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L' età ingrata
Vincitore del Costa Novel Award 2012 per la miglior opera prima\r\nVincitore del National Jewish Book Award 2013 per la categoria Miglior romanzo\r\n\r\n\r\nFrancesca Segal prende spunto dall'eponimo capolavoro di Henry James, e si cimenta con l'insuperabile Jane Austen, almeno per quanto riguarda l'eleganza della scrittura, la caratterizzazione dei personaggi, anche secondari, e la capacità di trasformare le vicende di una famiglia contemporanea nel quadro di un'epoca. \r\n\r\n«In questa frizzante comedy of manners, sei personaggi - due adolescenti, due adulti e due anziani arzilli - intrecciano le loro strade per scoprire alla fine che non c'è un'età meno ingrata di altre» -\r\n Hermione Hoby, The New York Times\r\n\r\n«Un romanzo famigliare molto intelligente, irresistibile e scritto con eleganza» - \r\nNick Hornby\r\n\r\n«Uno sguardo attento su un rapporto sempre problematico, quello tra una madre e una figlia adolescente... La scrittura di Francesca Segal è spiritosa, saggia e molto intelligente. Bellissimo» - \r\nThe Guardian\r\n\r\n«Segal coglie con grande sensibilità le difficoltà dell'amore adolescente e non, e in particolare la cecità dei genitori davanti ai difetti macroscopici dei figli. Un romanzo vivace, geniale» - \r\nThe Sunday Times\r\n\r\nKate e James, 46 e 52 anni, si innamorano come due adolescenti. E intanto altri...
L' anima. Sette lettere a un'amica
«Se possiamo pensare l'universo, è perché l'universo pensa in noi.»\r\n\r\n\r\n\r\nDalla primavera all'autunno: nella magnificenza delle stagioni più rigogliose Francois Cheng scrive queste sette lettere che mettono in risonanza paesaggi del presente, tradizioni di pensiero orientali e occidentali, ricordi di una giovinezza in Cina, affetti ritrovati. La destinataria è un'amica ricomparsa a distanza di decenni, un'artista che gli confessa di essersi accorta tardi di possedere un'anima, invitandolo a parlarne insieme. Dapprima esitante di fronte alla parola desueta «anima», Cheng risponde all'appello con la stessa grazia con cui in passato si è sporto su altri concetti abissali, come la bellezza e la morte. La «temerarietà» di accostarsi, oggi, a un simile argomento, si rivela una benedizione, per lui, per la sua interlocutrice e per i lettori, perché lascia riaffiorare in ciascuno qualcosa che sembrava perduto da tempo, il «sentimento intimo di un'autentica unicità e di una possibile unità». Agli occhi di Cheng, ancora pieni di meraviglia dopo una lunga esistenza, null'altro è l'anima se non il «segno indelebile» di quell'unicità incarnata, che sfugge al rigido dualismo corpo-mente e partecipa dell'universo vivente. Nel suo procedere a lieve arabesco, la scrittura indugia su taoismo e patristica, buddhismo...
Rabbi Akiva. L'uomo saggio del Talmud
«Rabbi Akiva disse: "Ama il prossimo tuo come te stesso (Levitico 19, 18). Questo è il più grande principio della Torah!".» - Bereshit Rabbah, 24,7\r\n«La sottile sensibilità di Holtz produce un libro allo stesso tempo istruttivo e godibile per lo studioso e per il curioso... Rabbi Akiva è un libro da leggere ancora e ancora.» - Burton L. Visotzky, The Forward\r\n«Uno dei piaceri di leggere Rabbi Akiva è vedere come Holtz mette in scena la vita di Akiva a partire dalle storie scritte su di lui nei Midrashim e nel Talmud... Holtz scrive con garbo e invita i lettori ad avvicinarsi al mondo del Talmud e del suo studio.» - Maron L. Waxman, Jewish Book Council\r\nPur fra molte incertezze, la leggenda ci narra che Akiva ben Joseph nacque attorno all'anno 50 dell'era volgare, forse nella città di Lod, nell'odierna Israele, e morì martirizzato attorno al 135 per aver continuato a insegnare pubblicamente la Torah nonostante la proibizione delle autorità romane. Si dice che fece in modo di spirare prolungando la parola echad, «uno», che conclude la prima frase della preghiera ebraica Shemà: «Ascolta Israele, il Signore nostro Dio, il Signore è uno».\r\nRabbi Akiva,...
Cose. Per una filosofia del reale
C'è un vantaggio ad essere una cosa, ad esempio una palla da biliardo. Non hai bisogno di spiegare nulla: rotoli, finisci in una buca, stai al mondo, tutto qui. \r\n\r\n«Le cose sono mute, in un senso radicale, non come è muto qualcuno che ha perso la parola, ma mute come una roccia, una foglia, una nuvola, una penna su un tavolo. Le cose non parlano perché non sanno che farsene del linguaggio. Quindi questo libro, che pretende di dare la parola alle cose, non potrebbe esistere»\r\n\r\nC'è un vantaggio ad essere una cosa, ad esempio una palla da biliardo. Non hai bisogno di spiegare nulla: rotoli, finisci in una buca, stai al mondo, tutto qui. Al contrario di un essere umano, che invece sta sempre a chiedersi perché esiste, da dove viene e dove va. L'umano (si) racconta storie, mentre le cose non parlano, o se «parlano» lo fanno solo perché\r\nnoi ci abbiamo infilato dei dispositivi per «comunicare», fra loro e con noi.\r\nDi per sé, le cose non sanno che farsene del linguaggio. Invece il linguaggio esiste proprio per parlare delle cose. Ma come si può parlare delle cose, allora? Oggi è di moda...
I buchi neri
«I buchi neri di Gubser e Pretorius sono una breve ed elegante introduzione alle proprietà fondamentali dei buchi neri e alla presenza di questi giganti nell'universo. Ne raccomando caldamente la lettura a chiunque» - Roger Penrose, autore di La strada che porta alla realtà e La mente nuova dell'imperatore \r\n\r\n«Le emozioni ti investono, solide e veloci, ad esempio quando si legge di un'ipotetica sonda che si avvicina a una singolarità e viene "schiacciata e stirata fino a diventare una sottile linea infinitesimale”» - Barb Kiser, Nature\r\n \r\n«Questo libro fornisce un riassunto eccellente di tutto ciò che sappiamo dei buchi neri nell'universo. Gubser e Pretorius sono tra i maggiori esperti mondiali in questo eccitante settore di ricerca» - Raphael Bousso, University of California, Berkeley \r\n\r\n«Divertente e informativo. I buchi neri è scritto bene, bene organizzato e molto godibile» - Gary Horowitz, University of California, Santa Barbara \r\nI buchi neri hanno il fascino delle cose misteriose e allo stesso tempo sono l'esito teorico necessario di una grande teoria, quella della relatività di Einstein. Come se non bastasse, esistono davvero e oggi ne abbiamo le prove. All'inizio non erano altro che una possibile soluzione matematica delle...
Contro i bei tempi andati
Il seguito di Non è un mondo per vecchi\r\n\r\n«Michel Serres è la mente filosofica più fine che esista oggi in Francia» - Umberto Eco, lectio magistralis al Festival della Comunicazione di Camogli, settembre 2015\r\n\r\nA ottantasette anni compiuti, ovunque celebrato tra i più acuti epistemologi dei nostri giorni, Michel Serres rivendica per sé un unico privilegio: sconfessare motivatamente chiunque deprechi il presente in nome di un passato migliore. Catastrofisti e declinisti di ogni risma sono avvertiti. Non sarà consentito loro alcun vagheggiamento del buon tempo andato. Ogni nostalgia del «prima» dovrà mostrare il proprio volto ipocrita di difesa di prerogative acquisite e chiusura preconcetta al nuovo. Così Vecchio Brontolone, eroe negativo di questo pamphlet, è incalzato senza tregua dal suo coetaneo Serres, che gli fa sgranare le litanie edulcoranti dell'«eh, una volta sì che...», per il gusto di rivoltarle una a una. Figlio della profonda provincia francese, Serres li ha vissuti, quei tempi decantati, ma a differenza della gran parte dei professori suoi colleghi ha conosciuto la guerra mondiale e coloniale, la malnutrizione, la durezza del lavoro che sfiancava il corpo, la difficoltà degli spostamenti, l'esistenza stentata in ambienti malsani, dove alle donne erano...
La figlia più bella. Le indagini di Norberto Melis
«Uno dei migliori scrittori, non solo giallisti, italiani.» - Fabrizio d'Esposito, Il Fatto Quotidiano\r\n«I libri di Tuzzi aprono la mente e hanno sempre quel pizzico di carattere che li fa tutti pezzi unici.» - Pietro Cheli, leiweb\r\n«Libri che non è esagerato definire memorabili.» - Fabrizio Roncone, Io Donna\r\n«Un ottovolante linguistico strepitoso.» - Flaminio Gualdoni, Il Giornale dell'Arte\r\nGiugno 1986. Mentre tutta l'Italia segue i mondiali di calcio, una ragazza viene trovata affogata in una roggia nelle campagne di Abbiategrasso: non è un incidente, ma l'assassino non ha abusato sessualmente della vittima. L'indagine, partita male, viene affidata a Melis. Che sa bene come, in questi casi, i primi sospetti si devono concentrare sulla cerchia dei famigliari. I quali, però, nella loro cascina isolata fra i campi, non soltanto forniscono solidi alibi l'uno con l'altro, ma sembrano sinceramente provati dal dolore. L'attenzione del commissario si sposta perciò sulla ricca cittadina, dove tutti, o quasi, conducono una vita apparentemente esemplare ma dove in realtà ciascuno ha i propri più o meno inconfessabili segreti, in uno spaccato di vita di provincia della quale Tuzzi raffigura vizi privati e pubbliche virtù. Non mancano poi le lettere anonime, a schizzar...
Identità culturale e violenza. Neuropsicologia delle lingue e delle religioni
La proposta neuropedagogica di Fabbro è di esporre precocemente i bambini a quella pluralità di religioni e di lingue che, secondo ricerche ormai consolidate, favorirebbe una più efficace regolazione del comportamento e una maggiore autoconsapevolezza. Proprio là dove adesso c'è pericolo crescerebbe - in ottemperanza a un verso celebre - «ciò che salva».\r\n«Il tema di fondo del saggio dichiara la direzione della ricerca: modo e misura in cui un forte sentimento identitario può stimolare comportamenti violenti» - Corrado Augias, Il Venerdì\r\n«L'unico e più originale "territorio" di un popolo si situa a livello cerebrale e mentale»\r\n\r\nOggi parlare di identità culturale significa addentrarsi in una zona di pericolo, perché in suo nome si sono perpetrati crimini che sfidano l'idea stessa di umanità, e nel suo cono d'ombra ancora si annidano le pulsioni più aggressive. Ma l'ambivalenza dei processi identitari, in cui spesso vanno a incagliarsi i tentativi di riflessione sul tema, per Franco Fabbro non ostacola la comprensione, anzi ne è il presupposto. \r\nE, se indagata con strumenti conoscitivi adeguati, che integrano le osservazioni paleoantropologiche e le analisi storico-religiose, può suggerire strategie di disinnesco dei potenziali dannosi. Fabbro ha studiato per decenni sotto il profilo...
Il circolo delle ingrate
Un'eredità inaspettata. Un'irrefrenabile impulso di generosità. La storia divertente di un progetto improbabile.\r\n«Elizabeth von Arnim… una dama geniale… ironica e crudele.» - Natalia Aspesi, la Repubblica\r\n\r\n«Di incantevole, come sempre, ci sono i personaggi... Ma niente enfasi, mai: la vita non sarà mai una faccenda così seria da farne un dramma.» - Daniela Mattalia, Panorama\r\n«Se entri nel mondo di Elisabeth von Arnim non lo lasci più.» - Natalia Rancati, Elle\r\nAnna coltiva un unico, profondo desiderio: essere indipendente. E invece, orfana e costretta a vivere a carico della ricca cognata - a sua volta mossa dal solo desiderio di maritarla al miglior partito su piazza e togliersela di torno -, Anna rifiuta i corteggiatori e si convince di esser condannata a una vita dimezzata. Fino a quando non accade l'impensabile: un'inaspettata, cospicua eredità arriva a cambiarle la vita e a garantirle l'autonomia tanto desiderata. Ma arrivano anche le impreviste ma prevedibili difficoltà. Colta da un irrefrenabile impulso di generosità, Anna decide di condividere la sua fortuna, e concepisce un progetto filantropico inteso a donare la felicità a dodici donne provate dalle asprezze della vita. Ma dopo una spassosa girandola di situazioni che l'ingenua Anna non...
Numeri incredibili
Esiste un numero che rappresenta tutte le possibili combinazioni del sudoku? Quante soluzioni contempla il cubo di Rubik? Qual è la risosta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto?\r\n\r\n"Ogni numero è speciale. Quando si arriva ad apprezzarli individualmente, quasi fossero persone, sono come vecchi amici. Ognuno ha la sua storia da raccontare e spesso questa storia porta a incontrare un sacco di altri numeri. I numeri sono i personaggi di un dramma: la cosa più importante è il dramma in sé, certo, ma non si può avere un dramma senza i suoi personaggi". In questo libro Ian Stewart racconta la sua passione per i numeri, che significa passione per la matematica, ma anche meraviglia di fronte alle proprietà, spesso inaspettate, che certi numeri possiedono. I numeri da uno a dieci potranno apparire noiosi, ma in effetti non lo sono affatto a giudicare da quanto viene detto in queste pagine. E se non lo sono loro, figuriamoci il numero i, la radice "immaginaria" di -1. E che dire dell'enorme numero che rappresenta tutte le possibili combinazioni del sudoku? Eccolo: 6.670.903.752.021.072.936.960: se qualcuno si fosse mai chiesto come fanno le riviste di enigmistica...
Gravità. Trattazione leggera di un soggetto pesante
Con questo libro Zee apre un percorso unico per comprendere la relatività e ottenere una visione profonda della gravità, una forza difficilmente classificabile e alla base della comprensione del grandioso universo in cui viviamo.\r\n\r\n«Una lettura divertente e affascinante» - David Kaiser, MIT\r\n«Se conoscete già un po' l'argomento e non temete la presenza di qualche equazione, Gravità vi porterà molto in profondità (ma se siete più coraggiosi l'Appendice vi spiegherà addirittura il vero senso dello spaziotempo)» - The Wall Street Journal\r\n«Gravità inizia la sua ricognizione della teoria einsteiniana della relatività generale partendo dalle onde gravitazionali per poi far atterrare il lettore direttamente nel cuore dei misteri della materia oscura e dell'energia oscura» - New Scientist\r\n\r\nIn natura esistono quattro forze fondamentali: la forza nucleare debole, la forza nucleare forte, la forza elettromagnetica e la gravità. Le prime due riguardano gli atomi e noi non le percepiamo direttamente; senza di loro non esisteremmo, né esisterebbe l'universo come lo conosciamo, ma noi non ne facciamo esperienza diretta. L'elettromagnetismo lo conosciamo grazie alla luce, ma sappiamo che comprende anche le onde radio, i raggi X e molte altre cose. L'unica forza di cui facciamo tutti esperienza quotidianamente è...
Welcome home
La vita straordinaria di Lucia Berlin raccontata dalla sua voce unica.\r\n«La sua scrittura ama il mondo» - The Atlantic\r\n«Evocativo, intenso, acuto e divertente» - The Observer\r\n«La riscoperta della grande Lucia Berlin procede spedita» - The New York Times\r\nLucia Berlin, acclamata autrice americana di cui Bollati Boringhieri ha pubblicato La donna che scriveva racconti e Sera in paradiso, ha sempre nascosto pezzetti della sua storia personale nei racconti che scriveva, alla sera, seduta al tavolo della cucina con un bicchiere\r\ndi bourbon accanto al quaderno. La sua è stata una vita inimitabile, che l'ha portata dall'Alaska al Texas, dal Kentucky al Cile, dal Messico a New York. Sposata tre volte, ha cresciuto i suoi quattro figli muovendosi in lungo e in largo per tutta l'America e a ogni spostamento Lucia Berlin è andata cercando la sua casa.\r\nWelcome Home è uno splendido album di famiglia, dove ogni luogo in cui ha vissuto porta con sé una storia, spesso proprio quella storia che è poi riapparsa in uno dei suoi inconfondibili racconti.\r\nll memoir, che incomincia nell'anno del concepimento di Lucia, il 1936, si conclude, incompiuto, nel 1965. Ed è proprio questa incompiutezza - che il figlio Jeff...
La fattoria dei gelsomini
Un tradimento svelato. Un turpe ricatto. Una storia carica di deliziosa ironia.\r\n«Autrice brillante e donna di raro anticonformismo... Nei suoi romanzi le protagoniste hanno a che fare con i temi della seduzione, della solitudine, dell'emancipazione, dell'intelligenza come magnifico antidoto al tempo che passa.» - Laura Lepri, Il Sole 24 ore\r\n«L'acutezza di Elisabeth von Arnim nel guardare alla commedia umana e sociale si dispiega qui in tutta la sua ironia.» - Irene Bignardi, Vanity Fair\r\n«Matrimoni, eredità, interni borghesi molto amati e perciò perfidamente messi alla berlina... un romanzo divertente che non si vorrebbe finisse mai.» - Mario Fortunato, L'Espresso\r\nÈ un torrido pomeriggio estivo nella casa di campagna di lady Daisy e della figlia Terry. La tavolata di illustri ospiti è allo stremo, il calore insostenibile, le vivande non all'altezza della dimora. Per sconfiggere la noia, il vecchio Mr Topham e l'amico Andrew si immergono in una lunga partita a scacchi che durerà ben oltre il momento in cui l'ultimo ospite va a dormire. Ma allora come fa Terry, la mattina dopo, a sapere chi ha vinto? Il sospetto, anzi la certezza, dell'adulterio del marito Andrew si insinua nella mente di Rosie, e quando quest'ultima...
Linguaggi e calcoli. Principi matematici del coding
La nozione di rappresentazione esprime una categoria generale a cui appartengono numeri, stringhe, alberi, grafi, e più in generale, tutte le strutture simboliche con cui si rappresentano i dati. I linguaggi, in senso lato, sono formalismi entro cui si rappresentano oggetti, concetti, proprietà e relazioni. I linguaggi formali, definiti in termini insiemistici, sono quelli entro cui si definiscono i processi di calcolo universali, in grado di esprimere tutti i tipi di calcoli realizzabili. In questo libro, l'impostazione degli argomenti, la loro presentazione, e le prospettive di analisi dei vari argomenti, sono per molti aspetti frutto di elaborazione originale, maturata nel corso della didattica e della ricerca svolta negli ultimi 15 anni presso l'Università di Verona.
EUR 26.60
La casa della saggezza. L'epoca d'oro della scienza araba
Una storia a lungo ignorata sul contributo fondamentale della scienza araba e del mondo islamico al sapere scientifico dell'umanitàAbu Rayhan al-Biruni, Ibn al-Shatir, al-Khwarizmi, Ibn al-Haytham, al-Razi. Dietro a questi nomi, per noi quasi sconosciuti, si nascondono in realtà le vite e le opere di scienziati che hanno posto le basi del mondo moderno. Jim Al-Khalili ricostruisce con straordinaria perizia la storia di un'epoca nella quale menti geniali spinsero le frontiere della conoscenza così in là da plasmare le civiltà che seguirono, fino ai giorni nostri. Il pensiero scientifico e culturale occidentale è in debito, ben più di quanto comunemente si pensi, con ciò che realizzarono mille anni fa gli scienziati e i pensatori del mondo islamico, in un periodo che fu elusivamente descritto come una lunga Età Oscura, una penosa parentesi posta tra la grande civiltà classica greco-latina e il Rinascimento europeo. \r\nJim Al-Khalili, con la sua usuale prosa avvincente, ci svela i nomi dei protagonisti di questa avventura meravigliosa e troppo a lungo ignorata.
EUR 12.35
Il libro dell'acqua. La storia straordinaria della più ordinaria delle sostanze
Il racconto straordinario di una sostanza - all'apparenza semplice e comune - ma fuori dall'ordinario.\r\n\r\nTra le sostanze presenti sulla Terra, l'acqua è probabilmente l'unica di cui proprio tutti conoscono la formula chimica: H2O. Ma possiamo davvero dire di conoscere fino in fondo questa sostanza così comune e, all'apparenza, così semplice? L'acqua si muove in continuazione, si trova sotto i nostri piedi nelle falde acquifere e allo stato gassoso nell'aria che respiriamo, liquida nella pioggia, nei mari, nei laghi e nei fiumi, solida nella neve, nella grandine, nei ghiacciai e ai poli. L'acqua è «semplice», eppure è anche una sostanza quanto mai sorprendente e straordinaria: si espande quando si raffredda, proviene - letteralmente - dallo spazio ed è figlia del Big Bang, e ha dato forma al nostro mondo ed è stata culla della vita sulla Terra. Informato, con prosa coinvolgente e ricco di aneddoti scientifici e divertenti, "Il libro dell'acqua" racconta una sostanza fuori dall'ordinario.
EUR 14.25
Il filo d'oro. Storia della scrittura
La storia della più antica tecnologia umana. Dalle pareti rocciose dell'Alto Egitto, ai cocci, i papiri, le pergamene e le tavolette di cera fino alla stampa al piombo e gli schermi dei computer e dei nostri cellulari\r\nLa storia dell'umanità è la storia della parola scritta. Di un segno. Lasciato sulle pareti di una caverna, e poi evoluto, cresciuto e addomesticato di pari passo con l'evoluzione della civiltà, il filo d'oro della comunicazione scritta. La scrittura è stata impressa in tavolette d'argilla, arrotolata in papiri, legata in codici, rilegata in libri e codificata in bit. Milioni di mani hanno usato scalpelli, bacchette, piume d'oca, grafite, pennelli, caratteri mobili di piombo, stilografiche metalliche, penne a sfera, macchine da scrivere, tastiere e -oggi- schermi.\r\nIl filo d'oro è l'epopea affascinante e sorprendente di quel miracolo culturale che è la parola scritta, da sempre strumento insuperabile di comunicazione e motore del progresso culturale, scientifico e politico dell'umanità. Stiamo vivendo un periodo di svolta e di grandi cambiamenti tecnologici. Eppure mai come ora gli uomini hanno scritto con tale abbondanza, e in questo loro gesto, forse inconsapevolmente, continuano a tramandare segni che sono figli di una storia lunga e...
Come sfasciare un paese in sette mosse. La via che porta dal populismo alla dittatura
Ece Temelkuran è una delle voci politiche europee più influenti del momento. Turca, vive in esilio dopo aver visto il suo paese sgretolarsi sotto l'onda d'urto del regime sanguinario di Erdoğan. Da questa sua traumatica esperienza ha deciso di partire per denunciare in che modo una nazione possa, in breve tempo, scivolare nel baratro della dittatura. \r\n«Visionario, terribilmente familiare. Una lettura fondamentale per chiunque abiti sul pianeta Terra» - Andrew Sean Green, premio Pulitzer\r\nI passaggi salienti che hanno condotto la Turchia al suo deprecabile e sanguinoso stato attuale sono ben riconoscibili in tutto il mondo e sono una costante della politica contemporanea in moltissime nazioni, compresa la nostra. Le «mosse» per sfasciare un paese sono le stesse ovunque. 1. Crea un movimento (si badi bene, non un «partito», ma un «movimento», al limite una «lega»); 2. Disgrega la logica, spargi il terrore nella comunicazione; 3. Abolisci la vergogna: essere immorali è «figo» nel mondo della post-verità; 4. Smantella i meccanismi giudiziari e politici; 5. Progetta i tuoi cittadini e le tue cittadine ideali; 6. Lascia che ridano dell'orrore; 7. Costruisci il tuo paese. Dove siamo arrivati in Italia? Forse al punto 4? Siamo...
L' arte di C. G. Jung
Dal fondatore della psicologia analitica, grandissimo artista, un capolavoro iconografico al pari del Libro Rosso.\r\n\r\n«Sempre, quando mi trovavo in un vicolo cieco, mi mettevo a dipingere o a scolpire una pietra» - C. G. Jung\r\n\r\n\r\nPer Carl Gustav Jung l'arte fu l'amorosa compagna segreta di tutta la vita. Disegnò, dipinse, scolpì, intagliò il legno, progettò architetture con la maestria e la versatilità di un artista rinascimentale. Pochissimi, tuttavia, ne conoscevano il talento fuori del comune, perché egli decise di non rendere pubbliche le sue opere. Il mondo rimase quindi stupefatto quando nel 2009, a quasi cinquant'anni dalla morte, venne dato alle stampe il Libro rosso, l'inedito forse più strabiliante dell'intero Novecento, dove Jung calligrafò la sua potente visione dell'inconscio, illustrandola con tavole degne della migliore tradizione miniaturistica del Medioevo. Da allora, l'artista che non volle mai chiamarsi tale occupa il posto che gli spetta anche nella storia dell'arte, oltre che nel pensiero contemporaneo. Ma molto rimaneva da scoprire. Al desiderio di ammirare finalmente i tesori mai usciti dagli archivi risponde questo libro, curato dall'istituzione che custodisce il lascito junghiano. La sontuosa iconografia, in larga parte inedita, e i saggi che ne commentano ogni aspetto...
I fili della vita. Una storia del mondo attraverso la cruna dell'ago
«Il cucito è un modo di dare voce alla nostra identità, di lasciare la prova indelebile della nostra esistenza nei punti fermi tracciati dal lavoro delle nostre mani.»«Meraviglioso... Hunter sfrutta una mirabile capacità di narrazione per far entrare il lettore in un mondo in cui gli oggetti diventano personaggi a cui il pubblico si affeziona... Molto ben scritto» - Times Literary Supplement«Non aspettatevi una noiosa enumerazione di manufatti e tecniche. Hunter "intreccia" la sua esperienza personale e quella dell'umanità. Lo fa in modo appassionato, competente, coinvolgente» - Annachiara Sacchi, La Lettura«Un libro di ispirazione per chiunque abbia sottovalutato l'arte dell'ago e del filo, e il suo più nobile significato» - Mail on SundayCon I fili della vita, Clare Hunter ci consegna una riflessione straordinaria e inedita sull'importanza del ricamo, e più in generale del cucito, un'arte spesso considerata minore, ma con la peculiarità di essere stata molto diffusa e assolutamente trasversale, presente nell'educazione di tutte le donne di tutti i ceti sociali. Il ricamo, soltanto in apparenza uno strumento espressivo del tutto «candido», si è rivelato un linguaggio efficace per comunicare in mancanza di altri mezzi, per passare informazioni oltre la censura, per...