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Una brutta storia
Quella dell'ispettore Biagio Mazzeo non è una famiglia normale. È una famiglia composta solo da poliziotti. Un clan molto unito. Un branco dove si combatte insieme contro il crimine. Ma Mazzeo e i suoi ragazzi non sono poliziotti comuni: sono una banda di sbirri corrotti in seno alla Narcotici, che hanno preso il controllo delle strade col pugno di ferro. Mazzeo guida i suoi come se fosse un patriarca mafioso e farebbe qualsiasi cosa pur di salvaguardare l'integrità della sua famiglia: anche andare contro i suoi superiori o uccidere. Quando si presenta loro il colpo della vita, quello che potrebbe renderli tutti dei milionari, Mazzeo e la sua squadra non si tirano indietro. Ma il caso vuole che sulla loro strada spunti il cadavere di un criminale ceceno, non un delinquente qualsiasi, bensì il fratello di Sergej Ivankov, un potente mafioso ex leader della guerriglia di liberazione della Cecenia. Ivankov e il suo clan si recano in Italia in cerca di vendetta: quella che scateneranno contro Mazzeo e i suoi uomini sarà una guerra senza pietà.
EUR 11.88
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Pelle di foca
Questa commovente storia d'amore è ispirata a una tradizionale leggenda scozzese. \r\n«Il talento dell'autrice sta nella delicatezza di fare della leggenda un canto universale» - Tuttolibri\r\n«Questo romanzo mostra che il cambiamento e la crescita sono possibili, anche ai margini della società» - Internazionale\r\n«Il romanzo dell'autrice - basato su un amatissimo rito scozzese - va oltre la semplice narrazione fantastica, supera i potenti messaggi della favolistica: l'accettazione del diverso, la forza dei legami familiari, della comunità, della redenzione» - La Lettura\r\nDonald, un giovane pescatore, si ritrova una notte di colpo sconvolto quando si imbatte in un gruppo di donne dall'aspetto esotico che danzano sulla spiaggia illuminate dalla luce della luna. Si tratta delle selkies, delle foche che una volta l'anno abbandonano la loro pelle animale e diventano umane per poche ore. Sopraffatto dalla loro bellezza e dall'incantesimo, Donald ne rapisce una di nome Mairhi: sarà una decisione che determinerà il suo futuro. Dopo essere tornato a casa nel suo piccolo villaggio scozzese, dovrà assumersi la responsabilità di ciò che ha fatto. Naturalmente l'accoglienza da parte del villaggio di pescatori non sarà semplice e i due innamorati dovranno affrontare molti ostacoli e insidie, mentre lei,...
Perdersi è il meglio che possa accadere
Antoine è un quarantenne con due sole, grandi passioni: il tennis e le macchine sportive. Per il resto, la sua esistenza è un vivacchiare tranquillo...\r\n«Lo sceneggiatore e la giovane attrice. Potrebbe essere il più classico dei cliché invece niente è come sembra in questa originale storia d'amore on the road che, attraverso una Francia di provincia popolata da bizzarri personaggi, da Parigi ci porta in Costa Azzurra e poi a Bordeaux, sino ai piedi dei Pirenei, a bordo di una Jaguar. Alla sua seconda prova, Alain Gillot racconta ancora una volta la storia, universale, di un nuovo inizio» - Robinson\r\n\r\nLavorare il giusto per potersi concedere le meritate ricompense con un volante o una racchetta tra le mani, portare avanti senza grandi ambizioni una relazione amorosa tutt'altro che scoppiettante, mantenersi a debita distanza di sicurezza da qualunque eccesso emotivo. Persino il suo lavoro di script doctor, ovvero di esperto che in caso di problemi di budget durante le riprese apporta tagli e modifiche a una sceneggiatura, non gli suscita particolari emozioni: semplicemente, Antoine si è scoperto bravo nel farlo e lo fa, ma senza lasciarsi coinvolgere più del dovuto né prendendosi troppo sul serio....
L' appeso di Conakry
Dall'autore dell'Uomo dei sogni e del Collare rosso,\r\nun giallo frizzante alla Graham Greene,\r\ntra atmosfere tropicali e intrighi internazionali.\r\n«Rufin conosce di prima mano le cose che racconta. E soprattutto, è in grado d'immergere la trama in un'atmosfera africana» - Internazionale\r\n\r\nCom'è possibile che Aurel Timescu, con il suo accento rumeno e la sua aria da anni Trenta, sia Console di Francia? Eppure è così, anche se nella diplomazia transalpina ricopre ruoli subalterni e viene assegnato a incarichi di second'ordine. Questa volta è in piena Africa, più precisamente in Guinea, lui che odia il caldo. Prova a resistere, suda, di notte beve Tocai e suona il piano. Fino al giorno in cui avviene finalmente l'unica cosa che può ancora appassionarlo: un delitto senza spiegazione apparente. Viene ritrovato un ricco turista bianco appeso all'albero maestro del suo yacht. Morto. La polizia locale e le autorità diplomatiche francesi brancolano nel buio. Ma Aurel, lo strano Console, avvia la sua indagine personale. Vestito con il suo cappottone invernale nonostante i quaranta gradi all'ombra, ispirato dalle sue notti di alcol e di musica, si lancia senza paura in un'avventura che lo porterà dai bassifondi africani alle vette della finanza internazionale.
Vedi Offerta Red Girls
Vincitore del Mistery Writers of Japan Award.\r\nVotato come miglior romanzo giallo giapponese.\r\nNomination per il Naoki Prize.\r\nNomination per il Booksellers Award.\r\nNella selezione ufficiale di “Books for Japan”\r\n\r\n«Mescolando la saga familiare con la storia, l'allegoria e un pizzico di realismo magico, Sakuraba aspira a trasporre Cent'anni di solitudine nella campagna giapponese» - Internazionale \r\n«Per capire una volta di più che il cuore pulsante della storia del mondo è femmina» - D di Repubblica\r\nAppassionante saga familiare che narra di tre generazioni di donne nel dopoguerra giapponese\r\nManyo, un'orfana nata con l'abilità di profetizzare come una novella Cassandra, viene adottata dalla ricca e potente famiglia Akakuchiba e ne sposa in seguito l'erede. Nel corso della sua vita avventurosa non rivelerà mai le sue predizioni sul futuro, inclusa quella della prematura morte del suo primo figlio. La figlia di Manyo, Kemari, trascorre la sua giovinezza ribelle insieme a una gang di motociclisti, sempre in sella, per diventare un'artista comica amata da tutto il Giappone e la nipote, Toko, si sente un'"inutile" giovane donna, ma si impegna a risolvere il mistero delle ultime parole pronunciate da Manyo in punto di morte: "Sono un'assassina". Nel cinquantennio di drastici cambiamenti che ha...
La guerra dei poveri
«Gli esasperati sono così, un bel giorno sgorgano dalla testa dei popoli come i fantasmi sbucano dai muri.»\r\n«Vuillard racconta con uno stile irresistibile» - Robinson\r\n«Breve e fulminante libro in cui lo scrittore affronta una vicenda e personaggi reali con una spregiudicata libertà di sguardo» - Il Venerdì\r\n«Narrazione agile, compatta e concentrata, a cui uno stile acuminato e l'uso del presente conferiscono un elevato potenziale evocativo» - Vanni Santoni, La Lettura\r\n\r\nAlcune guerre sono celebri, per esempio le guerre napoleoniche, le guerre d'indipendenza o le guerre mondiali. Di altre non si sa niente: sono le guerre dei poveri, quelle che nei libri di storia del liceo vengono ricordate al massimo come non meglio identificate “rivolte contadine”. Eppure comportavano armi, campi di battaglia, morti e feriti come in qualunque altra guerra. Raccontandoci la storia di Thomas Müntzer (c.1489-1525), prete al tempo degli albori della Riforma e condottiero di disperati, Vuillard ci fa penetrare tra le maglie più strette di quelle sommosse popolari che hanno sconvolto la Germania nei primi anni del Cinquecento e, prima, le campagne inglesi del Trecento e del Quattrocento. L'interessante denominatore comune delle varie guerre dei poveri è che si appoggiano su motivazioni...
Fratello grande
Vincitore del Premio Goncourt per il Primo Romanzo nel 2017.\r\n\r\n«Con un linguaggio parlato molto efficace, Guven passa dall'affresco sociale al noir su uno sfondo di jihad. Sorprendente, illuminante, ma anche buffo» - Le Nouvel Obs\r\n\r\n«Mahir Guven ha costruito una storia che intrattiene e fa riflettere senza moralismi e pregiudizi. E sedimenta nella memoria due personaggi struggenti» - Robinson\r\n\r\n«Romanzo d'emozione, dalla scrittura nervosa e diretta, "Fratello grande" è stato una rivelazione in Francia» - Tuttolibri\r\n\r\nSono tornato a casa sconvolto, assalito da uno tsunami di ricordi, sommerso dalle mie angosce, la camicia fradicia di sudore. Sono riemerso una mezz'ora dopo. Quello alla stazione dei pullman era proprio mio fratello, non sono matto. L'ultima foto che ho di lui risale a quando sono tornato dall'esercito. L'ho guardata e riguardata tutta la notte, e in diverse condizioni mentali, strafatto di erba, poi invece lucido, e la conclusione, senza alcun dubbio, era che non avevo sognato. Dov'era? Che cosa voleva? Perché non aveva chiamato? Un pezzo di merda. Un bastardo. E lo è sempre stato. Veniva lui e solo lui, prima di chiunque altro, prima della famiglia, del padre, della vecchia, di me. Il signor infermiere. Il signor...
La scimmia e il caporale
Una Puglia assolata e riarsa, afflitta dal caporalato, è al centro della nuova indagine di Vittore Guerrieri, l'improbabile indagatore creato dalla penna rigogliosa di Caterina Emili.\r\n\r\n\r\nAncora un amore sconclusionato e ancora un terribile delitto dove la colpa è peggiore dell'assassino. Ancora una volta Vittore Guerrieri - venditore di olio e formaggi, assatanato di casinò, personaggio sottotraccia e dalla vita sconclusionata - sprofonda in una Puglia che dapprima gli appare dolcissima e poi scopre la sua faccia peggiore. Eppure pensava d'aver trovato finalmente pace a Ceglie Messapica, a pochi chilometri dal mare, terra di pietre e di olivi proprio come la sua Umbria da cui è scappato giovanissimo. Addolorata, detta Lota, figlia degli antichi zingari di Latiano, conquista l'anima del protagonista e quasi riesce ad annientarla, in uno squallido scenario di sfruttamento dove si muovono come mangime per i pesci creature innocenti, destinate a soccombere. Vittore e il suo amico maresciallo Tamurri cercano il bandolo della matassa del caporalato, piaga secolare nei campi pugliesi, che tutto sporca e tutto travia. E neanche il cadavere della giovane Katarina, riportato alla luce da un cane in cerca del tasso, u melogn come lo chiamano nel brindisino,...
Medea. Voci
La figura di Medea ci è stata consegnata da Euripide soprattutto come la madre che ha ucciso i propri figli, la violenza irrazionale contrapposta alla razionalità patriarcale della civiltà greca. Christa Wolf ribalta questa versione con una vera e propria indagine riallacciandosi alle fonti antecedenti Euripide.\r\n\r\nNel romanzo di Christa Wolf, Medea è una donna forte e libera, una "maga" depositaria di un "sapere del corpo e della terra". È questo "secondo sguardo" che le fa scoprire un orribile segreto nascosto nel sottosuolo del palazzo reale di Corinto. Medea dovrà pagare per aver svelato il crimine su cui si fonda il potere. Non saprà né vorrà difendersi perché - dopo aver abbandonato la natia Colchide, anch'essa macchiata di sangue innocente - non ha più radici né ideali che la sostengano. Dopo dieci anni da Cassandra, Christa Wolf torna al romanzo con Medea, ricorrendo come in quella felice occasione alla riscrittura radicale del mito. La figura di Medea ci è stata consegnata da Euripide soprattutto come la madre che ha ucciso i propri figli, la violenza irrazionale contrapposta alla razionalità patriarcale della civiltà greca. Christa Wolf ribalta questa versione con una vera e propria indagine...
Disorientale
Uno dei maggiori successi editoriali dell'ultimo anno in Francia.\r\n\r\n«Emozionante, divertente, intenso e drammatico» - Elle\r\n\r\n«Una voce che incanta e al tempo stesso ci stringe dolorosamente» - Le Monde des livres\r\n\r\n«Un'epopea romanzesca» - Le Figaro littéraire\r\n\r\n\r\nIn esilio a Parigi dall'età di dieci anni, Kimiâ, nata a Teheran, ha sempre cercato di tenere a distanza il suo paese, la sua cultura, la sua famiglia. Ma i jinn, i genii usciti dalla lampada (in questo caso il passato), la riacciuffano per far sfilare una strabiliante serie d'immagini di tre generazioni della sua storia familiare: le tribolazioni degli antenati, un decennio di rivoluzione politica, il passaggio burrascoso dell'adolescenza, la frenesia del rock, il sorriso malandrino di una bassista bionda…\r\nUn affresco fiammeggiante sulla memoria e l'identità; un grande romanzo sull'Iran di ieri e sull'Europa di oggi.\r\n\r\nPremio 2016 per il miglior esordio letterario della rivista Lire.\r\nPremio 2016 dello Stile.\r\nPremio delle Librerie Folies d'Encre & L'Autre Monde.
EUR 10.45
Félix e la fonte invisibile
Con lo stesso spirito di Oscar e la dama rosa e Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, Schmitt interroga i misteri dell'animismo, la forza delle credenze e dei riti che nascono da un pensiero spirituale profondamente poetico.\r\n\r\n\r\nFélix è un bambino senegalese di dodici anni nato e cresciuto a Parigi. Vive con Fatou, la madre, proprietaria di un piccolo bistrot colorato e accogliente a Belleville, frequentato da stravaganti personaggi che per il bambino costituiscono una vera e propria famiglia. La situazione precipita quando Fatou, volendo vendere il bar per comprare un locale più grande, si trova coinvolta in un groviglio burocratico-amministrativo che la immobilizza: la situazione la porta gradualmente alla pazzia, arrivando persino a smettere di reagire, parlare, ascoltare. Provvidenziale in quel frangente è l'arrivo del padre biologico di Félix, scomparso da dodici anni. Insieme portano Fatou in Africa alla riscoperta delle sue radici, sperando che il viaggio la scuota dal suo torpore patologico. Sarà solo grazie all'intervento di Papa Loum, l'uomo-medicina, che Fatou sfuggirà per un pelo alla morte, ritroverà se stessa e svelerà a Félix il segreto della fonte invisibile. Una storia struggente, ma anche comica, di cui Schmitt si serve...
Il teatro e la crudeltà
In un tempo in cui tutto appare teatro, e tanta la crudeltà, il saggio di Artaud ci consegna strumenti potenti per capire il presente.\r\n\r\n\r\nIl teatro e la crudeltà è un'antologia selezionata dei testi teorici e filosofici di uno tra i maggiori drammaturghi del secolo scorso. Esponente del surrealismo e inventore del "teatro della crudeltà", Artaud in questi testi approfondisce e teorizza il concetto di catarsi e provocazione del teatro, facendo entrare nella modernità questo linguaggio.
EUR 10.45
Sulla liberazione della donna
Sulla liberazione della donna è una attualissima, straordinaria intervista con Simone de Beauvoir che le venne fatta nel lontano 1977 per la rivista “Ombre rosse” da Anna Maria Verna.\r\nIn questo colloquio, pubblicato qui per la prima volta nella versione integrale, la scrittrice affronta i temi più importanti del pensiero femminista che animavano e animano ancora il dibattito di questo movimento.
EUR 7.60
La vita bugiarda degli adulti
Crescere per diventare cosa, per assomigliare a chi?\r\n«Mentre ci pare di star seduti, come Giovanna, sul sedile posteriore di una scalcagnata Cinquecento che sobbalza tra la polvere delle periferie e l'aria tersa di Posillipo, in una storia che sembra assolutamente privata, Ferrante riesce a raccontare non solo il presente ma anche l'infanzia della protagonista e la giovinezza dei suoi genitori, la fine degli anni Settanta, le illusioni, le pose, i miti di quegli anni con la stessa lucidità con cui, nell'Amica Geniale, ci aveva portato negli anni del boom e poi nei decenni successivi.» - Lara Crinò, La Repubblica\r\n«Un inizio fulminante che accende l'immaginazione, come è una costante nei libri dell'autrice» - La Stampa\r\n«"La vita bugiarda degli adulti” è un viaggio nelle fragilità dei suoi protagonisti, nelle debolezze e nei difetti di tutti noi. Con la consapevolezza, sempre presente, che 'in quello che è successo non c'è colpa, si fa del male senza volerlo'. Comprendere tutto vuol dire perdonare tutto. E, per favore, non mettetevi in testa che la giovinezza è l'età più bella della vita. - Riccardo De Palo, Il Messaggero\r\n«Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia...
La traversata
A cinque anni dall'attentato alla sede di Charlie Hebdo, il libro che ha saputo raccontare alla Francia e al mondo il dramma di un sopravvissuto. Una straordinaria traversata nella trasformazione di un corpo, nella ricostruzione di una vita, nell'attraversamento intellettuale di una cultura che più di tutto, forse, ci rende ciò che siamo.\r\n\r\nVincitore del Prix Fémina, e del Prix Renaudot Special -\r\nFinalista Prix Médicis e Prix Interallié.\r\n\r\n\r\n«Un capolavoro indiscutibile, assoluto» - Le Figaro Magazine\r\n\r\n«Una testimonianza rara e affascinante» - Libération\r\n\r\n«Un libro straordinario, uno splendido resoconto di un'esperienza terribile» - Elle\r\n\r\n\r\nParigi, 7 gennaio 2015. È una giornata fresca ma non piovosa. Philippe indossa giaccone e berretto, prende la bicicletta, si ferma in un minimarket a comprare uno yogurt da bere e prosegue fino alla sede di Charlie Hebdo, il giornale satirico di cui è uno dei redattori. La riunione è già cominciata, gli altri sono seduti intorno al tavolo, si parla dell'ultimo libro di Houellebecq, le opinioni sono contrastanti, la discussione si anima. Poi, dal nulla, due uomini armati vestiti di nero fanno irruzione nella sala e cominciano a sparare all'impazzata. Il bilancio è di dodici morti e undici feriti. Philippe Lançon è uno...
Salina. I tre esili
Salina, come già La morte di re Tsongor, fa parte del filone delle storie arcaiche in cui Laurent Gaudé racconta un mondo antico, dell'uomo, senza tempo.\r\n\r\n«È un testo semplicemente superbo, il risultato perfetto che unisce i due talenti di Laurent Gaudé: quello del romanziere e quello del drammaturgo» - Livre Hebdo\r\n«Siamo in un racconto leggendario di Laurent Gaudé, a chilometri di distanza dalla nostra vita quotidiana» - Internazionale\r\n«Porta come sottotitolo I tre esili ed è un bell'esempio di come si possano mettere assieme due talenti diversi, quello del drammaturgo, ovvero della persona che scrive tragedie e commedie, come William Shakespeare, per intenderci, e quello del romanziere» - Grazie\r\nUn cavaliere scende dalle montagne, attraversa il deserto. Nessuno sa chi sia né da dove venga. Ha con sé un fagotto urlante, un neonato in fasce i cui strilli gli perforano il cranio da giorni. Senza dire una parola il cavaliere entra nel villaggio dei Djimba, smonta, posa a terra il rumoroso fardello e se ne va tra gli sguardi attoniti degli abitanti. Nessuno sa se considerare una fortuna o una disgrazia quell'esserino mandato dagli dei. Nel dubbio il re decide di lasciare che il sole...
Borderless. Ediz. italiana
Veit Heinichen parte della sua Trieste per esplorare il crimine di tutta Europa, firmando il suo romanzo più ambizioso.\r\nUno straordinario thriller politico di ampio respiro, senza confini, come il crimine del nostro tempo.«Dove altri vedono la sonnacchiosa marginalità di provincia, i romanzi di Heinichen annusano l'inquietante potenzialità del confine: anche in questo ultimo noir costato dieci anni di lavoro e tredici riscritture, ci muoviamo in terre plurilingui, plurietniche, lontane da Roma ma vicine al cuore d'Europa» - Raffaele Oriani, Il Venerdì\r\n\r\n\r\nXenia Ylenia Zannier ha perso i genitori appena nata, entrambi sono morti durante il terremoto che ha devastato il Friuli nel 1976. È stata adottata dalla zia materna e dal marito, che avevano già un figlio di dieci anni, Floriano, da subito affezionato alla bambina che lo considererà sempre l'amatissimo fratello maggiore. Nel 1990 Floriano, nel frattempo entrato nella guardia di finanza a Trieste, viene processato e ingiustamente accusato di tentato omicidio e tre giorni dopo l'udienza si impicca in cella. La strada di Xenia, oggi commissario a Grado, incrocia ripetutamente quella della senatrice Romana Castelli de Poltieri, donna senza scrupoli corresponsabile della morte del fratello e implicata in una rete di corruzione...
Uno strano paese
Uno strano paese è allo stesso tempo un racconto imbevuto di magia, un romanzo d'avventura, una meditazione e un invito all'immaginazione e al sogno. Ispirato ampiamente all'estetica asiatica, è un libro in cui si mischiano umorismo e considerazioni metafisiche, elementi che suscitano meraviglia e temi contemporanei. Una riflessione sugli eterni tormenti delle civiltà, sulla vita dei morti e sul potere della poesia e dell'opera di finzione.\r\n«Dall'autrice del best seller internazionale "L'Eleganza del riccio", una nuova, grande avventura narrativa» - Style Magazine - Corriere\r\nIn una notte di neve, un affabile tipo dai capelli rossi di nome Petrus sembra spuntare dal nulla nella cantina del castillo dell'Estremadura in cui Alejandro de Yepes e Jesús Rocamora, giovani ufficiali dell'esercito regolare spagnolo, hanno fatto accampare le loro truppe. È il sesto anno della più grande guerra mai combattuta dagli uomini, e l'inizio di un'avventura straordinaria che vede i due spagnoli lasciare il proprio posto e attraversare un ponte invisibile. Il fatto è che Petrus è un elfo. Viene dal mondo segreto delle brume dove è già riunita una compagnia di uomini, donne ed elfi sulle cui spalle poggia il destino della guerra. Alejandro e Jesús scopriranno la...
Ragioni per continuare a vivere
Cosa significa sentirsi veramente vivi?\r\n\r\n«Uno dei libri più freschi, pratici e lungimiranti sulla depressione» - Sunday Times\r\n\r\n«Caro Matt, grazie di essere una forza del cambiamento. Il mondo ha bisogno di te» - Meghan Markle, Duchessa del Sussex\r\n\r\nA 24 anni, il mondo di Matt Haig si sgretola. Non riesce a trovare alcuna ragione per vivere. Questa è la storia vera di come è riuscito a superare le sue crisi, venire a patti con la depressione, la malattia che lo ha quasi annientato, imparando a vivere di nuovo. Un'esplorazione toccante, divertente e gioiosa di quello che si può fare per vivere meglio, amare meglio e tornare a sentirsi pienamente vivi. Ragioni per continuare a vivere è molto più di un memoir: è un libro per godere a pieno il tempo che ci è dato sulla terra.\r\n\r\n«Quando ero depresso credevo un mucchio di cose brutte, che poi si sono rivelate false. E così il libro ha assunto in buona sostanza la forma di una lettera al me stesso di allora, in cui gli fornivo delle ragioni per vivere. Era una cosa molto personale, ma i lettori ci si sono riconosciuti. Due settimane dopo la pubblicazione il...
Nulla si perde
Struggente, inquietante, molto sensibile, agghiacciante, Cloé Mehdi ci racconta una storia di oscurità assoluta.\r\nMattia Lorozzi è un ragazzino di 11 anni che vive in una banlieue francese non meglio precisata. Alla sua età ha già conosciuto un carico di sventure sufficiente per una vita intera. I genitori lo hanno, in modi diversi, abbandonato e lui dunque vive con Zé, suo tutore, giovane di buona famiglia dalla quale però si è allontanato dopo la morte accidentale di una compagna di liceo, qualche anno prima. Tutte queste esistenze ruotano per molti aspetti intorno a un episodio di violenza poliziesca di una decina d'anni prima: Said, un ragazzo di banlieue picchiato a morte da un poliziotto.\r\n\r\nUn passato che riemerge, al pari dei graffiti col volto di Said tracciati sui muri, e subito ricoperti. Inquietudini private e pubbliche che si sommano, distruggendo vite.\r\n\r\nUn romanzo malinconico e dolente, a tratti cupo, su vite tritate da un tritacarne sociale che non perdona gli errori, ma che nonostante ciò non perde la bussola della speranza, di una possibile ripartenza.
EUR 17.10