capacità di memoria che strappa la vita al non senso e la rende un viaggio carico di significato, di certezza, come quello del divino Poeta.
EUR 9.60
Vedi Offerta Arte e iconografia a Roma. Da Costantino a Cola di Rienzo. Nuova ediz.
I saggi raccolti in questo volume sono firmati da un gruppo di studiosi e specialisti della Roma medievale che analizzano il percorso della figuratività romana quale storia di lunga durata, in costante dialettica fra tradizione e innovazione. La trasformazione di Roma dall'era antica a quella cristiana viene colta nel passaggio dal «ritratto» - genere caratteristico dell'antichità e della tarda antichità - alle «icone» che hanno popolato i luoghi di culto romani, svolgendo un'importante funzione pubblica e politica. Il volume si sofferma su alcuni fra i temi portanti della cultura pittorica romana: la decorazione absidale quale nucleo caratterizzante dell'assetto figurativo delle basiliche cristiane; la pittura narrativa nelle navate e nei portici delle chiese, specie in relazione al «mestiere» del pittore e ai suoi repertori tradizionali; infine l'iconografia del ritratto pontificio. Il saggio conclusivo sugli anni di Cola di Rienzo diventa l'occasione per far luce sulla storia dell'immagine allegorica di Roma, anch'essa di lunga durata, dall'antichità a tutto il Trecento.
EUR 24.70
Hannah Arendt e il '68. Tra politica e violenza
Il '68 nell'analisi di una testimone d'eccezione: repubblicana, democratica radicale e anticonformista per natura, dopo il trauma della fuga dalla Germania nazionalsocialista e la riflessione sul totalitarismo, negli anni Sessanta Arendt guarda con favore la contestazione giovanile che rianima i «diritti costituzionali popolari» e reclama la potestas popolare riducendo il «sistema dei partiti» a un «fastidioso impedimento». Contro il conformismo della middle class e l'anonima tirannia delle burocrazie, che frustrano il sacrosanto desiderio di agire ed esprimersi pubblicamente, il '68 riscopre che «agire è divertente». E se la ribellione violenta è inaccettabile, non è tuttavia incomprensibile. L'unico antidoto alla disperazione generata dall'impotenza e dalla frustrazione, infatti, è la libertà di partecipare al mondo comune: questo il messaggio che Arendt lascia alla società futura, la nostra.
EUR 6.40
Le figlie di Sherazade. Le donne arabe. Vol. 1
Il mondo arabo è la donna. La donna è il problema del mondo arabo.\r\n\r\n«Le donne, l'ho detto e scritto a più riprese, sono le madri che hanno generato le "bombe umane" che si fanno esplodere in seguito all'esplosione demografica, all'esplosione dei problemi insolubili delle società arabo-islamiche, all'esplosione della dittatura e della repressione esplosiva operata sulle ragazze che diventano le madri schiacciate da un sistema che le obbliga a esplodere attraverso la loro unica utilità umana: fare figli. Il futuro ci spinge inesorabilmente verso la trasformazione delle società rimaste consegnate al patriarcato e alle ingiustizie che questo genera, privilegiando l'uomo rispetto alla donna. La prova lampante che le donne arabe sono le più represse del mondo; c'è molto da fare per trasformare società arcaiche in nazioni forti e rispettate nel mondo. Il mondo si farà con le donne o non si farà».
EUR 8.00
Il fantasma dell'opera. Sognando una filosofia
Che cosa non è questo libro? Non è una recensione, con 109 anni di ritardo, del "Fantôme de l'Opéra" di Gaston Leroux. Siamo spiacenti, ma è tutt'altro. Che cosa è questo libro? Dopo più di settant'anni di didattica nell'ambito della drammaturgia musicale e di impegno professionale con ruoli decisivi al servizio del Teatro alla Scala, Quirino Principe vuole condividere con chi non tema di leggerlo una sua antica certezza, oggi ingigantita e travolgente: che musica da un lato, teatro dall'altro, siano due realtà miracolose che l'Occidente ha saputo conquistare per sé, al confronto con altre nobili e valorose ma diverse culture. Un prodigio della Natura, nato da energia cosmica, e un prodigio della Storia, ispirato da virtù la cui radice prima è nella forma simbolica di civiltà in cui l'Occidente deve riconoscersi, se vuole esistere. Anzi: se vuole essere. Il libro cerca una possibile definizione di che cosa sia veramente il Teatro d'Opera (il suo meraviglioso «fantasma»), e di come esso possa rivelarsi come strumento dell'antico «conosci te stesso», di misteriosa origine, e del pindarico «divieni ciò che sei». Sarebbe massima ragione di felicità, per l'autore, convincere il lettore che se perdiamo il...
Tempi (retro)moderni. Il lavoro nella fabbrica-rete
Dire che il sindacato è in crisi sembra essere diventato un luogo comune e molti si spingono a immaginare addirittura una società post-sindacale. Sindacati, partiti politici, società civile (di cui il sindacato è un fattore importantissimo), bilanciamento dei poteri: ciò che costituiva la base della democrazia e dello Stato di diritto liberale e moderno viene oggi travolto dal neoliberalismo e dalla tecnica rappresentata dalla Silicon Valley quale luogo simbolico della nuova fase di una lunghissima rivoluzione industriale. Di ciò e di molto altro ancora ragiona Francesca Re David in questo libro, frutto di lunghe conversazioni con Lelio Demichelis, di cui conserva volutamente il carattere discorsivo e insieme narrativo. Non è solo una analisi dettagliatissima e precisa dei processi avvenuti nel mondo del lavoro (e nella democrazia e nella cultura politica) in questi ultimi trent'anni, ma anche una forma di auto-analisi del sindacato - e di un sindacato molto particolare come la FIOM. Un discorso riflessivo - il suo - che pone il sindacato davanti alla sua storia ma soprattutto al suo futuro, al suo rapporto con l'impresa e con la tecnica, coinvolgendo chiunque abbia ancora passione per la democrazia, per il miglioramento, per...