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Mostrati 1961-1980 di 50764 Articoli:
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La Chiesa dell'anticoncilio. I tradizionalisti alla riconquista di Roma
Il 29 agosto 1976, in una sala di Lilla, alla presenza di migliaia di fedeli entusiasti, mons. Marcel Lefebvre, nel corso della messa, pronuncia un'omelia che ha vasta eco. Il 'sermone di Lilla' segna una tappa ulteriore nel suo contenzioso con Paolo VI e costituisce un punto di riferimento fondamentale per i suoi seguaci della Fraternità San Pio X. Ma soprattutto ripete una condanna senza appello del concilio Vaticano II, il grande accusato. Tre decenni dopo, il decreto della Congregazione dei vescovi rimuove la scomunica di Giovanni Paolo II contro i quattro vescovi consacrati illecitamente da mons. Lefebvre. La revoca è firmata dal prefetto della Congregazione, ma la decisione, com'è ovvio, era stata di Benedetto XVI. Giovanni Miccoli traccia la storia della Fraternità e dell'atteggiamento assunto nei suoi confronti dai papi nei quasi cinquant'anni successivi al concilio. L'interesse che una tale storia presenta è molteplice: la relazione tra Roma e la Fraternità è illuminante per capire la realtà e i caratteri della drastica contrapposizione che si espresse all'interno del concilio, un vero e proprio scontro fra due modi diversi di pensare e vivere il cristianesimo e la Chiesa. Ma anche per indicare in...
Il potere dei giganti. Perché la crisi non ha sconfitto il neoliberismo
C'è un giallo da risolvere: spiegare la 'strana' mancata morte del neoliberismo. "Al cuore dell'enigma c'è il fatto che il neoliberismo realmente esistente è meno favorevole, di quanto dica di essere, alla libertà dei mercati. Esso, al contrario, promuove il predominio delle imprese giganti nell'ambito della vita pubblica. La contrapposizione tra Stato e mercato, che in molte società sembra essere il tema di fondo del conflitto politico, occulta resistenza di questa terza forza, più potente delle altre due e capace di modificarne il funzionamento. Agli inizi del ventunesimo secolo la politica, proseguendo una tendenza iniziata già nel Novecento e accentuata dalla crisi, non è affatto imperniata sullo scontro tra questi tre soggetti, ma su una serie di confortevoli accomodamenti tra di loro".
EUR 15.20
I pezzi mancanti. Viaggio nei misteri della mafia
La convinzione che Cosa nostra sia stata sconfitta ha già declassato la lotta alla criminalità organizzata nell'agenda della politica e della grande informazione. Eppure, restano ancora molti misteri da svelare attorno a una lunga e drammatica pagina della storia d'Italia. Sono i 'pezzi mancanti' che Salvo Palazzolo, giornalista di "Repubblica", autore di cronache scottanti apparse in questi ultimi mesi e, con Michele Prestipino, del Codice Provenzano, ha raccolto nel suo diario di cronista a Palermo: le prove sparite dopo i delitti eccellenti, i nomi di molti sicari, dei mandanti occulti e di troppi infedeli servitori dello Stato, le complicità nella politica, i patrimoni ancora custoditi da insospettabili tesorieri. Dopo ogni delitto eccellente sono scomparse prove, tracce. Così non si trovano più gli appunti di Peppino Impastato, le bobine su cui erano registrate alcune telefonate del padrino latitante Bernardo Provenzano, l'agenda del commissario Ninni Cassarà, due videocassette girate dal sociologo Mauro Rostagno, gli appunti dell'agente Nino Agostino, alcuni file del computer di Giovanni Falcone, l'agenda di Paolo Borsellino, il dossier del maresciallo Antonino Lombardo. Scomparse le prove, sono rimasti impuniti molti sicari e tutti i mandanti. Ma qualche traccia degli insabbiamenti e dei depistaggi...
La creatività a scuola
La creatività è la capacità di decostruire e ricostruire parole e colori, forme e suoni, numeri e ritmi, ipotesi e conoscenze, ma anche emozioni e relazioni, di riconsiderare e ribaltare teorie scientifiche e processi artistici. Essa investe tutti gli ambiti dell'attività umana e si pone come una dimensione strutturale del pensiero, realizzandosi nell'arte e nella scienza, nella letteratura e nella tecnica, nella gestualità e nei comportamenti, nei sentimenti e negli affetti. Educare alla creatività significa sollecitare il pensiero ad andare oltre le soluzioni abituali, a formulare interrogativi nuovi, a ribaltare processi consolidati, a guardare il mondo da più punti di vista. Il volume, oltre a una introduzione teorica, propone laboratori didattici ispirati agli studi pedagogico-didattici di artisti come Bruno Munari e Maria Lai o di scrittori come Gianni Rodari e Italo Calvino, ma anche alle sperimentazioni educative di tanti altri artisti, narratori, scienziati come Klee, Marinetti, Verne, Escher, Mandelbrot, Emmer. I laboratori sono incentrati sugli itinerari sensoriali, sulla manipolazione materica e formale, cromatica e segnica, sul racconto fiabesco e sul racconto visivo, sull'illustrazione, sulla lettura e interpretazione di opere pittoriche, sull'animazione teatrale, sulle invenzioni fantastiche, sui giochi linguistici, sulla costruzione di filastrocche e...
Alpi segrete. Storie di uomini e di montagne
Pochi sanno delle Alpi segrete. Eppure lassù si nascondono itinerari e storie che non si faranno dimenticare. "Le Alpi segrete sono isole meno note del grande arcipelago alpino. Isole dove sopravvive la convinzione che esistano tipi fisici speciali, o dove si trovano i segreti di vecchi alpinisti, o dove ricompare l'orso, o dove si riscoprono antiche chiese affrescate. Le Alpi segrete sono spazi sfuggiti a quel turismo che mira alla definizione di rassicuranti stereotipi. Sono invisibili perché programmaticamente ignorate dalla nostra cultura." Quando si dice Alpi, i più pensano subito alle solite (poche) cime famose: il Cervino, il Monte Bianco, il Gran Paradiso, le Dolomiti. Oppure alle località più alla moda. In realtà questi luoghi dell'industria del turismo non sono che spazi circoscritti. Oltre alle montagne da cartolina, si apre, infatti, il vasto 'mare alpino', un mondo appartato, in gran parte sconosciuto. Marco Albino Ferrari, che nel corso degli ultimi vent'anni ha percorso quelle vallate e quelle cime, racconta le loro storie e ci accompagna fra meraviglie ormai destinate a sparire nell'oblio, fra i ricordi dell'antica società montanara e l'epica della scoperta delle alte quote.
EUR 10.45
Eutanasia di un potere. Storia politica d'Italia da Tangentopoli alla Seconda Repubblica
Nel 1992-93, sotto la spinta degli avvenimenti, Tangentopoli appare una rivoluzione. La fine della Repubblica dei partiti, nata con la Costituzione del 1948, degenerata e affondata nella paralisi e nella corruzione. Un potere che sembrava eterno entra all'improvviso in agonia e cade in modo drammatico, tra arresti, cappi sventolati in Parlamento, attentati sanguinosi. Un crollo senza paragoni nelle democrazie occidentali che nei decenni successivi trova due narrazioni contrapposte. La prima recita: c'era un sistema che ben governava, un colpo di Stato architettato da forze oscure tramite le inchieste dei pm lo ha ferito a morte... La seconda replica: c'era un regime corrotto, arriva un pool di giudici buoni con un pm venuto dalle campagne a spazzarlo via... Oggi, a vent'anni dall'inizio di Mani Pulite, è possibile finalmente uscire dalle aule di tribunale e provare per la prima volta a scrivere la storia politica di quella classe dirigente e della sua rovina. Ripercorrere le scelte dei protagonisti dell'epoca: Graxi, Andreotti, Forlani, Gossiga, Agnelli, Gardini. Le voci dei testimoni, da Antonio Di Pietro a Carlo De Benedetti. I giornali, le trasmissioni, i film, la satira, le canzoni che accompagnarono la rivolta. Gli eroi, i barbari,...
L' O di Roma. In tondo e senza fermarsi mai
Roma "è una città ad anelli: le diverse cerchie di mura; la circolare, che è una staffetta di tram; la tangenziale, che non ha il coraggio di fare tutto il giro e dopo un semicerchio si sfibra in un'infilata di viali; l'anello ferroviario; la linea difensiva formata dai quindici forti ottocenteschi; il Grande raccordo". Ma nessuno è un tondo perfetto come l'O di Roma: un cerchio tracciato puntando l'ago del compasso al centro della città e la punta della matita sul punto esatto della propria casa. Un cammino da seguire a qualunque costo, accompagnato solo da una pallina di gomma, procedendo sempre in senso orario. Una linea che scava e scavalca palazzi e giardini ma anche ville e musei, caserme e teatri, discariche e biblioteche, campi da calcio e conventi, cantieri e ministeri, cimiteri e cinema, studi pischiatrici e aule scolastiche, binari e tunnel e due fiumi. Ciò che si trova esattamente su questa linea - che sia un sepolcro sconosciuto, un precipizio da lasciarci la pelle, la Pietà di Michelangelo, la gabbia delle tigri allo zoo, la Biblioteca nazionale, un giardino zen, o il tetto più alto di Roma - deve venire...
La fiction italiana. Narrazioni televisive e identità nazionale
La fiction televisiva italiana ha dispiegato fin dalle sue origini, negli anni Cinquanta, caratteristiche distintive che hanno costituito il marchio della sua identità e della sua differenza e che rimandano, nella loro stretta relazione con la cultura e la storia nazionale, ad aspetti significativi della società italiana passata e presente. Milly Buonanno, da anni impegnata sul "television drama", mostra come la formazione di questa identità "tipicamente nazionale" è stata spesso il frutto di processi di commistione fra elementi culturali domestici e stranieri, nativi e di importazione, locali e globali. Per questo, il volume ricostruisce la storia e le fasi cruciali dell'evoluzione del dramma televisivo italiano, soprattutto per quel che riguarda l'ultimo ventennio.
EUR 19.00
Racconti della civiltà capitalista. Dalla Venezia del 1200 al mondo del 1939
Questo non è un libro di storia ma un libro di storie della civiltà capitalista che raccontano il suo secolare sviluppo e suggeriscono idee nuove su come analizzarlo. Così da vari testi, fra cui quelli degli storici Fernand Braudel, Marc Block, Immanuel Wallerstein, Giovanni Arrighi, Jacques Le Goff, Andrea Graziosi ed Emilio Gentile, dei filosofi Benedetto Croce e Paul Ricoeur, degli scienziati politici Karl Polanyi, Karl Löwith e Giorgio Israel, sono emerse le tracce del nuovo modello interpretativo per la trama di questo libro, nel quale gli attori della civiltà capitalista e il sistema che li comprende non sono quelli consueti. È il sistema formato dalla potenza sociale delle classi dominanti, di quella politica dello Stato che governano e di quella economica dei mercati che controllano; dall'accumulazione sistematica di profitti ricavati da commerci, produzioni, sfruttamenti, speculazioni, frodi e rapine, dalla religione del denaro, della proprietà, degli affari, del successo, del potere e del progresso, dalla scienza che trasforma l'esperienza in conoscenza, il mondo in carta geografica, i commerci in economia, la storia in racconti. Prefazione di Paolo Leon.
EUR 33.25
Il contagio. Come la 'ndrangheta ha infettato l'Italia
Con un'esperienza maturata alla procura di Palermo, Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino sono i magistrati che hanno portato in Calabria i metodi investigativi messi a punto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino contro Cosa Nostra. Con le loro indagini hanno rivelato la faccia torbida delle relazioni tra la 'ndrangheta e il Paese ufficiale: non soltanto imprenditori e politici, ma perfino ufficiali dei carabinieri, magistrati e collaboratori dei servizi segreti pronti al doppio gioco per favorire le latitanze dei boss e gli affari delle cosche. Un gioco pericoloso, dal quale la 'ndrangheta è uscita spesso vincente, perché ha contagiato trasversalmente tutta la società. In queste pagine il racconto, curato da Gaetano Savatteri, in presa diretta e con rivelazioni inedite, dei due magistrati, sulle ragioni per cui la 'ndrangheta è riuscita a infiltrarsi anche nelle regioni più ricche d'Italia, come la Lombardia, il Piemonte e la Liguria, con un sistema di colonizzazione rigidamente regolato: a Milano si guadagna, in Aspromonte si decide. Un sistema antichissimo capace di stare al passo con i tempi. Forse la sfida più difficile dello Stato, che impegna tutta l'Italia sulla frontiera di Reggio Calabria.
EUR 14.25
Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele
"Questo testo riconduce la nascita d'Israele alla sua realtà storica. Tenendo assieme la critica letteraria dei racconti biblici, l'apporto dell'archeologia e dell'epigrafia e i criteri della moderna metodologia storiografica, Liverani riporta i materiali testuali all'epoca della loro redazione, ricostruisce l'evoluzione delle ideologie politiche e religiose in progressione di tempo, inserisce saldamente la storia d'Israele nel suo contesto antico-orientale. Emergono così la storia normale dei due piccoli regni di Giuda e d'Israele, analoga a quella di tanti altri piccoli regni locali, e la storia inventata, che gli esuli giudei costruirono durante e dopo l'esilio in Babilonia. Gerico non è crollata al suono delle trombe di Giosuè, la conquista della Terra Promessa non è mai avvenuta così come narrato, Salomone non aveva un grande regno e forse il Dio del Sinai un tempo aveva anche una compagna. Il libro di Mario Liverani, sintesi di lavori in corso da anni tra gli archeologi israeliani e non, è fatto per provocare una scossa a quanti si sono nutriti per decenni di quel filone che nel dopoguerra fu trionfalmente inaugurato da testi come "La Bibbia aveva ragione" di Werner Keller. (Marco Politi, "La Repubblica)
EUR 22.80
Filosofia politica. Le nuove frontiere
Spesso nel corso della storia del pensiero occidentale la filosofia politica ha dovuto misurarsi con transizioni, più o meno epocali, che essa stessa ha contribuito a interpretare concettualmente e a governare sul piano pratico. Ogni mutamento sfida le costellazioni teoriche consolidate e reclama processi di ripensamento e rivisitazione, che fanno della filosofia un campo di esplorazione in continuo movimento. Il volume offre al lettore una sintetica mappatura delle diverse teorie che hanno contribuito in modo originale al comune processo di inquadramento e lettura delle complesse e ambigue dinamiche che connotano l'attualità. In particolare l'attenzione è rivolta al tema del passaggio dalla forma-Stato di tipo nazional-territoriale a nuovi modelli di regolazione e organizzazione tuttora in divenire: si tratta di trovare forme alternative di organizzazione statale che possano restituire funzionalità e capacità organizzativa a una rinnovata forma-Stato? oppure si rende necessario promuovere un modello di integrazione sopra lo Stato, in cui la collaborazione tra apparati statali possa sopperire alla loro crescente incapacità di regolazione e controllo? o non si dovrebbe piuttosto considerare chiusa la parentesi statale, per immaginare modalità inedite di organizzazione della società, la quale si dimostra sempre più capace di funzionare senza lo...
Scetticismo. Dubbio, paradosso e conoscenza
È ancora molto diffusa l'abitudine di liquidare lo scetticismo con qualche battuta, normalmente sottolineando quali indesiderate conseguenze pratiche seguirebbero dall'abbracciare questa posizione. Eppure questo antico punto di vista è tornato prepotentemente alla ribalta nell'ambito della riflessione filosofica contemporanea. Il principale elemento di novità è che oggi non viene più proposto come una posizione filosofica abbracciata da qualcuno e sbrigativamente accantonabile a causa della sua invivibilità, ma come un inquietante paradosso, che mostra in che modo non abbiamo nessuna delle conoscenze che normalmente riteniamo di avere riguardo agli oggetti fisici intorno a noi. Porre il problema dello scetticismo sotto forma di paradosso ha il merito di mettere in evidenza le reali ragioni per cui lo scetticismo è interessante da un punto di vista filosofico, pur ammettendo che risulti poco concreto sia sul piano pratico generale sia su quello delle nostre prassi teoriche ordinarie. In questo volume si ripercorrono le due correnti filosofiche principali che fanno riferimento allo scetticismo: quella sostenuta da Cartesio e quella teorizzata da Hume. In entrambi i casi, il paradosso scettico solleva questioni cruciali che attengono alla comprensione di aspetti fondamentali della nostra vita cognitiva.
EUR 11.40
Gli ultimi padrini. Indagine sul governo di Cosa Nostra
Nel tempo, si sono scontrati due diversi modi di concepire la guida di Cosa Nostra: l'uno, attraverso il terrore e le stragi; l'altro, attraverso la mediazione e un solido, silenzioso, sistema di relazioni di potere. Salvatore Riina e Bernardo Provenzano hanno incarnato le due anime dell'organizzazione; dopo la loro cattura, Cosa Nostra ha la necessità di trovare qualcuno che con altrettanta abilità possa incarnare il carisma e l'autorevolezza dei suoi capi storici, guidando senza strappi il sodalizio mafioso in una difficile fase di trasformazione. L'erede al trono potrebbe essere Matteo Messina Denaro, super latitante con la particolare abilità di sparire nel nulla. Alessandra Dino indaga le vicende riguardanti lo scontro per il potere, descrive una mafia che cerca rapporti sempre più stretti con il mondo della politica e dell'economia e produce essa stessa nuovi modelli organizzativi e nuovi stili di comando, tratteggia i profili dei protagonisti e stila un'inedita biografia del prossimo, e spietato, probabile leader. Ricordando anche come in questa situazione di stallo in cui si trova oggi l'organizzazione mafiosa "lo Stato potrebbe e dovrebbe approfittare per stroncare sul nascere le ambizioni e le speranze di chiunque voglia prolungare la vita di...
Il guscio vuoto. Metamorfosi di una democrazia
Un altro ventennio si è chiuso in Italia, forse si è conclusa un'epoca e sarà possibile ridare sostanza alla nostra democrazia. Per avviare la ricostruzione è necessario capire cosa è successo nell'era berlusconiana. Giuseppe D'Avanzo ha individuato i meccanismi utilizzati dal potere per portare alla deriva la nostra democrazia: la trasformazione del linguaggio politico in slogan pubblicitario, lo stravolgimento della Costituzione, la sospensione dello stato di diritto, e l'eccezione che diventa la regola. Ancor di più: D'Avanzo ha colto quella specificità tutta italiana che glorifica l'ingegno talentuoso e non il metodo, la furbizia e non la lealtà, l'inventiva e mai la preparazione, il "miracolo" e mai l'organizzazione, l'individualità e mai il collettivo. Prefazione di Franco Cordero.
EUR 15.20
L' intransigente
Siamo il paese della libertà fragile. Le libere repubbliche del tardo Medio Evo non hanno saputo proteggersi dalla tirannide e dal dominio straniero; lo Stato liberale nato dal Risorgimento nel 1861 è stato distrutto cinquant'anni dopo dal fascismo; la Repubblica democratica nata il 2 giugno 1946 è degenerata nel sistema berlusconiano. Perché tutto ciò è accaduto e accade? Perché in tutte queste occasioni sono mancati gli oppositori determinati a combattere con tutte le forze contro queste tirannie, qualunque forma abbiano assunto, e perché in troppi sono disposti ad aprire loro le porte e a cedere il passo. La libertà italiana è sempre stata fragile perché troppo pochi sanno essere intransigenti.
EUR 6.00
Dove batte il cuore delle donne? Voto e partecipazione politica in Italia
C'è uno scandalo, in Italia, che fa ancora poco scandalo. Lo scandalo sta nei numeri molto bassi della presenza delle donne nelle stanze decisionali della politica. Sta in quella media del 19 per cento che ci pone al cinquantaquattresimo posto nella classifica mondiale della presenza delle donne nei parlamenti nazionali. E sta nel ritardo particolarmente accentuato rispetto agli altri Paesi europei. L'Italia non è un paese per donne: a dirlo sono i numeri esigui della presenza femminile nelle istituzioni e il sentimento di estraneità molto diffuso rispetto a un territorio ancora monopolizzato dagli uomini. Analizzando i voti e le scelte politiche delle donne, emerge l'immagine di un puzzle complesso abitato da modelli femminili e gerarchie di valori ancora contrapposte anche se, proprio da parte delle donne, sta arrivando comunque un segnale di maggiore disponibilità a mettersi in gioco su un terreno tradizionalmente ostile. Queste pagine mettono insieme il doppio sguardo di una giornalista e di una sociologa che, con dati, tabelle e comparazioni alla mano, raccontano il rapporto controverso delle italiane con la politica, dal tardivo diritto al voto nel 1946 alle ultime amministrative.
EUR 9.00
Nel segno dell'acqua da Orazio a Ungaretti
Un coro polifonico in cui Orazio, Ariosto, Schiller, Virgilio, Shakespeare, Dante, Carducci, Borges, Palazzeschi, Petrarca, Esiodo, Poliziano, Omero, Leopardi, Montale, D'Annunzio, Tasso, Pascoli, Ungaretti, possono superare le barriere frapposte dal tempo, dallo spazio e dai generi letterari, per ritrovarsi a modulare insieme la stessa, "eterna canzone dell'acqua".
EUR 11.40
A Neopoli nisciuno è neo
Questa è la storia, almeno un poco, dei divi di Napoli che fanno - alcuni pensano di fare - musica. Questa è una storia che passa di bocca in bocca, il più delle volte derisa dagli stessi napoletani, una storia di soldi, di brutte canzoni, di belle frasi, di Smart e Cinquecento sgargianti, di fan urlanti, di televisioni locali, di qualche artista vero, di truffatori e di pochi bravi autori, di gravidanze nascoste dal velo bianco (ancora, sì), di tanti manager padri-padroni, di rari figli di talento, di grosse illusioni e di grandi speranze. Questa è la storia di una geografia, della suddivisione di un territorio come fosse un'India musicale, quartieri spartiti con l'accetta dove regna ora un Franco Ricciardi, ora una Ida Rendano, ora una Maria Nazionale, ora un Natale Galletta, ora un Alessio, ora una Emiliana Cantone, ora un Raffaello, che se ci fosse un castello e ci fossero dei draghi, potremmo chiamarli principi e principesse del regno di Napoli.
EUR 4.80
La mutazione antiegualitaria. Intervista sullo stato della democrazia
La nostra democrazia sta subendo un processo di mutazione molecolare di cui non riusciamo ancora a ogliere la direzione. Nel suo aspetto più visibile la mutazione è politica ed economica. Riguarda la composizione sociale della cittadinanza, il rapporto tra le classi e il governo dell'economia pubblica e si manifesta come una mutazione in senso antiegualitario. Nel suo aspetto meno visibile la mutazione è culturale e ideale e si presenta come appropriazione identitaria della libertà e dell'eguaglianza dei diritti civili. Se volgiamo poi lo sguardo alla sfera della vita privata, ai cambiamenti intellettuali, sociali e politici, scopriamo che esiste una maggiore distanza tra le persone in relazione alle opportunità che hanno di acquisire beni effettivi e simbolici. Siamo forse alla vigilia di un cambiamento paradigmi sociali e politici?
EUR 11.40