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In un piccolo cielo
Se il cielo era sufficientemente piccolo, c'erano meno possibilità che un aereo lo attraversasse. E allora, era soltanto il cielo«Paul Yoon cala la sua prosa lirica in un conflitto dimenticato» - La LetturaLaos 1969. Alisak, Prany e Noi sono tre adolescenti amici da sempre, nati in un piccolo villaggio, dove le case erano così vicine e i muri così sottili che tutti sentivano i respiri di tutti. Rimasti orfani e accomunati dalla necessità di sopravvivere in un luogo estremamente pericoloso, si rifugiano in un ospedale bombardato, dove incontrano Vang, un medico votato alla cura e al sollievo dei civili feriti. I ragazzi lo aiutano lavorando come corrieri, guidando motociclette di fortuna tra campi pieni di granate inesplose, sotto l'incessante, indiscriminato fuoco di fila che scende dal cielo. In un mondo in cui il paesaggio e le strade sono diventate un mare di bombe, li seguiamo nella loro vita quotidiana, fin quando Vang troverà loro posto sugli ultimi elicotteri che lasciano il paese. Una mossa dalle conseguenze irrevocabili che li porterà su strade diverse, e diversamente impervie, in giro per il mondo.
EUR 15.68
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Ho studiato economia e me ne pento
A dieci anni dalla prima edizione e in un rinnovato clima di crisi e conflitti sociali attenuati da un neoliberismo incontrollato, Ho studiato economia e me ne pento è ancora oggi un accorato grido di allarme e una denuncia nei confronti di un capitalismo troppo spesso lasciato senza regole.\r\n\r\nDiplomata nel 1984 in una delle più prestigiose business schools francesi, Florence Noiville pone in questo libro due domande fondamentali: le scuole economiche d'eccellenza hanno la loro parte di responsabilità nella crisi che sta devastando società e mercati? Sono state almeno in grado di preparare le élite di domani ad affrontare l'emergenza? Le risposte sono tutt'altro che rassicuranti: sì, le business schools sono colpevoli perché orientano esclusivamente al profitto, mettendo ai posti di comando manager nutriti di elitismo e cultura della prestazione; no, non hanno preparato ad affrontare il disastro perché si sono limitate a sopravvalutare il successo economico. Tra ricordi autobiografici e casi concreti, Florence Noiville traccia così una panoramica demistificatoria su alcuni disastri dell'economia attuale. Con la sua lucida analisi del fallimentare rampantismo di una generazione, la Noiville consegna al lettore una critica tagliente e ironica della legge del "profitto prima di tutto".
Vedi Offerta La rivoluzione del ricco
Un testo folgorante, limpido e attuale, che risuona in modo inquietante al giorno d'oggi e che tanto sarebbe necessario rileggere.«Il diritto di voto non rende il cittadino né più intelligente, né più saggio. Né il suffragio universale è il toccasana di tutti i mali. [...] Una elezione è una rivoluzione omeopatica, o una rivoluzione risparmiata. E il suffragio universale è semplicemente uno specchio, nel quale si riflette la realtà del momento in cui viene usato. Se gli elettori non conoscono i loro diritti o non sanno che farsene, il suffragio universale produrrà la fine dello stesso suffragio universale. Quando la realtà è barbara, lo specchio rifletterà una immagine barbarica.»Nel 1952, Gaetano Salvemini, anziano patriarca dell'antifascismo, affida alle pagine de «Il Ponte» di Piero Calamandrei un saggio in tre puntate sul Risorgimento e sull'età giolittiana alla luce del Ventennio fascista. Tornato dall'esilio americano, l'autore de "Il ministro della mala vita" si confronta con la natura dell'Italia prima e dopo l'avvento di Mussolini, «l'Uomo della Provvidenza che aveva sempre ragione». Nel saggio qui riproposto, lo storico e il polemista si fondono per dar vita a un bilancio lucido e asciutto, intessuto di giudizi taglienti su...
L' interpretazione dei sogni. Nuova ediz.
A 120 anni esatti dalla prima edizione in lingua tedesca - novembre 1899 - Bollati Boringhieri ripropone nella versione esemplare, integrale e definitiva l'opera che ha dato il via alla rivoluzione psicoanalitica.\r\n«L'interpretazione dei sogni è la via regia per la conoscenza dell'inconscio, il fondamento più sicuro della psicoanalisi e il campo in cui ogni praticante deve maturare il proprio convincimento e perseguire il proprio perfezionamento». Con queste parole Freud definiva nell'autunno del 1909 il valore propedeutico del suo libro sui sogni uscito dieci anni prima e che, come è accaduto spesso alle grandi opere rivoluzionarie, la critica scientifica e accademica ufficiale aveva accolto con imbarazzata ostilità. Ma Freud ebbe sempre piena coscienza che si trattava della «più valida» delle sue scoperte, «intuizione che capita, se capita, una volta sola nella vita». L'enorme risonanza che quest'opera ha suscitato e continua a suscitare gli ha dato ragione: chiunque voglia accostarsi con qualche serietà allo studio della psicoanalisi o voglia solo rendersi conto di quale radicale mutamento di prospettive essa abbia prodotto nella cultura moderna, non può prescindere dalla lettura di questa che è non soltanto l'opera capitale di Freud, ma anche il suo libro più...
Sotto cieli rossi. Diario di una millennial cinese
Sotto cieli rossi svela molte cose che al lettore medio occidentale sono ignote, o note solo parzialmente. Come dice Karoline stessa: «In quanto esponente dei millennial cinesi voglio mostrare le emozioni, le scelte e i compromessi, il coraggio e la speranza che condividiamo con i nostri coetanei di tutto il mondo»\r\n«Karoline Kan, millennial figlia della Cina, apre una finestra privilegiata su un paese che sta cambiando a velocità incredibile». - The New York Times\r\n«L'avvincente autobiografia di una generazione - e di una superpotenza - stretta fra tradizione e ambizione». - The Economist\r\n«Coraggiosa e diretta… Karoline Kan ci regala una interessantissima guida “candida” all'affascinante generazione di cui fa parte». - The New York TimesNata in un piccolo paese vicino Tianjin tre mesi prima del massacro di piazza Tienanmen del 4 giugno 1989, Karoline Kan ci racconta la sua storia, e la storia della sua generazione, stretta tra la politica autoritaria cinese, il boom economico e il rapidissimo sviluppo tecnologico. Karoline, trent'anni, rientra a pieno diritto nella generazione dei millennial, e da quel punto di vista ci rivela ciò che lei e tre generazioni della sua famiglia hanno vissuto sulla propria pelle. A partire dalla...
La scelta di Abramo. Saggio sulle identità ebraiche. Nuova ediz.
Włodek Goldkorn costruisce in queste pagine un saggio denso, toccante, poetico e lacerante che riguarda tutti. Parla di Shoah e di Israele, di vittime e carnefici, di antisemitismi e di complottismi, e lo fa con voce potente, scavando nei nodi insoluti della contemporaneità.Abramo si appresta a compiacere l'ordine impartitogli da Dio e sale sul monte Moriah per uccidere il proprio figlio Isacco. All'ultimo però, un angelo - la sua coscienza - lo ferma, e così Abramo fa una scelta, si oppone a Dio e dialoga con lui perché cambi idea. Dio cambia idea, Isacco è salvo. L'ebraismo è da sempre una tradizione plurale che non dà quasi nulla per scontato; non si china neppure alla divinità: semmai la sfida e la interroga. Ci sono mille modi di essere ebreo, mille sfumature, tanto che una definizione di «ebreo» è sempre risultata elusiva e parziale.
EUR 11.40
Avere. Sulla natura dell'animale loquace
Il pensiero, quando è grande, è sempre fuori posto. Capiterà così, vista la sua grandezza, all'ultima fatica di Paolo VirnoIl verbo avere risiede al cuore del nostro linguaggio. Diciamo continuamente che gli esseri umani hanno pensieri, desideri, dolori, esperienze, beni, paure. Ma che cosa intendiamo? Quali implicazioni nascondono queste frasi così familiari? Ce lo spiega Paolo Virno, che partendo dal verbo avere ci guida in un viaggio denso e suggestivo all'interno della natura del linguaggio, chiave privilegiata per comprendere poi quella dell'uomo. Muovendo da una verità fondamentale: chi possiede qualcosa non è mai un tutt'uno con la cosa posseduta. Se anzi possiamo avere qualcosa, è proprio perché non siamo quella cosa. L'animale umano non coincide mai del tutto con l'insieme di facoltà, disposizioni ed esperienze che possiede , e che lo distinguono dagli altri viventi. Questa «scissione» ci consente di riflettere su noi stessi, su ciò che pensiamo e facciamo, e di avere quindi una coscienza. Ma anche di essere liberi: non essendo un tutt'uno con la nostra vita, né con nessuna delle nostre capacità, possiamo decidere che cosa farne. Abbandonare ciò in cui non ci riconosciamo più, e desiderare ciò che non...
Culture dimenticate. Venticinque sentieri smarriti dell'umanità
Conosciamo l'antica Grecia e i sumeri, ma che cosa sappiamo di altre grandi civiltà ritenute secondarie?«Un gioco di destrezza tra i saperi di varie discipline, che incoraggia il lettore a cambiare prospettiva sulla storia del mondo. Un saggio non potrebbe offrire di più» - Günther Wessel«Culture dimenticate è un libro di grande valore che ci affascina e insegna a vedere la storia con occhi diversi» - Theodor Kissel, Spektrum der Wissenschaft«L'autore prende in esame le scoperte più recenti dell'archeologia, della linguistica e della genetica umana, riassumendo in modo chiaro e conciso lo stato della nostra conoscenza ma, soprattutto, lo stato della nostra ignoranza» - Kathrin Meier-Rust, Neue Zürcher Zeitung«Una panoramica molto intrigante sulle scoperte archeologiche più sensazionali al mondo» - Niklot Krohn, Archäologie in DeutschlandMolte culture del passato sono rimaste avvolte dall'oblio, altre invece hanno lasciato tracce che, se percorse, dischiudono mondi inimmaginabili. Grazie a recenti ritrovamenti archeologici e a nuovi studi genetici e linguistici, Harald Haarmann ci fa scoprire venticinque culture dimenticate o trascurate dalla storiografia tradizionale. L'autore va alla ricerca di insediamenti preistorici sul Lago Bajkal, getta nuova luce sulle popolazioni pelasgiche e svela il mistero delle guerriere del Mar Nero....
La casa in montagna. Storia di quattro partigiane
In questo racconto, attento e delicato, troviamo testimonianze che riescono a commuovere e a ispirare, e restano impresse a lungo, grazie alla penna felice dell'autrice. Attraverso lo sguardo e l'esempio di queste protagoniste in lotta contro il nazifascismo, La casa in montagna ci restituisce una memoria unica, che oggi troppi vorrebbero dimenticare.«Moorehead dipinge un quadro meravigliosamente vivido e commovente delle donne della Resistenza italiana. Un libro eccezionale» - sir Max Hastings, autore di Inferno. Il mondo in guerra 1939-1945, The Sunday Times«Affascinante... La narrazione è resa con una tale verve che viene spesso la pelle d'oca» - Tobias Jones, The Guardian«Una storia profondamente commovente e magnificamente raccontata» - BooklistSiamo ormai a tre generazioni di distanza dalla guerra partigiana del 1943-45, e certi eventi di quegli anni hanno perso in parte la loro carica emozionale. In questi decenni è stato compiuto (e ancora si compie) un imprescindibile lavoro di ricerca storica, che ha documentato con cura le battaglie e le vite dei protagonisti di allora, e ha analizzato nel dettaglio gli elenchi degli assassinati e dei torturati, e l'orribile computo dei drammi umani, spesso descritto con linguaggio asettico nei documenti della burocrazia. Oggi è...
Il «vizio innominabile». Chiesa e omosessualità nel Novecento
Un'analisi limpida ed equilibrata, basata su una lettura critica originale, che ci pone davanti a un tema sempre più incalzante, perché l'omosessualità è una cartina di tornasole per comprendere i mutamenti della Chiesa nei confronti della modernità e della società in generale.Il saggio di Francesco Torchiani ricostruisce dal punto di vista storico l'atteggiamento tenuto dalla Chiesa cattolica verso l'omosessualità nel corso del Novecento. In questo arco temporale si assiste a una torsione significativa: da peccato/reato legato al discredito che una millenaria tradizione aveva attribuito al «vizio innominabile» al tentativo di elaborare una pastorale per una percentuale sempre più cospicua della popolazione che viene progressivamente alla luce grazie a nuovi strumenti di lettura della società: studi medici, sociologici e psichiatrici, rilevazioni statistiche, inchieste giornalistiche.Mentre gay e lesbiche diventano sempre più «visibili», nella cultura prima di tutto, attraverso romanzi, saggi e film, poi nella società attraverso l'organizzazione in movimenti, la Chiesa si interroga su come affrontare un fenomeno sempre più difficile da conciliare con le tradizionali linee del magistero. Pur riconoscendo la necessità di comprensione nei confronti degli omosessuali, la linea del Vaticano si è arroccata per tutto il Novecento nella condanna dei rapporti tra...
All'orizzonte
Con All'orizzonte Benjamin Myers si conferma uno degli autori più solidi della sua generazione, parlandoci del potere della natura per la costruzione della personalità, della forza dell'amicizia indipendentemente dall'età anagrafica, dell'importanza della letteratura, e dunque della lettura, per l'interpretazione del mondo.\r\n«Questo romanzo, lirico e piano, conferma un astro nascente della letteratura».» - The Times \r\n\r\n«Uno degli scrittori più interessanti e irrequieti della sua generazione. Un suggestivo inno alla natura, profondamente sentita e osservata da vicino, e alla sua capacità di pacificare l'essere umano».» - The Daily Mail\r\n\r\n«Un libro poetico con una generosità di spirito vincente, una rivelazione di orizzonti più ampi, in senso metaforico e reale» - Sunday Times\r\n\r\n«Un romanzo commovente e sottile per molti versi, intriso dell'amore per i piccoli piaceri della vita e dei rimpianti duraturi. È un libro che mette una donna al centro della scena senza condiscendenza. La vera meraviglia di questo romanzo è che in realtà si tratta di bontà». - The Scotsman\r\n\r\n\r\n\r\nInghilterra, 1946. Nell'estate successiva alla conclusione della Seconda guerra mondiale, Robert, sedici anni, decide di trascorrere un periodo in piena libertà a contatto con la natura, prima di cominciare il lavoro in miniera cui è destinato.Dopo...
Perché fidarsi della scienza?
Ripercorrendo la storia e la filosofia della scienza degli ultimi due secoli, Oreskes mette in dubbio l'esistenza di un unico, aureo metodo scientifico, ma non rinuncia per questo a difendere la scienza dai suoi detrattori. La superiore affidabilità delle tesi scientifiche deriva, nella sua visione, dal processo sociale che le produce.\r\n«S'intitola Possiamo fidarci della scienza? il nuovo libro di Naomi Oreskes. La risposta è affermativa: dobbiamo aver fiducia, ma forse non per le ragioni alle quali pensiamo di solito. Secondo l'autrice americana, il valore della scienza non sta nella sua utilità né in pretese certezze, ma nel modo in cui si raggiunge il consenso sui risultati» - Telmo Pievani, la Lettura«Come arriviamo alla verità? Come salvaguardiamo la conoscenza scientifica (e noi stessi) da chi la percepisce come una minaccia per i propri interessi? Con il suo lavoro pionieristico sulla negazione del cambiamento climatico e molto altro, Naomi Oreskes offre una prospettiva fondamentale su questi temi, che affronta di petto in questo libro chiaro e avvincente» - Naomi Klein«In un'epoca di fake news e fatti alternativi, in cui le opinioni e l'ideologia vincono sull'evidenza empirica e sul metodo scientifico, come deve rispondere la scienza?...
Frammenti urbani. I piccoli oggetti che raccontano le città
Cosa sarebbe Parigi senza gli ingressi alla metropolitana in stile art nouveau? Perché le strade di Londra erano rivestite di legno? Quali conquiste tecnologiche e quali conflitti si celano dietro a un selciato o a un lampione stradale? Dell'igiene di una società ci svela di più una fontana o un tombino? E ancora, che rapporto c'è fra un'ideologia politica e i pantaloni dell'omino del semaforo?«Questa guida al vagabondaggio urbano consapevole si fonda su una ricchezza di aneddoti e una conoscenza profonda, davvero mirabile» - Frankfurter Allgemeine Zeitung«Questo è uno di quei libri che ti fanno vedere il mondo con occhi diversi [...]. Pochi passi in città e Lampugnani costruisce nientemeno che un'iconologia della vita urbana, rendendo ciò che è familiare un po' meno innocuo di quanto possa sembrare a prima vista. [...] Sono domande che ci facciamo raramente, o che non ci siamo fatti mai, a maggior ragione le risposte sono ancora più straordinarie» - Peter Richter, Süddeutsche Zeitung«Quando prendiamo in mano questo libro, ci rendiamo subito conto di quanto avessimo sentito la mancanza di un saggio del genere» - Bernhard Schulz, Der Tagesspiegel«Queste microstorie si leggono con grande gusto. In modo preciso...
Molti. Discorso sulle identità plurime
Di cosa parliamo quando parliamo di identità? Di qualcosa di unico e trasparente, sempre riconoscibile e individuabile? O invece di molteplice, sfuggente, composito?La letteratura è ricca di personaggi che espongono il racconto della propria vita. Narrano le proprie scelte ed esperienze, ma anche i propri limiti e fallimenti. È attraverso quei racconti che ogni lettore ricostruisce, da un lato, l'identità dei protagonisti e, dall'altro, mette a fuoco la propria. È proprio grazie ad alcune figure indimenticabili della letteratura che questo libro affronta il tema dell'identità. Ma di cosa parliamo quando parliamo di identità? Di qualcosa di unico e trasparente, sempre riconoscibile e individuabile? O invece di molteplice, sfuggente, composito? Un unico concetto - quello di «identità» - basta per rappresentare le tante parti in cui ci riconosciamo?Giovanni Boniolo crede di sì. A patto, però, che di quel concetto si comprenda la ricchezza, tenendone a mente le diverse articolazioni. L'identità sociale ci colloca da sempre al centro di una rete di sguardi che moltiplicano il nostro io in tanti volti quanti sono gli occhi che ci guardano, ma che al contempo fanno sì che noi siamo tutti i gruppi cui apparteniamo. L'identità relazionale si...
Tiranni. Una storia di potere, ingiustizia e terrore
La tirannia rimane il fenomeno politico più antico e duraturo. E sembra che il suo spirito sopravviva rinvigorito fino ai nostri giorni. Waller R. Newell - dispiegando tutta la sua vasta conoscenza della filosofia e della storia antiche e moderne - mette a nudo la figura del tiranno, raccontando in modo articolato e coinvolgente la lunga scia di potere, ingiustizie e terrore che in oltre duemila anni despoti di ogni ordine e grado si sono lasciati alle spalle. Scopriamo così che Nerone, Francisco Franco e Mubarak sono i prototipi del tiranno «giardiniere», che dispone dello Stato e della società come di una personale proprietà, per il proprio piacere e beneficio e a favore esclusivo del proprio clan e dei propri sodali. Alessandro Magno, Napoleone e Atatürk sono invece tiranni «riformatori», animati - è vero - da un sincero desiderio di migliorare la società, ma altresì accecati dal perseguimento di fortuna e gloria a scapito di ogni legge e democrazia. Sono infine tirannie «millenariste» quelle di Robespierre, Stalin, Mao e degli odierni jihadismi, guidate dall'impulso di imporre un regime utopico fino a raggiungere l'eccesso in uno Stato di polizia attraverso l'omicidio di massa e...
L' intrigo Spallanzani
Paolo Mazzarello allestisce una formidabile impalcatura di fonti, restituendo con uno stile garbato e ironico l'esuberante atmosfera del secolo dei Lumi. Un viaggio nella cultura scientifica dell'Italia del Settecento fra sfide della scienza e congiure di potere.«Un libro di storia tanto scrupoloso nella ricerca quanto godibile nella lettura.» - Sergio Luzzatto, Corriere della Sera«Un ottimo testo di storia della scienza, preziosissimo per chi volesse documentarsi sull'evoluzione del pensiero scientifico tramite un caso che esemplifica l'eterno ritorno delle miserie umane.» - Matteo Rucco per MaremossoIl leggendario mago della sperimentazione, Lazzaro Spallanzani, era un affermato professore di storia naturale a Pavia quando nel 1785 decise di compiere una lunga esplorazione nei territori dell'impero ottomano. Durante l'avventuroso viaggio fece notevoli osservazioni di biologia marina, geologia e ornitologia. Con il fervore di una mente insaziabile, annotò gli usi delle popolazioni locali e l'amalgama di splendore e fatiscenza delle città, partecipando alla vivace vita culturale che ruotava attorno alle ambasciate occidentali. Quando fece ritorno a Pavia, venne investito dall'accusa infamante di aver rubato degli esemplari naturalistici dal museo dell'Università. Alla base di questo complotto vi erano invidie e rivalità accademiche, non così distanti da quelle odierne, ma anche...
Essere dispersi. La libertà nell'epoca dei fatti alternativi
Zabala svela la natura incompleta, opaca, dell'essere ogni volta da definirsi entro orizzonti di senso condivisi. L'essere dispersi, il rischiare interpretazioni nuove, sono insomma - oggi più che mai - pratiche di resistenza politica. Le uniche, forse, atte a riconquistare e proteggere i nostri spazi di libertà.«Il libro di Zabala è - o dovrebbe diventare - il pane quotidiano di tutti coloro che vogliono orientarsi nel labirinto delle nostre lotte ideologiche. Zabala mette le cose in chiaro nel dibattito in corso sulle fake news, in cui le questioni filosofiche hanno acquisito un'urgenza politica. Le fake news sono false proprio perché presentano le loro afermazioni come fatti puri. L'opposto della fake news non sono i fatti veri ma i fatti incorporati in interpretazioni vere. Chi lotta per l'emancipazione vincerà non solo prestando fatti veri, ma fornendo l'orizzonte per poter leggere i fatti, veri o falsi che siano» - Slavoj ŽižekSempre più spesso, politici e filosofi si presentano come portatori ultimi della verità. La realtà di cui parlano si pretende oggettiva, descrivibile, assoluta. Questo rinnovato «realismo» - che pensa la realtà come indipendente da noi, controllabile nella sua semplicità - produce «una chiusura che rassicura...
Punto di fuga
Quando Julian Ladd legge sul «New York Times» della morte del celebre artista Rye Adler ha un tuffo al cuore. Julian e Rye si erano conosciuti da studenti, durante l'esclusivo Brodsky Workshop di fotografia. Rye, alla ricerca di un coinquilino, gli aveva offerto una stanza e, Julian, trasferitosi da lui, nel diventargli amico si era presto convinto - forse per via di una crescente vena di gelosia ossessiva - che non avrebbe mai raggiunto quel successo artistico che vedeva certo in Rye. Entrambi, poi, avevano subito il fascino della loro talentuosa compagna di corso, Magda, le cui fotografie del quartiere polacco in cui era nata la distinguevano tra tutti, ed entrambi erano arrivati ad avere con lei una relazione più intima. Julian, stupito di vedere che al funerale non c'è una bara, finisce per rientrare all'improvviso in un mondo che credeva di essersi lasciato alle spalle, arrivando a dubitare non solo della morte di Rye, ma dei fondamenti della propria esistenza.
EUR 17.10
Panico nello shtetl. Racconti di Kasrilevke
Al centro della prosa tagliente e umoristica di Sholem Aleichem c'è sempre la «gente semplice», con i suoi lati di luce e di ombra. I suoi racconti mescolano in modo inimitabile lo sguardo spassionato sulla vita appartata degli abitanti dello shtetl e il «panico» che si diffonde tra loro quando nel loro mondo irrompe la realtà esterna, avversa ed estranea.«Aleichem contribuisce, insieme a tanti altri scrittori, a tenere in vita la memoria storica, religiosa e culturale di un mondo ormai irrimediabilmente scomparso, travolto dalla furia nazista e inghiottito dalla tragedia bellica del secolo scorso. È un mondo in cui tradizione e modernità, progresso e arretratezza spesso convivevano. Di quel mondo, che fu il suo habitat e l'oggetto della sua passione civile e del suo impegno culturale, Aleichem ci fa comprendere i contrasti (nazionali, confessionali, etnici e culturali) e le contraddizioni che lo hanno solcato» - dalla Prefazione di Giulio SchiavoniPer lungo tempo le misere condizioni di vita negli shtetl dell'Europa orientale furono considerate con disprezzo dagli ebrei benestanti ed emancipati dell'Occidente. Ben presto però, soprattutto grazie ai racconti di Sholem Aleichem, Isacco Leyb Peretz e Mendele Moicher Sforim (i tre grandi autori classici...
Pentirsi di essere madri. Storie di donne che tornerebbero indietro. Sociologia di un tabù
«Ti pentirai di non avere avuto figli! Ricorda, te ne pentirai!». Questa profezia di sventura accompagna le donne che hanno deciso di non diventare madri. Benché la tecnica moderna permetta da tempo alle donne di scegliere se avere figli o meno, l'effettiva scelta di non averli determina ancora una forte stigmatizzazione sociale e una severa colpevolizzazione. Tanto che non è neppure pensabile che si dia il contrario, ovvero che una madre si penta di aver avuto dei figli. Manca persino il linguaggio per esprimere questo pentimento. Orna Donath, giovane sociologa israeliana, lei stessa non-madre, ha deciso di infrangere questo tabù e dare voce a un sentimento che è più diffuso di quanto si pensi. Con un'indagine sociologica basata sulle interviste di ventitré donne, descrive l'universo del pentimento materno, che non va confuso in nessun modo con l'amore per i propri figli. Il fatto è che la società si attende a tal punto che le donne diventino madri che molte si lasciano condurre verso questo esito senza soffermarsi a pensare veramente cosa desiderano per se stesse. Questo libro è dunque sociologia come non se ne leggeva da tempo: la capacità di far affiorare un...