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Agesilao. Testo greco a fronte
L'opera, considerata uno dei primi esempi di scritti biografici, è un encomio dedicato al re e generale Agesilao II, nato a Sparta nel 444 a.C. e morto a Cirene nel 360 a.C. Senofonte conobbe Agesilao nelle piane dell'Asia nel 396 a.C. Il sovrano lacedemone era impegnato in una spedizione contro i Persiani, il gentiluomo ateniese vagava con un manipolo di mercenari da ormai quattro anni. Senofonte non si separò più da Agesilao e al suo fianco combatté nel 394 a.C. a Coronea contro la sua stessa città che aveva stretto un'alleanza antispartana con Tebe, Corinto e Argo. La sua scelta gli costò cara: il popolo ateniese lo condannò all'esilio.
EUR 9.50
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Anche le parole hanno la pelle d'oca
«Tullia Ranieri è incisora, pittrice, artista teatrale, cantante, e con questa raccolta tripartita (nelle sezioni D'acqua e d'impudenza, In tratti di sanguigna e La forma della follia), anche poeta. È talmente connaturata all'arte che sembra impastare i propri versi con la stessa sensibilità e modalità degli altri suoi attributi. Poesie ora puntute, come scritte con il bulino, ora sentimentali, ma senza sentimentalismi, simili a canzoni colte, virate talvolta verso una sofferta sincerità. La sua estrosa vitalità è ben espressa in versi guizzanti, in grafiche accensioni, la parola sa farsi volo chimerico, salvo ritrovarsi poi sconsolatamente a terra nel gorgo della disillusione non soltanto sentimentale. Tullia Ranieri accenna in modo diretto o traslato alle difficoltà del rapporto esistenziale, quasi che il suo intelletto d'amore ne sortisse offeso, ma la sofferenza non la limita. Ogni volta ricomincia fiduciosa ed è pronta a lanciarsi in un nuovo volo icarico.» (dalla prefazione di Beppe Mariano)
EUR 9.50
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Poesie del ritorno
Una raccolta di poesie questa di Lauretta D'Angelo che, come l'autrice stessa ci dice già nella dedica del volume, è un viaggio nel quale si rivisitano alcune "stazioni", snodi di una vita che appartiene non solo a lei, ma a tutti coloro che vorranno avvicinarvisi attraverso la lettura. In ogni stazione si incontrano persone - uomini e donne -, immagini di luoghi, colori e profumi. Ogni incontro rievoca ricordi, nostalgie, passioni e speranze per approdare, infine, al "ritorno", il luogo della consapevolezza del presente e di ciò che è stato. Come sottolinea Paolo Massari nella sua prefazione - il viaggio avviene "on the road", senza limiti, «nessuna costruzione metrica e totale libertà inventiva che spazia dallo haiku alla filastrocca ironica» l'accompagnano. Ed è proprio questa libertà formale, a tratti quasi stridente con i significati sottesi, che «attraverso le parole delle testimonianze poetiche dell'autrice ci induce a riflettere sul senso della vita e di un cuore denudato di baudelairiana memoria».
EUR 11.40
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Apostrofi di gioie sovrumane
«Trovo delicato e parecchio suggestivo e persuasivo il modo con cui la poetessa esprime le sue sensazioni, il sentimento di attaccamento alla vita vissuta nelle varie manifestazioni e atmosfere. Una poesia intima e personale e ciò non è poco; la Bartone scrive per far conoscere il suo animo, il suo modo di guardare e di esprimere le diverse situazioni della vita. Ciò che ancora colpisce dell'originale poesia della nostra poetessa è la variabilità ritmica che dice sempre la natura, lo stato dell'io poetante, che alimenta una poesia per accompagnare poi i vari istanti dell'essere dell'autrice e la sua presenza nella realtà, nelle cose. Poesia di alto sentire e delicatezza linguistica eccezionale.» (dalla prefazione di Carmine Chiodo)
EUR 12.35
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Gli echi della vita
«Gli echi della vita sono, naturalmente, "la nostalgia dell'epoca più illesa" su cui possono condensarsi ricordi, fantasie, sogni, rimpianti, che inseguono il fantasma davvero imprendibile, la lepre che fugge sempre al suo inseguitore: (La raccolta) poi, scorre sui volti, le figure, protagonisti e comparse della vita affettiva, della stagione dei ricordi, quasi una galleria di volti amabili e amati che la parola rincorre per fissarne un gesto, una parola, il senso di un incontro, il tesoro che sì è depositato nella memoria. (...) mi sembrano abbastanza miscelate l'impostazione della voce che scrive con l'atteggiamento psicologico, i dati dell'esperienza, i fantasmi dell'immaginazione. È la ricetta sufficiente ed essenziale che Italo Calvino chiedeva alle pagine di un manoscritto per diventare libro e che si può applicare a quello di Daniela Basti per augurargli davvero bon voyage nell'affollato oceano dei libri in versi che si pubblicano.» (dalla prefazione di Renato Minore)
EUR 13.30
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L' ora incrinata
«L'autrice, che agli strumenti di psicoanalista unisce un'indubbia vocazione letteraria, e crede per ciò che la parola sia allo stesso tempo espressione e conoscenza, grazia di rappresentazione e consegna di verità ritrovata, in questo nuovo libro dà ulteriori inequivocabili segni della sua passione di esistere e della sua viva partecipazione a un tempo di smarrimenti ma anche di attese e di speranze. Già nel titolo, L'ora incrinata, leggiamo quanto del mondo sia leso e dolorante. Ma qui l'io dell'autrice, più ancora che nelle sue passate scritture, si spoglia di sé per esistere nell'altro, in un'empatia generata non dalla pietà ma da quella compassione che significa condivisione e appartenenza. E l'altro è l'amica morta suicida quanto la folla dei migranti - dei cacciati dalle loro case e dalle loro patrie, e dunque di un'umanità umiliata, negata - ma anche nella gentilezza di un gesto d'affetto, nel rimpianto di un amore, nell'accensione di un entusiasmo, nella festosità di una fioritura. Poesia inseguita e interrogata con ardore e con umiltà se si presenta come "sete insoddisfatta", come "luce intessuta di tenebre".» (dalla prefazione di Elio Pecora)
EUR 13.30
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Requiem a due voci
«Viviamo il Requiem di un Novecento che chiude l'eredità di un tempo che va via: la celebrazione della fine del maschile e del femminile che si ricongiunge in un unico destino, insieme al requiem delle piante e, perfino, all'agonia di ciò che non esiste. Il Requiem è la rappresentazione dell'eternità, del fallimento che lascia spazio ai germogli: uno spartiacque, la possibilità di cantare i nostri morti. Come ogni opera finale diventa il racconto dell'uomo: la nascita del mondo, la luce perpetua dell'anima. Uccisa la memoria, l'uomo di Sicilia sanguina eternamente con il polso che batte, rimanendo cadavere per gli altri poiché nell'isola il gesto finale si compie solo quando è necessario. Con il suo "Requiem per le vittime della mafia", Cetta Brancato, in quest'opera, conferma il senso dell'eternità dell'esistenza. Le due voci liriche che compongono i versi si alternano in un canto. Sembrano essere la voce di un uomo a cui risponde quella di una donna, ma le anime s'intersecano, si confondono, s'incrociano, si mescolano.» (dalla prefazione di Marco Betta)
EUR 13.30
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Trottola azzurra
«Dal dedalo di una memoria attenta, anche remota, o da uno sguardo posato su fili d'erba, acqua di mare, luce, affiorano volti e nomi, saperi aspri, sapori antichi. La forza di questa poesia è il parlare del quotidiano, che è anche il nostro, con parole del quotidiano, e che hanno forza di presentificazione della memoria. Le parole cadono con leggerezza, ma anche sanno ferire come rasoiate. Aceto, sale, luce, pietra, vivificano le pagine di Paola Cremonese, parole che danno il senso di uno scrivere che rifugge la sontuosità in favore del sostanziale, uno scrivere dove non c'è niente di più di quello che serve per vedere, dove "l'essenziale non è invisibile agli occhi" ma gli si sottrae, e solo lo sguardo del poeta lo restituisce alla luce.» (dalla prefazione di Massimiliano Aquilino)
EUR 11.40
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L' acqua e la sete. Il tempo del dolore
Da qualche tempo mi ero distratto. Per qualche settimana non l'ho immaginata né spiata, non l'ho guardata in faccia. Per una volta non ho avvertito la sua terribile presenza. Non ne avevo paura. Né per lei né per me. E la morte è arrivata. Come sempre nella mia vita quando non la pensavo affatto. La mamma mi aveva salutato due settimane prima, al balcone, sorridendo e scuotendo la testa un po' rassegnata e un po' curiosa di quelle settimane che ogni anno segnavano di lontananza la nostra lunghissima vita in comune.
EUR 11.40
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Il vecchio e la Tatù
Tommaso, insegnante di scuola media in pensione ultra-settantenne ma ancora in forze, decide di imprimere una svolta radicale alla propria esistenza. La vita "in quiescenza" forzata, in una cittadina di provincia, scandita da soste al bar, conferenze soporifere e gite organizzate per la "terza età", lo ha ormai reso insofferente. Così decide - ma di comune accordo con i famigliari - di lasciare tutto per andare a vivere da solo. "Libero di volare", sceglierà la vita semplice ed essenziale della montagna, tra boschi, pascoli, borghi e laghi montani. Lo seguirà nella sua nuova vita l'inseparabile e affettuosissima Tatù, la cagnolina che un tempo aveva salvato dalla reclusione in un canile e che lo affiancherà sino al suo ultimo viaggio. A raccogliere le memorie della sua vita - ripercorsa in otto lettere, con sguardo disincantato, a tratti involontariamente esilarante, e con il candore del "fanciullino" - è un giovane villeggiante, affezionatosi come a un nonno a quel singolare personaggio.
EUR 14.25
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La storia dei Re Magi
Scritto nel 1364 in occasione del 200° anniversario della traslazione delle reliquie dei Re Magi a Colonia, il Liber de Trium Regum corporibus Coloniam translatis è l'ultimo, in ordine di tempo, dei racconti leggendari sui tre Re Magi. L'autore ha messo insieme il materiale documentario raccolto in anni di ricerca e lo ha trasformato in una narrazione libera da inceppi critici, infarcita di stranezze e di curiosità. Il ciclo leggendario dei Re Magi ha, per secoli, offerto a generazioni oppresse dal chiuso ritmo della vita dei feudi e delle campagne un sentiero di evasione verso i sognanti mondi di un Oriente immaginario. Lo scarno testo di Matteo sull'adorazione dei Magi è stato trasformato così in un florilegio mitico che recupera i temi iranici e mongoli del culto del fuoco, le confuse vicende del trasferimento delle reliquie dei Magi da Milano a Colonia, le prime informazioni sulle tre Indie e così via.
EUR 15.68
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Io torno di notte. Lettere tra l'Italia e il Perù dal 1914 al 1947
"Io torno di notte - frammenti di un diario e raccolta di lettere tra l'Italia e il Perù dal 1914 al 1947 curata da Mario Ferrando - è una miniera di informazioni che fanno luce sulle vicende di un gruppo famigliare incentrato sulla figura di Giovan Battista Viani (detto "Giobatta" o "Baciccin": e lo citerò da qui in poi con quest'ultimo ipocoristico, bello e affettuoso), classe 1881, nato a Villa Viani frazione del Comune di Pontedassio in provincia di Imperia, ultimogenito di quattro figli maschi di una famiglia benestante. Baciccin fu in Perù in due momenti diversi: una prima volta tra il 1915 e il 1920 e poi, una seconda volta, tra il 1927 e il 1947. E il suo diario e le sue lettere raccontano moltissime cose: dal viaggio per l'Atlantico tra gente varia (ballerine spagnoleggianti, chanteuses francesizzanti, coppie distinte ma anche qualche signora "disinvolta" e perfino un prete "disinvolto"...) all'impatto con l'ambiente sudamericano, dalle condizioni di vita di emigranti nell'America Latina nei primi decenni del secolo scorso ai riflessi che grandi fatti della storia mondiale ebbero sia sulla vita della famiglia di Baciccin che, più ampiamente, sul quadro sociale italiano e...
Le strade del bacio
"Bisogna sentirsi a proprio agio con la vita per scrivere di paesi notturni attraversati in un abbraccio, di stazioni ferroviarie complici di addii e ritorni, di paesaggi immersi nel profumo dei gelsomini e riuscire a mantenere un equilibrio nell'estensione del gesto poetico, che non risulta mai eccessivo o inappropriato, anzi contiene una sua misura. Le strade del bacio è una raccolta che punta decisa sui sentimenti, uno in particolare: il motivo dell'eros che non conosce regole se non quelle che in molti passaggi ripropongono le atmosfere del Cantico dei Cantici [...] vive di proiezioni e di attese, non è un camminare per orizzonti monotoni, piuttosto una gradazione di immersioni in un sottosuolo già affollato di piccole verità da assumere a riferimento. Esiste un passato che somiglia a un continente interiore, da cui poi l'autrice torna ogni volta più ricca. La Lucania è la terra d'origine (dell'autrice), Roma è la terra di elezione, ma è come se fra le due geografie ci fosse dialogo non semplicemente distanza, entrambi scenari che favoriscono i movimenti del cuore, aiutano a circoscrivere meglio la resistenza all'usura del vivere, che è il vero nemico contro cui fronteggiano questi versi....
Terra arsa, tempo dovuto
«Con Terra arsa/Tempo dovuto Moreno Gentili dà seguito al precedente poema in versi Illibertà, "una serie di cento pezze di poesia [...] sudario di locuzioni, allocuzioni, persino sproloqui dolorosi e dolenti buttato sopra l'Italia, l'Europa, l'Occidente...". Una raccolta che torna a proporci una lettura dell'oggi, attuando un cammino diverso, ma ugualmente innovativo da un punto di vista formale e direi prospettico. [...] In Terra arsa tornano le tematiche proprie di Gentili (presenti con diverse modalità nel Festival Letteralmente che cura da anni e nella Giornata della Memoria che organizza regolarmente al teatro Parenti), ma, se possibile, la violenza delle immagini, dei sentimenti, della parola appare qui accresciuta: pochi, se non inesistenti gli spazi di contemplazione e di pace. La struttura di Terra arsa richiama quella di Illibertà: sono cento tasselli poetici, ciascuno di sedici versi, ciascun verso di sedici sillabe, in formato grafico 7x7 cm; nuove, ritmate "pezze di poesia": la prima, con un conteggio matematico a ritroso, porta il numero 100 e il titolo Conseguenze, l'ultima porta il numero 01 e il titolo Big Bang, come a sottolineare un arretramento, di umanità e di civiltà. Siamo chiamati a contemplare le conseguenze delle...
Lavorare stanca. Ediz. integrale
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi", pubblicato postumo, comprende dieci poesie (otto in italiano e due in inglese), tutte scritte tra l'11 marzo e il 10 aprile del 1950 a Torino e tutte inedite, ritrovate fortuitamente tra le carte di Pavese dopo la sua morte, in duplice copia, nell'ordine in cui sono state pubblicate. La raccolta, pubblicata da Einaudi nel 1951, comprende anche i versi appartenenti al gruppo La terra e la morte, che furono composti nel 1945 a Roma e pubblicati nel 1947 sulla rivista «Le tre Venezie». Si tratta di liriche d'amore, permeate di una struggente nostalgia e scritte con uno stile insolito per Pavese. Sono dedicate all'attrice statunitense Constance Dowling, l'ultimo suo amore non corrisposto, conosciuta alla fine del 1949. Con la raccolta Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, l'autore riprende i temi già sperimentati nei componimenti più tardi di Lavorare stanca e nelle poesie di La terra e la morte. La donna, la cui liricizzazione avviene attraverso le metafore dei grandi temi dell'autore come la terra, la vigna, il vento, la vita e la morte, è il motivo unico e assoluto che pervade tutte le...
Apologia per John Brown. Testo americano a fronte
John Brown, vissuto tra il 1800 e il 1859, fu un combattente antischiavista. In sua difesa Thoreau scrisse questo discorso, che ripeté più volte in pubblico. Tra il 1856 e il 1859, insieme a un manipolo di uomini, Brown tentò di suscitare una rivolta di schiavi neri. Contrario all'atteggiamento degli Stati del Nord, che ritenevano di dover combattere la schiavitù solo con mezzi politici e ideologici, Brown portò a termine diversi attacchi armati contro gli schiavisti. L'ultimo fu il 16 ottobre 1859, quando attaccò l'arsenale di Harper's Ferry, in Virginia. Ma fu catturato, giudicato colpevole di cospirazione, omicidio e insurrezione armata, condannato a morte e impiccato il 2 novembre dello stesso anno.
EUR 9.50
Il viaggio di Urien. Testo francese a fronte
Non c'è emozione, per quanto speciale e nuova possa sembrare, che non abbia in natura tutti i suoi equivalenti - la collezione completa - uno per ogni mondo. Ma l'emozione centrale di questo libro non è un'emozione particolare: è proprio quella che ci ha regalato il sogno della vita, dalla nascita attonita fino alla morte non convinta: e i miei marinai senza carattere a loro volta diventano o l'intera umanità, o si riducono a me stesso. Ignorano il loro destino e non governano più la loro nave, ma il desiderio di volontà li attira e fa prendere loro per risolta la rotta che seguirà la loro pericolosa nave. - Prima si privano di tutti i piaceri, non in vista di ricompense future che non li soddisferebbero, ma in vista di azioni gloriose in cui la loro forza viene messa alla prova, in modo da mantenerla integra... Tutto quello che potrei ancora aggiungere, Urien lo dice o lo racconta. Se parliamo bene di queste cose, è perché ne abbiamo sofferto: povera generazione che vorrebbe l'eroismo in un tempo che non l'appaga più di bellezze; - in modo tale che possiamo dire: Chiesero al romanzo...
Confusi dalla vostra scienza. Note medievali sul binomio doctrina/ignoranza
Fra la fine dell'XI e gli inizi del XIV secolo, quando l'Europa latina conosce il fiorire della cultura "scolastica", emerge a più riprese una forte antitesi fra sapere e ignoranza. Questa dialettica non si esaurisce sul solo terreno della distinzione fra chi accede al sapere che parla latino di scuole e università e chi ne è escluso. Le strutture sociali, le tensioni spirituali, i nuovi movimenti religiosi, la consapevolezza dell'intreccio fra politica e cultura, sono direttrici storiche che si intersecano attorno alla polarità fra sapienza e ignoranza. Attraverso questa chiave di lettura il volume traccia una sorta di itinerario fra snodi storici che rivelano, dentro la vicenda europea, un rapporto profondo, a tratti contraddittorio ma certo insolubile, fra sapere e società.
EUR 11.88
Gli annali. Testimonianze e frammenti. Testo latino a fronte
Roma, 25 d.C. Sotto lo sguardo vigile dell'imperatore Tiberio, lo storico Cremuzio Cordo viene processato per aver definito Bruto e Cassio, leader della congiura che settant'anni prima aveva liquidato Giulio Cesare, "gli ultimi veri Romani". La sentenza è in realtà già scritta: gli Annali di Cremuzio saranno dati alle fiamme e il suo stesso autore finirà per togliersi la vita. Eppure, le tracce di quell'opera incriminata sono riuscite a sfuggire alla censura e a giungere sino a noi: appena un pugno di testimonianze e frammenti, sufficienti però a raccontare una pagina appassionante del lungo conflitto fra cultura e potere.
EUR 10.45